La mia conquista più grande :-D
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La mia conquista più grande :-D
Ieri ed oggi sono riuscito a fare qualcosa che mi sembra una delle mie conquiste personali più grandi fatte fino ad ora (dal punto di vista del barefooting; e non solo): sono andato scalzo in mensa (una delle mense convenzionate con l'azienda per cui lavoro. Cioè sapendo che con probabilità altissima avrei incontrato anche dei colleghi di lavoro)
Ieri per la prima volta. Non mi ricordo l'ultima volta che ero così nervoso come quando ho parcheggiato la macchina davanti alla mensa... (quasi un piccolo attacco di panico ). Ma ero intenzionato a farlo, perchè sento che troppo spesso mi lascio influenzare dagli altri talmente tanto da non essere veramente me stesso; non so bene come esprimerlo, una sensazione come se mi lasciassi "definire" troppo dall'opinione degli altri. Ma ormai la voglia di stare scalzo fa parte del mio modo di essere. Perciò entrare in quella mensa scalzo, e (se necessario) riuscire a fronteggiare anche l'opinione dei colleghi di lavoro, l'ho sentito quasi come un ... "dovere" verso me stesso; una necessità per riuscire ad "affermarmi". E perchè no, crescere (anche se ho quasi 40 anni ). In fondo, che mi importa dell'opinione dei colleghi di lavoro ? Porcalamiseria, sono ancora un liceale che ha il terrore di essere escluso dal gruppo perchè non porta la stessa felpa degli altri ?
Per quello infine sono entrato scalzo in quella mensa. Colleghi non ne ho visti, ma tanti scolari e liceali (sicuramente qualcuno avrà la facciatosta di fare qualche battuta). Il proprietario chissà cosa dirà... Ho preso il vasoio. Sono andato al banco. Ho preso le mie robe. Ho pagato, mi sono seduto, e ho cominciato a mangiare. Niente di niente. Nessuna reazione da parte di nessuno. Aspettavo qualcosa, quasi con il cuore in gola, ma niente.
Poi vedo arrivare alcuni colleghi di lavoro. Ecco, mi vedranno, e faranno qualche battuta. Prendono la loro roba, si siedono qualche tavolo lontano da me, mi vedono. Niente. Probabilmente non hanno visto che ero scalzo. Finisco di mangiare, vado al banco a bere il caffè. Adesso devono vedere che sono scalzo, dato che sono seduti a pochi metri di distanza. Devono aver qualche battuta da fare. Niente...
Esco e torno alla macchina. Riesco solo a pensare "C-E L-H-O F-A-T-T-A!". E quanti "devono" inutili...
Ovviamente prima di rientrare in azienda mi calzo di nuovo (al lavoro c'è un dress code. Ma nel mio tempo libero comincio a prendermi la mia libertà, porc... ).
Oggi per la seconda volta. Esco dall'ufficio; incrocio gli stessi colleghi di lavoro di ieri, e noto che lanciano una breve occhiata ai miei piedi (prob. per assicurarsi che non girassi scalzo per l'azienda ma che vanno a pensare ?!? )
So che andranno nella stessa mensa di nuovo; e se ci vado di nuovo scalzo, vedranno che mi scalzo appena posso fuori lavoro. ... momento di esitazione ... magari vado da un altra parte ? o oggi non entro scalzo ? ... Ma chi se ne frega! Non ho imparato niente dall'esperienza di ieri ?!? Entro in macchina, mi tolgo le scarpe, faccio il tragitto, parcheggio, esco dalla macchina. Arriva la macchina dei miei colleghi. Hanno visto che sono di nuovo scalzo. Bingo... Attraverso il piazzale ed entro in mensa. Però strano... mi pare molto più facile di ieri. Prendo il vasoio, ordino i piatti. Arrivano i colleghi. Sono vicini a me, chiacchierano tra di loro. Sanno che sono scalzo; che aspettano a farmi una battuta o uno sfottò ? Vado alla cassa, pago, mi siedo. Pagano anche loro, si avviano su un altro tavolo. Uno mi vede e mi saluta con un sorriso. Boh...
Finisco di mangiare, vado al banco ed ordino il caffè. Mentre lo aspetto, il proprietario mi vede e si avvia a dirmi qualcosa. Ecco... doveva succedere... "Vedo che porti le tue scarpe da ginnastica" (premessa: lui sa che corroscalzo; una volta abbiamo scambiato qualche parola riguardo i nostri sport. Ma ovviamente ignora che lo facessi anche in altre occasioni)
"Le più leggere al mondo!", rispondo sorridendo. E lui "E non si consumano!", e mi fa un thumbs-up (cioè il pollice alzato).
... che dire ...
Arrivano i colleghi a bere il caffè. Si mettono vicini a me. Ecco, ora dovranno fare la loro battuta. "Buono il caffè, vero ?" "Sì, molto!", rispondo. Io ho già finito il mio, e mi appresto a uscire. Li saluto, e tutti e quattro ricambiano. Probabilmente era solo un'impressione mia, ma mi sembrava un saluto più "sincero" del solito; come dire, come se avessi guadagnato di ... rispetto nei loro occhi.
Ma che cavolo sta succedendo ?!? Ma quando verrò finalmente considerato matto ed emarginato ?!?
Se vado avanti ad andare scalzo in questa misura, sicuramente arriveranno delle battutaccie prima o poi. Può anche darsi che al lavoro alcuni colleghi sparlino di me. Ma che me ne importa ? Ormai in questi pochi giorni ho fatto talmente tante esperienze positive da dimostrarmi che le reazioni negative saranno sempre una netta minoranza. E soprattutto nessuna delle reazioni era come mi aspettavo. Un pò mi sconvolge che avevo un'immagine così sbagliata della reazione degli altri nei miei confronti...
Scusate se questi giorni scrivo delle pergamene; spero di non sembrare noioso o persino dare l'impressione di voler fare il sapientone o lo spaccone, ma per me era un'esprienza talmente forte e positiva che volevo condividerla
Ciao
Christian
Ieri per la prima volta. Non mi ricordo l'ultima volta che ero così nervoso come quando ho parcheggiato la macchina davanti alla mensa... (quasi un piccolo attacco di panico ). Ma ero intenzionato a farlo, perchè sento che troppo spesso mi lascio influenzare dagli altri talmente tanto da non essere veramente me stesso; non so bene come esprimerlo, una sensazione come se mi lasciassi "definire" troppo dall'opinione degli altri. Ma ormai la voglia di stare scalzo fa parte del mio modo di essere. Perciò entrare in quella mensa scalzo, e (se necessario) riuscire a fronteggiare anche l'opinione dei colleghi di lavoro, l'ho sentito quasi come un ... "dovere" verso me stesso; una necessità per riuscire ad "affermarmi". E perchè no, crescere (anche se ho quasi 40 anni ). In fondo, che mi importa dell'opinione dei colleghi di lavoro ? Porcalamiseria, sono ancora un liceale che ha il terrore di essere escluso dal gruppo perchè non porta la stessa felpa degli altri ?
Per quello infine sono entrato scalzo in quella mensa. Colleghi non ne ho visti, ma tanti scolari e liceali (sicuramente qualcuno avrà la facciatosta di fare qualche battuta). Il proprietario chissà cosa dirà... Ho preso il vasoio. Sono andato al banco. Ho preso le mie robe. Ho pagato, mi sono seduto, e ho cominciato a mangiare. Niente di niente. Nessuna reazione da parte di nessuno. Aspettavo qualcosa, quasi con il cuore in gola, ma niente.
Poi vedo arrivare alcuni colleghi di lavoro. Ecco, mi vedranno, e faranno qualche battuta. Prendono la loro roba, si siedono qualche tavolo lontano da me, mi vedono. Niente. Probabilmente non hanno visto che ero scalzo. Finisco di mangiare, vado al banco a bere il caffè. Adesso devono vedere che sono scalzo, dato che sono seduti a pochi metri di distanza. Devono aver qualche battuta da fare. Niente...
Esco e torno alla macchina. Riesco solo a pensare "C-E L-H-O F-A-T-T-A!". E quanti "devono" inutili...
Ovviamente prima di rientrare in azienda mi calzo di nuovo (al lavoro c'è un dress code. Ma nel mio tempo libero comincio a prendermi la mia libertà, porc... ).
Oggi per la seconda volta. Esco dall'ufficio; incrocio gli stessi colleghi di lavoro di ieri, e noto che lanciano una breve occhiata ai miei piedi (prob. per assicurarsi che non girassi scalzo per l'azienda ma che vanno a pensare ?!? )
So che andranno nella stessa mensa di nuovo; e se ci vado di nuovo scalzo, vedranno che mi scalzo appena posso fuori lavoro. ... momento di esitazione ... magari vado da un altra parte ? o oggi non entro scalzo ? ... Ma chi se ne frega! Non ho imparato niente dall'esperienza di ieri ?!? Entro in macchina, mi tolgo le scarpe, faccio il tragitto, parcheggio, esco dalla macchina. Arriva la macchina dei miei colleghi. Hanno visto che sono di nuovo scalzo. Bingo... Attraverso il piazzale ed entro in mensa. Però strano... mi pare molto più facile di ieri. Prendo il vasoio, ordino i piatti. Arrivano i colleghi. Sono vicini a me, chiacchierano tra di loro. Sanno che sono scalzo; che aspettano a farmi una battuta o uno sfottò ? Vado alla cassa, pago, mi siedo. Pagano anche loro, si avviano su un altro tavolo. Uno mi vede e mi saluta con un sorriso. Boh...
Finisco di mangiare, vado al banco ed ordino il caffè. Mentre lo aspetto, il proprietario mi vede e si avvia a dirmi qualcosa. Ecco... doveva succedere... "Vedo che porti le tue scarpe da ginnastica" (premessa: lui sa che corroscalzo; una volta abbiamo scambiato qualche parola riguardo i nostri sport. Ma ovviamente ignora che lo facessi anche in altre occasioni)
"Le più leggere al mondo!", rispondo sorridendo. E lui "E non si consumano!", e mi fa un thumbs-up (cioè il pollice alzato).
... che dire ...
Arrivano i colleghi a bere il caffè. Si mettono vicini a me. Ecco, ora dovranno fare la loro battuta. "Buono il caffè, vero ?" "Sì, molto!", rispondo. Io ho già finito il mio, e mi appresto a uscire. Li saluto, e tutti e quattro ricambiano. Probabilmente era solo un'impressione mia, ma mi sembrava un saluto più "sincero" del solito; come dire, come se avessi guadagnato di ... rispetto nei loro occhi.
Ma che cavolo sta succedendo ?!? Ma quando verrò finalmente considerato matto ed emarginato ?!?
Se vado avanti ad andare scalzo in questa misura, sicuramente arriveranno delle battutaccie prima o poi. Può anche darsi che al lavoro alcuni colleghi sparlino di me. Ma che me ne importa ? Ormai in questi pochi giorni ho fatto talmente tante esperienze positive da dimostrarmi che le reazioni negative saranno sempre una netta minoranza. E soprattutto nessuna delle reazioni era come mi aspettavo. Un pò mi sconvolge che avevo un'immagine così sbagliata della reazione degli altri nei miei confronti...
Scusate se questi giorni scrivo delle pergamene; spero di non sembrare noioso o persino dare l'impressione di voler fare il sapientone o lo spaccone, ma per me era un'esprienza talmente forte e positiva che volevo condividerla
Ciao
Christian
hadashi- Numero di messaggi : 772
Età : 53
Data d'iscrizione : 08.05.09
Re: La mia conquista più grande :-D
HADASHI, BRAVISSIMOOOOO!!!!!!!!
E' così che si fa.
Non mollare più, ora.
Ti ringrazio perché descrivi benissimo i tuoi timori e le tue conquiste. Di questi racconti abbiamo bisogno, e ce ne sarebbero tanti se invece di intristirsi con le proprie paure, i nostri amici si dessero davvero una mossa come stai facendo tu in questi giorni.
Vedrai, l'autostima che stai guadagnando, ti sarà utile ed avrai anche maggior rispetto da parte dei tuoi colleghi ...
bfpaul
E' così che si fa.
Non mollare più, ora.
Ti ringrazio perché descrivi benissimo i tuoi timori e le tue conquiste. Di questi racconti abbiamo bisogno, e ce ne sarebbero tanti se invece di intristirsi con le proprie paure, i nostri amici si dessero davvero una mossa come stai facendo tu in questi giorni.
Vedrai, l'autostima che stai guadagnando, ti sarà utile ed avrai anche maggior rispetto da parte dei tuoi colleghi ...
bfpaul
Re: La mia conquista più grande :-D
hadashi ha scritto:Scusate se questi giorni scrivo delle pergamene; spero di non sembrare noioso o persino dare l'impressione di voler fare il sapientone o lo spaccone, ma per me era un'esprienza talmente forte e positiva che volevo condividerla
Christian! Vorrei che tu fossi mio fratello!
Ti stai violentando, come ho fatto io quando mi sono imposto di uscire scalzo proprio dove vivo.
Però tu stai superando tutti i limiti.
Ma come fai?
Sono convinto che uno dei punti fondamentali sia quello di accettare serenamente le probabili critiche: <Dove va lei, scalzo? Si ricalzi!>; lo fai e lo consideri parte del percorso.
Puoi combattere ed imporre il fatto che non c'è un regolamento che te lo vieta (se è vero), oppure evitare discussioni e ricalzarti con filosofia.
E qui c'è la differenza: se mi fanno osservazione ci resto male e prima di guarire ci vogliono mesi.
Ecco perché evito accuratamente situazioni a rischio.
Ed è un male.
Preferisco la tua indifferenza, ma proprio non riesco a non inc......i se mi vietano di fare una cosa che mi sembra naturale, anche se non condivisa.
Comincia ad insinuarsi nella mia mente l'idea che molti ci vedano positivamente.
Tantissimi ci disprezzano e quelli fanno tantissimo rumore, perciò sembrano contare molto di più.
Avete notato che le facce schifate o le frasi schizzinose provengono di solito dalle donne?
Proprio quelle che, paradossalmente, mostrano i piedi molto più dei maschi.
È una cosa che mi ha fatto notare per la prima volta mia moglie Nancy e pensandoci bene mi sembra che abbia ragione.
Voi che ne dite?
Ti stai violentando, come ho fatto io quando mi sono imposto di uscire scalzo proprio dove vivo.
Però tu stai superando tutti i limiti.
Ma come fai?
Sono convinto che uno dei punti fondamentali sia quello di accettare serenamente le probabili critiche: <Dove va lei, scalzo? Si ricalzi!>; lo fai e lo consideri parte del percorso.
Puoi combattere ed imporre il fatto che non c'è un regolamento che te lo vieta (se è vero), oppure evitare discussioni e ricalzarti con filosofia.
E qui c'è la differenza: se mi fanno osservazione ci resto male e prima di guarire ci vogliono mesi.
Ecco perché evito accuratamente situazioni a rischio.
Ed è un male.
Preferisco la tua indifferenza, ma proprio non riesco a non inc......i se mi vietano di fare una cosa che mi sembra naturale, anche se non condivisa.
Comincia ad insinuarsi nella mia mente l'idea che molti ci vedano positivamente.
Tantissimi ci disprezzano e quelli fanno tantissimo rumore, perciò sembrano contare molto di più.
Avete notato che le facce schifate o le frasi schizzinose provengono di solito dalle donne?
Proprio quelle che, paradossalmente, mostrano i piedi molto più dei maschi.
È una cosa che mi ha fatto notare per la prima volta mia moglie Nancy e pensandoci bene mi sembra che abbia ragione.
Voi che ne dite?
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: La mia conquista più grande :-D
Ciao Paul, ciao Flavio,
inanzitutto, grazie dei vostri complimenti
Però non vorrei dare un'immagine sbagliata o troppo sicura di me stessa... credo di avere ancora tanti, tantissimi limiti personali e pippe mentali da superare, sono ancora pieno di paure quando esco scalzo (peró le esperienze positive e conquiste che ultimamente sono riuscito a fare mi danno una carica incredibile per continuare a tentare )
Per fortuna (no, purtroppo!) finora non mi sembra di aver subito esperienze realmente negative o critiche dirette... Alcuni commenti forse, ma niente di veramente ostile (almeno cosí mi sembra), e non sono ancora stato richiamato o buttato fuori da nessuna parte. Quella è un esperienza, una prova, che dovrò ancora fare; un limite che dovrò ancora riuscire a superare. Non so come riuscirò a reagire quando mi capiterà di essere in una situazione di conflitto aperto; purtroppo nei confronti diretti non mi sembra di avere molto sangue freddo
In fondo anch'io evito le situazioni che ritengo veramente a rischio; ci sono tanti posti dove ancora non riesco ad entrare scalzo, e tante persone davanti alle quali non riesco ancora ad affermarmi (ormai è questa la mia parola guida)...
I farei la seguente graduatoria di difficoltà:
- estranei / persone che non conosco
- persone che conosco, ma so di essere amichevoli (cioè, amici)
- persone che conosco, ma che sono (potenzialmente) ostili (colleghi di lavoro, vicini di casa...)
- parenti
Davanti alle prime due categorie forse sto imparando a essere me stesso; con la terza sto ancora lottando parecchio, la quarta non so se riuscirò mai a fronteggiarla Beh, un passo alla volta
Scherzi a parte, ci sono certe situazioni dove non tenterò mai di stare scalzo. Non sono mica un kamikaze. Ma ... se ogni tanto riesco a fare il samurai, sono contento.
inanzitutto, grazie dei vostri complimenti
Però non vorrei dare un'immagine sbagliata o troppo sicura di me stessa... credo di avere ancora tanti, tantissimi limiti personali e pippe mentali da superare, sono ancora pieno di paure quando esco scalzo (peró le esperienze positive e conquiste che ultimamente sono riuscito a fare mi danno una carica incredibile per continuare a tentare )
Per fortuna (no, purtroppo!) finora non mi sembra di aver subito esperienze realmente negative o critiche dirette... Alcuni commenti forse, ma niente di veramente ostile (almeno cosí mi sembra), e non sono ancora stato richiamato o buttato fuori da nessuna parte. Quella è un esperienza, una prova, che dovrò ancora fare; un limite che dovrò ancora riuscire a superare. Non so come riuscirò a reagire quando mi capiterà di essere in una situazione di conflitto aperto; purtroppo nei confronti diretti non mi sembra di avere molto sangue freddo
In fondo anch'io evito le situazioni che ritengo veramente a rischio; ci sono tanti posti dove ancora non riesco ad entrare scalzo, e tante persone davanti alle quali non riesco ancora ad affermarmi (ormai è questa la mia parola guida)...
I farei la seguente graduatoria di difficoltà:
- estranei / persone che non conosco
- persone che conosco, ma so di essere amichevoli (cioè, amici)
- persone che conosco, ma che sono (potenzialmente) ostili (colleghi di lavoro, vicini di casa...)
- parenti
Davanti alle prime due categorie forse sto imparando a essere me stesso; con la terza sto ancora lottando parecchio, la quarta non so se riuscirò mai a fronteggiarla Beh, un passo alla volta
Scherzi a parte, ci sono certe situazioni dove non tenterò mai di stare scalzo. Non sono mica un kamikaze. Ma ... se ogni tanto riesco a fare il samurai, sono contento.
hadashi- Numero di messaggi : 772
Età : 53
Data d'iscrizione : 08.05.09
Re: La mia conquista più grande :-D
hadashi ha scritto:Ciao Paul, ciao Flavio,
inanzitutto, grazie dei vostri complimenti
Però non vorrei dare un'immagine sbagliata o troppo sicura di me stessa... credo di avere ancora tanti, tantissimi limiti personali e pippe mentali da superare, sono ancora pieno di paure quando esco scalzo (peró le esperienze positive e conquiste che ultimamente sono riuscito a fare mi danno una carica incredibile per continuare a tentare )
I complimenti vanno fatti e sono meritatissimi, credimi.
Non voglio dare neppure io l'idea di essere totalmente indifferente agli altri e in certe (pochissime) situazioni nelle quali non avrei tempo né modo di spiegare i perché ma dove potrei trovare difficoltà per i limiti mentali di chi devo affrontare, preferisco evitare e metto un paio di sandali.
Però, ciò che stai facendo negli ultimi giorni è assolutamente notevole e va proseguito e confermato perché ogni giorno che vai avanti sei tu a "marcare il territorio" nel senso di definirti meglio agli occhi di tutti, e non gli altri a "marcare il tuo territorio".
Questo genera autostima e ti rende più forte.
Essere più sicuro di te, accettarti per primo come sei, è ciò che importa, al di là di ogni chiacchera depressiva e intristente; essere più sicuro di te ti rende meno vulnerabile ma non del tutto inattaccabile.
Avere sempre pronte le tue "armi", un bel sorriso e la pazienza di rispondere con entusiasmo a chi chiede, ti darà la consapevolezza di incontrare in molti altri, persone che non sanno neppure esprimerlo ma ti accettano e ti stimano per il coraggio di osare, di sopportare le difficoltà.
Perché guarda, tutti si rendono conto di questa semplice verità: se andassero loro scalzi, non riuscirebbero a sopportare, non dico il caldo e il freddo, le pietruzze e lo sporco, ma soprattutto lo sguardo interrogativo-sorpreso-sdegnato degli altri.
hadashi ha scritto:Per fortuna (no, purtroppo!) finora non mi sembra di aver subito esperienze realmente negative o critiche dirette... Alcuni commenti forse, ma niente di veramente ostile (almeno cosí mi sembra), e non sono ancora stato richiamato o buttato fuori da nessuna parte. Quella è un esperienza, una prova, che dovrò ancora fare; un limite che dovrò ancora riuscire a superare. Non so come riuscirò a reagire quando mi capiterà di essere in una situazione di conflitto aperto; purtroppo nei confronti diretti non mi sembra di avere molto sangue freddo
Le difficoltà ed un'eventuale cacciata DEVONO essere messe nel conto, possono capitare inaspettate; non per questo si deve affrontare ogni situazione potenzialmente negativa con animo già disposto alla sconfitta.
Aver pronta qualche risposta (l'ideoprogrammazione va benissimo!) è utile e necessario; anche in difficoltà, fare la faccia tosta, non darla vinta in partenza, è fondamentale.
E fai benissimo.hadashi ha scritto:In fondo anch'io evito le situazioni che ritengo veramente a rischio; ci sono tanti posti dove ancora non riesco ad entrare scalzo, e tante persone davanti alle quali non riesco ancora ad affermarmi (ormai è questa la mia parola guida)...
I farei la seguente graduatoria di difficoltà:
- estranei / persone che non conosco
- persone che conosco, ma so di essere amichevoli (cioè, amici)
- persone che conosco, ma che sono (potenzialmente) ostili (colleghi di lavoro, vicini di casa...)
- parenti
Davanti alle prime due categorie forse sto imparando a essere me stesso; con la terza sto ancora lottando parecchio, la quarta non so se riuscirò mai a fronteggiarla Beh, un passo alla volta
Scherzi a parte, ci sono certe situazioni dove non tenterò mai di stare scalzo. Non sono mica un kamikaze. Ma ... se ogni tanto riesco a fare il samurai, sono contento.
Continua così e vedrai che molte delle situazioni che oggi creano qualche timore/difficoltà preventiva, in genere non sono così difficili da affrontare.
bfpaul
Re: La mia conquista più grande :-D
Spaccone???? Sapentone???? MACCHEEEEE'!!!!! Guarda,leggendo il tuo post,come quello sopra,hai semplicemente descritto con una semplicità "spiazzante" un tuo spaccato di vita quotidiano!!!! Ecco,per come la vedo io,questi sono i post che danno veramente l'input per "chi vuole provare ma ancora non osa" a credere veramente che i limiti ce li poniamo noi!!! Nel tuo interessantissimo racconto hai descritto le tue emozioni,senza ostentare nulla. Senza alcuna parvenza di "eroismo". Probabilmente dovuto al fatto che ti sei posto di fronte ai colleghi,in modo naturale. O almeno,hai tentato di avere l'unico atteggiamento giusto per affrontare la cosa. Almeno io ho recepito questo,dal tuo post. Tu ami veramente stare scalzo e lo hai dimostrato anche in questa occasione. C'è differenza fra ostentare l'andare scalzo e amare l' andare scalzo. Tu,secondo me stai seguendo la seconda opzione. Senza alcun dubbio. Chicco.hadashi ha scritto:Ieri ed oggi sono riuscito a fare qualcosa che mi sembra una delle mie conquiste personali più grandi fatte fino ad ora (dal punto di vista del barefooting; e non solo): sono andato scalzo in mensa (una delle mense convenzionate con l'azienda per cui lavoro. Cioè sapendo che con probabilità altissima avrei incontrato anche dei colleghi di lavoro)
Ieri per la prima volta. Non mi ricordo l'ultima volta che ero così nervoso come quando ho parcheggiato la macchina davanti alla mensa... (quasi un piccolo attacco di panico ). Ma ero intenzionato a farlo, perchè sento che troppo spesso mi lascio influenzare dagli altri talmente tanto da non essere veramente me stesso; non so bene come esprimerlo, una sensazione come se mi lasciassi "definire" troppo dall'opinione degli altri. Ma ormai la voglia di stare scalzo fa parte del mio modo di essere. Perciò entrare in quella mensa scalzo, e (se necessario) riuscire a fronteggiare anche l'opinione dei colleghi di lavoro, l'ho sentito quasi come un ... "dovere" verso me stesso; una necessità per riuscire ad "affermarmi". E perchè no, crescere (anche se ho quasi 40 anni ). In fondo, che mi importa dell'opinione dei colleghi di lavoro ? Porcalamiseria, sono ancora un liceale che ha il terrore di essere escluso dal gruppo perchè non porta la stessa felpa degli altri ?
Per quello infine sono entrato scalzo in quella mensa. Colleghi non ne ho visti, ma tanti scolari e liceali (sicuramente qualcuno avrà la facciatosta di fare qualche battuta). Il proprietario chissà cosa dirà... Ho preso il vasoio. Sono andato al banco. Ho preso le mie robe. Ho pagato, mi sono seduto, e ho cominciato a mangiare. Niente di niente. Nessuna reazione da parte di nessuno. Aspettavo qualcosa, quasi con il cuore in gola, ma niente.
Poi vedo arrivare alcuni colleghi di lavoro. Ecco, mi vedranno, e faranno qualche battuta. Prendono la loro roba, si siedono qualche tavolo lontano da me, mi vedono. Niente. Probabilmente non hanno visto che ero scalzo. Finisco di mangiare, vado al banco a bere il caffè. Adesso devono vedere che sono scalzo, dato che sono seduti a pochi metri di distanza. Devono aver qualche battuta da fare. Niente...
Esco e torno alla macchina. Riesco solo a pensare "C-E L-H-O F-A-T-T-A!". E quanti "devono" inutili...
Ovviamente prima di rientrare in azienda mi calzo di nuovo (al lavoro c'è un dress code. Ma nel mio tempo libero comincio a prendermi la mia libertà, porc... ).
Oggi per la seconda volta. Esco dall'ufficio; incrocio gli stessi colleghi di lavoro di ieri, e noto che lanciano una breve occhiata ai miei piedi (prob. per assicurarsi che non girassi scalzo per l'azienda ma che vanno a pensare ?!? )
So che andranno nella stessa mensa di nuovo; e se ci vado di nuovo scalzo, vedranno che mi scalzo appena posso fuori lavoro. ... momento di esitazione ... magari vado da un altra parte ? o oggi non entro scalzo ? ... Ma chi se ne frega! Non ho imparato niente dall'esperienza di ieri ?!? Entro in macchina, mi tolgo le scarpe, faccio il tragitto, parcheggio, esco dalla macchina. Arriva la macchina dei miei colleghi. Hanno visto che sono di nuovo scalzo. Bingo... Attraverso il piazzale ed entro in mensa. Però strano... mi pare molto più facile di ieri. Prendo il vasoio, ordino i piatti. Arrivano i colleghi. Sono vicini a me, chiacchierano tra di loro. Sanno che sono scalzo; che aspettano a farmi una battuta o uno sfottò ? Vado alla cassa, pago, mi siedo. Pagano anche loro, si avviano su un altro tavolo. Uno mi vede e mi saluta con un sorriso. Boh...
Finisco di mangiare, vado al banco ed ordino il caffè. Mentre lo aspetto, il proprietario mi vede e si avvia a dirmi qualcosa. Ecco... doveva succedere... "Vedo che porti le tue scarpe da ginnastica" (premessa: lui sa che corroscalzo; una volta abbiamo scambiato qualche parola riguardo i nostri sport. Ma ovviamente ignora che lo facessi anche in altre occasioni)
"Le più leggere al mondo!", rispondo sorridendo. E lui "E non si consumano!", e mi fa un thumbs-up (cioè il pollice alzato).
... che dire ...
Arrivano i colleghi a bere il caffè. Si mettono vicini a me. Ecco, ora dovranno fare la loro battuta. "Buono il caffè, vero ?" "Sì, molto!", rispondo. Io ho già finito il mio, e mi appresto a uscire. Li saluto, e tutti e quattro ricambiano. Probabilmente era solo un'impressione mia, ma mi sembrava un saluto più "sincero" del solito; come dire, come se avessi guadagnato di ... rispetto nei loro occhi.
Ma che cavolo sta succedendo ?!? Ma quando verrò finalmente considerato matto ed emarginato ?!?
Se vado avanti ad andare scalzo in questa misura, sicuramente arriveranno delle battutaccie prima o poi. Può anche darsi che al lavoro alcuni colleghi sparlino di me. Ma che me ne importa ? Ormai in questi pochi giorni ho fatto talmente tante esperienze positive da dimostrarmi che le reazioni negative saranno sempre una netta minoranza. E soprattutto nessuna delle reazioni era come mi aspettavo. Un pò mi sconvolge che avevo un'immagine così sbagliata della reazione degli altri nei miei confronti...
Scusate se questi giorni scrivo delle pergamene; spero di non sembrare noioso o persino dare l'impressione di voler fare il sapientone o lo spaccone, ma per me era un'esprienza talmente forte e positiva che volevo condividerla
Ciao
Christian
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
Re: La mia conquista più grande :-D
Nessuno ostenta l'andare scalzo, se non qualche modella in passerella. Ci sono solo due categorie di persone che parlano di ostentazione:ChiccoB ha scritto:C'è differenza fra ostentare l'andare scalzo e amare l' andare scalzo.
1) i rompiscalzi a proposito di chiunque sia scalzo.
2) gli scalzi che ancora si sentono a disagio, hanno dei timori e si fanno delle pippe mentali su un'inesistente ostentazione che attirerebbe i rompiscalzi.
Gli intolleranti, ovvero quelli che fanno una cosa SBAGLIATA, proibendo o usando violenza sui bersagli della loro intolleranza, usano spesso l'argomento dell'ostentazione per giustificare le loro azioni.
Esempio classico: "Non sono omofobo ma l'ho picchiato perché "ostentava" la sua omosessualità". No, stai cercando di giustificare un'azione SBAGLIATA senza possibilità di giustificazione.
Ora, che gli idioti intolleranti tirino fuori questa storia dell'ostentazione è comprensibile (nel senso che si comprende il funzionamento il loro contorto e SBAGLIATO modo di ragionare, non lo si giustifica in alcun modo), ma che lo tiriamo fuori noi, quasi a giustificare il loro comportamento SBAGLIATO, questo no!
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: La mia conquista più grande :-D
Beh...forse una piccola parte di ostentazione c'è anche... in quel contesto però mi sembra però più un fare vedere che oso essere me stesso anche se gli altri vogliono impormi le loro idee (che non riguardo all'andare scalzo di per sè).ChiccoB ha scritto:C'è differenza fra ostentare l'andare scalzo e amare l' andare scalzo. Tu,secondo me stai seguendo la seconda opzione. Senza alcun dubbio.
Ma hai ragione - io amo veramente l'andare scalzo
(e oggi sono rimasto scalzo quando ho portato la bambina all'asilo )
Christian
hadashi- Numero di messaggi : 772
Età : 53
Data d'iscrizione : 08.05.09
Re: La mia conquista più grande :-D
In realtà camminare con i piedi liberi è un comportamento sano e naturale, ben più sano che non calzare rigidamente un bimbo ai primi passi o indossare le scarpe coi tacchi o un paio di scarponi pesanti in piena estate.hadashi ha scritto:Ieri ed oggi sono riuscito a fare qualcosa che mi sembra una delle mie conquiste personali più grandi fatte fino ad ora (dal punto di vista del barefooting; e non solo): sono andato scalzo in mensa (una delle mense convenzionate con l'azienda per cui lavoro. Cioè sapendo che con probabilità altissima avrei incontrato anche dei colleghi di lavoro)
Il problema è soltanto che questo comportamento non rientra nelle usanze della nostra società attuale. Tutto qui.
Così c’è chi si stupisce candidamente, chi si scandalizza ottusamente, chi simpatizza da bordo campo, chi inorridisce pensando all'igiene e potremmo perderci in classificazioni fino a domani, ma non concluderemmo nulla perché giriamo solo intorno al problema. Il punto è un altro: come potrebbe mai evolversi il mondo se nessuno facesse mai nulla di inconsueto?
Insomma, se nessuno si fa avanti per primo, nessuno può seguire dietro e la sola domanda che ciascuno di noi in cuor suo deve farsi è: fino a che punto sono disposto a fare da apripista?
PS
Mi unisco ai complimenti: una bella avventura!
Biagio- Numero di messaggi : 377
Data d'iscrizione : 19.10.10
Re: La mia conquista più grande :-D
Infatti io intendevo per ostentazione,proprio questo.A dire il vero, tu non hai ostentato nulla,semmai ti sei messo alla prova.E hai fatto bene!! Hai soltanto dimostrato a te stesso,in primis che ami andare scalzo e lo hai fatto nel modo più naturale e semplice possibile. Tutto quì. Chicco.hadashi ha scritto:Beh...forse una piccola parte di ostentazione c'è anche... in quel contesto però mi sembra però più un fare vedere che oso essere me stesso anche se gli altri vogliono impormi le loro idee (che non riguardo all'andare scalzo di per sè).ChiccoB ha scritto:C'è differenza fra ostentare l'andare scalzo e amare l' andare scalzo. Tu,secondo me stai seguendo la seconda opzione. Senza alcun dubbio.
Ma hai ragione - io amo veramente l'andare scalzo
(e oggi sono rimasto scalzo quando ho portato la bambina all'asilo )
Christian
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
Re: La mia conquista più grande :-D
Anche io sono silente da un bel po' ... ma sono impegnato con una ristrutturazione che si trascina come la proverbiale fabbrica del duomo. Non ho smesso di praticare il nostro hobby, anche se al momento mi limito a lunghe passeggiate tra campi e boschi. Esco di meno scalzo, ma in cambio, faccio percorsi più lunghi, ma salvo due volte che, dopo una passeggiata diurna, sono andato tranquillamente al solito bar, sono mesi che non cammino scalzo in posti urbani e frequentati.
Come ho già detto più volte, per me l'andare scalzo è una attività da tempo libero, il più delle volte con connotati quasi sportivi. L'estate scorsa però stavo scalzo nei week end e più o meno tutto il tempo fuori dal lavoro, salvo se mi recavo in posti dove mi sembrava fuori luogo andare a piedi nudi. I miei collaboratori sanno che la camminata a piedi nudi è un mio hobby e penso che la cosa ormai sia risaputa in tutta l'azienda. Certamente però non mi vedranno mai a piedi nudi sul lavoro, perchè sarebbe un cattivo esempio, dato che in fabbrica sarebbero obbligatorie le scarpe di sicurezza, che però io non porto mai, approfittando della mia posizione.
Mi ha colpito il racconto di Hadashi. Fondamentalmente penso che ciascuno dovrebbe fare ciò che gli aggrada e che gli da piacere, salvo rinunciarci per motivi validi. Questo vale anche per l'andare scalzi, quindi benvengano le vittorie che è riuscito a riportare su se stesso, forzandosi a fare ciò che gli andava di fare, a costo di pagare un piccolo pegno sociale (quanto meno essere considerato un outsider), fermo restando che non credo sia una nostra missione quella di cercare di andare scalzi ovunque e a tutti i costi. In pratica il piacere deve essere superiore allo sforzo richiesto.
Vorrei riportare qui l'elenco di scenari per una apparizione a piedi nudi che Hadashi ha citato in una sua replica:
- estranei / persone che non conosco
- persone che conosco, ma so di essere amichevoli (cioè, amici)
- persone che conosco, ma che sono (potenzialmente) ostili (colleghi di lavoro, vicini di casa...)
- parenti
e fare un qualche osservazione, con riferimento, invece a me stesso:
Per me l'ordine di difficoltà sarebbe assolutamente l'inverso.
Mi spiego: con i parenti non ho nessun problema a fare ciò che mi piace (ci mancherebbe altro), gli amici seguono (altrimenti che amici sarebbero?), poi vengono i conoscenti, vicini di casa o colleghi. Fermo restando che non andrei scalzo al lavoro, penso che chi mi conosce non ha problemi ad accettare questo nuovo tassello del mosaico. Se mi è ostile, la cosa non cambierà la situazione. Infine, il vero problema sono le persone che non conosco e che non mi conoscono, perchè sono loro quelli di cui non posso prevedere le reazioni. Non solo , ma gli estranei sono quelli che mi creano in realtà le peggiori ansie e fantasie negative, perchè mi proietto nella loro mente e vedo me stesso in chiave negativa, mentre cammino scalzo come un eccentrico omino di mezzetà. contrariamente a quelli che mi conoscono, infatti, che hanno la possibilità di parlare con me del mio scalzismo e di farsi una idea positiva che si aggiunge ad un quadro generale di me che già possiedono, un estraneo può farsi un'idea completamente sbagliata, giudicandomi solo per questo aspetto originale del mio apparire ed è questa consapevolezza che mi frena e che richiede un piccolo sforzo per essere, ogni tanto, superata.
Come ho già detto più volte, per me l'andare scalzo è una attività da tempo libero, il più delle volte con connotati quasi sportivi. L'estate scorsa però stavo scalzo nei week end e più o meno tutto il tempo fuori dal lavoro, salvo se mi recavo in posti dove mi sembrava fuori luogo andare a piedi nudi. I miei collaboratori sanno che la camminata a piedi nudi è un mio hobby e penso che la cosa ormai sia risaputa in tutta l'azienda. Certamente però non mi vedranno mai a piedi nudi sul lavoro, perchè sarebbe un cattivo esempio, dato che in fabbrica sarebbero obbligatorie le scarpe di sicurezza, che però io non porto mai, approfittando della mia posizione.
Mi ha colpito il racconto di Hadashi. Fondamentalmente penso che ciascuno dovrebbe fare ciò che gli aggrada e che gli da piacere, salvo rinunciarci per motivi validi. Questo vale anche per l'andare scalzi, quindi benvengano le vittorie che è riuscito a riportare su se stesso, forzandosi a fare ciò che gli andava di fare, a costo di pagare un piccolo pegno sociale (quanto meno essere considerato un outsider), fermo restando che non credo sia una nostra missione quella di cercare di andare scalzi ovunque e a tutti i costi. In pratica il piacere deve essere superiore allo sforzo richiesto.
Vorrei riportare qui l'elenco di scenari per una apparizione a piedi nudi che Hadashi ha citato in una sua replica:
- estranei / persone che non conosco
- persone che conosco, ma so di essere amichevoli (cioè, amici)
- persone che conosco, ma che sono (potenzialmente) ostili (colleghi di lavoro, vicini di casa...)
- parenti
e fare un qualche osservazione, con riferimento, invece a me stesso:
Per me l'ordine di difficoltà sarebbe assolutamente l'inverso.
Mi spiego: con i parenti non ho nessun problema a fare ciò che mi piace (ci mancherebbe altro), gli amici seguono (altrimenti che amici sarebbero?), poi vengono i conoscenti, vicini di casa o colleghi. Fermo restando che non andrei scalzo al lavoro, penso che chi mi conosce non ha problemi ad accettare questo nuovo tassello del mosaico. Se mi è ostile, la cosa non cambierà la situazione. Infine, il vero problema sono le persone che non conosco e che non mi conoscono, perchè sono loro quelli di cui non posso prevedere le reazioni. Non solo , ma gli estranei sono quelli che mi creano in realtà le peggiori ansie e fantasie negative, perchè mi proietto nella loro mente e vedo me stesso in chiave negativa, mentre cammino scalzo come un eccentrico omino di mezzetà. contrariamente a quelli che mi conoscono, infatti, che hanno la possibilità di parlare con me del mio scalzismo e di farsi una idea positiva che si aggiunge ad un quadro generale di me che già possiedono, un estraneo può farsi un'idea completamente sbagliata, giudicandomi solo per questo aspetto originale del mio apparire ed è questa consapevolezza che mi frena e che richiede un piccolo sforzo per essere, ogni tanto, superata.
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: La mia conquista più grande :-D
Elan ha scritto:Mi spiego: con i parenti non ho nessun problema a fare ciò che mi piace (ci mancherebbe altro), gli amici seguono (altrimenti che amici sarebbero?), poi vengono i conoscenti, vicini di casa o colleghi. Fermo restando che non andrei scalzo al lavoro, penso che chi mi conosce non ha problemi ad accettare questo nuovo tassello del mosaico. Se mi è ostile, la cosa non cambierà la situazione. Infine, il vero problema sono le persone che non conosco e che non mi conoscono, perchè sono loro quelli di cui non posso prevedere le reazioni. Non solo , ma gli estranei sono quelli che mi creano in realtà le peggiori ansie e fantasie negative, perchè mi proietto nella loro mente e vedo me stesso in chiave negativa, mentre cammino scalzo come un eccentrico omino di mezzetà. contrariamente a quelli che mi conoscono, infatti, che hanno la possibilità di parlare con me del mio scalzismo e di farsi una idea positiva che si aggiunge ad un quadro generale di me che già possiedono, un estraneo può farsi un'idea completamente sbagliata, giudicandomi solo per questo aspetto originale del mio apparire ed è questa consapevolezza che mi frena e che richiede un piccolo sforzo per essere, ogni tanto, superata.
Caro Elan, mi sembri la mia copia fotostatica, almeno in questo caso.
Eppure la maggior parte dei barefooters ha il terrore proprio delle persone conosciute.
A mio avviso si tratta di una cosa grave, perché chi ha paura del conosciuto vuol dire che ha problemi di autostima e di comunicazione nei confronti di coloro che possono interagire direttamente con noi ed hanno in mano dei contrappesi acquisiti nel tempo da mettere sul piatto di una bilancia virtuale per soppesare le nuove informazioni più o meno recenti.
Le persone comunicative, invece, soffrono se non riescono ad attivare un qualsiasi canale interattivo.
Lo sconosciuto passa e va e ti giudica con un piatto della bilancia vuoto (quello sul quale non può mettere il prima); vorremmo spiegare e dare di noi un'immagine, non dico bella, ma almeno corretta.
Mi dici che sono matto (accaduto a me cinque giorni fa), ma su una valutazione parziale: non era meglio fermarmi, chiedere e darmi un'opportunità di spiegarmi?
Non me ne vogliano coloro che vanno scalzi in mezzo agli sconosciuti infischiandosene dei loro giudizi in quanto tali, ma penso (spero ardentemente di essere in errore) che essi abbiano fondamentalmente una reazione di rifiuto della propria identità.
Una fuga di 365 giorni all'anno.
Eppure la maggior parte dei barefooters ha il terrore proprio delle persone conosciute.
A mio avviso si tratta di una cosa grave, perché chi ha paura del conosciuto vuol dire che ha problemi di autostima e di comunicazione nei confronti di coloro che possono interagire direttamente con noi ed hanno in mano dei contrappesi acquisiti nel tempo da mettere sul piatto di una bilancia virtuale per soppesare le nuove informazioni più o meno recenti.
Le persone comunicative, invece, soffrono se non riescono ad attivare un qualsiasi canale interattivo.
Lo sconosciuto passa e va e ti giudica con un piatto della bilancia vuoto (quello sul quale non può mettere il prima); vorremmo spiegare e dare di noi un'immagine, non dico bella, ma almeno corretta.
Mi dici che sono matto (accaduto a me cinque giorni fa), ma su una valutazione parziale: non era meglio fermarmi, chiedere e darmi un'opportunità di spiegarmi?
Non me ne vogliano coloro che vanno scalzi in mezzo agli sconosciuti infischiandosene dei loro giudizi in quanto tali, ma penso (spero ardentemente di essere in errore) che essi abbiano fondamentalmente una reazione di rifiuto della propria identità.
Una fuga di 365 giorni all'anno.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: La mia conquista più grande :-D
Concordo con te: se ti danno pensiero le reazioni di coloro che ti conoscono e ti vogliono bene, allora si potrebbe sospettare che proprio tu, nel profondo del tuo io, pensi di stare facendo una cosa vergognosa o criticabile. Un po ' come andare in un sex shop: ti preoccupi che ti possa vedere qualcuno che ti conosce e non te ne importa affatto degli sconosciuti ... perchè ti vergogni. Con questo non voglio fare lo psicologo da quattro soldi, nè fare uno specifico riferimento al caso di Hadashi, di cui sono sicuro che non sia questo il caso, però, visto che qui si può essere sinceri, gli chiederei come mai tema un giudizio negativo dei parenti e dei vicini di casa... forse non ripone grandi speranze nella loro capacità di capire senza giudicare? Per quanto riguarda me, come sempre quando scopro qualcosa che io reputo bello, non resisto proprio a non raccontarlo ad amici e parenti, infatti l'ho spifferato a tutti, a cominciare dai miei figli, fino a collaboratori e vicini di casa
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: La mia conquista più grande :-D
se ti danno pensiero le reazioni di coloro che ti conoscono e ti vogliono bene, allora si potrebbe sospettare che proprio tu, nel profondo del tuo io, pensi di stare facendo una cosa vergognosa o criticabile.
Vedo con 'piacere' che anche senza i miei commenti si ritorna a ripetersi e a non volersi capire e a nascondersi dietro a un dito (senza offesa).
La spiegazione per quanto mi riguarda è lampante anche se molti fingono di non voler capire.
Pur sapendo di non fare nulla di male sappiamo altrettanto bene che la maggiorparte delle persone reputa l'andare scalzi una cosa 'strana'.
Ora passare per 'strano' da uno sconosciuto che passa e se ne va importa poco mentre a mio avviso pesa parecchio con le persone più care che, secondo me, resterebbero male nel scoprire questa nostra 'stranezza' e volendoci bene cercherebbero di dissuaderci sia per i risvolti sociali (passi per matto, vieni emarginato,...) sia per quelli fisici (ti fai male, malattie,...).
Questo non vuol dire che IO credo che l'andare scalzi sia negativo ma SO PER CERTO che molti lo vedono in modo negativo. Pertanto, pur non condividendo la loro opinione, ritengo corretto agire di conseguenza e tutelarmi. Come giustamente detto
mi associo ovviamente ai complimenti a Christian.fermo restando che non credo sia una nostra missione quella di cercare di andare scalzi ovunque e a tutti i costi. In pratica il piacere deve essere superiore allo sforzo richiesto.
Aggiungo che
questo dipende da quanto sia forte la nostra passione per andare scalzi e il relativo prezzo che siamo disposti a pagare per questo.forzandosi a fare ciò che gli andava di fare, a costo di pagare un piccolo pegno sociale (quanto meno essere considerato un outsider
Per capire a che punto siamo arrivati vi invito a leggere l'articolo del city di oggi:
http://city.corriere.it/pdf/milano_20110329.pdf
pagina 13 'la reputazione online è un bene da curare'
Poi come sempre ci sarà il solito che liquiderà tutto con la solita frase 'seghe mentali'. Contento lui.
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: La mia conquista più grande :-D
Andrea77 ha scritto:Ora passare per 'strano' da uno sconosciuto che passa e se ne va importa poco mentre a mio avviso pesa parecchio con le persone più care che, secondo me, resterebbero male nel scoprire questa nostra 'stranezza' e volendoci bene cercherebbero di dissuaderci sia per i risvolti sociali (passi per matto, vieni emarginato,...) sia per quelli fisici (ti fai male, malattie,...).
È giusto che le persone vicine abbiano certe preoccupazioni, ma ricordati che alla fine ti giudicheranno per quello che sei veramente, per quello che hanno potuto sapere di te.
E chi ti vuole bene, chi si preoccupa veramente di te, senza ipocriti pensieri altruistici che nascono dal constatare una tua diversità, alla fine ti giustificherà in qualche modo.
Non mi sento un emarginato e coloro che se ne infischiavano della mia salute, non telefonandomi nemmeno in occasione del mio compleanno, tanto per far capire che mi pensavano, continueranno ad essere niente per me ed io niente per loro.
A mio tempo ho sostenuto le mie battaglie e spiegate le mie ragioni ed ho imparato a mie spese a distinguere coloro che amavano me Flavio e coloro che fingevano preoccupazione per tutelare più la loro immagine ed il loro bieco egoismo che non la mia salute.
E si trattava solo di capelli lunghi e di un'immagine un po' fuori dalle righe.
Ammiro coloro che devono affrontare con coraggio diversità davvero classificabili come tali, altro che i piedi nudi.
E nemmeno dobbiamo dimenticare che, in fondo, non è che stiamo sovvertendo la società, ma che siamo scalzi con uno stile che, come dice Elan, somiglia di più ad un'attività ludica o sportiva che ad uno stile di vita radicale.
Nessuno di noi, diciamocelo francamente, vive a piedi nudi in ogni circostanza ed in ogni situazione e mi sembra che abbiamo dimostrato in mille occasioni di saper tener conto dei contesti.
Malattie, infortuni ed emarginazione: si preoccupassero, caro mio, di cose molto più sostanziali.
Abbiamo la lingua per spiegarci, una ragione per sostenere la nostra tesi ed i fatti per dimostrare quanto siano infondate le loro paure: per la loro immagine, in realtà o per te?
Che tu campi cent'anni, ma è più facile che ci lasci le penne durante una via ferrata che calpestando l'asfalto a piedi nudi.
E chi ti vuole bene, chi si preoccupa veramente di te, senza ipocriti pensieri altruistici che nascono dal constatare una tua diversità, alla fine ti giustificherà in qualche modo.
Non mi sento un emarginato e coloro che se ne infischiavano della mia salute, non telefonandomi nemmeno in occasione del mio compleanno, tanto per far capire che mi pensavano, continueranno ad essere niente per me ed io niente per loro.
A mio tempo ho sostenuto le mie battaglie e spiegate le mie ragioni ed ho imparato a mie spese a distinguere coloro che amavano me Flavio e coloro che fingevano preoccupazione per tutelare più la loro immagine ed il loro bieco egoismo che non la mia salute.
E si trattava solo di capelli lunghi e di un'immagine un po' fuori dalle righe.
Ammiro coloro che devono affrontare con coraggio diversità davvero classificabili come tali, altro che i piedi nudi.
E nemmeno dobbiamo dimenticare che, in fondo, non è che stiamo sovvertendo la società, ma che siamo scalzi con uno stile che, come dice Elan, somiglia di più ad un'attività ludica o sportiva che ad uno stile di vita radicale.
Nessuno di noi, diciamocelo francamente, vive a piedi nudi in ogni circostanza ed in ogni situazione e mi sembra che abbiamo dimostrato in mille occasioni di saper tener conto dei contesti.
Malattie, infortuni ed emarginazione: si preoccupassero, caro mio, di cose molto più sostanziali.
Abbiamo la lingua per spiegarci, una ragione per sostenere la nostra tesi ed i fatti per dimostrare quanto siano infondate le loro paure: per la loro immagine, in realtà o per te?
Che tu campi cent'anni, ma è più facile che ci lasci le penne durante una via ferrata che calpestando l'asfalto a piedi nudi.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: La mia conquista più grande :-D
Christian sei GRANDE!
Ti apprezzo molto e ti devo perfino qualcosa, perché l'entusiasmo che metti nel vivere la TUA vita come meglio senti è trascinante.
Una esperienza simile alla tua l'avevo fatta lo scorso anno, quando, dopo aver prenotato con largo anticipo un volo sullo storico trimotore Junkers 52, mi sono presentato scalzo all'appuntamento a Friedrichshafen (Germania) con le scarpe parcheggiate nell'auto (sulla sponda svizzera del Lago di Costanza). Diciamo che oltre ai timori tuoi, avevo anche quello di rimetterci i 200 euro pagati anticipatamente per il volo... Sai, lo Ju 52 non è un moderno aereo di linea, tutto foderato e con scarsi rischi per i piedi. Quello ha tutte le lamiere a vista e possono essere taglienti. Qualcuno forse avrebbe potuto invitarmi a mettere le scarpe e io avevo solo con me due foglietti di plastica pieghevoli d'emergenza tipo infradito.
E invece no. Nessuno ha banfato, nessuno ha detto nulla, ed è stato magnifico. Ma avevo dalla mia l'essere a cavallo fra due nazioni dove l'essere scalzi è meno condizionante che da noi.
Comunque sento che qualcosa in comune lo abbiamo. Dev'essere la primavera che risveglia i nostri ditini dei piedi.
Ieri sono andato con una collega negli uffici della Provincia per una riunione. Finita quella decidiamo di ritornare nei nostri uffici facendo il tragitto a piedi. Si va praticamente dalla stazione di Porta Susa fin vicino a quella di Porta Nuova. Poco meno di 2 km.
Appena fuori dalla Provincia mi scalzo. La collega resta perplessa perché davvero non pensava che lo avrei davvero fatto. Giunti a corso Vittorio Emanuele lei decide di prendere un mezzo pubblico (forse non voleva stare vicina a un matto che va in giro con le scarpe in mano), mai io non ho desistito. Sono passato vicino alle (da poco inaugurate) Officine Grandi Riparazioni, con tanta gente che andava/veniva e poi ho fatto tutto Corso Stati Uniti, attraversando Corso Duca degli Abruzzi in un punto molto frequentato da studenti che andavano a mangiare qualcosa nei bar (erano le 13 circa) e poi proseguendo ho incontrato distinti signori in giacca e cravatta (è la zona del T.A.R.) e quindi perfino qualcuno del Club Juventus che è vicinissimo al mio ufficio.
Ti assicuro che ogni volta mi è ancora passata per la testa l'idea di ricalzarmi e ogni volta ho preso lo straccio per cancellarla, col risultato di vincere anche io una piccola battaglia dello farmi vedere scalzo in giro (no finti-sandali) per Torino, in ore in cui c'é abbastanza gente e in una zona piuttosto centrale...
Non ho ancora affrontato zone iper-affollate (a parte il Salone di Ginevra ma di nuovo siamo in Svizzera), ma trovo una grande empatia per i sentimenti che hai provato e le paure che hai saputo calmare...
Saluti primaverili
Marco
PS= Ma la tua bimba la tieni scalza anche lei ? Forse non per l'asilo, ma a casa ?
Ti apprezzo molto e ti devo perfino qualcosa, perché l'entusiasmo che metti nel vivere la TUA vita come meglio senti è trascinante.
Una esperienza simile alla tua l'avevo fatta lo scorso anno, quando, dopo aver prenotato con largo anticipo un volo sullo storico trimotore Junkers 52, mi sono presentato scalzo all'appuntamento a Friedrichshafen (Germania) con le scarpe parcheggiate nell'auto (sulla sponda svizzera del Lago di Costanza). Diciamo che oltre ai timori tuoi, avevo anche quello di rimetterci i 200 euro pagati anticipatamente per il volo... Sai, lo Ju 52 non è un moderno aereo di linea, tutto foderato e con scarsi rischi per i piedi. Quello ha tutte le lamiere a vista e possono essere taglienti. Qualcuno forse avrebbe potuto invitarmi a mettere le scarpe e io avevo solo con me due foglietti di plastica pieghevoli d'emergenza tipo infradito.
E invece no. Nessuno ha banfato, nessuno ha detto nulla, ed è stato magnifico. Ma avevo dalla mia l'essere a cavallo fra due nazioni dove l'essere scalzi è meno condizionante che da noi.
Comunque sento che qualcosa in comune lo abbiamo. Dev'essere la primavera che risveglia i nostri ditini dei piedi.
Ieri sono andato con una collega negli uffici della Provincia per una riunione. Finita quella decidiamo di ritornare nei nostri uffici facendo il tragitto a piedi. Si va praticamente dalla stazione di Porta Susa fin vicino a quella di Porta Nuova. Poco meno di 2 km.
Appena fuori dalla Provincia mi scalzo. La collega resta perplessa perché davvero non pensava che lo avrei davvero fatto. Giunti a corso Vittorio Emanuele lei decide di prendere un mezzo pubblico (forse non voleva stare vicina a un matto che va in giro con le scarpe in mano), mai io non ho desistito. Sono passato vicino alle (da poco inaugurate) Officine Grandi Riparazioni, con tanta gente che andava/veniva e poi ho fatto tutto Corso Stati Uniti, attraversando Corso Duca degli Abruzzi in un punto molto frequentato da studenti che andavano a mangiare qualcosa nei bar (erano le 13 circa) e poi proseguendo ho incontrato distinti signori in giacca e cravatta (è la zona del T.A.R.) e quindi perfino qualcuno del Club Juventus che è vicinissimo al mio ufficio.
Ti assicuro che ogni volta mi è ancora passata per la testa l'idea di ricalzarmi e ogni volta ho preso lo straccio per cancellarla, col risultato di vincere anche io una piccola battaglia dello farmi vedere scalzo in giro (no finti-sandali) per Torino, in ore in cui c'é abbastanza gente e in una zona piuttosto centrale...
Non ho ancora affrontato zone iper-affollate (a parte il Salone di Ginevra ma di nuovo siamo in Svizzera), ma trovo una grande empatia per i sentimenti che hai provato e le paure che hai saputo calmare...
Saluti primaverili
Marco
PS= Ma la tua bimba la tieni scalza anche lei ? Forse non per l'asilo, ma a casa ?
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: La mia conquista più grande :-D
Ciao Marco, non posso che contraccambiare i complimenti, perchè - e adesso forse di metti a ridere - anch'io ho l'impressione di doverti qualcosa: è già da tempo che racconti di queste piccole vittorie personale, ed anche il fatto che riesci a girare con le scarpe in mano (qualcosa che p.es. a me mi blocca ancora; forse perchè attira un pò di più l'attenzione sull'essere scalzo) certe volte mi funge da esempioMarco53 ha scritto: Ti assicuro che ogni volta mi è ancora passata per la testa l'idea di ricalzarmi e ogni volta ho preso lo straccio per cancellarla, col risultato di vincere anche io una piccola battaglia dello farmi vedere scalzo in giro (no finti-sandali) per Torino, in ore in cui c'é abbastanza gente e in una zona piuttosto centrale...
Sicuramente abbiamo molto in comune; anzi, secondo me, tutti i barefooters che tentano di vincere lo loro paure e i loro limiti personali hanno molto più in comune di quello che vorrebbero amettere
All'asilo dove sta la mia bimba le scarpe sono rigorosamente vietate all'interno (girano tutti con calzini antiscivolo)Marco53 ha scritto:
Ma la tua bimba la tieni scalza anche lei ? Forse non per l'asilo, ma a casa ?
Chissà se li fanno stare scalzi d'estate, vedremo Solo quando escono si mettono le scarpine, ma siccome le maestre d'asilo hanno la responsabilità mentre sta lì, non voglio affatto insistere a lasciarla scalza anche in giardino. Ma chissà se d'estate non succederà comunque ? Vedremo!
(A casa ovviamente sta sempre a piedini nudi )
Ciao
Christian
hadashi- Numero di messaggi : 772
Età : 53
Data d'iscrizione : 08.05.09
Re: La mia conquista più grande :-D
Ho provato a leggere l'articolo. Mbé?Per capire a che punto siamo arrivati vi invito a leggere l'articolo del city di oggi:
http://city.corriere.it/pdf/milano_20110329.pdf
Sì. Il punto qualificante dell'articolo è la coerenza fra quello che si è veramente e quello che si vuole apparire su internet.
Credete che non ci abbia pensato bene prima di postare qui i miei racconti o le mie foto?
L'ho fatto coscientemente, perché sono coerente col personaggio descritto su internet. Non ho nulla da nascondere, non faccio nulla di male, andare scalzi non mi sembra nemmeno un cattivo esempio e poi il mio modo di essere e le mie scelte di vita sono in contrasto con l'idea del manager, tanto più se rampante e perciò più incline a sdoppiamenti di personalità per apparire ciò che non si è. Preferisco essere un buon amico che un falso manager...
Più di una persona nella cerchia di quelli che conosco ha già scoperto i miei piedi su internet: digitando il mio cognome vengo fuori sia come autore di libri (di auto) sia per i consigli su come andare scalzi nella neve. Non so perché, ma di tutti i raccontini salta fuori quello, con la bella foto in bianco e nero dei miei piedi su manto bianco che non è una spiaggia tropicale....
Sapevo che poteva accadere ed è accaduto. Non ho profili su facebook perché lo ritengo potenzialmente più "pericoloso" per la sua politica di mancanza di privacy e di controllo, perciò me ne tengo alla larga, anche perché penso sia su quello che i polli vengano monitorati più facilmente.
Chi mi conosce per la passione per le auto o quella di stare scalzo ha saputo trovarmi anche così, e sono stati piacevolissimi casi di ritrovamento di persone conosciute moltissimi anni fa, che mi ha fatto piacere, , però - ripeto - la traccia per ritrovarmi è scaturita da una mia precisa scelta, coerente col personaggio, e va bene così.
Del resto non ti preoccupar di loro ma guarda e passa... (suonando la grancassa....)
Saluti filosofici
Marco
PS= Grazie Christian per le tue sempre gradite risposte. Sono arrivate mentre aggiungevo questo pezzo...
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: La mia conquista più grande :-D
No, Andrea.... se tu che continui a non voler capire, perchè mi pare che noi ci capiamo benissimo. Che per tante persone sembra strano lo capiamo più che bene; invece sei tu che non capisci che facendo come fai tu non vivi la tua vita, ma la fai vivere dagli altri. A me mi sembra invece ipocrita usare le persone che ti sono più vicine - cioè le uniche che ti possono veramente capire e sono in grado di vedere anche gli altri lati del tuo carattere oltre al barefooting, le uniche con le quali potresti veramente parlare dell'andare scalzi, come hanno giustamente detto Elan e Flavio - come scusa per non tentare di affermarsi, per ... nascondersi dietro un dito (senza offesa).Andrea77 ha scritto:Vedo con 'piacere' che anche senza i miei commenti si ritorna a ripetersi e a non volersi capire e a nascondersi dietro a un dito (senza offesa).
Christian
hadashi- Numero di messaggi : 772
Età : 53
Data d'iscrizione : 08.05.09
Re: La mia conquista più grande :-D
Ti to ragione! Essenzialmente sono arrivato alla stessa conclusione! Il post di Elan sul mio "ordine di precedenza" mi ha fatto riflettere parecchio sul perchè temo il giudizio di parenti e amici più del giudizio di sconosciuti, ed è tra l'altro il fatto che ho già una "storia" con parenti/amici, che hanno già un'opinione (positiva - almeno spero ) di me; e in qualche maniera il mio subconscio ha paura che il mio stare scalzo potrebbe "rovinare" l'opinione che hanno di me. Mi rendo conto che questo pensiero è sbagliato, perchè parenti/amici (se sono amici veri) sono quelli con qui dovrei potrei parlare più apertamente dello stare scalzi, che non mi giudicano solo in base a questo mio aspetto. In fondo sono convinto che è proprio il desiderio di evitare una comunicazione troppo intensa che mi rende lo stare scalzo più difficile, più le persone mi sono vicine. Può benissimo essere insicurezza personale, nessun problema ad ammetterlo. E' anche per questo che mi sono finalmente stufato del mio "nascondermi", ed ora riesco ad evere tutte queste piccole soddisfazioni personalilucignolo ha scritto:
...perché chi ha paura del conosciuto vuol dire che ha problemi di autostima e di comunicazione nei confronti di coloro che possono interagire direttamente con noi ed hanno in mano dei contrappesi acquisiti nel tempo da mettere sul piatto di una bilancia virtuale per soppesare le nuove informazioni più o meno recenti.
Le persone comunicative, invece, soffrono se non riescono ad attivare un qualsiasi canale interattivo.
Lo sconosciuto passa e va e ti giudica con un piatto della bilancia vuoto
Caro Elan, ti devo ringraziare del tuo post Ero quasi convinto che fosse una cosa "naturale" (avere meno problemi con estranei che con parenti), che fosse così un pò per tutti (in fondo mi pare che era il tenore prevalente di taaaanti post, e forse mi sono fatto condizionare troppo ). Invece sentire qualcuno per cui è esattamente l'opposto mi ha aiutato di mettere in discussione questo mio pregiudizioElan ha scritto:visto che qui si può essere sinceri, gli chiederei come mai tema un giudizio negativo dei parenti e dei vicini di casa...
Ciao,
Christian
hadashi- Numero di messaggi : 772
Età : 53
Data d'iscrizione : 08.05.09
Amici e parenti
Beh, parlando di soddisfazioni Ieri mi sono (finalmente) presentato scalzo a casa di uno dei miei migliori amici. Prima di suonare il campanello, proprio il "timore" di dover entrare in una discussione "personale"... Ecchisenefrega... non voglio interrompere lo slancio che ho preso negli ultimi giorni... E' vai... Suono, mi apre, entro, ci sediamo, parliamo. Non mi chiede niente; macchè, non mi ha visto ?!? Dopo un pò usciamo per andare a mangiare qualcosa... E lì sulla porta (finalmente...ero lì che aspettavo, in attesa del terrore che incombe ) mi dice "Sei in modalità scalza ?" "Modalità scalza"... si vede che è un tecnico . Gli spiego brevemente le mie ragioni, parliamo un pò, e usciamo. Ad andare a mangiare qualcosa.... al ristoranteeeee, dove per giunta conosco il proprietario
Ok, o adesso o mai più. "Credi che gli dia fastidio se entro scalzo ?". Ho ancora bisogno di un pò di conferma/supporto; e da un lato mi aspetto quasi che mi dica "Credo di sì, forse è meglio se non ci vai scalzo", quasi come se aspettassi una scusa per potermi nascondere e non dovermi mettere alla prova (ammetto che è un continuo mettersi alla prova. Ma ribadisco che lo faccio perchè lo voglio, non perchè qualcuno mi obbliga. Per queste queste sfide, anche se sono faticosissime, le trovo positive, piacevoli, edificanti!). Ma dice solo "No, non credo ci siano problemi". Accidenti... bell'amico che sei
Andiamo lì con la mia macchina; usciamo dalla macchina (lascio le scarpe in macchina, non le porto nemmeno nello zainetto), ed entriamo in ristorante. Lascio entrare il mio amico per primo. Lo seguo, andiamo al banco. Salutiamo il proprietario, il pizzaiolo, un altro cliente che conosciamo. Per ora niente, non mi hanno notato. Ci accomodiamo al tavolo, e ordiniamo. Due altri clienti che conosciamo si siedono con noi. Nessuno si accorge di niente. Per ora, tutto a posto. Arriva la pappa e mangiamo.
Si apre la porta ed entra il SINDACO. Pare che ogni tanto vada lì a mangiare. Il SINDACOOOOO. AAAAAAARRRRRRGGGGGHHHHH Ok, volevo mettermi alla prova, ma non volevo fare subito le "olimpiadi"... Mi sorprendo a tentare di nascondere i piedi sotto il tavolo; ma per fortuna mi "riprendo" subito e mi metto di nuovo comodo.
Finiamo un lauto e piacevole pranzetto, e andiamo al banco per prendere il caffè. Noto alcuni bei whisky dietro il banco, ed entro in argomento col proprietario. Parliamo per 5 minuti, poi vuole farmi vedere alcune bottiglie esposte in un'altra vitrina. Attraversiamo la sala da pranzo (con tanto di sindaco che mangia), io a piedi nudi, ci mettiamo davanti alla vetrina, e parliamo un altro po. Poi torniamo al banco. Macchè, nessuno che nota o dice niente ?!?
Finalmente, quando andiamo alla cassa per pagare, esclama meravigliato "Mai se scalzo ?!? Non l'avevo neanche notato!". Breve attacco di faccia rossa ed improvvisa sudorazione; ma dura poco, ad ogni "episodio" mi sembra di riuscire sempre di più a stare rilassato; e non riesco nemmeno a dire "Sì, perchè lo trovo proprio rilasante, e..." che praticamente mi interrompe "Beh, un tempo tutti andavamo scalzi!". <...> Eeeeh, che fa, mi rende la cosa così facile ?!?
Per farla breve, comincio a spiegargli brevemente il perchè lo faccio, e mentre gli parlo si avvicina anche il pizzaiolo e due camiere, e parliamo serenamente dell'andare scalzo. "Beh, il corpo umano è fatto per andare scalzo". "E secondo me torneremo di nuovo ad andare scalzi più spesso". Ragazzi, il proprietario del ristorante del paese dove va a mangiare il sindaco ha detto "SECONDO ME TORNEREMO AD ANDARE SCALZI"!!!! E non è Svizzero, o Tedesco, o Scandinavo (cioè di un paese dove il barefooting è più accetato che da noi), ma viene dalla Calabria!!!
Tutte queste fette di libertà personale (scalzo in ufficio, in mensa, dal migliore amico, ristorante abituale...) al prezzo modico di essere al massimo considerato un pò eccentrico. Adesso possono arrivare anche i litigi e le esperienze negative
Ciao,
Christian
Ok, o adesso o mai più. "Credi che gli dia fastidio se entro scalzo ?". Ho ancora bisogno di un pò di conferma/supporto; e da un lato mi aspetto quasi che mi dica "Credo di sì, forse è meglio se non ci vai scalzo", quasi come se aspettassi una scusa per potermi nascondere e non dovermi mettere alla prova (ammetto che è un continuo mettersi alla prova. Ma ribadisco che lo faccio perchè lo voglio, non perchè qualcuno mi obbliga. Per queste queste sfide, anche se sono faticosissime, le trovo positive, piacevoli, edificanti!). Ma dice solo "No, non credo ci siano problemi". Accidenti... bell'amico che sei
Andiamo lì con la mia macchina; usciamo dalla macchina (lascio le scarpe in macchina, non le porto nemmeno nello zainetto), ed entriamo in ristorante. Lascio entrare il mio amico per primo. Lo seguo, andiamo al banco. Salutiamo il proprietario, il pizzaiolo, un altro cliente che conosciamo. Per ora niente, non mi hanno notato. Ci accomodiamo al tavolo, e ordiniamo. Due altri clienti che conosciamo si siedono con noi. Nessuno si accorge di niente. Per ora, tutto a posto. Arriva la pappa e mangiamo.
Si apre la porta ed entra il SINDACO. Pare che ogni tanto vada lì a mangiare. Il SINDACOOOOO. AAAAAAARRRRRRGGGGGHHHHH Ok, volevo mettermi alla prova, ma non volevo fare subito le "olimpiadi"... Mi sorprendo a tentare di nascondere i piedi sotto il tavolo; ma per fortuna mi "riprendo" subito e mi metto di nuovo comodo.
Finiamo un lauto e piacevole pranzetto, e andiamo al banco per prendere il caffè. Noto alcuni bei whisky dietro il banco, ed entro in argomento col proprietario. Parliamo per 5 minuti, poi vuole farmi vedere alcune bottiglie esposte in un'altra vitrina. Attraversiamo la sala da pranzo (con tanto di sindaco che mangia), io a piedi nudi, ci mettiamo davanti alla vetrina, e parliamo un altro po. Poi torniamo al banco. Macchè, nessuno che nota o dice niente ?!?
Finalmente, quando andiamo alla cassa per pagare, esclama meravigliato "Mai se scalzo ?!? Non l'avevo neanche notato!". Breve attacco di faccia rossa ed improvvisa sudorazione; ma dura poco, ad ogni "episodio" mi sembra di riuscire sempre di più a stare rilassato; e non riesco nemmeno a dire "Sì, perchè lo trovo proprio rilasante, e..." che praticamente mi interrompe "Beh, un tempo tutti andavamo scalzi!". <...> Eeeeh, che fa, mi rende la cosa così facile ?!?
Per farla breve, comincio a spiegargli brevemente il perchè lo faccio, e mentre gli parlo si avvicina anche il pizzaiolo e due camiere, e parliamo serenamente dell'andare scalzo. "Beh, il corpo umano è fatto per andare scalzo". "E secondo me torneremo di nuovo ad andare scalzi più spesso". Ragazzi, il proprietario del ristorante del paese dove va a mangiare il sindaco ha detto "SECONDO ME TORNEREMO AD ANDARE SCALZI"!!!! E non è Svizzero, o Tedesco, o Scandinavo (cioè di un paese dove il barefooting è più accetato che da noi), ma viene dalla Calabria!!!
Tutte queste fette di libertà personale (scalzo in ufficio, in mensa, dal migliore amico, ristorante abituale...) al prezzo modico di essere al massimo considerato un pò eccentrico. Adesso possono arrivare anche i litigi e le esperienze negative
Ciao,
Christian
hadashi- Numero di messaggi : 772
Età : 53
Data d'iscrizione : 08.05.09
Re: La mia conquista più grande :-D
Andrea scive: "Vedo con 'piacere' che anche senza i miei commenti si ritorna a ripetersi e a non volersi capire e a nascondersi dietro a un dito (senza offesa).
La spiegazione per quanto mi riguarda è lampante anche se molti fingono di non voler capire.
Pur sapendo di non fare nulla di male sappiamo altrettanto bene che la maggiorparte delle persone reputa l'andare scalzi una cosa 'strana'. "L'apertura non è delle più felici, mi permetto di osservare: non credo che alcuno qui finga di non capire o si nasconda dietro un dito, è proprio che le sensibilità e le teste sono diverse e ciò che può essere assurdo per uno, magari è ovvio per un altro.
In pratica ci si "parla accanto"
Io continuo ad avere l'impressione, che, per quanto, evidentemente, ti piaccia andare scalzo, in realtà tu sei il primo a considerarlo una cosa "strana" ... da questo discende tutto il resto e, di conseguenza, le tue posizioni sono logiche e non criticabili.
Beh, è innegabile che è perlomeno una cosa inconsueta. Se vediamo uno socnosciuto che gira a piedi nudi, a parte la nostra solidarietà di gruppo, ci sembra per lo meno un po' eccentrico, anche questo è innegabile. Però se quello non è uno sconosciuto, ma è Andrea, che stimi per tante cose e del cui scalzismo conosci le motivazioni, salutistiche, edonistiche, sportive o filosofiche, non lo troverai più tanto strano.
Questo penso succeda con amici, parenti e conoscenti. Mio figlio mi ha soprannominato "Bilbo Baggins" e, devo dire che quella dell' Hobbit è una immagine che mi si addice, dato che sono piccoletto, vivace e, volentieri, scalzo e altrettanto bonarie sono state le reazioni di tutti ... anzi, devo sottolineare che molti hanno tenuto ad aggiungere che stare scalzi piace anche a loro (mio figlio gioca volentieri a pallone a piedi nudi).
Però, torno a dire, non c'è una verità e non c'è uno schema comportamentale valido per tutti ... il piacere sta nel confrontarsi e a volte, dal confronto, nasce la capacità di vedere la stessa cosa da una prospettiva diversa ed, improvvisamente, si attraversa una linea di confine mentale e si fa qualcosa che sembrava difficile o impossibile e ci si accorge che il mondo resta invariato.
La spiegazione per quanto mi riguarda è lampante anche se molti fingono di non voler capire.
Pur sapendo di non fare nulla di male sappiamo altrettanto bene che la maggiorparte delle persone reputa l'andare scalzi una cosa 'strana'. "L'apertura non è delle più felici, mi permetto di osservare: non credo che alcuno qui finga di non capire o si nasconda dietro un dito, è proprio che le sensibilità e le teste sono diverse e ciò che può essere assurdo per uno, magari è ovvio per un altro.
In pratica ci si "parla accanto"
Io continuo ad avere l'impressione, che, per quanto, evidentemente, ti piaccia andare scalzo, in realtà tu sei il primo a considerarlo una cosa "strana" ... da questo discende tutto il resto e, di conseguenza, le tue posizioni sono logiche e non criticabili.
Beh, è innegabile che è perlomeno una cosa inconsueta. Se vediamo uno socnosciuto che gira a piedi nudi, a parte la nostra solidarietà di gruppo, ci sembra per lo meno un po' eccentrico, anche questo è innegabile. Però se quello non è uno sconosciuto, ma è Andrea, che stimi per tante cose e del cui scalzismo conosci le motivazioni, salutistiche, edonistiche, sportive o filosofiche, non lo troverai più tanto strano.
Questo penso succeda con amici, parenti e conoscenti. Mio figlio mi ha soprannominato "Bilbo Baggins" e, devo dire che quella dell' Hobbit è una immagine che mi si addice, dato che sono piccoletto, vivace e, volentieri, scalzo e altrettanto bonarie sono state le reazioni di tutti ... anzi, devo sottolineare che molti hanno tenuto ad aggiungere che stare scalzi piace anche a loro (mio figlio gioca volentieri a pallone a piedi nudi).
Però, torno a dire, non c'è una verità e non c'è uno schema comportamentale valido per tutti ... il piacere sta nel confrontarsi e a volte, dal confronto, nasce la capacità di vedere la stessa cosa da una prospettiva diversa ed, improvvisamente, si attraversa una linea di confine mentale e si fa qualcosa che sembrava difficile o impossibile e ci si accorge che il mondo resta invariato.
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: La mia conquista più grande :-D
C'è un meccanismo psicologico che ci porta a pensare che le nostre convinzioni, dato che sono nostre e le riteniamo per questo giuste e corrette, siano condivise dalla maggioranza, senza cercare riscontri.hadashi ha scritto:Ero quasi convinto che fosse una cosa "naturale" (avere meno problemi con estranei che con parenti), che fosse così un pò per tutti
Tecnicamente si chiama appunto pregiudizio.
Una persona intelligente, però, davanti alla prova che il suo pregiudizio è sbagliato, sa correggersi, lo stupido, invece, per definizione non cambia mai opinione, neppure davanti all'evidenza.
Se da piccolo eri convinto che la Luna è fatta di formaggio, probabilmente pensavi che TUTTI fossero della tua stessa opinione. Poi, se sei intelligente, studiando a scuola, guardando le missioni Apollo, parlando con la gente e scoprendo che (quasi) TUTTI pensano che sia una palla di roccia e non di formaggio, superi il tuo pregiudizio e cambi idea.
Se sei stupido, non la cambi neppure se ti tirano in testa una roccia lunare. Ma soprattutto continuerai strenuamente a sostenere che "la maggiorparte" (senza lo spazio) delle persone è convinta che la Luna sia fatta di formaggio. E la gente comincerà ad ignorarti, a metterti da parte, perché giustamente ha capito che sei un caso così disperato che non vale la pena perdere tempo con te. E ti troverai solo ad ululare alla Luna e a mandare lettere di insulti a chi ti fa notare che la Luna non è di formaggio.
Per l'esattezza 1034. Il fatto è che sono di un unico postante. Penso che abbiano più peso un numero moooolto maggiore di postanti che, pur facendo meno post, dicono l'esatto contrario.hadashi ha scritto:(in fondo mi pare che era il tenore prevalente di taaaanti post, e forse mi sono fatto condizionare troppo ).
Vedi che sei una persona intelligente?hadashi ha scritto:Invece sentire qualcuno per cui è esattamente l'opposto mi ha aiutato di mettere in discussione questo mio pregiudizio
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: La mia conquista più grande :-D
grazie ragazzi (e ragazze, ora che si è riaffacciata Cristiana leggerei volentieri un suo pensiero in merito ) per questa interessantissima discussione!
così, di primo acchito, sarei tentato di dire che è più facile essere scalzo tra gli estranei, però...
la discussione mi ha toccato profondamente perché mi permette di pormi delle domande circa il mio modo di rapportarmi all'altro, agli altri.
io ho iniziato a girare scalzo in permanenza quando lavoravo a berna, quindi in un posto dove quasi nessuno mi conosceva. lugano, la città dove ho trascorso il periodo più lungo della mia vita, è stato l'ultimo posto dove sono riuscito a scalzarmi serenamente.
forse è così: all'inizio è più dura "affrontare" parenti, amici, conoscenti, ma poi, una volta "chiarita" la cosa diventa consuetudine. invece con gli estranei non c'è quasi mai la possibilità di parlare dello scalzismo, quindi la cosa resta a mezz'aria. quindi alla lunga potrebbe essere più logorante.
a meno che... io riesca a fregarmene del pensiero degli sconosciuti perché li identifico semplicemente come una banda informe e incolore. ma dov'è il rispetto per il prossimo se mi atteggio in questo modo? in questa massa informe e incolore, per gli altri ci posso essere dentro anch'io...
veramente interessante, rifletterò ancora molto sui vostri argomenti, mi stanno aiutando a mettere in luce un mio possibile disfunzionamento: senza arrivare al limite di considerare gli sconosciuti una massa informe e incolore, c'è qualcosa in me che va nell'ordine della mancanza di considerazione.
Andrea77, il tuo modo di porti nella discussione mi fa solo scuotere la testa... non vedo dialettica... non vedo discussione possibile, non vedo rimessa in questione delle tue convinzioni. elaborando a modo mio ciò che leggo dal tuo messaggio, mi viene da dire: andare scalzo di fronti agli estranei ti è possibile perché te ne freghi di loro; andare scalzo di fronte alle persone vicine non ti è possibile perché ti lasci soffocare da ciò che pensi che potrebbero pensare di te... mah...
un saluto dalla svizzera
Andrea Grasselli
così, di primo acchito, sarei tentato di dire che è più facile essere scalzo tra gli estranei, però...
la discussione mi ha toccato profondamente perché mi permette di pormi delle domande circa il mio modo di rapportarmi all'altro, agli altri.
io ho iniziato a girare scalzo in permanenza quando lavoravo a berna, quindi in un posto dove quasi nessuno mi conosceva. lugano, la città dove ho trascorso il periodo più lungo della mia vita, è stato l'ultimo posto dove sono riuscito a scalzarmi serenamente.
forse è così: all'inizio è più dura "affrontare" parenti, amici, conoscenti, ma poi, una volta "chiarita" la cosa diventa consuetudine. invece con gli estranei non c'è quasi mai la possibilità di parlare dello scalzismo, quindi la cosa resta a mezz'aria. quindi alla lunga potrebbe essere più logorante.
a meno che... io riesca a fregarmene del pensiero degli sconosciuti perché li identifico semplicemente come una banda informe e incolore. ma dov'è il rispetto per il prossimo se mi atteggio in questo modo? in questa massa informe e incolore, per gli altri ci posso essere dentro anch'io...
veramente interessante, rifletterò ancora molto sui vostri argomenti, mi stanno aiutando a mettere in luce un mio possibile disfunzionamento: senza arrivare al limite di considerare gli sconosciuti una massa informe e incolore, c'è qualcosa in me che va nell'ordine della mancanza di considerazione.
Andrea77, il tuo modo di porti nella discussione mi fa solo scuotere la testa... non vedo dialettica... non vedo discussione possibile, non vedo rimessa in questione delle tue convinzioni. elaborando a modo mio ciò che leggo dal tuo messaggio, mi viene da dire: andare scalzo di fronti agli estranei ti è possibile perché te ne freghi di loro; andare scalzo di fronte alle persone vicine non ti è possibile perché ti lasci soffocare da ciò che pensi che potrebbero pensare di te... mah...
mi è piaciuta molto la battuta Christian, mi hai fatto ridere di gusto! e complimenti per le tue conquiste, sento che per te è uno sforzo che fai volentieri, e la soddisfazione di superare dei limiti tuoi è grande! sei grande!hadashi ha scritto:Ok, volevo mettermi alla prova, ma non volevo fare subito le "olimpiadi"...
un saluto dalla svizzera
Andrea Grasselli
Andrea Grasselli- Numero di messaggi : 396
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Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: La mia conquista più grande :-D
un grazie di cuore per tutti i complimenti; mi incoraggiano ancora di più a non mollare
hadashi- Numero di messaggi : 772
Età : 53
Data d'iscrizione : 08.05.09
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