Nonna!!! Nonna!!! La vicina ha scarpe!!!!!

Alcune settimane fa, ho visto in una vetrina una borsetta che mi piaceva e sono entrata nel negozio. Non era la prima volta che entravo scalza in quel negozio, già un paio di volte in passato ero stata lì per comperare una volta un paio di scarpe, e una volta una cintura, entrambe per mia figlia. È un negozio che spesso ha modelli abbastanza particolari, fatti a mano o ricercati, infatti di questi se ne trovano sempre solo un paio. La commessa più anziana mi ha subito riconosciuto e quando sono entrata ho visto con la coda dell'occhio che assicurava un altra giovane commessa che le era accanto, e che le aveva in quel momento bisbigliato qualcosa (probabilmente sui miei piedi).
L'anziana commessa con uno smagliante sorriso (sa che compro...), è accorsa poi a chiedermi se poteva essermi utile. Gli ho detto che volevo la borsa in vetrina e dopo aver visto quale volevo, mi ha detto che ne aveva una ancora in confezione nel retro, ed è andata a prendermi quella. L'ho pagata e me ne sono andata.
Arrivata a casa e tolta dalla confezione mi sono accorta di una piccola macchia opaca sulla parte anteriore della borsa.
La settimana successiva sono andata quindi a cambiarla. Volevo quella in vetrina (senza macchia...).
Ritorno in negozio e mentre mi va a prendere la borsa in vetrina, per curiosità più che altro, butto l'occhio a vedere che tipo di scarpe ci avevano combinato sotto al tipo di borsa che avevo comperato. La prima volta non ci avevo badato... .
Con mia grande sorpresa mi accorgo che, fatte con la stessa pelle della borsa, vi erano combinate sotto un paio di infradito con delle Galosce sopra!!!!!!!!!!
Mi sono fatta una risata e stavo per andarmene dal negozio, quando mi è balenata l'idea che invece potevano essere utili in inverno per lunghe camminate sul ghiaccio. Anzi, ho pensato, sarebbero le scarpe ideali per un barefooter quando fuori il terreno gela. Un pò come le protezioni per i piedi descritte nel libro di Franzine, solo fatte bene. Che i fabbricanti di scarpe abbiano colto la nuova tendenza e abbiano voluto produrre qualcosa (minimale) anche per noi?

Non lo so, in ogni modo gli ho chiesto di farmele provare. La sua reazione sbigottita mi ha fatto capire che almeno di vista mi conosce molto bene e anche se io non lo ho mai notato, mi avrà visto chissà quante volte passare scalza di lì....
Mi son messa a ridere e gli ho spiegato che mi sembravano ottime per l'inverno. Offrendo una protezione per la suola e una copertura per la caviglia, ma lasciando completamente libero il piede. In effetti sono in uno stile che mi è piaciuto subito proprio per questo, e visto che da almeno 3 anni non mi compero nemmeno delle infradito...., ho fatto un eccezione per queste che mi sembrano offrire un ottima soluzione per quando gela.
Nei giorni scorsi le ho indossate un paio di volte per provare (ci navigo ancora un pochino perchè il piede poggia diversamente e non è più abituato), e ora sono già nell'armadio in attesa della prossima stagione invernale.
Ve le mostro:
Lato esterno
Da sopra
Lato interno
Oggi al ritorno da una passeggiatina in centro, incontro la vicina di casa e mi fermo per scambiare due parole. Dopo un pò, sobbalza ricordandosi improvvisamente qualcosa, mi guarda i piedi e mi dice: àhhhhhh, menomale, mio nipote la settimana scorsa è entrato in casa gridando: Nonna... Nonna!!! La vicina di casa ha delle scarpe, delle scarpe!!!! Non ti aveva mai visto con le scarpe sai.... e ride. Ha solo cinque anni mi dice, era così impressionato che gridava!!!
Ho dovuto rassicurare anche lei che le avevo solo indossate una mezz'ora per provare, e che erano per il prossimo inverno per quando gela.... Robe da matti.!!!! Ora se mi metto qualcosa ai piedi tutti gridano all'orrore????
C.S.

lucignolo ha scritto:Ciao, Cristiana.
Sono bellissime queste cose e ci fanno capire come l'anormalità diventa presto normalità se si ripete con frequenza e con naturalezza.
Concetto elementare statistico.
Quindi, forza timidoni, 'ché nessuno vi mangia!

Bellissime quelle infradito.......non sono unisex, vero?

Ciao Flavio, che piacere poterti leggere di nuovo!
Quel giorno ero stata dallo specialista in ospedale per la visita di controllo semestrale (e anche lì avevo incontrato un pò di stupore per le mie calzature visto che ormai mi conoscono come conoscono anche i miei video, infatti mi chiedono novità su viaggi fatti o progetti futuri), e rientrando a casa scesa dalla macchina avevo visto correre e sentito gridare il piccolino, nipote della vicina di casa, ma non avevo capito che gridava. Sai quando i bambini scoprono un qualcosa e corrono eccitati gridando ma non si capisce bene che cosa dicono tanta è la fretta di raccontare che hanno .

Unisex? Sì. Queste hanno una suola abbastanza stretta..., ma se la suola fosse leggermente più larga, il modello non è di per se femminile, e secondo me, sotto un pantalone elegante, cappotto e cappello, con un completo o addirittura con uno smoking, penso che per un uomo moderno siano proprio chic chic, eleganti e pure sgagie!!!!! Magari fatte con altri tipi di pelle e colore. Sicuramente hanno carattere , e poi anche per luoghi dove sarebbe impensabile andare a piedi nudi (intendo convegni di lavoro, teatro o cerimonie), penso che queste avrebbero buone chance di venir accettate (in fondo hanno delle galosce sopra....). Il tutto lasciando i piedi liberi ma protetti dal gelo. Per l'inverno quindi, quando necessita, mi sembrano un buon compromesso unisex!

Volevo aggiungere sul fatto della commessa, che io dimentico spesso che pur non notando io tutte le persone che mi vedono, camminando scalza sono invece ben visibile e riconoscibile per gli altri.... . Infatti anche se non entro nei negozi, le commesse vedono lo stesso la gente che passa davanti, e una persona scalza (fra tutte le altre calzate) viene ovviamente notata e con la continuità e la ripetizione, la persona poi la si riconosce anche a distanza. Mentre io la commessa, non la saprei riconoscere fuori dal contesto del negozio.... .
Ciao C.

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Enzo ha scritto:
Questo è un inconveniente, siamo riconoscibili, la privacy non esiste perché non si passa inosservati. Proprio ieri, il proprietario di un negozio ha detto di avermi visto sabato mattina a Lungotevere. Grrr!

Beh, credo che sia veramente chiedere troppo di passare anche inosservati (io mio accontento già passare "inimportunato" )
Però scherzi a parte, credo che "venire notati" è un prezzo che chi va scalzo in pubblico deve essere ben disposto a pagare (probabilmente persino in paesi come l'Australia o la Nuova Zelanda, dove l'andare scalzi pare venga tollerato praticamente ovunque; ma comunque non è la norma, e perciò viene notato per forza). E, in fondo, forse una piccola parte di noi è persino contenta di "risaltare"

Christian


X Cristiana: troppo forti questo scarpe; hanno stile però non mi aspettavo niente di meno da una contessa!

Enzo ha scritto:Questo è un inconveniente, siamo riconoscibili, la privacy non esiste perché non si passa inosservati. Proprio ieri, il proprietario di un negozio ha detto di avermi visto sabato mattina a Lungotevere. Grrr!

Ecco, bravo Enzo, hai descritto un esempio perfetto di quel che intendevo dire. D'altronde tutto ha il suo prezzo si dice, e anche la libertà ha il suo. Non è niente in fondo di male in questo caso, ma a me piacerebbe poter salutare indietro le persone e invece magari faccio la figura della maleducata perchè tiro dritto senza salutare, non riconoscendole. Bisogna proprio che uno/a venga a dirmi: Ehi ciao, sono tal dei tali, ti ricordi di me? Ecco, ne sarei ben felice ma chiaramente la maggior parte non lo fanno. Peccato, era un mio sogno da bambina conoscere proprio tutte le persone del mondo . Una volta adulta mi sono resa conto però, che intanto una vita umana per questo non mi sarebbe bastata, e poi che non tutti gli umani vogliono conoscere me, come anche che non tutti valgono proprio la pena di esser conosciuti....
Ciao C.

hadashi ha scritto:X Cristiana: troppo forti questo scarpe; hanno stile però non mi aspettavo niente di meno da una contessa!

ADULATORE, ma grazie lo stesso ! Un complimento è sempre un complimento e bisogna intascarlo, mi han detto.
Ciao Cristiana

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hadashi ha scritto:[...] Però scherzi a parte, credo che "venire notati" è un prezzo che chi va scalzo in pubblico deve essere ben disposto a pagare [...]

Inoltre, se vogliamo che gli altri trovino normale la nostra abitudine, bisogna che almeno si accorgano di noi. Chiedere contemporaneamente di essere accettati e ignorati come scalzisti mi sembra contraddittorio.

Ciao,

andrea

Enzo ha scritto:Succede lo stesso anche a me. Capita che qualcuno che non ricordo mi saluti; con l'età il distacco dalla realtà sta aumentando e può diventare pericoloso.

A parte i vari fattori possibili e comprensibili come la vista, l'età, la distrazione, etc... etc..., penso che in ogni modo sia anche determinante il fatto di guardare dove si mettono i piedi al posto che guardare chi sono le persone che camminano nell'altro lato della strada. Poi si cammina scalzi per fare una camminata percettiva o un escursione sensoriale, e non per cercare contatti, far pubblicità al barefooting stesso (anche se lo si fa automaticamente), o incontrare nuove persone, se succede quindi è più una casualità o la curiosità degli altri che lo determina. Io sono abbastanza schiva con chi non conosco, e non mi faccio i fatti degli altri perchè preferisco che gli altri non si facciano i miei . Così è facile che pur vedendo passare delle persone, non focalizzi i loro volti e non incontri il loro sguardo se non ho la motivazione per farlo.
Ciao C.