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Tribù dei Piedi Verdi e Tribù dei Piedi Neri

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Messaggio  Darwin Mar Nov 16 2021, 01:45

Tribù dei Piedi Verdi e Tribù dei Piedi Neri 1f463 Quello del camminare scalzi in città è un aspetto a volte controverso. Seppur buona parte degli scalzisti che conosco non abbia particolari problemi a farlo, altri preferiscono evitare, scegliendo di "praticare" in contesti ritenuti più adatti.


Personalmente all'inizio della mia "carriera" di barefooter prediligevo esclusivamente i contesti naturalistici, per il fatto che erano più basse le probabilità di incontrare altre persone dato che mostrarmi scalzo mi creava grande imbarazzo.
Poi ho iniziato a lavorare a Milano e la tentazione di provarci in città è stata forte, considerate le minori probabilità di incappare in amici/conoscenti/parenti vari in una grande città. Ogni tanto uscendo dal lavoro mi facevo dei giri per Milano in cui riponevo le scarpe nello zaino e mi godevo qualche minuto di libertà dei piedi, testando inoltre le reazioni dei passanti che incrociavo (ben pochi mi degnavano di uno sguardo, alla maggioranza importava nulla dei miei piedi). Nel corso degli anni ho via via preso sempre più coraggio e poco per volta sono arrivato addirittura a viaggiare scalzo in treno al ritorno dopo il lavoro, praticamente tutti i giorni e in tutte le stagioni, imparando a gestire l'ansia provocata dagli sguardi, dalle reazioni (anche sdegnate) e dai vari commenti della gente. L'ultimo step è stato vincere i timori di rivelare in famiglia la mia natura di camminatore scalzo, ora vado scalzo tranquillamente nel paesino di provincia dove abito e tutti quanti (parenti e moglie compresi) sanno della mia "stramberia" ma hanno accettato la cosa senza particolare scandalo.



Il barefooting per me è più che altro una scelta di vita, da mettere in pratica ovunque sia possibile, città e luoghi pubblici compresi. 
Certamente mi pongo qualche limite (in ufficio vado con le scarpe così come le indosso nelle occasioni piuttosto formali oppure a Messa la domenica - in quest'ultima occasione su insistenza della moglie) ma per il resto cerco di usare le scarpe il meno possibile.
Peraltro abitando in un territorio meno ricco di bei posti e itinerari rispetto alla Toscana (anche il clima è diverso, in Lombardia) e ovviamente dovendo far fronte agli impegni familiari (ho 3 figli) mi risulta piuttosto difficile ritagliarmi tempi e spazi per delle escursioni a piedi nudi degne di definirsi tali.
Così mi accontento di andare scalzo il più possibile nella vita di tutti i giorni, città e luoghi pubblici compresi.
Certamente bisogna prestare attenzione a dove si mettono i piedi e sopportare ogni tanto qualche commento imbecille, ultimamente poi mi è capitato varie volte che mi impedissero di entrare scalzo in alcuni supermercati. Ma non mi arrendo e proseguo per la mia strada, scalzo ovviamente! (Young Barefooter in un precedente post) Tribù dei Piedi Verdi e Tribù dei Piedi Neri 1f463 

Carissimo Young Barefooter (YB), ho letto con attenzione e piacere questa sintesi della tua storia, che credo sia simile a quella di tanti altri che hanno fatto la stessa scelta. Personalmente ho la massima ammirazione e il massimo rispetto per la scelta di vita che hai fatto, per la determinazione nel raggiungere l'obiettivo e per la tua libertà di pensiero. Dal racconto si deducono tante cose belle che spiccano in questa società omologata; se fossi uno scrittore, raccoglierei la tua storia e quella degli altri per raccontarla in un bel libro, che sarebbe ricco di tante considerazioni personali e profonde, ricco di un travaglio interno e della "vittoria" finale per aver raggiunto il proprio obiettivo. Bravo e complimenti per il percorso fatto. i complimenti sono estesi a chi ha fatto la stessa scelta, magari con le stesse incertezze iniziali, dubbi, errori, paure.... belle storie molto interessanti (ma, cari scrittori.... non vi viene qualche idea?).

Io invece da sempre mi dedico agli ambienti naturali, ma non tanto per una questione di problemi di accettazione sociale, ma anche e soprattutto per altri motivi che voglio raccontare e su cui vorrei confrontarmi e ricevere consigli, proposte, idee, critiche e quant'altro.

Alcuni anni fa ho fatto un paio di esperienze a piedi nudi a Milano, in tarda primavera (Aprile - Maggio). Una volta ho fatto tutto il Parco Sempione, con estensione al Foro Buonaparte e dintorni. Un'altra volta ho fatto una lunga escursione di un giorno al Parco Nord, dove c'è sia un ambiente naturale sia dei vialetti asfaltati. Pienissimo di gente, l'ho girato tutto. Un'altra volta ho girato per Roma: prima ho fatto l'intera visita agli scavi archeologici dei Fori - Palatino - Colosseo. Poi, essendo una giornata molto calda (fine aprile) decisi di non rimettermi le scarpe e ho continuato lungo via dei Fori, Campidoglio, Ghetto Ebraico fino a Largo Argentina in cui.... non mi fecero entrare alla Feltrinelli!!! Un'altra volta, in giugno, sono andato a Napoli con le infradito ma, siccome non ci cammino bene e mi stanco maledettamente, me le toglievo in alcuni punti e le rimettevo in altri punti che mi sembravano più pericolosi o più sporchi. (Apro una parentesi sulle infradito: il movimento che fa il piede con le infradito non è affatto corretto e ci si stanca il doppio. per camminare, ritengo le infradito un mezzo di tortura, quindi è molto meglio scalzi....o con le scarpe leggere). Altre volte invece ho proprio dimenticato le scarpe in situazioni di vacanza in paeselli in montagna o al mare. Dimenticavo.... Mi son fatto in anni passati Orlando e Miami completamente barefoot... e altre località, che ora è troppo lungo elencare.... MA......

Secondo me esistono alcune impostazioni di vita ed obiettivi diversi nel concepire il camminare scalzi.
Io sintetizzo i concetti così: esistono la "Tribù dei Piedi Verdi"  e la "Tribù dei Piedi Neri"  (o se preferite: Il "Partito dei Piedi Verdi" e il "Partito dei Piedi Neri"..... vogliamo scommettere che qualcuno li fonderà prima o poi?).

Io appartengo orgogliosamente alla tribù dei Piedi Verdi, nonostante abbia fatto esperienza di piedi Neri. Cosa voglio io e quali sono i miei obiettivi? Più ho meno ho descritto tutto nella presentazione. Riassumendo e sintetizzando al massimo, trovo che camminare a piedi nudi in ambienti naturali sia molto bello, regali delle sensazioni bellissime, induca una sensazione di diffuso benessere e serva, in definitiva, a "ricaricare le batterie" dopo una settimana di duro lavoro. Ho già parlato della straordinaria quantità di terminazioni nervose presenti nella pianta del piede: alcuni testi parlano di 400 mila in tutto (200 + 200). Quando si cammina a piedi nudi in un ambiente naturale è come se si accendessero 400 mila piccole lampadine nel cervello, che irradiano sensazioni di benessere a tutto il corpo. I piedi sono prima di tutto degli occhi e delle antenne sofisticatissime, oltre che meri mezzi di locomozione (è molto riduttivo trattarli solo come mezzi di locomozione!). In natura si trovano tutti i tipi di substrati, dai tappeti soffici e rilassanti di foglie, erba fresca e muschio, ai terreni più impegnativi, con pigne, rametti, aghi di pino, sassi e sassetti di tutti i tipi che all'inizio possono risultare fastidiosi, ma poi ci si accorge che camminandoci sopra si fa nient'altro che un massaggio molto energico. Riflessologia plantare e kneipp ai massimi livelli, quando si trovano le sorgenti o i torrentelli di montagna. 
Al trionfo dei sensi, come amo chiamarlo io, si aggiunge la simbologia della riconnessione con Gea, la Madre Terra, o Pacha Mama, comunque la si voglia chiamare. E se lungo il percorso si incontra una chiesina o un monastero.... allora la simbologia arriva ai massimi livelli, con un'ubriacatura di emozioni uniche e indescrivibili. Qualcuno vuol venire con me (o andare per conto proprio) a visitare scalzo un eremo francescano come Chiusi della Verna o un monastero come Camaldoli?..... ciò che si prova, semplicemente, non si può descrivere.
Alle emozioni e alle simbologie si aggiunge anche un'altra considerazione, più "arida" ma non meno importante. Darwin (quello vero!) ci insegna che il piede si è evoluto in quasi 2 milioni di anni, in simbiosi con l'ambiente naturale. Le scarpe sono un'invenzione modernissima. Anche conferendo il ruolo di scarpa ai sandali più o meno primitivi di 2/3000 anni fa, questo tempo è niente in confronto a 2 milioni di anni. Il piede quindi si è evoluto nell'ambiente naturale e si è progressivamente plasmato e modificato con esso, per cui ciascun elemento naturale interagisce in modo perfetto con la natura del piede. 
Camminare a piedi nudi quindi, oltre a sensazioni molto belle, ad una simbologia forte di riconnessione con la Madre Terra è anche una questione di salute anatomica e funzionale.  Aggiungo inoltre che è un modo per ritrovare le sensazioni provate da bambini. Piedi sani, corpo sano, è il titolo di un libro molto azzeccato, e la natura ci aiuta a ritrovare tutto questo. 
Ecco perché mi interessa molto promuovere le attività a piedi nudi tra bambini e ragazzi: non è una cosa stravagante, ma ci sono solidissime motivazioni scientifiche ed emozionali, che in un qualche post futuro mi piacerà approfondire.
Al termine di un'escursione in ambiente naturale, oltre al turbinio di sensazioni ed emozioni, i piedi rimangono perfettamente puliti, levigati ed in forma, specialmente di questi tempi, con foglie ed erba umida. Un'iniezione di salute a tutti i livelli, fisico e mentale.

E ora introduco un'altra questione.
Quando ho camminato in città, a Roma e Napoli specialmente (a Milano solo nei parchi e poco più) non ho ricevuto sensazioni particolarmente belle. Mi sono piaciuti i Fori Imperiali, anche dal punto di vista simbolico, ma i marciapiedi, l'asfalto e i sanpietrini mi hanno lasciato poco più che indifferente. Le superfici sono piatte e monotone, troppo fredde o troppo calde, se non addirittura bollenti. Le sensazioni tattili alla fine sono state molto ma molto povere rispetto alla varietà degli ambienti naturali. Molto più bello il Parco Nord Milano, un ambiente naturale addomesticato... un buon surrogato. Gli scavi archeologici invece li consiglio perché c'è erba, sassi, pietre antiche, selciati irregolari di vario tipo, con l'aggiunta dell'emozione di camminare in un posto tra i più antichi e suggestivi al mondo.

 Oltre alla povertà sensoriale delle superfici urbane, sono rimasto letteralmente schifato (mi si perdoni il termine) dallo stato pietoso in cui si erano ridotti i piedi... con le suole completamente nere!!!  Orrore!!!affraid
Ho impiegato due giorni di lavaggi per togliermi di dosso tutto quello  schifo. Purtroppo  "il nero" non è affatto dovuto alla buona, vecchia e sana polvere: magari! Il nero è formato dalle microparticelle carboniose, prodotte da tutte le attività umane (traffico, riscaldamenti e quant'altro), chiamate di solito PM10 E PM2,5, secondo le dimensioni. Purtroppo le particelle le respiriamo, e, naturalmente, ricadono a terra e sui nostri capelli e vestiti. Mai stati a Pechino, Shanghai o Tokyo in estate? Io si, ogni anno; la camicia bianca non arriva alla sera altrettanto bianca....Roma non è da meno (per tacer di Milano o Torino nei giorni di smog). Per terra c'è uno strato consistente di queste particelle e ce ne accorgiamo solo se si cammina scalzi. Tengo a precisare che queste particelle al microscopio elettronico appaiono spugnose ed hanno una superficie enorme in rapporto alle dimensioni. Nei buchi della spugna si accumulano le sostanze inquinanti di tutti i tipi, una peggio dell'altra: potrei fare un lungo elenco; tutte pericolosissime. Purtroppo le respiriamo e poi se ne pagano le conseguenze in termini di malattie respiratorie. 
Il punto è che andando scalzi, i nostri piedi accumulano un'enorme quantità di queste particelle, soprattutto sulla pianta, che poi diventa totalmente nera. E' vero che la pianta del piede ha la pelle più robusta e resistente, ma è anche vero che sta a contatto con particelle tossiche di qualsiasi tipo. La controprova è che quando ho camminato scalzo sull'asfalto di piccoli paesi in montagna (cito una bellissima esperienza a Caderzone, ad esempio, in cui ho totalmente dimenticato le scarpe per diversi giorni) le piante dei piedi non erano affatto nere, perché il traffico è minimo e l'asfalto è pulito. Invece, dopo mezz'ora di Roma...un disastro.
Le particelle, oltre a generarmi una sensazione di schifo coi piedi neri in modo innaturale, mi preoccupano perché sto a contatto con un'elevata quantità di elementi inquinanti, e questo non mi rallegra affatto. 
Quindi, in città, viva le scarpe che impediscono alle particelle carboniose di entrare in contatto coi miei organi di senso più preziosi, che non meritano di essere trattati così. E viva anche le mascherine, che i giapponesi usano da sempre per proteggersi dallo smog.

Cari amici della tribù dei Piedi Neri: io capisco perfettamente, approvo e ammiro sinceramente la Vostra determinazione nell'affermare un proprio stile di vita e un proprio modo di essere. Vi ammiro senza riserve. Però Vi chiedo di capire che, almeno per quanto mi riguarda:
1) camminare a piedi nudi in città non mi dà sensazioni particolarmente belle e imperdibili, anzi, più brutte che belle
2) la pianta del piede sta a contatto con particelle molto tossiche e ne accumula una quantità impressionante
3) il nero mi dà una sensazione di schifo totale, di sporco (è sporco! a differenza del fango, ad esempio) e mi infastidisce non poco
4) ho un brivido dietro la schiena se penso che alcune di quelle sostanze le posso assorbire, oltre che (ahimè e ahinoi) dai polmoni, anche dai piedi in cui se ne accumulano in quantità impressionanti. 
5) me ne infischio del giudizio della gente, che passa assolutamente in secondo piano rispetto alle non belle sensazioni che ricevo camminando a piedi nudi in città

Purtroppo prendo atto di questo, e dopo aver provato, posso affermare che camminare in città a piedi nudi sinceramente ne faccio volentieri a meno, anzi, mi proteggo con le scarpe, proprio per evitare di entrare in contatto con queste diaboliche particelle. Vanno benissimo anche le scarpe barefoot, o minimal, basta che ci sia qualcosa tra me e le particelle. 
Invece della questione specifica sul luogo di lavoro, vorrei parlarne in un post successivo.

Cari amici dai Piedi Neri.... questo potrebbe essere una sorta di "manifesto" dei Piedi Verdi. Ripeto la mia ammirazione per Voi tutti e per ciò che avete conquistato: se le nostre città fossero meno inquinate, anche io mi sarei aggregato, ma in queste condizioni pietose di inquinamento devastante, il prezzo da pagare sarebbe troppo alto, per ottenere solo una libertà.... di ricevere sensazioni alla fine non troppo interessanti, che neanche arrivano all'antipasto di ciò che si ottiene in ambiente naturale.



Alla fine di questo ragionamento, in base agli interventi che ho letto nel forum, ho la netta impressione che i Piedi Verdi siano molto di più dei Piedi Neri. Mi piacerebbe sapere le Vostre impressioni. 

Giudicatemi per favore, o provate a farmi cambiare idea, o almeno evitare questa sensazione di schifo che mi impedisce di andare in città a piedi nudi. Sono qui per questo. Mi interessano molto le Vostre opinioni in merito, anche e soprattutto se dovessero essere totalmente diverse dalle mie!



Comunque la pensiate, cari Piedi Verdi o Piedi Neri, credo che alla fine vogliamo tutti le stesse cose ma da punti di vista ed angolazioni molto diverse tra loro, per cui siamo tutti sulla stessa barca e tutti amici e solidali l'un l'altro. 

Invio un caloroso saluto a tutti e auguro una splendida giornata ovunque Voi siate.
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Messaggio  GECO Mar Nov 16 2021, 07:41

Concordo in parte con te.
Pure io preferisco andare scalzo in natura. Sia per quello che dici tu delle belle sensazioni tattili anche se in certi casi più impegnative per le suole rispetto all'asfalto (se liscio perché pure l'asfalto non è tutto uguale). Sia per un discorso di timore del giudizio altrui soprattutto nella mia città Milano. Ho camminato scalzo più volte per Milano ma sempre un un certo disagio su chi incontro ecc. A questo punto non è più un piacere.
Per quanto riguarda lo sporco delle suole non lo considero, forse a torto, pericoloso. Più dello sporco mi fa schifo la pipi di cane (e non solo..) e soprattutto i vetri che effettivamente possono ferire. Certo con un po' di attenzione si evitano i vetri più grossi ma quelli più piccoli ogni tanto si beccano anche se devo dire che è più raro di quanto uno possa pensare.
In altre città diciamo che vado scalzo un po' più rilassato. Resta il problema di possibili litigi con i vari guardiani che potrebbero dirti qui non puoi entrare anche se in realtà non c'è nessun divieto. Diventa stancante e mi innervosisce.
Per un periodo ho anche corso scalzo e questo solo su asfalto perché in natura è troppo impegnativo.
Se per caso capiti a Milano e ti fa piacere potremmo incontrarci. Visto che preferisci la natura ci sarebbe il parco delle cave che per me è molto piacevole da fare scalzo.

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Messaggio  Arky Mar Nov 16 2021, 11:38

Il 95% del tempo che passo scalzo è riferibile ad un contesto urbano.
Probabilmente sarò strano, ma preferisco stare scalzo in città piuttosto che in un sentiero in montagna.
Apprezzo la varietà di contesti e superfici, seppur non naturali, e del nero me ne importa poco. Sia da un punto di vista "salutistico" (se dovessi preoccuparmi di quello con cui entra in contatto il mio corpo o dei pericoli a cui ci sottoponiamo, spesso consapevolmente, nel quotidiano, mi legherei, ben stretto, all'interno di una hot cell), sia da un punto di vista "pratico" (preoccuparmi dello sporco che inevitabilmente si accumula significherebbe focalizzarmi solamente sull'effetto, innegabile e imprescindibile, di quello che mi piace).
La problematica "sociale" l'ho sofferta, molto, in passato. Poi una serie di concause hanno fatto sì che da un semplice affievolirsi della problematica sia passato ad un quasi totale menefreghismo.
Nella pratica quotidiana, quando posso (meteo e contesto permettendo, ad esempio), stare scalzo è ormai diventato l'"outfit" che preferisco, nulla di più. Non vivo più la cosa come la "trasgressione" per antonomasia, ma come una semplice condizione personale.
"Vado" scalzo ormai è diventato un "sono" scalzo, ogni volta che provo piacere nel farlo. Laddove non sono più a mio agio, per mille motivi, indosso la calzatura adeguata, senza problemi, perché vivendo lo scalzismo ormai nella quasi assoluta libertà, ricalzarmi a volte è solo la risposta alla necessità del momento.
Non mi interessa stare scalzo al freddo, o percorrere un sentiero montano, o presentarmi scalzo in un contesto dove so, all'origine, che potrei sentirmi a disagio.
Il giorno che invece mi andrà di farlo, lo farò; o, perlomeno, ci proverò.
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Messaggio  Appleseed Mar Nov 16 2021, 20:30

Bellissime la "Tribù dei Piedi Verdi"  e la "Tribù dei Piedi Neri" Laughing.
Potendo aderirei alla "Tribù dei Piedi Arcobaleno" perchè trovo gradevoli sia gli ambienti naturali che quelli urbani.
Stando al gioco della contrapposizione però io faccio parte dei Piedi Neri.
Perchè abito a Bologna a due chilometri da Piazza Maggiore. Per me andare scalzo non è nè una pratica da limitare a certi tempi e certi spazi nè uno stile di vita.  E' sopratutto una valvola di sfogo e un momento di libertà. Se ne ho voglia semplicemente apro la porta, scendo le scale e cammino. Percorrere il centro di Bologna e calpestare i chilometri di portici è facilissimo, quasi non ti accorgi nemmeno di essere uscito di casa: ideale per i principianti e buono per tutte le stagioni. E per il resto non c'è solo l'asfalto: ci sono i "bolognini", il "crescentone" di Piazza maggiore, i marmi antichi delle chiese ... I miei piedi non si annoiano. Diventano neri certo, ma mi pare si divertano. Poi, quando posso, li porto anche a camminare in ambienti naturali. Ma lo posso fare anche perchè li ho tenuti allenati in città, altrimenti farei più fatica. Riguardo ai rischi in ambiente urbano: sì, ci possono essere vetri, bisogna stare attenti. In ambiente naturale però ci sono i rovi, i ricci dei castagni e  ... le vespe (mi hanno punto due volte sotto la pianta del piede: spiacevole). Fa parte del gioco. Il nero sotto alla pianta dei piedi prima che arrivasse in terra l'abbiamo abbondantemente respirato: non mi preoccupa particolarmente.
Ciò detto: ognuno ovviamente percorra, scalzo, le strade che preferisce!
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Messaggio  Massimo Mer Nov 17 2021, 11:51

Di base preferisco l'ambiente urbano proprio per le sue sensazioni tattili più tipiche. Sono gusti.
Quanto allo sporco, preferirei non ci fosse, tuttavia c'è e lo tollero. Diciamo che lo considero un male inevitabile, quindi preferisco non curarmene.
In ultima analisi non mi pongo troppe domande su dove e perché vado scalzo: lo faccio per mero gusto tattile, in modo istintivo e senza manifesti programmatici. Pertanto sono anche aperto a futuri (e apparentemente immotivati) cambiamenti di prospettiva.

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Messaggio  Spyro Mer Nov 17 2021, 16:09

Scrivo in verde, quindi mi sento del tutto e in tutto membro della Tribù dei Piedi Verdi...o Verdi-Marroni, per il colore naturale di terra e fango. Cool Mi sento del tutto a mio agio scalzo in ambienti naturali, ovviamente stando attento ai pericoli come ricci di castagne o rocce troppo aguzze, mentre in ambiente urbano difficilmente ci metto piede nudo e preferisco andarci in sandali. L'unica eccezione sono i centri storici pedonali di alcuni paesi (per esempio: Poffabro e Caorle), lastricati in pietra naturale che non rendono le suole nere e sono piacevoli al tatto. In ambiente naturale come prato, bosco, spiaggia e montagna provo le stesse sensazioni descritte da Darwin. Per fortuna io non vivo in città e ho a soli cento metri da casa i verdi prati di campagna dove posso esercitarmi....oltre ad avere mille metri quadri di giardino verde ed alberato. Very Happy
Questo non vale solo per lo scalzismo, già di mio mi sento a mio agio in natura e preferisco passare vacanze e tempo libero a scoprire e visitare ambiti naturalistici. Se dovessi farmi una bella vacanza, preferisco di gran lunga visitare le foreste del Canada, che visitare New York, ad esempio. Wink
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Messaggio  Darwin Mer Nov 17 2021, 18:09

Grazie a tutti delle belle e interessanti risposte, che mi stanno veramente intrigando e ponendo più domande di prima. In questo momento vorrei dire, in ordine sparso: grazie Spyro, un altro membro della mia tribù; grazie anche ad Appelseed per aver coniato la Tribù dei Piedi Arcobaleno: bellissimo! Scalzi sempre e comunque, ottimo. A Geco vorrei dire che mi intriga e mi incuriosisce questo Parco delle Cave, che non conosco, e sono sempre aperto a scoprire nuovi posti. È vicino a Milano? Zona Parco Nord o Parco Agricolo Sud? O un altro posto? Io, non sempre, capito a Milano la seconda domenica del mese a Piazza Diaz per il mercatino dei libri usati; adoro “razzolare” per le bancarelle e Piazza Diaz, insieme a quello di Torino, è il mercato più rifornito e  interessante. Per quanto mi riguarda potremmo combinare. Prima si nutre la mente coi libri e poi il corpo e lo spirito con l’escursione nel parco a piedi nudi (era il titolo di un film? Mi pare). Vedi un po’….. Mi interessa.

Poi vorrei interloquire coi “Piedi Neri” Massimo, Appelseed e Arky, perché veramente mi mettete in curiosità. Premetto che finora ho sempre incontrato e avuto a che fare coi Piedi Verdi, con cui parliamo assolutamente la stessa lingua, mentre non ho mai interloquito coi qualcuno dei Piedi Neri, sempre presentati in televisione come un gruppo di persone strane e stravaganti , con strane abitudini…. PREMETTO: non sono qui per giudicare, commentare, ridicolizzare, convincere, persuadere o altro. Vorrei solo umilmente sapere, visto che ora ne ho l’occasione. Oltretutto ho avuto modo di leggere nel forum alcune storie di vera e propria conquista della condizione di scalzista sempre e comunque, come modo di essere e non come passione, quindi qualcosa di molto profondo che ha implicato anche momenti di lotta interiore, dubbi, vergogne iniziali e quant’altro….. belle storie e belle persone determinate, lo dico con piena sincerità e convinzione.

Tuttavia, da “piede verde” non riesco proprio a concepire come si possa preferire un marciapiede piuttosto che l’asfalto, tra l’altro con un elevato grado di contaminazione da particelle carboniose, ad un soffice tappeto erboso piuttosto che di foglie umide, piuttosto che l’acqua fresca di un ruscello……Posso ben capire invece le pietre antiche di un paesello sperduto o di una chiesina, che anche io voglio calpestare, ma un marciapiede contaminato proprio no. Forse conosco già la risposta: “perché ci piace così, punto”. La accetto e non discuto, ma…. avete mai provato a fare una bella escursione naturale,  magari in un ambiente semplice senza sassi o…. Vespe ……(mi dispiace per i pizzichi, dolorosissimi, forse più del vetro), magari respirando ossigeno anziché PM10?
Guardate, ripeto, non voglio provocare, non prendete questo come una provocazione, voglio solo capire, perché mi sembra così incredibile. E se volete provare qualche emozione verde, non avete che da dirlo, che vi posso suggerire percorsi bellissimi e semplicissimi in tutta Italia e oltre, così, giusto per provare.
Datemi la possibilità di capire, vi ringrazio per questa occasione.
Ringrazio tutti anticipatamente per le ulteriori risposte , e anche altri che vorranno dire la sua.
Grazie e buona giornata a tutti!  Tribù dei Piedi Verdi e Tribù dei Piedi Neri 1f43e  Tribù dei Piedi Verdi e Tribù dei Piedi Neri 1f43e  Tribù dei Piedi Verdi e Tribù dei Piedi Neri 1f43e  Tribù dei Piedi Verdi e Tribù dei Piedi Neri 1f43e
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Messaggio  cyberteam Mer Nov 17 2021, 19:21

Ciao

La classificazione per me è sbagliata, per me ci deve essere neri, verdi ed ovunque.
Io faccio parte dei "piedi ovunque", ho un giardino ma vivo in un contesto comunque urbanizzato, certo prati in giro li troverei ma dovrei andarci di proposito, il che significherebbe che difatto praticherei solo poche volte al mese (eccetto che nel giardino) e soprattutto più nella bella stagione, mentre se aggiungo anche almeno in parte il tragitto casa lavoro o qualche uscita in città riesco a tenere una media di chilometri e di allenamento più adeguata.
Riguardo alle insidie, come altri hanno già detto, non mancano in nessuno dei due ambienti, da una parte i vetri, dall'altra le spine.
E la polvere che respiriamo conta infinitamente di più di tutta quella che possiamo trovarci sui piedi.
Certo, preferirei anche io che in giro ci fosse più pulizia, ma tocca far di necessità virtù.

Due cose in verità detesto: il bagnato/umidiccio/fangoso ed i pavimenti dei centri commerciali, lisci a livello praticamente sub-atomico Very Happy
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Messaggio  Massimo Mer Nov 17 2021, 19:45

Ho vissuto per molti anni in città ma da anni mi sono trasferito in un meraviglioso angolo d'Appennino, quindi conosco bene entrambi i contesti. È ovvio che preferisca l'aria di montagna a quella urbana, ma non nego che amo passeggiare (scalzo e non) tanto in città quanto nella natura: dovunque mi trovi mi piace "vivere l'ambiente", qualunque esso sia.
Poiché il mio amore per lo scalzismo nasce dalle sensazioni tattili, alle sensazioni tattili è legata la mia preferenza per i suoli urbani. Come mi è capitato spesso di dire a chi mi ha fatto domande in merito, paradossalmente apprezzo di più proprio quelli normalmente più sporchi. Intendiamoci: non mi piacciono in quanto sporchi, è solo una sfortunata coincidenza, la mia preferenza è rigorosamente sensoriale.
Quanto ai rischi, ritengo che sia un campo in cui abbiano un grosso peso percezione e sensibilità individuale. Non sono un tecnico della materia, ma sono sicuro che non sarebbe difficile individuare aspetti pericolosi per la salute in suoli apparentemente innoqui quali erba folta, fango, sabbia o pietraie. Se non erro, qualche anno fa uno scalzista competente (forse Lucignolo?) spiegò proprio quali fossero i rischi legati all'andar scalzi nel fango. Se ci fissiamo troppo con la sicurezza, va a finire che ci priviamo di tutto.
Confido molto nelle naturali proprietà isolanti e protettive delle mie suole e non mi sento mai in pericolo quando vado scalzo, tanto in città quanto nella natura.
Per concludere, non mi considero un "piede nero". Il fatto che le sensazioni tattili urbane mi piacciano più di quelle naturali non significa che mi sia imposto di non andare scalzo in contesti bucolici, tutt'altro: etichette e categorie sono pratiche, ma sempre molto limitanti.

Massimo

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Messaggio  disc Mer Nov 17 2021, 21:04

Anch'io sono un Piede Verde, ma come Darwin e Spyro apprezzo brevi camminate su pavimentazione artificiale, non l'asfalto, bensì tratti di acciottolato ondulato e non troppo sconnesso, oppure lastre di porfido o marmo leggermente irregolari, anche certi marciapiedi autobloccanti dove si percepiscono le giunture sono piacevoli, specie se tiepide dopo essere state al sole mentre l'aria è magari freschina, sentire il calore che sale dal basso verso l'alto...alternandoli magari con un prato col muschio, bello morbido...
Meglio in piccoli centri abitati con scarso traffico, dove le suole si sporcano molto poco, anche a me il nero tenace non piace.
Non so se lo avete mai notato, ma il nero delle suole dipende molto dal nerofumo rilasciato dai pneumatici, dove passano le ruote dei veicoli ci si sporca di più piuttosto invece che nei marciapiedi.

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Messaggio  Grand Choeur Gio Nov 18 2021, 11:11

Aggiungo la mia.
Io, in prevalenza, sono un piede nero, perché praticamente vivo scalzo, quindi cammino nelle mie commissioni quotidiane e prendo le superfici che trovo. Vivo in città ma a pochi passi da casa ho tre parchi pubblici, quindi quando voglio ho anche superfici più naturali. Vivo al mare ma apprezzo di più la collina/montagna e i suoi sentieri, posti in cui, però, ho pochissime occasioni di andare.
Col tempo ho imparato a godere di tutte le superfici: dal sentiero pietroso, al prato rasato, all'asfalto rovente d'estate (stimolante quello a grana grossa, quasi "moquette" quello a grana fine), oppure le pozze gelate di pioggia invernale agli angoli delle strade (passo scalzo anche l'inverno) o anche i sanpietrini, piacevolmente lisci e sconnessi.
Come curiosità, dico che certe volte sono un piede verde "di fatto", perché quando taglio l'erba i piedi sono un misto di verde, marrone e nero.
Fra tutte, l'unica superficie che gradisco meno è il calcestruzzo sbrecciato.

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Messaggio  Appleseed Gio Nov 18 2021, 20:16

Darwin ha scritto:
Scalzi sempre e comunque, ottimo… Tuttavia, da “piede verde” non riesco proprio a concepire come si possa preferire un marciapiede piuttosto che l’asfalto, tra l’altro con un elevato grado di contaminazione da particelle carboniose, ad un soffice tappeto erboso piuttosto che di foglie umide, piuttosto che l’acqua fresca di un ruscello……Posso ben capire invece le pietre antiche di un paesello sperduto o di una chiesina, che anche io voglio calpestare, ma un marciapiede contaminato proprio no. Forse conosco già la risposta: “perché ci piace così, punto”. La accetto e non discuto, ma…. avete mai provato a fare una bella escursione naturale, magari in un ambiente semplice senza sassi o…. Vespe ……(mi dispiace per i pizzichi, dolorosissimi, forse più del vetro), magari respirando ossigeno anziché PM10?

Bé, scalzi sempre e comunque mi pare un approccio estremo e anche un po’ pericoloso, sia in città che in natura: personalmente non lo faccio e non mi sento neanche di consigliarlo.
Perché non preferisco l’acqua fresca di un ruscello e l’ossigeno all’asfalto e all’ossido di carbonio?
Come dicevo: io abito in città. Durante la settimana di rado ho tempo per le gite.
Nel weekend, quando posso, volentieri (anche se per farlo devo prendere la macchina e immettere sostanze nocive nell’atmosfera…).
Il tempo per fare due passi invece lo trovo tutti i giorni e camminare mi fa stare meglio. Se lo faccio scalzo mi fa stare moooolto meglio!  
Non so se ci siano studi sull’effetto delle particelle carboniose a contatto con la pelle.
Di certo quelle stesse particelle me le devo respirare con rischi di sicuro assai maggiori e certificati: non credo che saranno proprio quelle a contatto con le suole ad ammazzarmi.  
Per finire l’apologia dei Piedi Neri: per mia fortuna il piacere tattile lo trovo sia in città che in natura.
Camminare scalzo in città però mi dà (e soprattutto mi dava a inizio “carriera”) un maggior senso di libertà rispetto a camminare in un prato.
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Messaggio  GECO Ven Nov 19 2021, 07:51

Credo che come detto altre volte in passato ci siano proprio 2 filosofie diverse di concepire l'andare scalzo.
Alcuni, pochi, praticamente vivono scalzi e se vivono in città è inevitabile che camminino scalzi su strade, marciapiedi, negozi ecc.
Per altri, me compreso, è una sorta di hobby magari praticato nel fine settimana o quando si ha tempo libero.
Se uno lo pratica quasi quotidianamente se abita in città è più facile fare una passeggiata in città anche se personalmente quando lo faccio vado al parco delle cave che ho a circa 2km da casa mia.
Il più delle volte invece ci dedico una giornata nel fine settimana e piacendomi già di mio andare in montagna cerco di andarci scalzo anche se ci sono dei limiti di terreni che secondo me è un freno per molti 'piedi neri' abituati ad un asfalto più o meno liscio. In natura non è facile trovare un percorso tutto terra battuta, erba ecc. Quasi sempre trovi ghiaia e pietre che non sono facili.
Dipende anche dalla propria predisposizione. Io come ho detto quasi ogni fine settimana vado in montagna. Il più delle volte scarpato con amici facendo percorsi anche di un certo impegno. Vedo tra colleghi e presumo anche qui che altri preferiscono passare il fine settimana in città facendo shopping piuttosto che andare fuori a mangiare o al cinema o musei o non so che altro.
Per molti la gita in montagna è un evento per qualcuno anche una fatica incomprensibile da calzato figuriamoci scalzo. Non tutti sono sportivi ecc.
Poi subentrano magari acciacchi che non permettono di fare salite o discese...

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Messaggio  Andrea Domenici Ven Nov 19 2021, 14:46

Mi piace il freddino che fa arrossare i piedi...
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Messaggio  cyberteam Sab Nov 20 2021, 07:22

GECO ha scritto:
ci sono dei limiti di terreni che secondo me è un freno per molti 'piedi neri' abituati ad un asfalto più o meno liscio. In natura non è facile trovare un percorso tutto terra battuta, erba ecc. Quasi sempre trovi ghiaia e pietre che non sono facili.

Per la mia personale esperienza, a livello di terreni il discorso è un pò più complicato.
A meno che non si cammini su di un asfalto particolarmente liscio o su di un lastricato, trovo l'asfalto più abrasivo rispetto alle superfici naturali e nella camminata accade che i punti del piede sollecitati siano ripetutamente gli stessi, mentre le superfici naturali sono di solito più sconnesse e variegate (sassi, rami), andando ad insistere ad ogni passo su punti diversi.
Penso che per le superfici naturali la priorità sia l'allenamento della muscolatura della pianta del piede mentre sull'asfalto sia prioritaria la resistenza della suola.
Ovviamente che un aspetto sia prioritario non significa che l'altro aspetto non conti nulla, su entrambe le superfici.

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