Scalzi in chiesa
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Andrea77
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lucignolo
10 partecipanti
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Scalzi in chiesa
Secondo me è interessante questa discussione.
Peraltro l'episodio scatenante è avvenuto proprio a Cagliari!
http://www.cattoliciromani.com/forum/showthread.php/scalzi_in_chiesa-35479.html?s=003ca03f7e13465dcfdfc3aa38473211&p=859555
Peraltro l'episodio scatenante è avvenuto proprio a Cagliari!
http://www.cattoliciromani.com/forum/showthread.php/scalzi_in_chiesa-35479.html?s=003ca03f7e13465dcfdfc3aa38473211&p=859555
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Scalzi in chiesa
Ciao Flavio!! Ho letto con molto interesse l'articolo che hai introdotto (cioè il post di quel signore che si è visto entrare quella coppia di persone a piedi nudi). Sarebbe un motivo per interpellarlo,magari iscrivendoti a quel forum e spiegargli che esistono persone che vanno scalze (come noi). Giusto per fare coinoscere il nostro stile di "vita". Ho apprezzato molto la citazione del Vangelo,(senza fare personali allusioni per chi crede o meno),e per quanto riguarda la Chiesa,anche nelle scacre scritture effettivamente ci viene insegnato di "non portare con noi calzari e predicare la parola di Dio". Se ti ricordi,quando siete venuti la prima volta a Parma,siamo entrati in diverse chiese a piedi nudi e nessuno ha avuto nulla da obiettare. Chicco.lucignolo ha scritto:Secondo me è interessante questa discussione.
Peraltro l'episodio scatenante è avvenuto proprio a Cagliari!
http://www.cattoliciromani.com/forum/showthread.php/scalzi_in_chiesa-35479.html?s=003ca03f7e13465dcfdfc3aa38473211&p=859555
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
Scalzi in chiesa
... Ma?! Non credo che Nostro Signore condanni chi entra in Chiesa a piedi nudi... Forse neppure chi, per assurdo, ci entrasse nudo...Con lo spirito di San Francesco, ovviamente! La condanna proviene dal molto più terreno conformismo della nostra società... Honi soit qui mal y pense! (Dannato chi pensa male!)... Evidentemente quel signore deformava in qualche modo la semplicità e la naturalezza del camminare scalzi di quei due... Interpretandolo come mancanza di rispetto o, peggio, di quel luogo Sacro...
Per quanto mi riguarda in nessuna Chiesa, neppure (o tantomeno) a Lourdes, sono stato cacciato perché scalzo! Sarà forse perché io in Chiesa ci entro non da turista... ma da Credente!
Ciao Pino
Per quanto mi riguarda in nessuna Chiesa, neppure (o tantomeno) a Lourdes, sono stato cacciato perché scalzo! Sarà forse perché io in Chiesa ci entro non da turista... ma da Credente!
Ciao Pino
Pino- Numero di messaggi : 93
Età : 76
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Scalzi in chiesa
Come spesso accade quel signore scambiava la propria stupidità per rispetto delle tradizioni (si definisce tradizionalista)... non rispettandole.Pino ha scritto:Evidentemente quel signore deformava in qualche modo la semplicità e la naturalezza del camminare scalzi di quei due... Interpretandolo come mancanza di rispetto o, peggio, di quel luogo Sacro...
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Scalzi in chiesa
Dal canto mio (forte di essermi sposato scalzo), ho visitato decinaia di chiese senza mettermi le scarpe. E ho già pronto anche cosa dire in caso di problemi: "Lei vieterebbe dunque a San Francesco di entrare in Chiesa?"
Saluti devoti
Marco
Saluti devoti
Marco
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Scalzi in chiesa
Mi pare che pure tra di loro abbiano pareri molto discordanti.
Alla fine si arriva sempre alla stessa conclusione. Che si tratti di musei, chiese, ristoranti o altro la variabile è il buon senso della persona che ci troviamo davanti.
Sta a noi decidere se replicare alle obiezioni oppure adeguarci e calzarci o adeguarci e andare via.
Credo che spesso ragionando con la persona si possa far valere le proprie ragioni. Se la persona sragiona possiamo insistere e chiedere di parlare con un superiore. In questo caso il rettore che avrebbe prontamente cazziato il tizio. Se però pure il rettore la pensasse come il tizio fare escalation a superiori sarebbe problematico e quindi se uno ha delle calzature e ci tiene ad entrare in un posto si ricalza. Se non ha calzature o non vuole ricalzarsi rinuncia e va altrove.
E' interessante la risposta di uno dei postanti che dice una cosa del tipo 'se la Bibbia dice che posso entrare scalzo neppure il Papa può vietarmelo'.
Scusate la digressione ma + in generale è un discorso di cosa voglia dire essere cattolico. Cattolico era Papa Borgia e cattolico era San Francesco. Gerarchicamente il Papa è superiore ad un frate ma credo che davanti a Dio la situazione sarebbe differente.
Come abbiamo visto in esperienze passate in San Pietro puoi entrare scalzo. A Firenze dopo discussioni siamo entrati scalzi....
E' comunque paradossale che davanti ad un rettore che gli cita la Bibbia questo tizio nutra ancora dei dubbi se fare entrare o meno San Francesco.
Dimenticavo. E' interessante anche l'osservazione che fa uno del loro forum che dice 'un conto è se uno arriva calzato e si scalza per entrare in chiesa, altro è se arriva scalzo dalla strada'.
Su questo rispondo anche a Pino che dice io entro scalzo da credente e non da turista.
Scusate ma se è vietato entrare scalzi o lo è per tutti o per nessuno. Io posso anche essere un turista che visita la chiesa ma se la visito vestito in modo decoroso e senza far rumore o dare fastidio non vedo dove sia il problema. Che poi ho scritto in faccia sono turista o credente? Prendiamo San Pietro. Chi entra a visitare San Pietro è turista o credente? Uno in San Pietro entra prevalentemente per ammirare la basilica e poi magari si ferma anche in preghiera.
Il fatto poi che possa destare stupore o magari anche fastidio (poco probabile) ad altri il fatto che si entri in chiesa scalzi sono problemi loro. Se nessuno mi vieta di entrare scalzo lo ritengo consentito. E' chiaro che nelle chiese normali non turistiche spesso nessuno controlla uno come entra ma se uno si comporta normalmente senza recare disturbo alla funzione non vedo dove sia il problema.
Ciao
Andrea
Alla fine si arriva sempre alla stessa conclusione. Che si tratti di musei, chiese, ristoranti o altro la variabile è il buon senso della persona che ci troviamo davanti.
Sta a noi decidere se replicare alle obiezioni oppure adeguarci e calzarci o adeguarci e andare via.
Credo che spesso ragionando con la persona si possa far valere le proprie ragioni. Se la persona sragiona possiamo insistere e chiedere di parlare con un superiore. In questo caso il rettore che avrebbe prontamente cazziato il tizio. Se però pure il rettore la pensasse come il tizio fare escalation a superiori sarebbe problematico e quindi se uno ha delle calzature e ci tiene ad entrare in un posto si ricalza. Se non ha calzature o non vuole ricalzarsi rinuncia e va altrove.
E' interessante la risposta di uno dei postanti che dice una cosa del tipo 'se la Bibbia dice che posso entrare scalzo neppure il Papa può vietarmelo'.
Scusate la digressione ma + in generale è un discorso di cosa voglia dire essere cattolico. Cattolico era Papa Borgia e cattolico era San Francesco. Gerarchicamente il Papa è superiore ad un frate ma credo che davanti a Dio la situazione sarebbe differente.
Come abbiamo visto in esperienze passate in San Pietro puoi entrare scalzo. A Firenze dopo discussioni siamo entrati scalzi....
E' comunque paradossale che davanti ad un rettore che gli cita la Bibbia questo tizio nutra ancora dei dubbi se fare entrare o meno San Francesco.
Dimenticavo. E' interessante anche l'osservazione che fa uno del loro forum che dice 'un conto è se uno arriva calzato e si scalza per entrare in chiesa, altro è se arriva scalzo dalla strada'.
Su questo rispondo anche a Pino che dice io entro scalzo da credente e non da turista.
Scusate ma se è vietato entrare scalzi o lo è per tutti o per nessuno. Io posso anche essere un turista che visita la chiesa ma se la visito vestito in modo decoroso e senza far rumore o dare fastidio non vedo dove sia il problema. Che poi ho scritto in faccia sono turista o credente? Prendiamo San Pietro. Chi entra a visitare San Pietro è turista o credente? Uno in San Pietro entra prevalentemente per ammirare la basilica e poi magari si ferma anche in preghiera.
Il fatto poi che possa destare stupore o magari anche fastidio (poco probabile) ad altri il fatto che si entri in chiesa scalzi sono problemi loro. Se nessuno mi vieta di entrare scalzo lo ritengo consentito. E' chiaro che nelle chiese normali non turistiche spesso nessuno controlla uno come entra ma se uno si comporta normalmente senza recare disturbo alla funzione non vedo dove sia il problema.
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Scalzi in chiesa
Non facciamo, per favore, di tutt'erba un fascio ma cerchiamo, se ci è possibile, di contestualizzare le situazioni.
Prima di tutto, entrare in chiesa scalzi, di per se, non rappresenta un affronto, ne' al luogo ne' al Padre Eterno. Tuttavia non scordiamo che all'interno di una chiesa vanno evitati tutti quegli atteggiamenti che potrebbero distrarre i fedeli presenti dalla meditazione e dalla preghiera.
La chiesa, prima ancora di essere un monumento, è un luogo di culto, dove il diritto alla concentrazione da parte di chi vi si reca per trovare un momento di raccoglimento dev'essere sacrosanto e fa parte della sensibilità di ciascuno avere rispetto per chi, al suo interno, non merita di essere distratto da situazioni inusuali (di qualsiasi tipo esse possano essere). Avete idea di quanti drammi umani passino nelle nostre chiese ? Avete idea della disperazione che tante volte si cela dietro quelle persone inginocchiate che si aggrappano a quell'"ultima spiaggia" ?
Una persona che entra scalza in una chiesa, di per se non fa nulla di male, ma, seppur involontariamente, rischia di attirare su di se l'attenzione (e le critiche) di coloro che invece desiderano solo silenzio e raccoglimento e che è giusto che lo ottengano, a prescindere da ciò che possono pensare sullo scalzismo.
Che facciamo ? Andiamo a spiegare a loro che "scalzo è sano" o che "scalzo è bello " in quel particolare contesto ? Oppure ce ne freghiamo del fatto che si distraggano e rivolgano a noi i loro sguardi meravigliati, pensando che siano dei perbenisti vittime della loro ignoranza e dei luoghi comuni ?
Nella partecipazione ecclesiale (intendendo con essa non solo il volontariato e la liturgia ma anche la partecipazione occasionale, come può essere una semplice visita ad una chiesa), esistono due modelli fondamentali di riferimento per quanto concerne la nostra "espressione corporea" : il primo è detto "corpo servile", il secondo "corpo vissuto". Badate, sono due modelli che non esistono allo stato "puro", ma che si configurano come dei meri modelli di riferimento.
Il primo, normalmente, si abina ad una visione "verticistica della fede e della partecipazione", prevalentemente si tratta di una visione "devozionista", rigorista, legalista, della fede e della Chiesa; il secondo si abina ad una visione "orizzontale" della fede e della partecipazione, dove ciò che maggiormente conta non è tanto la regola, non è la prassi, ma la spontaneità che scaturisce dal nostro essere cristiani, in un contesto comunitario, dalla gioa di "lodare Dio (anche) con canti, e danze", esprimendo non solo con la mente (e con lo spirito), ma con tutto il nostro corpo, con la massima naturalezza, la nostra identità di credenti e di membri della Chiesa di Dio in armonia totale col nostro corpo, con gli altri e col "Creato".
Ora, lo stare scalzi, potrebbe essere ammissibile e accettabile, qualora ci trovassimo in un contesto tipicizzato dal secondo modello di riferimento (quindi in momenti festosi, in Messe di gruppi o movimenti ecclesiali, in Messe sulle spiagge o all'aperto, in campi scuola giovanili, in comunità missionarie e simili.), ma laddove prevalesse invece il primo modello (che alla fine ancora oggi a quasi 50 anni dal Concilio Vaticano II, è, purtroppo, il prevalente), io credo che il presentarsi scalzi costituirebbe, a mio avviso, un comportamento un po' egoistico e irrispettoso.
San Francesco, la tradizione vuole che andasse scalzo, anche se questo si evince più dalla biografia dell' Anonimo Perugino che non dal suo principale biografo che fu Tommaso Da Celano,e in ogni caso, anche nella regola invita i suoi frati a stare scalzi "secondo i tempi e le costumanze", non in maniera indiscriminata.
Voi mi direte che la mentalità andrebbe cambiata, ..... e siamo sempre alle solite ! Chi altri può almeno seminare il germe di un simile rinnovamento, se noi noi ? E dico noi Associazione, con il nostro impegno con le nostre iniziative : organizziamoci anche a livello locale portando un esempio nelle scuole, nei gruppi giovanili, nelle parrocchie, nelle località di villeggiatura....Altrimenti fra dieci anni ci troveremo ancora qui, a criticare gli aspetti negativi del bf (l'intolleranza, le paure, l'esibizionismo ecc.) senza neppure tentare di impegnarci affinchè le cose possano un tantino cambiare. Non dico che aumenterebbero i bf, ma almeno si diffonderebbe maggiormante la cultura della reciproca accettazione.
Per quanto riguarda il postante del forum che avete citato, io credo che quando si ha la responsabilità di gestire qualcosa che non ci appartiene o che non appartiene solo a noi, si ha il dovere di agire secondo quei principi che vengono largamente condivisi e praticati, per cui non me la sento di esprimere un parere in merito alla sua decisione, semplicemente, in assenza di istruzioni, non si è assunto una responsabilità che non gli competeva. Per quanto concerne la risposta del "rettore" in questione (che credo fosse un cappellano, e non un rettore, perchè l'unica chiesa rettoria a Cagliari è quella che frequento io e il nostro rettore non credo affatto che la pensi come lui, visto che più volte mi ha ripreso perchè stavo scalzo in chiesa), devo dire che rappresenta una voce fuori dal coro, perchè non dobbiamo mai confondere ciò che talvolta è tollerato da ciò che realmente è concesso o da ciò che è più opportuno fare in certe circostanze.
Prima di tutto, entrare in chiesa scalzi, di per se, non rappresenta un affronto, ne' al luogo ne' al Padre Eterno. Tuttavia non scordiamo che all'interno di una chiesa vanno evitati tutti quegli atteggiamenti che potrebbero distrarre i fedeli presenti dalla meditazione e dalla preghiera.
La chiesa, prima ancora di essere un monumento, è un luogo di culto, dove il diritto alla concentrazione da parte di chi vi si reca per trovare un momento di raccoglimento dev'essere sacrosanto e fa parte della sensibilità di ciascuno avere rispetto per chi, al suo interno, non merita di essere distratto da situazioni inusuali (di qualsiasi tipo esse possano essere). Avete idea di quanti drammi umani passino nelle nostre chiese ? Avete idea della disperazione che tante volte si cela dietro quelle persone inginocchiate che si aggrappano a quell'"ultima spiaggia" ?
Una persona che entra scalza in una chiesa, di per se non fa nulla di male, ma, seppur involontariamente, rischia di attirare su di se l'attenzione (e le critiche) di coloro che invece desiderano solo silenzio e raccoglimento e che è giusto che lo ottengano, a prescindere da ciò che possono pensare sullo scalzismo.
Che facciamo ? Andiamo a spiegare a loro che "scalzo è sano" o che "scalzo è bello " in quel particolare contesto ? Oppure ce ne freghiamo del fatto che si distraggano e rivolgano a noi i loro sguardi meravigliati, pensando che siano dei perbenisti vittime della loro ignoranza e dei luoghi comuni ?
Nella partecipazione ecclesiale (intendendo con essa non solo il volontariato e la liturgia ma anche la partecipazione occasionale, come può essere una semplice visita ad una chiesa), esistono due modelli fondamentali di riferimento per quanto concerne la nostra "espressione corporea" : il primo è detto "corpo servile", il secondo "corpo vissuto". Badate, sono due modelli che non esistono allo stato "puro", ma che si configurano come dei meri modelli di riferimento.
Il primo, normalmente, si abina ad una visione "verticistica della fede e della partecipazione", prevalentemente si tratta di una visione "devozionista", rigorista, legalista, della fede e della Chiesa; il secondo si abina ad una visione "orizzontale" della fede e della partecipazione, dove ciò che maggiormente conta non è tanto la regola, non è la prassi, ma la spontaneità che scaturisce dal nostro essere cristiani, in un contesto comunitario, dalla gioa di "lodare Dio (anche) con canti, e danze", esprimendo non solo con la mente (e con lo spirito), ma con tutto il nostro corpo, con la massima naturalezza, la nostra identità di credenti e di membri della Chiesa di Dio in armonia totale col nostro corpo, con gli altri e col "Creato".
Ora, lo stare scalzi, potrebbe essere ammissibile e accettabile, qualora ci trovassimo in un contesto tipicizzato dal secondo modello di riferimento (quindi in momenti festosi, in Messe di gruppi o movimenti ecclesiali, in Messe sulle spiagge o all'aperto, in campi scuola giovanili, in comunità missionarie e simili.), ma laddove prevalesse invece il primo modello (che alla fine ancora oggi a quasi 50 anni dal Concilio Vaticano II, è, purtroppo, il prevalente), io credo che il presentarsi scalzi costituirebbe, a mio avviso, un comportamento un po' egoistico e irrispettoso.
San Francesco, la tradizione vuole che andasse scalzo, anche se questo si evince più dalla biografia dell' Anonimo Perugino che non dal suo principale biografo che fu Tommaso Da Celano,e in ogni caso, anche nella regola invita i suoi frati a stare scalzi "secondo i tempi e le costumanze", non in maniera indiscriminata.
Voi mi direte che la mentalità andrebbe cambiata, ..... e siamo sempre alle solite ! Chi altri può almeno seminare il germe di un simile rinnovamento, se noi noi ? E dico noi Associazione, con il nostro impegno con le nostre iniziative : organizziamoci anche a livello locale portando un esempio nelle scuole, nei gruppi giovanili, nelle parrocchie, nelle località di villeggiatura....Altrimenti fra dieci anni ci troveremo ancora qui, a criticare gli aspetti negativi del bf (l'intolleranza, le paure, l'esibizionismo ecc.) senza neppure tentare di impegnarci affinchè le cose possano un tantino cambiare. Non dico che aumenterebbero i bf, ma almeno si diffonderebbe maggiormante la cultura della reciproca accettazione.
Per quanto riguarda il postante del forum che avete citato, io credo che quando si ha la responsabilità di gestire qualcosa che non ci appartiene o che non appartiene solo a noi, si ha il dovere di agire secondo quei principi che vengono largamente condivisi e praticati, per cui non me la sento di esprimere un parere in merito alla sua decisione, semplicemente, in assenza di istruzioni, non si è assunto una responsabilità che non gli competeva. Per quanto concerne la risposta del "rettore" in questione (che credo fosse un cappellano, e non un rettore, perchè l'unica chiesa rettoria a Cagliari è quella che frequento io e il nostro rettore non credo affatto che la pensi come lui, visto che più volte mi ha ripreso perchè stavo scalzo in chiesa), devo dire che rappresenta una voce fuori dal coro, perchè non dobbiamo mai confondere ciò che talvolta è tollerato da ciò che realmente è concesso o da ciò che è più opportuno fare in certe circostanze.
Re: Scalzi in chiesa
Pertanto il tuo rettore butterebbe fuori dalla Chiesa San Francesco due volte? La prima perché scalzo e la seconda perché cecioso? Hai provato a farlo riflettere su questo punto?Per quanto concerne la risposta del "rettore" in questione (che credo fosse un cappellano, e non un rettore, perchè l'unica chiesa rettoria a Cagliari è quella che frequento io e il nostro rettore non credo affatto che la pensi come lui, visto che più volte mi ha ripreso perchè stavo scalzo in chiesa), devo dire che rappresenta una voce fuori dal coro
La Chiesa è un luogo devozionale dove ci si può presentare a piedi nudi, anche come segno di umiltà o penitenza, e certamente un atteggiamento del genere deve essere addirittura incoraggiato, se abbinato a un modo di vestirsi acconcio.
Nessuno si è mai provato a dirmi nulla in Chiesa, nemmeno a Jasna Gora, il Santuario di Cestokowa, dove sono capitato scalzo un giorno in cuii celebrava addirittura ilvescovo e c'erano delle prime comunioni. Al massimo il custode di San Satiro a Milano ha trovato a ridire se fotografavo...
Saluti canonici
Marco
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Scalzi in chiesa
Dunque, secondo questo ragionamento, delle persone che fanno una cosa lecita, devono adeguarsi a chi, proibendo o solo criticando negativamente, fa una cosa illecita, perché se una cosa è lecita non la si può lecitamente proibire o dichiarare illecita.Marc_63 ha scritto:La chiesa, prima ancora di essere un monumento, è un luogo di culto, dove il diritto alla concentrazione da parte di chi vi si reca per trovare un momento di raccoglimento dev'essere sacrosanto e fa parte della sensibilità di ciascuno avere rispetto per chi, al suo interno, non merita di essere distratto da situazioni inusuali (di qualsiasi tipo esse possano essere).
...
Una persona che entra scalza in una chiesa, di per se non fa nulla di male, ma, seppur involontariamente, rischia di attirare su di se l'attenzione (e le critiche) di coloro che invece desiderano solo silenzio e raccoglimento e che è giusto che lo ottengano, a prescindere da ciò che possono pensare sullo scalzismo.
No, secondo me sono loro, la piccola minoranza che vuole proibire e criticare negativamente che deve adeguarsi a perlomeno tollerare senza fare schiamazzi ciò che è lecito, ripeto, lecito fare in chiesa.
Per farmi capire meglio faccio un esempio "laico": a molti sarà capitato d'estate, 50 gradi all'esterno, di viaggiare su un treno con l'aria condizionata. Immancabilmente c'è un genio che, incapace di capire che passando dai 50 gradi esterni ai 25-27 interni si ha una sensazione di fresco (non freddo, fresco) che dura al massimo un minuto, poi il corpo si abitua, e pretende che l'aria condizionata venga spenta e tutti i passeggeri scoppino dal caldo per adeguarsi alla sua stupidità.
E non gli passa per la testa che è lui che dovrebbe adeguarsi agli altri.
Probabilmente, poi, andando in chiesa e credendosi un buon cristiano, comincerà a strillare chiedendo di buttare fuori il credente scalzo.
Secondo voi, chi dovrebbe essere redarguito: l'emulo di San Francesco o chi disturba con le sue voglie proibizioniste?
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Scalzi in chiesa
Tuttavia non scordiamo che all'interno di una chiesa vanno evitati tutti quegli atteggiamenti che potrebbero distrarre i fedeli presenti dalla meditazione e dalla preghiera....
Quindi secondo te sarebbe giustificabile proibire l’entrata in chiesa ad uno scalzo devoto e che a sua volta vuole pregare e che magari è scalzo proprio per rispetto e devozione o penitenza perché distrae altri fedeli in preghiera? Però in questo modo tu allontaneresti un fedele dalla casa di Dio impedendogli di pregare.
Capisco che lo scalzismo sia una cosa vista come strana e che quindi possa attirare l’attenzione della gente. Io però credo che un fedele immerso nella preghiera non si accorgerebbe neppure dello scalzo e se se ne accorgesse dopo un momento di distrazione è presumibile che prenda la persona per un devoto credente e non per un cafone. Questo ovviamente se lo scalzo entra in chiesa in modo discreto e sobrio.
Credo che il danno lo potrebbe fare il guardiano che per redarguire lo scalzo infastidirebbe con il suo vociare chi sta pregando.
C’è poi da considerare il contesto. A San Pietro è ragionevole pensare che la maggior parte delle persone entrino per visitare la Basilica e poi già che sono li dicono una preghiera. Diciamo che se uno vuole pregare in pace non è proprio il luogo più adatto. In questo caso è plausibile che lo scalzo sia più un turista che un devoto anche se l’importanza del luogo potrebbe anche far pensare ad un pellegrino. Ma che sia turista o pellegrino secondo me poco importa purché si comporti in modo rispettoso del luogo in cui si trova. A questo punto può essere davvero difficile dire se uno è turista o credente. Magari sei entrambe le cose. Molti credenti entrano in San Pietro e fanno foto (turista) e poi si fermano a pregare (credente).
Ma se togliamo certe chiese importanti che sono ormai più turistiche che luoghi di fede è chiaro che lo scalzo che entra in una normale chiesa non è un turista ma un fedele (che poi entri scalzo per devozione o perché vive scalzo poco importa). In questo contesto ritengo che sarebbe oltremodo scorretto allontanarlo. Se un altro fedele si distrae e magari si scandalizza a vedere uno scalzo sono problemi suoi. Personalmente mi è capitato più volte mentre passeggiavo, ben lontano da percorsi sacri, che qualcuno mi chiedesse se facevo penitenza. Ora se questo pensiero a mio avviso bizzarro in un certo contesto potrebbe essere invece plausibile se fossi in chiesa. A questo punto poco importa se io sono scalzo per mio piacere e non per penitenza. L'importante è che il fedele che mi vede scalzo si dia una spiegazione plausibile ‘è uno devoto che fa penitenza’. Una volta che lui si sarà convinto di questo e non che sono un matto la mia stranezza ha una spiegazione per lui logica e positiva ‘guarda che bravo, che sant’uomo’. Che questo non sia la realtà poco importa.
La chiesa è proprio uno di quei luoghi dove noi scalzi dovremmo entrare con meno timori proprio perché è facile giustificare il nostro stare scalzi (in una libreria non puoi giustificarti dicendo che è un luogo sacro o che sei un devoto e quindi è più facile che passi per matto).
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Scalzi in chiesa
Devo dire che la discussione mi pare molto interessante. Marco53, Andrea77 e Rei hanno portato motivazioni ineccepibili e sulle quali concordo al 90% Ricordo ancora come ci rimasi male quando circa due anni fa mi fu impedito di entrare scalzo nella Basilica di San Francesco ad Assisi, lo scrissi anche sul forum....., mentre l'estate scorsa, sempre ad Assisi, all'Eremo delle Carceri sono stato scambiato per un penitente.
(Stavo per rispondere che per me la penitenza sarebbe stata quella di indossare le scarpe...
Tuttavia, vorrei meglio chiarire il concetto che ho espresso in precedenza .
Girando l'Italia e l'Europa mi sono accorto di come, da luogo a luogo, cambi la mentalità : ci sono luoghi ad alta frequentazione turistica dove entrare in chiesa scalzi è tollerato, o consentito, se preferite, e luoghi dalle caratteristiche analoghe dove vige un maggior rigore. Al Duomo di Firenze, ad esempio non mi è stato permesso dalla sorveglianza, e neppure a Santa Croce, nonostante ai turisti ci siano abituati, e luoghi dove invece, sempre a Firenze mi è stato permesso. A Cagliari, (a parte nella chiesa dove frequento, ove, quando mi dedico alle mie mansioni al di fuori delle funzioni, sto spesso scalzo ), sinceramente non mi pare d'essere mai entrato scalzo in una chiesa.....abbiamo un Arcivescovo ex Ordinario Militare per l' Italia che so essere molto severo su certi punti e sul rispetto di un certo "formalismo", ed essendo io un ministro laico e responsabile diocesano di un movimento di pastorale giovanile, preferisco non attrarmi le sue ire, in quanto, il suo disappunto potrebbe ricadere sull'intero movimento giovanile che rappresento nella Diocesi, ... e devo camminare non tanto con i piedi nudi, ma con i piedi "di piombo".
Chi è avezzo di ambienti ecclesiali saprà che spesso ai laici impegnati è richiesto di più, almeno in termini comportamentali, di quanto non sia richiesto agli stessi preti.
Fino a qualche anno fa, quando seguivo personalmente i giovani (dai 18 ai 40 anni) nei campi scuola ho sempre utilizzato la dinamica dello scalzismo; io e loro trascorrevamo i 7 giorni del campo in pratica sempre scalzi, anche durante la Messa quotidiana, per cui figuratevi se non ritengo che scalzismo e religione non possano che andare a braccetto....solo che mi rendo conto che in certe situazioni scattino, purtroppo, dinamiche diverse.
Per rispondere a Marco53 sul fatto di far riflettere il mio rettore, vorrei dire che circa un anno fa, Cristiana, (Contessa scalza) chiese ad alcuni di noi di elaborare, ciascuno secondo la propria competenza, una sorta di "articolo", da raccogliere poi in una sorta di opera editoriale, nel quale si trattassero diversi aspetti del bf; io trattai l'aspetto religioso e il rettore visionò il mio lavoro e lo approvò senza alcun appunto, contribuendo anche lui, seppur indirettamente, alla nostra causa.
Sul concetto di penitenza, poi, ci sarebbe da scrivere un libro, visto che attraverso la storia esso ha subito innumerevoli interpretazioni e applicazioni diverse, e non sarebbe male affrontare il tema "Scalzi per penitenza", ma, semmai, ne potremmo discutere in uno spazio apposito, magari ad integrazione di quell'opera coordinata da Cristiana di cui però non si è saputo più nulla ma che, secondo me vale la pena di riprendere.
E, sulla scia di Marco53 ....saluti ecclesiastici.
Marc.
P.S. Dimenticavo : se fosse capitato a me di vedere due persone (turisti o devoti che fossero) entrare in chiesa a piedi nudi, penso che ne avrei approfittato per intavolare un discorso con loro, me ne sarei guardato bene dal mandarli via dalla casa di tutti.... e sapete che gli argomenti ad eventuale difesa loro e mia, non mi sarebbero certo mancati...... ma non me la sento di criticare una persona che, al di fuori della cultura bf, ha espresso valutazioni diverse....per una questione di correttezza....
(Stavo per rispondere che per me la penitenza sarebbe stata quella di indossare le scarpe...
Tuttavia, vorrei meglio chiarire il concetto che ho espresso in precedenza .
Girando l'Italia e l'Europa mi sono accorto di come, da luogo a luogo, cambi la mentalità : ci sono luoghi ad alta frequentazione turistica dove entrare in chiesa scalzi è tollerato, o consentito, se preferite, e luoghi dalle caratteristiche analoghe dove vige un maggior rigore. Al Duomo di Firenze, ad esempio non mi è stato permesso dalla sorveglianza, e neppure a Santa Croce, nonostante ai turisti ci siano abituati, e luoghi dove invece, sempre a Firenze mi è stato permesso. A Cagliari, (a parte nella chiesa dove frequento, ove, quando mi dedico alle mie mansioni al di fuori delle funzioni, sto spesso scalzo ), sinceramente non mi pare d'essere mai entrato scalzo in una chiesa.....abbiamo un Arcivescovo ex Ordinario Militare per l' Italia che so essere molto severo su certi punti e sul rispetto di un certo "formalismo", ed essendo io un ministro laico e responsabile diocesano di un movimento di pastorale giovanile, preferisco non attrarmi le sue ire, in quanto, il suo disappunto potrebbe ricadere sull'intero movimento giovanile che rappresento nella Diocesi, ... e devo camminare non tanto con i piedi nudi, ma con i piedi "di piombo".
Chi è avezzo di ambienti ecclesiali saprà che spesso ai laici impegnati è richiesto di più, almeno in termini comportamentali, di quanto non sia richiesto agli stessi preti.
Fino a qualche anno fa, quando seguivo personalmente i giovani (dai 18 ai 40 anni) nei campi scuola ho sempre utilizzato la dinamica dello scalzismo; io e loro trascorrevamo i 7 giorni del campo in pratica sempre scalzi, anche durante la Messa quotidiana, per cui figuratevi se non ritengo che scalzismo e religione non possano che andare a braccetto....solo che mi rendo conto che in certe situazioni scattino, purtroppo, dinamiche diverse.
Per rispondere a Marco53 sul fatto di far riflettere il mio rettore, vorrei dire che circa un anno fa, Cristiana, (Contessa scalza) chiese ad alcuni di noi di elaborare, ciascuno secondo la propria competenza, una sorta di "articolo", da raccogliere poi in una sorta di opera editoriale, nel quale si trattassero diversi aspetti del bf; io trattai l'aspetto religioso e il rettore visionò il mio lavoro e lo approvò senza alcun appunto, contribuendo anche lui, seppur indirettamente, alla nostra causa.
Sul concetto di penitenza, poi, ci sarebbe da scrivere un libro, visto che attraverso la storia esso ha subito innumerevoli interpretazioni e applicazioni diverse, e non sarebbe male affrontare il tema "Scalzi per penitenza", ma, semmai, ne potremmo discutere in uno spazio apposito, magari ad integrazione di quell'opera coordinata da Cristiana di cui però non si è saputo più nulla ma che, secondo me vale la pena di riprendere.
E, sulla scia di Marco53 ....saluti ecclesiastici.
Marc.
P.S. Dimenticavo : se fosse capitato a me di vedere due persone (turisti o devoti che fossero) entrare in chiesa a piedi nudi, penso che ne avrei approfittato per intavolare un discorso con loro, me ne sarei guardato bene dal mandarli via dalla casa di tutti.... e sapete che gli argomenti ad eventuale difesa loro e mia, non mi sarebbero certo mancati...... ma non me la sento di criticare una persona che, al di fuori della cultura bf, ha espresso valutazioni diverse....per una questione di correttezza....
Re: Scalzi in chiesa
Al Duomo di Firenze, ad esempio non mi è stato permesso dalla sorveglianza, e neppure a Santa Croce,
Come noto per chi legge da un po' di tempo il forum quando siamo andati a Firenze c'è stata proprio un accesa discussione con una sorvegliante all'ingresso di Santa Croce. Alla fine è intervenuto il responsabile che, probabilmente intimidito da Ares che ha detto di essere avvocato, c'ha fatto entrare.
Devo dire che fossi stato da solo avrei desistito perché non mi va di fare discussioni però questa è la dimostrazione che spesso se si insiste e si fanno capire le proprie ragioni alla fine si riesce a entrare anche in luoghi dove inizialmente ci respingono barricandosi dietro a finti divieti.
Quella della Basilica di San Francesco poi è il colmo! In pratica il santo non sarebbe potuto entrare nella Basilica a lui dedicata...
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Scalzi in chiesa
Quella della Basilica di San Francesco poi è il colmo! In pratica il santo non sarebbe potuto entrare nella Basilica a lui dedicata...
A quanto pare no, Andre ma ti rendi conto !!!!!!?????? Pazzesco ! C'ero rimasto di sasso ! Questo succede quando in nome di un falso decoro ci si appropria di ciò che non è proprio e lo si gestisce con arroganza e prepotenza; spesso non ci si fa scrupolo di appropriarsi e di manipolare a proprio piacimento neppure la Parola di Dio, figurati l'esempio di un santo, la cui grandezza, dopo quasi 1000 anni, viene ancora messa in discussione da una buona parte dell'odierno clero..... e ti lascio altri commenti ad un messaggio privato, anche per non andare O.T.
Ti ricordo solo alcune parole che Gesù Cristo rivolse a persone come loro :"Farisei, sepolcri imbiancati, razza di vipere, pubblicani e prostitute vi precederanno nel Regno dei Cieli..."
Re: Scalzi in chiesa
&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&Andrea77 ha scritto:E' comunque paradossale che davanti ad un rettore che gli cita la Bibbia questo tizio nutra ancora dei dubbi se fare entrare o meno San Francesco.
Ciaoooooooooooo, omonimo!!!!!!!!!!!!!!!
Si, è proprio vero! Certo che 'sto tipo (neoiscritto al 4° messaggio...) deve avere proprio una bella testa!
Ma mi domando io: se il tuo capo ti dice FAI COSì E COSì. NON FARE INVECE COSì E COSì...
E' mai possibile che abbia ancora dei dubbi e che debba insistere e scrivere al suo forum per domandare agli altri bla bla bla...
Forse certe persone non hanno fantasia, arguzia, cultura, creatività, curiosità, desiderio di evolvere, conoscere, imparare, un minimo
di UMILTA' dinnanzi al sapere di un rettore o cappellano che sia...
No, sanno di non essere niente e fanno l'unica cosa che sanno fare bene: rompere le
Ciaooooooooooooooo!!!!!!!!!! Saluti devotiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!
N.B. Andy ha girato impunemente tre o quattromila chiese scalzo, senza osservazioni, pur NON essendo credente, né praticante
- A - N - D - Y -
Andy- Numero di messaggi : 301
Data d'iscrizione : 02.01.08
Bella discussione!
Gran bella discussione!
La mai unica esperienza in questo senso è stata nella "Porziuncola" ad Assisi. Avevo i sandali, ma non appena entrato ho avvertito un forte impulso di stare scalzo e me li sono levati. Prima di raccogliermi in preghiera ho visto, con la coda dell'occhio, una donna che -dopo avermi guardato con aria perplessa- ha fatto esattamente la stessa cosa.
Avrei voluto stare scalzo anche nelle Chiese di Siena che ho visitato durante la Via Francigena, ma sarebbe stato igienicamente inopportuno, visto che avevo la pelle dei piedi (sotto) completamente aperta da piaghe (residuo di vesciche curate male da me nei due giorni prima).
Anche io credo che dipenda dal contesto.
E' vero che S. Francesco girava scalzo. E' anche vero che se gli avessero impedito di entrare scalzo si sarebbe messo i calzari immediatamente oppure avrebbe optato per un'altra chiesa. Infatti, di fronte ad un ordine di un superiore ecclesiastico, avrebbe immediatamente obbedito per il voto di obbedienza e, in ogni caso, predicava la mitezza che evita gli scontri e le discussioni, non l'orgoglio di arroccarsi in difesa di un proprio (asserito) diritto.
La mai unica esperienza in questo senso è stata nella "Porziuncola" ad Assisi. Avevo i sandali, ma non appena entrato ho avvertito un forte impulso di stare scalzo e me li sono levati. Prima di raccogliermi in preghiera ho visto, con la coda dell'occhio, una donna che -dopo avermi guardato con aria perplessa- ha fatto esattamente la stessa cosa.
Avrei voluto stare scalzo anche nelle Chiese di Siena che ho visitato durante la Via Francigena, ma sarebbe stato igienicamente inopportuno, visto che avevo la pelle dei piedi (sotto) completamente aperta da piaghe (residuo di vesciche curate male da me nei due giorni prima).
Anche io credo che dipenda dal contesto.
E' vero che S. Francesco girava scalzo. E' anche vero che se gli avessero impedito di entrare scalzo si sarebbe messo i calzari immediatamente oppure avrebbe optato per un'altra chiesa. Infatti, di fronte ad un ordine di un superiore ecclesiastico, avrebbe immediatamente obbedito per il voto di obbedienza e, in ogni caso, predicava la mitezza che evita gli scontri e le discussioni, non l'orgoglio di arroccarsi in difesa di un proprio (asserito) diritto.
_CORVO_- Numero di messaggi : 5
Data d'iscrizione : 17.07.11
Re: Scalzi in chiesa
Questo non è esatto._CORVO_ ha scritto:E' vero che S. Francesco girava scalzo. E' anche vero che se gli avessero impedito di entrare scalzo si sarebbe messo i calzari immediatamente oppure avrebbe optato per un'altra chiesa. Infatti, di fronte ad un ordine di un superiore ecclesiastico, avrebbe immediatamente obbedito per il voto di obbedienza e, in ogni caso, predicava la mitezza che evita gli scontri e le discussioni, non l'orgoglio di arroccarsi in difesa di un proprio (asserito) diritto.
1) San Francesco scarpe o sandali non ce li aveva proprio e quindi non poteva metterseli.
2) Prima che il suo ordine fosse riconosciuto dal Papa (con molti cardinali contrari) una delle accuse di "sedizione" che gli furono mosse fu proprio quella di aver restaurato ed aperto al culto una chiesa abbandonata per non andare alla chiesa parrocchiale dove gli facevano storie (non solo per i piedi nudi).
San Francesco era un gran bel ribelle che creava scandalo. Altro che obbedienza...
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Scalzi in chiesa
Mah...veramente come gli è arrivata quest'accusa ha alzato i talloni ed è andato a chiedere l'approvazione della Regola.
Che fosse scomodo, che fosse un "ribelle" nel senso che portava innovazioni ok, ma che si ribellasse alla Chiesa disobbedendo...non credo proprio. Ma qui andiamo OT.
Che fosse scomodo, che fosse un "ribelle" nel senso che portava innovazioni ok, ma che si ribellasse alla Chiesa disobbedendo...non credo proprio. Ma qui andiamo OT.
_CORVO_- Numero di messaggi : 5
Data d'iscrizione : 17.07.11
Re: Scalzi in chiesa
La chiesa, prima ancora di essere un monumento, è un luogo di culto, dove il diritto alla concentrazione da parte di chi vi si reca per trovare un momento di raccoglimento dev'essere sacrosanto e fa parte della sensibilità di ciascuno avere rispetto per chi, al suo interno, non merita di essere distratto da situazioni inusuali (di qualsiasi tipo esse possano essere).
...
Una persona che entra scalza in una chiesa, di per se non fa nulla di male, ma, seppur involontariamente, rischia di attirare su di se l'attenzione (e le critiche) di coloro che invece desiderano solo silenzio e raccoglimento e che è giusto che lo ottengano, a prescindere da ciò che possono pensare sullo scalzismo.
Scusate ma visto che questa discussione è stata riaperta ne approfitto per esprimere la mia opinione:
Io posso parlare della meditazione visto che sono più vicino a questa pratica che alla preghiera, però le due cose sono molto simili, entrambe le pratiche sono delle vie per arrivare al silenzio della mente condizionata per far affiorare il vero "sè".
Quando sei assorto VERAMENTE in questa pratica sei allo stesso tempo "distaccato dal mondo" e "unito al mondo":
- distaccato perchè ti sei tolto dai falsi condizionamenti
- unito perchè stai sperimentando l' unione con l'universo di cui facciamo parte
Quindi, se uno medita (o prega) VERAMENTE, non lo vede neanche uno scalzo, perchè vede la realtà per quella che è, non esiste lo scalzo, non esiste il vestito male, non esiste il brutto nè il bello, ma siamo un tutt'uno, senza definizioni e senza confini.
Chi ha il tempo per criticare o per dare sfoggio dei propri vestiti firmati non ha capito una mazza, per cui farebbe meglio a starsene a casa e non sprecare tempo, perchè così non serve a niente, e allo stesso modo dovrebbe farlo il barefooter che entra in chiesa calzato perchè pensa di dare fastidio agli altri.
A noi la scelta quindi se dare retta ai falsi condizionamenti che ci portano ad essere più piccoli di chi critica...
Quindi facciamo quello che sentiamo noi e quello che rispetta la legge.
Se la legge o il regolamento vieta di entrare scalzi in un posto calziamoci o andiamocene, ma se lo facciamo per rispettare i "tradizionalisti" allora riflettiamo un pò su noi stessi...
Come già detto in un altro post,chi ha fastidio alla vista dei piedi nudi ha dei problemi psicologici che vanno curati, perchè è una persona molto complessata, in realtà ha paura di mostrare sè stesso per quello che è e ha paura degli altri.
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: Scalzi in chiesa
Tempo fa ho letto un'articolo che parlava di una disputa tra i Polacchi (molto cattolici e "tradizionalisti") e i Tedeschi, perchè al confine tra i due stati ci sono delle spiaggie in cui questi ultimi vanno tranquillamente ignudi.
I Polacchi si sono scandalizzati, mentre i Tedeschi hanno replicato che chi critica è perchè ci mette l'intenzione, mentre loro vanno come natura li ha fatti e nello stare in spiaggia non vedono intenzione sessuale, si può essere molto più volgari da vestiti.
Quindi il bene o il male è sempre nell'intenzione di chi guarda, se una persona ha paura di vedere uno nudo è perchè ha paura dentro di sè di esserne attratto, tengo lontana la mela per evitare la tentazione,vogliamo fuggire invece di affrontare il nostro io.
Se una persona ha paura di vedere i piedi nudi è perchè o ha paura di vedere le persone per quello che sono o nasconde un feticismo represso che non vuole far emergere.
In entrambi i casi la persona ha bisogno di aiuto per far emergere i problemi che ha dentro di sè, però se noi ci calziamo per "rispetto" di questi problemi sbagliamo anche noi.
Come ripetuto più volte secondo me dobbiamo calzarci solo quando ce lo sentiamo noi o dobbiamo rispettare la legge o il regolamento per giusto o sbagliato che sia, non facciamone un discorso di rispetto verso gli estranei, perchè questo non vuol dire rispettare gli altri.
I Polacchi si sono scandalizzati, mentre i Tedeschi hanno replicato che chi critica è perchè ci mette l'intenzione, mentre loro vanno come natura li ha fatti e nello stare in spiaggia non vedono intenzione sessuale, si può essere molto più volgari da vestiti.
Quindi il bene o il male è sempre nell'intenzione di chi guarda, se una persona ha paura di vedere uno nudo è perchè ha paura dentro di sè di esserne attratto, tengo lontana la mela per evitare la tentazione,vogliamo fuggire invece di affrontare il nostro io.
Se una persona ha paura di vedere i piedi nudi è perchè o ha paura di vedere le persone per quello che sono o nasconde un feticismo represso che non vuole far emergere.
In entrambi i casi la persona ha bisogno di aiuto per far emergere i problemi che ha dentro di sè, però se noi ci calziamo per "rispetto" di questi problemi sbagliamo anche noi.
Come ripetuto più volte secondo me dobbiamo calzarci solo quando ce lo sentiamo noi o dobbiamo rispettare la legge o il regolamento per giusto o sbagliato che sia, non facciamone un discorso di rispetto verso gli estranei, perchè questo non vuol dire rispettare gli altri.
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: Scalzi in chiesa
Ed andare scalzi in chiesa è anche il modo migliore per sentire l'unione con il mondo (e se vogliamo con Dio).
Inoltre il concetto di tradizionalismo spesso viene confuso, e in realtà porta ad un blocco nella crescita personale dell'individuo.
E poi dalla Bibbia si evince che Dio non vede di buon occhio le "anime tiepide", visto che dice che le vomiterà...
Tante persone "bigotte" purtroppo appartengono a questa categoria...
Inoltre il concetto di tradizionalismo spesso viene confuso, e in realtà porta ad un blocco nella crescita personale dell'individuo.
E poi dalla Bibbia si evince che Dio non vede di buon occhio le "anime tiepide", visto che dice che le vomiterà...
Tante persone "bigotte" purtroppo appartengono a questa categoria...
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: Scalzi in chiesa
Il nostro sacerdote è Lefevriano, quindi penso che più tradizionalista e purista di lui non ne esistano.
Non dà la comunione a chi è vestito in modo indecoroso, dà solo la comunione in bocca e solo a chi si inginocchia alla balaustra, secondo il rito tridentino.
Questo per dare l'idea.
Ebbene, nella Cappella di Seregno dove celebra la messa c'è un tizio (non me...non ancora, cmq) che viene sempre a Messa a piedi nudi. Sempre. Estate e inverno.
Eppure il sacerdote non ha mai detto niente su/a lui. Sono certo che, ove la morale o l'etica o il codice di diritto canonico cattolici lo vietassero, il nostro prete sarebbe il primo ad esigerne l'applicazione. Quindi devo desumere che non esistano divieti in tal senso.
Non dà la comunione a chi è vestito in modo indecoroso, dà solo la comunione in bocca e solo a chi si inginocchia alla balaustra, secondo il rito tridentino.
Questo per dare l'idea.
Ebbene, nella Cappella di Seregno dove celebra la messa c'è un tizio (non me...non ancora, cmq) che viene sempre a Messa a piedi nudi. Sempre. Estate e inverno.
Eppure il sacerdote non ha mai detto niente su/a lui. Sono certo che, ove la morale o l'etica o il codice di diritto canonico cattolici lo vietassero, il nostro prete sarebbe il primo ad esigerne l'applicazione. Quindi devo desumere che non esistano divieti in tal senso.
_CORVO_- Numero di messaggi : 5
Data d'iscrizione : 17.07.11
Re: Scalzi in chiesa
Infatti, i divieti sono solo nelle teste di alcuni...
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
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