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A voi cosa è capitato ?

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Messaggio  aldo1953 Lun Dic 19 2011, 12:52

Dunque, mi spiego. Prima di conoscervi mi sembravano già azzardati i miei sandali ad ottobre e mai li avrei protratti oltre, non pensavo nemmeno, pur desiderandolo da sempre, di camminare scalzo "fuori", se non in contesti ovvii come campeggi all ' estero, templi orientali e simili. La paura era davvero troppa. Poi leggendo i post con calma e ragionandoci sopra ho iniziato con piccoli esperimenti più o meno furtivi e adesso penso di avere raggiunto un piccolo risultato. Uso tranquillamente i miei sandali anche con 3° e da una settimana giro scalzo per marciapiedi affollati e ho fatto anche un paio di volte la spesa. Certo, lo ammetto, parlo di un quartiere lontano ed equidistante sia da dove abito che da dove lavoro (dove non lo farei certo essendo in ambedue una persona decisamente "pubblica") e il supermercato è di quelli piccoli a conduzione semifamigliare dove devi stare attento che non ti rifilino prodotti scaduti. Però si tratta pur sempre di un quartiere dove passo tutti i giorni, e spesso mi fermo, da almeno 25 anni e di un supermercato dove dallo stesso tempo sono cliente abituale. E non dico che questa mattina un paio di occhiolini che si sono abbassati a rimirarmi non mi abbiano disturbato dato che in genere amo l' anonimato, però la soddisfazione di stare bene io, è stata grande. Poi però mi sono chiesto : tutto questo entusiasmo non sarà perchè in realtà non mi è successo ancora nulla ? In occasioni "spinose" (che battuta vero ?) saprei mantenere la serenità ? E' chiaro che non sono un suicida, questa stessa mattina, dovendo andare in un ufficio importante per il mio lavoro mi sono rimesso le mia belle e rassicuranti scarpe e non penso nemmeno di rovinare un piacere per avere esagerato nel posto e nel momento sbagliato (questa in genere è un po' una mia regola), però mi chiedo : a voi cosa è successo ?

aldo1953

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Messaggio  Alexey Lun Dic 19 2011, 22:22

Ciao Aldo, sono pienamente d' accordo sul fatto che non bisogna "rischiare" in posti che possono pregiudicare il nostro lavoro, ad esempio il venditore non può rischiare di perdere clienti, quindi per me è importante non lesionare il nostro interesse.
Negli altri contesti invece, ci si fa l' abitudine pian piano come stai facendo te. Nel mio caso ho sperimentato che "osando" sempre di più si conquista una nuova meta ogni giorno, l' importante è non farsi sopraffare dalle piccole difficoltà.
E' bello anche sentire l' esperienza dei "colleghi" con cui ci si possono scambiare informazioni, paure, stati d' animo ed emozioni...


Alexey

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Messaggio  ChiccoB Mar Dic 20 2011, 00:13

aldo1953 ha scritto:Dunque, mi spiego. Prima di conoscervi mi sembravano già azzardati i miei sandali ad ottobre e mai li avrei protratti oltre, non pensavo nemmeno, pur desiderandolo da sempre, di camminare scalzo "fuori", se non in contesti ovvii come campeggi all ' estero, templi orientali e simili. La paura era davvero troppa. Poi leggendo i post con calma e ragionandoci sopra ho iniziato con piccoli esperimenti più o meno furtivi e adesso penso di avere raggiunto un piccolo risultato. Uso tranquillamente i miei sandali anche con 3° e da una settimana giro scalzo per marciapiedi affollati e ho fatto anche un paio di volte la spesa. Certo, lo ammetto, parlo di un quartiere lontano ed equidistante sia da dove abito che da dove lavoro (dove non lo farei certo essendo in ambedue una persona decisamente "pubblica") e il supermercato è di quelli piccoli a conduzione semifamigliare dove devi stare attento che non ti rifilino prodotti scaduti. Però si tratta pur sempre di un quartiere dove passo tutti i giorni, e spesso mi fermo, da almeno 25 anni e di un supermercato dove dallo stesso tempo sono cliente abituale. E non dico che questa mattina un paio di occhiolini che si sono abbassati a rimirarmi non mi abbiano disturbato dato che in genere amo l' anonimato, però la soddisfazione di stare bene io, è stata grande. Poi però mi sono chiesto : tutto questo entusiasmo non sarà perchè in realtà non mi è successo ancora nulla ? In occasioni "spinose" (che battuta vero ?) saprei mantenere la serenità ? E' chiaro che non sono un suicida, questa stessa mattina, dovendo andare in un ufficio importante per il mio lavoro mi sono rimesso le mia belle e rassicuranti scarpe e non penso nemmeno di rovinare un piacere per avere esagerato nel posto e nel momento sbagliato (questa in genere è un po' una mia regola), però mi chiedo : a voi cosa è successo ?
Ciao Aldo! L'inizio del tuo post sembra proprio racchiudere in tutto e per tutto il mio approccio, sia con il sito dei Nati, sia con l'approccio vero e proprio del barefooting. Anche io, come forse ti avrò detto, quando non vado totalmente scalzo, indosso le mie inseparabili infradito. Anche adesso, anzi, anche stasera, pur avendo da me una temperatura attorno a zero gradi. Quindi come vedi, non sei il solo "animale raro" Laughing !!! Come hai detto, tu sei un personaggio pubblico: bene, perchè non sfruttare la tua posizione di medico per dare un esempio a chi, come molta gente scettica a questa filosofia, non crede che scalzi si possa andare anche in inverno? Infondo, chi più di un medico, ha credibilità soprattutto nei suoi pazienti? Il supermercato: ovviamente, non sei obbligato ad andare scalzo anche in quei posti lì, se non ti senti a tuo agio. Dai tempo al tempo, vedrai che arriverà il giorno che andrai scalzo dappertutto, dove tu desideri andare, e solo allora apprezzerai veramente a fondo i tuoi progressi. Gli scogli, o come li hai chiamati tu "le occasioni spinose": purtroppo nessuno ne è esente. Quindi se si presenteranno, dovrai accettarle: anche questo può capitare, quindi mettile in conto. L'importante è che non siano causa di "retromarce". Sempre avanti, con entusiasmo: abbi sempre molto presente il tuo piacere di stare scalzo: questo ti sarà di grande sprone.

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Messaggio  lucignolo Mar Dic 20 2011, 21:41

aldo1953 ha scritto:Poi però mi sono chiesto : tutto questo entusiasmo non sarà perchè in realtà non mi è successo ancora nulla ? In occasioni "spinose" (che battuta vero ?) saprei mantenere la serenità ? E' chiaro che non sono un suicida, questa stessa mattina, dovendo andare in un ufficio importante per il mio lavoro mi sono rimesso le mia belle e rassicuranti scarpe e non penso nemmeno di rovinare un piacere per avere esagerato nel posto e nel momento sbagliato (questa in genere è un po' una mia regola), però mi chiedo : a voi cosa è successo ?
Hai ragione, come concordo con Alexey e Chicco.
Ci sono situazioni negative che ti investono come un autocarro sulle strisce pedonali e che ti fanno passare la voglia di andare in giro scalzo, almeno per qualche giorno.
Mi è capitato quando ho avuto uno scontro al limite dell'aggressione (speravo, per partire con ferocia, anche se capivo in quell'angolo di raziocinio che mi rimane sempre acceso e che mi ha salvato in molte occasioni, che avrei avuto tutto da perdere) con un branco di adolescenti molto maleducati (e sono buono).
Succede.
Succedeva anche che uno di quelli avesse preso il vizio di gridarmi dalla finestra che dovevo usare le scarpe.
Non accadde più nulla e non so cosa sia successo.
Non li incontrai mai più e mi chiedo se i genitori abbiano dato loro una forte lavata di capo, magari perché pensavano che fosse molto pericoloso provocare una persona non del tutto a posto con la testa, o se abbiano ritenuto opportuno insegnare ai ragazzi che ognuno fa quello che vuole.
Sta di fatto che può succedere l'evento spiacevole, incappando nella persona intollerante.
Dobbiamo preventivarlo e saper andare oltre.
Passato il brutto momento interiore riprendo con caparbietà, andando ancora oltre, magari in centro città.
E, nella maggior parte dei casi, capisco quanto sia poco importante l'opinione altrui e che tante, tantissime persone domandano, cercano di capire ed alla fine se ne infischiano.
Non saranno mai d'accordo, ma lasciano fare.
E non chiedo di più.
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Messaggio  Alexey Mer Dic 21 2011, 12:58

ChiccoB ha scritto:
Ciao Aldo! L'inizio del tuo post sembra proprio racchiudere in tutto e per tutto il mio approccio, sia con il sito dei Nati, sia con l'approccio vero e proprio del barefooting. Anche io, come forse ti avrò detto, quando non vado totalmente scalzo, indosso le mie inseparabili infradito. Anche adesso, anzi, anche stasera, pur avendo da me una temperatura attorno a zero gradi. Quindi come vedi, non sei il solo "animale raro" Laughing !!! Come hai detto, tu sei un personaggio pubblico: bene, perchè non sfruttare la tua posizione di medico per dare un esempio a chi, come molta gente scettica a questa filosofia, non crede che scalzi si possa andare anche in inverno? Infondo, chi più di un medico, ha credibilità soprattutto nei suoi pazienti? Il supermercato: ovviamente, non sei obbligato ad andare scalzo anche in quei posti lì, se non ti senti a tuo agio. Dai tempo al tempo, vedrai che arriverà il giorno che andrai scalzo dappertutto, dove tu desideri andare, e solo allora apprezzerai veramente a fondo i tuoi progressi. Gli scogli, o come li hai chiamati tu "le occasioni spinose": purtroppo nessuno ne è esente. Quindi se si presenteranno, dovrai accettarle: anche questo può capitare, quindi mettile in conto. L'importante è che non siano causa di "retromarce". Sempre avanti, con entusiasmo: abbi sempre molto presente il tuo piacere di stare scalzo: questo ti sarà di grande sprone.
Chicco.

Piacerebbe molto anche a me sapere cosa direbbero ad Aldo i pazienti se lui cominicasse a "consigliare" il barefooting.
Tutti i giorni sento persone che si tufferebbero dalla finestra "perchè lo ha detto il medico", quindi sarei curioso di sapere in che percentuale starebbe il senso di fiducia al "rappresentante della medicina" rispetto ad anni di condizionamenti radicati sul fatto che "non si può" andare scalzi.
Le categorie potrebbero essere:

1) Chi direbbe che il medico "è fiorito"

2) Chi chiederebbe "ad un' altra campana"

3) Chi accetterebbe acriticamente perchè lo ha detto il medico

4) Chi si informerebbe autonomamente (magari cercando sul web)

5) Chi non lo farebbe perchè "non si può in una società civile" anche se tentato dall' idea



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Messaggio  Alexey Mer Dic 21 2011, 13:02

Dimenticavo, penso che tra quelli appartenenti alla categoria 4, cioè che si informerebbero sia dal medico che in maniera autonoma, molti proverebbero, magari approdando anche ai siti e forum dedicati al barefooting come questo.

Alexey

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Messaggio  aldo1953 Mer Dic 21 2011, 19:40

Mi permetto di dire la mia, essendo non solo direttamente coinvolto, ma anche chi ha sollevato l' argomento. Il rapporto medico-paziente è fatto da mille sfumature che devono essere valutate volta per volta. Le persone non sono mai inquadrabili in categorie ma possono avere comportamenti e pensieri diversi a seconda degli stati d' animo e delle situazioni. Così in ogni colloquio il medico deve per prima cosa cercare di "entrare" nella psicologia della persona che ha di fronte; se già la conosce è più facile, se è la prima volta i sondaggi devono essere cauti e attenti. Quando hai capito più o meno chi hai di fronte e il suo atteggiamento nei tuoi confronti e della malattia che lo ha portato da te, metti in pratica una recita a soggetto dedicata a cercare la migliore empatia con il fine di fare comunque del bene. Prescrivere un farmaco o comunque una terapia senza essere sicuri che essa verrà poi seguita è un grave errore. Ciò vale ancora di più per i cosiddetti stili di vita, ricordando che nessuno ha la scienza infusa ma è tutto un imparare dal confronto con gli altri. In pratica prescrivere il giusto antibiotico per una bronchite è relativamente facile, consigliare delle azioni che in qualche modo modificano la vita abituale è un' altra cosa. Bisogna anche valutare se è il caso di "svestire" il camice e approcciare la persona più direttamente, è una cosa spesso pericolosa per il rapporto professionale e deve essere valutata molto bene, perchè può essere di grande aiuto in alcuni casi ma di grande nocumento in altri. Tornando al topic, è chiaro che il consiglio di usare meno le scarpe, specie in ambiente casalingo, si può dare ma a condizione che non urti la sensibilità della persona. Una signora ottantaquattrenne mi ha detto che una fastidiosa micosi dei piedi non guarisce nonostante le cure ed è "arrivata" nonostante che da anni, anche d' estate, non rinunci mai alle calze e alle scarpe anche in casa. Cosa volete che le potessi dire ? Che aveva sbagliato proprio tutto ? Una convinzione da 84 anni è meglio lasciarla, se le avessi detto che probabilmente sarebbe guarita rapidamente lasciando il piede libero almeno in casa il nostro rapporto di fiducia si sarebbe rotto, ovvio che qualche allusione ho iniziato a farla e poi col tempo.. insisterò. Spero di avere chiarito qualche cosa, e comunque considerando che il mio studio è pieno di divinità induiste, incensi e fotografie ingrandite direi che il pensiero che il medico "è fiorito" è ormai cosa assodata.

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Messaggio  ChiccoB Gio Dic 22 2011, 01:44

Ti posso dire che sono le risposte che prevedevo. Equilibrate, razionali: insomma, quello che direbbe un medico anche svestendosi del camice. Posso dire che apprezzo molto i tuoi post, illustrando il profilo di una persona saggia, che sta scoprendo questa filosofia con tutti i dubbi e gli entusiasmi di quando finalmente si ottiene una "vittoria", scoprendo che effettivamente si può andare scalzi anche fuori casa, se lo si desidera veramente.

Chicco.

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Messaggio  Alexey Gio Dic 22 2011, 20:17

aldo1953 ha scritto:Mi permetto di dire la mia, essendo non solo direttamente coinvolto, ma anche chi ha sollevato l' argomento. Il rapporto medico-paziente è fatto da mille sfumature che devono essere valutate volta per volta. Le persone non sono mai inquadrabili in categorie ma possono avere comportamenti e pensieri diversi a seconda degli stati d' animo e delle situazioni. Così in ogni colloquio il medico deve per prima cosa cercare di "entrare" nella psicologia della persona che ha di fronte; se già la conosce è più facile, se è la prima volta i sondaggi devono essere cauti e attenti. Quando hai capito più o meno chi hai di fronte e il suo atteggiamento nei tuoi confronti e della malattia che lo ha portato da te, metti in pratica una recita a soggetto dedicata a cercare la migliore empatia con il fine di fare comunque del bene. Prescrivere un farmaco o comunque una terapia senza essere sicuri che essa verrà poi seguita è un grave errore. Ciò vale ancora di più per i cosiddetti stili di vita, ricordando che nessuno ha la scienza infusa ma è tutto un imparare dal confronto con gli altri. In pratica prescrivere il giusto antibiotico per una bronchite è relativamente facile, consigliare delle azioni che in qualche modo modificano la vita abituale è un' altra cosa. Bisogna anche valutare se è il caso di "svestire" il camice e approcciare la persona più direttamente, è una cosa spesso pericolosa per il rapporto professionale e deve essere valutata molto bene, perchè può essere di grande aiuto in alcuni casi ma di grande nocumento in altri. Tornando al topic, è chiaro che il consiglio di usare meno le scarpe, specie in ambiente casalingo, si può dare ma a condizione che non urti la sensibilità della persona. Una signora ottantaquattrenne mi ha detto che una fastidiosa micosi dei piedi non guarisce nonostante le cure ed è "arrivata" nonostante che da anni, anche d' estate, non rinunci mai alle calze e alle scarpe anche in casa. Cosa volete che le potessi dire ? Che aveva sbagliato proprio tutto ? Una convinzione da 84 anni è meglio lasciarla, se le avessi detto che probabilmente sarebbe guarita rapidamente lasciando il piede libero almeno in casa il nostro rapporto di fiducia si sarebbe rotto, ovvio che qualche allusione ho iniziato a farla e poi col tempo.. insisterò. Spero di avere chiarito qualche cosa, e comunque considerando che il mio studio è pieno di divinità induiste, incensi e fotografie ingrandite direi che il pensiero che il medico "è fiorito" è ormai cosa assodata.

Hai ragione, la questione è fatta di mille sfacettature, non si voleva minimizzare o rendere il discorso banale, ma riflettere un pò sull' importanza che ha una figura come il medico sullo smentire le cavolate più comuni diventate ormai verità assodate, piano piano come hai detto te e con le persone che vogliono ascoltare si può fare un pò la goccia che scava la roccia.
Perchè sono dell' idea che non esiste più sordo di chi non vuole ascoltare, quindi se vedo che non esiste la "predisposizione" all' ascolto con la mente aperta, preferisco lasciare perdere e passare oltre.

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Messaggio  lucignolo Gio Dic 22 2011, 21:04

Alexey ha scritto:Hai ragione, la questione è fatta di mille sfacettature, non si voleva minimizzare o rendere il discorso banale, ma riflettere un pò sull' importanza che ha una figura come il medico sullo smentire le cavolate più comuni diventate ormai verità assodate, piano piano come hai detto te e con le persone che vogliono ascoltare si può fare un pò la goccia che scava la roccia.
Perchè sono dell' idea che non esiste più sordo di chi non vuole ascoltare, quindi se vedo che non esiste la "predisposizione" all' ascolto con la mente aperta, preferisco lasciare perdere e passare oltre.
Certo, Alessandro.
Vorrei dire di più: per molto tempo, in qualità di biologo, ho cercato di difendere biologicamente la nostra causa.
Come ho sempre sostenuto con forza la necessità di un aiuto da parte dei nemici-amici medici.
Perché la gente ascolta il medico, quello che si occupa di malattie e della loro cura, quello a cui si ricorre se non si sta bene.
Poco tempo fa, su un forum alieno, un postante sottolineava il fatto che fra gli scalzi non esistono medici.
Non è vero, ma per farglielo sapere è necessario che i medici barefooters escano dall'anonimato, nel senso che non devono dire nome e cognome, ma, almeno, dire che sono medici scalzisti.
I biologi, non sono masochista, sono scienziati di serie B, almeno nell'immaginario collettivo.
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Messaggio  aldo1953 Mer Dic 28 2011, 12:48

Lungi da me l' idea di salire in cattedra col mio post ! Volevo solo dire che quando si ricopre una posizione che può influenzare i comportamenti (come me, ma anche i docenti, per esempio) occorre valutare bene l' impatto che può avere un proprio comportamento personale o una propria convinzione che non coincida col comune sentire. poi con una continua attenzione i risultati ci sono eccome. Guardiamo solo il fumo, anni fa tutti fumavano e non sembrava un problema, oggi i fumatori sono diminuiti. Lo stesso sul' attenzione all' alimentazione. Circa il camminare scalzi io preferisco accoppiarlo a una maggiore aderenza ai ritmi naturali e sorattutto a un maggiore contatto con l' ambiente naturale. Oggi sembra che tale contatto debba essere eliminato, non solo dalle scarpe, ma anche dai troppo condizionatori, riscaldamenti a palla, ritmi di vita che non tengono conto di quelli circadiani e via dicendo. Perchè per esempio dobbiamo avere gli stesso orari di lavoro d' inverno con 8 ore di sole e d' estate con 16 ore di luce ? Però un amico imprenditore che fece la proposta di cambiare gli orari per avere i pomeriggi estivi liberi (dico i suoi dipendenti) ebbe una tirata d' orecchio dai sindacati perchè l' orario era intoccabile. Circa il fatto che mi piace camminare scalzo non ho nessuna vergogna a dirlo e a consigliarlo almeno come esperimento quando si va sull' argomento, però non credo che metterò un avviso nella bacheca della sala d' aspetto !
I biologi non sono affatto di serie B ! Semplicemente in Italia ( non so se altrove) sono troppo spesso utilizzati in mansioni che non sono le loro in mancanza di ricerca e per poca conoscenza delle potenzialità di tale laurea.

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Messaggio  Alexey Mer Dic 28 2011, 17:31

Hai proprio ragione, oggi tentiamo in tutti i modi di isolarci dalla natura, il nostro è un continuo combattimento contro tutto, il "caldo" il "freddo" (quello che percepisce la nostra sensibilità "falsata" da ritmi di vita troppo lontani dalla natura stessa), ecc...
Invece di capire i ritmi della natura e sentirsi parte di essa l' uomo di oggi è in continua lotta con il mondo che lo circonda, per questo tenta di distaccarsi in tutti i modi, con le scarpe, con l' utilizzo delle auto anche quando non servono, con riscaldamento e condizionatori, vestendosi come degli eschimesi quando la temperatura scende sotto i 10°...
Non si tollera più niente, è un continuo lamentarsi, le stesse persone che senti dire "che caldo da maggio in poi si lamentano poi: "che freddo" già a fine settembre, quindi vuol dire che il massimo range di sopportazione è da 20 a 25° C ?? Poi se non piove ci si lamenta che non piove, appena arrivano due gocce si grida alla calamità...
Se si imparasse ad "ascoltare" un pò di più il ritmo della natura e a sincronizzarsi con le leggi universali previste per noi penso che si vivrebbe più serenamente e "consapevolmente", so che il discorso è già sentito e "banale", però comprenderne il vero significato ed attuarlo non è così banale per l'uomo moderno, come dimostrato ogni giorno.
Non mi piace definire il corpo umano una macchina, perchè le macchine sono fatte dall' uomo e sono ben lontane dall' incredibile perfezione che possediamo dentro di noi, la capacità di adattarsi all' ambiente circostante, le incredibili abilità che possediamo e di cui oggi abusiamo.
Tornano a noi scalzi, una cosa che mi fa molto riflettere è l' incapacità di alcune persone di accettare che si possa andare scalzi, pur avendo come prova vivente e tangibile noi che ci andiamo, come dire che non riescono ad accettare l' evidenza.
Pensate che l' altro giorno la suocera di mia sorella non credeva ai suoi occhi quando mi ha visto scalzo, ed ero in casa!! Figuriamoci se mi vedesse camminare sulla neve, chiamerebbe il 118 per un TSO... Per alcuni è incredibile come si possa anche solo andare con le scarpe senza calze da Settembre in poi, pena l' amputazione immediata degli arti o altre terribili conseguenze che portano ad una fine atroce!!
Come dire, queste persone vivono in un corpo di cui non conoscono minimamente le potenzialità, e più si va avanti e più la situazione sembra peggiorare, ancora un pò che si va avanti non cammineremo nemmeno più, il sedile della nostra auto si sgancierà e mediante rotelle e un piccolo motore (elettrico per non "inquinare", visto che l' uomo moderno tiene all' ambiente) ci porterà direttamente e automaticamente davanti alla scrivania dell' ufficio, senza nemmeno alzarci...












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Messaggio  aldo1953 Mer Dic 28 2011, 18:55

Hai colto in pieno il mio pensiero. E' però un problema farlo capire agli altri. Fare capire che un brivido di freddo non significa polmonite e che un po' di sudore non significa collasso. Pensa che, qualche giorno fa, aspettavo i miei suoceri a casa, avevo indossato le calze ( per loro) ma non ancora le scarpe. Arrivati, mia moglie si è accorta che le avevo indossate a rovescio (ma cosa ne so io che c' è un verso pure nelle calze), mi ha detto vai di là e girale. Perchè di là ? Perchè non sta bene fare vedere i piedi ! E parlo di 25 anni di matrimonio e di una persona (io) assolutamente pulita e curata (ci mancherebbe). Vabbè mi sono un po' rassegnato a fare la figura del selvaggio incurante della pioggia, del freddo e del caldo, però non mi pare di essere così una "bestia" !

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Messaggio  lucignolo Mer Dic 28 2011, 21:52

aldo1953 ha scritto:I biologi non sono affatto di serie B! Semplicemente in Italia ( non so se altrove) sono troppo spesso utilizzati in mansioni che non sono le loro in mancanza di ricerca e per poca conoscenza delle potenzialità di tale laurea.
Con me sfondi una porta aperta! Very Happy Very Happy Very Happy
Noi Biologi simo un po' delle cellule totipotenti da ricerca, ma finiamo ad insegnare nelle scuole medie o nei laboratori di chimica clinica.
Mi ritengo fortunato di lavorare in un laboratorio specialistico, che ha trascorso buona parte della sua esistenza nella ricerca, ma, al di la di questo, è facile zittire il biologo.
Se parlo di infezioni, non sono né microbiologo né infettivologo, se parlo di fisiologia del piede non sono né ortopedico né podologo e se parlo di sistema immunitario, non sono immunologo.
Sulla cattedra ci montano gli specialisti dotati di blasone, non coloro che dicono verità facili da verificare ed alla portata di tutti.
Per la collettività, quando si teme di ammalarsi e di farsi del male andando, ad esempio, a piedi nudi per la strada o con basse temperature, l'unico a poter parlare in modo autorevole è il medico.
Non sto a discutere sul fatto che molti, come te, pensino che ciò non sia vero, ma devi ammettere che il parere del medico, soprattutto di quello che scalzo ci va da anni, è fondamentale.
Mi serve l'aiuto e la collaborazione di una figura iconizzata degna della fiducia popolare come te e non mi stancherò mai di ripeterlo.
......non sta bene fare vedere i piedi !
Mi stupisco ancora su come una persona teoricamente raziocinante, con una cultura del 2011 e non del 1100 d.c., si lasci dominare da questi idola tribus.
Come al solito i piedi sono brutti, <sembrano zampe>, disse una mia collega, nell'immaginario collettivo puzzano e vengono associati, se nudi, ad una condizione sociale inferiore, pur essendo l'esatta controparte delle mani.
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