Nuovo studio
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Nuovo studio
http://bjsm.bmj.com/content/early/2013/01/10/bjsports-2012-091837
Ecco un altro studio, correre scalzi è diverso dal correre con le scarpe minimali, scalzi è meglio.
Ecco un altro studio, correre scalzi è diverso dal correre con le scarpe minimali, scalzi è meglio.
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: Nuovo studio
Concordo con prudenza.Alexey ha scritto:http://bjsm.bmj.com/content/early/2013/01/10/bjsports-2012-091837
Ecco un altro studio, correre scalzi è diverso dal correre con le scarpe minimali, scalzi è meglio.
Non avrei mai corso scalzo, perché la società in cui militavo come tesserato FIDAL mi avrebbe fatto un mazzo così se mi fossi fatto male.
Non ero un professionista, ma avevo, comunque, un patto che mi imponeva di partecipare al maggior numero possibile di competizioni importanti, cercando di evitare di farmi male.
Ho sempre corso con scarpe minimali e mi fanno davvero schifo certe scarpacce iperammortizzate di oggi.
Correre scalzi è meglio? Dipende.
A mio avviso non è detto che lo sia sempre per uno scalzo di ritorno, dipende molto dalle prestazioni che vuoi erogare e dai carichi di lavoro a cui ti devi sottoporre per esprimerti al meglio.
Abebe Bikila fece scalpore e già allora era su un'altro pianeta; lo sarebbe anche adesso, con lo spaventoso livellamento dei valori?
Sicuri che i dominatori Keniani corrano con le scarpette solo per far piacere agli sponsor?
Sicuri che su certi sterrati si possa correre alla stessa velocità sia scalzi che calzati?
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Nuovo studio
Sì. Cominciano scalzi, continuano scalzi, poi arrivano gli sponsor.lucignolo ha scritto:Sicuri che i dominatori Keniani corrano con le scarpette solo per far piacere agli sponsor?
No, vale lo stesso discorso dei guanti: come non si tira fuori dal forno una teglia rovente senza guanti protettivi per le mani, non si affrontano certi terreni di corsa senza guanti protettivi per i piedi.lucignolo ha scritto:Sicuri che su certi sterrati si possa correre alla stessa velocità sia scalzi che calzati?
Quanto allo scalzo di ritorno, beh, secondo me, massimo tre mesi (anche meno per i passeggiatori e non corridori) e si è scalzi e basta.
Il corpo umano si abitua (e riabitua) molto più velocemente di quanto si pensi.
Se non ci sono patologie o deformazioni più o meno conclamate, difetti di postura o camminata notevolmente devianti, poche settimane bastano a ritornare allo stato fisiologico di scalzo indistinguibile da uno di lungo corso.
Poi, se uno ha maturato negli anni qualcosa di storto, dall'alluce valgo alle dita accavallate, allora il discorso cambia.
Anche la camminata scalza, diversa da quella "scarpata", in assenza di gravi difetti, si recupera in poco tempo.
Il corpo umano è straordinariamente adattabile: Ares, guardandomi camminare, notò come la mia andatura cambiasse nel passaggio dall'asfalto ai sanpietrini, mentre lui e Lucignolo, non abituati, su questi ultimi si massacravano i piedi.
Beh, ci crediate o no, basta un mese per far diventare automatico ed istintivo il cambio di andatura.
Un mese, anche meno, ma sicuramente non si più.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Nuovo studio
A questo proposito vi inviterei a leggere un libro che io ho divorato in sole 24 ore.Rei ha scritto:Sì. Cominciano scalzi, continuano scalzi, poi arrivano gli sponsor.lucignolo ha scritto:Sicuri che i dominatori Keniani corrano con le scarpette solo per far piacere agli sponsor?
Si tratta di “Nati per correre – la mia avventura in Kenya per scoprire i segreti degli uomini più veloci del mondo”, scritto dal giornalista Adharanand Finn che, peraltro, scrive regolarmente per il Runner’s World UK.
Gente che si alza prima del sorgere del sole per correre come il vento su strade pietrose.
Solo bambini e ragazzini vanno scalzi.
Ed a questo punto mi sovviene come i ragazzini di undici – dodici anni hanno già i piedoni di un adulto, pesando, però, trenta, quaranta chili.
E corrono come puledri su pietre che farebbero impallidire qualsiasi adulto, anche senza allenamento.
Questione di fisica elementare.
Se poi diventano come me o come Marco53 le cose si complicano.
Appunto.Rei ha scritto:No, vale lo stesso discorso dei guanti: come non si tira fuori dal forno una teglia rovente senza guanti protettivi per le mani, non si affrontano certi terreni di corsa senza guanti protettivi per i piedi.lucignolo ha scritto:Sicuri che su certi sterrati si possa correre alla stessa velocità sia scalzi che calzati?
In uno sport competitivo all’estremo, dove ogni goccia di energia è fondamentale per superare i propri limiti, oltre quelli più importanti degli altri, non si possono trascurare i mezzi artificiali.
Bene o male che sia, è questo che lo sport moderno ci obbliga apparentemente ad accettare.
Ruote lenticolari, caschetti aerodinamici, tute aderentissime, epo e così via; col benestare di un pubblico per niente dissimile da quello delle antiche arene che chiede prestazioni sempre più elevate e sangue, sotto forma di pratiche innaturali.
E poi ci scandalizziamo pure.
Francamente preferirei il ciclista con la camera d’aria a spalle ed il panino col salame nello zainetto ed il corridore a piedi nudi che corre la maratona in tre ore.
Ma, ecco, sembriamo un po’ degli Amish che sbucano da pellicole giallastre di altri tempi.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
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