Vecchio studio
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Alexey
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Vecchio studio
Forse lo avrete già letto tutti, però ho trovato la versione originale di un dei primissimi studi riguardanti il barefoot running, ma che si può estrapolare naturalmente anche parlando del semplice camminare.
Avevo già letto, come penso quasi tutti noi, gli articoli sui neurorecettori plantari di cui discutiamo periodicamente, e naturalmente sulla biomeccanica nel piede, tuttavia non sapevo che questo studio risalisse al 1987!!
La cosa che mi sconvolge, è che ben 26 anni fa ci si è accorti che le scarpe avessero qualcosa di "sbagliato", però in questi 26 anni le scarpe sono addirittura peggiorate!!!
In effetti, anche le conclusioni dei ricercatori di questo studio sono state erronee, in quanto alla fine dicono che, anche se la miglior soluzione sarebbe andare scalzi, non è socialmente accettabile, pertanto occorrerebbe modificare le scarpe... però purtroppo l' errore di valutazione ulteriore sta proprio nel fornire le scarpe di suole più spesse e cuscinetti, che non fanno altro che peggiorare le cose.
Quindi, la situazione oggi è ancora peggiore, perchè le scarpe sono peggiori di quelle del 1987!!
Pertanto, si può dare merito a Robbins & C. per lo studio, però direi che hanno dato delle conclusioni non proprio corrette.
http://www.runsnrc.org/RUNSNRC/Clinic_-_Supporting_Research_files/Robbins_1987.pdf
La cosa però che mi fa rabbia, sono gli articoli riguardanti il barefooting che parlano dello studio di turno che ci dà ragione concludendo però più o meno così: anche se questo studio sembra dare ragione al barefooting, occorrono sempre più studi approfonditi...
Mi sembra che di studi e di ragionamenti logici ce ne siano, e in altri campi è bastato molto meno per far diventare una teoria il "Vangelo", però i radicamenti culturali alla scarpa paiono ancora opporre resistenza, anche se il trend in campo medico internazionale sembra stia volgendo in nostro favore.
Sono ben conscio che la società vuole più prove per eliminare il "vizio", e il radicamento può essere più forte della logica, però se ragioniamo logicamente (Come dire, per la mente di alcuni se una cosa non uccide subito non fa male (vedi fumo ecc...)):
barefooting=natura fisiologica dell' uomo data da migliaia di anni di evoluzione
scarpa= oggetto inventato dall' uomo in un periodo vicinissimo rispetto alla storia della nostra specie, che altera la biomeccanica del movimento
Secondo me la ragione vorrebbe dimostrare che la nostra invenzione sia migliore della condizione naturale, non viceversa, nessuno ha mai chiesto la dimostrazione che la scarpa sia meglio di andare scalzi, le persone hanno accettato tutto ciò per anni come se fosse il "Verbo" senza discutere, infatti non esiste nessuno studio che dimostra che le scarpe sono meglio!!
Spesso e volentieri la "logica" sociale e quella "naturale" non coincidono...
Tutti gli studi effettuati, poi, o hanno dato ragione al barefooting, o non hanno MAI dimostrato l' opposto dando ragione alle scarpe (o perlomeno non sono mai riuscito a trovare niente a riguardo, se qualcuno ne conosce sarei lieto di fornirmeli).
Cosa vogliono queste persone, che portiamo come prova ossa di calzati che si sono rotte dopo 10 minuti di corsa?? Oppure si può iniziare a ragionare senza pregiudizi e falsi radicamenti. Intanto potrebbero beccarsi le radiografie dei piedi di donne dentro le decolletè col tacco, con una rapida ricerca su google se ne trovano, e fannno veramente impressione, veramente disgustoso.
Quindi, speriamo che dopo 26 anni dai primi studi, sempre più persone si riescano a convincere che scalzi fa bene!!
Avevo già letto, come penso quasi tutti noi, gli articoli sui neurorecettori plantari di cui discutiamo periodicamente, e naturalmente sulla biomeccanica nel piede, tuttavia non sapevo che questo studio risalisse al 1987!!
La cosa che mi sconvolge, è che ben 26 anni fa ci si è accorti che le scarpe avessero qualcosa di "sbagliato", però in questi 26 anni le scarpe sono addirittura peggiorate!!!
In effetti, anche le conclusioni dei ricercatori di questo studio sono state erronee, in quanto alla fine dicono che, anche se la miglior soluzione sarebbe andare scalzi, non è socialmente accettabile, pertanto occorrerebbe modificare le scarpe... però purtroppo l' errore di valutazione ulteriore sta proprio nel fornire le scarpe di suole più spesse e cuscinetti, che non fanno altro che peggiorare le cose.
Quindi, la situazione oggi è ancora peggiore, perchè le scarpe sono peggiori di quelle del 1987!!
Pertanto, si può dare merito a Robbins & C. per lo studio, però direi che hanno dato delle conclusioni non proprio corrette.
http://www.runsnrc.org/RUNSNRC/Clinic_-_Supporting_Research_files/Robbins_1987.pdf
La cosa però che mi fa rabbia, sono gli articoli riguardanti il barefooting che parlano dello studio di turno che ci dà ragione concludendo però più o meno così: anche se questo studio sembra dare ragione al barefooting, occorrono sempre più studi approfonditi...
Mi sembra che di studi e di ragionamenti logici ce ne siano, e in altri campi è bastato molto meno per far diventare una teoria il "Vangelo", però i radicamenti culturali alla scarpa paiono ancora opporre resistenza, anche se il trend in campo medico internazionale sembra stia volgendo in nostro favore.
Sono ben conscio che la società vuole più prove per eliminare il "vizio", e il radicamento può essere più forte della logica, però se ragioniamo logicamente (Come dire, per la mente di alcuni se una cosa non uccide subito non fa male (vedi fumo ecc...)):
barefooting=natura fisiologica dell' uomo data da migliaia di anni di evoluzione
scarpa= oggetto inventato dall' uomo in un periodo vicinissimo rispetto alla storia della nostra specie, che altera la biomeccanica del movimento
Secondo me la ragione vorrebbe dimostrare che la nostra invenzione sia migliore della condizione naturale, non viceversa, nessuno ha mai chiesto la dimostrazione che la scarpa sia meglio di andare scalzi, le persone hanno accettato tutto ciò per anni come se fosse il "Verbo" senza discutere, infatti non esiste nessuno studio che dimostra che le scarpe sono meglio!!
Spesso e volentieri la "logica" sociale e quella "naturale" non coincidono...
Tutti gli studi effettuati, poi, o hanno dato ragione al barefooting, o non hanno MAI dimostrato l' opposto dando ragione alle scarpe (o perlomeno non sono mai riuscito a trovare niente a riguardo, se qualcuno ne conosce sarei lieto di fornirmeli).
Cosa vogliono queste persone, che portiamo come prova ossa di calzati che si sono rotte dopo 10 minuti di corsa?? Oppure si può iniziare a ragionare senza pregiudizi e falsi radicamenti. Intanto potrebbero beccarsi le radiografie dei piedi di donne dentro le decolletè col tacco, con una rapida ricerca su google se ne trovano, e fannno veramente impressione, veramente disgustoso.
Quindi, speriamo che dopo 26 anni dai primi studi, sempre più persone si riescano a convincere che scalzi fa bene!!
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: Vecchio studio
Certo che no.Alexey ha scritto:Secondo me la ragione vorrebbe dimostrare che la nostra invenzione sia migliore della condizione naturale, non viceversa, nessuno ha mai chiesto la dimostrazione che la scarpa sia meglio di andare scalzi, le persone hanno accettato tutto ciò per anni come se fosse il "Verbo" senza discutere, infatti non esiste nessuno studio che dimostra che le scarpe sono meglio!!
Spesso e volentieri la "logica" sociale e quella "naturale" non coincidono...
La logica spesso si infila in vicoli senza uscita: conosci il paradosso del barbiere?
O quello, più classico, del veloce Achille che non supererà mai la tartaruga?
Ma ci inoltriamo nel ginepraio della filosofia e, sebbene si tratti di discussioni stimolantissime per le persone intelligentissime che conosco su questo forum, non è questa la sede per dissertare su questi argomenti.
Comunque penso che tutti avranno notato come l'Uomo si arroghi costantemente capacità che non ha, bestemmiando non in modo letterale, ma fra le righe, l'immensa sapienza di Dio, di Mamma Natura....insomma, di ciò che ci ha portati allo stato attuale attraverso meccanismi che casuali (e ci credo poco) o no ci hanno donato risultati semplicemente stupefacenti che, ed è questo solo che conta, ci hanno garantito la sopravvivenza.
Recentemente ho visto una trasmissione di Focus che parlava proprio delle calzature.
Trasmissione che ti lascia a bocca aperta, a meno che tu abbia una profonda conoscenza di un certo argomento ed allora ti rendi conto di quanto sensionalismo gratuito siano intrisi i suoi servizi.
Preciso meglio: dicono tante cose vere, interessanti, ma di certo c'è lo zampino di qualche sponsor quando sono coinvolte direttamente o indirettamente lobby potenti.
Sono perfettamente d'accordo sul fatto che le calzature permettono andature più veloci su terreni ostili e che evitano su questi traumatismi pericolosi.
Come condivido il fatto che il piede umano si sia evoluto nei millenni per calpestare superfici naturali e non artificiali come l'asfalto, la roccia tritata e così via.
È anche vero che le calzature (ultime concezioni) debbano assolutamente rispettare la fisiologia dei piedi e che non esistono due piedi uguali agli altri, perciò, con la felicità dell'industria calzaturiera, si dovrebbe ritornare ad una concezione manufatturiera ibrida fra l'artigianale e la produzione di massa su ordinazione, di sicuro più costosa e redditizia.
Però come si fa ad affermare che gli umani hanno bisogno di protezioni per prevenire gli inevitabili danni artrosici dovuti ad una prolungata deambulazione scalza?
In sostanza, il concetto è che camminare o correre scalzi è naturale, ma per farlo più a lungo ci vuole l'intelligenza dell'Uomo, che crea strumenti per ammortizzare l'impatto delle estremità nude (notate l'astuzia) con superfici innaturali.
E, forse c'è anche del vero in questo, ma dove sono gli studi sistematici?
Forse mi si può raccontare di studi (non ho mai trovato articoli esaurienti in proposito) eseguiti su popolazioni che vivono scalze, ma ammesso che ciò sia vero, chi ha mai eseguito studi approfonditi, rigorosi, statisticamente ineccepibili su scalzi che camminano o corrono regolarmente su superfici artificiali?
Qui c'è lo zampino di sponsor calzaturieri che hanno un po' aggiustato il tiro ammettendo, finalmente, quanto le calzature siano tutt'altro che rispettose della fisiologia dei nostri piedi.
Ed è già molto se si riuscisse a produrre calzature fisiologiche, ma molte affermazioni mi appaiono veramente arbitrarie.
A mio avviso le capacità di adattamento dei nostri piedi nudi, purché ci si adatti con gradualità, superano di gran lunga la nostra limitata immaginazione.
Ma non mi si parli di studi sistematici che non esistono, spacciando certe ipotesi per teoremi incontestabili che tutto hanno, fuorchè il tipico rigore matematico.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Vecchio studio
Ottime osservazioni Flavio, parlando del fatto dei terreni naturali o non, ci sono però un paio di considerazioni da fare secondo me:
Primo, in natura esistono molti terreni aridi e rocciosi che hanno un consistenza che non si discosta di molto dai nostri terreni artificiali, in secondo luogo guardando la biomeccanica del piede non vi è nulla che palesi la nostra "incompatibilità", quindi, secondo me, è più una pippa mentale, una scusa per giustificare la scarpa...
Per ultimo: ammettiamo per un momento che questo sia vero, non vedo però come le scarpe "moderne", per come sono progettate, possano compensare a tutto ciò: bloccando l' armotizzatore naturale e inficiando il processo di naturale distribuzione dei pesi, le forze si redistribuiscono in modo diverso lungo tutta la colonna posturale, e questo è stato dimostrato da Lieberman e compagni, mediante la misurazione delle forze in gioco. Anche con l' espediente dell' ammortizzatore dentro alle scarpe, le forze assorbite dalle ginocchia, caviglie, anche, ecc..., sono di gran lunga superiori e hanno direzioni e punti di applicazione che alla lunga possono portare a problemi.
Pertanto, la scarpa non assicura nessun miglioramento anche se questa ipotesi fosse vera, cioè non è la soluzione in ogni caso.
Poi sono tranquillamente d' accordo che le scarpe danno protezione e vantaggi in determinati momenti e situazioni, quello nessuno lo discute, ma da strumento da utilizzare solo quando serve a parte integrante della vita passa una bella differenza.
Come dicono alcuni colleghi d' oltreoceano: "Shoes are tools", e tali dovrebbero rimanere!!
Primo, in natura esistono molti terreni aridi e rocciosi che hanno un consistenza che non si discosta di molto dai nostri terreni artificiali, in secondo luogo guardando la biomeccanica del piede non vi è nulla che palesi la nostra "incompatibilità", quindi, secondo me, è più una pippa mentale, una scusa per giustificare la scarpa...
Per ultimo: ammettiamo per un momento che questo sia vero, non vedo però come le scarpe "moderne", per come sono progettate, possano compensare a tutto ciò: bloccando l' armotizzatore naturale e inficiando il processo di naturale distribuzione dei pesi, le forze si redistribuiscono in modo diverso lungo tutta la colonna posturale, e questo è stato dimostrato da Lieberman e compagni, mediante la misurazione delle forze in gioco. Anche con l' espediente dell' ammortizzatore dentro alle scarpe, le forze assorbite dalle ginocchia, caviglie, anche, ecc..., sono di gran lunga superiori e hanno direzioni e punti di applicazione che alla lunga possono portare a problemi.
Pertanto, la scarpa non assicura nessun miglioramento anche se questa ipotesi fosse vera, cioè non è la soluzione in ogni caso.
Poi sono tranquillamente d' accordo che le scarpe danno protezione e vantaggi in determinati momenti e situazioni, quello nessuno lo discute, ma da strumento da utilizzare solo quando serve a parte integrante della vita passa una bella differenza.
Come dicono alcuni colleghi d' oltreoceano: "Shoes are tools", e tali dovrebbero rimanere!!
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: Vecchio studio
Alexey ha scritto:Come dicono alcuni colleghi d' oltreoceano: "Shoes are tools", e tali dovrebbero rimanere!!
No, no.
Sono pienamente d'accordo con te.
Ho la sensazione che qualcosa si stia muovendo.
Già il fatto di argomentare sulle calzature e montare servizi dedicati su una trasmissione seguita come Focus mi fa suonare un campanellino d'allarme.
E si parla sempre di più di calzature che rispettano la fisiologia del piede.
Poi guardi trasmissioni come "Avanti un altro" e vedi un ragazzo perennemente scalzo.
In "Italia's Got Talents" scopri che ci sono gruppi folcloristici come "Bella Morea" nei quali si balla a piedi nudi.
Esco dal parcheggio a pagamento dove deposito l'automobile ogni mattina per recarmi al lavoro e vedo manifesti pubblicitari con la famiglia intera scalza.
Non ricordo di aver mai visto cose simili fino a due, tre anni fa.
Mi sembra che stiamo lavorando in modo subliminare e che, gradualmente, stiamo risvegliando nella gente un desiderio incatenato da vecchi tabù, ma ancora vivo nella maggioranza delle persone.
Il tabù, si scrive, è una forte proibizione (o interdizione) relativa ad una certa area di comportamenti e consuetudini, dichiarata "sacra e proibita". Infrangere un tabù è solitamente considerata cosa ripugnante e degna di biasimo da parte della comunità.
Le consuetudini: ecco l'anello debole della catena!
Per questo dico che il nostro punto di forza è farci vedere e farci conoscere, con umiltà, con pazienza e senza pretendere che tutto ci venga riconosciuto di punto in bianco.
E dobbiamo battere e ribattere su questo anello debole.
Se ci facciamo sopraffarre dai sensi di colpa e dalla vergogna è finita.
Ma tutto dipende da un punto fondamentale e qui invito tutti ad un profondo esame di coscienza.
Quanto ci interessa veramente andare scalzi?
Quanto siamo disposti a sacrificare in nome di questa scelta?
Mettete sul piatto della bilancia le vostre risposte, poi decidete.
E sono benvenuti anche coloro che non lo faranno mai, ma che hanno per noi una sorta di ammirazione e tanta simpatia.
Aiutateci!
Sono pienamente d'accordo con te.
Ho la sensazione che qualcosa si stia muovendo.
Già il fatto di argomentare sulle calzature e montare servizi dedicati su una trasmissione seguita come Focus mi fa suonare un campanellino d'allarme.
E si parla sempre di più di calzature che rispettano la fisiologia del piede.
Poi guardi trasmissioni come "Avanti un altro" e vedi un ragazzo perennemente scalzo.
In "Italia's Got Talents" scopri che ci sono gruppi folcloristici come "Bella Morea" nei quali si balla a piedi nudi.
Esco dal parcheggio a pagamento dove deposito l'automobile ogni mattina per recarmi al lavoro e vedo manifesti pubblicitari con la famiglia intera scalza.
Non ricordo di aver mai visto cose simili fino a due, tre anni fa.
Mi sembra che stiamo lavorando in modo subliminare e che, gradualmente, stiamo risvegliando nella gente un desiderio incatenato da vecchi tabù, ma ancora vivo nella maggioranza delle persone.
Il tabù, si scrive, è una forte proibizione (o interdizione) relativa ad una certa area di comportamenti e consuetudini, dichiarata "sacra e proibita". Infrangere un tabù è solitamente considerata cosa ripugnante e degna di biasimo da parte della comunità.
Le consuetudini: ecco l'anello debole della catena!
Per questo dico che il nostro punto di forza è farci vedere e farci conoscere, con umiltà, con pazienza e senza pretendere che tutto ci venga riconosciuto di punto in bianco.
E dobbiamo battere e ribattere su questo anello debole.
Se ci facciamo sopraffarre dai sensi di colpa e dalla vergogna è finita.
Ma tutto dipende da un punto fondamentale e qui invito tutti ad un profondo esame di coscienza.
Quanto ci interessa veramente andare scalzi?
Quanto siamo disposti a sacrificare in nome di questa scelta?
Mettete sul piatto della bilancia le vostre risposte, poi decidete.
E sono benvenuti anche coloro che non lo faranno mai, ma che hanno per noi una sorta di ammirazione e tanta simpatia.
Aiutateci!
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Vecchio studio
Tantissimo.lucignolo ha scritto:Quanto ci interessa veramente andare scalzi?
Meno quando fa freddo ed oltre ai guanti per le mani, metto anche quelli per i piedi.
Nulla. È quando fa freddo (o per ragioni diplomatiche) che sacrifico la mia comodità e metto gli strumenti di tortura.lucignolo ha scritto:Quanto siamo disposti a sacrificare in nome di questa scelta?
Stare scalzo non è mai stato un sacrificio, stare calzato invece sì.
La domanda andrebbe rovesciata: voi calzati, che soffrite, vi fate venire vesciche, dolori e deformazioni ai piedi, quanto siede disposti a sacrificare pur di mettere quegli strumenti di tortura?
Tanto, a quanto pare.
Io no, ed è per questo che vado scalzo.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Vecchio studio
Come, nulla? Non hai capito la domanda.Rei ha scritto:Nulla. È quando fa freddo (o per ragioni diplomatiche) che sacrifico la mia comodità e metto gli strumenti di tortura.lucignolo ha scritto:Quanto siamo disposti a sacrificare in nome di questa scelta?
Stare scalzo non è mai stato un sacrificio, stare calzato invece sì.
Quanto siete disposti a sacrificare, vuol dire chiedersi quanto si è disposti a mettere in gioco la propria immagine in cambio della propria soddisfazione di andare scalzo più che si può, sempre che ciò ci interessi veramente.
E qui sta la differenza fra l'ospite occasionale od il socio aggregato e quello ordinario.
Lo statuto, sebbene sembra che dia fastidio a molti, dice esplicitamente cosa ci si aspetta da un iscritto a cui piace davvero andare scalzo fuori di casa.
Andrebbe letto con calma, ma, soprattutto, andrebbe letto.
E se non lo si accetta, basta dirlo.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Vecchio studio
L'ho capita perfettamente, il mio nulla significa semplicemente che l'essere scalzo è una parte del mio essere, non una cosa aggiunta.lucignolo ha scritto:Come, nulla? Non hai capito la domanda.
Quanto siete disposti a sacrificare, vuol dire chiedersi quanto si è disposti a mettere in gioco la propria immagine in cambio della propria soddisfazione di andare scalzo più che si può, sempre che ciò ci interessi veramente.
Da tempo ho deciso di essere "trasparente", di non recitare una parte, di non fingere mai di essere quello che non sono.
Ho fatto una scelta ed ogni scelta comporta la rinuncia di qualcosa in cambio di qualcosa d'altro.
Di solito, quando scegliamo, scegliamo ciò che è meglio per noi, anche se questo porta a delle rinunce.
L'esempio classico è la scelta di avere figli: ti sconvolge la vita, ti obbliga a rinunciare a certe cose che da giovane nubile o celibe di sembravano indispensabili.
Ma nonostante tutto, tutti i genitori (quelli veri, quelli che sono ed agiscono da genitori) non farebbero mai cambio: hanno rinunciato a qualche piccola soddisfazione per una molto più grande.
E quelle piccole rinunce sono nulla in confronto a quello che hanno avuto.
Ecco perché dico che non sacrifico nulla: guardandomi indietro, non vedo di aver fatto rinunce o sacrifici così importanti da essere almeno ricordati.
Ricordo il sacrificio, tre giorni fa, di rinunciare ad un bignè offertomi al bar (sono a dieta, e goloso), sacrifici di almeno quella portata a causa dello scalzismo, no.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Vecchio studio
Ed ecco perché abbiamo i politici che ci meritiamo!Rei ha scritto:Ho fatto una scelta ed ogni scelta comporta la rinuncia di qualcosa in cambio di qualcosa d'altro.
Facciamo tutto in funzione di qualcosa in cambio.
Chiudiamola qui, definitivamente.
Non è nella tua mentalità fare qualcosa per gli altri.
Smettila di abbacinarci con le tue teorie con secondi fini.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Vecchio studio
Non farmi così materialista: se scelgo di avere figli avrò dei figli, con tutto quello che consegue, e non avrò più la mia vita senza figli, con tutto quello che consegue.lucignolo ha scritto:Facciamo tutto in funzione di qualcosa in cambio.
Una scelta di qualcosa impone di perdere qualcosa d'altro, non sempre materiale.
Sono stati scritti parecchi libri di filosofia su questo.
Una altro esempio, totalmente immateriale?
Se scelgo di andare per una strada, perdo il panorama dell'altra strada, ma in cambio avrò quello della strada che ho scelto.
Sicuro? Da Brescia vedi quello che faccio ogni giorno a Roma?lucignolo ha scritto:Non è nella tua mentalità fare qualcosa per gli altri.
Lo confesso: voglio schiavizzarvi tutti come primo passo per la conquista del mondo!lucignolo ha scritto:Smettila di abbacinarci con le tue teorie con secondi fini.
Seriamente: quali secondi fini? Pigro come sono, è già tanto che ne abbia di primi e palesi.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Vecchio studio
Non mi stupirei.Rei ha scritto:Lo confesso: voglio schiavizzarvi tutti come primo passo per la conquista del mondo!
Giochi troppo con le parole e non si capisce facilmente dove vuoi andare a parare se non ad apparire il faro del forum.
Quando il gruppo lombardo (morto ed estinto) è sceso a Roma e ci hai fatto ostinatamente da cicerone, cosa ti aspettavi?
Un regalo come minimo?
Te lo chiedo, perché non credo più che tu l'abbia fatto per filantropia.
Perché tu hai sempre un secondo fine.
L'hai detto tu, eh!
Non dovrei risponderti, perché farlo vuol dire sottolineare i tuoi interventi, fatti con uno scopo che adesso mi insospettisce.
Dovrei ignorarti, ma non riesco a dimenticare che sei un probiviro e non sono certo che tu sia così probo.
Passo e chiudo.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Vecchio studio
Uhmm, dunque, vediamo.lucignolo ha scritto:Te lo chiedo, perché non credo più che tu l'abbia fatto per filantropia.
OGNI volta che qualcuno viene a Roma mi metto a disposizione (impegni permettendo) e non ho MAI chiesto o ricevuto nulla.
O quasi: una volta mi è stato offerto un caffè.
Intendevi quello, come secondo fine?
Parlando seriamente: ma ti sei bevuto il cervello?
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Vecchio studio
Un grappino, sì, volentieri.Rei ha scritto:Parlando seriamente: ma ti sei bevuto il cervello?
Scendi dall'Olimpo, smettila di offendere e donaci le cose belle che sai e che ritengo siano tante.
Allora sarai, come penso, di grande aiuto.
Lascia ad ognuno le sue competenze.
Ma risparmiaci le prediche dei soloni della sapienza e dei geni universali che non riconosciamo per principio.
Non ci servono profeti, né maestri di vita.
Fosse così non cammineremmo scalzi per la strada.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Vecchio studio
Lo sospettavo.lucignolo ha scritto:Un grappino, sì, volentieri.
Quando tu ci dai informazioni in campo biologico, mettendo la tua esperienza a disposizione di tutti, non ti do mai del sapientino, del presuntuoso, dottorsotuttoio, superrazionale e superintelligente.lucignolo ha scritto:Scendi dall'Olimpo, smettila di offendere e donaci le cose belle che sai e che ritengo siano tante.
Perché mai, allora, quando io faccio la stessa cosa, mi attacchi e mi insulti?
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Vecchio studio
Non voglio intervenire nelle vostre diatribe, ma leggendole in continuazione gradirei, se possibile,che vi inviaste i vostri rilievi a livello personale attraverso messaggi privati. Grazie.
ALEBO- Numero di messaggi : 527
Data d'iscrizione : 26.01.09
Re: Vecchio studio
Va bene.ALEBO ha scritto:Non voglio intervenire nelle vostre diatribe, ma leggendole in continuazione gradirei, se possibile,che vi inviaste i vostri rilievi a livello personale attraverso messaggi privati. Grazie.
Da oggi in poi sarà spietato con tutti.
Non accettero più di un off topic, nè una deviazione dal titolo di base.
Le regole saranno uguali per tutti.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Vecchio studio
Flavio e Rei, Ve lo dico davvero in amicizia, finitela di darvi addosso perché ALEBO si è fatto sentire e arriveranno anche altri.ALEBO ha scritto:Non voglio intervenire nelle vostre diatribe, ma leggendole in continuazione gradirei, se possibile, che vi inviaste i vostri rilievi a livello personale attraverso messaggi privati. Grazie.
E' mai possibile che non si possa leggere e disputare senza darsi punture, frecciatine e così via?
Due persone in gamba DEVONO capire che così annoiano, per non dire che rompono le a chi vuole leggere in santa pace e non assistere ad un duello ..
bfpaul
Re: Vecchio studio
Comunicazione off topic per evitare altri off topic: ci stiamo parlando per email. Nessun altro duello sul forum.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Vecchio studio
bfpaul ha scritto:Flavio e Rei, Ve lo dico davvero in amicizia, finitela di darvi addosso perché ALEBO si è fatto sentire e arriveranno anche altri.
E' mai possibile che non si possa leggere e disputare senza darsi punture, frecciatine e così via?
Due persone in gamba DEVONO capire che così annoiano, per non dire che rompono le a chi vuole leggere in santa pace e non assistere ad un duello ..
bfpaul[/color]
Piccole considerazioni:
Guareschi: "...avevano ragione tutti e due: il che è come dire che non l'aveva nessuno"
Manzoni: "...il torto e la ragione non si dividon mai con un taglio netto"
Un aneddoto: un giudice si portava in aula il figlioletto per farlo assistere alle udienze. Nel corso di una di queste il giudice, avendo ascoltato il convenuto, disse:
- Hai ragione.
Ascoltò poi l'attore e disse:
- Hai ragione.
- Ma papà -intervenne il ragazzetto- non possono aver ragione tutti e due!
- Anche tu, hai ragione.
Considerazioni spicciole?
Può darsi, ma guardiamoci intorno: si è mai vista, a memoria di elettore, una campagna elettorale come quella in atto? Veramente, non si sa che pesci (o squali) pigliare!
Ce li potessimo pappare almeno fritti dorati.
Buone cose a tutti, Gianc.
John & Jane- Numero di messaggi : 476
Età : 76
Data d'iscrizione : 27.09.11
Re: Vecchio studio
Finalmente! ERA ORAAAAAA!!Rei ha scritto:Comunicazione off topic per evitare altri off topic: ci stiamo parlando per email. Nessun altro duello sul forum.
bfpaul
Re: Vecchio studio
C'è un punto che proprio non riesco a farvi capire, cari capatoste.John & Jane ha scritto:E' mai possibile che non si possa leggere e disputare senza darsi punture, frecciatine e così via?
Due persone in gamba DEVONO capire che così annoiano, per non dire che rompono le a chi vuole leggere in santa pace e non assistere ad un duello ..
Il problema è che si deve imparare a rispettare i diversi punti di vista.
Non si tratta di avere ragione o torto, si tratta di vagliare le cose senza la pretesa di vedere la verità a tutti i costi.
I miei sono fatti, le tue impressioni, così non va.
Tante impressioni giudicate solo tali si sono rivelate poi profetiche (una parola grossa) al giudizio del tempo.
E l'errore ci sta, anche da parte di chi pensa che l'assassino sia quello con la pistola in mano.
Calci in culo ne ho presi tanti e con me c'erano persone come Stefano, Alessandro (Ares), Paolo Fratter e mia moglie, piacevoli compagni di avventura.
Il gruppo lombardo si è spento perché l'entusiasmo iniziale è stato soffocato da troppi episodi di franca intolleranza.
Mi dispiace che gli ancora attuali amici (sì, perché l'amicizia è rimasta) non scrivano più su questo forum per motivi che comprendo, ma non giustifico, perché avrebbero, per lo meno, avvalorato certe mie percezioni tanto negative, quanto obiettive.
Ma non fa niente.
Facciamo che sono visionario, depresso, sfiduciato e che tutto ciò che dico è frutto di seghe mentali.
Se vi fa piacere credetelo pure, tanto (ed anche questi sono fatti) vado scalzo fra i vicini di casa comunque, vi pare che lo farei se non credessi nel futuro?
Ma penso che dovremo passare un po’ le forche caudine.
E domandatevi: cosa ha spento l’entusiasmo del fortissimo gruppo lombardo, anzi, perché non lo domandate ai diretti interessati che ho citato?
Forse le loro lapidi vi spiegheranno il motivo.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Vecchio studio
Il punto è che noi non possiamo domandarlo ai diretti interessati perché, appunto, non frequentano più il forum.lucignolo ha scritto:E domandatevi: cosa ha spento l’entusiasmo del fortissimo gruppo lombardo, anzi, perché non lo domandate ai diretti interessati che ho citato?
Forse le loro lapidi vi spiegheranno il motivo.
Tu, invece, puoi rispondere alla domanda: perché si è spento l'entusiasmo, così, quasi di colpo e, soprattutto, senza spiegazioni?
Magari capiremo tutti qualcosa in più.
E cosa intendi per "lapidi"?
Sono curioso.
E forse non sono l'unico.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Vecchio studio
Attenzione!!!lucignolo ha scritto:C'è un punto che proprio non riesco a farvi capire, cari capatoste.John & Jane ha scritto:E' mai possibile che non si possa leggere e disputare senza darsi punture, frecciatine e così via?
Due persone in gamba DEVONO capire che così annoiano, per non dire che rompono le a chi vuole leggere in santa pace e non assistere ad un duello ..
Il problema è che si deve imparare a rispettare i diversi punti di vista.
Non si tratta di avere ragione o torto, si tratta di vagliare le cose senza la pretesa di vedere la verità a tutti i costi.
I miei sono fatti, le tue impressioni, così non va.
Tante impressioni giudicate solo tali si sono rivelate poi profetiche (una parola grossa) al giudizio del tempo.
E l'errore ci sta, anche da parte di chi pensa che l'assassino sia quello con la pistola in mano.
Calci in culo ne ho presi tanti e con me c'erano persone come Stefano, Alessandro (Ares), Paolo Fratter e mia moglie, piacevoli compagni di avventura.
Il gruppo lombardo si è spento perché l'entusiasmo iniziale è stato soffocato da troppi episodi di franca intolleranza.
Mi dispiace che gli ancora attuali amici (sì, perché l'amicizia è rimasta) non scrivano più su questo forum per motivi che comprendo, ma non giustifico, perché avrebbero, per lo meno, avvalorato certe mie percezioni tanto negative, quanto obiettive.
Ma non fa niente.
Facciamo che sono visionario, depresso, sfiduciato e che tutto ciò che dico è frutto di seghe mentali.
Se vi fa piacere credetelo pure, tanto (ed anche questi sono fatti) vado scalzo fra i vicini di casa comunque, vi pare che lo farei se non credessi nel futuro?
Ma penso che dovremo passare un po’ le forche caudine.
E domandatevi: cosa ha spento l’entusiasmo del fortissimo gruppo lombardo, anzi, perché non lo domandate ai diretti interessati che ho citato?
Forse le loro lapidi vi spiegheranno il motivo.
La risposta di Flavio non era a "John & Jane" come appare ma al sottoscritto.
Le considerazioni espresse dovrebbero essere indirizzate a me, ma ho l'impressione che non sia così.
Comunque vorrrei dire la mia.
Bene, sono d'accordo e credo lo siano tutti; resta da vedere in pratica come le dichiarazioni di principio vengano rispettate.lucignolo ha scritto:Il problema è che si deve imparare a rispettare i diversi punti di vista.
Non si tratta di avere ragione o torto, si tratta di vagliare le cose senza la pretesa di vedere la verità a tutti i costi.
Non credo. A mio avviso il gruppo lombardo, formato dagli amici che tu citi, passato l'entusiasmo iniziale, si è un po' "seduto". Lo trovo normale, quello che manca è una persona che organizzi e metta in movimento anche gli altri. Mi pare che nonostante tutto - escludendo l'anno scorso - agli incontri a cui sono stato presente, ci fosse sempre un bel numero di amici, OLTRE al gruppo lombardo.lucignolo ha scritto:Il gruppo lombardo si è spento perché l'entusiasmo iniziale è stato soffocato da troppi episodi di franca intolleranza.
bfpaul
Re: Vecchio studio
[quote="bfpaul"]
"...sapessi com'è strano andare in giro scalzi a Milano
a Milano,
in un grande magazzino,
in piazza o in galleria
che pazzia
che pazzia..."
(scusa, Ornella!)
lucignolo ha scritto:Bene, sono d'accordo e credo lo siano tutti; resta da vedere in pratica come le dichiarazioni di principio vengano rispettate.John & Jane ha scritto:
Il gruppo lombardo si è spento perché l'entusiasmo iniziale è stato soffocato da troppi episodi di franca intolleranza.
costi.Non credo. A mio avviso il gruppo lombardo, formato dagli amici che tu citi, passato l'entusiasmo iniziale, si è un po' "seduto". Lo trovo normale, quello che manca è una persona che organizzi e metta in movimento anche gli altri. Mi pare che nonostante tutto - escludendo l'anno scorso - agli incontri a cui sono stato presente, ci fosse sempre un bel numero di amici, OLTRE al gruppo lombardo.lucignolo ha scritto:Il gruppo lombardo si è spento perché l'entusiasmo iniziale è stato soffocato da troppi episodi di franca intolleranza.
bfpaul
"...sapessi com'è strano andare in giro scalzi a Milano
a Milano,
in un grande magazzino,
in piazza o in galleria
che pazzia
che pazzia..."
(scusa, Ornella!)
John & Jane- Numero di messaggi : 476
Età : 76
Data d'iscrizione : 27.09.11
Re: Vecchio studio
Proprio in questi giorni ho incontrato un gruppo di persone....ma sì, diciamo anziane.John & Jane ha scritto:
"...sapessi com'è strano andare in giro scalzi a Milano
a Milano,
in un grande magazzino,
in piazza o in galleria
che pazzia
che pazzia..."
(scusa, Ornella!)
Le donne molto interessate (eh, come sono fascinoso ), gli uomini un po' perplessi.
Sai cosa mi ha colpito di più?
<Sì, ma lei non andrà scalzo in Piazza della Loggia (centro storico cittadino, nota del postante)>.
Ecco, scalzo, ma non nei centri più in vista.
A casa, in giardino, in campagna, ma in città no.
Guarda caso, a Pavia ed in altre località il divieto è particolarmente sentito nei centri storici.
Cari colleghi cafoni, perché scandalizzare le persone per bene?
Quelle che se magari massacrano la famiglia e che fino a ieri erano così delle brave persone, nelle loro scarpette lucide e con le loro cravatte così belle?
Ma, insomma, datevi una regolata, 'ché se trovate un vetro od un chiodo cambierete idea!
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
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