Venezia 2012
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Venezia 2012
Ringrazio Guido per la bellissima giornata, dedicata in buona parte, dopo il consueto percorso verso Piazza San Marco, all’isola di Murano.
Degni di nota:
Dubbi? Beh, parlavano in tedesco!
Sono cose che mi mettono di ottimo umore.
Salutiamo il simpaticissimo Guido e saliamo di corsa sulla Freccia Bianca che già ci attende sul binario, scalzi e sotto gli occhi del capotreno che non ha fatto una piega.
Solo un paio di commenti finali:
Degni di nota:
- Visita ad una delle fornaci dei mastri vetrai: un signore mi piomba addosso indicando i miei piedi (ma perché sempre i miei, quando eravamo in tre? ) e parlandomi in inglese. Mi spiega che ci possono essere dei frammenti di vetro e non ci sono santi: per vedere la dimostrazione dovremo indossare un paio di infradito;
- mangiamo in un’”Osteria” nei pressi della bellissima Basilica dei Santi Maria e Donato (VIII secolo d.c.), quest'ultima con un incantevole il pavimento del 1140 che comprende frammenti di vetro delle fonderie dell’isola, costituito da mosaici a figure geometriche di uccelli esotici, creature mitiche e misteriosi simboli indecifrabili, un'assoluta goduria da tastare a piedi nudi; all’entrata un solerte cameriere ci blocca indicando i nostri piedi nudi e spiegandoci che potrebbero esserci dei frammenti di vetro di un eventuale bicchiere rotto, sfuggiti alla loro minuziosa pulizia. Rispondiamo con fermezza che andiamo scalzi d’abitudine e che ci vogliono ben altro che delle scheggine per metterci in crisi.
Il cameriere ci tiene a sottolineare che l’osservazione era derivata solo da uno scrupolo per la nostra sicurezza e non per una questione di stile.
Data la sua gentilezza rispondo che capisco perfettamente la sua premura, anche perché poi il cliente (sciocco, ma questo me lo sono tenuto per me) si rivale su di loro.
Ci fanno accomodare, ormai tranquillizzati; nessuno ci dirà più nulla per la nostra nudità.
Rifletto su un'intelligente osservazione in materia di sicurezza datami da Ares (Alessandro, l'avvocato civilista).
Si mangia splendidamente e si spende davvero poco; fanno anche una marea di pizze - Durante il ritorno, da Piazza San Marco alla stazione ferroviaria facciamo ben tre avvistamenti scalzi:
a. una ragazza con un paio di scarpette leggere in mano e con un cerottino sul tendine d’achille (vuoi vedere che la teoria di Rei funziona davvero? ) ;
b. una ragazza bionda come il grano con un paio di infradito in mano e con due suole nerissime;
c. una bambina dall’apparente età di sette, otto anni, con i suoi genitori e scalza senza tracce di calzature al seguito; anche lei bionda come il grano.
Dubbi? Beh, parlavano in tedesco!
Sono cose che mi mettono di ottimo umore.
Salutiamo il simpaticissimo Guido e saliamo di corsa sulla Freccia Bianca che già ci attende sul binario, scalzi e sotto gli occhi del capotreno che non ha fatto una piega.
Solo un paio di commenti finali:
No, tutti pensano ad un capriccio del momento e l’atteggiamento, peraltro intelligente, del cameriere di Murano lo ha dimostrato ampiamente, semmai ce ne fosse bisogno.bfpaul ha scritto:Ovviamente non poteva pensare che tu fossi "collaudato", nessuno può pensarlo!
Non posso che confermare, ma, forse, c’è ancora qualche fesso che non si è ancora estinto.bfpaul ha scritto:Il capotreno non ha fatto una piega e non ricordo se nessuno ha mai scritto il contrario, probabilmente sono bene informati.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Venezia 2012
E grazie a voi, Nancy e Flavio per l'ottima compagnia che ci siamo fatti.
Io ho ancora fatto un giro, il mio treno era più tardi, e ho ancora visto una signora scalza, molto alta e magra, con una gonna sino alle caviglie e lunghi capelli biondi che la scendevano lungo la schiena, sembrava quasi un' apparizione.
Sul treno c' era una famiglia di colore, genitori e due bimbette, parlavano inglese e da abiti e bagagli sembravano persone distinte ed abbienti,
Il papà aveva piazzato le scarpe sotto il sedile e più di una volta è andato scalzo a comprare bibite e biscotti al punto di ristoro due o tre carrozze più avanti.
Io ho ancora fatto un giro, il mio treno era più tardi, e ho ancora visto una signora scalza, molto alta e magra, con una gonna sino alle caviglie e lunghi capelli biondi che la scendevano lungo la schiena, sembrava quasi un' apparizione.
Sul treno c' era una famiglia di colore, genitori e due bimbette, parlavano inglese e da abiti e bagagli sembravano persone distinte ed abbienti,
Il papà aveva piazzato le scarpe sotto il sedile e più di una volta è andato scalzo a comprare bibite e biscotti al punto di ristoro due o tre carrozze più avanti.
Ultima modifica di guidoscalzo il Dom Ago 12 2012, 22:12 - modificato 1 volta. (Motivazione : errori di sbaglio)
guidoscalzo- Numero di messaggi : 119
Età : 66
Data d'iscrizione : 03.01.08
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