Scalzi+yoga+zen+buddhismo
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Scalzi+yoga+zen+buddhismo
Anche oggi mi sono divertito alla grande.
Per altro è da domenica sera che non metto più le scarpe, anzi le scarpe le ho posate domenica sera nell'armadio e non le ho più toccate...
Dunque, oggi pomeriggio sono andato in lavanderia a piedi nudi, poi al DIPERDI' sempre a piedi nudi, poi sono andato a palestra ... a piedi nudi! L'insegnante di yoga mi aveva già visto diverse volte scalzo, stasera appena mi ha visto: "Così non va'...". Poi mi ha anche chiesto perchè lo faccio, e le ho risposto che mi piace proprio sentire il contatto diretto con il terreno. Poi, dopo, quando ero arrivato a casa (con le suole di nuovo nerissime!), le ho mandato un sms scrivendole che lo faccio proprio per il gusto di farlo, non c'è un vero motivo. E non è detto che debba esserci sempre un motivo per qualunque cosa uno decida di fare.
A questo proposito, c'è una storiella zen che racconta di una persona che è andata in cima ad una montagna. Arrivano delle persone che le chiedono come mai si trova lì, le chiedono se si trova lì per ammirare il panorama e lei risponde di no, se si trova lì per rilassarsi e lei risponde di no, se si trova lì per respirare aria pura e lei risponde di no. Alla fine le chiedono perchè si trovasse lì, e lei risponde: "Perchè sono qui.".
E per me è la stessa cosa, cioè: cammino scalzo perchè mi va' di farlo, tutto qua.
E comunque quando cammino scalzo mi sembra di essere un'altra persona, più libera, che se ne frega meno (o proprio per niente) del giudizio delle altre persone.
C'è stato un maestro di vita (Osho, per chi lo conosce) che diceva che la persona illuminata manda al diavolo tutte le "costrizioni" della società. Forse lui era un po' esagerato, però per esempio il fatto di camminare scalzo mi rende libero, assolutamente libero, libero dai pregiudizi degli altri, libero di camminare come voglio, ...
Poi, per carità, io non mi ritengo assolutamente un illuminato, sono pieno di difetti, come ognuno di noi, d'altronde, però credo proprio che continuerò con questa strada.
A proposito, anche domani sarò ancora in festa, e quindi anche domani ne approfitterò per stare tutto il giorno a piedi nudi. Prevedo di andare a comprare al DIPERDI', ma soprattutto dovrei andare alla FIUMARA per ritirare la videocamera in riparazione, e penso proprio che ci andrò a piedi scalzi, e poi andrò nuovamente in palestra a piedi scalzi.
Poi giovedì, beh, torneranno le scarpe in quanto riprenderò a lavorare. E a proposito di questo, come ho scritto anche alla mia insegnante di yoga, io sto bene con me stesso sia che sia con le scarpe che senza...
Un'ultima considerazione: guardate un po' questa foto... http://1.bp.blogspot.com/_gFiLs6pNIiI/RwEtxgn_RAI/AAAAAAAAAR8/nrUDrUoT8No/s320/papa_bonzi.jpg
Per altro è da domenica sera che non metto più le scarpe, anzi le scarpe le ho posate domenica sera nell'armadio e non le ho più toccate...
Dunque, oggi pomeriggio sono andato in lavanderia a piedi nudi, poi al DIPERDI' sempre a piedi nudi, poi sono andato a palestra ... a piedi nudi! L'insegnante di yoga mi aveva già visto diverse volte scalzo, stasera appena mi ha visto: "Così non va'...". Poi mi ha anche chiesto perchè lo faccio, e le ho risposto che mi piace proprio sentire il contatto diretto con il terreno. Poi, dopo, quando ero arrivato a casa (con le suole di nuovo nerissime!), le ho mandato un sms scrivendole che lo faccio proprio per il gusto di farlo, non c'è un vero motivo. E non è detto che debba esserci sempre un motivo per qualunque cosa uno decida di fare.
A questo proposito, c'è una storiella zen che racconta di una persona che è andata in cima ad una montagna. Arrivano delle persone che le chiedono come mai si trova lì, le chiedono se si trova lì per ammirare il panorama e lei risponde di no, se si trova lì per rilassarsi e lei risponde di no, se si trova lì per respirare aria pura e lei risponde di no. Alla fine le chiedono perchè si trovasse lì, e lei risponde: "Perchè sono qui.".
E per me è la stessa cosa, cioè: cammino scalzo perchè mi va' di farlo, tutto qua.
E comunque quando cammino scalzo mi sembra di essere un'altra persona, più libera, che se ne frega meno (o proprio per niente) del giudizio delle altre persone.
C'è stato un maestro di vita (Osho, per chi lo conosce) che diceva che la persona illuminata manda al diavolo tutte le "costrizioni" della società. Forse lui era un po' esagerato, però per esempio il fatto di camminare scalzo mi rende libero, assolutamente libero, libero dai pregiudizi degli altri, libero di camminare come voglio, ...
Poi, per carità, io non mi ritengo assolutamente un illuminato, sono pieno di difetti, come ognuno di noi, d'altronde, però credo proprio che continuerò con questa strada.
A proposito, anche domani sarò ancora in festa, e quindi anche domani ne approfitterò per stare tutto il giorno a piedi nudi. Prevedo di andare a comprare al DIPERDI', ma soprattutto dovrei andare alla FIUMARA per ritirare la videocamera in riparazione, e penso proprio che ci andrò a piedi scalzi, e poi andrò nuovamente in palestra a piedi scalzi.
Poi giovedì, beh, torneranno le scarpe in quanto riprenderò a lavorare. E a proposito di questo, come ho scritto anche alla mia insegnante di yoga, io sto bene con me stesso sia che sia con le scarpe che senza...
Un'ultima considerazione: guardate un po' questa foto... http://1.bp.blogspot.com/_gFiLs6pNIiI/RwEtxgn_RAI/AAAAAAAAAR8/nrUDrUoT8No/s320/papa_bonzi.jpg
scalzoforever- Numero di messaggi : 712
Data d'iscrizione : 02.01.08
Scalzi+yoga+zen+buddhismo
A parte la foto, che è un palese fotomontaggio, simpatico se si vuole, ma pur sempre un falso e chissà quanti ne girano, è proprio così, caro Antonino. Star bene con sé stessi. Anche se tutto sommato io sto bene con me stesso inodssando i finti sandali se cammino per Torino, dove sono condizionato dalla moglie e dai conoscenti: qui faccio ancora fatica a farlo del tutto senza scarpe, limitandomi al breve tratto casa-P.Castello al mattino presto quando c'é poca gente in giro. Per il resto vado dappertutto - grandi magazzini compresi - coi miei fedeli finti sandali. Che solo alcuni sguardi più attenti percepiscono come farlocchi, ma per i più fanno la figura del sandaletto 'francescano' così da tirare avanti senza troppe occhiatacce. Così ogni tanto - quando ho un po' più di tempo al mattino - faccio l'intero tragitto fino all'ufficio a diretto contatto col suolo ma con i finti sandali. Sono più a mio agio così e perciò se sto bene con me stesso... come dice Antonino, è tutto di guadagnato.
Per quanto riguarda Yoga e zen, senza cadere nel buddismo, ho avuto la fortuna di conoscere un Padre Gesuita, purtroppo mancato recentemente, che ha per oltre trent'anni insegnato la tecnica dell'esicasmo, ovvero della preghiera del cuore, che si fa in meditazione profonda, con l'ausilio delle classiche tecniche di respirazione yoga (è poi la respirazione addominale naturale dei bambini che tendiamo a perdere mano a mano che cresciamo, perché cediamo allo stress e diventiamo rimbambini).
Utilizzando anche alcuni esercizi yoga che favoriscono il relax e il massaggio degli organi interni. Il tutto si impara a fare senza scarpe per ovvi motivi. La meditazione si fa a gambe incrociate, per terra, e le scarpe premono sui vasi sanguigni delle gambe causando dolori e formicolii, e rendono impossibile star immobili e rilassati per più di 5 minuti.
E' tra l'altro grazie all'aver frequentato il suo gruppo di preghiera che mi si è rafforzato il desiderio di stare senza scarpe: anche la S.Messa che segue la meditazione, si fa nella stessa sala lasciando le scarpe fuori. E' così che ho finito di sposarmi scalzo (e pure i parenti, con le loro scarpe lasciate fuori...) Fra le varie cose che si organizzano, ci sono anche dei training (parola sostitutiva di settimana di ritiro spirituale, che può apparire un po' "clericale") in vari luoghi. Uno dei miei preferiti è una grangia di montagna sopra il Santuario di Graglia, in una zona tranquilla attorno ai 1150-1200 metri di altitudine, in mezzo a una natura molto bella e in una zona priva di rovi e castagni (pochissime piante spinose si limitano a piccole spine che manco sembrano tali), così da poter stare praticamente senza scarpe per 7-8 giorni di fila.
Poiché nella zona si incrociano vari sentieri, fra cui uno che porta alla colma del Mombarone, è anche capitato una volta di incrociare un turista che era andato fin su ENTUSIASTICAMENTE scalzo (senza scarpe né per mano né per zaino che non aveva) col quale ho scambiato varie impressioni, visto che ero scalzo anch'io, alla presenza di varie altre persone che erano lì in quel momento...
Yoga, zen, meditazione e contemplazione (buddista o cristiana) sono delle cose molto belle, che non si possono praticare con le scarpe se non se ne vuole perdere una parte... E che aiutano a ritrovare sé stessi, aiutano a scrollarsi di dosso i condizionamenti e a condurre una vita più sobria e meno "televisiva" nel senso deteriore del termine, in controtendenza con ciò che tenta di proporci la nostra società attuale tutta pubblicità e reality che più falsi non si può...
Saluti rilassati
Marco
Per quanto riguarda Yoga e zen, senza cadere nel buddismo, ho avuto la fortuna di conoscere un Padre Gesuita, purtroppo mancato recentemente, che ha per oltre trent'anni insegnato la tecnica dell'esicasmo, ovvero della preghiera del cuore, che si fa in meditazione profonda, con l'ausilio delle classiche tecniche di respirazione yoga (è poi la respirazione addominale naturale dei bambini che tendiamo a perdere mano a mano che cresciamo, perché cediamo allo stress e diventiamo rimbambini).
Utilizzando anche alcuni esercizi yoga che favoriscono il relax e il massaggio degli organi interni. Il tutto si impara a fare senza scarpe per ovvi motivi. La meditazione si fa a gambe incrociate, per terra, e le scarpe premono sui vasi sanguigni delle gambe causando dolori e formicolii, e rendono impossibile star immobili e rilassati per più di 5 minuti.
E' tra l'altro grazie all'aver frequentato il suo gruppo di preghiera che mi si è rafforzato il desiderio di stare senza scarpe: anche la S.Messa che segue la meditazione, si fa nella stessa sala lasciando le scarpe fuori. E' così che ho finito di sposarmi scalzo (e pure i parenti, con le loro scarpe lasciate fuori...) Fra le varie cose che si organizzano, ci sono anche dei training (parola sostitutiva di settimana di ritiro spirituale, che può apparire un po' "clericale") in vari luoghi. Uno dei miei preferiti è una grangia di montagna sopra il Santuario di Graglia, in una zona tranquilla attorno ai 1150-1200 metri di altitudine, in mezzo a una natura molto bella e in una zona priva di rovi e castagni (pochissime piante spinose si limitano a piccole spine che manco sembrano tali), così da poter stare praticamente senza scarpe per 7-8 giorni di fila.
Poiché nella zona si incrociano vari sentieri, fra cui uno che porta alla colma del Mombarone, è anche capitato una volta di incrociare un turista che era andato fin su ENTUSIASTICAMENTE scalzo (senza scarpe né per mano né per zaino che non aveva) col quale ho scambiato varie impressioni, visto che ero scalzo anch'io, alla presenza di varie altre persone che erano lì in quel momento...
Yoga, zen, meditazione e contemplazione (buddista o cristiana) sono delle cose molto belle, che non si possono praticare con le scarpe se non se ne vuole perdere una parte... E che aiutano a ritrovare sé stessi, aiutano a scrollarsi di dosso i condizionamenti e a condurre una vita più sobria e meno "televisiva" nel senso deteriore del termine, in controtendenza con ciò che tenta di proporci la nostra società attuale tutta pubblicità e reality che più falsi non si può...
Saluti rilassati
Marco
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Scalzi+yoga+zen+buddhismo
Ed infatti l'altra cosa che ho eliminato definitivamente è la televisione, nel senso che proprio non ce l'ho. E il bello che i miei studenti, quando gliene parlo, mi chiedono sempre: "Ma prof come fa senza televisione?". Beh, sto molto meglio...
scalzoforever- Numero di messaggi : 712
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Scalzi+yoga+zen+buddhismo
Se esistesse un club Antonino mi iscriverei.Antonino ha scritto:E non è detto che debba esserci sempre un motivo per qualunque cosa uno decida di fare.
A questo proposito, c'è una storiella zen che racconta di una persona che è andata in cima ad una montagna. Arrivano delle persone che le chiedono come mai si trova lì, le chiedono se si trova lì per ammirare il panorama e lei risponde di no, se si trova lì per rilassarsi e lei risponde di no, se si trova lì per respirare aria pura e lei risponde di no. Alla fine le chiedono perchè si trovasse lì, e lei risponde: "Perchè sono qui.".
E per me è la stessa cosa, cioè: cammino scalzo perchè mi va' di farlo, tutto qua.
Quante volte ho sottolineato ed esaltato il nostro lato irrazionale!
La nostra vera anima è li.
"Vado scalzo perché mi va di farlo"........quante volte ho sognato discorsi illuminati, poi ho scelto di dire sempre la semplice verità, quella così elementare, quella così........ebbene, sì: logica!
Sì, è capitato qualcosa di simile anche a me.Antonino ha scritto:C'è stato un maestro di vita (Osho, per chi lo conosce) che diceva che la persona illuminata manda al diavolo tutte le "costrizioni" della società. Forse lui era un po' esagerato, però per esempio il fatto di camminare scalzo mi rende libero, assolutamente libero, libero dai pregiudizi degli altri, libero di camminare come voglio, ...
Poi, per carità, io non mi ritengo assolutamente un illuminato, sono pieno di difetti, come ognuno di noi, d'altronde, però credo proprio che continuerò con questa strada.
Un ex vicino di casa, allievo di Yoga, mi disse che, proprio per il fatto di mandare al diavolo le costrizioni sociali, ero uno spirito guida.
Credo di intuire cosa significhi, forse il più alto dei cicli reincarnativi in cui io non credo, ma mi mise un po' in imbarazzo: che diamine!
Si tratta di un onore che non posso accettare.
Però credo che noi scalzi qualcosa di particolare ce l'abbiamo e non è solo follia: è bellezza interiore e voglia di semplicità.
Forse la ricerca di un Dio che ci faccia finalmente riconciliare con l'Universo di cui facciamo parte, non un'entità astratta al di sopra di tutto: e Amore è Comunione ed Umiltà.
Non so cosa ti risponderà, ma la sua risposta giudicherà la sua essenza di maestro di Yoga: dici che sbaglio?Antonino ha scritto:E a proposito di questo, come ho scritto anche alla mia insegnante di yoga, io sto bene con me stesso sia che sia con le scarpe che senza...
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
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