E' arrivata la neve a Torino
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E' arrivata la neve a Torino
Al posto di una prevista gita a Locarno e dintorni, oggi che nevicava e quindi non era tempo da mettersi in viaggio, sono andato come il solito in ufficio, mantenendo la mia quotidiana passeggiata scalza.
Questa volta non mi sono lasciato prendere dal panico e dopo aver fatto un'ampia passeggiata su e giù nei Giardini Reali (più lunga del solito, che sulla neve è mooolto meglio che sulla brina), con le scarpe in mano (niente supporti psicologici tipo DeFonseca ), ho poi tirato dritto fino a Piazza Castello (!) , dove sono sbucato oltre la Prefettura SEMPRE con le mie scarpe in mano e sono arrivato al monumento degli Alpini, dove ho trafficato un po' con ombrello e cavallettino, per farmi un autoscatto, anzi un auto-piedi-scatto visto che mi sono ripreso a mezzo busto al contrario... La foto è già partita per il webmaster e la vedrete inserita nella photogallery...
Dopodiché ho ripreso le scarpe (in mano) e ho proseguito fino dall'altra parte del monumento, incurante di macchine (troppo intente a guardarsi avanti nella neve) e dei pedoni (due). Solo arrivato dall'altra parte, dopo aver totalizzato circa 15 minuti scalzo nella neve, ho rimesso le scarpe (senza calzini, ovvio) e preso il tram per andare in ufficio, da dove ora scrivo coi piedi (nudi) sotto la scrivania e quasi sudato per il contrasto termico. Non fossi vincolato ad orari e non vivessi proprio al centro di una grande città avrei fatto una lunga passeggiata, perché i miei piedini (46 larghi ecc ecc) non hanno dato il minimo segno di gelo e funzionavano benissimo, quasi allegri di aver assaporato la prima neve della stagione 2008-09...
Saluti natalizi (quando nevica mi viene in mente il Natale)
Marco
Questa volta non mi sono lasciato prendere dal panico e dopo aver fatto un'ampia passeggiata su e giù nei Giardini Reali (più lunga del solito, che sulla neve è mooolto meglio che sulla brina), con le scarpe in mano (niente supporti psicologici tipo DeFonseca ), ho poi tirato dritto fino a Piazza Castello (!) , dove sono sbucato oltre la Prefettura SEMPRE con le mie scarpe in mano e sono arrivato al monumento degli Alpini, dove ho trafficato un po' con ombrello e cavallettino, per farmi un autoscatto, anzi un auto-piedi-scatto visto che mi sono ripreso a mezzo busto al contrario... La foto è già partita per il webmaster e la vedrete inserita nella photogallery...
Dopodiché ho ripreso le scarpe (in mano) e ho proseguito fino dall'altra parte del monumento, incurante di macchine (troppo intente a guardarsi avanti nella neve) e dei pedoni (due). Solo arrivato dall'altra parte, dopo aver totalizzato circa 15 minuti scalzo nella neve, ho rimesso le scarpe (senza calzini, ovvio) e preso il tram per andare in ufficio, da dove ora scrivo coi piedi (nudi) sotto la scrivania e quasi sudato per il contrasto termico. Non fossi vincolato ad orari e non vivessi proprio al centro di una grande città avrei fatto una lunga passeggiata, perché i miei piedini (46 larghi ecc ecc) non hanno dato il minimo segno di gelo e funzionavano benissimo, quasi allegri di aver assaporato la prima neve della stagione 2008-09...
Saluti natalizi (quando nevica mi viene in mente il Natale)
Marco
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: E' arrivata la neve a Torino
Anche quì a Parma è arrivata la neve.Come oramai d'abitudine,anche oggi,sono andato in giro non proprio a piedi nudi,ma comunque con i sabot,ovviamente senza calze.Essendo dovuto stare parecchio fuori casa,dovendomi muovere anche su marciapiedi con una bella quantità di neve "paciugosa",ho preferito,per oggi,lasciare a riposo le infradito.L'ho fatto per prudenza,primo perchè le normali infradito sono mooolto scivolose.Indossandole con la neve dei giorni scorsi,ho rischiato più volte di finire per terra, secondo perchè sebbene abbia riscontrato una ottima risposta dal mio fisico,(ancora l'altro ieri ho camminato con grande soddisfazione scalzo in un meraviglioso parco dell'università di scienze,niente raffreddore o cose simili),non voglio comunque esagerare.Infondo non devo fare alcuna gara con nessuno.Una cosa molto positiva di oggi che voglio segnalare è che come al solito, guidando scalzo,recandomi dal meccanico per mettere le gomme da neve,i piedi nudi si sono rivelati come un potente sensore nelle frenate che ovviamente dovevano essere assolutamente dolci e calibrate,inoltre dovendo sfruttare anche il freno motore,sempre con il piede nudo riuscivo a sentire con la frizione quando e come partire e come rilasciarla in modo da avere sempre la maggiore stabilità della vettura.Assolutamente da provare! Chicco.
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
Re: E' arrivata la neve a Torino
Ciao, superMarco!Marco53 ha scritto:.......circa 15 minuti scalzo nella neve, ho rimesso le scarpe......i miei piedini (46 larghi ecc ecc) non hanno dato il minimo segno di gelo e funzionavano benissimo, quasi allegri di aver assaporato la prima neve della stagione 2008-09...
Qui a Brescia di neve nemmeno l'ombra!
Sono contento che tu abbia fatto questo intervento, perché mi confermi che ciò che avevo sperimentato tanti anni fa, quando non sapevo che esistessero altre persone con i miei strani desideri.
Mi trovavo nella mia casa in montagna, in mezzo ad un bel bosco innevato; mia mamma se ne era tornata in città e quando il gatto non c'è i topi (scalzi) ballano.
Preso da un'improvvisa compulsione mi tolsi scarpe e calze e con il cuore che batteva a mille mi buttai nella follia.
Beh, sai una cosa? Rincasai solo perché temevo di esagerare, ma in quei dieci minuti di camminata mi sentii euforico, caldo e attonito.
Sì, attonito, perché forse fra poco mi sarei svegliato e mi sarei accorto che stavo sognando.
Come è possibile avere i piedi caldi nella neve, così rosei?
Immaginavo dolore e dita bianchissime.
Tempo dopo feci una lunga escursione invernale con la mia fida Lola (la mia segugina); ero un po' preoccupato per le basse temperature e per l'elevato innevamento.
Vuoi vedere che mi si congelano le zampette del cane? Tocco e rimango di stucco! Piacevolmente calde in un cane strafelice di passeggiare con me nella neve (che indossavo scarponi, ramponi e ghette).
Ecco un punto di contatto: scalzi senza distinzione di genere e specie si può.
Mamma Natura ha fatto bene le cose, basta crederci.
Certo, dipende dalle temperature: sotto certi limiti si rischia il congelamento.
Mica puoi scalare il K2 scalzo, ma i limiti del possibile sono molto più ampi di quanto si possa pensare.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: E' arrivata la neve a Torino
Sacrosante parole.federicob ha scritto:Una cosa molto positiva di oggi che voglio segnalare è che come al solito, guidando scalzo,recandomi dal meccanico per mettere le gomme da neve,i piedi nudi si sono rivelati come un potente sensore nelle frenate che ovviamente dovevano essere assolutamente dolci e calibrate,inoltre dovendo sfruttare anche il freno motore,sempre con il piede nudo riuscivo a sentire con la frizione quando e come partire e come rilasciarla in modo da avere sempre la maggiore stabilità della vettura.Assolutamente da provare!
Tutti a piedi nudi guidando sulla neve!
E meno imbranati per due fiocchi sulla strada.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: E' arrivata la neve a Torino
Ancora una volta ringrazio il GRANDE FLAVIO per la enorme pazienza "nell'erudirmi" su come usare il computer.Che pazienza che ha!!!!!!!!Parlando al telefono con lui,ho buttato lì un'"ideuzza" che però vi dirò nel post CI RIVEDIAMO A.Non sono ancora riuscito a inserire le faccine che Flavio inserisce...cercherò di organizzarmi in futuro.Per ora vi saluto con un Queste facce rispecchiano una parte del mio carattere. Chicco.
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
Re: E' arrivata la neve a Torino
Non vorrei fare il dottore in cattedra, ma già negli anni Settanta, poco dopo aver preso la patente, dopo aver già allora cominciato a guidare scalzo memore dei piloti scalzi del Mobil Economy Run, un rally alla rovescia dove vinceva chi consumava meno, e per farlo moltissimi guidavano scalzi per avere maggior sensibilità sull'acceleratore, avevo scritto a Quattroruote per sapere se era possibile farlo senza problemi. La risposta fu positiva, con riferimento al codice che (allora) vietava la guida con zoccoli non fissati da cinghietti o con enormi doposci che limitano i movimenti, e con l'avvertenza che in caso di incidente il giudice avrebbe potuto eventualmente tener conto della guiida senza scarpe nel suo giudizio.
Stop. Anzi, da qualche parte nel vecchio codice si diceva che bisognava mettersi alla guida nel migliore degli stati fisici possibili, e quanto di meglio per uno che detesta le scarpe che guidare scalzo???
Le cose si sono poi evolute ancora e adesso nel sito c'é anche la lettera ufficiale che uno può tenere nel cassettino del cruscotto in caso di contestazioni!
Comunque è vero. Anche coi freni ci si può calibrare meglio.
Bene anche per le uscite scalze sulla neve. Come dice Chicco le infradito sono scivolosissime, ed è meglio evitarle. Durante le nevicate del 1984 feci una cosa un po' insolita. Tanto insolita. Me ne andai a trovare dopocena un amico, in sella al mio fedele Ciao e in infradito... mentre nevicava. Da casa mia a casa sua di allora c'erano 5 km. 5 chilometri di goduria, con piccoli slalom e scodate affrontate alla folle velocità di 10-15Km/h per non schiantarmi e che alla fine mi provocarono la frattura... di un infradito!
Senza contare che poi rimasi a casa dell'amico per un po' e che facemmo anche a palle di neve! Come vedi, caro Chicco, a fare lo Yeti sono abituato da tempo.
Ma tu non strafare: nessuno ti obbliga. Anche se Flavio, dai suoi ricordi, ha ripescato una cosa vera, e cioé che se le condizioni di temperatura esterna lo consentono e il resto del corpo è ben coperto, stare scalzi nella neve si può, anche abbastanza a lungo. Sull'ultima neve di marzo, cioé quando la temperatura esterna è già attorno ai 10-12°C ricordo di aver fatto una escursione scalza nelle prealpi Biellesi, camminando per almeno 45-50 minuti x 2 senza problemi sul fondo innevato e a tratti ghiacciato. Il "x 2" sta a significare la passeggiata di andata e quella di ritorno. Fra le due ho riposato corpo e piedi standomene una ventina di minuti in una zona riparata dal tetto di una grangia. E questo più per prudenza che per altro. Non avrei voluto che la attiva circolazione sanguigna scemasse di colpo magari a metà della discesa. L'importante è sempre tener d'occhio il colore dei piedi. Se sbiancano vuol dire che qualcosa non va nella circolazione e perciò nel riscaldamento interno. Ed è meglio avere calze e scarpe a tiro. Ma quella mia esperienza avvenne in una giornata tiepida e perciò non correvo grandi rischi. La neve era vecchia e si sprofondava poco perciò il dorso del piede non veniva ricoperto. Insomma, quello che voglio dire è che senza fare i masochisti è possibile fare gli Yeti anche per durate di tempo insospettabili, magari dando qualche pausa ogni tanto.
Saluti invernali
Marco
Stop. Anzi, da qualche parte nel vecchio codice si diceva che bisognava mettersi alla guida nel migliore degli stati fisici possibili, e quanto di meglio per uno che detesta le scarpe che guidare scalzo???
Le cose si sono poi evolute ancora e adesso nel sito c'é anche la lettera ufficiale che uno può tenere nel cassettino del cruscotto in caso di contestazioni!
Comunque è vero. Anche coi freni ci si può calibrare meglio.
Bene anche per le uscite scalze sulla neve. Come dice Chicco le infradito sono scivolosissime, ed è meglio evitarle. Durante le nevicate del 1984 feci una cosa un po' insolita. Tanto insolita. Me ne andai a trovare dopocena un amico, in sella al mio fedele Ciao e in infradito... mentre nevicava. Da casa mia a casa sua di allora c'erano 5 km. 5 chilometri di goduria, con piccoli slalom e scodate affrontate alla folle velocità di 10-15Km/h per non schiantarmi e che alla fine mi provocarono la frattura... di un infradito!
Senza contare che poi rimasi a casa dell'amico per un po' e che facemmo anche a palle di neve! Come vedi, caro Chicco, a fare lo Yeti sono abituato da tempo.
Ma tu non strafare: nessuno ti obbliga. Anche se Flavio, dai suoi ricordi, ha ripescato una cosa vera, e cioé che se le condizioni di temperatura esterna lo consentono e il resto del corpo è ben coperto, stare scalzi nella neve si può, anche abbastanza a lungo. Sull'ultima neve di marzo, cioé quando la temperatura esterna è già attorno ai 10-12°C ricordo di aver fatto una escursione scalza nelle prealpi Biellesi, camminando per almeno 45-50 minuti x 2 senza problemi sul fondo innevato e a tratti ghiacciato. Il "x 2" sta a significare la passeggiata di andata e quella di ritorno. Fra le due ho riposato corpo e piedi standomene una ventina di minuti in una zona riparata dal tetto di una grangia. E questo più per prudenza che per altro. Non avrei voluto che la attiva circolazione sanguigna scemasse di colpo magari a metà della discesa. L'importante è sempre tener d'occhio il colore dei piedi. Se sbiancano vuol dire che qualcosa non va nella circolazione e perciò nel riscaldamento interno. Ed è meglio avere calze e scarpe a tiro. Ma quella mia esperienza avvenne in una giornata tiepida e perciò non correvo grandi rischi. La neve era vecchia e si sprofondava poco perciò il dorso del piede non veniva ricoperto. Insomma, quello che voglio dire è che senza fare i masochisti è possibile fare gli Yeti anche per durate di tempo insospettabili, magari dando qualche pausa ogni tanto.
Saluti invernali
Marco
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: E' arrivata la neve a Torino
Sono assolutamente d'accordo con te Marco,infatti non mi sento un gara con nessuno,infondo lo stare scalzi DEVE essere un piacere e non una sofferenza.Anche se ho provato a posare i piedi nudi nella neve,non mi ha affatto invogliato a camminarci per molto, anzi.Riguardo le infradito,ne ho tirato fuori dall'armadio un paio che hanno una suola che mi permette di non scivolare,per cui ho risolto il problema,e ne sono lolto felice perchè anche in questi giorni di freddo deciso,sto uscendo senza problemi coperto bene ma sempre in infradito.Senza mal di gola,senza raffreddori,senza malanni.Speravo di potere un giorno vivere facendo a meno delle scarpe,credo di riuscirci....Chicco.
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
Re: E' arrivata la neve a Torino
Caro Chicco siamo in sintonia. Già siamo strani a farci vedere in giro con le piotte di fuori (dialettale per piedi di pollo) con o senza infradito, che gusto ci sarebbe a farci del male?
Camminare scalzi dev'essere un piacere , un modo per sentirsi bene con noi stessi e bene nell'ambiente esterno. Camminare scalzi nella neve non è congeniale per tutti ? E noi ci mettiamo sopra una vagonata di chissenefrega ! Infatti nessuno deve dimostrare niente a nessuno anzi!
Mi sento di ammirare l'amico Chicco perché se ne va in giro con le infradito in inverno... Vorrei farlo anch'io ma la moglie, la società, blà-blà-blà e blà-blà-blà.... Dopotutto l'ho anche fatto da ragazzo (vedi mio intervento più sopra...). E poi le infradito sono ancora più veloci da togliere !
Perciò siamo realisti: se guardiamo anche i forum tedeschi sono pieni di gente che rientra tristemente nelle scarpe e poi attorno ad aprile torna a rifiorire quando esclama che la primavera è tornata !!!
Mica tutti sono "DauernBarfußer" (scalzi a lunga durata)! Io per primo, anche se più per condizionamento esterno che per sfiducia nella resistenza delle mie suole personali.
Se rinevica, però, vi terrò informati sulle mie passeggiate...
Saluti a bassa temperatura
Marco
Camminare scalzi dev'essere un piacere , un modo per sentirsi bene con noi stessi e bene nell'ambiente esterno. Camminare scalzi nella neve non è congeniale per tutti ? E noi ci mettiamo sopra una vagonata di chissenefrega ! Infatti nessuno deve dimostrare niente a nessuno anzi!
Mi sento di ammirare l'amico Chicco perché se ne va in giro con le infradito in inverno... Vorrei farlo anch'io ma la moglie, la società, blà-blà-blà e blà-blà-blà.... Dopotutto l'ho anche fatto da ragazzo (vedi mio intervento più sopra...). E poi le infradito sono ancora più veloci da togliere !
Perciò siamo realisti: se guardiamo anche i forum tedeschi sono pieni di gente che rientra tristemente nelle scarpe e poi attorno ad aprile torna a rifiorire quando esclama che la primavera è tornata !!!
Mica tutti sono "DauernBarfußer" (scalzi a lunga durata)! Io per primo, anche se più per condizionamento esterno che per sfiducia nella resistenza delle mie suole personali.
Se rinevica, però, vi terrò informati sulle mie passeggiate...
Saluti a bassa temperatura
Marco
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: E' arrivata la neve a Torino
Ciao Marco e ciao a tutti.Come dicevo nel post quì sopra,anche se sono fermamente convinto che non devo dimostrare nulla a nessuno,per quanto riguarda lo scalzismo,arrivato ad oggi,ho raggiunto un obiettivo che mai avrei pensato di ottenere.Da molti anni infatti "cullavo"il desiderio di potere vivere il più possibile scalzo,vuoi per la conformazione dei miei piedi,(normalissimi ma moooolto piatti),vuoi per una insofferenza verso le scarpe,(che pure per il lavoro che faccio,ne avrò non so quante paia e quanti modelli,tronchetti texani compresi).Potere vivere,anche se non sempre a piedi nudi,ma semplicemente in infradito anche con queste temperature decisamente fredde,è stato uno dei più bei regali che potesse farmi il mio fisico.Fortunatamente,anche grazie alla mia professione,cioè spettacolo,posso permettermi di vestire come meglio credo,e questo francamente mi ha avvantaggiato molto sullo scalzismo,infatti alcuni musicisti,specialmente di nuova generazione,stanno scalzi sul palco.Questo,ovviamente,non potrei permettermelo,diciamo la verità,se avessi un mestiere del tipo impiegato in banca,piuttosto che di rappresentante o quant'altro.Per quanto mi riguarda,come ripeto,sono molto contento di avere scoperto di potere vivere benone a piedi nudi e infradito anche in inverno,e soprattutto senza raffreddori e mal di gola. Chicco.
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
Re: E' arrivata la neve a Torino
Non fosse per il lavoro, difficilmente mi vedrebbero in giro con le calzature.Marco53 ha scritto:Perciò siamo realisti: se guardiamo anche i forum tedeschi sono pieni di gente che rientra tristemente nelle scarpe e poi attorno ad aprile torna a rifiorire quando esclama che la primavera è tornata !!!
Mica tutti sono "DauernBarfußer" (scalzi a lunga durata)! Io per primo, anche se più per condizionamento esterno che per sfiducia nella resistenza delle mie suole personali.
Proprio non ci sto a certi idioti condizionamenti sociali, ma la stagione fredda sembra fatta apposta per rinverdire certe crisi; eh, sì, perché con il freddo l'anomalia viene ingigantita a dismisura.
Sembra quasi di voler fare smargiassate e tirarsi addosso dubbi sulla propria salute mentale.
E la cosa mi riempie di profonda irritazione.
Forse andrei scalzo in centro città con molte difficoltà, ma ora, con le luci natalizie, i negozi addobbati e la gente ingiacchettata e super calzata, mi sembrerebbe di mettermi un cappello con una luce lampeggiante gialla.
Qui dove abito è diverso e non mi faccio troppi problemi: strano, vero?
Molti farebbero carte false per andare scalzi a mille miglia dalla propria abitazione; io, in inverno, non riesco ad uscire scalzo dal mio quartiere.
Ma Olga come fa?
Perché la gente è ottusa, specialmente con il freddo.
Scalzi d'estate.......discutibile, con tutto quello che c'è in terra!......Ma forse sì, si può ammettere........ma con questo freddo!
Insomma, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, soprattutto con le orecchie della mente.
E noi lì a subire e ad autoaccusarci di masochismo.
Complimenti, soprattutto a me stesso!
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: E' arrivata la neve a Torino
Non fosse per il lavoro, difficilmente mi vedrebbero in giro con le calzature.
---> Francamente devo dire che con questo freddo (e nn venitemi a dire che nn fa freddo! Capisco che possa essere soggettivo però...) non mi viene + di tanto voglia di uscire scalzo.
Proprio non ci sto a certi idioti condizionamenti sociali, ma la stagione fredda sembra fatta apposta per rinverdire certe crisi; eh, sì, perché con il freddo l'anomalia viene ingigantita a dismisura.
Sembra quasi di voler fare smargiassate e tirarsi addosso dubbi sulla propria salute mentale.
E la cosa mi riempie di profonda irritazione.
---> Pure io odio i condizionamenti sociali ma un po' x il tipo di educazione ricevuta, un po' x carattere, un po' xchè volenti o no dobbiamo convivere con le altre persone. Come giustamente dici c'è il lavoro che spesso impone delle regole nn solo sarebbe mal visto un impiegato scalzo ma pure in sandali spece in inverno. Facessi un lavoro meno formale (già buono che non debba andare in giacca e cravatta) magari oserei almeno i sandali che già girare in sandali in inverno si fa già un certo effetto.
Forse andrei scalzo in centro città con molte difficoltà, ma ora, con le luci natalizie, i negozi addobbati e la gente ingiacchettata e super calzata, mi sembrerebbe di mettermi un cappello con una luce lampeggiante gialla.
---> E tu cambia cappello e mettiti quello da babbo natale:-) Proprio ieri un tizio è salito in metropolitana vestito normalmente ma con il berretto da babbo natale a momenti gli rido in faccia. Potrebbe essere una tattica uno guarda il berretto con il lampeggiante (potresti mettere le lucine natalizie:-) e nn vede che sei scalzo.
Qui dove abito è diverso e non mi faccio troppi problemi: strano, vero?
Molti farebbero carte false per andare scalzi a mille miglia dalla propria abitazione; io, in inverno, non riesco ad uscire scalzo dal mio quartiere.
Ma Olga come fa?
---> Non so come sia di solito ma ho visto che il tuo quartiere è molto tranquillo se fai un giro rischi di nn incontrare nessuno e poi immagino che oramai sarai già ben etichettato come il matto del quartiere:-) e quindi nessuno (o quai) commenta +.
Come fa Olga? E chi lo sa. Io credo che sia un po' il carattere e un po' quanto sia forte il desiderio di andare scalzi. Se tale desiderio è forte ci fa vincere i nostri timori, ci fa sopportare il freddo e magari quel po' di male iniziale che comunque è innegabile che si provi all'inizio soprattutto su certe superfici (il freddo e il male, ovviamente senza esagerare, x me sono anche un po' una sorta di 'sfida' con me stesso. Vedere che riesco a stare scalzo anche con il freddo, vedere che riesco a camminare anche sulla ghiaia che prima non riuscivo mi da molta soddisfazione. Dimostra quanto i nosti piedi, con un po' di allenamento, possano resistere al freddo e muoversi in situazioni che vengono ritenute impensabili). E personalmente vedo dei risultati nonostante io sia uno scalzo saltuario. Mi rendo xò conto che ho fatto dei progressi dal punto di vista fisico ma nn dal punto di vista psicologico. Questo sia x un carattere timido che appunto è infastidito dal 'cappello con il lampeggiante' mentre altri + estroversi (x non dire esibizionisti) si sentono magari a proprio agio. In + come ho detto + volte sento che mi piace andare scalzo ma nn lo sento come un bisogno irrefrenabile e quindi rinunciarvi nn è x me poi un gran peso pur ammettendo che vorrei stare + scalzo di quanto ci stia ora.
Perché la gente è ottusa, specialmente con il freddo.
---> Il freddo ottunde le menti, gela il cervello:-)
Scalzi d'estate.......discutibile, con tutto quello che c'è in terra!......Ma forse sì, si può ammettere........ma con questo freddo!
Insomma, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, soprattutto con le orecchie della mente.
E noi lì a subire e ad autoaccusarci di masochismo.
Complimenti, soprattutto a me stesso!
---> Francamente la cosa nn mi pare poi così strana. E' inutile fingere che nn faccia freddo e con il freddo è automatico che uno si copra. Capisco che ci possa essere una percezione del freddo differente, che uno si possa abituare, xò nn trovo poi così strano che la gente ci guardi stranita.
Poi il discorso è sempre quello. Il diverso spaventa o, almeno, stupisce.
Se l'andare scalzo viene visto come una stranezza in qualsiasi stagione l'andare in sandali o in infradito è del tutto normale in estate mentre è stravagate farlo in inverno (anche se colpisce comunque meno dello scalzo).
Devo essere sincero che onestamente con il freddo nn mi viene voglia di mettere le mie suola nude a contatto con il pavimento freddo (lo so che poi se ci si muove ti scaldi ma il primo impatto nn l trovo piacevole) mentre ritengo fattibile girare in sandali senza calze.
Ciao
Andrea
---> Francamente devo dire che con questo freddo (e nn venitemi a dire che nn fa freddo! Capisco che possa essere soggettivo però...) non mi viene + di tanto voglia di uscire scalzo.
Proprio non ci sto a certi idioti condizionamenti sociali, ma la stagione fredda sembra fatta apposta per rinverdire certe crisi; eh, sì, perché con il freddo l'anomalia viene ingigantita a dismisura.
Sembra quasi di voler fare smargiassate e tirarsi addosso dubbi sulla propria salute mentale.
E la cosa mi riempie di profonda irritazione.
---> Pure io odio i condizionamenti sociali ma un po' x il tipo di educazione ricevuta, un po' x carattere, un po' xchè volenti o no dobbiamo convivere con le altre persone. Come giustamente dici c'è il lavoro che spesso impone delle regole nn solo sarebbe mal visto un impiegato scalzo ma pure in sandali spece in inverno. Facessi un lavoro meno formale (già buono che non debba andare in giacca e cravatta) magari oserei almeno i sandali che già girare in sandali in inverno si fa già un certo effetto.
Forse andrei scalzo in centro città con molte difficoltà, ma ora, con le luci natalizie, i negozi addobbati e la gente ingiacchettata e super calzata, mi sembrerebbe di mettermi un cappello con una luce lampeggiante gialla.
---> E tu cambia cappello e mettiti quello da babbo natale:-) Proprio ieri un tizio è salito in metropolitana vestito normalmente ma con il berretto da babbo natale a momenti gli rido in faccia. Potrebbe essere una tattica uno guarda il berretto con il lampeggiante (potresti mettere le lucine natalizie:-) e nn vede che sei scalzo.
Qui dove abito è diverso e non mi faccio troppi problemi: strano, vero?
Molti farebbero carte false per andare scalzi a mille miglia dalla propria abitazione; io, in inverno, non riesco ad uscire scalzo dal mio quartiere.
Ma Olga come fa?
---> Non so come sia di solito ma ho visto che il tuo quartiere è molto tranquillo se fai un giro rischi di nn incontrare nessuno e poi immagino che oramai sarai già ben etichettato come il matto del quartiere:-) e quindi nessuno (o quai) commenta +.
Come fa Olga? E chi lo sa. Io credo che sia un po' il carattere e un po' quanto sia forte il desiderio di andare scalzi. Se tale desiderio è forte ci fa vincere i nostri timori, ci fa sopportare il freddo e magari quel po' di male iniziale che comunque è innegabile che si provi all'inizio soprattutto su certe superfici (il freddo e il male, ovviamente senza esagerare, x me sono anche un po' una sorta di 'sfida' con me stesso. Vedere che riesco a stare scalzo anche con il freddo, vedere che riesco a camminare anche sulla ghiaia che prima non riuscivo mi da molta soddisfazione. Dimostra quanto i nosti piedi, con un po' di allenamento, possano resistere al freddo e muoversi in situazioni che vengono ritenute impensabili). E personalmente vedo dei risultati nonostante io sia uno scalzo saltuario. Mi rendo xò conto che ho fatto dei progressi dal punto di vista fisico ma nn dal punto di vista psicologico. Questo sia x un carattere timido che appunto è infastidito dal 'cappello con il lampeggiante' mentre altri + estroversi (x non dire esibizionisti) si sentono magari a proprio agio. In + come ho detto + volte sento che mi piace andare scalzo ma nn lo sento come un bisogno irrefrenabile e quindi rinunciarvi nn è x me poi un gran peso pur ammettendo che vorrei stare + scalzo di quanto ci stia ora.
Perché la gente è ottusa, specialmente con il freddo.
---> Il freddo ottunde le menti, gela il cervello:-)
Scalzi d'estate.......discutibile, con tutto quello che c'è in terra!......Ma forse sì, si può ammettere........ma con questo freddo!
Insomma, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, soprattutto con le orecchie della mente.
E noi lì a subire e ad autoaccusarci di masochismo.
Complimenti, soprattutto a me stesso!
---> Francamente la cosa nn mi pare poi così strana. E' inutile fingere che nn faccia freddo e con il freddo è automatico che uno si copra. Capisco che ci possa essere una percezione del freddo differente, che uno si possa abituare, xò nn trovo poi così strano che la gente ci guardi stranita.
Poi il discorso è sempre quello. Il diverso spaventa o, almeno, stupisce.
Se l'andare scalzo viene visto come una stranezza in qualsiasi stagione l'andare in sandali o in infradito è del tutto normale in estate mentre è stravagate farlo in inverno (anche se colpisce comunque meno dello scalzo).
Devo essere sincero che onestamente con il freddo nn mi viene voglia di mettere le mie suola nude a contatto con il pavimento freddo (lo so che poi se ci si muove ti scaldi ma il primo impatto nn l trovo piacevole) mentre ritengo fattibile girare in sandali senza calze.
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Scalzi di fine anno
Eh, come no!Andrea77 ha scritto:......uno guarda il berretto con il lampeggiante (potresti mettere le lucine natalizie:-) e nn vede che sei scalzo.
Meno male!Andrea77 ha scritto:....poi immagino che oramai sarai già ben etichettato come il matto del quartiere:-) e quindi nessuno (o quai) commenta +.
Ma se i condizionamenti sono molto forti, allora nasce il conflitto, uno scontro interiore che non fa star molto bene. Preludio a futuri progressi o a future ritirate?Andrea77 ha scritto:....credo che sia un po' il carattere e un po' quanto sia forte il desiderio di andare scalzi. Se tale desiderio è forte ci fa vincere i nostri timori....
Eccome.Andrea77 ha scritto:Vedere che riesco a stare scalzo anche con il freddo, vedere che riesco a camminare anche sulla ghiaia che prima non riuscivo mi da molta soddisfazione. Dimostra quanto i nosti piedi, con un po' di allenamento, possano resistere al freddo e muoversi in situazioni che vengono ritenute impensabili). E personalmente vedo dei risultati nonostante io sia uno scalzo saltuario.
In questo mi superi.
Io non tollero e non concilio scalzismo e dolore: preferisco arrivarci piano piano e puoi giurarci che lo farò.
Sono posseduto da un demone scalzo?Andrea77 ha scritto:....come ho detto + volte sento che mi piace andare scalzo ma nn lo sento come un bisogno irrefrenabile e quindi rinunciarvi nn è x me poi un gran peso pur ammettendo che vorrei stare + scalzo di quanto ci stia ora.
Qui do largamente ragione a Paolo Selis: se sei capace di non coprirti al primo freddo, privilegiando la protezione del busto e del capo, il gioco è fatto.Andrea77 ha scritto:E' inutile fingere che nn faccia freddo e con il freddo è automatico che uno si copra. Capisco che ci possa essere una percezione del freddo differente, che uno si possa abituare, xò nn trovo poi così strano che la gente ci guardi stranita.
Il fatto è che si è diventati ipersensibili a tutto: paura dei germi, paura del freddo, paura del caldo........paura, paura e paura......salvo delle cose di cui converrebbe davvero avere paura.
Nessuno è capace di comprendere che ognuno dovrebbe essere libero di fare le sue scelte e di non essere stigmatizzato senza nemmeno sapere chi è, cosa fa e perché lo fa: anche questa è una forma di rispetto, indipendente dalle sproporzioni numeriche dei praticanti.
Stravagante, matto (con un sorriso sulle labbra) mi sta bene, oltre no.Andrea77 ha scritto:....stravagate farlo in inverno (anche se colpisce comunque meno dello scalzo).
Piano, piano, Andrea.
Facendoci vedere anche con il freddo, se ce la sentiamo.
Io e te l'abbiamo già fatto due volte.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Scalzi di fine anno
Certo la sensazione di freddo dipende da tante cose del proprio organismo, non ultima la percezione, la mente e l'abitudine. La percezione può anche essere alterata da certi condizionamenti ricevuti da bambini ("mettiti la maglia!!!! - "prendi i guanti!!!" et similia), la mente, quando non guarda il calendario, osservando il termometro può ragionare anche su come vestirsi. L'abitudine è una cosa che non abbiamo mai provato (soprattutto per i condizionamenti di prima). Un mio amico di Torino è stupito perché un ragazzo lituano che lavora con lui, è uscito in questi giorni con una T shirt senza niente sotto e con sopra un giacchettino che noi metteremmo a settembre... In Lituania evidentemente il vero freddo è un'altra cosa...Francamente devo dire che con questo freddo (e nn venitemi a dire che nn fa freddo! Capisco che possa essere soggettivo però...) non mi viene + di tanto voglia di uscire scalzo.
Nessuno di voi ha letto "A scuola nella foresta"? E' un libro americano del 1980-81 che racconta di due ragazzini molto amici, uno dei quali di origine pellerossa. Questo aveva un qualcuno che non ricordo se conoscente o parente, molto anziano, che lo allevò secondo le regole dei nativi d'America e poiché c'era l'amico americano, pure lui venne a scuola di vita dall'anziano. Una prova fu chiamata "del Grande Freddo": i due ragazzi, già istruiti a molte prove e istruiti a non sentire nemica la Natura, furono portati in un casolare nella foresta sotto un'abbondante nevicata stile USA. Lì il vecchio pellerossa si fece consegnare tutti gli abiti e li lasciò in pantaloncini corti e scarpe di tela senza calze. Stop. Torso nudo e piedi (quasi) nudi. Distanza da percorrere per tornare a casa: una ventina di chilometri. Da soli. Una bella prova, vero? Che dopo le prime centinaia di metri lasciò i ragazzi in una certa crisi di freddo. Erano intirizziti e temevano di non farcela. Poi si ricordarono degli insegnamenti del vecchio. La Natura non è nemica e per combattere il freddo occorreva lasciarlo passare attraverso il proprio corpo. Non trattenerlo tendendo tutti i muscoli e bloccandoli. Con una regolare respirazione diaframmatica e concentrandosi su questo pensiero, cioé di permettere al freddo di passarci attraverso come se il corpo non ci fosse, specialmente collegando questo passaggio alla fase di espirazione. Inspirando entra nei polmoni aria ovviamente fredda, ma espirando dobbiamo immaginare che esca fredda com'era entrata. Lo stesso per l'aria circostante. Deve 'attraversarci'. Ho provato anch'io a quell'epoca a fare qualche allenamento con queste indicazioni, riscontrando che è proprio vero, anche se la mia prima prova era durata solo un quarto d'ora o poco più e non certo le 3-4 ore circa per fare 20km. Il libro conclude la prova con i ragazzi che, liberatisi dalla morsa del gelo, attraversano senza più grossi problemi la foresta e arrivano alla casa del vecchio lanciandosi palle di neve, e provando addirittura una sensazione soffocante una volta entrati al caldo. Da quella volta, dice, l'autore del libro non ebbe mai più vero freddo e la sua istruzione servì addirittura a fargli salvare la vita di un ragazzo handicappato che si era sperso nella foresta in inverno, molti anni dopo, quando, con la saggezza indiana, il saper riconoscere le tracce, e la resistenza fisica al freddo, aveva una marcia in più rispetto agli altri della squadra di soccorso.
Insomma quello che volevo dire è che anch'io ci ho messo del mio a 'temprarmi' e per fortuna certe letture , ancor prima di avere occasione di conoscere lo yoga, mi hanno aiutato molto. Ovvio che con anni di allenamento adesso non sento più tanto il freddo (e all'inizio degli allenamenti ero anche magro!)...
Augh
Marco
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: E' arrivata la neve a Torino
Sì e no, perché, come tu stesso hai fatto notare a proposito del lituano, la sensazione di freddo è in larga parte soggettiva.Marco53 ha scritto:.....la mente, quando non guarda il calendario, osservando il termometro può ragionare anche su come vestirsi.
I bambini Inuit stanno nudi a temperature prossime agli zero gradi, altro che mettiti le scarpine.
Dovessero guardare il termometro........
Mi fai ricordare un episodio narrato nel libro "Il volo dell'aquila", scritto da Conn Iggulden.Marco53 ha scritto:Non trattenerlo tendendo tutti i muscoli e bloccandoli. Con una regolare respirazione diaframmatica e concentrandosi su questo pensiero, cioé di permettere al freddo di passarci attraverso come se il corpo non ci fosse, specialmente collegando questo passaggio alla fase di espirazione. Inspirando entra nei polmoni aria ovviamente fredda, ma espirando dobbiamo immaginare che esca fredda com'era entrata.
Gengis Khan fa immergere (e lo fa lui stesso: sempre dare il buon esempio! ) i suoi figli nell'acqua gelida, completamente nudi, facendo fare loro un esercizio molto simile a quello che descrivi tu.
La cosa dura pochi drammatici minuti, perché, come saprai, l'acqua conduce il calore venti volte più dell'aria!
Personalmente ritengo questo genere di cose un mucchio di str.....e.
Nel senso che puoi anche pensare che l'aria è fredda tanto quando entra che quando esce, ma non hai il dono di controllare le leggi fisiche; è vero che in condizioni di freddo affrontabile puoi comandare alla tua mente di resistere alle sensazioni dolorose di allarme del tuo corpo, contrastando la dispersione termica con un'aumentata produzione di calore, cioè col movimento, ma al di sotto di una certa soglia gli strati superficiali congelano in pochi secondi.
vedi: Effetto windchill
E qui non c'è Yoga che tenga.
La resistenza al freddo è cosa largamente migliorabile, magari ti consente di resistere a temperature bassissime senza andare incontro alla paralisi corporea e con abiti non straordinari, ma in questo caso il dato obiettivo del termometro e dell'anemometro non possono essere ignorati. E qui mi ricollego al tuo discorso iniziale sul termometro.Marco53 ha scritto:Da quella volta, dice, l'autore del libro non ebbe mai più vero freddo e la sua istruzione servì addirittura a fargli salvare la vita di un ragazzo handicappato che si era sperso nella foresta in inverno, molti anni dopo, quando, con la saggezza indiana, il saper riconoscere le tracce, e la resistenza fisica al freddo, aveva una marcia in più rispetto agli altri della squadra di soccorso.
Vero, però le nostre temperature non sono mai estreme.Marco53 ha scritto:Ovvio che con anni di allenamento adesso non sento più tanto il freddo (e all'inizio degli allenamenti ero anche magro!)...
Augh
Se non abitiamo in alta montagna o se non incappiamo in un inverno eccezionale e se ci muoviamo, non è impresa eroica camminare scalzi in inverno.
Ma......prudenza! Sempre.
Ugh....ho detto.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: E' arrivata la neve a Torino
Certamente l'allenamento psico-fisico aiuta ma ovviamente entro certi limiti comunque fisici.
Concordo che qui da noi allenandoci non dovermmo arrivare a temperature tali da toccare questi limiti (parlo ovviamente in città nn in montagna dove alzandosi di quota la temperatura diminuisce notevolmente).
X capirci x ora non siamo anora sotto 0 e che io ricordi non sono poi molte le giornate dove si va, a Milano al mattino a -5. Direi che personalmente sono poco allenato e mi muovo bene sino a circa +10, oltre posso farcela ma devo concentrarmi come l'indiano e nn so se abbia molto senso...
Comunque parli di condizionamenti mentali. X me il fattore fisico è comunque determinante. Oggi ho aspettato fermo x 15/20 minuti l'autobus. Ero calzato e ben coperto nn so quanti gradi ci fossero ma ipotizzo intorno a +5 con molta umidità. Ti assicuro che (colpa umidità e lo stare fermo) sono arrivato a casa con i piedi gelidi.
Ciao
Andrea
Concordo che qui da noi allenandoci non dovermmo arrivare a temperature tali da toccare questi limiti (parlo ovviamente in città nn in montagna dove alzandosi di quota la temperatura diminuisce notevolmente).
X capirci x ora non siamo anora sotto 0 e che io ricordi non sono poi molte le giornate dove si va, a Milano al mattino a -5. Direi che personalmente sono poco allenato e mi muovo bene sino a circa +10, oltre posso farcela ma devo concentrarmi come l'indiano e nn so se abbia molto senso...
Comunque parli di condizionamenti mentali. X me il fattore fisico è comunque determinante. Oggi ho aspettato fermo x 15/20 minuti l'autobus. Ero calzato e ben coperto nn so quanti gradi ci fossero ma ipotizzo intorno a +5 con molta umidità. Ti assicuro che (colpa umidità e lo stare fermo) sono arrivato a casa con i piedi gelidi.
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: E' arrivata la neve a Torino
Guardate cosa ho trovato a tal proposito:
http://www.geocities.com/blootsvoets/eindex.html
http://www.geocities.com/blootsvoets/eindex.html
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: E' arrivata la neve a Torino
Davvero interessante!Andrea77 ha scritto:Guardate cosa ho trovato a tal proposito:
http://www.geocities.com/blootsvoets/eindex.html
Bravo.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: E' arrivata la neve a Torino
Sito interessantissimo anche per me. Per tornare al mio intervento precedente è ovvio che quanto riferivo sulla sopportazione delle basse temperature, si riferiva sempre al momento in cui nevica, quando generalmente la temperatura dell'aria è compresa fra -2°C e circa +2°C al massimo. A temperature inferiore, lo dissi anche in interventi di qualche anno fa, i tempi di esposizione vanno ridotti se non del tutto evitati. Non per niente anche il vecchio saggio indiano era...saggio. Cioé ha imposto una prova di resistenza fisica ai due ragazzi quando sapeva che le condizioni della temperatura avrebbe loro permesso di percorrere 20 km a piedi e in sole braghe corte senza danni... Altrimenti si finisce come quello strano olandese (Wim Hof) che ha voluto fare scalzo la maratona polare in finlandia a oltre -32°C e a torso nudo e a momenti ci rimetteva delle dita ! Non per nulla l'altro ragazzo olandese, quello del sito che viene indicato, parla anche lui di temperature al massimo di 3 gradi sotto...
Anche nel video che indico qui, si vedono due giovanotti affrontare la neve a -30°C (stando al termometro inquadrato), ma il tutto si riduce a un minuto di ripresa, giusto per farsi una foto, più qualche secondo prima e dopo per riprendere il termometro.
http://it.youtube.com/watch?v=45Z8aiKQ1k8
Tornando al sito olandese e vedendo il tizio che affronta i piattini da ghiaccio senza scarpe, mi viene in mente della volta che ho trovato nel solaio due racchette da neve che ho voluto provare, naturalmente indossandole a piedi nudi. Benché io affondi poco già di mio (46 largo ecc ecc) è stata una sensazione assai curiosa. Devo avere anche una foto. La cerco e vedo di infilarla nel sito, col permesso di Paolo.
Saluti a -3°C
Marco
Anche nel video che indico qui, si vedono due giovanotti affrontare la neve a -30°C (stando al termometro inquadrato), ma il tutto si riduce a un minuto di ripresa, giusto per farsi una foto, più qualche secondo prima e dopo per riprendere il termometro.
http://it.youtube.com/watch?v=45Z8aiKQ1k8
Tornando al sito olandese e vedendo il tizio che affronta i piattini da ghiaccio senza scarpe, mi viene in mente della volta che ho trovato nel solaio due racchette da neve che ho voluto provare, naturalmente indossandole a piedi nudi. Benché io affondi poco già di mio (46 largo ecc ecc) è stata una sensazione assai curiosa. Devo avere anche una foto. La cerco e vedo di infilarla nel sito, col permesso di Paolo.
Saluti a -3°C
Marco
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: E' arrivata la neve a Torino
Mi sono letto più o meno tutto quello che è stato scritto dall'anico olandese su http://www.geocities.com/blootsvoets/eindex.html e confermo che si tratta proprio di quanto trovate anche sul nostro sito circa all'allenamento e alla resistenza alla neve. Tant'é che anche lui si dilunga a dire come la neve fresca è meglio di quella appesantita o in fase di scioglimento, ed è vero, perché contiene più aria che è cattiva conduttrice di caldo/freddo, mentre la neve fradicia è più acquosa e, bagnando di più le estremità, le congela più rapidamente. Anche lui ricorda come il contatto col ghiaccio può essere molto duro da sopportare, e per le ragioni viste prima: nel ghiaccio non c'é aria che consenta alla suola del piede un contatto meno 'totale'. Poi ricorda di tener d'occhio il colore delle dita e controllarne il rossore, perché indice di buona circolazione sanguiigna, mentre una perdita di colore fa da campanello d'allarme per un rientro in calze e scarpe. Anche lui conferma che il primo contatto col manto nevoso è davvero ... raggelante, ma che occorre un momento di costanza per superare il "turbo-lag" del nostro corpo, ossia il leggero ritardo nel dare la risposta di calore e di circolazione, a partire dal quale restare nella neve diventa perfino piacevole.
A questo proposito aggiungo un suggerimento per chi vuole provare le prime volte. Ecco. Sarebbe bene trovarsi con una zona innevata accanto a una asciutta o riparata. Non al chiuso: è bene restare all'aperto anche su un pavimento freddo, ma asciutto. In una giornata di sole può anche bastare un masso affiornate dalla neve e asciutto. Allora. Si entra nella neve e si fanno una quindicina di passi su e giù, poi, quando il piede sembra intirizzito in modo insopportabile, si passa all'asciutto e si sta qualche minuto a far 'riposare' la suola e le dita del piede. Intanto succede quello che si è detto, cioé c'é la risposta corporea e l'arrivo di una più intensa irrorazione sanguigna. Le dita del piede diventano rosee e si "sente" l'ambiente in un modo diverso. A questo punto si può tornare nella neve e starci mooolto più a lungo.
Nulla di nuovo sotto il sole, anzi, sopra la neve, nel sito segnalato, dunque....
Con queste poche attenzioni e un po' di allenamento si può arrivare a fare quanto viene descritto, e cioé di passare un po' di tempo con gli amici calzati pur stando scalzi in un granaio non riscaldato, esserci arrivato senza scarpe e poi dare dimostrazione agli amici stessi di come si può stare all'aperto fino a due ore (2 ORE!) scalzi e addirittura pattinando sul ghiaccio coi primitivi pattini in legno...
Provare per gradi e a temperature non inferiori a -3°C come detto sul sito (anche se lui è arrivato, col dovuto allenamento, a star fuori a lungo anche con -4°C).
Saluti impermeabili (al freddo).
Marco
A questo proposito aggiungo un suggerimento per chi vuole provare le prime volte. Ecco. Sarebbe bene trovarsi con una zona innevata accanto a una asciutta o riparata. Non al chiuso: è bene restare all'aperto anche su un pavimento freddo, ma asciutto. In una giornata di sole può anche bastare un masso affiornate dalla neve e asciutto. Allora. Si entra nella neve e si fanno una quindicina di passi su e giù, poi, quando il piede sembra intirizzito in modo insopportabile, si passa all'asciutto e si sta qualche minuto a far 'riposare' la suola e le dita del piede. Intanto succede quello che si è detto, cioé c'é la risposta corporea e l'arrivo di una più intensa irrorazione sanguigna. Le dita del piede diventano rosee e si "sente" l'ambiente in un modo diverso. A questo punto si può tornare nella neve e starci mooolto più a lungo.
Nulla di nuovo sotto il sole, anzi, sopra la neve, nel sito segnalato, dunque....
Con queste poche attenzioni e un po' di allenamento si può arrivare a fare quanto viene descritto, e cioé di passare un po' di tempo con gli amici calzati pur stando scalzi in un granaio non riscaldato, esserci arrivato senza scarpe e poi dare dimostrazione agli amici stessi di come si può stare all'aperto fino a due ore (2 ORE!) scalzi e addirittura pattinando sul ghiaccio coi primitivi pattini in legno...
Provare per gradi e a temperature non inferiori a -3°C come detto sul sito (anche se lui è arrivato, col dovuto allenamento, a star fuori a lungo anche con -4°C).
Saluti impermeabili (al freddo).
Marco
Marco53- Numero di messaggi : 1116
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