Locarno: un'occasione mancata
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Marco53
Darwin
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Locarno: un'occasione mancata
L'altro sabato sono andato in Svizzera a comprare dei medicinali introvabili in Italia (per la cronaca, sono scomparsi dal mercato italiano da quasi 3 anni e l'unico modo per averli è andare in Svizzera dove la vendite sono raddoppiate dopo la scomparsa dal mercato italiano.... misteri del sistema sanitario, nessuno mi ha spiegato il perché...???). A quel punto ho deciso di rimanere anche la domenica per fare un fine settimana un pò diverso. Siccome il caldo non mancava, ho deciso di prendere la funivia di Locarno, fino a Cardada per fare un giro e prendere un pò di fresco. Volendo, si poteva anche proseguire con una seggiovia fino a Cimetta, ma non mi sento a mio agio appeso ad un filo, per cui ho desistito. A Cardada prima di tutto c'è un bellissimo belvedere, progettato dal grande Mario Botta, da cui si gode un panorama stupendo su Locarno, Ascona e il Lago Maggiore.
La sorpresa però è stata quella di scoprire un brevissimo percorso riflessologico a piedi nudi di pochi metri, all'europea e dedicato ai bambini, proprio di fronte all'arrivo della funivia.
Tutto intorno c'era una grande area gioco naturale, in mezzo a prati erbosi con altalene, scacchi, una specie di barca dove arrampicarsi e altre attrazioni.
In tutto ci sono 10 attrazioni per bambini, in spazi erbosi perfetti. Tra un'attrazione e l'altra ci sono dei vialetti con piccoli sassolini e pezzettini di legno, molto piacevoli da calpestare.
Qual'è il punto di tutto questo. Premesso che sia a Locarno che a Cardada non c'era molta gente (mi sarei aspettato molto di più) e che non mi va proprio di fotografare bambini che non conosco onde evitare potenziali e spiacevoli malintesi coi genitori o gli adulti vicini, in virtù del cartello, c'erano solo 4/5 bambini che si divertivano effettivamente a fare il percorso mentre in tutte le altre attrazioni, erano tutti ben calzati, alcuni anche con gli scarponi da montagna (! era un bel caldo !). Il paradosso era che nel piccolo percorso, dove c'era il cartello, i pochi bambini presenti erano scalzi e nelle altre attrazioni in mezzo ai prati erbosi erano tutti con le scarpe!!! Inoltre ho osservato che dopo il percorso i genitori hanno premurosamente ricalzato i figli per poi portarli a giocare sull'erba...con le scarpe... perché non c'era il cartello che invitava a farlo scalzi. Che peccato. Inoltre, vedendomi scalzo sul prato, un bambino è andato a chiedere timidamente alla mamma di poter fare lo stesso... la risposta è stata un NOOOOOO!!! molto netto e deciso.
Ecco l'occasione mancata. Basterebbe un piccolissimo investimento per acquistare qualche cartello in più e proporre tutta l'area come "Barefoot Safe" per i bambini e non solo. Avremmo così una grande area erbosa col percorso riflessologico in mezzo, piena di giochi di legno all'antica, molto sicura, divertente e interamente fruibile a piedi nudi.
Concludo con una piccola riflessione. Credo che culturalmente la Svizzera italiana sia semplicemente un pezzo d'Italia con un'altra bandiera e mi sembra che anche lì ci si tolga le scarpe solo dove c'è un cartello che ti invita a farlo (come in Corea!!!) mentre sull'erba, che sarebbe anche più logico e naturale farlo, nessuno lo fa; non c'è il cartello, non è codificato, non va bene.
Che peccato, oramai se non c'è il cartello non si fa più niente. E se scrivessimo una letterina al Comune di Locarno? Col piccolo suggerimento di aggiungere qualche cartello? Non ci vorrebbe molto.
Comunque la si pensi, buona notte e buona giornata.
La sorpresa però è stata quella di scoprire un brevissimo percorso riflessologico a piedi nudi di pochi metri, all'europea e dedicato ai bambini, proprio di fronte all'arrivo della funivia.
Tutto intorno c'era una grande area gioco naturale, in mezzo a prati erbosi con altalene, scacchi, una specie di barca dove arrampicarsi e altre attrazioni.
In tutto ci sono 10 attrazioni per bambini, in spazi erbosi perfetti. Tra un'attrazione e l'altra ci sono dei vialetti con piccoli sassolini e pezzettini di legno, molto piacevoli da calpestare.
Qual'è il punto di tutto questo. Premesso che sia a Locarno che a Cardada non c'era molta gente (mi sarei aspettato molto di più) e che non mi va proprio di fotografare bambini che non conosco onde evitare potenziali e spiacevoli malintesi coi genitori o gli adulti vicini, in virtù del cartello, c'erano solo 4/5 bambini che si divertivano effettivamente a fare il percorso mentre in tutte le altre attrazioni, erano tutti ben calzati, alcuni anche con gli scarponi da montagna (! era un bel caldo !). Il paradosso era che nel piccolo percorso, dove c'era il cartello, i pochi bambini presenti erano scalzi e nelle altre attrazioni in mezzo ai prati erbosi erano tutti con le scarpe!!! Inoltre ho osservato che dopo il percorso i genitori hanno premurosamente ricalzato i figli per poi portarli a giocare sull'erba...con le scarpe... perché non c'era il cartello che invitava a farlo scalzi. Che peccato. Inoltre, vedendomi scalzo sul prato, un bambino è andato a chiedere timidamente alla mamma di poter fare lo stesso... la risposta è stata un NOOOOOO!!! molto netto e deciso.
Ecco l'occasione mancata. Basterebbe un piccolissimo investimento per acquistare qualche cartello in più e proporre tutta l'area come "Barefoot Safe" per i bambini e non solo. Avremmo così una grande area erbosa col percorso riflessologico in mezzo, piena di giochi di legno all'antica, molto sicura, divertente e interamente fruibile a piedi nudi.
Concludo con una piccola riflessione. Credo che culturalmente la Svizzera italiana sia semplicemente un pezzo d'Italia con un'altra bandiera e mi sembra che anche lì ci si tolga le scarpe solo dove c'è un cartello che ti invita a farlo (come in Corea!!!) mentre sull'erba, che sarebbe anche più logico e naturale farlo, nessuno lo fa; non c'è il cartello, non è codificato, non va bene.
Che peccato, oramai se non c'è il cartello non si fa più niente. E se scrivessimo una letterina al Comune di Locarno? Col piccolo suggerimento di aggiungere qualche cartello? Non ci vorrebbe molto.
Comunque la si pensi, buona notte e buona giornata.
Darwin- Numero di messaggi : 100
Data d'iscrizione : 01.11.21
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Locarno: un'occasione mancata
S.P.Q.E. direbbe Obelix (Sono Pazzi Questi Elvezi), però che sorpresa! Questa dei parchi a tema (benché Locarno sia proprio piccolo) sta ampliandosi poco a poco. E' curioso questo affanno delle mamme ticinesi a rimettere le scarpe, quando per esempio ad Appenzell si vedono ancora tanti bambini che vanno a scuola o al doposcuola completamente scalzi. In ogni caso il Ticino è molto tollerante, mentre nella Svizzera romanda ho avuto talora delle reazioni un po' scomposte ad eccezione del Salone di Ginevra (ormai scomparso per sempre) spesso le hostess in tacchi alti (e con un mal di piedi terribile) mi guardavano e qualcuna ha apertamente confessato di invidiarmi...
Qui ad un salone del 2012 con la hostess in tacchi alti e io in tacchi bassi!
Saluti elvetici
Marco53
Qui ad un salone del 2012 con la hostess in tacchi alti e io in tacchi bassi!
Saluti elvetici
Marco53
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
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Re: Locarno: un'occasione mancata
Darwin ha scritto:
Concludo con una piccola riflessione. Credo che culturalmente la Svizzera italiana sia semplicemente un pezzo d'Italia con un'altra bandiera e mi sembra che anche lì ci si tolga le scarpe solo dove c'è un cartello che ti invita a farlo (come in Corea!!!) mentre sull'erba, che sarebbe anche più logico e naturale farlo, nessuno lo fa; non c'è il cartello, non è codificato, non va bene.
Che peccato, oramai se non c'è il cartello non si fa più niente. E se scrivessimo una letterina al Comune di Locarno? Col piccolo suggerimento di aggiungere qualche cartello? Non ci vorrebbe molto.
Direi che hai colto in pieno il nocciolo della questione: la mentalità italiana è quella che è, anche sotto la bandiera Svizzera.
Da bravi genitori italiani tendiamo a iper-proteggere i nostri figli, convinti che ogni cosa rappresenti un potenziale pericolo per loro, figurarsi il lasciarli liberi di correre e giocare all'aperto senza scarpe!
E invece così facendo finiamo per renderli fragili e insicuri ma soprattutto incapaci di rapportarsi con la realtà che li circonda, con tutte le implicazioni che ciò comporta.
Fa ridere poi il discorso che scalzi sull'apposito percorso sì e appena fuori no...
Altro che cartelli, qua serve un cambio di mentalità!
Ultima modifica di Young_barefooter il Gio Set 05 2024, 15:50 - modificato 1 volta.
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
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Re: Locarno: un'occasione mancata
Si, giusto. Direi: nuovi cartelli e nuovi cervelli….
Darwin- Numero di messaggi : 100
Data d'iscrizione : 01.11.21
Re: Locarno: un'occasione mancata
Mi fa sorridere perché tutte le volte che sono passato di lì scalzo per andare a volare a Cimetta, non ho mai provato a fare quel percorso.. Ho sempre trovato ridicolo creare una cosa artificiale, limitata, che esiste già in abbondanza tutt'attorno. Ma tant'è, è pur sempre qualcosa che favorisce lo stare scalzi.
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Re: Locarno: un'occasione mancata
airone ha scritto:Mi fa sorridere perché tutte le volte che sono passato di lì scalzo per andare a volare a Cimetta, non ho mai provato a fare quel percorso.. Ho sempre trovato ridicolo creare una cosa artificiale, limitata, che esiste già in abbondanza tutt'attorno. Ma tant'è, è pur sempre qualcosa che favorisce lo stare scalzi.
A mio avviso questi percorsi tattili sensoriali sono un ottimo strumento per spingere le persone a togliersi le scarpe, provare e comprendere che è possibile camminare a piedi scalzi.
Riccardo- Numero di messaggi : 119
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Locarno: un'occasione mancata
Vorrei aggiungere un piccolo commento agli ultimi due interventi, con cui sono perfettamente d'accordo, anche se possono sembrare antitetici. Semplicemente sono diversi i punti di vista. Credo che Airone faccia il ragionamento del camminatore scalzo oramai esperto che non ha certo bisogno di sperimentare un brevissimo percorso di solo 20 o 30 metri. Non serve. La natura ci offre questo e molto altro ancora. Noi non abbiamo bisogno di percorsi limitati potendo e volendo andare ovunque.
Tuttavia Riccardo fa un passo in più, molto importante. Il fatto che ci siano dei piccoli percorsi con tanto di cartelli che invitano ad andare scalzi è in qualche modo "didattico" nei confronti di tutti quelli che non si sognerebbero mai di togliersi le scarpe e quindi è utile a diffondere in qualche modo la nostra causa.
Noi, oltre che parlare tra di noi, dobbiamo essere in grado di parlare soprattutto agli altri, facendo capire l'importanza di ciò che facciamo anche e soprattutto attraverso il nostro esempio e anche attraverso questi cartelli in prossimità dei percorsi barefoot e dei parchi a tema. Tutto serve a far capire poco a poco che non siamo alieni...
Mi spingo oltre. Sarebbe molto interessante, nei limiti delle forze che abbiamo, promuovere presso alcune Amministrazioni che conosciamo, potenzialmente più sensibili alla cosa, la diffusione di alcuni cartelli che invitano a togliersi le scarpe e godersi semplicemente un momento di relax in un prato erboso, che già esiste, magari rivolti ai bambini, con genitori, nelle aree gioco che già esistono, praticamente a costo zero se non comprare qualche cartello di legno. Fantascienza? Forse no. E sarebbe anche un'occasione per tenere più puliti i posti. Oppure proporre a qualche Parco naturale di aggiungere semplicemente qualche cartello che invita a togliersi gli scarponi in alcuni tratti particolarmente semplici per provare nuove esperienze.... solo qualche cartello che valorizza ciò che già esiste. Potremmo provare a proporre una prima iniziativa e vedere come va a finire...
Comunque la si pensi, una buona giornata a tutti.
Tuttavia Riccardo fa un passo in più, molto importante. Il fatto che ci siano dei piccoli percorsi con tanto di cartelli che invitano ad andare scalzi è in qualche modo "didattico" nei confronti di tutti quelli che non si sognerebbero mai di togliersi le scarpe e quindi è utile a diffondere in qualche modo la nostra causa.
Noi, oltre che parlare tra di noi, dobbiamo essere in grado di parlare soprattutto agli altri, facendo capire l'importanza di ciò che facciamo anche e soprattutto attraverso il nostro esempio e anche attraverso questi cartelli in prossimità dei percorsi barefoot e dei parchi a tema. Tutto serve a far capire poco a poco che non siamo alieni...
Mi spingo oltre. Sarebbe molto interessante, nei limiti delle forze che abbiamo, promuovere presso alcune Amministrazioni che conosciamo, potenzialmente più sensibili alla cosa, la diffusione di alcuni cartelli che invitano a togliersi le scarpe e godersi semplicemente un momento di relax in un prato erboso, che già esiste, magari rivolti ai bambini, con genitori, nelle aree gioco che già esistono, praticamente a costo zero se non comprare qualche cartello di legno. Fantascienza? Forse no. E sarebbe anche un'occasione per tenere più puliti i posti. Oppure proporre a qualche Parco naturale di aggiungere semplicemente qualche cartello che invita a togliersi gli scarponi in alcuni tratti particolarmente semplici per provare nuove esperienze.... solo qualche cartello che valorizza ciò che già esiste. Potremmo provare a proporre una prima iniziativa e vedere come va a finire...
Comunque la si pensi, una buona giornata a tutti.
Darwin- Numero di messaggi : 100
Data d'iscrizione : 01.11.21
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Re: Locarno: un'occasione mancata
Darwin ha scritto:Vorrei aggiungere un piccolo commento agli ultimi due interventi, con cui sono perfettamente d'accordo, anche se possono sembrare antitetici. Semplicemente sono diversi i punti di vista. Credo che Airone faccia il ragionamento del camminatore scalzo oramai esperto che non ha certo bisogno di sperimentare un brevissimo percorso di solo 20 o 30 metri. Non serve. La natura ci offre questo e molto altro ancora. Noi non abbiamo bisogno di percorsi limitati potendo e volendo andare ovunque.
Tuttavia Riccardo fa un passo in più, molto importante. Il fatto che ci siano dei piccoli percorsi con tanto di cartelli che invitano ad andare scalzi è in qualche modo "didattico" nei confronti di tutti quelli che non si sognerebbero mai di togliersi le scarpe e quindi è utile a diffondere in qualche modo la nostra causa.
Noi, oltre che parlare tra di noi, dobbiamo essere in grado di parlare soprattutto agli altri, facendo capire l'importanza di ciò che facciamo anche e soprattutto attraverso il nostro esempio e anche attraverso questi cartelli in prossimità dei percorsi barefoot e dei parchi a tema. Tutto serve a far capire poco a poco che non siamo alieni...
Mi spingo oltre. Sarebbe molto interessante, nei limiti delle forze che abbiamo, promuovere presso alcune Amministrazioni che conosciamo, potenzialmente più sensibili alla cosa, la diffusione di alcuni cartelli che invitano a togliersi le scarpe e godersi semplicemente un momento di relax in un prato erboso, che già esiste, magari rivolti ai bambini, con genitori, nelle aree gioco che già esistono, praticamente a costo zero se non comprare qualche cartello di legno. Fantascienza? Forse no. E sarebbe anche un'occasione per tenere più puliti i posti. Oppure proporre a qualche Parco naturale di aggiungere semplicemente qualche cartello che invita a togliersi gli scarponi in alcuni tratti particolarmente semplici per provare nuove esperienze.... solo qualche cartello che valorizza ciò che già esiste. Potremmo provare a proporre una prima iniziativa e vedere come va a finire...
Comunque la si pensi, una buona giornata a tutti.
Mi piace la nuova icona del nick. Trovo anche interessanti le proposte.
Ma, attenzione per stare dietro a queste ed a tante altre che ci sono state e ci saranno, ci vuole una organizzazione formata da persone che vi si dedicano a tempo pieno.
Noi abbiamo fatto un Club, è vero, ma per avere un riconoscimento pubblico e un marchio protetto a norma di legge. Credo che non ci spingeremo mai troppo oltre perché non vogliamo fare un altro "ministero".
bfpaul
Ma, attenzione per stare dietro a queste ed a tante altre che ci sono state e ci saranno, ci vuole una organizzazione formata da persone che vi si dedicano a tempo pieno.
Noi abbiamo fatto un Club, è vero, ma per avere un riconoscimento pubblico e un marchio protetto a norma di legge. Credo che non ci spingeremo mai troppo oltre perché non vogliamo fare un altro "ministero".
bfpaul
Re: Locarno: un'occasione mancata
Quale potrebbe essere l'assessorato competente? O basta scrivere alla Segreteria del Sindaco?
_________________
L'impossibile non esiste.
Re: Locarno: un'occasione mancata
Grand Choeur ha scritto:Quale potrebbe essere l'assessorato competente? O basta scrivere alla Segreteria del Sindaco?
Secondo me assessorati all’ambiente, alla cultura e al Sindaco. Inoltre dico a Paul che all’interno del club ci sono molte idee e competenze di tutti i tipi…. Proviamo a sfruttarle almeno un pochino, perché no? Del resto il volontariato ha fatto e fa cose bellissime in tutti i settori. Dico, magari, proviamo a fare qualcosina anche per noi, almeno qualche piccola proposta. Poi, se son rose fioriranno, altrimenti, amici come prima.
Darwin- Numero di messaggi : 100
Data d'iscrizione : 01.11.21
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