Monte Nuvolau, Lago Delle Tose, Passo Cibiana e Cibiana di Cadore

Sabato 3 Luglio
Ho passato un finesettimana nel Cadore in visita ad un ex compagno d’università, dopo un viaggio liscio arrivo da lui presentandomi già scalzo in partenza:

“Ma stai scalzo mi fa?”
“Certo” rispondo, accennando alle solite cose che mi piace, sono abituato e dopo una settimana di antinfortunistica è una liberazione stare scalzi.

Ci prepariamo e partiamo direzione Cortina per il Monte Nuvolau per Passo Falzarego e Forcella Averau. Ci fermiamo in un supermercato per il nostro pranzo al sacco: nessun commento o sguardo del mio essere scalzo. Arriviamo al punto di partenza, parcheggiamo l’auto all’altezza della funivia Col Gallina e c’incamminiamo verso il Rifugio Nuvolau a circa 2600 metri (dislivello totale 600 metri circa). I primi 10-15 minuti è freschino, sole attorno eccetto una nube che copre proprio il nostro cammino (infatti il termometro della funivia segna 14 gradi alle 11 a 2100 metri), dopo circa 10-15 minuti ci scaldiamo e cominciamo a macinare, dopo circa 30 minuti il panorama che si apre è il seguente:




Arriviamo alla cima del Rifugio Nuvolau  in poco meno di 1:30 ore con vista le maggiori vette dolomitiche ed il Rifugio Averau sottostante a "soli" 2500 metri




Torniamo al parcheggio e ci dirigiamo a Calazo di Cadore al Lago Delle Tose vicino al lago artificiale di Centro Cadore, un piccolo specchio d'acqua noto fino dall’epoca romana per le caratteristiche termali e benefici delle sue acque, e cosa c'è di meglio se non immergere almeno i piedi dopo una passeggiata? E così abbiamo fatto: della serie  "stiamo qui 10-15 minuti" ci siamo rimasti oltre un'ora (c'avevamo preso gusto)
https://www.youtube.com/watch?v=AWIF0LEp0_w

Usciamo dal lago, ci asciughiamo e ci dirigiamo verso lo chalet affacciato al Lago di Centro Cadore per aperitivo, come scalzo sono entrato il lago e scalzo ho intenzione di proseguire:

"Ma scalzo sei? mi fa l'amico
"Certo" rispondo
"Fa come vuoi ma attenzione al sentiero"
Non ti preoccupare"

Proseguendo incrociamo diverse altre persone, ci scambiamo il saluto ma nessun commento o cosa tranne un bambino che, in lontananza vedendomi scalzo fa ai suoi genitori:

"Mamma ma perchè quello là è scalzo?"
"Perchè è coraggioso" risponde sua madre
"Ha detto bene signora" rispondo col sorriso "provare per credere. Poi con i piedi bagnati non sarebbe stato il massimo mettere le scarpe". Ricambiamo il saluto ed ognuno per la sua strada. Arriviamo allo chalet del lago e anche li: nessun commento o sguardo del fatto che sia scalzo: ordiniamo, consumiamo, ci godiamo la vista del lago e la brezza serale che cominciava ad alzarsi. Recuperiamo l'auto, tappa a casa, doccia al volo che ci aspetta una cena a base di carni e piatti della zona in un nota birreria dei dintorni (per la sera mi sono "concesso" le Five Fingers )
Dopo una cena importante accompagno l'amico a casa, ci diamo appuntamento alle 10 di mattina a Cibiana Di Cadore, suo paese natale, ed io mi dirigo proprio a Passo Cibiana dove ha una baita in mezzo ai boschi ereditata da suo nonno per dormire nella quiete più totale.




(foto di repertorio ques'ultime ma giusto per dare l'idea dove ho alloggiato la notte)



Domenica 3 Luglio

Mi sveglio abbastanza presto e decido di farmi un giretto nei dintorni, per Passo Cibiana ci sono diversi percorsi ma ho preferito tastare il soffice e umido terreno mattutino erboso, una bella sensazione; un pò meno il ghiaino che compone il sentiero e il parcheggio nei pressi.
https://www.youtube.com/watch?v=DzMwqptddxc

Si avvicina l'ora dell'appuntamento a Cibiana Di Cadore, raccolgo le mie cose e per non fare un torto a nessuno provo entrambi i rifugi presenti nel raggio di 100 metri: Baita Deona e Rifugio Remauro. Per entrambi nessun commento o altro del mio essere scalzi anzi: m'intrattengo con i proprietari ed altri clienti parlando del più del meno ma nessuno nota o meglio commenta la mia assenza di scarpe.







Arrivano le 10 e l'amico mi raggiunge davanti al municipio di Cibiana Di Cadore, il suo compagnia Mia, la sua cagnetta incrocio tra Pastore Lagorai e Border Collie. Parcheggiamo, prendo lo zaino caricandoci dentro il sacchetto delle scarpe dicendo:

"Queste me le porto dietro semmai dovessero servirmi"
"Sei sicuro? Io ti consiglio di metterle"
"Non ti preoccupare" rispondo.
Partiamo per il giro attorno al paese, la mia "guida" mi racconta che Cibiana è nota per i suoi murales, circa una 60ina, per il Museo del Ferro e Delle Chiavi (in passato cava di ferro sotto il Monte Rite) e sede della Errebi, nota azienda produttrice di chiavi di tutti i tipo: dalle normali chiavi di cancelli e di casa passando per casseforti e chiavi per auto.





Per la strada incrociamo diversi compaesani della mia guida, essendo un comune piccolo si conoscono un pò tutti, m'intrattengo con loro, racconto del perchè della mia visita etc, nessuno fa caso del mio essere scalzo, nessuno commenta etc. Proseguiamo ed arriviamo al Museo Del Ferro e Delle Chiavi dove il volontario della Pro Loco ci racconta tutta la storia fino ai giorni nostri. Il laminato del museo è un piacere calpestarlo, complice anche le temperature che si stanno alzano e anche lì nessun commento o altro del mio essere scalzo. Salutiamo, ringraziamo e proseguiamo il nostro giro. L'asfalto comincia a farsi sentire e ritorniamo al punto di partenza per spostarsi a casa della nonna della mia guida: ci aspettano gnocchi al burro fuso fatti in casa. Al nostro arrivo la signora mi vede scalzo e m'invita a mettermi delle ciabatte, io la rassicuro dicendo che mi piace stare così, sono abituato e complice il lavoro che impone le antinfortunistica è un incentivo stare scalzo. Superata questa "incomprensione" tutto prosegue liscio, attendendo gli gnocchi ci fa compagnia una pestifera gattina bicolore (una drogatta direi )

Gli gnocchi sono pronti, direi che sono buoni è riduttivo: c'intratteniamo un'altro pò, parliamo del più e del meno e l'ora della mia partenza si avvicina. Ringrazio la nonna per l'ospitalità, la mia guida per il bel fine settimana promettendoci di ritrovarsi entro la fine dell'anno (facile tra fine Settembre-Inizio Ottobre)




Considerazioni sulle superfici:
Monte Nuvolau per Passo Falzarego e Forcella Averau: principalmente sassi, speroni rocciosi, ghiaia e ghiaione: consigliato per chi è molto allenato, personalmente ho tenuto le scarpe da montagna
Laghetto Delle Tose e Lago di Centro Cadore: il parcheggio più “alto” ha ghiaia sottile e tratto d’asfalto ruvido, subito dopo per raggiungere il laghetto si entra via bosco con superficie morbida di aghi di pino. Per arrivare allo chalet del lago si passa per un sentiero con ghiaino, erba e ancora superficie da sottobosco. Attenzione verso la parte finale dove ci sono radici MOLTO sporgenti. Dopo lo chalet c’è asfalto liscio di recente realizzazione
Tour per Cibiana Di Cadore: quasi tutto asfalto che va dalla versione “ruvida” alla versione “liscia” passando per tratti rovinati con ghiaino e detriti. In generale fattibile da scalzi, più che altro le temperature del suolo potrebbero essere poco piacevoli dopo la tarda mattinata (31 gradi a 985 metri sono un po' TROPPI per i miei gusti ).

Grazie del report! Bellissimi posti, bella escursione e bella giornata. Splendido anche il laghetto del video. I report servono a fornire idee e spunti pratici per tutti.
Avrei due domande.
La prima: dalle foto si potrebbe immaginare che il sentiero fosse molto pietroso e quindi piuttosto difficile anche per gli scalzisti più esperti…..Confermi?
La seconda: mi confermi che Calazo (o Calalzo?) è la località dove c’è la stazione capolinea della linea che sale da Longarone?

Grazie mille.

PS: mi auguro che molti vogliano usare questo strumento per pubblicare percorsi, idee e suggestioni per fornire a chi legge dei materiali utili e immediatamente spendibili per organizzare giornate o vacanze a piedi nudi. Sono convinto che fioccheranno le idee!

Ringrazio anticipatamente.

Darwin

Per quanto riguarda Calalzo, ti rispondo io: sì, la stazione di Calalzo - Pieve di Cadore - Cortina è capolinea della linea proveniente da Ponte nelle Alpi - Polpet, passando per Longarone - Zoldo.
Era capolinea anche della ferrovia Calalzo - Dobbiaco, sciaguratamente chiusa e smantellata nel 1964. Probabilmente oggi, con il turismo che c'è da quelle parti, avrebbe un traffico paragonabile alla Retica.

Darwin ha scritto:Grazie del report! Bellissimi posti, bella escursione e bella giornata. Splendido anche il laghetto del video. I report servono a fornire idee e spunti pratici per tutti.
Avrei due domande.
La prima: dalle foto si potrebbe immaginare che il sentiero fosse molto pietroso e quindi piuttosto difficile anche per gli scalzisti più esperti…..Confermi?
La seconda: mi confermi che Calazo (o Calalzo?) è la località dove c’è la stazione capolinea della linea che sale da Longarone?

Grazie mille.

PS: mi auguro che molti vogliano usare questo strumento per pubblicare percorsi, idee e suggestioni per fornire a chi legge dei materiali utili e immediatamente spendibili per organizzare giornate o vacanze a piedi nudi. Sono convinto che fioccheranno le idee!

Ringrazio anticipatamente.

Darwin

Grazie mille
Rispondo alle domande:
1: si molto, sassoso. Verso la fine c'erano dei punti erbosi ma principalmente tanti sassi.
2: A Calalzo c'è una stazione capolinea. Da quello che ho capito l'ultimo tratto, Montebelluna-Calalzo viene servito con bus di Trenitalia, il finesettimana a certe ore ci sono dei treni anche se potrebbero essere un pò più frequenti (magari non è così frequentata via treno? )

Nel frattempo ho completato il topic aggiungendo la seconda parte che mancava

Ti correggo: i servizi da Calalzo a Montebelluna - Treviso sono, come hai detto, svolti con bus, per l'interruzione dopo Feltre per permettere i lavori di elettrificazione.
I servizi da Calalzo su Belluno (cadenzati al minuto 28) e su Venezia via Vittorio Veneto (con inversione a Ponte nelle Alpi) sono invece svolti con treno.