Prima lezione di Yoga... coi calzini.
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Rei
Alexey
Elan
lucignolo
2Feet
9 partecipanti
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Prima lezione di Yoga... coi calzini.
Ciao a tutti. E' da un po' che non mi faccio vivo, più che altro per problemi di salute che mi hanno impedito (oltre allo svolgersi della mia attività di scalzista) di partecipare assiduamente al forum.
La sezione dovrebbe essere "giusta" perché pone un quesito che sinceramente non "trova" soluzione nonostante ci pensi e ci ripensi in merito alla "fobia" che le persone hanno verso i propri piedi, e magari qualcuno avrà qualche illuminazione (è il termine adatto in questo caso )
Io ed una mia collega abbiamo deciso di fare una prima lezione di Yoga, presso una palestra del nostro paese. Pochi minuti prima della fine del lavoro ci mettiamo d'accordo dove incontrarci ecc..., e lei mi fa "guarda che ci si toglie le scarpe e si rimane in calzini"... Io un po' sono rimasto sorpreso; sapeva benissimo della "mia attività" e che fino all'anno scorso (in barba a "regole interne all'azienda") venivo regolarmente in infradito (per poi restarmene almeno sotto il tavolo a piedi nudi)... Poi mi sono chiesto: "Yoga coi calzini?".
Ci incontriamo fuori dalla palestra e insieme agli altri allievi entriamo; stendiamo i materassini e appoggiamo le borse, le sacche ecc...ai muri e ci prepariamo alla lezione (ci si presenta già pronti in tuta, più che altro perché la palestra è nuova e la parte degli spogliatoi non è finita). Io ovviamente mi metto scalzo, la mia amica si toglie solo le scarpe e rimane con le calze, e mentre "ci presentiamo" noto che tutti (ma tutti) sono coi calzini... pure l'insegnate!
Solo durante un'Asana in cui bisognava prendersi l'alluce con le dita e stendere la gamba, un paio di ardite ragazze hanno tolto i calzini (una addirittura solo uno per volta in base al fatto che si faceva una serie prima con la gamba destra e poi la sinistra), gli altri non ho capito come hanno fatto ad afferrarsi il dito avendo le calze ... Finita la lezione, per parlare qualche minuto con l'insegnate (costi orari dcc...) ero tranquillamente a piedi nudi... ma il punto in questione è:
Se neppure per una attività in cui è "normale", anzi consigliato, stare a piedi nudi la maggior parte delle persone non riesce a farlo, io inizio a chiedermi che razza di psicosi abbiano il 90% delle persone, e se lo strano sono io... insomma "Yoga coi calzini????" ma quando? perché?
Davvero, sono rimasto stupito, le parole non riescono ad esprimere quello che ho pensato, poi mi sono concentrato negli esercizi...
La sezione dovrebbe essere "giusta" perché pone un quesito che sinceramente non "trova" soluzione nonostante ci pensi e ci ripensi in merito alla "fobia" che le persone hanno verso i propri piedi, e magari qualcuno avrà qualche illuminazione (è il termine adatto in questo caso )
Io ed una mia collega abbiamo deciso di fare una prima lezione di Yoga, presso una palestra del nostro paese. Pochi minuti prima della fine del lavoro ci mettiamo d'accordo dove incontrarci ecc..., e lei mi fa "guarda che ci si toglie le scarpe e si rimane in calzini"... Io un po' sono rimasto sorpreso; sapeva benissimo della "mia attività" e che fino all'anno scorso (in barba a "regole interne all'azienda") venivo regolarmente in infradito (per poi restarmene almeno sotto il tavolo a piedi nudi)... Poi mi sono chiesto: "Yoga coi calzini?".
Ci incontriamo fuori dalla palestra e insieme agli altri allievi entriamo; stendiamo i materassini e appoggiamo le borse, le sacche ecc...ai muri e ci prepariamo alla lezione (ci si presenta già pronti in tuta, più che altro perché la palestra è nuova e la parte degli spogliatoi non è finita). Io ovviamente mi metto scalzo, la mia amica si toglie solo le scarpe e rimane con le calze, e mentre "ci presentiamo" noto che tutti (ma tutti) sono coi calzini... pure l'insegnate!
Solo durante un'Asana in cui bisognava prendersi l'alluce con le dita e stendere la gamba, un paio di ardite ragazze hanno tolto i calzini (una addirittura solo uno per volta in base al fatto che si faceva una serie prima con la gamba destra e poi la sinistra), gli altri non ho capito come hanno fatto ad afferrarsi il dito avendo le calze ... Finita la lezione, per parlare qualche minuto con l'insegnate (costi orari dcc...) ero tranquillamente a piedi nudi... ma il punto in questione è:
Se neppure per una attività in cui è "normale", anzi consigliato, stare a piedi nudi la maggior parte delle persone non riesce a farlo, io inizio a chiedermi che razza di psicosi abbiano il 90% delle persone, e se lo strano sono io... insomma "Yoga coi calzini????" ma quando? perché?
Davvero, sono rimasto stupito, le parole non riescono ad esprimere quello che ho pensato, poi mi sono concentrato negli esercizi...
2Feet- Numero di messaggi : 150
Data d'iscrizione : 09.04.11
Re: Prima lezione di Yoga... coi calzini.
Il 90%? Inguaribile ottimista!2Feet ha scritto:Se neppure per una attività in cui è "normale", anzi consigliato, stare a piedi nudi la maggior parte delle persone non riesce a farlo, io inizio a chiedermi che razza di psicosi abbiano il 90% delle persone, e se lo strano sono io... insomma "Yoga coi calzini????" ma quando? perché?
Non è una psicosi, è la dimostrazione di come il cervello umano possa essere programmato efficacemente e di come si possano scavare solchi mentali che si approfondiscono sempre più in cui le idee continuano a scorrerci dentro, senza potere mai cambiare percorso.
Né più né meno dell'acqua nel letto di un fiume........ma almeno l'acqua, qualche volta, esonda e cambia percorso.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Prima lezione di Yoga... coi calzini.
Anche il pensiero ... noi siamo gli esondati
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Prima lezione di Yoga... coi calzini.
È perché abbiamo pochi o poco profondi solchi.Elan ha scritto:Anche il pensiero ... noi siamo gli esondati
Un'autentica anomalia!
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Prima lezione di Yoga... coi calzini.
2Feet ha scritto:Ciao a tutti. E' da un po' che non mi faccio vivo, più che altro per problemi di salute che mi hanno impedito (oltre allo svolgersi della mia attività di scalzista) di partecipare assiduamente al forum.
La sezione dovrebbe essere "giusta" perché pone un quesito che sinceramente non "trova" soluzione nonostante ci pensi e ci ripensi in merito alla "fobia" che le persone hanno verso i propri piedi, e magari qualcuno avrà qualche illuminazione (è il termine adatto in questo caso )
Io ed una mia collega abbiamo deciso di fare una prima lezione di Yoga, presso una palestra del nostro paese. Pochi minuti prima della fine del lavoro ci mettiamo d'accordo dove incontrarci ecc..., e lei mi fa "guarda che ci si toglie le scarpe e si rimane in calzini"... Io un po' sono rimasto sorpreso; sapeva benissimo della "mia attività" e che fino all'anno scorso (in barba a "regole interne all'azienda") venivo regolarmente in infradito (per poi restarmene almeno sotto il tavolo a piedi nudi)... Poi mi sono chiesto: "Yoga coi calzini?".
Ci incontriamo fuori dalla palestra e insieme agli altri allievi entriamo; stendiamo i materassini e appoggiamo le borse, le sacche ecc...ai muri e ci prepariamo alla lezione (ci si presenta già pronti in tuta, più che altro perché la palestra è nuova e la parte degli spogliatoi non è finita). Io ovviamente mi metto scalzo, la mia amica si toglie solo le scarpe e rimane con le calze, e mentre "ci presentiamo" noto che tutti (ma tutti) sono coi calzini... pure l'insegnate!
Solo durante un'Asana in cui bisognava prendersi l'alluce con le dita e stendere la gamba, un paio di ardite ragazze hanno tolto i calzini (una addirittura solo uno per volta in base al fatto che si faceva una serie prima con la gamba destra e poi la sinistra), gli altri non ho capito come hanno fatto ad afferrarsi il dito avendo le calze ... Finita la lezione, per parlare qualche minuto con l'insegnate (costi orari dcc...) ero tranquillamente a piedi nudi... ma il punto in questione è:
Se neppure per una attività in cui è "normale", anzi consigliato, stare a piedi nudi la maggior parte delle persone non riesce a farlo, io inizio a chiedermi che razza di psicosi abbiano il 90% delle persone, e se lo strano sono io... insomma "Yoga coi calzini????" ma quando? perché?
Davvero, sono rimasto stupito, le parole non riescono ad esprimere quello che ho pensato, poi mi sono concentrato negli esercizi...
Ciao, che piacere risentirti, se vuoi un consiglio spassionato, cerca un' altro corso di Yoga, questo è una commercialata da come posso capire.
Lo stare scalzi è una condizione fondamentale di queste discipline, nel momento in cui trovi dei corsi che cercano di riadattarlo alle psicosi occidentali, vuol dire che è soltanto uno scimmiottare una pratica senza averne capito la vera essenza, e l' insegnante che non ne ha capito la vera essenza, non può trasmettere nulla al praticante se non il mero ripetere di posizioni del corpo prive di significato.
Ti dico questo, perchè quando avevo iniziato il kung-fu, anche se non ero ancora amante del barefooting ma solo dell' infradito perenne, mi ero presentato ad un seminario del gran maestro capo scuola cinese scalzo, e dopo i primi esercizi mi si è avvicinato chiedendo: Pelchè tu scalzo? Fa male alla salute, e ha cominciato a spiegarmi in un italiano stentato le motivazioni secondo le quali farebbe male stare senza una suola sotto ai piedi...
Poi, il mio maestro italiano, seguendo le orme del gran maestro, continuava a dire che era meglio con le scarpe, che in Cina praticano nei prati e non si può stare scalzi per via degli insetti ecc.., che non era salutare ecc...
Alla fine ho abbandonato la scuola e ho continuato ad allenarmi per conto mio seguendo le mie convinzioni scalze, perchè uno sport con le scarpe non fa per me, soprattutto se si tratta di una disciplina orientale.
La mente, cerca sempre di trovare giustificazioni che permettano di non contraddire quanto insegnato dai genitori, maestri,ecc.., tramandando l' ignoranza di generazione in generazione, quindi in questo caso si parla di ignoranti per tradizione...
Non che le tradizioni locali siano sbagliate, però quando portano con sè false convinzioni, è il caso di rivederle, altrimenti impediscono la crescita.
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: Prima lezione di Yoga... coi calzini.
Parliamoci chiaro:fare yoga con i calzini è come fare una lepre in salmì usando un gatto. Il sapore è simile (come dice chi l'ha mangiato per fame durante la guerra), ma non è la stessa cosa.
Judo, Karate, Aikido, Kendo ed altre arti marziali giapponesi si fanno scalzi, per tradizione e praticità.
Il Kung-fu assomiglia al karate, ma non è la stessa cosa.
Ci vogliono le scarpe.
No per tradizione, ma perché altrimenti ti fai male.
Non per vetri o sassi, ma con i colpi.
Che poi un maestro non lo sappia è grave.
Ma almeno sa che ci vogliono le scarpe.
Fare qualcosa passivamente perché lo dice la tradizione, a volte ha portato alla degenerazione della tradizione stessa, svuotandone i valori.
Ma prima di bollare una tradizione come falsa convinzione, è meglio informarsi bene e magari scoprire che nel kung-fu le scarpe ci vogliono per un valido motivo.
E se uno vuole stare scalzo, vada a fare karate.
E se uno vuole fare yoga, vada dove lo si fa scalzi.
Judo, Karate, Aikido, Kendo ed altre arti marziali giapponesi si fanno scalzi, per tradizione e praticità.
Il Kung-fu assomiglia al karate, ma non è la stessa cosa.
Ci vogliono le scarpe.
No per tradizione, ma perché altrimenti ti fai male.
Non per vetri o sassi, ma con i colpi.
Che poi un maestro non lo sappia è grave.
Ma almeno sa che ci vogliono le scarpe.
Fare qualcosa passivamente perché lo dice la tradizione, a volte ha portato alla degenerazione della tradizione stessa, svuotandone i valori.
Ma prima di bollare una tradizione come falsa convinzione, è meglio informarsi bene e magari scoprire che nel kung-fu le scarpe ci vogliono per un valido motivo.
E se uno vuole stare scalzo, vada a fare karate.
E se uno vuole fare yoga, vada dove lo si fa scalzi.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Prima lezione di Yoga... coi calzini.
Vedi che parli senza sapere le cose?
Ora ti improvvisi pure esperto di arti marziali, ma fammi il piacere!!!
Esistono mille stili di kung-fu, e quello che pratico io si basa sui pugni, si chiama anche pugilato cinese, per cui i colpi di piede sono limitati e si possono benissimo fare scalzi, come del resto si possono (e si fanno) scalzi la savate boxe e la thai-boxe, infatti non si colpisce con le dita, ma con le parti del piede che fanno più male!!
Le arti marziali giapponesi si fanno scalzi per tradizione giapponese, mentre in Cina la tradizione impone le tipiche scarpette che si vedono anche nei film, e in più molti maestri pensano che lo stare scalzi non sia salutare, a detta del maestro cinese, che tra parentesi è considerato uno dei massimi esperti mondiali di questa disciplina ed è il caposcuola allievo diretto della discendenza di chi ha inventato questo stile.
Per cui, nonostante non discuto la sua efficacia, non lo pratico più con loro perchè impongono le scarpe, non per necessità in combattimento, ma per tradizione.
Ora ti improvvisi pure esperto di arti marziali, ma fammi il piacere!!!
Esistono mille stili di kung-fu, e quello che pratico io si basa sui pugni, si chiama anche pugilato cinese, per cui i colpi di piede sono limitati e si possono benissimo fare scalzi, come del resto si possono (e si fanno) scalzi la savate boxe e la thai-boxe, infatti non si colpisce con le dita, ma con le parti del piede che fanno più male!!
Le arti marziali giapponesi si fanno scalzi per tradizione giapponese, mentre in Cina la tradizione impone le tipiche scarpette che si vedono anche nei film, e in più molti maestri pensano che lo stare scalzi non sia salutare, a detta del maestro cinese, che tra parentesi è considerato uno dei massimi esperti mondiali di questa disciplina ed è il caposcuola allievo diretto della discendenza di chi ha inventato questo stile.
Per cui, nonostante non discuto la sua efficacia, non lo pratico più con loro perchè impongono le scarpe, non per necessità in combattimento, ma per tradizione.
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: Prima lezione di Yoga... coi calzini.
Rei ha scritto:Il Kung-fu assomiglia al karate, ma non è la stessa cosa.
Ci vogliono le scarpe.
No per tradizione, ma perché altrimenti ti fai male.
Non per vetri o sassi, ma con i colpi.
Da ex praticante di Karate, prima e di Kick Boxing poi, oltre che appassionato di arti marziali, ti posso dire che chi si fa male calciando scalzo è perché non ha acquisito la corretta tecnica di portare il colpo.
Anzi, calciare efficacemente scalzo senza procurarsi danni è un po' la prova del nove di un bravo praticante, che alcuni non riusciranno mai a superare.
In quanto alle scarpette cinesi, beh, vorrei chiedere a Rei se ha mai provato a calciare a tutta forza contro un sacco da boxe o contro una pertica di legno con un paio di Five Fingers, altrimenti non scriverebbe certe cavolate.
Ma quel certo tipo di abbigliamento viene dalla ben nota cinematografia cinese dove tutti indossano scarpette e pigiami, dove tutti fanno salti di sei metri a piedi pari e dove si può centrare una mosca con un coltello da lancio a dieci metri di distanza.
E chiedo a Rei se ha mai provato a centrare un bersaglio a venti metri di distanza con una pistola, senza mirare, visto che i mitici pistoleri del Far West bucavano una moneta a dieci metri senza mirare e con dei ferrivecchi che oggi farebbero ridere qualsiasi olimpionico.
Mito e realtà ed anche fandonie che fanno comodo a maestri che, evidentemente, pensano più al profitto che alla tecnica.
E se vogliamo insistere con la fantasia, beh, il mitico Shang Chi della Collana Marvel, grande maestro di Kung Fu, era sempre scalzo.
E poi non dimenticare che l'isola di Okinawa, dove molto probabilmente nacque e si evolse il Karate, aveva stretti rapporti commerciali con la provincia cinese di Fukien e fu così, verosimilmente, che conobbe alcune arti marziali cinesi come il kempo o chuan-fa («Via del pugno»), nato, secondo la tradizione, nel monastero di Shàolín, modificandolo col passare degli anni secondo metodi locali.
Poi l'isola, prima indipendente, fu annessa al Giappone e l'arte marziale seguì l'evoluzione che tutti conosciamo.
In ultima analisi, non dimentichiamo che i primi praticanti delle arti marziali erano poveri e, perlopiù, scalzi e che si dovevano difendere con quello che avevano: ricordi quei bastoni che servivano a battere il grano?
Anzi, calciare efficacemente scalzo senza procurarsi danni è un po' la prova del nove di un bravo praticante, che alcuni non riusciranno mai a superare.
In quanto alle scarpette cinesi, beh, vorrei chiedere a Rei se ha mai provato a calciare a tutta forza contro un sacco da boxe o contro una pertica di legno con un paio di Five Fingers, altrimenti non scriverebbe certe cavolate.
Ma quel certo tipo di abbigliamento viene dalla ben nota cinematografia cinese dove tutti indossano scarpette e pigiami, dove tutti fanno salti di sei metri a piedi pari e dove si può centrare una mosca con un coltello da lancio a dieci metri di distanza.
E chiedo a Rei se ha mai provato a centrare un bersaglio a venti metri di distanza con una pistola, senza mirare, visto che i mitici pistoleri del Far West bucavano una moneta a dieci metri senza mirare e con dei ferrivecchi che oggi farebbero ridere qualsiasi olimpionico.
Mito e realtà ed anche fandonie che fanno comodo a maestri che, evidentemente, pensano più al profitto che alla tecnica.
E se vogliamo insistere con la fantasia, beh, il mitico Shang Chi della Collana Marvel, grande maestro di Kung Fu, era sempre scalzo.
E poi non dimenticare che l'isola di Okinawa, dove molto probabilmente nacque e si evolse il Karate, aveva stretti rapporti commerciali con la provincia cinese di Fukien e fu così, verosimilmente, che conobbe alcune arti marziali cinesi come il kempo o chuan-fa («Via del pugno»), nato, secondo la tradizione, nel monastero di Shàolín, modificandolo col passare degli anni secondo metodi locali.
Poi l'isola, prima indipendente, fu annessa al Giappone e l'arte marziale seguì l'evoluzione che tutti conosciamo.
In ultima analisi, non dimentichiamo che i primi praticanti delle arti marziali erano poveri e, perlopiù, scalzi e che si dovevano difendere con quello che avevano: ricordi quei bastoni che servivano a battere il grano?
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Prima lezione di Yoga... coi calzini.
Anch'io.lucignolo ha scritto:Da ex praticante di Karate...
Quanto alle scarpe nel Kung-fu, ho riportato quanto mi ha detto un praticante, che ritenevo fonte affidabile, proprio parlando delle differenze tra karate e kung-fu.
Potrebbe aver detto lui una cavolata ed io l'ho riportata senza verificare, sbagliando.
O forse si riferiva (o forse no) alle origini, quando il kung-fu non era un'arte marziale da fare in palestra ma un modo di combattere realmente per le strade, facendo del male all'avversario e cercando di non farsi male.
Comunque resta il fatto che la "divisa" del kung-fu prevede le scarpe (Shang Chi a parte che è un'invenzione americana).
Contestarle sarebbe come contestare l'abbigliamento, ad esempio, di judo e karate. Questi ultimi si potrebbero praticare, forse anche più comodamente, in maglietta e calzoncini, ma provate a presentarvi così e vediamo se vi ammettono.
Oppure salire senza scarpe su un ring di boxe (quella occidentale, intendo), che come il pugilato cinese di Alexey "si basa sui pugni", e vediamo se vi fanno combattere.
Le scarpe, come anche altri capi d'abbigliamento obbligatori in certi sport, condizionano e modificano i movimenti. Un karateka ed un praticante di kung-fu si muoveranno, gireranno attorno all'avversario, avanzeranno ed indietreggeranno in modo diverso perché condizionati dal tipo di abbigliamento (scarpe comprese).
Cambiando la"divisa" cambia anche l'arte marziale.
La discussione sulle differenze tra karate e kung-fu cominciò con una battuta semplicistica e tecnicamente inesatta, ma che marcava proprio quella differenza fondamentale: "Il kung-fu è come il karate, ma con le scarpe." Poi , approfondendo, il discorso, trovammo altre e fondamentali differenze, come anche similitudini, ma quella battuta definiva il primo e fondamentale solco che divide le due specialità.
Oggi che le arti marziali si praticano in palestra senza la volontà di far male alla gente, molte cose che in un combattimento per strada saprebbero state libere e casuali, si sono codificate, compreso l'abbigliamento: se non hai la divisa giusta, non è arte marziale, ma rissa da strada.
Detto questo, se uno vuole praticare un'arte marziale scalzo, scelga un'arte marziale scalza, non pretenda che tutto il mondo cambi le regole per un suo capriccio.
Sono ferocissimo quando qualcuno prova a proibire per puro arbitrio ciò che proibito non è (scalzismo compreso, ma non solo), ma trovo stupido sia violare regole che hanno validi motivi per imporre qualcosa (casco e scarpe protettive in cantiere, ad esempio), che voler cambiare realtà e tradizioni consolidate solo per il proprio capriccio.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Prima lezione di Yoga... coi calzini.
Non so se possa avere a che fare con le scarpette nei film cinesi, ma in Cina, tradizionalmente, mentre la nudità è piuttosto ammessa, per esempio nella arti figurative, il pudore impone di non mostrare il piede femminile nudo, cui vneiva data una forte valenza erotica (o forse anche perchè venendo deformato con la pratica della fasciatura, doveva essere inguardabile).
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Prima lezione di Yoga... coi calzini.
Anch'io tempo fa ho frequentato un corso di karatè e ovviamente eravamo tutti scalzi, mai visto nessuno con un paio di calzini addosso.
Facendo karatè mi sono accorto di come i movimenti mi venivano fluidi e leggeri, a differenza di quanto facevo ginnastica a scuola con le scarpe da ginnastica. Oltre a questo i miei piedi erano belli scattanti e agili e alla fine di ogni lezione li avevo sempre freschi e asciutti, a differenza di avere le scarpe da ginnastica che ti fanno diventare i piedi rossi, stanchi e sudati.
Non riesco ad immaginare come si possa fare yoga con i calzini addosso, spero che questa mania qui in Italia non si diffonda anche al karatè e simili dove scarpe e calzini sono vietati.
Facendo karatè mi sono accorto di come i movimenti mi venivano fluidi e leggeri, a differenza di quanto facevo ginnastica a scuola con le scarpe da ginnastica. Oltre a questo i miei piedi erano belli scattanti e agili e alla fine di ogni lezione li avevo sempre freschi e asciutti, a differenza di avere le scarpe da ginnastica che ti fanno diventare i piedi rossi, stanchi e sudati.
Non riesco ad immaginare come si possa fare yoga con i calzini addosso, spero che questa mania qui in Italia non si diffonda anche al karatè e simili dove scarpe e calzini sono vietati.
Spyro- Numero di messaggi : 799
Età : 38
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Prima lezione di Yoga... coi calzini.
Non entro in questioni tecniche che non conosco e, alla fine , non so se mi interessano. Però sono certo che sia un altro segno della "occidentalizzazione" del mondo. Un corso dove fosse obbligatorio presentarsi scalzi avrebbe meno iscritti o forse nessuno. Il calzino, che alla fine è uno squallido compromesso e, oltretutto, se estratto da una scarpa da ginnastica, non del tutto gradevole, permette di "rassicurare" il pubblico. In un' altra sede più adatta parlerò prima o poi di un libro di viaggio in India dove l' Autrice dimostra chiaramente come il suo pensiero "occidentale" sia granitico anche di fronte alle evidenze. E probabilmente questo è uno dei guai dell' Occidente del mondo.
aldo1953- Numero di messaggi : 1171
Età : 71
Data d'iscrizione : 08.11.11
Re: Prima lezione di Yoga... coi calzini.
Ciao,
fare Yoga coi calzini e' talmente demenziale che non riesco neanche a dare una valutazione.......
Pratico Yoga da ormai piu' di un anno; lo faccio cogli abiti extra-large in presenza della mia insegnate e, quando lo pratico la sera, completamente nudo. Solo cosi' riesco ad apprezzare appieno l'unione corpo-spirito.
Consiglio a tutti che fanno Yoga liberarsi dagli indumenti, almeno per provare.........
Saluti,
Mic60
fare Yoga coi calzini e' talmente demenziale che non riesco neanche a dare una valutazione.......
Pratico Yoga da ormai piu' di un anno; lo faccio cogli abiti extra-large in presenza della mia insegnate e, quando lo pratico la sera, completamente nudo. Solo cosi' riesco ad apprezzare appieno l'unione corpo-spirito.
Consiglio a tutti che fanno Yoga liberarsi dagli indumenti, almeno per provare.........
Saluti,
Mic60
mic60- Numero di messaggi : 58
Data d'iscrizione : 20.01.12
Re: Prima lezione di Yoga... coi calzini.
Rei ha scritto:Anch'io.lucignolo ha scritto:Da ex praticante di Karate...
Quanto alle scarpe nel Kung-fu, ho riportato quanto mi ha detto un praticante, che ritenevo fonte affidabile, proprio parlando delle differenze tra karate e kung-fu.
Potrebbe aver detto lui una cavolata ed io l'ho riportata senza verificare, sbagliando.
O forse si riferiva (o forse no) alle origini, quando il kung-fu non era un'arte marziale da fare in palestra ma un modo di combattere realmente per le strade, facendo del male all'avversario e cercando di non farsi male.
Comunque resta il fatto che la "divisa" del kung-fu prevede le scarpe (Shang Chi a parte che è un'invenzione americana).
Contestarle sarebbe come contestare l'abbigliamento, ad esempio, di judo e karate. Questi ultimi si potrebbero praticare, forse anche più comodamente, in maglietta e calzoncini, ma provate a presentarvi così e vediamo se vi ammettono.
Oppure salire senza scarpe su un ring di boxe (quella occidentale, intendo), che come il pugilato cinese di Alexey "si basa sui pugni", e vediamo se vi fanno combattere.
Le scarpe, come anche altri capi d'abbigliamento obbligatori in certi sport, condizionano e modificano i movimenti. Un karateka ed un praticante di kung-fu si muoveranno, gireranno attorno all'avversario, avanzeranno ed indietreggeranno in modo diverso perché condizionati dal tipo di abbigliamento (scarpe comprese).
Cambiando la"divisa" cambia anche l'arte marziale.
La discussione sulle differenze tra karate e kung-fu cominciò con una battuta semplicistica e tecnicamente inesatta, ma che marcava proprio quella differenza fondamentale: "Il kung-fu è come il karate, ma con le scarpe." Poi , approfondendo, il discorso, trovammo altre e fondamentali differenze, come anche similitudini, ma quella battuta definiva il primo e fondamentale solco che divide le due specialità.
Oggi che le arti marziali si praticano in palestra senza la volontà di far male alla gente, molte cose che in un combattimento per strada saprebbero state libere e casuali, si sono codificate, compreso l'abbigliamento: se non hai la divisa giusta, non è arte marziale, ma rissa da strada.
Detto questo, se uno vuole praticare un'arte marziale scalzo, scelga un'arte marziale scalza, non pretenda che tutto il mondo cambi le regole per un suo capriccio.
Sono ferocissimo quando qualcuno prova a proibire per puro arbitrio ciò che proibito non è (scalzismo compreso, ma non solo), ma trovo stupido sia violare regole che hanno validi motivi per imporre qualcosa (casco e scarpe protettive in cantiere, ad esempio), che voler cambiare realtà e tradizioni consolidate solo per il proprio capriccio.
Allora caro Rei, facciamo il punto della situazione:
Punto primo: Al corso, non era obbligatoria divisa, si poteva vestirsi all' occidentale, quindi non c' era nessun discorso di rispetto di tradizione in questo caso, anche i cinesi in molti casi, si sono occidentalizzati.
Il discorso del maestro era solo quello legato alle sue credenze derivanti a detta sua dalla medicina cinese, punto. In altri ambiti, probabilmente, il discorso tradizione è più importante, ma non era questo il mio caso.
Punto secondo: Ho praticato 2 stili di kung-fu, karate, kick-boxing, thai-boxe
Occorre distinguere il combattimento da strada per l' autodifesa contro aggressione, in cui chiaramente si ha un vantaggio nell' indossare le scarpe, che fungono da arma, ma in questo caso le scarpette cinesi servirebbero comunque a poco.
Invece, per quanto riguarda lo sport, come la thai-boxe, occorre stare scalzi perchè altrimenti i colpi con le scarpe portano ferite da taglio, sarebbe un' arma non ammessa in un incontro sportivo.
Durante l' allenamento, è preferibile comunque stare scalzi anche se si possono utilizzare protezioni che ricoprono solamente la parte superiore del piede.
Quindi, le scarpe non servono a nulla per praticare i suddetti sport, se poi parliamo di boxe occidentale in cui per tradizione si usano le scarpe, è un' altro paio di maniche, e hai detto un' altra inesattezza quando parlavi di rissa da strada, infatti per quella le scarpe sono consigliabili!!
Però, la tua brama di avere ragione, ti fa straparlare a volte...
E poi non vedo dove sia stato il capriccio, ho solamente deciso di allenarmi per conto mio scalzo, punto, non ho pregato nessuno e fatto nessun capriccio.
A dir la verità mi sarei aspettato che Rei esordisse a questo punto dicendo che dopo aver seguito gli insegnamenti del Dalai Lama, si era ritirato per qualche anno sulle montagne sacre cinesi per praticare con i più grandi maestri Shaolin...
Il Dalai Lama avrebbe dovuto insegnarti che quando la presunzione e voglia di avere ragione supera tutto il resto, si perde di vista la Via.
Diciamo che ti sei accanito dall' altro post, vedendo i commenti di Flavio hai pensato di perdere per un momento il ruolo di "prima donna", però se rimanevi lì rimanevi nel campo dell' opinabile, invece la tua presunzione e voglia di primeggiare sempre e comunque ti ha portato ad avventurarti in un campo di cui non sai nulla, se non per sentito dire o per qualche paragrafo trovato su Wikipedia, o magari al cinema guardando Bruce Lee o Kung-fu Panda (anzi, gli animali di kung-fu panda mi pare fossero scalzi...).
Visto che ti permetti di giudicare le persone, mi permetto anch' io, e sinceramente penso che dietro a questa baldanza si trovi in realtà una persona con bassa autostima che è in continua ricerca di conferme.
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: Prima lezione di Yoga... coi calzini.
Alexey ha scritto:Visto che ti permetti di giudicare le persone, mi permetto anch' io, e sinceramente penso che dietro a questa baldanza si trovi in realtà una persona con bassa autostima che è in continua ricerca di conferme.
Ogni tanto Rei, sulla cui intelligenza e cultura non discuto, riesce a provocare (in questo è un grande maestro) ed a stimolare le reazioni dei suoi interlocutori, uscendo dai limiti delle sue conoscenze.
Vorrei che la reazione sacrosanta di Alexey venisse presa solo come una reazione fisica uguale e contraria ad un'azione provocatoria di Rei e nulla più.
Ripeto che combattere scalzi insegna la giusta tecnica nel portare il colpo, poi l'uso delle scarpe non sta nel Kung Fu, ma a distorsioni culturali nell'ambito della stessa disciplina.
La rissa da strada lasciamola da parte, perché sono convinto che anche il più grande maestro soccomberebbe al professionista della rissa da strada.
In primo luogo perché quest'ultimo sa giocare sporco, tira volutamente colpi impuri tecnicamente imparabili da chi è abituato ad un codice rigoroso appreso in anni di esercizio in palestra e non sullla strada.
In secondo luogo perché nell'inconscio del combattente da palestra c'è sempre il principio della pura autodifesa, priva di quell'istinto omicida che caratterizza il delinquente da bassifondi.
E mentre tu stai a pensare che il tuo colpo letale potrebbe porre fine alla tua vita come l'hai conosciuta fino ad ora, il tuo avversario ti ha già frantumato le vartilagini tracheali o, forse, sei già li a tenerti in mano i bulbi oculari proiettati fuori dalla loro sede da un inaspettato colpo di dita agli occhi.
Sono parole forti, ma le scarpe, in questo ambito particolare, servono solo a portare colpi sporchi senza farsi male o a nascondere oggetti taglienti, come le lamette da barba nascoste nella visiera di un innocente cappellino od il classico tubo di piombo nascosto nel quotidiano arrotolato.
Cosa molto diversa dal puro e semplice discorso tecnico.
Se pensate di vincere perché avete praticato arti marziali in un'aggressione da strada siete degli illusi: pregate che non accada mai.
Avete solo delle probabilita in più, questo ve lo concedo.
Altrimenti avreste dovuto crescere in una strada.
Vorrei che la reazione sacrosanta di Alexey venisse presa solo come una reazione fisica uguale e contraria ad un'azione provocatoria di Rei e nulla più.
Ripeto che combattere scalzi insegna la giusta tecnica nel portare il colpo, poi l'uso delle scarpe non sta nel Kung Fu, ma a distorsioni culturali nell'ambito della stessa disciplina.
La rissa da strada lasciamola da parte, perché sono convinto che anche il più grande maestro soccomberebbe al professionista della rissa da strada.
In primo luogo perché quest'ultimo sa giocare sporco, tira volutamente colpi impuri tecnicamente imparabili da chi è abituato ad un codice rigoroso appreso in anni di esercizio in palestra e non sullla strada.
In secondo luogo perché nell'inconscio del combattente da palestra c'è sempre il principio della pura autodifesa, priva di quell'istinto omicida che caratterizza il delinquente da bassifondi.
E mentre tu stai a pensare che il tuo colpo letale potrebbe porre fine alla tua vita come l'hai conosciuta fino ad ora, il tuo avversario ti ha già frantumato le vartilagini tracheali o, forse, sei già li a tenerti in mano i bulbi oculari proiettati fuori dalla loro sede da un inaspettato colpo di dita agli occhi.
Sono parole forti, ma le scarpe, in questo ambito particolare, servono solo a portare colpi sporchi senza farsi male o a nascondere oggetti taglienti, come le lamette da barba nascoste nella visiera di un innocente cappellino od il classico tubo di piombo nascosto nel quotidiano arrotolato.
Cosa molto diversa dal puro e semplice discorso tecnico.
Se pensate di vincere perché avete praticato arti marziali in un'aggressione da strada siete degli illusi: pregate che non accada mai.
Avete solo delle probabilita in più, questo ve lo concedo.
Altrimenti avreste dovuto crescere in una strada.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Prima lezione di Yoga... coi calzini.
lucignolo ha scritto:Alexey ha scritto:Visto che ti permetti di giudicare le persone, mi permetto anch' io, e sinceramente penso che dietro a questa baldanza si trovi in realtà una persona con bassa autostima che è in continua ricerca di conferme.Ogni tanto Rei, sulla cui intelligenza e cultura non discuto, riesce a provocare (in questo è un grande maestro) ed a stimolare le reazioni dei suoi interlocutori, uscendo dai limiti delle sue conoscenze.
Vorrei che la reazione sacrosanta di Alexey venisse presa solo come una reazione fisica uguale e contraria ad un'azione provocatoria di Rei e nulla più.
Ripeto che combattere scalzi insegna la giusta tecnica nel portare il colpo, poi l'uso delle scarpe non sta nel Kung Fu, ma a distorsioni culturali nell'ambito della stessa disciplina.
La rissa da strada lasciamola da parte, perché sono convinto che anche il più grande maestro soccomberebbe al professionista della rissa da strada.
In primo luogo perché quest'ultimo sa giocare sporco, tira volutamente colpi impuri tecnicamente imparabili da chi è abituato ad un codice rigoroso appreso in anni di esercizio in palestra e non sullla strada.
In secondo luogo perché nell'inconscio del combattente da palestra c'è sempre il principio della pura autodifesa, priva di quell'istinto omicida che caratterizza il delinquente da bassifondi.
E mentre tu stai a pensare che il tuo colpo letale potrebbe porre fine alla tua vita come l'hai conosciuta fino ad ora, il tuo avversario ti ha già frantumato le vartilagini tracheali o, forse, sei già li a tenerti in mano i bulbi oculari proiettati fuori dalla loro sede da un inaspettato colpo di dita agli occhi.
Sono parole forti, ma le scarpe, in questo ambito particolare, servono solo a portare colpi sporchi senza farsi male o a nascondere oggetti taglienti, come le lamette da barba nascoste nella visiera di un innocente cappellino od il classico tubo di piombo nascosto nel quotidiano arrotolato.
Cosa molto diversa dal puro e semplice discorso tecnico.
Se pensate di vincere perché avete praticato arti marziali in un'aggressione da strada siete degli illusi: pregate che non accada mai.
Avete solo delle probabilita in più, questo ve lo concedo.
Altrimenti avreste dovuto crescere in una strada.
Penso che hai centrato pienamente il bersaglio!!
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: Prima lezione di Yoga... coi calzini.
Tutte cose esulano dal discorso che ho fatto.Alexey ha scritto:Occorre distinguere il combattimento da strada per l' autodifesa contro aggressione, in cui chiaramente si ha un vantaggio nell' indossare le scarpe, che fungono da arma, ma in questo caso le scarpette cinesi servirebbero comunque a poco.
Invece, per quanto riguarda lo sport, come la thai-boxe, occorre stare scalzi perchè altrimenti i colpi con le scarpe portano ferite da taglio, sarebbe un' arma non ammessa in un incontro sportivo.
Durante l' allenamento, è preferibile comunque stare scalzi anche se si possono utilizzare protezioni che ricoprono solamente la parte superiore del piede.
Quindi, le scarpe non servono a nulla per praticare i suddetti sport, se poi parliamo di boxe occidentale in cui per tradizione si usano le scarpe, è un' altro paio di maniche, e hai detto un' altra inesattezza quando parlavi di rissa da strada, infatti per quella le scarpe sono consigliabili!!
Insomma, non hai capito nulla di quanto ho scritto.
Pazienza, non c'è peggior sordo di chi non vuole ascoltare, ma visto che vorrai sicuramente l'ultima parola in cui mi attribuirai ancora cose che non ho detto, pensieri che non ho mai avuto e azioni che non ho mai fatto, lascio perdere e non farò altri interventi in questo post. Mi limiterò a leggere le stupidate che scriverai, perché come tutte le persone infantili, DEVI avere l'ultima parola.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Prima lezione di Yoga... coi calzini.
Ciao a tutti,
Ho un aggiornamento in merito al Post che avevo aperto a suo tempo. Dopo un paio d'anni per motivi di lavoro, ho cambiato corso, paese e insegnate.
Questa nuova insegnate, è la prima a praticare Yoga scalza (ovviamente) e credo che questo renda più "liberi" gli altri partecipanti alle sue lezioni.
Siamo un numero molto esiguo, ma solo due ragazze "rimettono" i calzini solo durante il rilassamento finale, e più che altro perché sono freddolose Lo pratichiamo in una palestra elementare e non è quindi una palestra molto frequentata per attività extra. Tutti gli altri rimangono scalzi normalmente. Quindi il 100% degli partecipanti. Mentre nell'altro corso, eravamo solo in due a stare a piedi nudi.
E' possibile che in qualche modo, si "emuli", si segua il comportamento in maniera inconscia (o conscia) della persona che si ha "come riferimento"?
Quindi nel primo corso, anche chi magari avrebbe praticato scalzo lo Yoga, si presentava coi calzini, e qui invece, chi non ha l'abitudine di stare scalzo, invece lo fa?
Ho un aggiornamento in merito al Post che avevo aperto a suo tempo. Dopo un paio d'anni per motivi di lavoro, ho cambiato corso, paese e insegnate.
Questa nuova insegnate, è la prima a praticare Yoga scalza (ovviamente) e credo che questo renda più "liberi" gli altri partecipanti alle sue lezioni.
Siamo un numero molto esiguo, ma solo due ragazze "rimettono" i calzini solo durante il rilassamento finale, e più che altro perché sono freddolose Lo pratichiamo in una palestra elementare e non è quindi una palestra molto frequentata per attività extra. Tutti gli altri rimangono scalzi normalmente. Quindi il 100% degli partecipanti. Mentre nell'altro corso, eravamo solo in due a stare a piedi nudi.
E' possibile che in qualche modo, si "emuli", si segua il comportamento in maniera inconscia (o conscia) della persona che si ha "come riferimento"?
Quindi nel primo corso, anche chi magari avrebbe praticato scalzo lo Yoga, si presentava coi calzini, e qui invece, chi non ha l'abitudine di stare scalzo, invece lo fa?
2Feet- Numero di messaggi : 150
Data d'iscrizione : 09.04.11
Re: Prima lezione di Yoga... coi calzini.
Si che è possibile ed è lo stesso motivo per cui in erboristeria o in boutique le commesse stanno col camice pur non essendo nè medici e nè infermieri.
Angelica- Numero di messaggi : 379
Età : 36
Data d'iscrizione : 17.09.10
Re: Prima lezione di Yoga... coi calzini.
Cancellato per risposta errata.
Ultima modifica di 2Feet il Sab Feb 13 2016, 21:16 - modificato 1 volta.
2Feet- Numero di messaggi : 150
Data d'iscrizione : 09.04.11
Re: Prima lezione di Yoga... coi calzini.
Ops, ho sbagliato Post
2Feet- Numero di messaggi : 150
Data d'iscrizione : 09.04.11
Re: Prima lezione di Yoga... coi calzini.
Come vi ho anticipato tempo fa, io sto seguendo un corso di meditazione, ogni due settimane. Mi piace molto e mi aiuta a rilassarmi e a distendermi, oltre che farmi volare letteralmente sulle ali dell'immaginazione.
Lo pratichiamo al piano superiore di un negozio etnico, in un ambiente orientaleggiante, con temperatura ideale (non ho mai sofferto nè caldo nè freddo durante le lezioni) e durante la meditazione possiamo stare o seduti o distesi a piacimento (io sto molto meglio disteso).
Ovviamente le scarpe sono vietate ma non i calzini. E purtroppo quasi tutti si tegono i calzini addosso... io ovviamente sto a piedi nudi ma nessuno dei partecipanti (nè tantomeno il maestro) mi ha fatto commenti o sguardi strani sui miei piedi nudi. Quindi, se loro stanno comodi così, che si tengono i calzini, io sto bene senza e lasciatemi scalzo!
Lo pratichiamo al piano superiore di un negozio etnico, in un ambiente orientaleggiante, con temperatura ideale (non ho mai sofferto nè caldo nè freddo durante le lezioni) e durante la meditazione possiamo stare o seduti o distesi a piacimento (io sto molto meglio disteso).
Ovviamente le scarpe sono vietate ma non i calzini. E purtroppo quasi tutti si tegono i calzini addosso... io ovviamente sto a piedi nudi ma nessuno dei partecipanti (nè tantomeno il maestro) mi ha fatto commenti o sguardi strani sui miei piedi nudi. Quindi, se loro stanno comodi così, che si tengono i calzini, io sto bene senza e lasciatemi scalzo!
Ultima modifica di Spyro il Mar Feb 16 2016, 16:55 - modificato 1 volta.
Spyro- Numero di messaggi : 799
Età : 38
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Prima lezione di Yoga... coi calzini.
Bhè, per la meditazione devi stare comodo tu. Se si senti più comodo scalzo è ovvio che puoi starci. Se ad una persona da fastidio stare a piedi nudi perché ha dei complessi, che porterebbero ad una minore concentrazione, credo sia meglio per loro starsene coi calzini.
Ma nello Yoga, dove in certe posizioni (Asana) devi sentire il contatto di tutta la pianta del piede a terra, e fare forza anche con le dita, altrimenti stressi troppo la caviglia, è un po un assurdo indossare dei calzini. Sopratutto perché rischi di scivolare, e puoi trasformare una posizione del tutto innocua in un apposizione pericolosa. Nella posizione del cane a testa in giù, se sei un principiante, spessissimo hai come appoggio solo il metatarso (non riesci ad appoggiare tutta la pianta del piede) e "sforzi maggiormente" sulle gambe... Se per "errore" scivoli indietro, perché non hai equilibrio, rischi di stressate troppo le spalle... Spero non capiti mai a nessuno di scivolare perché rischierebbe di slogarsi una spalla. C'è il materassino, certo, ma quando riprendi la posizione di base da cui partono quasi tutte le posizioni (a quattro zampe) pensi a riallineare le gambe e le braccia, non a vedere se sei sul tappetino... Fuori dal tappetino, il piede nudo ha una presa migliore, che un calzino... è ovvio perché abbiamo anche sotto i piedi le "impronte digitali"
Ma nello Yoga, dove in certe posizioni (Asana) devi sentire il contatto di tutta la pianta del piede a terra, e fare forza anche con le dita, altrimenti stressi troppo la caviglia, è un po un assurdo indossare dei calzini. Sopratutto perché rischi di scivolare, e puoi trasformare una posizione del tutto innocua in un apposizione pericolosa. Nella posizione del cane a testa in giù, se sei un principiante, spessissimo hai come appoggio solo il metatarso (non riesci ad appoggiare tutta la pianta del piede) e "sforzi maggiormente" sulle gambe... Se per "errore" scivoli indietro, perché non hai equilibrio, rischi di stressate troppo le spalle... Spero non capiti mai a nessuno di scivolare perché rischierebbe di slogarsi una spalla. C'è il materassino, certo, ma quando riprendi la posizione di base da cui partono quasi tutte le posizioni (a quattro zampe) pensi a riallineare le gambe e le braccia, non a vedere se sei sul tappetino... Fuori dal tappetino, il piede nudo ha una presa migliore, che un calzino... è ovvio perché abbiamo anche sotto i piedi le "impronte digitali"
2Feet- Numero di messaggi : 150
Data d'iscrizione : 09.04.11
Re: Prima lezione di Yoga... coi calzini.
Ops...nel messaggio precedente volevo dire "io sto bene senza" avevo messo un "non" in più erroneamente....se pensavate che stavo meglio con i calzini, scordatevelo... Ho modificato.
E...per le impronte digitali, è vero che agli scalzi prendono le orme digitali dei piedi, invece che quelle delle mani?
E...per le impronte digitali, è vero che agli scalzi prendono le orme digitali dei piedi, invece che quelle delle mani?
Spyro- Numero di messaggi : 799
Età : 38
Data d'iscrizione : 03.01.08
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