Uscita scalza tra la gente
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Alexey
bfpaul
Piedi Neri
7 partecipanti
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Uscita scalza tra la gente
Ciao a tutti,
è da un po’ che non scrivo sul sito, e volevo cogliere l’occasione per aggiornarvi sulle mie uscite scalze.
Dopo aver iniziato a praticare barefooting la scorsa estate, da un anno ho definitivamente abbandonato qualsiasi tipo di calzatura in casa, dove sto sempre scalzo anche d’inverno.
Ho quindi “riaperto” la stagione delle uscite a piedi scalzi agli inizi di febbraio approfittando del miglioramento delle condizioni meteo e del rialzo delle temperature che preannunciavano l’imminente arrivo della primavera.
L’occasione si è presentata tornando dal lavoro, quando ho sentito l’irresistibile richiamo del camminare scalzo in luoghi aperti, ho quindi deciso di non rientrare subito a casa, ma di fare una lunga passeggiata scalza in un parco pubblico per ritornare a godere di tutte quelle piacevoli sensazioni che avevo provato da quando, lo scorso luglio, ho iniziato a praticare il barefooting. Durante i primi minuti i piedi sembravano un po’ anestetizzati dal freddo, ma poi continuando a camminare, le sensazioni hanno cominciato a fluire quasi “amplificate” dopo il lungo periodo invernare di astinenza. Freddo e caldo, umido e asciutto, la pungenza della ghiaietta stimolavano i miei recettori. Al termine della passeggiata i piedi erano belli rossi e caldi, ed il loro calore mi ha piacevolmente accompagnato durante tutta la serata.
Ho quindi proseguito durante tutta la primavera, ma in modo discontinuo con lunghe pause, alternando uscite nei parchi a brevi passeggiate in città.
Purtroppo la mancanza di continuità unita all’eccessivo entusiasmo mi hanno provocato frequenti vesciche e le famigerate screpolature sui talloni che, nonostante i consigli letti in altri post, continuano ancora ad affliggermi. Ma io non vi faccio troppo caso.
Quest’oggi ho fatto un passo in avanti.
La mattina, verso le 8.30, sono uscito di casa direttamente scalzo, ho raggiunto la mia vettura posteggiata in un parcheggio pubblico non molto distante, e scalzo ho guidato fino al luogo di lavoro.
Qui ho approfittato del leggero anticipo per recarmi, sempre scalzo, all’uffico postale per inviare una raccomandata, quindi ho raggiunto il luogo di lavoro, dove ho preferito ricalzarmi.
Non ho notato alcun atteggiamento particolare da parte dei passanti o delle persone presenti all’ufficio postale: posso confermare che un atteggiamento sicuro di sé scoraggia la gente nel lanciare commenti ed occhiate di disapprovazione. Terminato il lavoro, appena uscito ho di nuovo tolto le scarpe, e sono tornato a casa di nuovo guidando scalzo. Non è la prima volta che guido scalzo, ma in quest’occasione ho percorso parecchi chilometri nel traffico cittadino: la novità della situazione mi ha reso molto più cauto ed attento, ma il grado di controllo e la sensibilità nella guida delle vettura guidando scalzi è molto superiore a quanto avviene guidando calzati.
Sto quindi passando in modo molto naturale da un atteggiamento di tipo “mi scalzo quando posso” (ovvero in rare occasioni, in orari e contesti poco frequentati) a “mi scalzo in ogni occasione tranne in quelle in cui questo potrebbe portare disagio a me o ad altri” (ovvero mi mostro scalzo tra la gente senza farmi troppi problemi, tranne nel caso di luoghi frequentati da colleghi / conoscenti / parenti, che potrebbero inteferire nella mia vita privata e/o professionale). Sono curioso di vedere fino a che punto posso spingermi.
Resto convinto che se la gente cominciasse a vedere in giro persone che camminano scalze in contesti di normale vita quotidiana (a passeggio, al supermercato, ai giardini pubblici…) lo scalzismo sarebbe guardato con minore sospetto, come avviene in paesi del Nord Europa o nei paesi del Nuovo Mondo
Ora il problema più grande è che mia moglie, dopo aver faticosamente “digerito” il mio restare scalzo in casa, non riesce ad accettare che io cammini scalzo fuori casa, mostrandosi molto contrariata ed adducendo questioni di igiene (abbiamo un figlio ancora piccolo, anche lui sempre scalzo in casa). So che questo è un problema che affligge altri barefooters che frequentano questo blog; per il momento dovrò soprassedere per non incrinare il rapporto di coppia, quindi dovrò dedicarmi con molta pazienza ad un’opera di lento e graduale convincimento…
è da un po’ che non scrivo sul sito, e volevo cogliere l’occasione per aggiornarvi sulle mie uscite scalze.
Dopo aver iniziato a praticare barefooting la scorsa estate, da un anno ho definitivamente abbandonato qualsiasi tipo di calzatura in casa, dove sto sempre scalzo anche d’inverno.
Ho quindi “riaperto” la stagione delle uscite a piedi scalzi agli inizi di febbraio approfittando del miglioramento delle condizioni meteo e del rialzo delle temperature che preannunciavano l’imminente arrivo della primavera.
L’occasione si è presentata tornando dal lavoro, quando ho sentito l’irresistibile richiamo del camminare scalzo in luoghi aperti, ho quindi deciso di non rientrare subito a casa, ma di fare una lunga passeggiata scalza in un parco pubblico per ritornare a godere di tutte quelle piacevoli sensazioni che avevo provato da quando, lo scorso luglio, ho iniziato a praticare il barefooting. Durante i primi minuti i piedi sembravano un po’ anestetizzati dal freddo, ma poi continuando a camminare, le sensazioni hanno cominciato a fluire quasi “amplificate” dopo il lungo periodo invernare di astinenza. Freddo e caldo, umido e asciutto, la pungenza della ghiaietta stimolavano i miei recettori. Al termine della passeggiata i piedi erano belli rossi e caldi, ed il loro calore mi ha piacevolmente accompagnato durante tutta la serata.
Ho quindi proseguito durante tutta la primavera, ma in modo discontinuo con lunghe pause, alternando uscite nei parchi a brevi passeggiate in città.
Purtroppo la mancanza di continuità unita all’eccessivo entusiasmo mi hanno provocato frequenti vesciche e le famigerate screpolature sui talloni che, nonostante i consigli letti in altri post, continuano ancora ad affliggermi. Ma io non vi faccio troppo caso.
Quest’oggi ho fatto un passo in avanti.
La mattina, verso le 8.30, sono uscito di casa direttamente scalzo, ho raggiunto la mia vettura posteggiata in un parcheggio pubblico non molto distante, e scalzo ho guidato fino al luogo di lavoro.
Qui ho approfittato del leggero anticipo per recarmi, sempre scalzo, all’uffico postale per inviare una raccomandata, quindi ho raggiunto il luogo di lavoro, dove ho preferito ricalzarmi.
Non ho notato alcun atteggiamento particolare da parte dei passanti o delle persone presenti all’ufficio postale: posso confermare che un atteggiamento sicuro di sé scoraggia la gente nel lanciare commenti ed occhiate di disapprovazione. Terminato il lavoro, appena uscito ho di nuovo tolto le scarpe, e sono tornato a casa di nuovo guidando scalzo. Non è la prima volta che guido scalzo, ma in quest’occasione ho percorso parecchi chilometri nel traffico cittadino: la novità della situazione mi ha reso molto più cauto ed attento, ma il grado di controllo e la sensibilità nella guida delle vettura guidando scalzi è molto superiore a quanto avviene guidando calzati.
Sto quindi passando in modo molto naturale da un atteggiamento di tipo “mi scalzo quando posso” (ovvero in rare occasioni, in orari e contesti poco frequentati) a “mi scalzo in ogni occasione tranne in quelle in cui questo potrebbe portare disagio a me o ad altri” (ovvero mi mostro scalzo tra la gente senza farmi troppi problemi, tranne nel caso di luoghi frequentati da colleghi / conoscenti / parenti, che potrebbero inteferire nella mia vita privata e/o professionale). Sono curioso di vedere fino a che punto posso spingermi.
Resto convinto che se la gente cominciasse a vedere in giro persone che camminano scalze in contesti di normale vita quotidiana (a passeggio, al supermercato, ai giardini pubblici…) lo scalzismo sarebbe guardato con minore sospetto, come avviene in paesi del Nord Europa o nei paesi del Nuovo Mondo
Ora il problema più grande è che mia moglie, dopo aver faticosamente “digerito” il mio restare scalzo in casa, non riesce ad accettare che io cammini scalzo fuori casa, mostrandosi molto contrariata ed adducendo questioni di igiene (abbiamo un figlio ancora piccolo, anche lui sempre scalzo in casa). So che questo è un problema che affligge altri barefooters che frequentano questo blog; per il momento dovrò soprassedere per non incrinare il rapporto di coppia, quindi dovrò dedicarmi con molta pazienza ad un’opera di lento e graduale convincimento…
Piedi Neri- Numero di messaggi : 48
Età : 58
Data d'iscrizione : 27.08.13
Re: Uscita scalza tra la gente
Piedi Neri ha scritto:
............................
Purtroppo la mancanza di continuità unita all’eccessivo entusiasmo mi hanno provocato frequenti vesciche e le famigerate screpolature sui talloni che, nonostante i consigli letti in altri post, continuano ancora ad affliggermi. Ma io non vi faccio troppo caso.
Se la cosa ti dà fastidio, cerca di limare spesso il bordo dei talloni e usa una pomata specifica, ce ne sono di valide.
Piedi Neri ha scritto:Sto quindi passando in modo molto naturale da un atteggiamento di tipo “mi scalzo quando posso” (ovvero in rare occasioni, in orari e contesti poco frequentati) a “mi scalzo in ogni occasione tranne in quelle in cui questo potrebbe portare disagio a me o ad altri” (ovvero mi mostro scalzo tra la gente senza farmi troppi problemi, tranne nel caso di luoghi frequentati da colleghi / conoscenti / parenti, che potrebbero inteferire nella mia vita privata e/o professionale). Sono curioso di vedere fino a che punto posso spingermi.
Questo è l'atteggiamento corretto, chi ha mai detto che barefooter è sinonimo di MAI SCARPE?
Il barefooter VA SCALZO, e questo è ovvio, tutte le volte che gli va. Punto.
E nessuno glielo deve impedire perché è un'attività lecita o se preferite "un modo di essere" come tanti altri che nessuno si sogna di criticare o sbeffeggiare.
Il barefooter VA SCALZO, e questo è ovvio, tutte le volte che gli va. Punto.
E nessuno glielo deve impedire perché è un'attività lecita o se preferite "un modo di essere" come tanti altri che nessuno si sogna di criticare o sbeffeggiare.
Piedi Neri ha scritto:Ora il problema più grande è che mia moglie, dopo aver faticosamente “digerito” il mio restare scalzo in casa, non riesce ad accettare che io cammini scalzo fuori casa, mostrandosi molto contrariata ed adducendo questioni di igiene (abbiamo un figlio ancora piccolo, anche lui sempre scalzo in casa). So che questo è un problema che affligge altri barefooters che frequentano questo blog; per il momento dovrò soprassedere per non incrinare il rapporto di coppia, quindi dovrò dedicarmi con molta pazienza ad un’opera di lento e graduale convincimento…
Direi che tua moglie ti vuole bene e che si preoccupa per te; tende quindi a non farti fare cose "pericolose" ma di questa pericolosità non c'è alcuna statistica che la provi.
Bene, allora poiché tu le vuoi bene allo stesso modo, dille che i suoi tacchi sono pericolosi (e qui, ci sono le statistiche!!!) e che quindi deve abolirli.
Falle leggere "A piedi nudi" di Danel Howell e così saprà che fai una cosa assolutamente "normale" e che non c'è alcun motivo di preoccuparsi.
E poi vai scalzo tutte le volte che vuoi, puoi anche rimettere le scarpe quando sei con lei, se lei le avrà senza tacchi.
Altrimenti è giusto che ciascuno cammini a suo modo.
bfpaul
Bene, allora poiché tu le vuoi bene allo stesso modo, dille che i suoi tacchi sono pericolosi (e qui, ci sono le statistiche!!!) e che quindi deve abolirli.
Falle leggere "A piedi nudi" di Danel Howell e così saprà che fai una cosa assolutamente "normale" e che non c'è alcun motivo di preoccuparsi.
E poi vai scalzo tutte le volte che vuoi, puoi anche rimettere le scarpe quando sei con lei, se lei le avrà senza tacchi.
Altrimenti è giusto che ciascuno cammini a suo modo.
bfpaul
Re: Uscita scalza tra la gente
Diciamo che l'estate aiuta, andare scalzi non è comunque normale ma la mente tende a trovare giustificazioni "razionali" (caldo)... In inverno è un'altra storia, scalzi col piumino è molto più difficile da "razionalizzare"
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: Uscita scalza tra la gente
Piedi Neri ha scritto:
Resto convinto che se la gente cominciasse a vedere in giro persone che camminano scalze in contesti di normale vita quotidiana (a passeggio, al supermercato, ai giardini pubblici…) lo scalzismo sarebbe guardato con minore sospetto, come avviene in paesi del Nord Europa o nei paesi del Nuovo Mondo
Ora il problema più grande è che mia moglie, dopo aver faticosamente “digerito” il mio restare scalzo in casa, non riesce ad accettare che io cammini scalzo fuori casa, mostrandosi molto contrariata ed adducendo questioni di igiene (abbiamo un figlio ancora piccolo, anche lui sempre scalzo in casa). So che questo è un problema che affligge altri barefooters che frequentano questo blog; per il momento dovrò soprassedere per non incrinare il rapporto di coppia, quindi dovrò dedicarmi con molta pazienza ad un’opera di lento e graduale convincimento…
Siamo tutti convinti che più persone scalze ne genererebbero altre a catena, dato che le scarpe danno in effetti fastidio a molti, ma mi sembra la stora dei tre briganti, vi ricordate... uno attacca la diligenza, uno blocca la strada, uno disarma le guardie, uno rapina i passeggeri... e via così... ma siamo sempre in tre ! D' altra parte se è vero che la pazienza alla fine vince, vinceremo, chissà quando.
Parliamo di mogli, è un dato di fatto che in realtà le donne hanno un senso dell' estetica molto lontano da quello maschile e che da lì nascano molte critiche allo scalzismo. Conoscete qualche maschio che sia fashion victim delle scarpe ? Io ne conosco uno solo, ma se anche lui mi telefonasse per dirmi che ha comperato un paio di scarpe da urlo... beh mi porrei alcuni problemi sulla sua sanità mentale. E invece le donne....
Il timore classico è : cosa dirà la gente di te (noi). Il brutto è che alla fine quel tarlo si infila anche nella nostra mente. Vuoi ridere ? Alla sera rientro sempre scalzo, così come esco al mattino. Ma al mattino mia moglie è già uscita e alla sera, non ci crederai, mi ricalzo (infradito, oltretutto) in ascensore, perchè temo di più la sua faccia all' apertura della porta che l' incontro con un vicino impiccione. E parlo di infradito !
aldo1953- Numero di messaggi : 1171
Età : 71
Data d'iscrizione : 08.11.11
Re: Uscita scalza tra la gente
Eppure le donne, nonostante le urla per le scarpe, si vedono più spesso scalze che non noi ...
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Uscita scalza tra la gente
Con le mogli ci vuole pazienza ma anche tanto affetto. Tanto da darle il contentino quando (per lei) la situazione sembra insostenibile. Ma con gradualità vedrai che alla fine si vince. Dimostrare amore e affetto nella coppia alla fine le porta a volerti bene come sei.
Anche la mia battaglia infraconiugale è iniziata senza nessuna battaglia. All'improvviso sono scomparse le pantofole.
In ogni caso il suo E mettiti qualcosa nei piedi quando salivo in solaio o in cantina, con il rischio di essere visto dai condomini era di solito ignorato . Adesso entro a piedi nudi anche a casa di alcuni dei vicini più vicini quelli almeno di idee meno chiuse, e mia moglie lascia fare.
E fuori casa ? Tutto bene lontano da Torino. Prima all'estero proprio. Poi ho cominciato a marciare scalzo assieme a lei anche in giro per l'Italia. Visitare i musei (Castello Piccolomini a Celano, in Abruzzo è stata una delle mie prime sortite scalze assieme a lei). Poi il cerchio ha cominciato a stringersi su Torino. La prima volta che in Piazza Castello ho tolto le scarpe e le ho messe nel sacchetto con cui avevamo preso della roba in un negozio, lei mi camminava 10 metri indietro, facendo finta di non conoscermi.
Adesso non più. Ha capito che sto bene, che sono in pace con me stesso, che non faccio nulla di male e che sono sempre tenero con lei anche se le suole dei piedi si sono un po' inspessite
Saluti confortanti (e confortevoli)
Marco53
Anche la mia battaglia infraconiugale è iniziata senza nessuna battaglia. All'improvviso sono scomparse le pantofole.
In ogni caso il suo E mettiti qualcosa nei piedi quando salivo in solaio o in cantina, con il rischio di essere visto dai condomini era di solito ignorato . Adesso entro a piedi nudi anche a casa di alcuni dei vicini più vicini quelli almeno di idee meno chiuse, e mia moglie lascia fare.
E fuori casa ? Tutto bene lontano da Torino. Prima all'estero proprio. Poi ho cominciato a marciare scalzo assieme a lei anche in giro per l'Italia. Visitare i musei (Castello Piccolomini a Celano, in Abruzzo è stata una delle mie prime sortite scalze assieme a lei). Poi il cerchio ha cominciato a stringersi su Torino. La prima volta che in Piazza Castello ho tolto le scarpe e le ho messe nel sacchetto con cui avevamo preso della roba in un negozio, lei mi camminava 10 metri indietro, facendo finta di non conoscermi.
Adesso non più. Ha capito che sto bene, che sono in pace con me stesso, che non faccio nulla di male e che sono sempre tenero con lei anche se le suole dei piedi si sono un po' inspessite
Saluti confortanti (e confortevoli)
Marco53
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
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