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Messaggio  Theuth Dom Giu 03 2012, 12:14

Ciao a tutti,

Sono appena arrivato nel forum, per cui mi presento: ho 23 anni e sono di Brescia, anche se per vari motivi (studio, lavoro ecc) sono in realtà delocalizzato fra l'Italia e l'Europa.
Da diversi anni ho la passione per le camminate scalze, passione che ho iniziato a praticare sporadicamente soltanto due anni fa, e alla quale sto mano a mano dedicando più tempo. Per tutta una serie di motivi, come molte altre persone, non potrei praticare una vita completamente scalza nemmeno volendo (per motivi occupazionali), ma in ogni caso per il momento mi diverto con passeggiate più o meno lunghe in zone specifiche (parchi, foreste, anche in città ma solo in certe aree).
Come tutti coloro che si avvicinano a questa pratica, che io ritengo naturale e liberatoria, ho però le mie paranoie psicologico-sociali. In realtà, le persone che mi conoscono meglio sanno che ho in qualche modo questa passione (sono stato scalzo per ore a molte feste e nelle case di chi non ne fa un problema sono sempre scalzo), però credo che in qualche modo sia per me una cosa ancora un po' "tabù".
By the way, ieri mi è capitata giusto giusto la prima spina nel piede, che ho rimosso stamattina utilizzando le mie (scarsissime) conoscenze chirurgiche, ma era proprio andata in profondità, accidenti.

Il nickname (giusto se qualcuno si chiede cos'è 'sto Theuth): Theuth è un dio lunare egizio, che, secondo il mito narrato nel Fedro ha inventato la scrittura, e l'ha portata al faraone perché esso giudicasse se essa era una cosa buona e utile oppure dannosa.
Insomma, il sunto è che il faraone spiega al dio che la scrittura è pericolosa, perché inganna la gente, facendole credere di ricordare meglio ma in realtà non stimola la memoria, e inoltre, con la scrittura, si perde il rapporto diretto tipico dell'oralità, e quindi il rapporto "educativo" di crescita fra maestro e discepolo.
Quindi, odio la scrittura? no, al contrario, scrivo molto (poesie e racconti tendenzialmente). La ragione di questo nickname nasce dal "ribaltamento" del mito di Theuth, che per me passa attraverso l'idea di una scrittura che può superare la Tekné (cioè la sua natura di "tecnica", "strumento") soltanto se essa è in grado di far pensare al lettore il pensiero che l'ha generata. Insomma, una scrittura che porta con sé pensiero realmente pensato e non opinione (in parole povere, la poesia).

Bene, nome spiegato, breve storia del mio andare scalzo raccontata, di esperienze da fare ce ne sono ancora molte, ma chiudo con questo racconto divertente: ieri dopo aver fatto la spesa esco dal supermercato e incontro una ragazza molto giovane (forse anche più giovane di me, comunque fra i 20 e 25 anni) ferma al semaforo. Guardo meglio e vedo che è scalza. Istintivamente (visto che era la prima volta che mi capitava di incontrare una persona scalza di giorno in centro città che non fosse, che so, un bambino o qualcuno un po' troppo ubriaco) la fermo e le chiedo se è una "barefooter" che gira normalmente scalza o se la cosa è soltanto occasionale. Con mio rammarico scopro due cose: a) non parlava nessuna delle lingue che io conoscevo abbastanza per avere con lei un dialogo (parlava praticamente solo francese, e, ahimè, io so a mala pena ordinare da mangiare e chiedere le indicazioni stradali); b) le si erano semplicemente rotte le scarpe, che mi ha mostrato essere in borsa col tacco spezzato. Peccato! In ogni caso, la stessa sera mi son capitati un ragazzo e una ragazza scalzi sulla metro, ma in questa seconda occasione c'era troppa gente per avvicinarli... in ogni caso, 3 scalzisti in un giorno... porta bene? Smile

Buona giornata a tutti, spero di scambiare esperienze e commenti con voi,

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Messaggio  bfpaul Dom Giu 03 2012, 19:10

Theuth ha scritto:Ciao a tutti,

Sono appena arrivato nel forum, per cui mi presento: ho 23 anni e sono di Brescia, anche se per vari motivi (studio, lavoro ecc) sono in realtà delocalizzato fra l'Italia e l'Europa.
Da diversi anni ho la passione per le camminate scalze, passione che ho iniziato a praticare sporadicamente soltanto due anni fa, e alla quale sto mano a mano dedicando più tempo. Per tutta una serie di motivi, come molte altre persone, non potrei praticare una vita completamente scalza nemmeno volendo (per motivi occupazionali), ma in ogni caso per il momento mi diverto con passeggiate più o meno lunghe in zone specifiche (parchi, foreste, anche in città ma solo in certe aree).
Come tutti coloro che si avvicinano a questa pratica, che io ritengo naturale e liberatoria, ho però le mie paranoie psicologico-sociali. In realtà, le persone che mi conoscono meglio sanno che ho in qualche modo questa passione (sono stato scalzo per ore a molte feste e nelle case di chi non ne fa un problema sono sempre scalzo), però credo che in qualche modo sia per me una cosa ancora un po' "tabù".
By the way, ieri mi è capitata giusto giusto la prima spina nel piede, che ho rimosso stamattina utilizzando le mie (scarsissime) conoscenze chirurgiche, ma era proprio andata in profondità, accidenti.

Il nickname (giusto se qualcuno si chiede cos'è 'sto Theuth): Theuth è un dio lunare egizio, che, secondo il mito narrato nel Fedro ha inventato la scrittura, e l'ha portata al faraone perché esso giudicasse se essa era una cosa buona e utile oppure dannosa.
Insomma, il sunto è che il faraone spiega al dio che la scrittura è pericolosa, perché inganna la gente, facendole credere di ricordare meglio ma in realtà non stimola la memoria, e inoltre, con la scrittura, si perde il rapporto diretto tipico dell'oralità, e quindi il rapporto "educativo" di crescita fra maestro e discepolo.
Quindi, odio la scrittura? no, al contrario, scrivo molto (poesie e racconti tendenzialmente). La ragione di questo nickname nasce dal "ribaltamento" del mito di Theuth, che per me passa attraverso l'idea di una scrittura che può superare la Tekné (cioè la sua natura di "tecnica", "strumento") soltanto se essa è in grado di far pensare al lettore il pensiero che l'ha generata. Insomma, una scrittura che porta con sé pensiero realmente pensato e non opinione (in parole povere, la poesia).

Bene, nome spiegato, breve storia del mio andare scalzo raccontata, di esperienze da fare ce ne sono ancora molte, ma chiudo con questo racconto divertente: ieri dopo aver fatto la spesa esco dal supermercato e incontro una ragazza molto giovane (forse anche più giovane di me, comunque fra i 20 e 25 anni) ferma al semaforo. Guardo meglio e vedo che è scalza. Istintivamente (visto che era la prima volta che mi capitava di incontrare una persona scalza di giorno in centro città che non fosse, che so, un bambino o qualcuno un po' troppo ubriaco) la fermo e le chiedo se è una "barefooter" che gira normalmente scalza o se la cosa è soltanto occasionale. Con mio rammarico scopro due cose: a) non parlava nessuna delle lingue che io conoscevo abbastanza per avere con lei un dialogo (parlava praticamente solo francese, e, ahimè, io so a mala pena ordinare da mangiare e chiedere le indicazioni stradali); b) le si erano semplicemente rotte le scarpe, che mi ha mostrato essere in borsa col tacco spezzato. Peccato! In ogni caso, la stessa sera mi son capitati un ragazzo e una ragazza scalzi sulla metro, ma in questa seconda occasione c'era troppa gente per avvicinarli... in ogni caso, 3 scalzisti in un giorno... porta bene? Smile

Buona giornata a tutti, spero di scambiare esperienze e commenti con voi,

T.
Benvenuto fra noi!
E grazie per le spiegazioni circa il nome, io le ho chieste per primo, ma sicuramente se non lo avessi fatto, qualcuno te lo avrebbe chiesto ...
Un barefooter come molti di noi che non sono "integrali" intendendo con questo termine coloro che hanno perso la cognizione del termne "scarpa" e vanno scalzi da una vita o comunque SEMPRE, in ogni occasione, senza eccezione alcuna.
E quindi con qualche riluttanza ad esserlo in certi contesti, assolutamente giustificata e comprensibile.

Interessante il tuo racconto circa la ragazza scalza.
Ti suggerirei di imparare il termine "scalzo" in francese (pieds nus) e magari in spagnolo (descalzo) visto che probabilmente ti capiteranno altre occasioni Wink
Quali aree preferisci in città?
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Messaggio  lucignolo Dom Giu 03 2012, 20:50

Ohlà, Theuth!
Finalmente un concittadino, anche se a Brescia ci vivi poco, se non ho capito male.
Theuth ha scritto:Come tutti coloro che si avvicinano a questa pratica, che io ritengo naturale e liberatoria, ho però le mie paranoie psicologico-sociali. In realtà, le persone che mi conoscono meglio sanno che ho in qualche modo questa passione (sono stato scalzo per ore a molte feste e nelle case di chi non ne fa un problema sono sempre scalzo), però credo che in qualche modo sia per me una cosa ancora un po' "tabù".
È normale.
Io qualche tabù ce l'ho ancora, ma faccio di tutto per toglierli dai piedi, magari prima della pensione.
Very Happy
Theuth è un dio lunare egizio, che, secondo il mito narrato nel Fedro ha inventato la scrittura, e l'ha portata al faraone perché esso giudicasse se essa era una cosa buona e utile oppure dannosa.
Insomma, il sunto è che il faraone spiega al dio che la scrittura è pericolosa, perché inganna la gente, facendole credere di ricordare meglio ma in realtà non stimola la memoria, e inoltre, con la scrittura, si perde il rapporto diretto tipico dell'oralità, e quindi il rapporto "educativo" di crescita fra maestro e discepolo.
La Filosofia, scelta come prima materia, mi salvò la pellaccia alla maturità scientifica (tanti, tanti anni fa, quasi "C'era una volta il West" Very Happy ) e Platone e Kant erano i miei due filosofi preferiti.
Perciò mi fa piacere sapere che ci sono ancora giovani che apprezzano la Cultura del Pensiero.

Quindi, odio la scrittura? no, al contrario, scrivo molto (poesie e racconti tendenzialmente). La ragione di questo nickname nasce dal "ribaltamento" del mito di Theuth, che per me passa attraverso l'idea di una scrittura che può superare la Tekné (cioè la sua natura di "tecnica", "strumento") soltanto se essa è in grado di far pensare al lettore il pensiero che l'ha generata. Insomma, una scrittura che porta con sé pensiero realmente pensato e non opinione (in parole povere, la poesia).
Bellissimo, profondo ed un po' provocatorio il discorso di Platone, ma la scrittura, come tutti gli strumenti, è arma a doppio taglio, dipende dagli scopi che ti prefiggi.
D'altro canto il Fedro fu scritto da Platone, no? Wink
In ogni caso, la stessa sera mi son capitati un ragazzo e una ragazza scalzi sulla metro, ma in questa seconda occasione c'era troppa gente per avvicinarli... in ogni caso, 3 scalzisti in un giorno... porta bene? Smile
Porta bene sì.
A me non è mai capitato, se non nei nostri raduni o in spiaggia.
Very Happy
Buona giornata a tutti, spero di scambiare esperienze e commenti con voi,
Grazie, Marco,
Chissà che le nostre strade non si incrocino proprio qui, nella nostra Brescia.


Ultima modifica di lucignolo il Lun Giu 04 2012, 10:21 - modificato 2 volte.
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Messaggio  Theuth Dom Giu 03 2012, 21:17

Grazie a tutti e due, fondatore e cofondatore giusto?

Sì, a Brescia ci vivo estremamente poco, a Brescia, qualche week end ogni tanto. Eh, ma all'estero verso il nord dell'Europa pare che la gente sia più aperta in questo senso, per cui se in Italia non ho MAI incontrato scalzisti, all'estero me ne sono già capitati diversi, in occasioni svariate.
Una volta o l'altra passeggiamo nei dintorni di Brescia.

Eh, Platone scrisse il Fedro, infatti, come Fedro scrisse il discorso di Lisia, ma con intenti diversi. Straordinario argomento al quale mi sto dedicando, anche se soltanto a tempo perso.

Un abbraccio a tutti,

Marco
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Messaggio  ChiccoB Dom Giu 03 2012, 22:01

Theuth ha scritto:Ciao a tutti,

Sono appena arrivato nel forum, per cui mi presento: ho 23 anni e sono di Brescia, anche se per vari motivi (studio, lavoro ecc) sono in realtà delocalizzato fra l'Italia e l'Europa.
Da diversi anni ho la passione per le camminate scalze, passione che ho iniziato a praticare sporadicamente soltanto due anni fa, e alla quale sto mano a mano dedicando più tempo. Per tutta una serie di motivi, come molte altre persone, non potrei praticare una vita completamente scalza nemmeno volendo (per motivi occupazionali), ma in ogni caso per il momento mi diverto con passeggiate più o meno lunghe in zone specifiche (parchi, foreste, anche in città ma solo in certe aree).
Come tutti coloro che si avvicinano a questa pratica, che io ritengo naturale e liberatoria, ho però le mie paranoie psicologico-sociali. In realtà, le persone che mi conoscono meglio sanno che ho in qualche modo questa passione (sono stato scalzo per ore a molte feste e nelle case di chi non ne fa un problema sono sempre scalzo), però credo che in qualche modo sia per me una cosa ancora un po' "tabù".
By the way, ieri mi è capitata giusto giusto la prima spina nel piede, che ho rimosso stamattina utilizzando le mie (scarsissime) conoscenze chirurgiche, ma era proprio andata in profondità, accidenti.

Il nickname (giusto se qualcuno si chiede cos'è 'sto Theuth): Theuth è un dio lunare egizio, che, secondo il mito narrato nel Fedro ha inventato la scrittura, e l'ha portata al faraone perché esso giudicasse se essa era una cosa buona e utile oppure dannosa.
Insomma, il sunto è che il faraone spiega al dio che la scrittura è pericolosa, perché inganna la gente, facendole credere di ricordare meglio ma in realtà non stimola la memoria, e inoltre, con la scrittura, si perde il rapporto diretto tipico dell'oralità, e quindi il rapporto "educativo" di crescita fra maestro e discepolo.
Quindi, odio la scrittura? no, al contrario, scrivo molto (poesie e racconti tendenzialmente). La ragione di questo nickname nasce dal "ribaltamento" del mito di Theuth, che per me passa attraverso l'idea di una scrittura che può superare la Tekné (cioè la sua natura di "tecnica", "strumento") soltanto se essa è in grado di far pensare al lettore il pensiero che l'ha generata. Insomma, una scrittura che porta con sé pensiero realmente pensato e non opinione (in parole povere, la poesia).

Bene, nome spiegato, breve storia del mio andare scalzo raccontata, di esperienze da fare ce ne sono ancora molte, ma chiudo con questo racconto divertente: ieri dopo aver fatto la spesa esco dal supermercato e incontro una ragazza molto giovane (forse anche più giovane di me, comunque fra i 20 e 25 anni) ferma al semaforo. Guardo meglio e vedo che è scalza. Istintivamente (visto che era la prima volta che mi capitava di incontrare una persona scalza di giorno in centro città che non fosse, che so, un bambino o qualcuno un po' troppo ubriaco) la fermo e le chiedo se è una "barefooter" che gira normalmente scalza o se la cosa è soltanto occasionale. Con mio rammarico scopro due cose: a) non parlava nessuna delle lingue che io conoscevo abbastanza per avere con lei un dialogo (parlava praticamente solo francese, e, ahimè, io so a mala pena ordinare da mangiare e chiedere le indicazioni stradali); b) le si erano semplicemente rotte le scarpe, che mi ha mostrato essere in borsa col tacco spezzato. Peccato! In ogni caso, la stessa sera mi son capitati un ragazzo e una ragazza scalzi sulla metro, ma in questa seconda occasione c'era troppa gente per avvicinarli... in ogni caso, 3 scalzisti in un giorno... porta bene? Smile

Buona giornata a tutti, spero di scambiare esperienze e commenti con voi,

T.
Ciao Theuth,
benvenuto nel forum e benvenuto nel mondo del barefooting. Innanzitutto ti faccio molti complimenti per come ti sei presentato e per la splendida padronanza di linguaggio che hai utilizzato. Pochi giovani hanno un modo così conciso e corretto nell'esprimersi. Auspico che tu possa fare moltissime esperienze con il barefooting. Poco alla volta vedrai che imparerai ed apprezzerai i tanti benefici del camminare scalzo.

Chicco.

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Messaggio  Theuth Dom Giu 03 2012, 22:05

Grazie chicco Smile
Spero sia così. un abbraccio!
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Messaggio  Grand Choeur Lun Giu 04 2012, 10:14

Ciao! Piano piano, col tempo, riuscirai a superare o per lo meno diminuire molto gli ostacoli "psicologici".
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Messaggio  ALEBO Lun Giu 04 2012, 16:46

Benvenuto anche da parte mia.
Per andare scalzo in ogni luogo ci vuole tempo ed essere disinvolti che a volte resta difficile, anche da chi (io compreso) pratica il barefooting da anni.
Ciao.
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Messaggio  Theuth Lun Giu 04 2012, 16:47

Grazie a tutti.
Ah, dimenticavo di rispondere a Paul, aree specifiche che mi creano pochi problemi sono il lungolago / mare, o le zone intorno ai parchi o aree verdi. cyclops
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Messaggio  Elan Lun Giu 04 2012, 23:24

Un altro interessante nuovo adepto .... benvenuto anche da parte mia.

La mia storia scalzisitca è molto simile, da piccole passeggiate nella natura, travestito da nutria, per non farmi notare, fino a passare ogni week end quasi permanentemente a piedi nudi, come faccio ora.

Il fine settimana appena passato, eravamo a Carpi, causa conforto ai suoceri terremotati e per la prima volta, ho girato scalzo anche qui, dove, precedentemente, mia moglie non me lo avrebbe permesso, dato che è la sua città dove tanti la conoscono. Ormai direi che si sta abituando a girare con Dinamite Bla.

Sono particolarmente contento di leggere contributi di giovani, dato che qui abbondano i cinquantenni e oltre Smile


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Messaggio  albimat90 Mar Giu 05 2012, 12:10

Ciao Theuth e benvenuto su questo forum anche da parte mia, che spesso leggo ma meno spesso scrivo Rolling Eyes
Qualche giovane gira davvero sul forum, io per esempio ho 21 anni Smile . Davvero alla tua età sei già così impegnato in giro per l'Europa? Molto interessante! Sicuramente la cosa ti dà la possibilità di aprire i tuoi orizzonti dato che, a mio parere, nelle nostre città padane (la mia è Mantova) l'ignoranza sul barefooting dilaga. Felice di conoscerti e sapere che c'è qualcuno ancora a livelli "amatoriali". Ciaooo!!!
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Messaggio  Rei Mar Giu 05 2012, 14:19

albimat90 ha scritto:a mio parere, nelle nostre città padane (la mia è Mantova) l'ignoranza sul barefooting dilaga.
Non esattamente: ancora negli anni '70 nelle campagne i ragazzini e le ragazzine da 0 a 13/14 anni giravano ancora allegramente scalzi. Erano già una minoranza, ma c'erano ancora. E se parli ora con le "nonne", alcune potrebbero raccontarti della loro infanzia scalza.
P.s.: sono anch'io di Mantova, ma trapiantato a Roma.
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Messaggio  albimat90 Mar Giu 05 2012, 15:10



Non esattamente: ancora negli anni '70 nelle campagne i ragazzini e le ragazzine da 0 a 13/14 anni giravano ancora allegramente scalzi. Erano già una minoranza, ma c'erano ancora. E se parli ora con le "nonne", alcune potrebbero raccontarti della loro infanzia scalza.
P.s.: sono anch'io di Mantova, ma trapiantato a Roma.

Vero, gli stessi miei genitori, che hanno origini campagnole, me ne hanno parlato qualche volta. Loro però sono già piuttosto anziani. C'è però da dire che questo aspetto, oltre ad essere sconosciuto ai più, resta fortemente ancorato a quel modo di vivere, quando non c'era il bagno in casa e i ragazzi facevano kilometri di strada in bici per andare a scuola. Difficile pensare ai bambini scalzi degli anni 60 e 70 per giustificare la tendenza dell'odierno barefooting cittadino, no?
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Messaggio  Theuth Mar Giu 05 2012, 15:19

Albimat, piacere! Mantova è una bella città, si potrebbe pensare a un week end per conoscerla meglio... scalzi ovviamente! Wink
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Messaggio  Rei Mar Giu 05 2012, 16:39

albimat90 ha scritto:Difficile pensare ai bambini scalzi degli anni 60 e 70 per giustificare la tendenza dell'odierno barefooting cittadino, no?
Giusto, ma tu parlavi di ignoranza, cioè non sapere, giustificata in chi è più giovane, ma abbastanza improbabile per chi abbia superato i 50 / 60 anni.
Per un giovane il barefooting (scritto in inglese) è una novità, per la persona di una certa età l'andare scalzi (in italiano) è il ritorno di una vecchia consuetudine che sembrava ormai morta e sepolta.
E non è l'unica: anche il mangiare rane (pescate nei fossi non ancora inquinati dai fertilizzanti) era un'abitudine delle campagne mantovane che sembrava morta e sepolta, ma fatti un giro da Nizzoli a Villastrada di Dosolo, il ristorante preferito di Zavattini, e ti accorgerai che è ancora viva e vegeta.

A volte ritornano.

Soprattutto se sono cose buone e piacevoli.

Ed andare scalzi è piacevole, ma, al contrario di altre cose di cui parlava Oscar Wilda, non è immorale, non è illegale e non fa ingrassare.

Anzi, se cammini abbastanza, puoi anche smaltire un po' di chili di troppo. Smile
Quelli delle abbuffate di rane.
O di polenta e gräs pistà (lardo tritato misto a prezzemolo, aglio ed a volte salsiccia, spalmato su fette calde di polenta abbrustolita: una delizia ma due chili di sovrappeso garantiti solo a guardarlo, a mangiarlo tre).
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Messaggio  lucignolo Mer Giu 06 2012, 21:56

albimat90 ha scritto:.....nelle nostre città padane (la mia è Mantova) l'ignoranza sul barefooting dilaga.
Pavia fa storia per ignoranza e per arroganza; è una città dalle antichissime tradizioni universitarie che si crede di guadagnare blasone con un concetto di decoro che fa ridere anche le galline padovane. Wink
Mantova, invece, ha lasciato in tre barefooters (me, mia moglie Nancy, alias Lucina ed il perso Andrea77) un bel ricordo.
Città pulitissima, nessun commento negativo ed un invito esplicito a sedersi ad un tavolo di un ristorante per un buon pranzetto.
Insomma, ci ritornerei senza indugio.
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Messaggio  Marco53 Gio Giu 07 2012, 09:04

Ciao Marco! Sono Marco anch'io, ma col doppio dei tuoi anni e ho una curiosità. Ai miei tempi il dio egizio della scrittura si chiamava Toth o Thoth (all'inglese). Cos'é successo ? Perché Teuth ? Ogni tanto ci sono egittologi che tentano una revisione nella scrittura/pronuncia dell'antico egizio, tanto che c'é stato un periodo in cui la regina Hatsepsut veniva detta Hatsepsowe, poi però è tornata con la ut finale. Ma Teuth non l'avevo ancora sentito... Hai dei ragguagli più recenti dei miei ? (E' un po' che non ripasso testi di storia egizia)...
Quanto alle scheggine e spinette... eh! Ogni tanto ne dobbiamo mettere in conto qualcuna. Però anche il corpo umano fa un lavoro di autopulizia che ha dell'incredibile.
Dieci giorni fa sento qualcosa al trilluce del piede destro (c'è chi si è preso la briga di inventarsi i nomi delle dita dopo alluce, con melluce, trilluce, il quarto non lo ricordo in questo momento e podolo al posto di mignolo). Guardo e non vedo niente.
Ci cammino su quasi tutto il giorno, alla sera sento ancora un po' di fastidio. Guardo meglio e vedo un puntino.
Prendo su tutto l'ambaradan chirurgico e comincio gli scavi. Viene fuori un pezzo di scheggina di vetro. Resta ancora un qualcosina di scuro, provo tocco osservo con la lente e alla fine penso sia una goccina di sangue raggrumato.
Disinfetto, impomato con un po' di Streptosil (anche se sono convinto che faccia bene solo al farmacista che lo vende) e chiuso l'argomento.
Ieri sera, durante una seduta di "manutenzione" alle unghie dei piedi, vedo che sul mio ditino c'é come un punto nero di 2,5 mm di diametro, quasi una mezza bollicina in rilievo. Con un paio di forbicine disinfettate riaprendo gli scavi in quel punto e - sorpresa! - mi sbuca fuori un altro pezzo di scheggina di vetro (sarà stata meno di un mm di lunghezza, una cosa infinitesimale) e dietro di lei un grumino di sangue rimasto lì da giorni. Pulisco il tutto con acqua ossigenata e la solita pomata che fa bene al farmacista, e penso a come il corpo abbia isolato questo corpo estraneo e stesse tentando di espellerlo portandolo in superficie. E' incredibile quanto la nostra "macchina" funzioni bene e quanto siamo disabituati a rendercene conto...
Esprimo ancora tutto il piacere di averti nel nostro gruppetto, apprezzando anche il fatto che le tue esperienze d'oltralpe ti abbiano già fatto notare come nel resto d'Europa andare scalzi, benché più raro di una volta, sia cosa che si fa con la massima naturalezza. Inutile dire che durante le mie ferie in Germania ho praticamente sempre camminato scalzo, specialmente nelle visite ai grossi musei (tipo il Deutsches Museum di Monaco, dove entri al mattino, esci alla sera e hai fatto chilometri), dove camminando scalzi ci si stanca molto meno...
Saluti di benvenuto Very Happy
Marco
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Messaggio  paolo fratter Gio Giu 07 2012, 14:35

Un caloroso benvenuto anche da parte mia ad un giovane nuovo barefooter!

paolo fratter

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Messaggio  Spyro Ven Giu 08 2012, 12:28

Benvenuto anche da parte mia!

Andrea. Cool
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