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L'offensiva degli scalzo-fobici!

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Messaggio  Young_barefooter Lun Ott 13 2014, 09:59

Quello che è appena passato è stato un weekend da dimenticare: al di la infatti del tempo non troppo bello (almeno dalle mie parti), ho dovuto fare i conti con due scalzo-fobici, e per di più in famiglia!

Il primo caso sabato mattina: dovevo scendere in cortile con mio figlio a sistemare la sua bici, c'erano circa 20 gradi e una pioggerellina leggera. Io ero in pantaloncini, polo a maniche corte e piedi scalzi (come sempre del resto, non era di certo la prima volta). Faccio per uscire ma vengo rimproverato dalla moglie che mi invita a mettere le infradito, io però faccio finta di niente ed esco lo stesso...
Dopo poco siamo rientrati perchè nel frattempo aveva iniziato a piovere sul serio, salgo in casa e trovo la moglie furente. Mi aggredisce verbalmente presentandomi in ordine sparso le seguenti argomentazioni:

  • Non è più estate: mi devi fare il favore di mettere almeno le infradito;
  • Mi viene l'ansia e mi agito a sapere che tutti quanti ti vedono scalzo - non lo sopporto!
  • Cosa pensa chi ti vede?
  • Il prossimo anno nostro figlio andrà alle elementari: i compagni lo derideranno perchè il padre gira scalzo!
  • Non mi sei nemmeno di aiuto: se ti chiedo di comprare qualcosa nei negozi sotto casa scalzo non ci puoi andare e mi tocca andarci da sola!

Queste le principali, ragionevoli (in senso ironico) argomentazioni della moglie (che a proposito: ha già concluso l'esperimento di stare scalza in casa) alle quali ho tentato in modo calmo e razionale di spiegare i miei punti di vista ma più ribattevo e più lei si incavolava.
Alla fine ho dovuto arrendermi di fronte al muro di ignoranza e irrazionalità pura che mi trovavo davanti.
Secondo lei anche mezzo centimetro di gomma sotto i piedi fa la differenza, d'estate va anche bene scalzo (se proprio voglio) ma da ottobre in poi devo mettere almeno le infradito.
Ovviamente siamo rimasti nervosi tutto il resto della giornata e naturalmente mio figlio era molto triste perchè avevamo litigato. Ora sa che non è una cosa bella che il papà vada scalzo, perchè poi litiga con la mamma! Come può un bambino andare scalzo in serenità dopo questi traumi?

Il secondo caso sabato pomeriggio: siamo andati a casa dei miei genitori. Loro sono abbastanza scalzo-fobici ma da qualche mese (anche grazie agli incitamenti di mia moglie) mi ero fatto coraggio e avevo conquistato il diritto di starci scalzo quanto volevo. Sabato invece mio padre ha avuto da ridire del fatto che io fossi a piedi nudi. Ho provato a spiegare le mie ragioni ma ero stufo di combattere e perciò ho infilato le infradito e me le sono tenute.

Che noia questi scalzo-fobici!
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Messaggio  Alexey Lun Ott 13 2014, 20:05

Bisogna anche sapersi imporre però, a 34 anni le scelte sono le MIE, se tua moglie ti ama non divorzierà, se tuo padre ti vuole bene (e te ne vorranno sicuramente) prima o poi capiranno.

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Messaggio  Young_barefooter Mar Ott 14 2014, 08:49

Alexey ha scritto:Bisogna anche sapersi imporre però, a 34 anni le scelte sono le MIE, se tua moglie ti ama non divorzierà, se tuo padre ti vuole bene (e te ne vorranno sicuramente) prima o poi capiranno.

Di bene me ne vogliono, e già sanno che non sono un tipo "convenzionale" (sotto tutti i punti di vista).
Hanno solo bisogno di un minimo di tempo per abituarsi all'idea - in fondo è solo dalla scorsa primavera che ho superato la barriera mentale di mostrarmi scalzo davanti a parenti e vicini di casa.
Poco per volta, senza strafare penso che posso farcela, non è solo una questione di imporsi, credo che con mogli e parenti un minimo di sensibilità in più sia necessaria.
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Messaggio  Alexey Mar Ott 14 2014, 09:27

Verissimo, se la metti in questi termini è la strada giusta, se invece ci facciamo prevalicare no... Gli altri non vengono prima di noi, ricordatelo, questo non vuol dire che non ci vuole il compromesso, anzi, tutti ne fanno... Però d'altro lato ogni proibizione verso qualcosa che ci fa stare veramente bene rappresenta una mancanza di rispetto nei nostri confronti, una violenza.

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Messaggio  Alexey Mar Ott 14 2014, 09:30

Questo è quello che intendevo con "imporsi"... Io ad esempio, dopo anni, sono riuscito ad andare scalzo ovunque e per il 99,9% del mio tempo libero. Ovviamente in quello 0,1% sta il compromesso (cena con la moglie o di lavoro, cerimonie, mio figlio a scuola).
Se i compromessi occupano invece la maggior parte del tuo tempo libero, allora è il caso di riflettere sul significato di compromesso

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Messaggio  Young_barefooter Mer Ott 15 2014, 11:38

Alexey ha scritto:Questo è quello che intendevo con "imporsi"... Io ad esempio, dopo anni, sono riuscito ad andare scalzo ovunque e per il 99,9%  del mio tempo libero. Ovviamente in quello 0,1% sta il compromesso (cena con la moglie o di lavoro, cerimonie, mio figlio a scuola).
Se i compromessi occupano invece la maggior parte del tuo tempo libero, allora è il caso di riflettere sul significato di compromesso

Purtroppo direi che nel mio caso il compromesso corrisponde al 99,9% del mio tempo libero...
E sono io stesso che mi obbligo a questo frustrante compromesso, tra come vorrei essere davvero e come invece DEVO essere per sentirmi accettato senza problemi. Purtroppo le scarpe fanno ancora parte di ciò che ritengo indispensabile per essere accettato.

Poi chiaramente detesto ammetterlo, odio il fatto che sia così, credo che sia stupido discriminare una persona perchè non indossa un certo capo di abbigliamento, ma alla fine è in questa società che mi trovo a vivere.
Perciò finisco quasi sempre per trovare quelli che definisco "compromessi", ma che in realtà non sono altro che barriere mentali che costruisco allo scopo di auto-dispensarmi dalle fatiche e dalle sofferenze che molto spesso il cambiamento impone!

Ad esempio: oggi vorrei andare a fare la spesa scalzo MA mi dico che al supermercato è meglio di no, che potrei incontrare qualcuno che conosco, che potrebbero scambiarmi per uno squilibrato, che chissà cosa pensa chi è in fila alla cassa ecc. ecc.
E così ci vado con le scarpe, e mi sento quasi sollevato per la scelta fatta, molto meglio così piuttosto che angosciarmi per una banale spesa, mi dico!
Tanto a volte qualche compromesso ci vuole, vorrà dire  che a fare la spesa ci andrò con le scarpe.
Peccato che il medesimo processo mentale avviene per tutte le situazioni che mi trovo ad affrontare, così mi faccio un bel compromesso su misura per quando devo andare in treno, per quando sono tra i parenti, al parco, in paese, al lavoro, dai miei genitori...

E quindi tutto il mio tronfio considerarmi un camminatore scalzo si riduce a stare scalzo in casa, a volte in cortile, a qualche sporadica passeggiata di nascosto a Milano e qualche giorno in vacanza al mare e poco altro.
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Messaggio  John & Jane Gio Ott 16 2014, 11:46

young_barefooter ha scritto:
Alexey ha scritto:Questo è quello che intendevo con "imporsi"... Io ad esempio, dopo anni, sono riuscito ad andare scalzo ovunque e per il 99,9%  del mio tempo libero. Ovviamente in quello 0,1% sta il compromesso (cena con la moglie o di lavoro, cerimonie, mio figlio a scuola).
Se i compromessi occupano invece la maggior parte del tuo tempo libero, allora è il caso di riflettere sul significato di compromesso


Ad esempio: oggi vorrei andare a fare la spesa scalzo MA mi dico che al supermercato è meglio di no, che potrei incontrare qualcuno che conosco, che potrebbero scambiarmi per uno squilibrato, che chissà cosa pensa chi è in fila alla cassa ecc. ecc.
E così ci vado con le scarpe, e mi sento quasi sollevato per la scelta fatta, molto meglio così piuttosto che angosciarmi per una banale spesa, mi dico!
Tanto a volte qualche compromesso ci vuole, vorrà dire  che a fare la spesa ci andrò con le scarpe.
Peccato che il medesimo processo mentale avviene per tutte le situazioni che mi trovo ad affrontare, così mi faccio un bel compromesso su misura per quando devo andare in treno, per quando sono tra i parenti, al parco, in paese, al lavoro, dai miei genitori...

E quindi tutto il mio tronfio considerarmi un camminatore scalzo si riduce a stare scalzo in casa, a volte in cortile, a qualche sporadica passeggiata di nascosto a Milano e qualche giorno in vacanza al mare e poco altro.

Meglio incontrare qualcuno che conosci: quale migliore occasione per instaurare un dialogo? Squilibrato è colui che da segni palesi di squilibrio; la gente in fila alla cassa pensa soltanto a quanti denari dovrà lasciare in cambio della spesa e non è che tutti volgano gli occhi a terra, a mo' di penitenti.
Sicuramente te l'ho già detto, ma mi ripeto: continui a pensare: "Ma io sono scalzo".
Sbagliato, lo sei e basta.
Pensa a quello che ti ho scritto adesso e in un altro post.
L'ultimo capoverso mi suona come una capitolazione!

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Messaggio  Young_barefooter Gio Ott 16 2014, 14:38

John & Jane ha scritto:
L'ultimo capoverso mi suona come una capitolazione!

Lo so e me ne dispiaccio.
Ma sto arrivando alla resa dei conti, la mia proverbiale insicurezza sta trasformando un piacere come quello di sentirsi liberi di non usare scarpe quando si vuole in una sorta di sfida contro tutto e tutti e anche me stesso.
Facendo un rapido bilancio, temo che ora come ora l'andare scalzo per me non sia più un piacere ma solo causa di ansia, risentimento e stess.

Anche solo pensare di mostrarmi scalzo tra la gente al momento mi manda in ansia, mi sento dentro come una sorta di barriera insormontabile, come se fossi tornato alle primissime esperienze scalze in giro per Milano nel lontano 2002.
Quindi forse la capitolazione è il male minore...
Gran cosa però camminare scalzi, per chi è in grado!

P.S: Se penso che sono passati 12 e dico D O D I C I anni dalle mie prime avventure scalze mi viene ancora più il nervoso: una persona mentalmente stabile a quest'ora riuscirebbe ad andare a piedi nudi praticamente quasi ovunque
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Messaggio  John & Jane Gio Ott 16 2014, 15:17

young_barefooter ha scritto:
John & Jane ha scritto:
L'ultimo capoverso mi suona come una capitolazione!

Lo so e me ne dispiaccio.
Ma sto arrivando alla resa dei conti, la mia proverbiale insicurezza sta trasformando un piacere come quello di sentirsi liberi di non usare scarpe quando si vuole in una sorta di sfida contro tutto e tutti e anche me stesso.
Facendo un rapido bilancio, temo che ora come ora l'andare scalzo per me non sia più un piacere ma solo causa di ansia, risentimento e stess.


A me accade l'esatto contrario: andare scalzo è l'antistress per eccellenza. Fra tutti quanti, ce l'abbiamo messa tutta per rimuoverti il blocco ma non c'è stato verso; è pur vero (come diciamo a Roma) che gli affari della pentola li sa il coperchio.
Non demordere, tuttavia.

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Messaggio  Young_barefooter Ven Ott 17 2014, 14:55

John & Jane ha scritto:A me accade l'esatto contrario: andare scalzo è l'antistress per eccellenza. Fra tutti quanti, ce l'abbiamo messa tutta per rimuoverti il blocco ma non c'è stato verso; è pur vero (come diciamo a Roma) che gli affari della pentola li sa il coperchio.
Non demordere, tuttavia.

Non so che dire, evidentemente non sono così motivato come pensavo di essere.
Se uno è seriamente intenzionato a raggiungere un certo obiettivo, prima o poi la forza di lottare e vincere gli ostacoli la trova...
Io invece trovo sempre qualche barriera mentale dietro a cui nascondermi, e il motivo credo sia che inconsciamente NON sono del tutto convinto di quello che faccio.
A volte mi sono definito "barefooter" ma probabilmente nella mia testa non è ancora scattata quella molla che fa percepire il non portare scarpe come qualcosa di naturale e "normale". Nonostante mi piaccia molto, andare scalzo è una cosa che avverto ancora come "anormale" e fuori luogo e di conseguenza mi fa provare imbarazzo e vergogna.

Certamente in quanto a benessere psico-fisico camminare scalzi è un'ottima terapia, ma se realmente la si vuole praticare anche al fuori dei contesti per così dire "appropriati", occorre aver superato tutta una serie di barriere mentali (che purtroppo derivano quasi sempre da condizionamenti più o meno espliciti della nostra società), che io francamente non ho ancora superato o meglio non ho ancora VOLUTO superare. Altrimenti il senso di imbarazzo è dominante e annulla i vantaggi producendo solo ansia e stress.
Come ha detto mia moglie qualche giorno fa durante una delle sue recenti sfuriate contro il mio scalzismo, "andare a piedi nudi è una cosa che non fa nessuno e pertanto non si deve fare!". Temo che pure io sono ancora fermo a questo stadio mentale.

Per concludere volevo riportare una frase interessante, era scritta nelle "FAQ" di non so quale sito americano dedicato al camminare scalzi: "andare scalzi è come parlare in pubblico, le prime volte si prova imbarazzo, ma col tempo ci si abitua e poco per volta diventa naturale".
Ricordo che rimasi colpito da questa frase e mi sembrò illuminante, peccato che non ho mai trovato la forza di applicarla alla mia condizione di aspirante camminatore scalzo.
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