Doppio sogno
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bfpaul
ALEBO
John & Jane
Biagio
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Doppio sogno
Promemoria primo messaggio :
Ciascuno di noi ha i propri sogni da realizzare a piedi liberi. C’è chi desidera riuscire ad andare al supermercato, chi al lavoro, chi in vacanza. Io da anni desidero riuscire a percorrere i sei chilometri o poco più della passeggiata attorno a casa di corsa. Riesco a correre per sei chilometri calzato e riesco anche a percorrere questo tragitto a piedi liberi, ma ancora non a percorrerlo a piedi liberi correndo.
E’ un bel percorso, con circa cento-centocinquanta metri di dislivello e superfici molto varie, composte complessivamente per circa un terzo da asfalto (in parte liscio e in parte molto vecchio e ruvido), un terzo da ghiaia ed un altro terzo da terreno naturale (terra, erba, fango, roccia). L’ho già percorso tante volte, calzato e no, passeggiando e correndo per dei tratti, ma mai interamente di corsa. Quest’anno, grazie al fatto che trascorrerò le vacanze a casa, ho deciso di mettermici d’impegno e me lo sono posto come obiettivo.
Per cominciare nei mesi scorsi mi sono allenato a correre (calzato) per rimettermi un po’ in forma (non correvo da anni) e non avere due problemi in una volta da affrontare. Risolto il primo problema, ora sono alle prese con il secondo. Così un paio di giorni fa sono partito per la mia prima vera corsetta a piedi liberi. Per evitare di sollecitare troppo i piedi ho scelto un percorso abbastanza pianeggiante e tutto asfaltato. In totale ho percorso circa 3,5 km con assoluta facilità, ma al ritorno mi sono trovato la brutta sorpresa di un paio di piccole bolle alle dita dei piedi.
Cosa ho sbagliato? Percorso troppo lungo, asfalto troppo rugoso, falcata troppo lunga, attriti causati da movimenti sbagliati del piede? Penso che la risposta sia di tutto un po’. Ora però le bolle ci sono e io non so quando potrò riprendere a correre.
Così ho deciso di prendermi qualche giorno di riposo limitandomi a qualche bella passeggiata. E le bolle? Le ho lasciate riassorbire senza forarle per evitare di espormi ad un’infezione; poi questa mattina le ho ricoperte e compattate con un bello strato di colla bostik e mi sono avventurato per il mio solito percorso. Una bella passeggiata concentrato a riflettere sui miei errori.
Con una deviazione, mi sono avventurato per la prima volta in un bosco ed è stato molto bello procedere sul terriccio di foglie soffice, con i rami marci che si spezzano sotto i piedi come grissini.
Ho anche imparato un nuovo trucco per affrontare la ghiaia quando le suole non sono ancora abbastanza robuste. Basta rallentare tantissimo l’andatura e procedere rilassati, più o meno come quando si passeggia meditabondi su e giù in una sala d’attesa. Non so come, ma funziona; l’unico problema è che si va davvero piano e dopo un attimo il dolore ci avverte che inconsapevolmente abbiamo già aumentato di molto l’andatura. Bella anche la sensazione della ghiaia che si assesta scricchiolando sotto i piedi.
Al ritorno la colla era ancora saldamente al suo posto e le bolle non si erano infiammate.
Ciascuno di noi ha i propri sogni da realizzare a piedi liberi. C’è chi desidera riuscire ad andare al supermercato, chi al lavoro, chi in vacanza. Io da anni desidero riuscire a percorrere i sei chilometri o poco più della passeggiata attorno a casa di corsa. Riesco a correre per sei chilometri calzato e riesco anche a percorrere questo tragitto a piedi liberi, ma ancora non a percorrerlo a piedi liberi correndo.
E’ un bel percorso, con circa cento-centocinquanta metri di dislivello e superfici molto varie, composte complessivamente per circa un terzo da asfalto (in parte liscio e in parte molto vecchio e ruvido), un terzo da ghiaia ed un altro terzo da terreno naturale (terra, erba, fango, roccia). L’ho già percorso tante volte, calzato e no, passeggiando e correndo per dei tratti, ma mai interamente di corsa. Quest’anno, grazie al fatto che trascorrerò le vacanze a casa, ho deciso di mettermici d’impegno e me lo sono posto come obiettivo.
Per cominciare nei mesi scorsi mi sono allenato a correre (calzato) per rimettermi un po’ in forma (non correvo da anni) e non avere due problemi in una volta da affrontare. Risolto il primo problema, ora sono alle prese con il secondo. Così un paio di giorni fa sono partito per la mia prima vera corsetta a piedi liberi. Per evitare di sollecitare troppo i piedi ho scelto un percorso abbastanza pianeggiante e tutto asfaltato. In totale ho percorso circa 3,5 km con assoluta facilità, ma al ritorno mi sono trovato la brutta sorpresa di un paio di piccole bolle alle dita dei piedi.
Cosa ho sbagliato? Percorso troppo lungo, asfalto troppo rugoso, falcata troppo lunga, attriti causati da movimenti sbagliati del piede? Penso che la risposta sia di tutto un po’. Ora però le bolle ci sono e io non so quando potrò riprendere a correre.
Così ho deciso di prendermi qualche giorno di riposo limitandomi a qualche bella passeggiata. E le bolle? Le ho lasciate riassorbire senza forarle per evitare di espormi ad un’infezione; poi questa mattina le ho ricoperte e compattate con un bello strato di colla bostik e mi sono avventurato per il mio solito percorso. Una bella passeggiata concentrato a riflettere sui miei errori.
Con una deviazione, mi sono avventurato per la prima volta in un bosco ed è stato molto bello procedere sul terriccio di foglie soffice, con i rami marci che si spezzano sotto i piedi come grissini.
Ho anche imparato un nuovo trucco per affrontare la ghiaia quando le suole non sono ancora abbastanza robuste. Basta rallentare tantissimo l’andatura e procedere rilassati, più o meno come quando si passeggia meditabondi su e giù in una sala d’attesa. Non so come, ma funziona; l’unico problema è che si va davvero piano e dopo un attimo il dolore ci avverte che inconsapevolmente abbiamo già aumentato di molto l’andatura. Bella anche la sensazione della ghiaia che si assesta scricchiolando sotto i piedi.
Al ritorno la colla era ancora saldamente al suo posto e le bolle non si erano infiammate.
Biagio- Numero di messaggi : 377
Data d'iscrizione : 19.10.10
Re: Doppio sogno
Al limite invidia: io dovrei fare più sport ed invece sono sovrappeso.Grand Choeur ha scritto:Calma. Nessuno ti rimprovera. Perché non dovresti scrivere dei tuoi progressi? Fanno sempre piacere.
Beato te che ci riesci.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Doppio sogno
Sto scoprendo solo ora l'importanza del riscaldamento prima della corsa. E' utile per tutti, ma per noi, che sollecitiamo al massimo i legamenti di piede e caviglia, è davvero fondamentale. In effetti al termine del riscaldamento la nostra temperatura corporea sale di almeno un grado e si produce tutta una serie di modificazioni fisiologiche, tra cui l'aumento dell'elasticità di muscoli e tendini.
Perciò ora non parto più da casa di corsa, ma con qualche minuto al passo, prima lento e poi veolce, e solo dopo un po' inizio una corsetta molto lenta e dolce. Poi, quando mi sento ben accaldato, inizio finalmente ad aumentare l'andatura.
Funziona davvero, le mie le caviglie ringraziano ed anche le piante dei piedi si irritano meno!
Perciò ora non parto più da casa di corsa, ma con qualche minuto al passo, prima lento e poi veolce, e solo dopo un po' inizio una corsetta molto lenta e dolce. Poi, quando mi sento ben accaldato, inizio finalmente ad aumentare l'andatura.
Funziona davvero, le mie le caviglie ringraziano ed anche le piante dei piedi si irritano meno!
Biagio- Numero di messaggi : 377
Data d'iscrizione : 19.10.10
Re: Doppio sogno
Le temperature qui in Piemonte stanno iniziando a scendere rapidamente e di primo mattino fa già un po’ freddo (12°).
Di solito vado a correre appena alzato, ma oggi avevo voglia di caldo e così sono andato a correre in un momento libero subito prima di pranzo. Molto piacevole l’asfalto bello caldo, il sole limpido ed il venticello fresco. Un po’ impegnativa la salita ripida a metà strada sotto al solleone ed anche il ritorno, con l’asfalto che scottava sotto ai piedi. Temevo davvero di essermi riempito i piedi di bolle, ma per fortuna le suole in “vero cuoio” hanno fatto il loro dovere.
Di solito vado a correre appena alzato, ma oggi avevo voglia di caldo e così sono andato a correre in un momento libero subito prima di pranzo. Molto piacevole l’asfalto bello caldo, il sole limpido ed il venticello fresco. Un po’ impegnativa la salita ripida a metà strada sotto al solleone ed anche il ritorno, con l’asfalto che scottava sotto ai piedi. Temevo davvero di essermi riempito i piedi di bolle, ma per fortuna le suole in “vero cuoio” hanno fatto il loro dovere.
Biagio- Numero di messaggi : 377
Data d'iscrizione : 19.10.10
Re: Doppio sogno
Un altro anno è passato.
È stato il primo in cui ho corso seriamente, con costanza e (se non si è ancora capito) con gran soddisfazione. Questo thread ora non dovrebbe più intitolarsi “Doppio Sogno”, ma “Doppia Passione” perché ormai la corsa è parte della mia vita quotidiana e sono felice di praticarla a piedi liberi.
Per l’anno nuovo punto a nuovi percorsi e a nuove esperienze.
La prima che sto affrontando è il freddo. A metà dicembre, dopo un piccolo gelone ad un dito, mi ero rassegnato a rimettere le scarpe, ma è stata una penitenza, perciò da qualche giorno mi sto impegnando per oltrepassare i miei limiti. Qui in Piemonte il freddo è intenso ma fortunatamente non nevica da settimane, le strade sono perfettamente asciutte ed il sole in genere abbastanza limpido.
Correre al freddo non è una forma di fachirismo, ma il risultato dell’esperienza che si accumula giorno dopo giorno.
Per prima cosa esco soltanto nelle ore più calde del giorno e, almeno fino a che non mi sono riscaldato per bene, cerco di restare sul lato soleggiato della strada. Poi mi copro adeguatamente, in modo da non disperdere eccessivamente calore e da qualche giorno indosso anche delle ghette di lana sotto alla tuta, così tengo ben caldi i legamenti delle caviglie e disperdo meno calore vicino ai piedi.
Oggi ho superato tutti i miei precedenti limiti. Questa notte la temperatura è scesa a circa -8° e alle dieci del mattino eravamo ancora a -5°. Quando sono uscito c’erano solo un paio di gradi sopra zero. Devo dire che non è proprio un'esperienza comune correre con i piedi caldi nel vento freddo, sull’asfalto ruvido e gelido: una piacevolissima sensazione di benessere e di vitalità.
È stato il primo in cui ho corso seriamente, con costanza e (se non si è ancora capito) con gran soddisfazione. Questo thread ora non dovrebbe più intitolarsi “Doppio Sogno”, ma “Doppia Passione” perché ormai la corsa è parte della mia vita quotidiana e sono felice di praticarla a piedi liberi.
Per l’anno nuovo punto a nuovi percorsi e a nuove esperienze.
La prima che sto affrontando è il freddo. A metà dicembre, dopo un piccolo gelone ad un dito, mi ero rassegnato a rimettere le scarpe, ma è stata una penitenza, perciò da qualche giorno mi sto impegnando per oltrepassare i miei limiti. Qui in Piemonte il freddo è intenso ma fortunatamente non nevica da settimane, le strade sono perfettamente asciutte ed il sole in genere abbastanza limpido.
Correre al freddo non è una forma di fachirismo, ma il risultato dell’esperienza che si accumula giorno dopo giorno.
Per prima cosa esco soltanto nelle ore più calde del giorno e, almeno fino a che non mi sono riscaldato per bene, cerco di restare sul lato soleggiato della strada. Poi mi copro adeguatamente, in modo da non disperdere eccessivamente calore e da qualche giorno indosso anche delle ghette di lana sotto alla tuta, così tengo ben caldi i legamenti delle caviglie e disperdo meno calore vicino ai piedi.
Oggi ho superato tutti i miei precedenti limiti. Questa notte la temperatura è scesa a circa -8° e alle dieci del mattino eravamo ancora a -5°. Quando sono uscito c’erano solo un paio di gradi sopra zero. Devo dire che non è proprio un'esperienza comune correre con i piedi caldi nel vento freddo, sull’asfalto ruvido e gelido: una piacevolissima sensazione di benessere e di vitalità.
Biagio- Numero di messaggi : 377
Data d'iscrizione : 19.10.10
Re: Doppio sogno
Biagio ha scritto:Un altro anno è passato.
È stato il primo in cui ho corso seriamente, con costanza e (se non si è ancora capito) con gran soddisfazione. Questo thread ora non dovrebbe più intitolarsi “Doppio Sogno”, ma “Doppia Passione” perché ormai la corsa è parte della mia vita quotidiana e sono felice di praticarla a piedi liberi.
Per l’anno nuovo punto a nuovi percorsi e a nuove esperienze.
La prima che sto affrontando è il freddo. A metà dicembre, dopo un piccolo gelone ad un dito, mi ero rassegnato a rimettere le scarpe, ma è stata una penitenza, perciò da qualche giorno mi sto impegnando per oltrepassare i miei limiti. Qui in Piemonte il freddo è intenso ma fortunatamente non nevica da settimane, le strade sono perfettamente asciutte ed il sole in genere abbastanza limpido.
Correre al freddo non è una forma di fachirismo, ma il risultato dell’esperienza che si accumula giorno dopo giorno.
Per prima cosa esco soltanto nelle ore più calde del giorno e, almeno fino a che non mi sono riscaldato per bene, cerco di restare sul lato soleggiato della strada. Poi mi copro adeguatamente, in modo da non disperdere eccessivamente calore e da qualche giorno indosso anche delle ghette di lana sotto alla tuta, così tengo ben caldi i legamenti delle caviglie e disperdo meno calore vicino ai piedi.
Oggi ho superato tutti i miei precedenti limiti. Questa notte la temperatura è scesa a circa -8° e alle dieci del mattino eravamo ancora a -5°. Quando sono uscito c’erano solo un paio di gradi sopra zero. Devo dire che non è proprio un'esperienza comune correre con i piedi caldi nel vento freddo, sull’asfalto ruvido e gelido: una piacevolissima sensazione di benessere e di vitalità.
Bravo.
Hai mai visto i video di Olga Gavva a San Pietroburgo? Non corre ma alcuni tuoi accorgimenti li usa da tempo immemore.
E di freddo se ne intende ...
bfpaul
Hai mai visto i video di Olga Gavva a San Pietroburgo? Non corre ma alcuni tuoi accorgimenti li usa da tempo immemore.
E di freddo se ne intende ...
bfpaul
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