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Cultura o Natura?

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Spyro
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Messaggio  Appleseed Sab Ago 17 2013, 11:21

Ci siamo mai chiesti da dove viene il nostro desiderio di andare scalzi? E’ qualcosa di naturale e innato che noi abbiamo (ed altri no) ? O deriva invece da esempi positivi (o da reazioni a divieti ricevuti)?  
Io ricordo di avere avuto voglia di andare scalzo da sempre mentre mio padre non si toglieva scarpe e calze neanche in spiaggia per il fastidio della sabbia: per quanto mi riguarda propenderei per la prevalenza del fattore “naturale” (anche se geneticamente non trasmesso Smile ). 
Teniamo presente che se l’aspetto “culturale” ha invece comunque un suo rilievo, allora ciò che noi facciamo o diciamo può avere un effetto sugli altri e soprattutto su chi è ancora in fase evolutiva.
A questo proposito:  dalla vostra esperienza con figli, nipoti, figli di amici ecc. avete avuto l’impressione che il vostro esempio li possa portare a seguire le vostre orme? Oppure ognuno fa il suo cammino senza esserne influenzato?
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Messaggio  Spyro Sab Ago 17 2013, 12:22

Il mio desiderio di andare scalzo è stato puramente istintivo, per ritrovare il contatto con la Natura e per liberarmi dalla costrizione delle scarpe che rappresenta il conformismo.
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Messaggio  Marco53 Lun Ago 19 2013, 10:43

Credo sia istintivo. I bambini piccoli tendono a sfilarsi continuamente scarpe e calze. Perfino i principini William e Richard lo facevano e la principessa Diana lasciava correre (ricordo le foto di allora). Lo facevo anch'io da piccolo e venivo represso. Così togliere scarpe e calze quando avevo 7 o 8 anni rappresentava una trasgressione. Un ragionamento più completo sulla funzionalità del piede e l'assurdità delle scarpe è venuto nell'adolescenza.
Saluti innati
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Messaggio  aldo1953 Lun Ago 19 2013, 12:03

Credo che nel comportamento umano ci sia sempre una mediazione tra istinto innato e educazione ricevuta. Non dimentichiamo che l' uomo è l' animale più sociale e contemporaneamente antisociale che esista, in pratica si vive in società ma con un forte desiderio di individualità e da qui nascono tanti conflitti. Cosa c' entrano le scarpe ? Eccome se c' entrano. La scarpa è nata come un presidio di protezione personale utilissimo in molte circostanze, poi siccome l' uome è un animane "visivo" ha assunto un ruolo estetico e di presentazione che alla fine ha prevalso su quello primitivo. Questo vale per la maggior parte dell' abbigliamento. Da qui lo scalzo, anche in situazioni non pericolose per i piedi, appare "diverso" . Il bello (o il brutto) è che moltissimi, quasi tutti, pur provando disagio alle scarpe non ne possono psicologicamente e, alla fine, anche fisicamente farne a meno. Le scarpe sono solo uno dei tanti esempi, molti uomni in età di lavoro si strangolano con le cravatte e i colletti rigidi, ma... ci vuole. Proprio ieri sera discutevo con mia moglie sul fatto che molte persone che conosco odiano l' estate perchè delle due non sanno cosa scegliere : o vanno vestiti estivi e allora sono a disagio o vanno vestiti come sempre e allora muoiono di caldo. In realtà l' istinto sarebbe di vestirsi e calzarsi a seconda del clima, ma le regole sociali sono quasi sempre più forti della razionalità.

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Messaggio  Alexey Mar Ago 20 2013, 13:24

Ottima analisi di Aldo, il problema secondo me è la definizione di sociale. L'uomo è un animale sociale perché fin dagli albori della specie si è sempre organizzato in "branchi". Prima dell' età del bronzo, le comunità si organizzavano in cooperazione per massimizzare il benessere "collettivo", mentre dopo, con l'instaurarsi dell'organizzazione "moderna", basata su un modello "economico", che è arrivato poi coi secoli a consumistico, tutto è cambiato. Le nuove società "moderne", fino ad arrivare a quelle consumistiche, hanno acquisito dei modelli che non tendono più a massimizzare il benessere collettivo, ma a portare l'individuo ad una forma di conformismo antinaturale, ed è anche per questo che poi le persone sono insofferenti, perché i dettami del conformismo moderno non rispondono più ad esigenze naturali di sopravvivenza, ma tali proprietà ataviche possono essere facilmente utilizzati per far soldi, ma allo stesso tempo snaturano l'individualità, che in circostanze naturali non fa necessariamente a pugni col benessere collettivo, l'importante è sempre mantenere il rispetto per se stessi e per gli altri. Non mi vengano a dire che le Hogan le hanno su tutti perché piacciono veramente a tutti, ci sono un'infinita di esempi che suggeriscono il fatto che le attitudini sociali dell'essere umano vengono distorte e snaturate a fini di lucro, più che assecondate in maniera "naturale". Ovviamente, chi si fa meno condizionare e va fuori dal coro è percepito come diverso, ma questa diversità a volte può far riflettere e anche far breccia e diventare un esempio, per fortuna l'essere umano sa anche ragionare quando vuole.

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Messaggio  Biagio Mar Ago 20 2013, 15:39

La questione è interessante ma paradossale perché l'uomo è culturale per natura.
La cultura è parte della natura umana come lo sono la pelliccia o le piume per un animale.
Si può materialmente andare scalzi perché la nostra natura - la conformazione del nostro piede - lo consente, anzi è fatta esattamente per questo.

La cultura, ovvero la tradizione del luogo e del tempo in cui ci troviamo, può approvare o disapprovare l'idea di un piede posato in terra, ma non può impedire al piede di funzionare a dovere perché milioni di anni di selezione naturale ne hanno fatto una macchina perfetta. Purtroppo noi siamo nati in uno dei periodi peggiori per fare un uso normale del nostro piede, un momento, insomma, in cui la cultura non aiuta.

Probabilmente in futuro non molto lontano le cose cambieranno e la sciocca equazione scalzo=povero e sporco sarà finalmente superata.
(Magari sarà suparata anche quella luogo pubblico = luogo sudicio e la gente imparerà ad avere maggiore rispetto del suolo pubblico).
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Messaggio  Marco53 Mar Ago 20 2013, 15:59

In effetti le cose andrebbero a braccetto. Nella Svizzera tedesca dove spesso i bambini vanno scalzi per strada a giocare o addirittura a scuola, c'é molto meno lerciume per le strade, per non parlare dei cani che o sono stitici o hanno dei proprietari molto attenti. Ad Appenzell ci vado dal 1982 ma di cocci di vetro in tanti anni ne ho visto uno solo e piuttosto grande (molto visibile). Forse rimasuglio di una bottiglia caduta e non scopata via al 100% (orrore...).
Saluti lindi
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Messaggio  Alexey Mar Ago 20 2013, 18:20

La cosa però su cui a mio avviso occorre fare attenzione, è il concetto di natura umana, fra quello che la caratterizza e quello che è possibile, perché quello che è possibile per qualcuno non è sempre quello che ci caratterizza, sarebbe come dire che siccome ci sono molti delitti, l' essere omicida fa parte della natura umana, oppure inquinare o distruggere il mondo. Invece, alcune cose fanno parte di un meccanismo che si è instaurato ma non è caratterizzante della natura umana, questo a parer mio... Ed è anche a parer mio la causa di molte insofferenze umane, l'agire contro natura.

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Messaggio  Alexey Mar Ago 20 2013, 18:38

Questo per dire che sento molto spesso confondere cultura con tradizione. La gente tende ad accettare la "tradizione" come qualcosa di importante e a volte "indiscutibile", ma alcune volte, come nel caso della scarpa, significa accettare acriticamente quello che ci viene tramandato, spacciando il tutto per natura dell'uomo, mentre per me cultura significa cercare di riconoscere gli errori ed imparare da essi per cambiare in meglio grazie all'intelletto umano.

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Messaggio  Marco53 Mer Ago 21 2013, 14:20

Se andate in Foresta Nera non dimenticate la Schwarzwälder Kirschtorte (torta di ciliegie della Foresta Nera), che non è un dolce, è una esperienza indimenticabile. Anche se la migliore di tutte quelle che ho assaggiato l'ho trovata da Weber & Weiss (http://www.weber-weiss.de/tortenuebersicht.php con tanto di spiegazioni sul sito) a pochi passi dal Museo Zeppelin di Friedrichshafen.
Ci sono stato scalzo ad aprile in una giornata non proprio polare ma quasi e ci sono tornato con mia moglie quest'estate in una splendida giornata di sole e - ovviamente - senza scarpe.
Leggere bene le avvertenze. Il prodotto è sconsigliabile a chi ha problemi di glicemia...
Saluti golosi tongue 
Marco
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Messaggio  Marco53 Mer Ago 21 2013, 14:24

OOOPPPSS!!! Ho messo il posto sulla Schwarzwalder qui sotto Cultura o Natura invece che sotto presentazione. Ovvio che fa da seguito a quello che si diceva di là.
Saluti sconfusionati What a Face 
Marco
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Messaggio  Alexey Mer Ago 21 2013, 20:55

Dirò un'eresia ma a me piace molto anche la torta foresta nera del migros di lugano, diversa interpretazione dell'originale che ho mangiato in Germania ma un po' più leggera... Bisognerebbe organizzare un bella gita tedesca un giorno, magari un raduno dei nati scalzi nella patria dei cucù...

Alexey

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Messaggio  Marco53 Mer Ago 21 2013, 21:35

Tu sfondi una porta aperta e io sarei lieto di portarvi a vedere un po' di cosette che ho visitato da quelle parti nel corso degli anni, ma è così difficile... il lavoro, le ferie, i parenti, le cose da fare, l'abitare in tante città diverse. Sembra già un miracolo riuscire a trovarci almeno una volta a Milano o a Roma secondo le distanze... Eppure non è impossibile. Chissà...
Saluti tour-operativi lol! 
Marco
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