Il tallone è un organo di senso?
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Il tallone è un organo di senso?
Nella mia scarsa simpatia per le calzature, quando devo ad utilizzarle, scelgo (come, immagino, tutti voi) quelle più ampie, morbide e la suola più piana e sottile possibile. Eppure non riesco assolutamente ad avere la medesima andatura di quando ho i piedi a diretto contatto col suolo.
Io credo che questo sia spiegabile solo ipotizzando che il tallone abbbia una funzione sensoriale prima ancora che di sostegno.
Mi spiego meglio. Quando tra il piede ed il terreno c’è una suola l’unica percezione è l’impatto con il suolo. Quando invece il piede può sentire il contatto prima dell’impatto (sotto il tallone c’è un cuscinetto di alcuni millimetri) è possibile dosare istintivamente il carico sul piede in modo più o meno avanzato (dosando il molleggio) a seconda del tipo di superficie percepita.
Insomma senza contatto diretto al suolo non c’è la possibilità di sentire la consistenza del suolo e la pressione su di esso, ma solo la botta.
Quest’inverno, costretto a proteggere i piedi dal freddo, ho corso con delle scarpe piuttosto semplici ed economiche, ma per quanto fossi perfettamente cosciente dei movimenti corretti, mi era assolutamente impossibile capire cosa succedesse sotto ai miei piedi e alla fine, il risultato è stato un ginocchio indolenzito, problema prontamente risolto a marzo gettando le scarpe in fondo allo sgabuzzino.
Io credo che questo sia spiegabile solo ipotizzando che il tallone abbbia una funzione sensoriale prima ancora che di sostegno.
Mi spiego meglio. Quando tra il piede ed il terreno c’è una suola l’unica percezione è l’impatto con il suolo. Quando invece il piede può sentire il contatto prima dell’impatto (sotto il tallone c’è un cuscinetto di alcuni millimetri) è possibile dosare istintivamente il carico sul piede in modo più o meno avanzato (dosando il molleggio) a seconda del tipo di superficie percepita.
Insomma senza contatto diretto al suolo non c’è la possibilità di sentire la consistenza del suolo e la pressione su di esso, ma solo la botta.
Quest’inverno, costretto a proteggere i piedi dal freddo, ho corso con delle scarpe piuttosto semplici ed economiche, ma per quanto fossi perfettamente cosciente dei movimenti corretti, mi era assolutamente impossibile capire cosa succedesse sotto ai miei piedi e alla fine, il risultato è stato un ginocchio indolenzito, problema prontamente risolto a marzo gettando le scarpe in fondo allo sgabuzzino.
Biagio- Numero di messaggi : 377
Data d'iscrizione : 19.10.10
Re: Il tallone è un organo di senso?
Biagio ha scritto:, ho corso con delle scarpe piuttosto semplici ed economiche, ma per quanto fossi perfettamente cosciente dei movimenti corretti, mi era assolutamente impossibile capire cosa succedesse sotto ai miei piedi e alla fine, il risultato è stato un ginocchio indolenzito, problema prontamente risolto a marzo gettando le scarpe in fondo allo sgabuzzino.
Questa è interessante. Pure io ogni tanto vado a correre nel parco e sino ad ora l'ho fatto con le scarpe ma dopo meno di 5km avverto un fastidio al ginocchio destro. Un amico mi ha consigliato di prendere delle scarpe da corsa più ammortizzate. Tu invece hai risolto correndo scalzo. Proverò! Vedi mai che risparmio pure dei soldi
Comunque pure io ho notato che camminando scalzo poggi il piede diversamente ammortizzando sull'avampiede proprio per evitare di dare colpi secchi e dolorosi sul tallone.
GECO- Numero di messaggi : 1082
Data d'iscrizione : 25.05.16
Re: Il tallone è un organo di senso?
Biagio ha scritto:Nella mia scarsa simpatia per le calzature, quando devo ad utilizzarle, scelgo (come, immagino, tutti voi) quelle più ampie, morbide e la suola più piana e sottile possibile. Eppure non riesco assolutamente ad avere la medesima andatura di quando ho i piedi a diretto contatto col suolo.
Io credo che questo sia spiegabile solo ipotizzando che il tallone abbbia una funzione sensoriale prima ancora che di sostegno.
Mi spiego meglio. Quando tra il piede ed il terreno c’è una suola l’unica percezione è l’impatto con il suolo. Quando invece il piede può sentire il contatto prima dell’impatto (sotto il tallone c’è un cuscinetto di alcuni millimetri) è possibile dosare istintivamente il carico sul piede in modo più o meno avanzato (dosando il molleggio) a seconda del tipo di superficie percepita.
Insomma senza contatto diretto al suolo non c’è la possibilità di sentire la consistenza del suolo e la pressione su di esso, ma solo la botta.
Quest’inverno, costretto a proteggere i piedi dal freddo, ho corso con delle scarpe piuttosto semplici ed economiche, ma per quanto fossi perfettamente cosciente dei movimenti corretti, mi era assolutamente impossibile capire cosa succedesse sotto ai miei piedi e alla fine, il risultato è stato un ginocchio indolenzito, problema prontamente risolto a marzo gettando le scarpe in fondo allo sgabuzzino.
Il tallone è la parte del corpo umano con meno sensibilità. Lo dice la scienza, non io. Il perchè è presto detto: gli tocca il "lavoro sporco" ovvero fungere da fulcro per l'intero peso durante la deambulazione. La parte sensibile del piede per eccellenza è la parte superiore della pianta.
Tutto il resto che hai descritto è la conseguenza di anni scarpati, ovvero la tendenza ad appoggiare prima il tallone e, non solo, ma anche:
1-Ad appoggiarlo in direzione diagonale e in avanti mentre un'andatura naturale prevede un'incidenza più perpendicolare al terreno
2-Ad usarlo come perno per regolare la distribuzione del peso corporeo al posto dell'avampiede. Perchè? Perchè con una scarpa talloni e avampiedi percepiscono lo stesso terreno sotto, ma non è così che i piedi *dovrebbero* funzionare.
Sei anche intralciato (involontariamente) dalla rigidità che la scarpa impone. Una scarpa ideale, premesso che nessuna "scarpa" è ideale quanto un piede nudo, dovrebbe essere in grado di piegarsi all'infuori e all'indentro indifferentemente (cit. Howell)
C'era questa immagine che spiega bene la differenza:
In pratica, se alla distribuzione del peso mentre cammini/corri non partecipano i recettori plantari (che dovrebbero parteciparvi alla grande) lo scotto lo pagano la schiena, le ginocchia, etc...tra l'altro nel mio caso è cominciato così, il barefooting.
Ad ogni modo non sono un medico: parlo per quello che ho imparato agli stage a Scienze Motorie. Se ho detto castronerie mediche Aldo può intervenire per correggermi
Laurentius- Numero di messaggi : 383
Età : 41
Data d'iscrizione : 11.09.13
Re: Il tallone è un organo di senso?
Mi sa che la scienza non ha mai fatto due passi sulla ghiaiaLaurentius ha scritto:Il tallone è la parte del corpo umano con meno sensibilità. Lo dice la scienza, non io. Il perchè è presto detto: gli tocca il "lavoro sporco" ovvero fungere da fulcro per l'intero peso durante la deambulazione. La parte sensibile del piede per eccellenza è la parte superiore della pianta.
Quanto all'intero peso, credo che sia una prerogativa degli scarpati.
Biagio- Numero di messaggi : 377
Data d'iscrizione : 19.10.10
Re: Il tallone è un organo di senso?
Biagio ha scritto:
Mi sa che la scienza non ha mai fatto due passi sulla ghiaia
I piedi di un non-barefooter abituale sono soffici soffici come il sedere di un neonato (Cit.)
Se già il tallone dà loro delle noie figurati il resto della pianta
Laurentius- Numero di messaggi : 383
Età : 41
Data d'iscrizione : 11.09.13
Re: Il tallone è un organo di senso?
Laurentius ha scritto:Biagio ha scritto:
Mi sa che la scienza non ha mai fatto due passi sulla ghiaia
I piedi di un non-barefooter abituale sono soffici soffici come il sedere di un neonato (Cit.)
Se già il tallone dà loro delle noie figurati il resto della pianta
Concordo
E non è solo una questione di "suola", ma anche di abitudine.
I sordi, dopo un impianto cocleare, sentono anche i suoni più leggeri come dolorosi.
Succede una cosa simile con il piede.
Pigreco- Numero di messaggi : 173
Età : 27
Data d'iscrizione : 24.03.16
Re: Il tallone è un organo di senso?
Esatto. L'esempio è proprio quello giusto. Il cervello cataloga le sensazioni sconosciute come pericolose e, di conseguenza, ci fa sentire dolore.
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