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Salute e pregiudizi

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Messaggio  lucignolo Sab Giu 06 2009, 14:30

Andy ha scritto:Correggimi se sbaglio, ma mi pare che un tempo la poliomielite venisse considerata
una malattia dei bambini dei ricchi. Crescendo in ambienti molto più puliti (quasi "asettici" rispetto a quelli del popolo), alle prime occasioni di contatto con i bimbi poveracci nei loro tuguri (ma inconsapevolmente vaccinati) rischiavano seriamente di beccarsi il tremendo male.
Mah, sono un po’ perplesso e penso che anche le statistiche più serie possano essere soggette ad interpretazioni pregiudizievoli (tanto per restare in tema).
Potrebbe essere che i dati statistici dimostrino, nel passato, una differenza significativa fra numero di infezioni dei ricchi e quelle dei poveri, ma qui dobbiamo ragionarci un po’.
I dati contengono informazioni e la statistica è molto sensibile nel rivelare connessioni e/o differenze, ma alla fine spetta all’uomo interpretare il perché di certe evidenze e questo bisogna sempre ricordarlo quando si leggono i numeri.
Ad esempio, in passato l’alfabetizzazione era molto bassa, andare a scuola era un privilegio e questo mi fa ipotizzare che era difficile per un bambino povero (immunologicamente poco dotato in quanto bambino) entrare in contatto con un numero tale di individui da incappare nel virus capace di replicarsi nel sistema nervoso, mentre chi andava a scuola era più soggetto a contrarre le infezioni.
Questo è ancora più evidente se si considera che la poliomielite è una malattia, causata da 3 tipi di virus intestinali, che si trasmette da uomo a uomo attraverso feci e saliva e che in circa il 95% delle persone infettate dai virus della polio non si manifesta alcun disturbo.
Soltanto in una ogni 1000 infezioni si verifica la paralisi, di solito con il virus di tipo 1.
Per il resto il virus della Poliomielite non fa molte differenze ed ha deturpato bambini di ogni razza e ceto sociale, nei paesi ricchi come in quelli poveri.
Verosimilmente non è solo il sistema immunitario a fare la differenza, ma anche il numero di contatti interpersonali, necessario ad incappare per caso nel ceppo paralitico.

A proposito di feci: camminare nei campi a piedi nudi è pericoloso perché molti idioti non hanno ancora capito che spargere liquami degli espurghi umani nei terreni forse giova alle colture, ma non contribuisce certo ad eliminare alcune malattie parassitarie endemiche in pianura padana, in Umbria, nella valle del Tevere e nei pressi del Lago Trasimeno.
Passi per l’anchilostomiasi, praticamente scomparsa in Italia grazie al controllo igienico sanitario sempre più stringente, ma la strongiloidosi è ancora endemica in molte zone nazionali caldo-umide.
Mi spiace dirlo, ma visto che l’anchilostoma duodenale e lo strongiloide stercorale sono parassiti attivi capaci di perforare la pelle integra, evitiamo di camminare scalzi nei campi, almeno nelle stagioni tiepide o calde.
Esclusi i paesi tropicali, dove il contatto col terreno dovrebbe sempre essere assolutamente evitato.
Ribadisco che, al di la di tanti pregiudizi e di idioti commenti del tipo “Che schhiiiiifffooooooo!”, come sottolinei tu Andy, l’ambiente urbano resta ancora il più sicuro, tetano escluso per il quale esiste un’efficacissima vaccinazione.
Credo che si debba andarci molto cauti con i consigli delle mamme & nonne... Un buon testo scientifico è molto meglio...
I consigli di mamme e nonne contengono spesso verità figlie di grande esperienza, ma, purtroppo, contaminate da pregiudizio ed ignoranza.
Ci vuole sempre il filtro della cultura specifica (ad avercela) e di un prudente buon senso.
Il testo scientifico va bene, ma se non si ha una preparazione mirata è facile capire lucciole per lanterne.
Altrimenti basterebbe leggere un’enciclopedia medica per essere medici!


Ultima modifica di lucignolo il Dom Giu 07 2009, 12:44 - modificato 1 volta.
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Messaggio  Andy Sab Giu 06 2009, 19:38

lucignolo ha scritto:
Andy ha scritto:Correggimi se sbaglio, ma mi pare che un tempo la poliomielite venisse considerata
una malattia dei bambini dei ricchi. Crescendo in ambienti molto più puliti (quasi "asettici" rispetto a quelli del popolo), alle prime occasioni di contatto con i bimbi poveracci nei loro tuguri (ma inconsapevolmente vaccinati) rischiavano seriamente di beccarsi il tremendo male.
Ma, sono un po’ perplesso e penso che anche le statistiche più serie possano essere soggette ad interpretazioni pregiudizievoli (tanto per restare in tema).
Potrebbe essere che i dati statistici dimostrino, nel passato, una differenza significativa fra numero di infezioni dei ricchi e quelle dei poveri, ma qui dobbiamo ragionarci un po’.
I dati contengono informazioni e la statistica è molto sensibile nel rivelare connessioni e/o differenze, ma alla fine spetta all’uomo interpretare il perché di certe evidenze e questo bisogna sempre ricordarlo quando si leggono i numeri.
Ad esempio, in passato l’alfabetizzazione era molto bassa, andare a scuola era un privilegio e questo mi fa ipotizzare che era difficile per un bambino povero (immunologicamente poco dotato in quanto bambino) entrare in contatto con un numero tale di individui da incappare nel virus capace di replicarsi nel sistema nervoso, mentre chi andava a scuola era più soggetto a contrarre le infezioni.
Questo è ancora più evidente se si considera che la poliomielite è una malattia, causata da 3 tipi di virus intestinali, che si trasmette da uomo a uomo attraverso feci e saliva e che in circa il 95% delle persone infettate dai virus della polio non si manifesta alcun disturbo.
Soltanto in una ogni 1000 infezioni si verifica la paralisi, di solito con il virus di tipo 1.
Per il resto il virus della Poliomielite non fa molte differenze ed ha deturpato bambini di ogni razza e ceto sociale, nei paesi ricchi come in quelli poveri.
Verosimilmente non è solo il sistema immunitario a fare la differenza, ma anche il numero di contatti interpersonali, necessario ad incappare per caso nel ceppo paralitico.

A proposito di feci: camminare nei campi a piedi nudi è pericoloso perché molti idioti non hanno ancora capito che spargere liquami degli espurghi umani nei terreni forse giova alle colture, ma non contribuisce certo ad eliminare alcune malattie parassitarie endemiche in pianura padana, in Umbria, nella valle del Tevere e nei pressi del Lago Trasimeno.
Passi per l’anchilostomiasi, praticamente scomparsa in Italia grazie al controllo igienico sanitario sempre più stringente, ma la strongiloidosi è ancora endemica in molte zone nazionali caldo-umide.
Mi spiace dirlo, ma visto che l’anchilostoma duodenale e lo strongiloide stercorale sono parassiti attivi capaci di perforare la pelle integra, evitiamo di camminare scalzi nei campi, almeno nelle stagioni tiepide o calde.
Esclusi i paesi tropicali, dove il contatto col terreno dovrebbe sempre essere assolutamente evitato.
Ribadisco che, al di la di tanti pregiudizi e di idioti commenti del tipo “Che schhiiiiifffooooooo!”, come sottolinei tu Andy, l’ambiente urbano resta ancora il più sicuro, tetano escluso per il quale esiste un’efficacissima vaccinazione.
Credo che si debba andarci molto cauti con i consigli delle mamme & nonne... Un buon testo scientifico è molto meglio...
I consigli di mamme e nonne contengono spesso verità figlie di grande esperienza, ma, purtroppo, contaminate da pregiudizio ed ignoranza.
Ci vuole sempre il filtro della cultura specifica (ad avercela) e di un prudente buon senso.
Il testo scientifico va bene, ma se non si ha una preparazione mirata è facile capire lucciole per lanterne.
Altrimenti basterebbe leggere un’enciclopedia medica per essere medici!

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Eh.... Il buon Flavio non tradisce mai... Very Happy
Quante cose possono saltar fuori da una frase letta chissà dove e quando...
Grazie, per le chiare e precise delucidazioni! C'è poco da fare, il "tocco da maestro" degli addetti ai lavori, fa sentire noi profani distanti anni luce...


Ciaooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!

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Messaggio  lucignolo Dom Giu 07 2009, 12:57

Andy ha scritto:Grazie, per le chiare e precise delucidazioni! C'è poco da fare, il "tocco da maestro" degli addetti ai lavori, fa sentire noi profani distanti anni luce...
Come direbbe un computer: FATAL ERROR!
Grazie per la stima, Andy, ma è proprio questo che vorrei evitare: nessuno è al di sopra degli altri, ma ognuno porta il contributo della sua preparazione specifica, che potrà essere anche eccellente, ma che vale davvero poco se non si scende dal piedistallo e la si porge con umiltà a chi chiede un consiglio.
A volte si possono confrontare con vivacità diverse concezioni e questo succede soprattutto quando non ci sono conoscenze consolidate, che lasciano ancora molti punti interrogativi, ma quello che conta è cercare di far luce sui punti oscuri.
Anzi, sarebbe bello se altre persone (in questo caso sanitari) dicessero la loro, arricchendo il discorso con nuove considerazioni o, perché no, smentendo quanto detto, perché per quanto cerchi di essere attento e documentato non sono di sicuro l'Oracolo di Delfi.
queen
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Messaggio  Andy Dom Giu 07 2009, 15:16

nessuno è al di sopra degli altri, ma ognuno porta il contributo della sua preparazione specifica, che potrà essere anche eccellente, ma che vale davvero poco se non si scende dal piedistallo e la si porge con umiltà a chi chiede un consiglio.
Anzi, sarebbe bello se altre persone (in questo caso sanitari) dicessero la loro, arricchendo il discorso con nuove considerazioni.[/color] queen[/quote]

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Ciaooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Si, i risultati migliori si ottengono quando lavora insieme una équipe di persone. Ogni tanto sento la frase coniata da chissachì "troppe teste, troppe idee" -Bah!... Le idee e le conoscenze non sono mai "troppe". Quelle che proprio non vanno, alla fin fine vengono scartate.
La mancanza di idee, piuttosto, è gravissima: l'idea, la scintilla che si accende in una mente e che può portare a rivoluzioni inimmaginabili (si spera sempre nel bene Rolling Eyes ) c'è o non c'è. Non possiamo attivarla a nostro piacimento nell'stante in cui ci serve. Quindi, "tante teste, tante idee" -cosa positiva-
Piccola nota: mi pare che se si escludono i coniugi Curie (erano solo in due, marito e moglie...), la prima vera e propria équipe di ricercatori
impegnata ad un unico progetto, sia stata messa insieme da un giovane Enrico Fermi, circa 70 anni fa. Prima di allora, ogni ricercatore lavorava per conto proprio. A pensarci oggi sembra incredibile.


Ciaooooooooooooooo[/color[color=cyan]]-saluti radioattivi- alien confused affraid No

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Messaggio  Andrea D Lun Giu 08 2009, 10:34

Andy ha scritto:Piccola nota: mi pare che se si escludono i coniugi Curie (erano solo in due, marito e moglie...), la prima vera e propria équipe di ricercatori
impegnata ad un unico progetto, sia stata messa insieme da un giovane Enrico Fermi, circa 70 anni fa. Prima di allora, ogni ricercatore lavorava per conto proprio. A pensarci oggi sembra incredibile.
Effettivamente è incredibile che prima di Fermi non ci sia mai stato un lavoro di équipe nel campo scientifico. Ma forse dipende da cosa si intende per "équipe" o "unico progetto"? Mi puoi consigliare qualche libro sulla storia della fisica che parli di questa faccenda?

Saluti schermati...

a.

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Messaggio  alex65 Lun Giu 08 2009, 15:40

Accidenti... quanti parassiti!
in estate, essendo passata da tempo l'epoca della concimazione, spero di poter camminare tranquillo per i prati di Asiago.
Li' i prati vengono concimati con un attrezzo infernale che sparge letame (ed il relativo olezzo)

Non sapevo che quello di Fermi fosse uno dei primi gruppi (c'e' sempre da imparare).
E' comunque vero che non si puo' parlare di ricerca se si e' fuori da una comunita'. I risultati di ogni ricerca sono sempre il risultato di un lavoro fatto da piu' persone: dal gruppo diricerca e da chi, pur essendo fuori da quel gruppo, ne controlla i risultati. Se l'opinione pubblica fosse piu' coscente di questo, tanti imbrogli sarebbero evitati.
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Messaggio  lucignolo Lun Giu 08 2009, 20:20

alex65 ha scritto:Accidenti... quanti parassiti!
in estate, essendo passata da tempo l'epoca della concimazione, spero di poter camminare tranquillo per i prati di Asiago.
Li' i prati vengono concimati con un attrezzo infernale che sparge letame (ed il relativo olezzo)
Col clima caldo e umido certe larve sopravvivono per settimane.
Sto cercando di costruire un prontuario che parla anche di queste cose, ma vorrei approfondire e chiarire alcuni punti.
Infatti gli autori di alcuni testi ritengono che lo sterco animale sia responsabile della diffusione di parassiti come anchilostomi e strongiloidi (quelli che perforano la pelle integra, per intenderci), ma altri riferimenti importanti, come quelli regionali o il Ministero della Salute parlano di UOMO come unica fonte di infestazione e, quindi, il vero problema è quello di eradicare l'abitudine di concimare terreni con liquami che contengono feci umane (pozzi neri?).
Come puoi ben capire, prima di scrivere voglio avere ben chiari certi concetti.
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Messaggio  Andy Lun Giu 08 2009, 23:35

Andrea D ha scritto:
Effettivamente è incredibile che prima di Fermi non ci sia mai stato un lavoro di équipe nel campo scientifico. Ma forse dipende da cosa si intende per "équipe" o "unico progetto"? Mi puoi consigliare qualche libro sulla storia della fisica che parli di questa faccenda?

Saluti schermati...
$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$
Ciaooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!
Libro, non saprei... Questa faccenda l'aveva raccontata Piero Angela in uno Speciale Quark tutto dedicato a Fermi e ai ragazzi di Via Panisperna.
Prima di loro non si era mai neanche parlato di "ricercatori", ma di "scienziati", ognuno dei quali ha legato il proprio nome alla principale scoperta.
Certo che oggi, fare nuove scoperte scientifiche facendo TUTTO da soli è un po' grama... Shocked


Ciaoooooooo!!!!!!! --__§§*+*+== Saluti Roentgen

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Messaggio  Marco53 Lun Giu 15 2009, 09:23

Accidenti... quanti parassiti!
in estate, essendo passata da tempo l'epoca della concimazione, spero di poter camminare tranquillo per i prati di Asiago.
Attenzione attenzione. Io sull'altopiano d'Asiago ci passai diverse estati. Erano molti anni fa (1966-67-68), però ricordo benissimo le vipere... Ce n'erano davvero tante, tanto che se ne vedevano anche nei boschi e ne ammazzammo qualcuna. Non so se sia ancora così oggi, ma sarebbe bene informarsi magari in farmacia o da qualcuno del posto.
Quando approdai in Val Pusteria (A.Adige) nel 1969, mi stupii di vedere bambini scalzi a lavorare nei prati, nei campi e negli orti, da cui dedussi che invece lì di vipere ce n'erano meno o nessuna, cosa confermata in anni e anni di passeggiate sudtirolesi attorno a San Candido. Mai vista una. Solo una volta ho sentito un turista nell'albergo dire che mentre raccoglieva del muschio ha scovato una "serpe", ma non è stato lì a osservare se aveva la testa tipica delle vipere o no.
Saluti striscianti.
Marco
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Messaggio  alex65 Lun Giu 15 2009, 21:15

Grazie dell'avviso.
In realtà non ho mai sentito parlare di vipere più di tanto. Questa estate mi informero'.
un saluto
Alex
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