Parma
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Parma
Ragazzi che esperienza!
Stavolta e per la prima volta in vita mia un vero tour-de-force per i miei piedini. Visita di due giorni a Parma senza mai indossare i sandali. Né in Hotel, né in giro per strada, in visita ai monumenti duomi monasteri battisteri, in gelateria, al ristorante, nei musei, nel punto informazioni della città…
Insomma dappertutto come si conviene per un “vecchio” barefooter come me.
Il contapassi ha calcolato 13.500 passi (circa 9 km e 400 metri) per martedì, dove si deve tener conto del viaggio, e 15.300 (10,7 km) mercoledì, più qualcosa giovedì ma è stato il giorno della partenza.
Diciamo che questa volta, oltretutto, non solo mia moglie non ha tentato di dire nulla, ma anche una gentile signora amica di famiglia è venuta tranquillamente a passeggio con l’orco scalzo senza manifestare disagio.
E senza commenti o occhiatacce sgradevoli da parte dei locali.
Più felice di così.
Qui al Museo Diocesano
Inoltre posso dire che i miei piedi hanno trovato una Parma pulitissima, quasi a livello di città della Svizzera, dico sul serio. O i cani sono stitici o i loro padroni sono più educati, e niente mozziconi di sigaretta, pochissime schegge di vetro, davvero poche, insomma un posto davvero barefootfriendly che invitava a bearsi di stare scalzi senza doversi eccessivamente preoccupare di guardare per terra.
Unico posto «out» è una curiosa spianata accanto al palazzo Farnese della Pilotta.
Sembrava una spianata, sulla quale mi sono avventurato per inquadrare meglio una foto. Errore. Non ho mai sentito niente di più doloroso sotto i piedi. Peggio della lava (fredda). Si trattava di ghiaia non di fiume (cioè bella appuntita) annegata sporgente nel cemento, creando una specie di tappeto appuntito da fachiri. Ma davvero da fachiri.
Ho fatto una decina di passi per via della foto da fare, ma ho fatto subito retrofront e sono scappato. Faceva veramente male. Mai capitato una cosa così. La ghiaia anche del tipo spezzato, si riesce ad affrontare perché se il brecciolino è libero di muoversi sotto i piedi un po’ si accomoda e si riesce a camminarci scalzi sopra, magari un po’ più lentamente, ma quello cementato, ragazzi! che dddoloreee!
Uno dei tre chiostri del Monastero di San Giovanni Evangelista con mia moglie
Due leoni davanti la facciata del Duomo
Alla Pilotta ho ironizzato con quelli alle casse sul fatto che l’allestitore della mostra fosse alto non più di 1 metro e 20, visto l’altezza alla quale hanno messo i cartellini esplicativi, naturalmente oltre che bassi scritti in carattere Arial 10, perciò illeggibili da un adulto che al terzo piegamento rischiava di restarci. Sarebbe stato utile avere un figlio (piccolo) che lo leggesse per te, ma penso che si sarebbe stufato presto…
pavimento del Battistero
Nel ristorante-pizzeria “il Corsaro” un giovane cameriere gentilissimo, guardandomi sorrideva (senza fare canzonatorio), allora gli ho dato uno dei miei bigliettini con tutte le “risposte” alle domande del perché sono scalzo, con anche l’indicazione del sito, e lui mi ha detto di avere un amico di origine australiana che va sempre in giro scalzo. Allora gli ho suggerito di provare anche lui!
Saluti al parmigiano
Marco53
Stavolta e per la prima volta in vita mia un vero tour-de-force per i miei piedini. Visita di due giorni a Parma senza mai indossare i sandali. Né in Hotel, né in giro per strada, in visita ai monumenti duomi monasteri battisteri, in gelateria, al ristorante, nei musei, nel punto informazioni della città…
Insomma dappertutto come si conviene per un “vecchio” barefooter come me.
Il contapassi ha calcolato 13.500 passi (circa 9 km e 400 metri) per martedì, dove si deve tener conto del viaggio, e 15.300 (10,7 km) mercoledì, più qualcosa giovedì ma è stato il giorno della partenza.
Diciamo che questa volta, oltretutto, non solo mia moglie non ha tentato di dire nulla, ma anche una gentile signora amica di famiglia è venuta tranquillamente a passeggio con l’orco scalzo senza manifestare disagio.
E senza commenti o occhiatacce sgradevoli da parte dei locali.
Più felice di così.
Qui al Museo Diocesano
Inoltre posso dire che i miei piedi hanno trovato una Parma pulitissima, quasi a livello di città della Svizzera, dico sul serio. O i cani sono stitici o i loro padroni sono più educati, e niente mozziconi di sigaretta, pochissime schegge di vetro, davvero poche, insomma un posto davvero barefootfriendly che invitava a bearsi di stare scalzi senza doversi eccessivamente preoccupare di guardare per terra.
Unico posto «out» è una curiosa spianata accanto al palazzo Farnese della Pilotta.
Sembrava una spianata, sulla quale mi sono avventurato per inquadrare meglio una foto. Errore. Non ho mai sentito niente di più doloroso sotto i piedi. Peggio della lava (fredda). Si trattava di ghiaia non di fiume (cioè bella appuntita) annegata sporgente nel cemento, creando una specie di tappeto appuntito da fachiri. Ma davvero da fachiri.
Ho fatto una decina di passi per via della foto da fare, ma ho fatto subito retrofront e sono scappato. Faceva veramente male. Mai capitato una cosa così. La ghiaia anche del tipo spezzato, si riesce ad affrontare perché se il brecciolino è libero di muoversi sotto i piedi un po’ si accomoda e si riesce a camminarci scalzi sopra, magari un po’ più lentamente, ma quello cementato, ragazzi! che dddoloreee!
Uno dei tre chiostri del Monastero di San Giovanni Evangelista con mia moglie
Due leoni davanti la facciata del Duomo
Alla Pilotta ho ironizzato con quelli alle casse sul fatto che l’allestitore della mostra fosse alto non più di 1 metro e 20, visto l’altezza alla quale hanno messo i cartellini esplicativi, naturalmente oltre che bassi scritti in carattere Arial 10, perciò illeggibili da un adulto che al terzo piegamento rischiava di restarci. Sarebbe stato utile avere un figlio (piccolo) che lo leggesse per te, ma penso che si sarebbe stufato presto…
pavimento del Battistero
Nel ristorante-pizzeria “il Corsaro” un giovane cameriere gentilissimo, guardandomi sorrideva (senza fare canzonatorio), allora gli ho dato uno dei miei bigliettini con tutte le “risposte” alle domande del perché sono scalzo, con anche l’indicazione del sito, e lui mi ha detto di avere un amico di origine australiana che va sempre in giro scalzo. Allora gli ho suggerito di provare anche lui!
Saluti al parmigiano
Marco53
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
A Grand Choeur, Capriolo, GECO e Takabara piace questo messaggio.
Re: Parma
Che bella esperienza! Spero di trovare anche io il coraggio che hai tu!
Cosa sarebbero i bigliettini con tutte le “risposte” alle domande? Hai una foto da far vedere?
Cosa sarebbero i bigliettini con tutte le “risposte” alle domande? Hai una foto da far vedere?
Takabara- Numero di messaggi : 70
Data d'iscrizione : 28.04.22
Re: Parma
Bravissimo!
Che bella esperienza!
Anche il fatto di essere entrato scalzo nei musei è molto positivo!
Che bella esperienza!
Anche il fatto di essere entrato scalzo nei musei è molto positivo!
Capriolo- Tesoriere Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 109
Età : 59
Data d'iscrizione : 22.06.13
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