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Messaggio  ALEBO Ven Mag 25 2012, 11:51

Ieri mattina sono andato in una banca della mia città scalzo per fare dei pagamenti era la prima volta che entravo in una banca senza neanche gli infradito, ero vestito in modo mormale con pantaloni lunghi e camicia nessuno dei presenti ci ha fatto caso, forse sono diventato invisibile, ma non credo dato che non sono proprio un fuscello.
Come dice Rei e non solo lui in qualsiasi posto tu vada importante essere disinvolti, anche se non sempre ci si riesce ad esserlo.
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Messaggio  aldo1953 Ven Mag 25 2012, 12:50

Eh, non hai fatto poco ! Io ci sto pensando da tempo, ma per ora non ne ho il coraggio.

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Messaggio  Rei Ven Mag 25 2012, 14:05

Ho due conti in due banche diverse: il secondo, aperto da poco, a Bancoposta.
Lo trovo comodo per pagare bollette via Internet, invece di fare la fila, eccetera.
Per aprire il conto sono stato per una mezz'oretta nell'ufficio della direttrice, a compilare moduli, fare la fotocopia del documento di identità e tutte quelle procedure atta a certificare che sono un cliente affidabile e non uno che si mette a fare assegni a vuoto a raffica.
Il tutto rigorosamente scalzo.
Cosa che non ha causato la minima reazione nella direttrice.
Anche chiedere lumi sul mio scalzismo sarebbe stata una reazione e quindi un trattamento diverso da quello riservato agli altri clienti.
Invece, solo massima professionalità ed efficienza.
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Messaggio  lucignolo Ven Mag 25 2012, 23:23

Rei ha scritto:Ho due conti in due banche diverse: il secondo, aperto da poco, a Bancoposta.
Lo trovo comodo per pagare bollette via Internet, invece di fare la fila, eccetera.
Per aprire il conto sono stato per una mezz'oretta nell'ufficio della direttrice, a compilare moduli, fare la fotocopia del documento di identità e tutte quelle procedure atta a certificare che sono un cliente affidabile e non uno che si mette a fare assegni a vuoto a raffica.
Il tutto rigorosamente scalzo.
Cosa che non ha causato la minima reazione nella direttrice.
Anche chiedere lumi sul mio scalzismo sarebbe stata una reazione e quindi un trattamento diverso da quello riservato agli altri clienti.
Invece, solo massima professionalità ed efficienza.
Sono convinto che piano piano riusciremo a vivere scalzi con grande libertà.
Sono d'accordo sul fatto che dovremo prima fare i conti con noi stessi e che questo sarà l'ostacolo più grande da superare.
Sono anche sicuro che in questo forum si possa trovare la forza di superare questi grandi ostacoli incoraggiandosi vicendevolmente e che, se vorremo andare oltre la barriera informatica, potremo realizzare grandi cose.
Almeno questo è il mio augurio. Wink
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Messaggio  ChiccoB Sab Mag 26 2012, 02:13

lucignolo ha scritto:
Rei ha scritto:Ho due conti in due banche diverse: il secondo, aperto da poco, a Bancoposta.
Lo trovo comodo per pagare bollette via Internet, invece di fare la fila, eccetera.
Per aprire il conto sono stato per una mezz'oretta nell'ufficio della direttrice, a compilare moduli, fare la fotocopia del documento di identità e tutte quelle procedure atta a certificare che sono un cliente affidabile e non uno che si mette a fare assegni a vuoto a raffica.
Il tutto rigorosamente scalzo.
Cosa che non ha causato la minima reazione nella direttrice.
Anche chiedere lumi sul mio scalzismo sarebbe stata una reazione e quindi un trattamento diverso da quello riservato agli altri clienti.
Invece, solo massima professionalità ed efficienza.
Sono convinto che piano piano riusciremo a vivere scalzi con grande libertà.
Sono d'accordo sul fatto che dovremo prima fare i conti con noi stessi e che questo sarà l'ostacolo più grande da superare.
Sono anche sicuro che in questo forum si possa trovare la forza di superare questi grandi ostacoli incoraggiandosi vicendevolmente e che, se vorremo andare oltre la barriera informatica, potremo realizzare grandi cose.
Almeno questo è il mio augurio. Wink
Sì, e io aggiungo (come ho sempre sostenuto) che SOLTANTO scrivendo le nostre esperienze, non solo ci si aiuta a credere in ciò che facciamo, ma soprattutto si incoraggia chi non ha ancora avuto modo di provare.

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Messaggio  bfpaul Sab Mag 26 2012, 07:50

Rei ha scritto:Ho due conti in due banche diverse: il secondo, aperto da poco, a Bancoposta.
Lo trovo comodo per pagare bollette via Internet, invece di fare la fila, eccetera.
Per aprire il conto sono stato per una mezz'oretta nell'ufficio della direttrice, a compilare moduli, fare la fotocopia del documento di identità e tutte quelle procedure atta a certificare che sono un cliente affidabile e non uno che si mette a fare assegni a vuoto a raffica.
Il tutto rigorosamente scalzo.
Cosa che non ha causato la minima reazione nella direttrice.
Anche chiedere lumi sul mio scalzismo sarebbe stata una reazione e quindi un trattamento diverso da quello riservato agli altri clienti.
Invece, solo massima professionalità ed efficienza.
Tu pensa a quanti anni vado scalzo all'ufficio postale!
Nessun impiegato ha mai fatto una piega e quando sono andato ad aprire il conto del Club dei NatiScalzi (per i versamenti delle quote sociali, (miliardi, ah, ah, Rolling Eyes ) l'impiegata leggendo l'intestazione ha detto: cosa vuol dire? Le ho risposto: guardi i miei piedi! Al che si è informata e le ho ben spiegato.
Mi ha fatto un sacco di complimenti e di me non si dimenticherà più, infatti ricorda il mio cognome.
Stessa cosa in banca; la "promoter" che avevo già visto una volta (ed avevo i sandali) alla seconda volta, vedendomi scalzo mi ha chiesto come mai e naturalmente le ho spiegato. Mi chiama "il mio cliente scalzo" ed anche lei ricorda il mio cognome.
A tutte e due ho promesso di portare informazioni su quando organizzo uscite in città, e lo farò senz'altro.
Quando vado in banca o alla Posta quindi, nessun commento degli impiegati, neppure nelle succursali, (del resto mi conoscono tutti ormai), tutt' al più qualche utente guarda e commenta col vicino ...
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Messaggio  ChiccoB Dom Mag 27 2012, 01:09

bfpaul ha scritto:
Rei ha scritto:Ho due conti in due banche diverse: il secondo, aperto da poco, a Bancoposta.
Lo trovo comodo per pagare bollette via Internet, invece di fare la fila, eccetera.
Per aprire il conto sono stato per una mezz'oretta nell'ufficio della direttrice, a compilare moduli, fare la fotocopia del documento di identità e tutte quelle procedure atta a certificare che sono un cliente affidabile e non uno che si mette a fare assegni a vuoto a raffica.
Il tutto rigorosamente scalzo.
Cosa che non ha causato la minima reazione nella direttrice.
Anche chiedere lumi sul mio scalzismo sarebbe stata una reazione e quindi un trattamento diverso da quello riservato agli altri clienti.
Invece, solo massima professionalità ed efficienza.
Tu pensa a quanti anni vado scalzo all'ufficio postale!
Nessun impiegato ha mai fatto una piega e quando sono andato ad aprire il conto del Club dei NatiScalzi (per i versamenti delle quote sociali, (miliardi, ah, ah, Rolling Eyes ) l'impiegata leggendo l'intestazione ha detto: cosa vuol dire? Le ho risposto: guardi i miei piedi! Al che si è informata e le ho ben spiegato.
Mi ha fatto un sacco di complimenti e di me non si dimenticherà più, infatti ricorda il mio cognome.
Stessa cosa in banca; la "promoter" che avevo già visto una volta (ed avevo i sandali) alla seconda volta, vedendomi scalzo mi ha chiesto come mai e naturalmente le ho spiegato. Mi chiama "il mio cliente scalzo" ed anche lei ricorda il mio cognome.
A tutte e due ho promesso di portare informazioni su quando organizzo uscite in città, e lo farò senz'altro.
Quando vado in banca o alla Posta quindi, nessun commento degli impiegati, neppure nelle succursali, (del resto mi conoscono tutti ormai), tutt' al più qualche utente guarda e commenta col vicino ...
bfpaul
Guarda... Sono felicissimo per te e soprattutto per i tuoi "trofei", (passami il termine...). Purtroppo non tutti e soprattutto non tutte le situazioni si porgono sempre così positivamente.

Chicco.

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Messaggio  lucignolo Lun Mag 28 2012, 23:04

ChiccoB ha scritto:Guarda... Sono felicissimo per te e soprattutto per i tuoi "trofei", (passami il termine...). Purtroppo non tutti e soprattutto non tutte le situazioni si porgono sempre così positivamente.
Sentite bene: tutti leoni nel loro territorio.
Tutti c......i al di fuori dei confini marcati con l'urina.
Tutti barefooters fortissimi dove sono riusciti a farsi conoscere negli anni, nessuna conferma dove ti vedono per la prima volta e dove sei anormale.
Insomma, i fortissimi barefooters sono tali dove vivono abitualmente e dove tutti li conoscono.
E qui vorrei chiarire un concetto fondamentale: sostengo (paradossalmente) da tempo che è difficilissimo andare scalzi dove si vive tutti i giorni, perché se mostriamo a tutti certe anomalie comportamentali dobbiamo necessariamente rinunciare ad un'immagine fittizia della nostra persona che ci regala la chiave dell'integrazione sociale.
Il paradosso deriva dal fatto che quasi nessuno è disposto a mostrarsi scalzo dove vive abitualmente, perché qui il contrasto fra ciò che siamo e ciò che vorremmo apparire non può sfuggire ad un'analisi quotidiana.
E tuttavia, una volta guadagnato un certo consenso locale, è più facile illudersi di aver conquistato il mondo intero.
Ma la strada è molto più complessa, perché il vero problema è specchiarci in un'immagine riflessa che cambia aspetto ogni volta che riprendiamo in mano il manico dello specchio stesso.
Cambia la posizione del sole e cambia la luce che crea la nostra immagine.
Ho imparato per esperienza che basta cambiare il contesto di poche centinaia di metri per sconvolgere tutto ciò che ci sembrava certo fino a qualche ora prima.
È questo il punto: che la nostra disciplina, hobbie o filosofia che sia, è fortemente dipendente da un ristretto contesto spazio-temporale e richiede un costante confronto con la realtà del momento.
Sei barefooter esperto ed accettato (uffici, bar, banche, ecc.) finché non vai oltre quei fatidici confini dove ti hanno visto spesso, poi tutto il gioco ricomincia, con uguali probabilità di successo od insuccesso (come nel gioco del lotto).
Preparatevi e giocate.
Si vince e si perde, col tempo si vince spesso, ma non cantate troppo vittoria: questa è cosa che si guadagna col sudore.....delle palme dei piedi.
Il bello è li: se ci credete vincerete.
Se vi metterete sul banco degli imputati, perderete inesorabilmente.
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Messaggio  Rei Mar Mag 29 2012, 06:37

lucignolo ha scritto:Il bello è li: se ci credete vincerete.
Se vi metterete sul banco degli imputati, perderete inesorabilmente.
Sagge parole.
Abito in una città talmente grande che il territorio in cui si è conosciuti è sempre e comunque una parte minima rispetto al resto.
Eppure, probabilmente perché ci credo, non ho problemi nel resto della metropoli ed anche fuori dalla città.
Salvo, ovviamente, qualche statisticamente inevitabile incontro con dei cretini, due - tre volte all'anno.
Il punto è che so di non fare nulla di male, nulla di illegale, nulla di moralmente disdicevole.
Perciò vado tranquillo e la sicurezza che emano arriva anche agli altri, che non mi fanno mai storie.
Nei rari casi in cui ho incontrato dei rompiscalzi che volevano vietarmi l'ingresso in qualche luogo pubblico li ho sempre facilmente neutralizzati e sono entrato, salvo due volte in dieci anni.
La prima, in un alberghetto di Latina: il padrone mi impose le scarpe.
Le persone per cui lavoravo misero poi l'albergo sulla loro lista nera perché trattava male i clienti. Non solo quelli scalzi, tutti. Il mio caso personale era solo uno dei tanti episodi accaduti e dimostrava che la proibizione dello scalzismo non era fine a se stessa, ma inserita in una più ampia concezione del cliente visto come una malsopportata mucca da mungere piuttosto che una persona da servire e mettere a proprio agio.
E come dice il mio amico ristoratore, con una mentalità del genere duri poco. E come gli rispondo io, divertendolo, se invece tratti bene il cliente, lo mungi per bene e a lungo.
La seconda volta fu quando una domenica mattina accompagnai un mio amico a prelevare una telecamera professionale nell'ufficio di una società di noleggio.
Serviva per un documentario ed il mio ruolo, l'unico, in quell'incursione nel dorato mondo dell'audiovisivo, era di aiutare il mio amico a portare la cassa, perché ci vogliono due persone e quella domenica il mio amico voleva far riposare i suoi collaboratori.
Il ragazzotto addetto alla consegna, scocciato perché doveva lavorare di domenica, mi proibì di entrare, sostenendo che con i miei piedi nudi avrei rovinato il parquet. confused
Gli feci notare che di solito ci si toglie le scarpe per non rovinare il parquet, ma fu irremovibile.
Il mio amico, qualche giorno dopo, andò senza di me a riconsegnare la telecamera e fece due chiacchiere con il titolare.
Il ragazzotto non finì nemmeno la giornata di lavoro e fu messo alla porta.
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Messaggio  Elan Mar Mag 29 2012, 14:24

Se non sbaglio sono stato io uno dei primi a sostenere in questo forum, che è meno problematico farsi vedere scalzi da chi ti conosce che non da perfetti sconosciuti. Flavio me lo conferma. Però è un po' melodrammatico, dato che dipinge l'affrontare il mondo da scalzi come la prova delle prove. Certamente, Flavio, tu lo fai più di me e da più tempo di me, ma non credo che la regola siano le esperienze negative, forse nemmeno quelle positive ... penso che la regola sia, generalmente, l'indifferenza e qualche sguardo furtivo, magari qualche commento sussurrato a chi è vicino.

Ci vuole un po' di scorza, lo credo, per abituarsi ad una "visibilità" che nessuno di noi ha e forse ha mai conosciuto. Forse è per questo che qualche bella donna è sempre andata in giro scalza senza problemi: era abituata ad essere visibile e guardata, noi no.

Diciamo che, se per indole, vorresti scivolare lungo i marciapiedi della vita mimetizzandoti con l'arredo urbano, lo scalzismo non fa per te e che se, invece, ti attrae ugualmente, al punto da metterti a praticarlo, forse, interiormente, ti eri stufato di fare il gatto grigio al crepuscolo e volevi gridare al mondo "io ci sono!, vedetemi".

Poi, non mi stancherò mai di ripeterlo, ci vuole un bel po' di leggerezza e di autoironia ... niente di peggio di uno a piedi nudi che si prende troppo sul serio Smile



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Messaggio  Alexey Mar Mag 29 2012, 22:41

Anch' io fino ad ora ho notato più indifferenza che reazioni plateali, qualche sussurro come dice Elan e non molto di più, qualche sguardo sicuramente, ma nel complesso direi che i fatti hanno dimostrato principalmente la solita tesi che molto dipende dal nostro atteggiamento. Ieri ad esempio mi è capitata una signora preoccupata che mi dice: "stia attento se ci sono i vetri per terra si può fare male"; dopo averla rassicurata sul fatto che sto attento a dove metto i piedi, ci siamo salutati cordialmente e mi ha sorriso, anche la signora della tintoria vicino a casa mia ha detto a mia moglie che era preoccupata che potessi farmi male, ma dopo averla rassicurata riguardo a questo non ha fatto commenti di nessun altro tipo.
Le persone crescono sempre più con la cultura della paura, paura di farsi male, di ammalarsi, ecc... (e paradossalmente queste paure molto spesso portano ad agire proprio verso quello di cui hanno paura).
Per fortuna ci sono molte persone ragionevoli che di fronte alla logica capiscono che le loro erano solo preoccupazioni infondate dettate dalle fobie trasmesse da genitori, amici, ecc..








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Messaggio  lucignolo Mer Mag 30 2012, 00:19

Elan ha scritto:Certamente, Flavio, tu lo fai più di me e da più tempo di me, ma non credo che la regola siano le esperienze negative, forse nemmeno quelle positive ... penso che la regola sia, generalmente, l'indifferenza e qualche sguardo furtivo, magari qualche commento sussurrato a chi è vicino.
No, piano.
Sono d'accordo con te, ma so per esperienza che la maggior parte dei barefooters (e ci sono passato anch'io) parte dal presupposto di essere in torto, perciò risulta loro molto più facile tingere le proprie esperienze di nero piuttosto che di bianco.
Lo dovevo dire che sedere sul banco degli imputati porta alla sconfitta certa, non perché siamo tali, ma perché ci crediamo imputati senza esserlo.
Forse è per questo che qualche bella donna è sempre andata in giro scalza senza problemi: era abituata ad essere visibile e guardata, noi no.
In una società nata, cresciuta e storicamente radicata come fondamentalmente maschilista, la donna è sempre bella ed elegante, anche a piedi nudi.
E non posso, come maschio, che confermare che la donna è la bellezza incarnata.
Come, scusa? La Margherita Hack? E va beh, però è molto intelligente, perciò chiudiamo un occhio....di pernice? Very Happy Very Happy Very Happy
Poi, non mi stancherò mai di ripeterlo, ci vuole un bel po' di leggerezza e di autoironia ... niente di peggio di uno a piedi nudi che si prende troppo sul serio Smile
Ah, io, invece, mi prendo molto sul serio, nel senso che andare scalzo per me è la realizzazione di un sogno che mi riscaldava fin da bambino.
E non ci rinuncerei per nulla al mondo.
Autoironia sì, calare le brache mai!
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Messaggio  Alexey Mer Mag 30 2012, 21:42

Secondo me la vera naturalezza si acquisisce solo con pratica e pratica, quando andare scalzi diventa veramente automatico e non ci si pensa più allora scatta il meccanismo che porta a sentirci veramente a proprio agio, perchè fino a quando si pensa di essere naturali non lo si è e questo fa scattare meccanismi inconsci di insicurezza e colpevolezza che a loro volta fanno scattare nelle persone " potenzialmente ostili" la voglia di attaccare.
E' un pò come guidare, quando non si pensa più di premere la frizione, cambiare, accellerare si acquisice l' automatismo e la naturalezza.
Ricordo quando andavo al monastero zen a fare meditazione il maestro diceva sempre: non dovete pensare a nulla, ma attenzione a non pensare al non dover pensare, perchè è sempre pensare...
Saluti zen











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Messaggio  lucignolo Mer Mag 30 2012, 21:50

Alexey ha scritto:Secondo me la vera naturalezza si acquisisce solo con pratica e pratica, quando andare scalzi diventa veramente automatico e non ci si pensa più allora scatta il meccanismo che porta a sentirci veramente a proprio agio, perchè fino a quando si pensa di essere naturali non lo si è e questo fa scattare meccanismi inconsci di insicurezza e colpevolezza che a loro volta fanno scattare nelle persone " potenzialmente ostili" la voglia di attaccare.
E' un pò come guidare, quando non si pensa più di premere la frizione, cambiare, accellerare si acquisice l' automatismo e la naturalezza.
Ricordo quando andavo al monastero zen a fare meditazione il maestro diceva sempre: non dovete pensare a nulla, ma attenzione a non pensare al non dover pensare, perchè è sempre pensare...
Saluti zen
Ciao, grande! cheers
Concordo in pieno.
Quando ci siamo incontrati in pizzeria non avevo realizzato che eri Alexey.
Alexey = Alessandro; Alessio, chi era costui?
Vedi che vuol dire invecchiare? Very Happy
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Messaggio  Alexey Ven Giu 01 2012, 19:45

lucignolo ha scritto:
Alexey ha scritto:Secondo me la vera naturalezza si acquisisce solo con pratica e pratica, quando andare scalzi diventa veramente automatico e non ci si pensa più allora scatta il meccanismo che porta a sentirci veramente a proprio agio, perchè fino a quando si pensa di essere naturali non lo si è e questo fa scattare meccanismi inconsci di insicurezza e colpevolezza che a loro volta fanno scattare nelle persone " potenzialmente ostili" la voglia di attaccare.
E' un pò come guidare, quando non si pensa più di premere la frizione, cambiare, accellerare si acquisice l' automatismo e la naturalezza.
Ricordo quando andavo al monastero zen a fare meditazione il maestro diceva sempre: non dovete pensare a nulla, ma attenzione a non pensare al non dover pensare, perchè è sempre pensare...
Saluti zen
Ciao, grande! cheers
Concordo in pieno.
Quando ci siamo incontrati in pizzeria non avevo realizzato che eri Alexey.
Alexey = Alessandro; Alessio, chi era costui?
Vedi che vuol dire invecchiare? Very Happy

Si, mi chiamano così i miei colleghi perchè dicono che assomiglio a un russo e a volte anche i russi mi scambiano per un loro connazionale...
Dasvidania!!

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Messaggio  lucignolo Ven Giu 01 2012, 20:58

Alexey ha scritto:Si, mi chiamano così i miei colleghi perchè dicono che assomiglio a un russo e a volte anche i russi mi scambiano per un loro connazionale...
Quello di "Ti spiezzo in due"? Very Happy
lucignolo
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Messaggio  Alexey Sab Giu 02 2012, 11:27

lucignolo ha scritto:
Alexey ha scritto:Si, mi chiamano così i miei colleghi perchè dicono che assomiglio a un russo e a volte anche i russi mi scambiano per un loro connazionale...
Quello di "Ti spiezzo in due"? Very Happy

Se andasse scalzo quello penso che nessuno abbia da ridire o gli impedisca di entrare da qualche parte! Very Happy

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Messaggio  Marc_63 Mar Giu 19 2012, 19:39

Molte volte si trascura il fatto che, se stando scalzi stiamo a nostro agio, questo benessere siamo in grado di trasferirlo agli altri. Fino a poco tempo fa, quando mi capitava di andare a cena con amici, indossavo almeno un paio di sandali; da un bel po' ho preso a presentarmi sempre scalzo e non avete idea di quante nuove amicizie ho fatto. Magari inizi a dialogare con una persona che, superato l'imbarazzo iniziale, ti fa la fatidica domanda :"Ma, scusami se te lo chiedo, ma perchè sei scalzo ?". Basta spiegarglielo e il gioco è fatto. Nessun problema.
Il guaio è quando camminiamo scalzi provando paura e disagio; la stessa paura e lo stesso disagio li trasferiamo agli altri che, automaticamente non possono non provare una certa diffidenza e un certo disappunto.... nei confronti nostri e del nostro modo di presentarci.
Ma scusate : se non siamo convinti noi del fatto che camminare scalzi sia la scelta giusta, come possiamo, se non convincere, almeno farci accettare e rispettare dagli altri..? Qualcuno ci guarderà storto ? Può essere ! E allora ? Quale danno ci arreca quello sguardo ? Ma credete seriamente che con tutte le brutte cose che si vedono oggi, possa far inorridire uno che cammina scalzo ? E se anche uno dovesse inorridire, a noi che ce frega ? Sarà un problema suo, mica nostro....
Se buttiamo una semplice cartaccia in terra, state certi che facciamo più danno che non camminando scalzi. Chi ha pregiudizi si informi, ... se si vuole informare, .. altrimenti resti nella sua ignoranza... noi andiamo avanti per la nostra strada, rispettando il parere degli altri se è un parere "informato", ma se è frutto di ignoranza scusate, ma l'ignoranza non è degna di nessun rispetto, solo dell'indifferenza da parte nostra... Surprised
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Messaggio  lucignolo Mar Giu 19 2012, 22:14

Marc_63 ha scritto:Molte volte si trascura il fatto che, se stando scalzi stiamo a nostro agio, questo benessere siamo in grado di trasferirlo agli altri.
Condivido il tuo pensiero.
Sono profondamente sorpreso da quanti consensi sto raccogliendo in questi giorni.
È vero: tanti apprezzano, ma nessuno lo fa.
Non importa.
Però emerge il fatto che, tolto il tabù sociale, il desiderio di stare scalzi è innato in tutti noi.
E se questo è vero, allora si tratta di dare una piccola spinta a ciò che sta sott'acqua, ma che deve galleggiare per legge fisica.
Il tempo gioca a nostro favore: non ci ammaliamo, non moriamo di AIDS, non riempiamo i centri di Pronto Soccorso.
Molti vorranno provare, tanti resteranno ammaliati.
Chi ha pregiudizi si informi, ... se si vuole informare, .. altrimenti resti nella sua ignoranza... noi andiamo avanti per la nostra strada, rispettando il parere degli altri se è un parere "informato", ma se è frutto di ignoranza scusate, ma l'ignoranza non è degna di nessun rispetto, solo dell'indifferenza da parte nostra... Surprised
Vorrei che fosse così semplice, ma l'ignoranza si supera con l'informazione.
C'è un male molto più grave ed è la cristallizzazione del pensiero, quel letto del fiume mentale che costringe le idee a scorrere in un percorso scavato dal tempo, immodificabile a meno di un terremoto del massimo grado della scala Richter.
Non si tratta, come dice Rei, di intelligenza pari a quella delle zucchine bollite (ma non esistono reattivi mentali applicati a tale ortaggio), ma di un rifiuto difensivo nei confronti delle novità e degli schemi rivoluzionari.
Dubitare delle proprie certezze vuol dire ridiscutere noi stessi e perdere punti di riferimento.
Ci vuole molto coraggio.
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Messaggio  bfpaul Mer Giu 20 2012, 12:31

Marc_63 ha scritto:Molte volte si trascura il fatto che, se stando scalzi stiamo a nostro agio, questo benessere siamo in grado di trasferirlo agli altri. Fino a poco tempo fa, quando mi capitava di andare a cena con amici, indossavo almeno un paio di sandali; da un bel po' ho preso a presentarmi sempre scalzo e non avete idea di quante nuove amicizie ho fatto. Magari inizi a dialogare con una persona che, superato l'imbarazzo iniziale, ti fa la fatidica domanda :"Ma, scusami se te lo chiedo, ma perchè sei scalzo ?". Basta spiegarglielo e il gioco è fatto. Nessun problema.
Il guaio è quando camminiamo scalzi provando paura e disagio; la stessa paura e lo stesso disagio li trasferiamo agli altri che, automaticamente non possono non provare una certa diffidenza e un certo disappunto.... nei confronti nostri e del nostro modo di presentarci.
Ma scusate : se non siamo convinti noi del fatto che camminare scalzi sia la scelta giusta, come possiamo, se non convincere, almeno farci accettare e rispettare dagli altri..? Qualcuno ci guarderà storto ? Può essere ! E allora ? Quale danno ci arreca quello sguardo ? Ma credete seriamente che con tutte le brutte cose che si vedono oggi, possa far inorridire uno che cammina scalzo ? E se anche uno dovesse inorridire, a noi che ce frega ? Sarà un problema suo, mica nostro....
Se buttiamo una semplice cartaccia in terra, state certi che facciamo più danno che non camminando scalzi. Chi ha pregiudizi si informi, ... se si vuole informare, .. altrimenti resti nella sua ignoranza... noi andiamo avanti per la nostra strada, rispettando il parere degli altri se è un parere "informato", ma se è frutto di ignoranza scusate, ma l'ignoranza non è degna di nessun rispetto, solo dell'indifferenza da parte nostra... Surprised
Eilà Marcello, ti risento con grande piacere anche perché sono d'accordo con quanto dici al 200%.
Faidì intendi!! (fatti sentire)

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In Banca Empty Circa le domande

Messaggio  aldo1953 Mer Giu 20 2012, 12:37

Oggi sono andato dal solito barbiere. La volta scorsa ci ero andato con le infradito, il sole delle 15 e i 400 metri allo scoperto erano davvero troppi. Oggi mi ha chiesto come mai l' altra volta NON ero scalzo, capito, non perchè le altre lo fossi. Gli ho spiegato della temperatura dell' asfalto e poi ho risposto a una serie di domande del tipo : anche quando piove ? E d' Inverno ? dappertutto ? Sono stato assolutamente onesto dicendogli che è un piacere di cui non posso godere sempre e dovunque, che non ho nessun obbligo, che la pioggia non è un problema.... Alla fine ci siamo salutati con un bel : speriamo che quando viene sia sempre nuvolo, così lascia le ciabatte a casa.

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Messaggio  bfpaul Mer Giu 20 2012, 13:04

aldo1953 ha scritto:Oggi sono andato dal solito barbiere. La volta scorsa ci ero andato con le infradito, il sole delle 15 e i 400 metri allo scoperto erano davvero troppi. Oggi mi ha chiesto come mai l' altra volta NON ero scalzo, capito, non perchè le altre lo fossi. Gli ho spiegato della temperatura dell' asfalto e poi ho risposto a una serie di domande del tipo : anche quando piove ? E d' Inverno ? dappertutto ? Sono stato assolutamente onesto dicendogli che è un piacere di cui non posso godere sempre e dovunque, che non ho nessun obbligo, che la pioggia non è un problema.... Alla fine ci siamo salutati con un bel : speriamo che quando viene sia sempre nuvolo, così lascia le ciabatte a casa.
Eccolo là!
Prova provata che una volta che ti accettano (non che hanno dato mano all'accetta, he, he) se non sei nello "stato naturale" si preoccupano. Forse stai male, ti sei fatto male, non lo fai sempre, come mai, perché?
Il tuo barbiere è veramente in gamba, dai!!
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Messaggio  Marc_63 Gio Giu 21 2012, 14:43

Eilà Marcello, ti risento con grande piacere anche perché sono d'accordo con quanto dici al 200%.
Faidì intendi!! (fatti sentire)

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Ciao Paolo Very Happy Sai che ho perso le rubriche del PC e del cell... Proprio stamane ho trovato il tuo numero in un'agenda. Sta sera ti chiamo.
Volevo dire agli amici che tutte le volte che rinunciamo a stare scalzi stiamo arrecando un danno enorme a noi stessi: danno fisico e danno psicologico. Amici : i giorni passano; la nostra vita (almeno su questa terra) non è eterna... chi ci restituisce ciò a cui rinunciamo, e soprattutto ciò a cui rinunciamo senza una ragione concreta ? Forse le persone (sempre in minor numero) che, incontrandoci per strada, possono rimanere stupite ? E permettiamo ai loro sguardi di avere la meglio sulle nostre sane, legittime e naturali esigenze ? Guardate che i peggiori nemici dei barefooters siamo noi stessi, ogni volta che per paura o per altre fisime uccidiamo il barefooter che c'è in noi. Chi realmente contrasta con l'attività dei barefooter non sono coloro che possono guardarci storto; siamo noi quando veniamo meno ai nostri principi, quando, passatemi il termine, manchiamo di carità verso noi stessi; quando stralciamo dalla nostra vita l'esigenza di vivere nella maniera più naturale possibile, quando ci convinciamo che, solo perchè qualcuno ci può criticare, costui ha ragione e debba essere assecondato, quando riteniamo che, pur non facendo nulla di male a nessuno, con l'andare scalzi possiamo creare disagio e quindi danno a gli altri e alla nostra immagine..... Entriamo invece in una nuova mentalità : andando scalzi testimoniamo un nuovo modo di affrontare la vita, un nuovo modo di essere in armonia con noi stessi e con chi ci circonda, facciamo che questa disponibilità traspaia dalla nostra disinvoltura, da un nostro sorriso, dal nostro modo di camminare a testa alta; entriamo nell'ordine d'idee, senza presunzione ma con convinzione, che stiamo facendo del bene agli altri, che stiamo suggerendo loro un modello e/o uno stile di vita che può essere loro solo di giovamento così come lo è per noi. Vivere scalzi tra la gente è condividere con loro il nostro modo di essere, proporsi, mostrare loro qualcosa di nuovo e di diverso col quale, se vogliono, possono confrontarsi e col quale "ritrovare anche se stessi". Sto andando scalzo dappertutto, anche nei posti dove, magari, in passato non mi sarei sognato mai di andare, e non avete idea delle tante amicizie che sto contraendo in questo periodo, di quanto stia ricevendo segnali concreti di stima e ammirazione .... e ci credo...; perchè stando scalzo senza fisime di sorta riesco ad essere me stesso e più disponibile al dialogo con gli altri.. Very Happy
Continuiamo ad essere in pochi? E che significa ? Cerchiamo di essere come i grani di sale ... se ne mettiamo troppo, alla fine, il cibo diventa immangiabile.... ma se quel sale dovesse mancare, tutto il cibo sarebbe insipido e immangiabile...
Buttare via la passione che il "Buon Dio" ci ha dato nel camminare a piedi nudi, sarebbe da stupidi e da irresponsabili, ricordate quella frase del Vangelo che dice che "..una candela accesa non si nasconde sotto uno straccio.." Wink
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Messaggio  lucignolo Gio Giu 21 2012, 21:16

Marc_63 ha scritto:Volevo dire agli amici che tutte le volte che rinunciamo a stare scalzi stiamo arrecando un danno enorme a noi stessi: danno fisico e danno psicologico. Amici : i giorni passano; la nostra vita (almeno su questa terra) non è eterna... chi ci restituisce ciò a cui rinunciamo, e soprattutto ciò a cui rinunciamo senza una ragione concreta ?.........
Ciao, Marcello.
Mi sei sempre piaciuto, anche se qualche volta non siamo stati d'accordo (ma questo è fisiologico).
Spero che tu possa risolvere i tuoi problemi e darci una mano a dare più lustro al nostro sito.
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Messaggio  Marc_63 Sab Giu 23 2012, 00:45

Ciao, Marcello.
Mi sei sempre piaciuto, anche se qualche volta non siamo stati d'accordo (ma questo è fisiologico).
Spero che tu possa risolvere i tuoi problemi e darci una mano a dare più lustro al nostro sito.

Ricambio con una immagine a me molto cara e che sono sicuro sarà cara anche a te .

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