Incontro con le forze dell'ordine!
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Incontro con le forze dell'ordine!
Ebbene sì, il tanto temuto incontro è avvenuto davvero!
Proprio ieri ho scritto sul forum di questo mio timore, e proprio oggi si è realizzato.
All'uscita dal lavoro mi sono liberato delle scarpe come al solito e, complice l'orario di uscita leggermente più tardo, avrei sicuramente perso il consueto treno, così ho deciso di fare con calma e prendere quello dopo.
Avevo così tutto il tempo per fare il tragitto più lungo, il clima era fantastico, quasi primaverile, così mi sono rilassato e mi sono fatto il mio bel giro scalzo fino in stazione, fin qui nulla di anomalo.
Arrivato in stazione mi accorgo di essere in anticipo, così per evitare eventuali incontri con colleghi di lavoro pendolari, mi avvio verso la zona shopping per perdere un po' di tempo guardando le vetrine. A metà della rampa di scale che stavo salendo mi sono accorto che in cima c'erano due poliziotti, e così ho commesso l'errore più grave che si potrebbe fare in questa situazione: facendo finta di niente ho girato i talloni e ho invertito la rotta scendendo le scale.
Peccato che i due tutori dell'ordine hanno notato in pieno il mio atteggiamento sospetto e mi hanno apostrofato con un "hey capo, vieni un po' qua!".
Io mi sono ovviamente fermato e ho risalito la scala andando verso di loro per chiarire la situazione. Lo "sbirro cattivo" (quello più anziano) mi dice "qui c'è qualche problema! Le hanno rubato le scarpe?" Io sono molto imbarazzato ma mantengo la calma e spiego che sono scalzo perchè mi piace così e a mia volta chiedo se c'è qualche problema con questo fatto.
Lui risponde "No nessun problema ma lei come mai si stava allontanando quando ci ha visti?"
Io ho spiegato che temevo un fraintendimento da parte loro nei miei confronti, visto che magari un tipo scalzo a Milano in Febbraio poteva apparire strano.
Lui mi ha risposto che in effetti a prima vista avevano pensato a un senza fissa dimora o a un drogato o un folle fuggito da un ospedale psichiatrico(!) o un cittadino vittima di un furto.
Di fronte alle mie spiegazioni lui è rimasto piuttosto scettico e mi ha chiesto di mostrargli le scarpe. Io ho aperto lo zaino, ho mostrato quello che voleva e ho tagliato corto chiedendo se voleva anche i miei documenti.
Gli ho dato abbonamento del treno e tesserino identificativo dell'università in cui lavoro, però non bastavano perchè sopra non era indicato il mio luogo di residenza, così ho tirato fuori la carta di identità.
Ha intravisto nel portafoglio la foto di mia moglie e mio figlio e mi ha chiesto se fossi fidanzato, rimanendo stupito quando gli ho detto che ero sposato, avevo un figlio di 4 anni più una femmina in arrivo a Giugno. A quel punto mi ha chiesto cosa ne pensasse la moglie di questa cosa.
Questo umiliante interrogatorio è avvenuto ovviamente in mezzo a decine di persone di passaggio che mi guardavano con aria schifata.
Alla fine si sono convinti che non ero un pazzo furioso ma mi hanno chiesto comunque se facevo uso di droghe e psicofarmaci, o se ero stato mai da uno psichiatra o psicologo o se avevo avuto problemi con la legge. Subito dopo altre domande sul mio lavoro (non si capacitavano di cosa fosse un Database Administrator) con domande più specifiche sulle mie mansioni.
Poi mi ha chiesto: "Visto che lei è una persona di una certa intelligenza e cultura, ma non si rende conto dei rischi di camminare scalzo?"
Non ha schifo dello sporco, dei funghi e batteri e infezioni che può prendere? E non ha freddo ?"
Io ho ribattuto alle sue varie domande, spiegando che al freddo ci si abitua, che la pelle integra è molto poco attaccabile dalle infezioni, che lo sporco si lava e che è proprio nelle scarpe chiuse e umide che si sviluppano funghi e batteri. Insomma gli ho fatto una mini lezione sul camminare scalzo.
Lui si è mostrato più comprensivo riguardo la mia buona fede e motivazioni ma si vedeva che era poco convinto della mia scelta. Ma alla fine mi ha detto che non c'erano motivi per trattenermi e che ero libero di andare.
Ora ho il timore che chiedano al mio datore di lavoro notizie personali su di me, segnalando magari le esatte circostanze della situazione della quale mi sono reso protagonista. E che poi, essendosi annotati gli estremi della mia carta di identità, chiedano informazioni più precise al comune del mio paese, dove oltretutto lavora mia madre, che proprio si occupa di anagrafe, carte di identità e richieste di informazioni dalla polizia su vari sospetti! In pratica tutta la mia vita familiare, personale e lavorativa distrutta dai miei piedi scalzi! (Queste credo però siano le mie consuete paranoie!).
Proprio ieri ho scritto sul forum di questo mio timore, e proprio oggi si è realizzato.
All'uscita dal lavoro mi sono liberato delle scarpe come al solito e, complice l'orario di uscita leggermente più tardo, avrei sicuramente perso il consueto treno, così ho deciso di fare con calma e prendere quello dopo.
Avevo così tutto il tempo per fare il tragitto più lungo, il clima era fantastico, quasi primaverile, così mi sono rilassato e mi sono fatto il mio bel giro scalzo fino in stazione, fin qui nulla di anomalo.
Arrivato in stazione mi accorgo di essere in anticipo, così per evitare eventuali incontri con colleghi di lavoro pendolari, mi avvio verso la zona shopping per perdere un po' di tempo guardando le vetrine. A metà della rampa di scale che stavo salendo mi sono accorto che in cima c'erano due poliziotti, e così ho commesso l'errore più grave che si potrebbe fare in questa situazione: facendo finta di niente ho girato i talloni e ho invertito la rotta scendendo le scale.
Peccato che i due tutori dell'ordine hanno notato in pieno il mio atteggiamento sospetto e mi hanno apostrofato con un "hey capo, vieni un po' qua!".
Io mi sono ovviamente fermato e ho risalito la scala andando verso di loro per chiarire la situazione. Lo "sbirro cattivo" (quello più anziano) mi dice "qui c'è qualche problema! Le hanno rubato le scarpe?" Io sono molto imbarazzato ma mantengo la calma e spiego che sono scalzo perchè mi piace così e a mia volta chiedo se c'è qualche problema con questo fatto.
Lui risponde "No nessun problema ma lei come mai si stava allontanando quando ci ha visti?"
Io ho spiegato che temevo un fraintendimento da parte loro nei miei confronti, visto che magari un tipo scalzo a Milano in Febbraio poteva apparire strano.
Lui mi ha risposto che in effetti a prima vista avevano pensato a un senza fissa dimora o a un drogato o un folle fuggito da un ospedale psichiatrico(!) o un cittadino vittima di un furto.
Di fronte alle mie spiegazioni lui è rimasto piuttosto scettico e mi ha chiesto di mostrargli le scarpe. Io ho aperto lo zaino, ho mostrato quello che voleva e ho tagliato corto chiedendo se voleva anche i miei documenti.
Gli ho dato abbonamento del treno e tesserino identificativo dell'università in cui lavoro, però non bastavano perchè sopra non era indicato il mio luogo di residenza, così ho tirato fuori la carta di identità.
Ha intravisto nel portafoglio la foto di mia moglie e mio figlio e mi ha chiesto se fossi fidanzato, rimanendo stupito quando gli ho detto che ero sposato, avevo un figlio di 4 anni più una femmina in arrivo a Giugno. A quel punto mi ha chiesto cosa ne pensasse la moglie di questa cosa.
Questo umiliante interrogatorio è avvenuto ovviamente in mezzo a decine di persone di passaggio che mi guardavano con aria schifata.
Alla fine si sono convinti che non ero un pazzo furioso ma mi hanno chiesto comunque se facevo uso di droghe e psicofarmaci, o se ero stato mai da uno psichiatra o psicologo o se avevo avuto problemi con la legge. Subito dopo altre domande sul mio lavoro (non si capacitavano di cosa fosse un Database Administrator) con domande più specifiche sulle mie mansioni.
Poi mi ha chiesto: "Visto che lei è una persona di una certa intelligenza e cultura, ma non si rende conto dei rischi di camminare scalzo?"
Non ha schifo dello sporco, dei funghi e batteri e infezioni che può prendere? E non ha freddo ?"
Io ho ribattuto alle sue varie domande, spiegando che al freddo ci si abitua, che la pelle integra è molto poco attaccabile dalle infezioni, che lo sporco si lava e che è proprio nelle scarpe chiuse e umide che si sviluppano funghi e batteri. Insomma gli ho fatto una mini lezione sul camminare scalzo.
Lui si è mostrato più comprensivo riguardo la mia buona fede e motivazioni ma si vedeva che era poco convinto della mia scelta. Ma alla fine mi ha detto che non c'erano motivi per trattenermi e che ero libero di andare.
Ora ho il timore che chiedano al mio datore di lavoro notizie personali su di me, segnalando magari le esatte circostanze della situazione della quale mi sono reso protagonista. E che poi, essendosi annotati gli estremi della mia carta di identità, chiedano informazioni più precise al comune del mio paese, dove oltretutto lavora mia madre, che proprio si occupa di anagrafe, carte di identità e richieste di informazioni dalla polizia su vari sospetti! In pratica tutta la mia vita familiare, personale e lavorativa distrutta dai miei piedi scalzi! (Queste credo però siano le mie consuete paranoie!).
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Incontro con le forze dell'ordine!
Eppure te lo avevo detto e ridetto. Se salivi tranquillamente non ti avrebbero detto nulla.young_barefooter ha scritto:e così ho commesso l'errore più grave che si potrebbe fare in questa situazione: facendo finta di niente ho girato i talloni e ho invertito la rotta scendendo le scale.
Peccato che i due tutori dell'ordine hanno notato in pieno il mio atteggiamento sospetto e mi hanno apostrofato con un "hey capo, vieni un po' qua!".
Sì, sono SOLO ED ESCLUSIVAMENTE tue paranoie.young_barefooter ha scritto:Ora ho il timore che chiedano al mio datore di lavoro notizie personali su di me, segnalando magari le esatte circostanze della situazione della quale mi sono reso protagonista. E che poi, essendosi annotati gli estremi della mia carta di identità, chiedano informazioni più precise al comune del mio paese, dove oltretutto lavora mia madre, che proprio si occupa di anagrafe, carte di identità e richieste di informazioni dalla polizia su vari sospetti! In pratica tutta la mia vita familiare, personale e lavorativa distrutta dai miei piedi scalzi! (Queste credo però siano le mie consuete paranoie!).
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Incontro con le forze dell'ordine!
young_barefooter ha scritto: (Queste credo però siano le mie consuete paranoie!).
Esatto !!!!!
Tornando all'episodio, certo che se la polizia vede uno che sgattaiola via alla loro vista (calzato o meno) pensa che ci sia qualcosa che non va.
Magari l'avranno notato di più perché comunque la loro attenzione può esser stata destata dall'aver notato che non portavi le scarpe. Ma più probabile che sia stato proprio il contrario. Han visto un comportamento sospetto e poi hanno notato che eri scalzo.
Se ti fossi comportato normalmente al 99.99% non ti avrebbero detto nulla e sicuramente non ti avrebbero fatto il terzo grado.
cyberteam- Numero di messaggi : 807
Data d'iscrizione : 16.04.09
Re: Incontro con le forze dell'ordine!
young_barefooter ha scritto:non si capacitavano di cosa fosse un Database Administrator
Perché prima dovrebbero capire cosa sia un Database
cyberteam- Numero di messaggi : 807
Data d'iscrizione : 16.04.09
Re: Incontro con le forze dell'ordine!
In una passeggiata che abbiamo fatto io e Cyberteam, si stava discutendo di come una guardia giurata e/o un poliziotto o carabiniere sia obbligato per legge a identificarsi, anche se è in divisa.
Passavamo davanti ad una caserma dei carabinieri e proprio uno di loro stava uscendo. L'ho fermato e gli ho chiesto conferma.
Lui pazientemente ci ha spiegato tutto quello che volevamo sapere e non ci ha chiesto i documenti. In fondo eravamo dei normali cittadini (scalzi) che si comportavano normalmente (scalzi) senza fare nulla di sospetto.
Questo, invece, sarebbe stato sospetto:
E comunque, in ogni caso:
Passavamo davanti ad una caserma dei carabinieri e proprio uno di loro stava uscendo. L'ho fermato e gli ho chiesto conferma.
Lui pazientemente ci ha spiegato tutto quello che volevamo sapere e non ci ha chiesto i documenti. In fondo eravamo dei normali cittadini (scalzi) che si comportavano normalmente (scalzi) senza fare nulla di sospetto.
Questo, invece, sarebbe stato sospetto:
E comunque, in ogni caso:
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Considerazioni
Rei ha scritto:
Eppure te lo avevo detto e ridetto. Se salivi tranquillamente non ti avrebbero detto nulla.
Su questo non ho dubbi, mi rimprovero ancora per il mio irrazionale comportamento!
Peccato che in quel momento ho agito all'esatto opposto...
Purtroppo anche appellandomi a tutta la mia razionalità e al mio autocontrollo, inconsciamente sono vittima della convinzione di fare qualcosa di sbagliato e anomalo. Pertanto al di la di alcuni sprazzi di coraggio e determinazione sono costantemente vittima dei miei timori.
Ieri ad esempio sono arrivato in stazione già teso: essendo un orario diverso da quello abituale, non sapevo bene chi avrei rischiato di incontrare. Ero pure in un punto della stazione molto più affollato che di solito evito, i poliziotti sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Temevo la loro reazione negativa, temevo che qualche collega di passaggio mi avrebbe visto scalzo e fermato dai poliziotti, così sono andato in panico e ho tentato la fuga! Mi spiace ammetterlo ma per me è così.
Probabilmente è meglio lasciar perdere con lo scalzismo nei contesti non appropriati, anche sforzandomi al massimo non ce la faccio a superare le difficoltà!
Anche la questione della moglie che sa della mia passione per il camminare scalzo ma NON sa che lo faccio tutto l'anno anche a Milano e dintorni è senza speranza: tutti i giorni mi riprometto di spiegarle la verità, ma poi dopo aver fatto l'intero viaggio di ritorno dal lavoro scalzo prima di rientrare in casa mi nascondo in garage per rimettere le scarpe e faccio finta di niente, nel timore che lei possa non capire.
La vita è già dura di suo per complicarsela ulteriormente!
Tornando al discorso dei poliziotti, credo comunque che mi avrebbero fermato in ogni caso.
Mi hanno detto infatti "sa, vedendola così qualcuno poi ci chiama e ci tocca intervenire!"
Non è che li sto giustificando, ma probabilmente sono abituati a vederne di tutti i colori e magari cercano di prevenire i casini sul nascere. Dalle tracce di bivacchi vari e rifiuti organici di ogni tipo credo che quella stazione sia un luogo di transito di molti disperati (o magari solo incivili) che probabilmente sono tollerati, ma quando entrano nel "salotto buono" della stazione (la luccicante zona shopping e ristorazione) magari infastidiscono le "persone per bene" causando noie ai poliziotti che la presidiano (in 10 anni non li ho mai visti pattugliare le zone più periferiche della stazione, salvo in epoca Letizia Moratti fare i fighi in coppia con i militari fermando chiunque avesse il vago aspetto di straniero).
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Incontro con le forze dell'ordine!
E se incontri qualcuno che conosci, che succede?young_barefooter ha scritto:Ieri ad esempio sono arrivato in stazione già teso: essendo un orario diverso da quello abituale, non sapevo bene chi avrei rischiato di incontrare.
Io non mi sono mai nascosto, molte persone con cui lavoro sanno del mio scalzismo e sanno anche che in situazioni lavorative in cui si devono avere le scarpe io metto le scarpe, ma poi, fuori dal lavoro, mi invitano a casa loro e si raccomandano "Vieni scalzo!".
A volte anche in situazioni lavorative loro: all'inaugurazione alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, io ero l'accompagnatore ufficiale (scalzo) della scultrice autrice delle opere esposte ed erano presenti molti degli addetti ai lavori che possono spingere o stroncare la sua carriera.
E TUTTI, ma proprio tutti, NON hanno avuto giudizi negativi sia nei mie confronti che nei suoi che mi aveva portato.
QUELLA è la scusa per fermarti: non possono certo dirti che ti hanno fermato perché avevi un atteggiamento sospetto. Per ripetute esperienze personali so che comportandoti naturalmente non ti fermano.young_barefooter ha scritto:Tornando al discorso dei poliziotti, credo comunque che mi avrebbero fermato in ogni caso.
Mi hanno detto infatti "sa, vedendola così qualcuno poi ci chiama e ci tocca intervenire!"
MAI!
Potresti fare una controprova: comportarti in modo sospetto con le scarpe. Vedresti che ti fermerebbero lo stesso e forse, non avendo una scusa evidente, ti tratterrebbero di più.
Oppure fidarti dell'esperienza ultradecennale mia e di altri postanti e cominciare a comportarti normalmente senza tanti esperimenti.
Se ti comporti in modo "strano" ti accomuneranno ai tipi "strani" che descrivi, se ti comporterai naturalmente ti tratteranno da persona normale (anche se scalza).young_barefooter ha scritto:Non è che li sto giustificando, ma probabilmente sono abituati a vederne di tutti i colori e magari cercano di prevenire i casini sul nascere. Dalle tracce di bivacchi vari e rifiuti organici di ogni tipo credo che quella stazione sia un luogo di transito di molti disperati (o magari solo incivili) che probabilmente sono tollerati, ma quando entrano nel "salotto buono" della stazione (la luccicante zona shopping e ristorazione) magari infastidiscono le "persone per bene" causando noie ai poliziotti che la presidiano (in 10 anni non li ho mai visti pattugliare le zone più periferiche della stazione, salvo in epoca Letizia Moratti fare i fighi in coppia con i militari fermando chiunque avesse il vago aspetto di straniero).
Tutti i postanti con una certa esperienza (qualcuno anche superiore ai miei dieci anni e mezzo) ti potranno confermare che non sono MAI stati fermati quando si comportavano da persone normali (e scalze).
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Incontro con le forze dell'ordine!
Rei ha scritto:
E se incontri qualcuno che conosci, che succede?
Io non mi sono mai nascosto, molte persone con cui lavoro sanno del mio scalzismo e sanno anche che in situazioni lavorative in cui si devono avere le scarpe io metto le scarpe, ma poi, fuori dal lavoro, mi invitano a casa loro e si raccomandano "Vieni scalzo!".
A volte anche in situazioni lavorative loro: all'inaugurazione alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, io ero l'accompagnatore ufficiale (scalzo) della scultrice autrice delle opere esposte ed erano presenti molti degli addetti ai lavori che possono spingere o stroncare la sua carriera.
E TUTTI, ma proprio tutti, NON hanno avuto giudizi negativi sia nei mie confronti che nei suoi che mi aveva portato.
Se incontrassi qualcuno che conosco certamente non morirei di spavento (almeno spero!), solamente avrei qualche imbarazzo nello spiegare qualcosa che ai loro occhi certamente apparirebbe come assurdo o incomprensibile!
Oltre tutto scatterebbero le paranoie sul timore che questo mio "segreto" diventi di pubblico dominio in ufficio, mettendomi al centro dell'attenzione molto più di quanto già non lo sia.
E al lavoro non potrei certamente evitare di incontrare certe persone, con i "sensi di colpa" con cui affronto il girare scalzo è chiaro che nei loro confronti mi sentirei sempre in imbarazzo, e non credo che le mie performance lavorative ne trarrebbero beneficio!
Poi certo, dentro di me vorrei fare "outing" pubblicamente e spiegare a tutti quanto è bello quello che faccio!
Tutto sommato la cosa non sarebbe nemmeno così incomprensibile per i colleghi: ho infatti la reputazione di persona originale e un po' stramba (in senso buono) tra i colleghi.
Tutti ad esempio sanno quanto io poco soffra il freddo e quanto poco mi copra rispetto a loro e ricordano le discussioni per il riscaldamento, a mio avviso troppo alto. E conoscono anche le mie posizioni quasi sempre in controtendenza e provocatorie rispetto al sentire generale.
O le assurde (per loro) passioni che spesso cerco di condividere (ora sono fissato per gli anime giapponesi - tempo fa ho iniziato a snervarli col prog-rock italiano anni '70 e per giunta sono un Alfista sfegatato al limite del feticismo!). Spesso poi sfodero la mia cultura da nerd informatico lanciandomi in disquisizioni di natura tecnica a molti colleghi spesso incomprensibili.
Insomma, per tutti sono un "personaggio" e anche tra gli amici sono conosciuto per la mia originalità e per la dose di genuina follia con cui spesso affronto le cose.
Quindi alla fine il mio scalzismo potrebbe anche passare per non del tutto insensato, ma sarebbe una cosa troppo "forte" anche per chi è avvezzo alle mie stramberie. E per ora non ho voglia di dover faticare per spiegare cose (per me ovvie) e lottare per fare accettare qualcosa che dovrebbe essere facile e scontato.
Per finire devo ammettere che purtroppo il mio carattere è tutt'ora un'incognita anche per me: nonostante sia tendenzialmente un po' fuori dagli schemi, su molte cose sono timido e riservato, in certi ambiti amo essere al centro dell'attenzione ma in altri andrei in panico solo a pensarci!
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Incontro con le forze dell'ordine!
Mi stavo dimenticando di una cosa!
Ieri sinceramente dopo il fatto dei poliziotti mi sono sentito un po' demoralizzato e mi sono chiesto se davvero valesse la pena continuare con le mie avventure scalze.
Però non ho rimesso le scarpe, dopo aver salutato i poliziotti mi sono allontanato così come ero (e te credo, se avessi rimesso le scarpe avrei contraddetto in pieno le motivazioni appena espresse!) e ho continuato il mio viaggio scalzo fino a casa nonostante mi sentissi al centro degli sguardi dell'intero universo conosciuto come se avessi scritto "appestato" in fronte.
Ma ho continuato, mi sono detto che se avessi mollato proprio in quel momento avrei buttato anni di piccoli e difficili passi avanti, sarebbe stata una sconfitta morale disastrosa.
Tutto sommato poi la vicenda degli sbirri non è stata così tragica: una volta accertato che non costituivo una concreta minaccia, il terzo grado che mi ha fatto il capo-pattuglia era quasi del tutto dettato dalla genuina curiosità personale nei confronti di qualcosa di inaspettato. A lui sembrava assurdo che una persona stimata socialmente, con famiglia, figli, un lavoro in università e un livello culturale medio girasse scalzo e ha chiesto spiegazioni riguardo le mie motivazioni. Punto.
Certamente la divisa e il ruolo ricoperto lo ponevano in netto vantaggio rispetto a un qualunque altro cittadino "curioso" verso la mia scelta. Sinceramente avrebbe potuto poi pormi le domande con aria meno decisa e inquisitoria, cercando perlomeno di mettermi a mio agio. Invece sembrava quasi godersela del fatto che mi vedeva imbarazzato e in panico.
L'altro poliziotto (più giovane) sembrava decisamente più comprensivo nei miei confronti, tutte le volte che con lo sguardo cercavo la sua solidarietà di fronte alle domande oppressive del collega ha sempre risposto sorridendo bonariamente.
Comunque l'esperienza mi ha fatto venire un'idea, probabilmente assurda: mi piacerebbe presentarmi (magari vestito più elegante ma SCALZO) presso l'ufficio della Polfer della stazione dove è successo il fatto per spiegare con meno timore le mie motivazioni e magari lasciare un bigliettino o qualcosa di cartaceo riguardo il CLUB DEI NATI-SCALZI.
Chiaramente stamattina non avevo nulla a disposizione di già pronto, però potrei stampare qualcosa al volo e passare oggi pomeriggio.
Che dite, meglio lasciar perdere?
Ieri sinceramente dopo il fatto dei poliziotti mi sono sentito un po' demoralizzato e mi sono chiesto se davvero valesse la pena continuare con le mie avventure scalze.
Però non ho rimesso le scarpe, dopo aver salutato i poliziotti mi sono allontanato così come ero (e te credo, se avessi rimesso le scarpe avrei contraddetto in pieno le motivazioni appena espresse!) e ho continuato il mio viaggio scalzo fino a casa nonostante mi sentissi al centro degli sguardi dell'intero universo conosciuto come se avessi scritto "appestato" in fronte.
Ma ho continuato, mi sono detto che se avessi mollato proprio in quel momento avrei buttato anni di piccoli e difficili passi avanti, sarebbe stata una sconfitta morale disastrosa.
Tutto sommato poi la vicenda degli sbirri non è stata così tragica: una volta accertato che non costituivo una concreta minaccia, il terzo grado che mi ha fatto il capo-pattuglia era quasi del tutto dettato dalla genuina curiosità personale nei confronti di qualcosa di inaspettato. A lui sembrava assurdo che una persona stimata socialmente, con famiglia, figli, un lavoro in università e un livello culturale medio girasse scalzo e ha chiesto spiegazioni riguardo le mie motivazioni. Punto.
Certamente la divisa e il ruolo ricoperto lo ponevano in netto vantaggio rispetto a un qualunque altro cittadino "curioso" verso la mia scelta. Sinceramente avrebbe potuto poi pormi le domande con aria meno decisa e inquisitoria, cercando perlomeno di mettermi a mio agio. Invece sembrava quasi godersela del fatto che mi vedeva imbarazzato e in panico.
L'altro poliziotto (più giovane) sembrava decisamente più comprensivo nei miei confronti, tutte le volte che con lo sguardo cercavo la sua solidarietà di fronte alle domande oppressive del collega ha sempre risposto sorridendo bonariamente.
Comunque l'esperienza mi ha fatto venire un'idea, probabilmente assurda: mi piacerebbe presentarmi (magari vestito più elegante ma SCALZO) presso l'ufficio della Polfer della stazione dove è successo il fatto per spiegare con meno timore le mie motivazioni e magari lasciare un bigliettino o qualcosa di cartaceo riguardo il CLUB DEI NATI-SCALZI.
Chiaramente stamattina non avevo nulla a disposizione di già pronto, però potrei stampare qualcosa al volo e passare oggi pomeriggio.
Che dite, meglio lasciar perdere?
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Incontro con le forze dell'ordine!
Un elemento che spesso trascuriamo, nel valutare situazioni analoghe a quella descritta da Joung_barefooter, è lo stato psicologico in cui si trova una persona che "contro corrente" cammina a piedi nudi. Spesso il camminare scalzi, come ho già scritto in un mio recente intervento, e come ha ribadito giustamente il nostro amico Joung_barefooter, è visto da molti di noi in primis come un qualcosa di "scorretto" o di "sbagliato"; cosa che, come ho scritto qualche giorno fa, è comprensibile ma assolutamente errato :
Mi sto convincendo sempre di più che in molti casi è il "giudizio" che noi abbiamo riguardo ai nostri atti (dei quali non siamo spesso affatto convinti), ad essere proiettati nella mentalità della gente, trasferendo ad essa quello che è il nostro giudizio, la nostra mentalità, e, spesso, la falsa convinzione (inconscia) di non porre in essere, andando scalzi, un comportamento corretto a livello sociale.
Facendo così, amici miei, non solo continueremo a camminare scalzi a testa bassa, ma, passatemi il termine, "sprechiamo" il nostro andare scalzi. Lo facciamo pieni di timori, con l'ansia di essere giudicati, spesso con la consapevolezza di porre in essere un "comportamento proibito", ci poniamo sulle difensive nei confronti degli altri, ....
Spesso non riusciamo a celare il nostro imbarazzo, le nostre paure, e un atteggiamento titubante, da persona insicura, traspare e fa si che ci mostriamo come persone che sanno di porre in essere un vero e proprio "tabù". Questo, a mio avviso, deriva anche dal fatto che, nella pratica del barefooting, ci si sente soli, isolati; anche se magari sino a poche ore prima abbiamo dialogato con altri barefooters, nel forum, nel momento in cui ci troviamo a camminare scalzi, quegli amici non ci sono, e non abbiamo neppure a portata di mano il sito con le tutte le indicazioni che possono aiutarci a "rinfrescarci la memoria" per dare ragioni del nostro comportamento. Molti di noi, sicuramente si sono "fatti una cultura" del barefooting, ma quando ci si trova in situazioni "imbarazzanti", che richiederebbero tutta la nostra lucidità mentale, ci sentiamo smarriti come degli studenti durante un esame: ci sembra di aver dimenticato tutto, di non avere minimamente la cognizione di quello che stiamo facendo e del perché lo stiamo facendo. Siamo soli, o ci sentiamo tali, di fronte al nostro interlocutore, sia un passante curioso, sia un tutore dell'ordine.... come nel caso del nostro amico.
Mi pongo allora, e la pongo anche a tutti voi, una domanda "pratica" : possiamo noi, come Associazione dei "Natiscalzi" essere più presente, al fianco di chi si trovasse in difficoltà per aiutarlo a superare momenti di imbarazzo e di incertezza ?
Al Titolo II, Art. 3 dello Statuto del Club si legge :
TITOLO II – SCOPI
Articolo 3
L'associazione si propone di:
- affermare il diritto del cittadino di essere scalzo (barefooter) quando i contesti socio-ambientali e le circostanze lo consentano;
- promuovere la pratica dell'andare scalzi, denominata “barefooting”, nelle modalità e nei limiti previsti dalla legge; sia nel camminare che nella pratica di sport e di attività fisica;- promuovere la diffusione e l’approfondimento della cultura “barefooting”, sia nei suoi aspetti pratici, che in quelli sociali, morali e spirituali di solidarietà tra persone e di superamento di pregiudizi e delle barriere geografiche, architettoniche, politiche, nazionalistiche, religiose e razziali che permangono nell’umanità;- promuovere l’organizzazione di iniziative didattiche per l’approfondimento delle nozioni basilari e avanzate relative alla pratica del “barefooting” e alla sua applicazione sia nel camminare che nello svolgimento di sport e/o attività fisica;- promuovere iniziative speciali utili per supportare, pubblicizzare, finanziare le attività associative ivi compresa la gestione dei beni strumentali e/o patrimoniali dell'associazione;
Ora, io non voglio minimamente suscitare polemiche di sorta, ma mi domando se oggi, a quasi 5 anni dalla fondazione del Club, abbiamo perseguito lo scopo primario per il quale l'Associazione è stata fondata. Dal punto di vista "sociale", ad esempio, non rilevo un aumento delle persone che camminano scalze, i dubbi e le paure, soprattutto dei nostri neofiti, sono quelle di sempre, la disinformazione generale in materia è ancora dilagante. Mi domando allora se un sito e/o un forum siano oggi sufficienti per rispondere in maniera adeguata agli scopi dell'Associazione e alle esigenze dei nostri soci (fossero aggregati o ordinari). Del resto, come mi pare di aver detto anche in precedenza, nessuno incappa nel nostro sito se non è già interessato all'argomento e, sinceramente, non penso che sporadici e rarissimi camminatori scalzi, di per se, possano attrarre più di tanto l'attenzione sull'argomento, o stimolare da parte della gente il desiderio di saperne di più. Per accedere al forum, poi, mi pare sia pure necessario dimostrare di essere già barefooter (per cui, come strumento sarebbe già precluso a quanti, eventualmente volessero avvicinarsi per la prima volta a questa "disciplina").
Mi rendo conto che non è questa la sede adatta per discutere su come rendere più incisiva, presente e capillare l'azione del Club, ma vorrei solo fornire un piccolo suggerimento pratico, facile da attuarsi, non certo dispendioso, e sicuramente più incisivo delle poche, e spesso biascicate risposte che, in momenti di difficoltà o di imbarazzo, possiamo fornire ai nostri interlocutori. Si tratta di una cosa banalissima :
Ho intenzione di preparare, se il Direttivo naturalmente è d'accordo, un foglio di Word (o comunque un TXT) che, chi lo desidera potrà stamapare e portare sempre appresso (assieme alla tessera del Club, per chi la possiede), che contenga :
1) Indicazione del Club e degli scopi che si prefige,
2) Indicazioni di link dove gli interessati possano accedere per approfondire l'argomento (tra cui quello della Polizia Stradale per quanto riguarda la guida a piedi nudi),
3) Indicazioni telegrafiche su alcuni dei principali aspetti che riguardano l'igiene e la salute.
4) Indicazioni di libri che trattano l'argomento.
Questo semplicissimo foglio, potrebbe benissimo essere lasciato ai nostri interlocutori, soprattutto a coloro che per "ragioni di servizio" dovessero contestare il nostro comportamento.
Sarebbe un modo per il barefooter di "portarsi appresso" l'Associazione (sentendosi meno solo), e quindi di essere in grado di dimostrare (in primo luogo a se stesso) di non fare nulla di "illecito" e di non essere solo nella scelta di camminare scalzo; ma di essere parte di un'organizzazione legalizzata che da anni opera per la diffusione della cultura "barefooting"; e al contempo lasciare al nostro interlocutore un qualcosa di tangibile, che, in molti casi, può stimolarlo, finito l'incontro, ad approfondire l'argomento, magari a casa con calma.
Parto sempre dal presupposto che "Scripta manent sed verba volant".
Ripeterò questa proposta nella sede adatta assieme ad altri suggerimenti che ritengo utili per rendere più incisiva la nostra azione come Club.
Mi sto convincendo sempre di più che in molti casi è il "giudizio" che noi abbiamo riguardo ai nostri atti (dei quali non siamo spesso affatto convinti), ad essere proiettati nella mentalità della gente, trasferendo ad essa quello che è il nostro giudizio, la nostra mentalità, e, spesso, la falsa convinzione (inconscia) di non porre in essere, andando scalzi, un comportamento corretto a livello sociale.
Facendo così, amici miei, non solo continueremo a camminare scalzi a testa bassa, ma, passatemi il termine, "sprechiamo" il nostro andare scalzi. Lo facciamo pieni di timori, con l'ansia di essere giudicati, spesso con la consapevolezza di porre in essere un "comportamento proibito", ci poniamo sulle difensive nei confronti degli altri, ....
Spesso non riusciamo a celare il nostro imbarazzo, le nostre paure, e un atteggiamento titubante, da persona insicura, traspare e fa si che ci mostriamo come persone che sanno di porre in essere un vero e proprio "tabù". Questo, a mio avviso, deriva anche dal fatto che, nella pratica del barefooting, ci si sente soli, isolati; anche se magari sino a poche ore prima abbiamo dialogato con altri barefooters, nel forum, nel momento in cui ci troviamo a camminare scalzi, quegli amici non ci sono, e non abbiamo neppure a portata di mano il sito con le tutte le indicazioni che possono aiutarci a "rinfrescarci la memoria" per dare ragioni del nostro comportamento. Molti di noi, sicuramente si sono "fatti una cultura" del barefooting, ma quando ci si trova in situazioni "imbarazzanti", che richiederebbero tutta la nostra lucidità mentale, ci sentiamo smarriti come degli studenti durante un esame: ci sembra di aver dimenticato tutto, di non avere minimamente la cognizione di quello che stiamo facendo e del perché lo stiamo facendo. Siamo soli, o ci sentiamo tali, di fronte al nostro interlocutore, sia un passante curioso, sia un tutore dell'ordine.... come nel caso del nostro amico.
Mi pongo allora, e la pongo anche a tutti voi, una domanda "pratica" : possiamo noi, come Associazione dei "Natiscalzi" essere più presente, al fianco di chi si trovasse in difficoltà per aiutarlo a superare momenti di imbarazzo e di incertezza ?
Al Titolo II, Art. 3 dello Statuto del Club si legge :
TITOLO II – SCOPI
Articolo 3
L'associazione si propone di:
- affermare il diritto del cittadino di essere scalzo (barefooter) quando i contesti socio-ambientali e le circostanze lo consentano;
- promuovere la pratica dell'andare scalzi, denominata “barefooting”, nelle modalità e nei limiti previsti dalla legge; sia nel camminare che nella pratica di sport e di attività fisica;- promuovere la diffusione e l’approfondimento della cultura “barefooting”, sia nei suoi aspetti pratici, che in quelli sociali, morali e spirituali di solidarietà tra persone e di superamento di pregiudizi e delle barriere geografiche, architettoniche, politiche, nazionalistiche, religiose e razziali che permangono nell’umanità;- promuovere l’organizzazione di iniziative didattiche per l’approfondimento delle nozioni basilari e avanzate relative alla pratica del “barefooting” e alla sua applicazione sia nel camminare che nello svolgimento di sport e/o attività fisica;- promuovere iniziative speciali utili per supportare, pubblicizzare, finanziare le attività associative ivi compresa la gestione dei beni strumentali e/o patrimoniali dell'associazione;
Ora, io non voglio minimamente suscitare polemiche di sorta, ma mi domando se oggi, a quasi 5 anni dalla fondazione del Club, abbiamo perseguito lo scopo primario per il quale l'Associazione è stata fondata. Dal punto di vista "sociale", ad esempio, non rilevo un aumento delle persone che camminano scalze, i dubbi e le paure, soprattutto dei nostri neofiti, sono quelle di sempre, la disinformazione generale in materia è ancora dilagante. Mi domando allora se un sito e/o un forum siano oggi sufficienti per rispondere in maniera adeguata agli scopi dell'Associazione e alle esigenze dei nostri soci (fossero aggregati o ordinari). Del resto, come mi pare di aver detto anche in precedenza, nessuno incappa nel nostro sito se non è già interessato all'argomento e, sinceramente, non penso che sporadici e rarissimi camminatori scalzi, di per se, possano attrarre più di tanto l'attenzione sull'argomento, o stimolare da parte della gente il desiderio di saperne di più. Per accedere al forum, poi, mi pare sia pure necessario dimostrare di essere già barefooter (per cui, come strumento sarebbe già precluso a quanti, eventualmente volessero avvicinarsi per la prima volta a questa "disciplina").
Mi rendo conto che non è questa la sede adatta per discutere su come rendere più incisiva, presente e capillare l'azione del Club, ma vorrei solo fornire un piccolo suggerimento pratico, facile da attuarsi, non certo dispendioso, e sicuramente più incisivo delle poche, e spesso biascicate risposte che, in momenti di difficoltà o di imbarazzo, possiamo fornire ai nostri interlocutori. Si tratta di una cosa banalissima :
Ho intenzione di preparare, se il Direttivo naturalmente è d'accordo, un foglio di Word (o comunque un TXT) che, chi lo desidera potrà stamapare e portare sempre appresso (assieme alla tessera del Club, per chi la possiede), che contenga :
1) Indicazione del Club e degli scopi che si prefige,
2) Indicazioni di link dove gli interessati possano accedere per approfondire l'argomento (tra cui quello della Polizia Stradale per quanto riguarda la guida a piedi nudi),
3) Indicazioni telegrafiche su alcuni dei principali aspetti che riguardano l'igiene e la salute.
4) Indicazioni di libri che trattano l'argomento.
Questo semplicissimo foglio, potrebbe benissimo essere lasciato ai nostri interlocutori, soprattutto a coloro che per "ragioni di servizio" dovessero contestare il nostro comportamento.
Sarebbe un modo per il barefooter di "portarsi appresso" l'Associazione (sentendosi meno solo), e quindi di essere in grado di dimostrare (in primo luogo a se stesso) di non fare nulla di "illecito" e di non essere solo nella scelta di camminare scalzo; ma di essere parte di un'organizzazione legalizzata che da anni opera per la diffusione della cultura "barefooting"; e al contempo lasciare al nostro interlocutore un qualcosa di tangibile, che, in molti casi, può stimolarlo, finito l'incontro, ad approfondire l'argomento, magari a casa con calma.
Parto sempre dal presupposto che "Scripta manent sed verba volant".
Ripeterò questa proposta nella sede adatta assieme ad altri suggerimenti che ritengo utili per rendere più incisiva la nostra azione come Club.
Re: Incontro con le forze dell'ordine!
young_barefooter ha scritto:Mi stavo dimenticando di una cosa!
Ieri sinceramente dopo il fatto dei poliziotti mi sono sentito un po' demoralizzato e mi sono chiesto se davvero valesse la pena continuare con le mie avventure scalze.
Però non ho rimesso le scarpe, dopo aver salutato i poliziotti mi sono allontanato così come ero (e te credo, se avessi rimesso le scarpe avrei contraddetto in pieno le motivazioni appena espresse!) e ho continuato il mio viaggio scalzo fino a casa nonostante mi sentissi al centro degli sguardi dell'intero universo conosciuto come se avessi scritto "appestato" in fronte.
Ma ho continuato, mi sono detto che se avessi mollato proprio in quel momento avrei buttato anni di piccoli e difficili passi avanti, sarebbe stata una sconfitta morale disastrosa.
Tutto sommato poi la vicenda degli sbirri non è stata così tragica: una volta accertato che non costituivo una concreta minaccia, il terzo grado che mi ha fatto il capo-pattuglia era quasi del tutto dettato dalla genuina curiosità personale nei confronti di qualcosa di inaspettato. A lui sembrava assurdo che una persona stimata socialmente, con famiglia, figli, un lavoro in università e un livello culturale medio girasse scalzo e ha chiesto spiegazioni riguardo le mie motivazioni. Punto.
Certamente la divisa e il ruolo ricoperto lo ponevano in netto vantaggio rispetto a un qualunque altro cittadino "curioso" verso la mia scelta. Sinceramente avrebbe potuto poi pormi le domande con aria meno decisa e inquisitoria, cercando perlomeno di mettermi a mio agio. Invece sembrava quasi godersela del fatto che mi vedeva imbarazzato e in panico.
L'altro poliziotto (più giovane) sembrava decisamente più comprensivo nei miei confronti, tutte le volte che con lo sguardo cercavo la sua solidarietà di fronte alle domande oppressive del collega ha sempre risposto sorridendo bonariamente.
Comunque l'esperienza mi ha fatto venire un'idea, probabilmente assurda: mi piacerebbe presentarmi (magari vestito più elegante ma SCALZO) presso l'ufficio della Polfer della stazione dove è successo il fatto per spiegare con meno timore le mie motivazioni e magari lasciare un bigliettino o qualcosa di cartaceo riguardo il CLUB DEI NATI-SCALZI.
Chiaramente stamattina non avevo nulla a disposizione di già pronto, però potrei stampare qualcosa al volo e passare oggi pomeriggio.
Che dite, meglio lasciar perdere?
Avrei voluto rispondere al primo post della serie, ma lo faccio ora non senza aver confermato le risposte di Rei.
Allora:
- punto primo: i poliziotti sono addestrati a vedere con un' occhiata le persone "strane" o che si comportano stranamente; averti acchiappato al volo denota buona professionalità;
- punto secondo: hai sbagliato e lo riconosci. Bene, questo è un progresso.
- punto terzo: non dobbiamo dimostrare niente a nessuno; sconsiglierei di andare a trovare la Polfer; il tuo esame di ieri è superato e ti servirà da oggi in poi perché le notizie volano e tutte le pattuglie lo sapranno presto. Solo se ritrovi uno della stessa pattuglia sarà utile dargli i bigliettini che ti invio a parte;
- punto quarto: mi pare giunto il momento di farti vedere scalzo anche dai tuoi senza paure e paranoie, tanto lo sanno che ti piace andare scalzo e quindi è inutile nasconderlo come avessi sensi di colpa.
Alcune considerazioni, già fatte molte volte ma che ribadisco ancora:
- ad andare scalzi non si fa niente di male e sei stato bravissimo a rispondere in mezzo alla folla;
- gli "schifati", mi permetto di dire, sono degli idioti.
Hanno fatto gli schifati solo perché eri in evidente difficoltà, altrimenti ti avebbero semplicemente scansato o al massimo avrebbero borbottato qualcosa senza avere il coraggio civile di chiederti come e perché e di stare a sentire e ad imparare. Schifati, idioti ed ignoranti !
Con cittadini così, questo paese non può che essere in difficoltà; omologati al massimo, nessuno fuori dal coro come tanti pecoroni, come si può progredire?
bfpaul
Allora:
- punto primo: i poliziotti sono addestrati a vedere con un' occhiata le persone "strane" o che si comportano stranamente; averti acchiappato al volo denota buona professionalità;
- punto secondo: hai sbagliato e lo riconosci. Bene, questo è un progresso.
- punto terzo: non dobbiamo dimostrare niente a nessuno; sconsiglierei di andare a trovare la Polfer; il tuo esame di ieri è superato e ti servirà da oggi in poi perché le notizie volano e tutte le pattuglie lo sapranno presto. Solo se ritrovi uno della stessa pattuglia sarà utile dargli i bigliettini che ti invio a parte;
- punto quarto: mi pare giunto il momento di farti vedere scalzo anche dai tuoi senza paure e paranoie, tanto lo sanno che ti piace andare scalzo e quindi è inutile nasconderlo come avessi sensi di colpa.
Alcune considerazioni, già fatte molte volte ma che ribadisco ancora:
- ad andare scalzi non si fa niente di male e sei stato bravissimo a rispondere in mezzo alla folla;
- gli "schifati", mi permetto di dire, sono degli idioti.
Hanno fatto gli schifati solo perché eri in evidente difficoltà, altrimenti ti avebbero semplicemente scansato o al massimo avrebbero borbottato qualcosa senza avere il coraggio civile di chiederti come e perché e di stare a sentire e ad imparare. Schifati, idioti ed ignoranti !
Con cittadini così, questo paese non può che essere in difficoltà; omologati al massimo, nessuno fuori dal coro come tanti pecoroni, come si può progredire?
bfpaul
Re: Incontro con le forze dell'ordine!
Io non andrei alla Polfer, peggioreresti solo le cose. Lascerei cadere la storia e basta. E' stato solo un incidente senza importanza che deve rimanere tale.
Personalmente, l'idea di Marcello penso che potrebbe essere molto utile. Intanto, come ti suggerisce Paolo, fatti mandare il file con i bigliettini ed, intanto, quando serve, puoi dare quelli. L'ho chiesto anch'io e un po' mi è capitato di darli.
Riguardo al fatto che alcune situazioni sono per te uno scoglio (ma anche per me qualcuna lo è): un annetto fa avevo scritto su questo forum che avrei iniziato ad andare scalzo dal lavoro al parcheggio non prima dell'inizio della primavera per via della stranezza di uno scalzo in inverno. Alla fine ho iniziato il giorno dopo.
Per quanto riguarda le forze dell'ordine, nessuno, né Poliziotti, né Carabinieri, Finanzieri o Vigili Urbani che mi hanno visto scalzo mi hanno mai detto nulla. Sono stato dai Vigili diverse volte scalzo per fare permessi per ZTL (ma lì gioco in casa, li conosco quasi tutti, compreso il Comandante).
Eppure, per adesso, andare in caserma dei CC, come ho fatto stamani per una denuncia, mi metterebbe a disagio a farlo scalzo, quindi sono andato coi sandali, lo so e mi premunisco prima, ma fuori, scalzo o calzato, mi sono sempre ben guardato dall'assumere comportamenti strani in loro presenza (anche i sandali con 5° potrebbero essere "strani"). Mai vuto problemi.
Personalmente, l'idea di Marcello penso che potrebbe essere molto utile. Intanto, come ti suggerisce Paolo, fatti mandare il file con i bigliettini ed, intanto, quando serve, puoi dare quelli. L'ho chiesto anch'io e un po' mi è capitato di darli.
Riguardo al fatto che alcune situazioni sono per te uno scoglio (ma anche per me qualcuna lo è): un annetto fa avevo scritto su questo forum che avrei iniziato ad andare scalzo dal lavoro al parcheggio non prima dell'inizio della primavera per via della stranezza di uno scalzo in inverno. Alla fine ho iniziato il giorno dopo.
Per quanto riguarda le forze dell'ordine, nessuno, né Poliziotti, né Carabinieri, Finanzieri o Vigili Urbani che mi hanno visto scalzo mi hanno mai detto nulla. Sono stato dai Vigili diverse volte scalzo per fare permessi per ZTL (ma lì gioco in casa, li conosco quasi tutti, compreso il Comandante).
Eppure, per adesso, andare in caserma dei CC, come ho fatto stamani per una denuncia, mi metterebbe a disagio a farlo scalzo, quindi sono andato coi sandali, lo so e mi premunisco prima, ma fuori, scalzo o calzato, mi sono sempre ben guardato dall'assumere comportamenti strani in loro presenza (anche i sandali con 5° potrebbero essere "strani"). Mai vuto problemi.
Re: Incontro con le forze dell'ordine!
Paolo è una persona buona e tende a sopravvalutare le persone. Secondo me li stai dipingendo molto ma molto meglio di quello che sono.bfpaul ha scritto:- gli "schifati", mi permetto di dire, sono degli idioti.
Schifati, idioti ed ignoranti !
Ed ho imparato, quando li incontro, a far capire loro con un semplice sguardo cosa penso di loro.
Il bello che i miei conoscenti sono d'accordo con me.
In un altro post ho citato il giudizio sprezzante del figlio sedicenne di un mio amico riguardo a sue due coetanee schifate dai miei piedi nudi.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Incontro con le forze dell'ordine!
bfpaul ha scritto: Avevo scritto:
Solo se ritrovi uno della stessa pattuglia sarà utile dargli i bigliettini che ti invio a parte;
......
Ci ho provato ma, a quanto pare hai cambiato mail; per cortesia scrivimi e ti mando il file.
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L'Amministratore del Forum
Re: Incontro con le forze dell'ordine!
Non so, e lo ripeto, se la gente, effettivamente, risulti in larga percentuale così "gretta" come la si dipinge. Non voglio difendere nessuno, sia chiaro; tuttavia penso che molto dipenda da noi e dal fatto che in tante occasioni dovremmo, scusate il termine "tirare fuori le palle", sia come singoli e sia come Associazione! Però non vorrei neppure che, episodi così sporadici, tracciassero la regola dell'atteggiamento altrui nei confronti del barefooting.
Diamo a questi fatti il giusto peso, senza drammi e senza scoraggiamenti; ma al contempo premuniamoci. Se poi, come qualcuno afferma, a ragione o a torto, che viviamo in una "Italietta di idoti", a maggior regione ci dobbiamo rendere conto che dobbiamo intensificare e variegare ancora di più il nostro lavoro come Club; anche col ricorso a piccoli accorgimenti e a piccole ma importanti "correzioni di rotta".
C'è un aspetto però che nessun Club e nessun Direttivo potrà mai modificare, ma di fronte al quale solo la buona volontà e l'impegno di ciascuno di noi può imprimere un cambiamento : evitare il dualismo che si è creato e che si fa ogni giorno più marcato tra scalzi e calzati (almeno così lo intravvedono molti di noi).
Dovremmo considerare tutti, che il nostro interlocutore non è il forum dei Natiscalzi, dove più o meno la pensano tutti allo stesso modo, il nostro interlocutore "privilegiato" dev'essere la gente; proprio quella gente che noi riteniamo così chiusa, provinciale e gretta. Lo capisco che trasformare un "piacere privato" come l'andare scalzi in un esempio per tutti gli altri e trasformare il nostro "imbarazzo" in apertura verso gli altri, non è facile, ma, se vogliamo che piano piano le cose cambino e se vogliamo acquisire noi una maggior sicurezza in noi stessi e in ciò che facciamo, dobbiamo necessariamente cambiare atteggiamento nei confronti di noi stessi, del barefooting e della gente. Andare in giro scalzi, quindi, non con la convinzione, più o meno conscia, di fare qualcosa di "illecito", che ci costringe a fuggire e a chinare il capo, sfuggendo gli sguardi della gente; ma andare scalzi con la consapevolezza di fare ciò che è giusto e mostrarlo a testa alta, pronti a dialogare con tutti e a fornire ragioni. E' difficile, ma non impossibile se ci mettiamo l'impegno giusto.
Diamo a questi fatti il giusto peso, senza drammi e senza scoraggiamenti; ma al contempo premuniamoci. Se poi, come qualcuno afferma, a ragione o a torto, che viviamo in una "Italietta di idoti", a maggior regione ci dobbiamo rendere conto che dobbiamo intensificare e variegare ancora di più il nostro lavoro come Club; anche col ricorso a piccoli accorgimenti e a piccole ma importanti "correzioni di rotta".
C'è un aspetto però che nessun Club e nessun Direttivo potrà mai modificare, ma di fronte al quale solo la buona volontà e l'impegno di ciascuno di noi può imprimere un cambiamento : evitare il dualismo che si è creato e che si fa ogni giorno più marcato tra scalzi e calzati (almeno così lo intravvedono molti di noi).
Dovremmo considerare tutti, che il nostro interlocutore non è il forum dei Natiscalzi, dove più o meno la pensano tutti allo stesso modo, il nostro interlocutore "privilegiato" dev'essere la gente; proprio quella gente che noi riteniamo così chiusa, provinciale e gretta. Lo capisco che trasformare un "piacere privato" come l'andare scalzi in un esempio per tutti gli altri e trasformare il nostro "imbarazzo" in apertura verso gli altri, non è facile, ma, se vogliamo che piano piano le cose cambino e se vogliamo acquisire noi una maggior sicurezza in noi stessi e in ciò che facciamo, dobbiamo necessariamente cambiare atteggiamento nei confronti di noi stessi, del barefooting e della gente. Andare in giro scalzi, quindi, non con la convinzione, più o meno conscia, di fare qualcosa di "illecito", che ci costringe a fuggire e a chinare il capo, sfuggendo gli sguardi della gente; ma andare scalzi con la consapevolezza di fare ciò che è giusto e mostrarlo a testa alta, pronti a dialogare con tutti e a fornire ragioni. E' difficile, ma non impossibile se ci mettiamo l'impegno giusto.
Re: Incontro con le forze dell'ordine!
Brevissimo O.T.
Tutta la mia solidarietà a young barefooter, non aggiungo nulla a quanto già detto, mi dovrei ripetere per forza di cose.
Seppure tu sia un "alfista sfegatato", tale ti sei definito, accetta la solidarietà da un "lancista" (vedi l' immagine del mio avatar)
Per gli appassionati di auto non ha bisogno di spiegazioni.
Saluti a trazione anteriore
Valerio
Tutta la mia solidarietà a young barefooter, non aggiungo nulla a quanto già detto, mi dovrei ripetere per forza di cose.
Seppure tu sia un "alfista sfegatato", tale ti sei definito, accetta la solidarietà da un "lancista" (vedi l' immagine del mio avatar)
Per gli appassionati di auto non ha bisogno di spiegazioni.
Saluti a trazione anteriore
Valerio
tarzone- past President del Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 348
Età : 68
Data d'iscrizione : 05.01.08
Re: Incontro con le forze dell'ordine!
Sono d'accordo con Marcello, è ora di tirare fuori le palle... Secondo me bisogna trovare il modo di far venire dalla nostra parte quelli che ragionano e isolare gli idioti, sicuramente esistono dei trucchetti psicologici che Rei conosce sicuramente molto meglio essendo nel settore, per farsi degli "alleati" calzati contro gli idioti calzati. Penso che il foglio pronto sia un'ottima idea.
Io in questi giorni ho adottato la tecnica che pare funzionare: "scalzo?" Si, ho letto un libro che mi ha aperto gli occhi riguardo ai benefici che ne derivano e ho voluto provare, e da allora non ho più potuto farne a meno visto che i benefici sono reali e mi fa stare bene" , infatti, ieri, un ragazzo mi ha detto:"e certo, se non stessi bene penso che non lo faresti", come dire:" non sei mica un pazzo masochista"= persona normale e centrata.
Poi dico, se ti interessa avere info più dettagliate consiglio il nostro sito e il libro di Howell.
Io in questi giorni ho adottato la tecnica che pare funzionare: "scalzo?" Si, ho letto un libro che mi ha aperto gli occhi riguardo ai benefici che ne derivano e ho voluto provare, e da allora non ho più potuto farne a meno visto che i benefici sono reali e mi fa stare bene" , infatti, ieri, un ragazzo mi ha detto:"e certo, se non stessi bene penso che non lo faresti", come dire:" non sei mica un pazzo masochista"= persona normale e centrata.
Poi dico, se ti interessa avere info più dettagliate consiglio il nostro sito e il libro di Howell.
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: Incontro con le forze dell'ordine!
Ah dimenticavo, lo stesso ragazzo mi ha detto:" per me sei un grande, qualcuno non la pensa così ma lo sai com' è la gente..."
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: Incontro con le forze dell'ordine!
Alexey ha scritto:Ah dimenticavo, lo stesso ragazzo mi ha detto:" per me sei un grande, qualcuno non la pensa così ma lo sai com' è la gente..."
Bravissimo!
Non vorrei essere frainteso però; mi domandavo come si faccia ad andare avanti con cittadini omologati e quant' altro, ma non dico che siamo tutti così.
E anche fra i giovani, il ragionamento, l' informazione e la logica dei comportamenti ha ancora spazio.
Sta quindi a noi far venire fuori con il giusto atteggiamento queste capacità che sono più diffuse di quanto si creda e che quelli di noi che vanno salzi con disinvoltura ed un minimo di prontezza di spirito, testimoniano spesso qui.
Quini, bene il foglietto in tasca, bene i bigliettini, magari la tessera del Club ..
Tutti i nostri postanti ricordino di essere Soci Aggreagati e la chiedano, vi sarà spedita.
Se poi qualcuno si vuole rovinare, chieda di diventare Socio Ordinario e contribuirà a mantenere il sito ed alle spese di segreteria. State tranqulli non fuggiamo col malloppo alle Maldive ...
bfpaul
Non vorrei essere frainteso però; mi domandavo come si faccia ad andare avanti con cittadini omologati e quant' altro, ma non dico che siamo tutti così.
E anche fra i giovani, il ragionamento, l' informazione e la logica dei comportamenti ha ancora spazio.
Sta quindi a noi far venire fuori con il giusto atteggiamento queste capacità che sono più diffuse di quanto si creda e che quelli di noi che vanno salzi con disinvoltura ed un minimo di prontezza di spirito, testimoniano spesso qui.
Quini, bene il foglietto in tasca, bene i bigliettini, magari la tessera del Club ..
Tutti i nostri postanti ricordino di essere Soci Aggreagati e la chiedano, vi sarà spedita.
Se poi qualcuno si vuole rovinare, chieda di diventare Socio Ordinario e contribuirà a mantenere il sito ed alle spese di segreteria. State tranqulli non fuggiamo col malloppo alle Maldive ...
bfpaul
Re: Incontro con le forze dell'ordine!
young_barefooter ha scritto:
Ora ho il timore che chiedano al mio datore di lavoro notizie personali su di me, segnalando magari le esatte circostanze della situazione della quale mi sono reso protagonista. E che poi, essendosi annotati gli estremi della mia carta di identità, chiedano informazioni più precise al comune del mio paese, dove oltretutto lavora mia madre, che proprio si occupa di anagrafe, carte di identità e richieste di informazioni dalla polizia su vari sospetti! In pratica tutta la mia vita familiare, personale e lavorativa distrutta dai miei piedi scalzi! (Queste credo però siano le mie consuete paranoie!).
Secondo me avranno avvertito pure il fu KGB, la P2 e i rettiliani. Ma per favore...
Comunque mi viene in mente una frase che sentii da un mio amico e che mi è rimasta impressa, penso che si adatti bene alle persone che si schifano:
"Davvero *** pensa male di me? Se sapesse quello che penso io di lui penserebbe ancora peggio."
Angelica- Numero di messaggi : 379
Età : 36
Data d'iscrizione : 17.09.10
Re: Incontro con le forze dell'ordine!
Angelica ha scritto:Comunque mi viene in mente una frase che sentii da un mio amico e che mi è rimasta impressa, penso che si adatti bene alle persone che si schifano:
"Davvero *** pensa male di me? Se sapesse quello che penso io di lui penserebbe ancora peggio."
Perché pensare male di chi non accetta il barefooting o di chi fa la faccia schifata quando vede uno che cammina scalzo ? Una reazione emotiva da parte della gente è riferita alla nostra persona o al fatto di vederci scalzi ? Una reazione di schifo di una persona che ci vede scalzi, basta a "squalificare quella persona" ? Episodi sporadici di "intolleranza" bastano a farci identificare la società che ci circonda come "società nemica" (e quindi da combattere) ?
Io conosco diverse persone che sono assolutamente contrarie al barefooting, che esprimono le loro ragioni (giuste o sbagliate che possano essere), ma che sono persone degnissime; mentre ne conosco altre che sono favorevoli al barefooting, che magari lo praticano pure, ma che sono degli emeriti idioti, o persone che hanno una chiusura totale su tanti altri aspetti della vita, che non sanno rapportarsi agli altri con rispetto, che covano spirito vendicativo nei confronti di chi non la pensa come loro.
Quella "Italietta" che tanto critichiamo, non comprende anche noi; che magari siamo aperti sul barefooting (perché ovviamente ci conviene), ma che magari siamo totalmente chiusi su altre questioni ? Senza andare molto lontano e facciamo un excursus sul nostro forum, vedremo che atteggiamenti di chiusura su certi aspetti del barefooting (che magari non venivano condivisi), sono emersi più volte e spesso in maniera molto marcata.
Le paure che nel camminare scalzi ci portiamo dietro, non dimostrano forse che noi per primi siamo "infarciti" di quella mentalità che vogliamo a tutti i costi combattere ?
Io penso che, prima di creare un vero e proprio gap tra noi barefooters e "gli altri",( coloro che non accettano la cosa, coloro che si scandalizzano, coloro che fanno "la faccia schifata" ), dovremmo cercare di annullare tutte le contraddizioni e i conflitti che ancora viviamo in noi stessi.
E' questa la battaglia che a mio avviso dobbiamo affrontare, non quella contro la "gente". Se non siamo totalmente convinti noi, che ciò che facciamo è "cosa buona e giusta", come possiamo avere la presunzione di convincere gli altri, o la "sfacciataggine" di giudicarli per come la pensano ?
Vedete, amici miei, spesso leggendo gli interventi sul forum, colgo un senso di "negatività", di scoraggiamento, quasi un senso di "rinuncia", che si esprimono con atteggiamenti di vittimismo francamente improficui se non addirittura dannosi. In molti casi si esprimono lamentele, si raccontano episodi di "intolleranza" nei propri confronti; ma si arriva sempre alla solita conclusione, cioè che la società è chiusa mentalmente, è ignorante, è "provinciale" ecc. , raramente però ho avuto modo di leggere proposte, idee, e il forum dovrebbe essere un "laboratorio di idee", non solo un "libro delle lamentazioni". Anche il titolo del tread "Scalzi fra la gente", mi richiama l'immagine manzoniana di un Don Abbondio che si sentiva come un "vaso di coccio costretto a viaggiare in mezzo a tanti vasi di ferro". Un titolo più ottimistico dovrebbe essere "Scalzi con la gente"; darebbe, a mio avviso, uno stimolo in più alla ricerca di quella integrazione alla quale dobbiamo tendere, iniziando da noi. Altrimenti, se continuiamo a piangerci addosso e a indicare sempre nella "gente" la causa dei nostri problemi, altro non faremo che creare un baratro incolmabile tra noi e il mondo in cui viviamo.
Re: Incontro con le forze dell'ordine!
Eh si, un proverbio zen dice: "conosci prima te stesso, e poi potrai conoscere il mondo intero".
Ovviamente tutti noi siamo vittime di condizionamenti, è praticamente impossibile rimanerne immuni, però abbiamo il vantaggio di aver capito che non tutto quello che ci viene propinato è necessariamente giusto, questo è l'inizio del viaggio però, non la fine.
Ovviamente tutti noi siamo vittime di condizionamenti, è praticamente impossibile rimanerne immuni, però abbiamo il vantaggio di aver capito che non tutto quello che ci viene propinato è necessariamente giusto, questo è l'inizio del viaggio però, non la fine.
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: Incontro con le forze dell'ordine!
Verissimo, anche se ho l'impressione che spesso si proceda con un viaggio a ritroso; nel senso che si fugge da se stessi e si combatte il mondo, ... come se il "mondo" fosse la causa di tutti i nostri problemi.
Re: Incontro con le forze dell'ordine!
C'è anche un proverbio Zen che dice: quando ti accorgi che stai marciando verso un poliziotto, non cambiare strada improvvisamente e cerca di non avere un'aria colpevole (nell' originale non dice poliziotto, ma "magistlato"
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Incontro con le forze dell'ordine!
Elan ha scritto:C'è anche un proverbio Zen che dice: quando ti accorgi che stai marciando verso un poliziotto, non cambiare strada improvvisamente e cerca di non avere un'aria colpevole (nell' originale non dice poliziotto, ma "magistlato"
Eh, si Elan, sante parole .
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