Panico degli scarpati!
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Panico degli scarpati!
Ieri ho avuto modo di notare un interessante fenomeno di natura psicologica/sociale che la visione di uno scalzo fuori dai contesti abituali genera negli scarpati. Il tutto è decisamente più evidente quando lo scalzo deve relazionarsi con soggetti scarpati, tipicamente in negozi e affini.
In pratica queste persone si trovano di fronte a una situazione del tutto nuova e per loro inconcepibile. La loro mente tenta disperatamente di trovare una adeguata classificazione razionale per questa situazione e faticando a trovarla va in tilt.
A questo punto la persona tende ad agitarsi, ad andare nel panico, a comportarsi in maniera irrazionale.
Ho avuto prova di tutto ciò nella giornata di ieri.
In pratica, sfruttando la pausa pranzo, dovevo recarmi in tabaccheria per ricaricare la mia carta di credito prepagata e subito dopo a prendere qualcosa da mangiare al ritorno in ufficio. Mi son detto: "perchè non andarci scalzo?"
Così ho messo le scarpe nello zaino e dopo una passeggiata di circa 10 minuti sono arrivato in tabaccheria.
Entro, mostro la mia carta e chiedo di ricaricarla, porgendo carta e codice fiscale (sono le due uniche cose che servono per queste operazioni) alla titolare, una signora sui 60 anni. Lei mi guarda e dice che col codice fiscale non può completare l'operazione, le serve la tessera sanitaria.
Io ribatto gentilmente dicendo che dovrebbe andare bene anche il codice fiscale, lei però si impunta e mi restituisce la carta con stizza.
A quel punto interviene il marito che chiede cosa succede. Io gli spiego la situazione, lui rimprovera la moglie e le spiega come fare.
Io tiro fuori 100 euro da caricare sulla carta, lei sgrana gli occhi ma poi prende i soldi e completa l'operazione, io le ho ricordato di scalarmi dal totale i 90 centesimi di commissione sulla operazione di ricarica. Al momento mi ha detto sì ok ma in realtà non ha scalato nulla.
Così ancora una volta mi sono rivolto al marito, gli ho dato i 90 centesimi e lui ha ancora una volta cazziato la moglie per poi scusarsi con me in modo molto gentile.
Esco dalla tabaccheria ed entro in un bar vicino. Nessun cliente presente, cerco i panini ma non vedendone chiedo alla signora alla cassa (anche lei sulla sessantina) se era possibile fare un panino al momento da portare via. Lei dice di sì sorridendo e mi manda verso il bancone dei panini. Mentre mi sposto lei nota i miei piedi nudi e a quel punto va in panico. Percepisco che è piuttosto imbarazzata, comunque chiede al tizio del banco del bar di farmi un panino, poi vedo che gli bisbiglia qualcosa. Lui viene dove sono io e da dietro il banco mi analizza con lo sguardo, mi chiede che panino voglio;
poi torna dalla tipa alla cassa, li vedo confabulare, sento che discutono del fatto che il pane sia finito o meno. Poi lui torna e mi prepara sto benedetto panino.
Quando il panino è pronto, lei con noncuranza si sposta verso la porta di ingresso, quasi temendo che io potessi scappare appena arraffato il panino. Io la stupisco andando alla cassa per pagare, lei allora sempre guardandomi va in cassa. Davanti a me c'è un altro signore, che pagata la sua consumazione esce. Io a quel punto le porgo una banconota da 5 euro, lei mi guarda e mi chiede se la banconota fosse mia. Rispondo di sì e le chiedo anche una acqua naturale, lei sbaglia completamente a fare il conto, battendo dei prezzi sconclusionati e annullando due volte lo scontrino. Al terzo tentativo riesce a fare lo scontrino e mi chiede due volte: "ma mangia qui?". Io la ringrazio sorridendo e rispondo che torno a pranzare in ufficio.
Sono uscito scuotendo la testa, quello agitato dovrei essere stato io!!! Boh, vai a capire sta gente di città!
Al ritorno dopo il lavoro, ovviamente via le scarpe appena fuori dall'ufficio, ho preso il treno sul quale ho viaggiato assolutamente scalzo.
Sempre scalzo ho preso la macchina e nel tragitto verso casa mi sono fermato in un centro commerciale per acquistare uno shampoo in farmacia. Questa volta ho trovato una commessa giovane, la quale per prendere ciò che ho chiesto è dovuta uscire da dietro il bancone e passandomi accanto ha notato le mie calzature assenti. Non ha detto nulla e quando ho pagato mi ha guardato con aria sorpresa e un po' incredula, ma ho avvertito che non c'era imbarazzo da parte sua, anzi dal sorriso che mi ha fatto probabilmente deve aver provato un pochino di ammirazione.
Forse le persone più giovani hanno quel minimo di elasticità mentale in più che gli consente di adattarsi meglio alle situazioni "aliene"?
Bella questa! Mi diverte l'idea di considerarmi una specie di alieno e di vedere le reazioni altrui...
Considerata la mentalità media degli autoctoni credo che ci sarà da divertirsi!
In pratica queste persone si trovano di fronte a una situazione del tutto nuova e per loro inconcepibile. La loro mente tenta disperatamente di trovare una adeguata classificazione razionale per questa situazione e faticando a trovarla va in tilt.
A questo punto la persona tende ad agitarsi, ad andare nel panico, a comportarsi in maniera irrazionale.
Ho avuto prova di tutto ciò nella giornata di ieri.
In pratica, sfruttando la pausa pranzo, dovevo recarmi in tabaccheria per ricaricare la mia carta di credito prepagata e subito dopo a prendere qualcosa da mangiare al ritorno in ufficio. Mi son detto: "perchè non andarci scalzo?"
Così ho messo le scarpe nello zaino e dopo una passeggiata di circa 10 minuti sono arrivato in tabaccheria.
Entro, mostro la mia carta e chiedo di ricaricarla, porgendo carta e codice fiscale (sono le due uniche cose che servono per queste operazioni) alla titolare, una signora sui 60 anni. Lei mi guarda e dice che col codice fiscale non può completare l'operazione, le serve la tessera sanitaria.
Io ribatto gentilmente dicendo che dovrebbe andare bene anche il codice fiscale, lei però si impunta e mi restituisce la carta con stizza.
A quel punto interviene il marito che chiede cosa succede. Io gli spiego la situazione, lui rimprovera la moglie e le spiega come fare.
Io tiro fuori 100 euro da caricare sulla carta, lei sgrana gli occhi ma poi prende i soldi e completa l'operazione, io le ho ricordato di scalarmi dal totale i 90 centesimi di commissione sulla operazione di ricarica. Al momento mi ha detto sì ok ma in realtà non ha scalato nulla.
Così ancora una volta mi sono rivolto al marito, gli ho dato i 90 centesimi e lui ha ancora una volta cazziato la moglie per poi scusarsi con me in modo molto gentile.
Esco dalla tabaccheria ed entro in un bar vicino. Nessun cliente presente, cerco i panini ma non vedendone chiedo alla signora alla cassa (anche lei sulla sessantina) se era possibile fare un panino al momento da portare via. Lei dice di sì sorridendo e mi manda verso il bancone dei panini. Mentre mi sposto lei nota i miei piedi nudi e a quel punto va in panico. Percepisco che è piuttosto imbarazzata, comunque chiede al tizio del banco del bar di farmi un panino, poi vedo che gli bisbiglia qualcosa. Lui viene dove sono io e da dietro il banco mi analizza con lo sguardo, mi chiede che panino voglio;
poi torna dalla tipa alla cassa, li vedo confabulare, sento che discutono del fatto che il pane sia finito o meno. Poi lui torna e mi prepara sto benedetto panino.
Quando il panino è pronto, lei con noncuranza si sposta verso la porta di ingresso, quasi temendo che io potessi scappare appena arraffato il panino. Io la stupisco andando alla cassa per pagare, lei allora sempre guardandomi va in cassa. Davanti a me c'è un altro signore, che pagata la sua consumazione esce. Io a quel punto le porgo una banconota da 5 euro, lei mi guarda e mi chiede se la banconota fosse mia. Rispondo di sì e le chiedo anche una acqua naturale, lei sbaglia completamente a fare il conto, battendo dei prezzi sconclusionati e annullando due volte lo scontrino. Al terzo tentativo riesce a fare lo scontrino e mi chiede due volte: "ma mangia qui?". Io la ringrazio sorridendo e rispondo che torno a pranzare in ufficio.
Sono uscito scuotendo la testa, quello agitato dovrei essere stato io!!! Boh, vai a capire sta gente di città!
Al ritorno dopo il lavoro, ovviamente via le scarpe appena fuori dall'ufficio, ho preso il treno sul quale ho viaggiato assolutamente scalzo.
Sempre scalzo ho preso la macchina e nel tragitto verso casa mi sono fermato in un centro commerciale per acquistare uno shampoo in farmacia. Questa volta ho trovato una commessa giovane, la quale per prendere ciò che ho chiesto è dovuta uscire da dietro il bancone e passandomi accanto ha notato le mie calzature assenti. Non ha detto nulla e quando ho pagato mi ha guardato con aria sorpresa e un po' incredula, ma ho avvertito che non c'era imbarazzo da parte sua, anzi dal sorriso che mi ha fatto probabilmente deve aver provato un pochino di ammirazione.
Forse le persone più giovani hanno quel minimo di elasticità mentale in più che gli consente di adattarsi meglio alle situazioni "aliene"?
Bella questa! Mi diverte l'idea di considerarmi una specie di alieno e di vedere le reazioni altrui...
Considerata la mentalità media degli autoctoni credo che ci sarà da divertirsi!
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Panico degli scarpati!
Per curiosità, ma dove lavori/vivi? perchè dal tuo racconto sembra che ti abbiano preso tutti per un barbone. Eri vestito normalmente o da outsider?
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Panico degli scarpati!
Elan ha scritto:Per curiosità, ma dove lavori/vivi? perchè dal tuo racconto sembra che ti abbiano preso tutti per un barbone. Eri vestito normalmente o da outsider?
Allora, sicuramente non ero vestito elegantemente, però non ero nemmeno travestito da barbone!
Ero in jeans lunghi (con risvolto di tre dita in fondo per non calpestare la parte finale col tallone), polo a righe verdine e azzurre, zainetto stile studente universitario, occhiali da sole e ovviamente scarpe assenti.
Mi trovavo a Milano nei pressi della stazione di Lambrate, una zona piuttosto frequentata (poco distante sono presenti le sedi dell'Università Statale e del Politecnico, dove lavoro io) ma abbastanza periferica.
Nel mio luogo di lavoro abituale non mi presento sicuramente scalzo, però non ho a che fare con studenti e pubblico, in generale siamo tutti piuttosto giovani e vestiti in modo molto casual, magliette, jeans, polo e cose del genere. Addirittura in questi giorni ci sono diversi colleghi in pantaloncini e sandali!
Forse mi ha fregato il fatto che ero piuttosto trafelato per la lunga camminata sotto il sole (eravamo sui 37-38 gradi) a mezzogiorno.
Arrivato in tabaccheria ero parecchio sudato, poi le difficoltà impreviste incontrate con la titolare hanno un po' agitato anche me peggiorando ulteriormente le cose.
Poi tieni conto che, nonostante la sicurezza che cerco di ostentare, fino ad ora ho quasi sempre evitato di entrare scalzo nei negozi, almeno a Milano.
Praticamente ieri era la prima volta che osavo così tanto, ed ero un po' agitato a causa delle reazioni inasepettate degli scarpati presenti. Non vorrei essere passato per squilibrato mentale! E' possibile?
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Panico degli scarpati!
young_barefooter ha scritto:Elan ha scritto:Per curiosità, ma dove lavori/vivi? perchè dal tuo racconto sembra che ti abbiano preso tutti per un barbone. Eri vestito normalmente o da outsider?
Allora, sicuramente non ero vestito elegantemente, però non ero nemmeno travestito da barbone!
Ero in jeans lunghi (con risvolto di tre dita in fondo per non calpestare la parte finale col tallone), polo a righe verdine e azzurre, zainetto stile studente universitario, occhiali da sole e ovviamente scarpe assenti.
Mi trovavo a Milano nei pressi della stazione di Lambrate, una zona piuttosto frequentata (poco distante sono presenti le sedi dell'Università Statale e del Politecnico, dove lavoro io) ma abbastanza periferica.
Nel mio luogo di lavoro abituale non mi presento sicuramente scalzo, però non ho a che fare con studenti e pubblico, in generale siamo tutti piuttosto giovani e vestiti in modo molto casual, magliette, jeans, polo e cose del genere. Addirittura in questi giorni ci sono diversi colleghi in pantaloncini e sandali!
Forse mi ha fregato il fatto che ero piuttosto trafelato per la lunga camminata sotto il sole (eravamo sui 37-38 gradi) a mezzogiorno.
Arrivato in tabaccheria ero parecchio sudato, poi le difficoltà impreviste incontrate con la titolare hanno un po' agitato anche me peggiorando ulteriormente le cose.
Poi tieni conto che, nonostante la sicurezza che cerco di ostentare, fino ad ora ho quasi sempre evitato di entrare scalzo nei negozi, almeno a Milano.
Praticamente ieri era la prima volta che osavo così tanto, ed ero un po' agitato a causa delle reazioni inasepettate degli scarpati presenti. Non vorrei essere passato per squilibrato mentale! E' possibile?
Squilibrato mentale no di sicuro. Ma è possibile che il fatto di non sentirti sicuro ti abbia indotto involontariamente un atteggiamento innaturale. Che so, leggero balbettio o parole affrettate, movimenti a scatti o altro. Insomma tutto quello che può fare pensare ad una persona con qualche problema. Non offenderti, capita a tutti prima o poi. In più c' è da parte dei negozianti una certa avversione per il cliente "diverso", lo vedono sempre come una possibile turbativa e inoltre l' essere scalzi viene troppo spesso interpretato male. Un altro scalzista, in località balneare venne accusato di esere ubriaco perchè beveva una birra scalzo, se avesse bevuto quattro grappe scarpato non gli avrebbero detto nulla. E poi in genere noi trasmettiamo in modo del tutto involontario le nostre emozioni, la comunicazione è "circolare" e il messaggio verbale non vale per più del 30 %. Questo significa che quando interloquisco con una persona gli trasmetto molte più sensazioni subliminali che informazioni dirette e quando queste sensazioni cozzano contro il comune sentire (scarpe ) è inevitabile un risultato non sempre ottimale. La soluzione ? Presentarsi sempre nel modo più naturale e, se possibile, simpatico. Già fosse facile.....
aldo1953- Numero di messaggi : 1171
Età : 71
Data d'iscrizione : 08.11.11
Re: Panico degli scarpati!
Chiedermo al grande REI di tenerci dei costi di impostazione della voce e di recitazione basilare ... mi sembra una grande idea .
Poi, nel caso non bastasse, Flavio ci insegnarà il ricorso all' ultima ratio: lo spadone di Alberto di Giussano !!!
Poi, nel caso non bastasse, Flavio ci insegnarà il ricorso all' ultima ratio: lo spadone di Alberto di Giussano !!!
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Panico degli scarpati!
Elan ha scritto:Chiedermo al grande REI di tenerci dei costi di impostazione della voce e di recitazione basilare ... mi sembra una grande idea .
Poi, nel caso non bastasse, Flavio ci insegnarà il ricorso all' ultima ratio: lo spadone di Alberto di Giussano !!!
Beccato ! Senza volerlo sono scivolato nel professionale ! Il fatto è che ci hanno fatto in più occasioni una "capa tanta" sulla comunicazione. Io sostengo che la impari con l' esperienza e con un po' di predisposizione, perchè se sei per natura antipatico.... la teoria non ti cambia. Sostengo anche che simili corsi sono utili per chi è alle prime armi, non per chi sta dietro questa scrivania da qualche decennio perchè se hai degli atteggiamenti sbagliati ma ormai insiti nel tuo modo di fare... c' è poco da fare. E non dico certo di essere esente da errori.
Quanto allo spadone credo che vista la mia proverbiale mancanza di manualità (ammetto di essere un ottimo - lo dicono gli altri - teorico) finirei per tagliarmi, magari un piede !
aldo1953- Numero di messaggi : 1171
Età : 71
Data d'iscrizione : 08.11.11
Re: Panico degli scarpati!
young_barefooter ha scritto:Ieri ho avuto modo di notare un interessante fenomeno di natura psicologica/sociale che la visione di uno scalzo fuori dai contesti abituali genera negli scarpati. Il tutto è decisamente più evidente quando lo scalzo deve relazionarsi con soggetti scarpati, tipicamente in negozi e affini.
In pratica queste persone si trovano di fronte a una situazione del tutto nuova e per loro inconcepibile. La loro mente tenta disperatamente di trovare una adeguata classificazione razionale per questa situazione e faticando a trovarla va in tilt.
A questo punto la persona tende ad agitarsi, ad andare nel panico, a comportarsi in maniera irrazionale.
Osservazione molto interessante.
Aggiungo che, probabilmente, se si tratta di persone addette al contatto col pubblico ed hanno modo di osservare il barefooter prima ancora di relazionarsi con lui, potrebbero già porsi il problema se si tratti di persona "sana" perché di primo acchitto pensano che avranno a che fare con qualcuno che creeà problemi.
Ma queste sono le seghe mentali che (tutti) ci facciamo, noi prima di relazionarci con gli altri e gli altri prima di relazionarsi con noi.
Questo fatto deve sempre essere tenuto in conto ed una volta che lo avremo messo nel bagaglio della nostra esperienza, ci sentiremo più tranquilli. Lo stesso non accade agli altri perché chi mai può pensare uscendo di casa al mattino, che gli si materializzerà davanti uno scalzo. " E' impossibile!"
E quando entra in funzione la Legge di Murphy, saltano gli schemi e le reazioni possono essere del tutto comiche, come quelle che hai avuto modo di constatare.
Aggiungo che, probabilmente, se si tratta di persone addette al contatto col pubblico ed hanno modo di osservare il barefooter prima ancora di relazionarsi con lui, potrebbero già porsi il problema se si tratti di persona "sana" perché di primo acchitto pensano che avranno a che fare con qualcuno che creeà problemi.
Ma queste sono le seghe mentali che (tutti) ci facciamo, noi prima di relazionarci con gli altri e gli altri prima di relazionarsi con noi.
Questo fatto deve sempre essere tenuto in conto ed una volta che lo avremo messo nel bagaglio della nostra esperienza, ci sentiremo più tranquilli. Lo stesso non accade agli altri perché chi mai può pensare uscendo di casa al mattino, che gli si materializzerà davanti uno scalzo. " E' impossibile!"
E quando entra in funzione la Legge di Murphy, saltano gli schemi e le reazioni possono essere del tutto comiche, come quelle che hai avuto modo di constatare.
young_barefooter ha scritto:Al ritorno dopo il lavoro, ovviamente via le scarpe appena fuori dall'ufficio, ho preso il treno sul quale ho viaggiato assolutamente scalzo.
Alè, bene, bene.
Ora non avere più dubbi e preparati a rispondere alle eventuali domande. Anzi, se qualcuno siede di fronte a te, ma dopo di te e ti ispira fiducia, prova ad intavolare un discorso basato sopratutto sui benefici per la salute. Se non sei abbastanza documentato, vedi le nostre FAQ; se vuoi informazioni, chiedi pure e te le daremo ben volentieri.
Ora non avere più dubbi e preparati a rispondere alle eventuali domande. Anzi, se qualcuno siede di fronte a te, ma dopo di te e ti ispira fiducia, prova ad intavolare un discorso basato sopratutto sui benefici per la salute. Se non sei abbastanza documentato, vedi le nostre FAQ; se vuoi informazioni, chiedi pure e te le daremo ben volentieri.
young_barefooter ha scritto:Sempre scalzo ho preso la macchina e nel tragitto verso casa mi sono fermato in un centro commerciale per acquistare uno shampoo in farmacia. Questa volta ho trovato una commessa giovane, la quale per prendere ciò che ho chiesto è dovuta uscire da dietro il bancone e passandomi accanto ha notato le mie calzature assenti. Non ha detto nulla e quando ho pagato mi ha guardato con aria sorpresa e un po' incredula, ma ho avvertito che non c'era imbarazzo da parte sua, anzi dal sorriso che mi ha fatto probabilmente deve aver provato un pochino di ammirazione.
Forse le persone più giovani hanno quel minimo di elasticità mentale in più che gli consente di adattarsi meglio alle situazioni "aliene"?
A volte si, a volte no.
Se si tratta di ragazzi, magari studenti, magari "fighetti", aspettati reazioni di beffa, se si tratta di gente che lavora a contatto col pubblico e sa fare il suo mestiere, nessuno farà mai obiezione. In fin dei conti, anche quelli che sono andati in tilt, lo sono andati perché non si aspettavano che potessi avere 100 Euro o che pagassi. Nella loro mente "bacata" uno scalzo è un poveraccio.
Tornaci da quegli esercenti e magari posso fornirti dei nostri bigliettini, come quelli che abbiamo distribuito a Milano a maggio scorso.
Stavolta attrezzati a misurare il diametro dei loro occhi, perché credimi, sarà una scena da vedere!!!
bfpaul
Se si tratta di ragazzi, magari studenti, magari "fighetti", aspettati reazioni di beffa, se si tratta di gente che lavora a contatto col pubblico e sa fare il suo mestiere, nessuno farà mai obiezione. In fin dei conti, anche quelli che sono andati in tilt, lo sono andati perché non si aspettavano che potessi avere 100 Euro o che pagassi. Nella loro mente "bacata" uno scalzo è un poveraccio.
Tornaci da quegli esercenti e magari posso fornirti dei nostri bigliettini, come quelli che abbiamo distribuito a Milano a maggio scorso.
Stavolta attrezzati a misurare il diametro dei loro occhi, perché credimi, sarà una scena da vedere!!!
bfpaul
Re: Panico degli scarpati!
Non ti stavo prendeno in giro, Aldo, credo che tu abbia ragione e Rei lo sostiene da tempo che un atteggiamento colpevole ti rende colpevole. Invece una bella voce impostata cortese o imperativa (la voce di comando di Dune) ... possono cambiare la situazione.
Lo spadone è scomodo, lo ammetto
Lo spadone è scomodo, lo ammetto
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Panico degli scarpati!
Ma efficace. E poi più ti alleni, più forza acquisisci nelle braccia.Elan ha scritto:Lo spadone è scomodo, lo ammetto
Oggi potrei distendertelo sotto il naso senza il minimo tremore.
Il vero Esperanto: ha un linguaggio davvero internazionale.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
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