Sciopero dei treni... e delle scarpe!

Lo scorso venerdì mi ero completamente dimenticato dello sciopero delle ferrovie che sarebbe durato dalle 9 alle 17.
All'andata non ho avuto alcun problema, ma al ritorno praticamente era tutto fermo fino alle 17 come annunciato.
Consultando l'orario dei treni su Internet sembrava tuttavia che fosse garantita una specifica corsa del passante ferroviario di Milano alle 16:22.
La stazione del passante dista circa 15-20 minuti a piedi da dove lavoro ed è un giro già "collaudato".
Così sono uscito dal lavoro deciso a farmi scalzo il tragitto, accettando anche eventuali cambi di programma forzati a causa dello sciopero.
E così ho fatto!

Arrivato (scalzo) in stazione vengo avvisato da una gentile guardia che i tornelli sono chiusi fino alle ore 17.
Mi avvicino, chiedo gentilmente come mai risultavano treni garantiti se poi non si poteva entrare in stazione, lui si scusa per l'inconveniente e dice che per disposizioni ricevute non può fare entrare nessuno fino a fine sciopero.
Lo ringrazio per l'informazione, lo saluto ed esco dalla stazione: da notare nessun commento da parte sua (e nemmeno dagli altri passeggeri in attesa che erano presenti vicino alla guardia) riguardo le mie "calzature", anzi mi è sembrato stranamente cordiale e gentile.

Decido di farmi un bel giro in zona Porta Venezia in attesa della fine dello sciopero, così ho gironzolato per circa 40 minuti.
Alle 17:10 torno in stazione e scopro che è ancora tutto chiuso. A quel punto visto che la lunga camminata scalza mi aveva "gasato" ho deciso di tornare a piedi alla stazione più vicina al mio ufficio perchè col passante ci avrei messo davvero troppo tempo se ancora c'era da aspettare.
Così mi sono fatto altri 20 minuti a piedi, tanto oramai le suole erano belle rodate, sono arrivato alla mia stazione consueta e sono salito tranquillamente in treno che mi ha portato verso casa.
 
Totale ho fatto circa 80 minuti di camminata (non so quanti Km in totale), un bel record per me - almeno a Milano (in vacanza ho fatto svariate giornate in giro scalzo).
Commenti: un bambino ha chiesto alla madre se "quel signore non ha i soldi per comparsi le scarpe?", una coppia di ragazzi che uscivano da una palestra hanno esclamato "COOOSA?" "MA MA..." con aria incredula ma tutto sommato non schifata e abbastanza simpatica.

La ciliegina sulla torta: i miei piedi non erano propriamente "puliti" dopo questa grande passeggiata, così ho deciso di NON rimettermi le scarpe per il tragitto garage-porta di casa come faccio di solito. Temendo già la reazione di mia moglie, la vedo affacciarsi alla finestra e salutarmi senza commentare. Mi ha aperto la porta, io sono salito scalzo dalle scale, sono entrato in casa e... Ebbene: mia moglie non si è nemmeno accorta che ero scalzo e pertanto non ha fatto nessun commento, non credo abbia nemmeno notato poi il nero carbone delle mie suole!

E' possibile che la sua visione periferica sia stata inconsciamente ingannata dell'abitudine a vedermi scalzo almeno in casa-cortile?
O ha fatto solo finta di niente?

Saluti.

P.S: Mi sto un po' riprendendo dallo scoraggiamento che mi aveva preso qualche giorno fa, almeno spero!

Posso azzardare un'ipotesi?
Tua moglie ha visto benissimo che eri scalzo e non ha avuto reazioni perché sa che ti piace. Punto.

Ancora una volta:



Continua così!

Vedo che il libro che ti ho consigliato funziona.

Dal tuo racconto anch'io credo che tua moglie abbia visto benissimo che eri scalzo ma abbia deciso di non commentare. Anche la mia ormai si è abituata a vedermi arrivare con cartella e scarpe in mano (le tolgo per il viaggio di ritorno in auto e non le rimetto all'arrivo).
A poco a poco diventa una normalità, specialmente ora che le temperature si alzano e non c'è più l'accostamento vestiti pesanti-piedi scalzi che colpisce un po'  .

Ma alla fine che commenti devono fare.... forse 20 anni fa sarebbe stato diverso... Ora uno puo fare tutto cio che puo' essere utile per stare bene con se stessi