Riflessioni.
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Pigreco
Giangiò
Arky
7 partecipanti
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Riflessioni.
Invecchio; quindi, sempre più spesso, rifletto.
Invecchiando, sono cambiato. Mille cose sono cambiate insieme a me. Alcune in peggio, altre in meglio.
Domenica mattina. 7:20, suona la sveglia. Londra, solito albergo che uso sempre per lavoro. Due giorni di lavoro duro si sono da poco conclusi; mi aspetta una doccia, una colazione e un aereo di ritorno.
Apro le tende. Sole pieno (tutto il giorno, secondo le previsioni). Sotto la doccia penso che arriverò comunque a casa tardi, e che quindi la domenica sarebbe persa. Mac. Annullo il check-in. Sposto il volo alla mattina dopo, pensando ai conseguenti anatemi di mia moglie (che sarebbe dovuta essere con me, ma non ce l'ha fatta a liberarsi dal lavoro). La chiamo e mi fa "meno male, oggi è l'11 settembre, ero così in ansia" (evitate ogni commento, vi prego).
Esco. Il silenzio più assoluto. La City, la domenica mattina, sembra New York di "Io sono leggenda". Non sento neanche i rumore dei miei passi. Ovvio, sono scalzo.
Vago un po' senza meta, poi entro in un cafè per un cappuccino ed un muffin. Scalzo, in mezzo a pochi individui, tutti calzati. Sguardi? Commenti? boh, non lo so.
Cammino ancora, aspettando che aprano i negozi (la domenica se la prendono calma). Via per Regents street, passando per Selfridges, Harrods, ecc. Ogni tanto qualcuno mi ricorda che non ho scarpe, attraverso la sua mimica facciale, o la gomitata al compagno/a, ecc.
Provo, compro, domando, lascio, ecc..
Ore 13:00. Hyde Park.
Sole fantastico. Bella musica (c'era un concerto, e che concerto...BBC Radio 2 live). Sdraiato sull'erba, sottoponendo il mio fisico ad uno shock alimentare grazie al WokToWalk visitato pochi minuti prima, chiamo mia moglie.
Due chiacchiere, due smancerie, e lei che mi fa "allora, come va? tempo bello?" e io "Si, fantastico. sole, caldo, perfetto". e lei "Vai, bello..quindi maglietta, pantaloncini e niente scarpe...only relax...bravo" Baci, bacetti e a domani.
Ore 13:10. Hyde Park. Riflessioni.
Se dieci anni fa qualcuno mi avesse detto che, una domenica mattina di un prossimo futuro, in una città con milioni di presenze per cm quadrato, sarei riuscito a
1)Uscire dall'albergo direttamente scalzo, salutando i 6 addetti nella lobby
2)Girovagare per la City, Piccadilly, Regents Street scalzo, senza badare a sguardi e/o commenti della gente
3)Fare acquisti da Harrods, Selfridges, attorniato da una marea di zombie shopnambuli, che si destavano, a volte, per indicare l'assenza di calzature, sbattendomene elegantemente le palle
4)Parlare del più e del meno al telefono con mia moglie, che si rallegra della mia giornata di relax, catalogando i miei piedi nudi come normale outfit per l'occasione
minimo mi sarei messo a ridere, oltre a raccomandare caldamente una visita neurologica al mio interlocutore.
Ma è così. Si cambia. Si evolve. Si eliminano certi problemi; se ne affrontano altri.
10 anni fa stare scalzo era un problema; perché da una parte il mio io irrazionale voleva farlo, prepotentemente. Dall'altra, quello razionale rompeva i coglioni dicendo che non si poteva, visto quello che avrebbe pensato la gente, viste le conseguenze di questa mia particolarità (tipo l'esilio, che, diciamolo, è una brutta cosa...)
Ora i miei due io hanno raggiunto un accordo, che recita più o meno come "Senti, fai il caxxo che ti pare a te, che io faccio altrettanto".
Ed è una figata. E forse me ne sono reso conto, davvero, solo domenica.
Tempo addietro non riuscivo a capire come qualcuno, qui sul forum, se ne fregasse altamente degli altri (nella quasi totalità dei casi).
Oggi sono entrato anche io nel club.
Invecchiando, sono cambiato. Mille cose sono cambiate insieme a me. Alcune in peggio, altre in meglio.
Domenica mattina. 7:20, suona la sveglia. Londra, solito albergo che uso sempre per lavoro. Due giorni di lavoro duro si sono da poco conclusi; mi aspetta una doccia, una colazione e un aereo di ritorno.
Apro le tende. Sole pieno (tutto il giorno, secondo le previsioni). Sotto la doccia penso che arriverò comunque a casa tardi, e che quindi la domenica sarebbe persa. Mac. Annullo il check-in. Sposto il volo alla mattina dopo, pensando ai conseguenti anatemi di mia moglie (che sarebbe dovuta essere con me, ma non ce l'ha fatta a liberarsi dal lavoro). La chiamo e mi fa "meno male, oggi è l'11 settembre, ero così in ansia" (evitate ogni commento, vi prego).
Esco. Il silenzio più assoluto. La City, la domenica mattina, sembra New York di "Io sono leggenda". Non sento neanche i rumore dei miei passi. Ovvio, sono scalzo.
Vago un po' senza meta, poi entro in un cafè per un cappuccino ed un muffin. Scalzo, in mezzo a pochi individui, tutti calzati. Sguardi? Commenti? boh, non lo so.
Cammino ancora, aspettando che aprano i negozi (la domenica se la prendono calma). Via per Regents street, passando per Selfridges, Harrods, ecc. Ogni tanto qualcuno mi ricorda che non ho scarpe, attraverso la sua mimica facciale, o la gomitata al compagno/a, ecc.
Provo, compro, domando, lascio, ecc..
Ore 13:00. Hyde Park.
Sole fantastico. Bella musica (c'era un concerto, e che concerto...BBC Radio 2 live). Sdraiato sull'erba, sottoponendo il mio fisico ad uno shock alimentare grazie al WokToWalk visitato pochi minuti prima, chiamo mia moglie.
Due chiacchiere, due smancerie, e lei che mi fa "allora, come va? tempo bello?" e io "Si, fantastico. sole, caldo, perfetto". e lei "Vai, bello..quindi maglietta, pantaloncini e niente scarpe...only relax...bravo" Baci, bacetti e a domani.
Ore 13:10. Hyde Park. Riflessioni.
Se dieci anni fa qualcuno mi avesse detto che, una domenica mattina di un prossimo futuro, in una città con milioni di presenze per cm quadrato, sarei riuscito a
1)Uscire dall'albergo direttamente scalzo, salutando i 6 addetti nella lobby
2)Girovagare per la City, Piccadilly, Regents Street scalzo, senza badare a sguardi e/o commenti della gente
3)Fare acquisti da Harrods, Selfridges, attorniato da una marea di zombie shopnambuli, che si destavano, a volte, per indicare l'assenza di calzature, sbattendomene elegantemente le palle
4)Parlare del più e del meno al telefono con mia moglie, che si rallegra della mia giornata di relax, catalogando i miei piedi nudi come normale outfit per l'occasione
minimo mi sarei messo a ridere, oltre a raccomandare caldamente una visita neurologica al mio interlocutore.
Ma è così. Si cambia. Si evolve. Si eliminano certi problemi; se ne affrontano altri.
10 anni fa stare scalzo era un problema; perché da una parte il mio io irrazionale voleva farlo, prepotentemente. Dall'altra, quello razionale rompeva i coglioni dicendo che non si poteva, visto quello che avrebbe pensato la gente, viste le conseguenze di questa mia particolarità (tipo l'esilio, che, diciamolo, è una brutta cosa...)
Ora i miei due io hanno raggiunto un accordo, che recita più o meno come "Senti, fai il caxxo che ti pare a te, che io faccio altrettanto".
Ed è una figata. E forse me ne sono reso conto, davvero, solo domenica.
Tempo addietro non riuscivo a capire come qualcuno, qui sul forum, se ne fregasse altamente degli altri (nella quasi totalità dei casi).
Oggi sono entrato anche io nel club.
Arky- Numero di messaggi : 220
Data d'iscrizione : 21.02.12
Re: Riflessioni.
Applausi..........è così che si fa.....!
Giangiò- Numero di messaggi : 177
Età : 72
Data d'iscrizione : 25.03.15
Re: Riflessioni.
Direi un cambiamento in meglio:D non ti senti più libero?
Pigreco- Numero di messaggi : 173
Età : 27
Data d'iscrizione : 24.03.16
Re: Riflessioni.
Eeeehhhh !!! Sì, si cambia. Ci vuole un po' di tempo ma poi scatta qualcosa.
Come quando si ha la sindrome da foglio bianco e si ordinano le idee prima che scatti qualcosa che ti fa scrivere magari una lettera o qualsiasi cosa che non sia solo la lista della spesa...
Sto festeggiando i miei 63 anni con praticamente tre mesi di fila senza scarpe... E solo da quest'anno trovo il coraggio di uscire di casa proprio senza: senza infradito nel sacchetto, senza niente di niente, per andare dal panettiere (peraltro piuttosto distante quello da cui mi fornisco), poi al bancomat, poi al supermercato, per poi inzipparmi su un tram pieno di gente che torna dal lavoro e avvicinarmi nuovamente verso casa senza preoccuparmi di occhiate stupite o disapprovanti.
A proposito. Dài e dài ho anche improvvisamente imparato a correre scalzo. Anche questo è avvenuto praticamente di colpo. Ma probabilmente non me ne sono mai reso conto perché, col peso che mi ritrovo (0,11 ton. ) non è che abbia la passione di correre.
Il poco che ho sempre fatto è stato per salire su qualche mezzo pubblico, e di solito lo facevo da calzato non avendo ancora superato gli ultimi blocchi mentali che mi facevano indossare qualche tipo di calzatura sui mezzi pubblici, quando puoi essere ben "studiato" da tutti perché sei lì bloccato in mezzo alla gente.
Improvvisamente mi trovo assolutamente privo di protesi podali (calzature) e mi metto a correre per prendere un tram. Una corsa che mi sconvolge per la sua leggerezza: punta di piede su punta di piede, con le dita che fanno da molla per la falcata successiva. Sono rimasto sorpreso di come riuscivo a correre nonostante la mia stazza e di come i piedi hanno reagito in modo del tutto diverso da quando correvo con scarpe o sandali. Impiegando anche meno "fiato" di quello che serviva prima... E questa è una vera scoperta e si ripete più volte in questa calda estate (con meno mezzi dei periodi di scuola e lavoro, perciò è importante anche una piccola corsa per non stare poi fermi sotto il sole 15-20 minuti in attesa del prossimo!).
Quelli di voi che corrono per passione o per sport sorrideranno.
Però trovo bello continuare a fare delle scoperte su me stesso, scoprire nuove sfumature su questa meravigliosa macchina che è il nostro corpo, e non smettere mai di meravigliarmi nemmeno quando l'età anagrafica dovrebbe mettermi al riparo da sorprese. E' bello diventare vecchi restando giovani.
Scusate la condivisione di qualcosa che per tanti sarà banale, ma che ha generato in me sensazioni nuove e diciamo pure anche una certa emozione .
Saluti podistici
Marco53
Come quando si ha la sindrome da foglio bianco e si ordinano le idee prima che scatti qualcosa che ti fa scrivere magari una lettera o qualsiasi cosa che non sia solo la lista della spesa...
Sto festeggiando i miei 63 anni con praticamente tre mesi di fila senza scarpe... E solo da quest'anno trovo il coraggio di uscire di casa proprio senza: senza infradito nel sacchetto, senza niente di niente, per andare dal panettiere (peraltro piuttosto distante quello da cui mi fornisco), poi al bancomat, poi al supermercato, per poi inzipparmi su un tram pieno di gente che torna dal lavoro e avvicinarmi nuovamente verso casa senza preoccuparmi di occhiate stupite o disapprovanti.
A proposito. Dài e dài ho anche improvvisamente imparato a correre scalzo. Anche questo è avvenuto praticamente di colpo. Ma probabilmente non me ne sono mai reso conto perché, col peso che mi ritrovo (0,11 ton. ) non è che abbia la passione di correre.
Il poco che ho sempre fatto è stato per salire su qualche mezzo pubblico, e di solito lo facevo da calzato non avendo ancora superato gli ultimi blocchi mentali che mi facevano indossare qualche tipo di calzatura sui mezzi pubblici, quando puoi essere ben "studiato" da tutti perché sei lì bloccato in mezzo alla gente.
Improvvisamente mi trovo assolutamente privo di protesi podali (calzature) e mi metto a correre per prendere un tram. Una corsa che mi sconvolge per la sua leggerezza: punta di piede su punta di piede, con le dita che fanno da molla per la falcata successiva. Sono rimasto sorpreso di come riuscivo a correre nonostante la mia stazza e di come i piedi hanno reagito in modo del tutto diverso da quando correvo con scarpe o sandali. Impiegando anche meno "fiato" di quello che serviva prima... E questa è una vera scoperta e si ripete più volte in questa calda estate (con meno mezzi dei periodi di scuola e lavoro, perciò è importante anche una piccola corsa per non stare poi fermi sotto il sole 15-20 minuti in attesa del prossimo!).
Quelli di voi che corrono per passione o per sport sorrideranno.
Però trovo bello continuare a fare delle scoperte su me stesso, scoprire nuove sfumature su questa meravigliosa macchina che è il nostro corpo, e non smettere mai di meravigliarmi nemmeno quando l'età anagrafica dovrebbe mettermi al riparo da sorprese. E' bello diventare vecchi restando giovani.
Scusate la condivisione di qualcosa che per tanti sarà banale, ma che ha generato in me sensazioni nuove e diciamo pure anche una certa emozione .
Saluti podistici
Marco53
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Riflessioni.
Pigreco ha scritto: Direi un cambiamento in meglio:D non ti senti più libero?
Più che altro mi sento più consapevole.
Di poter fare, quando posso, una cosa che mi va. Senza dover fare ogni volta una check list sui pro e contro della situazione.
Da qui a parlare di libertà ce ne corre.
Vorrei essere libero ma, probabilmente, non lo sarò mai come voglio.
Ma questo credo sia una condizione quasi universale.
In ultima analisi sono contento dei passi fatti.
Molto.
Arky- Numero di messaggi : 220
Data d'iscrizione : 21.02.12
Re: Riflessioni.
Certo che sorrido! Sono veramente contento che qualcun altro qui nel forum inizi ad alzare i talloni e a correre perché è un'esperienza bellissima!Marco53 ha scritto:
Quelli di voi che corrono per passione o per sport sorrideranno.
Marco53
Nei prossimi giorni proverò scriverne, chissà , magari prima o poi qualcun altro sarà preso dalla curiosità di provare...
Marco53 ha scritto:Sto festeggiando i miei 63 anni con praticamente tre mesi di fila senza scarpe...
Marco53
Stai scherzando! Io andrò in pensione a quasi settant'anni e almeno fino ad allora non potrò permettermi di diventare vecchio!Marco53 ha scritto:
Però trovo bello continuare a fare delle scoperte su me stesso, scoprire nuove sfumature su questa meravigliosa macchina che è il nostro corpo, e non smettere mai di meravigliarmi nemmeno quando l'età anagrafica dovrebbe mettermi al riparo da sorprese. E' bello diventare vecchi restando giovani.
Scusate la condivisione di qualcosa che per tanti sarà banale, ma che ha generato in me sensazioni nuove e diciamo pure anche una certa emozione .
Saluti podistici
Marco53
La vecchiaia è soprattutto uno stato mentale. Può colpire tutti, a sessant'anni come a venti.
Le condizioni fisiche sono solo un limite fisico, ma la tua vera età è quella che ti senti.
Biagio- Numero di messaggi : 377
Data d'iscrizione : 19.10.10
Re: Riflessioni.
Grazie per quello che hai detto.
Sarà difficile che col mio peso-sforma mi metta a correre, ma davvero sono rimasto impressionato dalla "resa" della corsa scalza, tenuto conto che non ho fatto solo quattro salti in padella, ma ho proprio corso quasi un centinaio di metri per prendere un tram che normalmente passa ogni 20 minuti e d'estate anche di più, perciò o quello o una lunga passeggiata sotto il sole.
E' la presa delle dita e la leva del piede che mi hanno impressionato. Con le scarpe è l'opposto, si va giù di tallone (con contraccolpo a bacino-spina dorsale) e non c'é quasi rilancio verso la falcata successiva.
Con i sandali si corre male e con le infradito di gomma saltelli solo un po' stando attento a non sfracellarti o dovendo concentrati rattrappendo le dita per non perderle (le infradito, non le dita...).
Penso che se scrivi qualcosa, magari anche da mettere come "istruzioni per l'uso" nell'area sport salute e medicina del sito, oltre a leggerlo anch'io lo leggeranno in molti.
Non farò la maratona, ma almeno ho capito quelli che la fanno scalzi (che piano piano aumentano!).
Saluti imparati .
Marco53
Sarà difficile che col mio peso-sforma mi metta a correre, ma davvero sono rimasto impressionato dalla "resa" della corsa scalza, tenuto conto che non ho fatto solo quattro salti in padella, ma ho proprio corso quasi un centinaio di metri per prendere un tram che normalmente passa ogni 20 minuti e d'estate anche di più, perciò o quello o una lunga passeggiata sotto il sole.
E' la presa delle dita e la leva del piede che mi hanno impressionato. Con le scarpe è l'opposto, si va giù di tallone (con contraccolpo a bacino-spina dorsale) e non c'é quasi rilancio verso la falcata successiva.
Con i sandali si corre male e con le infradito di gomma saltelli solo un po' stando attento a non sfracellarti o dovendo concentrati rattrappendo le dita per non perderle (le infradito, non le dita...).
Penso che se scrivi qualcosa, magari anche da mettere come "istruzioni per l'uso" nell'area sport salute e medicina del sito, oltre a leggerlo anch'io lo leggeranno in molti.
Non farò la maratona, ma almeno ho capito quelli che la fanno scalzi (che piano piano aumentano!).
Saluti imparati .
Marco53
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Riflessioni.
Confermo.
Io sono 4-5 anni che corro con le fivefingers e talvolta scalzo ed il modo di correre è completamente diverso che con le scarpe da running, si atterra con la punta del piede o con la pianta e quando si spinge per fare il passo le dita riescono a piegarsi e fare da molla dando una spinta in più in avanti.
Io sono 4-5 anni che corro con le fivefingers e talvolta scalzo ed il modo di correre è completamente diverso che con le scarpe da running, si atterra con la punta del piede o con la pianta e quando si spinge per fare il passo le dita riescono a piegarsi e fare da molla dando una spinta in più in avanti.
BFRE- Numero di messaggi : 46
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Riflessioni.
Anche io mi sono abituato a correre scalzo (o al limite con le 5fingers, la dinamica è molto simile), ed ora fare uno scatto con le scarpe sembra un incubo.
cyberteam- Numero di messaggi : 807
Data d'iscrizione : 16.04.09
Pagina 1 di 1
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