Gita a Mantova
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Gita a Mantova
Le giornate si accorciano e sentiamo decisamente odore di autunno.
Non saranno ancora molte le occasioni di fare qualche escursione scalza qui al nord, perciò decidiamo di programmarne una al più presto.
Pensiamo alla città dei Gonzaga, perché è abbastanza a "portata di piede" e manca dal nostro piccolo elenco di esperienze naturistiche sociali.
Inoltre ci sarebbe la possibilità di conoscere Deanna, che vive da quelle parti.
Ci ritroviamo di buon mattino a Brescia, un rapido cambio macchina e via che si parte!
Siamo in tre, io, mia moglie (Nancy alias Lucina) ed il buon Andrea77, vero promotore di quest'ultima meta.
Apprendiamo da Andrea che Deanna si trova in difficoltà per qualche problemino famigliare, per cui non ci potrà incontrare.
Non importa, aveva manifestato il desiderio di conoscerci, ma la sfortuna ci ha messo la coda; alla prossima.
Un caro saluto da tutti noi!
Mantova ci accoglie apparentemente arcigna con l'imponente baluardo costituito dal Castello di San Giorgio: guai a voi, invasori scalzi che avanzate fra il Lago di Mezzo e quello Inferiore!
Non è facile trovare un parcheggio, perchè la città è piccola e barricata in molte zone ZTL.
Ho in mente un breve percorso che taglia in due la città, attraversandola da nord a sud e toccando alcuni monumenti importanti ed altre cose interessanti davvero poco visibili: tutto in circa un'ora di cammino tranquillo.
Ci accorgiamo subito che c'è nell'aria qualcosa di diverso.
Veniamo subito notati, ma gli sguardi sono di genuina curiosità, perfino qualche sorriso.
Certo, si fermano, si girano, si chiamano, ma condividiamo tutti e tre la stessa sensazione: è una reazione prevedibile e spontanea, senza malevolenza.
Almeno così pare.
Ci portiamo in Piazza Sordello, dall'omonimo poeta mantovano (Divina Commedia, VI canto del Purgatorio), sede del Palazzo Vescovile, Palazzo degli Uberti, Palazzo Castiglioni e palazzo Acerbi. Non molto distante c'é la casa di Rigoletto, personaggio immaginario dell'opera omonima di Verdi.
Moltre strade, vicoli, vie o piazze della città virgiliana sono pavimentate da sassi di fiume; camminarci scalzi impone ai piedi un gioco articolare dimenticato, ma molto salutare alla fine.
Ciò può essere causa di fastidio o di dolore, ma qui è diverso: si tratta di ciotoli piuttosto arrotontati o addirittura appiattiti, quindi ci camminiamo abbastanza agevolmente.
Entriamo in Piazza Broletto, con il suo Palazzo del Podestà.
Due signore sorridono al nostro passaggio; mia moglie scambia due parole con loro, concludendo con un <Fa bene anche alla schiena>.
<Avete ragione. Bravi e complimenti!>.
Qui vicino c'è una cosa curiosa che può sfuggire ai più, cioè una lapide inserita nella struttura del Palazzo sopra citato che rappresenta Virgilio con il capo coperto dalla berretta dei dottori medioevali, seduto in cattedra sotto un baldacchino. Si chiama Edicola di Virgilio: non vende giornali, proprio no.
Poco più in la c'è il museo dedicato a Tazio Nuvolari e Learco Guerra.
Entriamo in Piazza delle Erbe, così chiamata perché vi si teneva il mercato di frutta e verdura.
Ammiriamo la Torre dell'Orologio, il Palazzo della Ragione (che ci perseguita in molte città, quasi un monito) e la Rotonda di San Lorenzo, la più antica chiesa esistente a Mantova, databile intorno all'anno mille d.c.
Decidiamo di visitare quest'ultima sotto lo sguardo indifferente del custode.
Superficie fresca e liscia sotto le nostre suole.
È una struttura interamente costruita in mattoni; davvero, qui sento la mancanza del nostro erudito cicerone di ruolo, Ares, forse inghiottito dal buco nero creato dal recente esperimento del CNR alla ricerca del bosone di Higgs.
Riemergiamo in Piazza delle Erbe.
Una famiglia commenta la nostra nudità.
Una voce dice che siamo stranieri, un'altra dice in tono illuminato: <Ma sì, sono i Carmelitani>.
Bene, siamo gente di Chiesa
Come sempre la curiosità maggiore è quella dei bambini. Eccitiamo la loro anima scalza?
Meriterebbe una visita la Basilica di Sant'Andrea, nella seguente Piazza Mantegna, perché è la quinta in Italia per dimensioni, ma, soprattutto, perché nella sua cripta sono conservati i Sacri Vasi contenenti il sangue di Gesù Cristo, portato dal soldato romano Longino martirizzato a Mantova nel 37 d.c.
Decidiamo, invece, di entrare in una curiosa piazza a forma di triangolo, con il vertice in Piazza Mantegna.
Lasciata alle spalle Casa Picta in Piazza Marconi, ci addentriamo in via Roma e poi in Piazza Martiri di Belfiore.
Qui, al posto della chiesa di San Silvestro, demolita nel 1789, si erge oggi il Palazzo delle Poste.
La piazza è affollata, ma la gente locale non smentisce la propria impassibilità; molti sguardi sono rivolti verso di noi, qualcuno sorride, qualcuno ci indica, ma, nonostante ciò, non ci siamo mai sentiti a disagio.
Poi dobbiamo sottolineare che raramente abbiamo trovato una città così pulita.
Fin'ora non abbiamo visto nemmeno una traccia di vetro, nemmeno dove ci sono sanpietrini e acciotolati.
Anche le nostre suole non sono particolarmente scure.
Il viaggio prosegue in via Giovanni Chiassi; ecco una cosa che mi era sfuggita, torno sui miei passi e noto che sulla facciata di una delle prime case, a destra, camminando verso sud, c'è un bellissimo tondo in cotto con l'effige della Madonna.
In un antico convento ha sede il Comando Provinciale dei Carabinieri.
Incrociamo un gruppo di ragazzine; una sgrana gli occhi e rimane calamitata dai nostri piedi nudi.
Una gazzella dei Carabinieri si avvicina rapidamente e compie un rapido scarto verso di noi.
Penso che ci chiederanno i documenti.
La gazzella è ormai al nostro fianco, quasi ferma; Andrea sembra quasi cristallizzato.
In un attimo l'autovettura dei militari svolta rapidamente a sinistra per entrare in caserma........ci hanno degnati solo di un rapido indifferente sguardo.
Abbiamo appena raggiunto la chiesa di San Maurizio (sempre chiusa): di fronte c'è un palazzo strano, è l'antica sede del Collegio dei Farmacisti; poco più in la c'è una moderna farmacia.
Non lasciatevi distrarre ed alzate lo sguardo, perché sulla sua facciata emergono tracce di alcune decorazioni del XVI secolo; guardate dal lato opposto ed ammirerete una bella casa, dallo stile molto singolare, datata 1911.
Entriamo nell'ombrosa via Poma e poco dopo la casa circondariale, veniamo colpiti da una facciata caratterizzata da gigantesche cariatidi dal volto feroce e quasi demoniaco....è quella del Palazzo di Giustizia (Ohlà, Ares..).
Via Acerbi e Largo XXIV Maggio perdono un poco i connotati della città d'arte e storia, eppure incontreremo nell'ordine la Casa del Mantegna, l'interessante Tempio di San Sebastiano e l'omonimo Palazzo, destinato a diventare Museo Civico.
Attraversiamo i trafficati viale Risorgimento e viale Isonzo e raggiungiamo la fine del percorso, davanti a Palazzo Te.
Non lo visiteremo, perché non era questo il nostro scopo.
Volevamo solo esplorare una città nuova, unendo le endorfine indotte dal piacere trasmesso dal contatto dei nostri piedi nudi con superfici tanto variegate, quanto piacevolmente fresche al desiderio di assaggiare un poco di cultura.
E scusate se è poco.
Ritorniamo rapidamente al punto di partenza: sono le 12 e trenta; fra poco si apriranno le porte delle scuole e già immagino un concerto di gomitate e di commenti divertiti.
Primo errore: i ragazzi sembrano rispecchiare la stessa discrezione degli adulti.
Ritorniamo in Piazza delle Erbe e cominciamo a valutare l'interessante menù dell'Osteria delle Antiche Erbe.
Tutte specialità tipiche mantovane.........tutto prenotato perché siamo scalzi?
Secondo errore: un elegante cameriere ci invita ad accomodarci.....posto al sole o all'ombra?
L'ultimo errore lo facciamo adesso, perché il clima non è certo da posto all'ombra.
Ma il cibo è davvero buono, il personale disponibile ed i prezzi........giusti!
Decidiamo di concludere la giornata sul lungolago del lago Superiore.
È un bel percorso fra anatre e ninfee, ma con un asfalto così ruvido da costringere Nancy ad infilare un paio di infradito e da mettere a dura prova sia me che Andrea.
Il bilancio finale è quello di una giornata assolutamente da ricordare.
Un voto altissimo lo merita la citta virgiliana, piccola, ma tanto ricca di cose da vedere (e tante le abbiamo dovute saltare); grande pulizia e davvero nessuna ostilità apparente.
Grazie anche ad Andrea77 per la sua simpatica compagnia.
Alla prossima, prima che il generale inverno ci dia scacco matto!
Non saranno ancora molte le occasioni di fare qualche escursione scalza qui al nord, perciò decidiamo di programmarne una al più presto.
Pensiamo alla città dei Gonzaga, perché è abbastanza a "portata di piede" e manca dal nostro piccolo elenco di esperienze naturistiche sociali.
Inoltre ci sarebbe la possibilità di conoscere Deanna, che vive da quelle parti.
Ci ritroviamo di buon mattino a Brescia, un rapido cambio macchina e via che si parte!
Siamo in tre, io, mia moglie (Nancy alias Lucina) ed il buon Andrea77, vero promotore di quest'ultima meta.
Apprendiamo da Andrea che Deanna si trova in difficoltà per qualche problemino famigliare, per cui non ci potrà incontrare.
Non importa, aveva manifestato il desiderio di conoscerci, ma la sfortuna ci ha messo la coda; alla prossima.
Un caro saluto da tutti noi!
Mantova ci accoglie apparentemente arcigna con l'imponente baluardo costituito dal Castello di San Giorgio: guai a voi, invasori scalzi che avanzate fra il Lago di Mezzo e quello Inferiore!
Non è facile trovare un parcheggio, perchè la città è piccola e barricata in molte zone ZTL.
Ho in mente un breve percorso che taglia in due la città, attraversandola da nord a sud e toccando alcuni monumenti importanti ed altre cose interessanti davvero poco visibili: tutto in circa un'ora di cammino tranquillo.
Ci accorgiamo subito che c'è nell'aria qualcosa di diverso.
Veniamo subito notati, ma gli sguardi sono di genuina curiosità, perfino qualche sorriso.
Certo, si fermano, si girano, si chiamano, ma condividiamo tutti e tre la stessa sensazione: è una reazione prevedibile e spontanea, senza malevolenza.
Almeno così pare.
Ci portiamo in Piazza Sordello, dall'omonimo poeta mantovano (Divina Commedia, VI canto del Purgatorio), sede del Palazzo Vescovile, Palazzo degli Uberti, Palazzo Castiglioni e palazzo Acerbi. Non molto distante c'é la casa di Rigoletto, personaggio immaginario dell'opera omonima di Verdi.
Moltre strade, vicoli, vie o piazze della città virgiliana sono pavimentate da sassi di fiume; camminarci scalzi impone ai piedi un gioco articolare dimenticato, ma molto salutare alla fine.
Ciò può essere causa di fastidio o di dolore, ma qui è diverso: si tratta di ciotoli piuttosto arrotontati o addirittura appiattiti, quindi ci camminiamo abbastanza agevolmente.
Entriamo in Piazza Broletto, con il suo Palazzo del Podestà.
Due signore sorridono al nostro passaggio; mia moglie scambia due parole con loro, concludendo con un <Fa bene anche alla schiena>.
<Avete ragione. Bravi e complimenti!>.
Qui vicino c'è una cosa curiosa che può sfuggire ai più, cioè una lapide inserita nella struttura del Palazzo sopra citato che rappresenta Virgilio con il capo coperto dalla berretta dei dottori medioevali, seduto in cattedra sotto un baldacchino. Si chiama Edicola di Virgilio: non vende giornali, proprio no.
Poco più in la c'è il museo dedicato a Tazio Nuvolari e Learco Guerra.
Entriamo in Piazza delle Erbe, così chiamata perché vi si teneva il mercato di frutta e verdura.
Ammiriamo la Torre dell'Orologio, il Palazzo della Ragione (che ci perseguita in molte città, quasi un monito) e la Rotonda di San Lorenzo, la più antica chiesa esistente a Mantova, databile intorno all'anno mille d.c.
Decidiamo di visitare quest'ultima sotto lo sguardo indifferente del custode.
Superficie fresca e liscia sotto le nostre suole.
È una struttura interamente costruita in mattoni; davvero, qui sento la mancanza del nostro erudito cicerone di ruolo, Ares, forse inghiottito dal buco nero creato dal recente esperimento del CNR alla ricerca del bosone di Higgs.
Riemergiamo in Piazza delle Erbe.
Una famiglia commenta la nostra nudità.
Una voce dice che siamo stranieri, un'altra dice in tono illuminato: <Ma sì, sono i Carmelitani>.
Bene, siamo gente di Chiesa
Come sempre la curiosità maggiore è quella dei bambini. Eccitiamo la loro anima scalza?
Meriterebbe una visita la Basilica di Sant'Andrea, nella seguente Piazza Mantegna, perché è la quinta in Italia per dimensioni, ma, soprattutto, perché nella sua cripta sono conservati i Sacri Vasi contenenti il sangue di Gesù Cristo, portato dal soldato romano Longino martirizzato a Mantova nel 37 d.c.
Decidiamo, invece, di entrare in una curiosa piazza a forma di triangolo, con il vertice in Piazza Mantegna.
Lasciata alle spalle Casa Picta in Piazza Marconi, ci addentriamo in via Roma e poi in Piazza Martiri di Belfiore.
Qui, al posto della chiesa di San Silvestro, demolita nel 1789, si erge oggi il Palazzo delle Poste.
La piazza è affollata, ma la gente locale non smentisce la propria impassibilità; molti sguardi sono rivolti verso di noi, qualcuno sorride, qualcuno ci indica, ma, nonostante ciò, non ci siamo mai sentiti a disagio.
Poi dobbiamo sottolineare che raramente abbiamo trovato una città così pulita.
Fin'ora non abbiamo visto nemmeno una traccia di vetro, nemmeno dove ci sono sanpietrini e acciotolati.
Anche le nostre suole non sono particolarmente scure.
Il viaggio prosegue in via Giovanni Chiassi; ecco una cosa che mi era sfuggita, torno sui miei passi e noto che sulla facciata di una delle prime case, a destra, camminando verso sud, c'è un bellissimo tondo in cotto con l'effige della Madonna.
In un antico convento ha sede il Comando Provinciale dei Carabinieri.
Incrociamo un gruppo di ragazzine; una sgrana gli occhi e rimane calamitata dai nostri piedi nudi.
Una gazzella dei Carabinieri si avvicina rapidamente e compie un rapido scarto verso di noi.
Penso che ci chiederanno i documenti.
La gazzella è ormai al nostro fianco, quasi ferma; Andrea sembra quasi cristallizzato.
In un attimo l'autovettura dei militari svolta rapidamente a sinistra per entrare in caserma........ci hanno degnati solo di un rapido indifferente sguardo.
Abbiamo appena raggiunto la chiesa di San Maurizio (sempre chiusa): di fronte c'è un palazzo strano, è l'antica sede del Collegio dei Farmacisti; poco più in la c'è una moderna farmacia.
Non lasciatevi distrarre ed alzate lo sguardo, perché sulla sua facciata emergono tracce di alcune decorazioni del XVI secolo; guardate dal lato opposto ed ammirerete una bella casa, dallo stile molto singolare, datata 1911.
Entriamo nell'ombrosa via Poma e poco dopo la casa circondariale, veniamo colpiti da una facciata caratterizzata da gigantesche cariatidi dal volto feroce e quasi demoniaco....è quella del Palazzo di Giustizia (Ohlà, Ares..).
Via Acerbi e Largo XXIV Maggio perdono un poco i connotati della città d'arte e storia, eppure incontreremo nell'ordine la Casa del Mantegna, l'interessante Tempio di San Sebastiano e l'omonimo Palazzo, destinato a diventare Museo Civico.
Attraversiamo i trafficati viale Risorgimento e viale Isonzo e raggiungiamo la fine del percorso, davanti a Palazzo Te.
Non lo visiteremo, perché non era questo il nostro scopo.
Volevamo solo esplorare una città nuova, unendo le endorfine indotte dal piacere trasmesso dal contatto dei nostri piedi nudi con superfici tanto variegate, quanto piacevolmente fresche al desiderio di assaggiare un poco di cultura.
E scusate se è poco.
Ritorniamo rapidamente al punto di partenza: sono le 12 e trenta; fra poco si apriranno le porte delle scuole e già immagino un concerto di gomitate e di commenti divertiti.
Primo errore: i ragazzi sembrano rispecchiare la stessa discrezione degli adulti.
Ritorniamo in Piazza delle Erbe e cominciamo a valutare l'interessante menù dell'Osteria delle Antiche Erbe.
Tutte specialità tipiche mantovane.........tutto prenotato perché siamo scalzi?
Secondo errore: un elegante cameriere ci invita ad accomodarci.....posto al sole o all'ombra?
L'ultimo errore lo facciamo adesso, perché il clima non è certo da posto all'ombra.
Ma il cibo è davvero buono, il personale disponibile ed i prezzi........giusti!
Decidiamo di concludere la giornata sul lungolago del lago Superiore.
È un bel percorso fra anatre e ninfee, ma con un asfalto così ruvido da costringere Nancy ad infilare un paio di infradito e da mettere a dura prova sia me che Andrea.
Il bilancio finale è quello di una giornata assolutamente da ricordare.
Un voto altissimo lo merita la citta virgiliana, piccola, ma tanto ricca di cose da vedere (e tante le abbiamo dovute saltare); grande pulizia e davvero nessuna ostilità apparente.
Grazie anche ad Andrea77 per la sua simpatica compagnia.
Alla prossima, prima che il generale inverno ci dia scacco matto!
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Gita a Mantova
Ieri come al solito sono andato in montagna e solo ora riesco a vedere il forum.
Come sempre Flavio fai dei resoconti eccellenti! Cosa aggiungere?
Che l'ultimo tratto era un po' ostico ma personalmente non avevo rimedio avendo lasciato apposta le scarpe nella mia macchina.
Per il resto mi dispiace x Deanna ma l'ho sentita e se il tempo regge forse ci potremmo vedere ad ottobre presso la sponda veronese del lago di garda. Zona nota ad entrambi e che vale la pena di passarci una giornata trovando un percorso panoramico sul lago.
Grazie di cuore a Flavio we Nency x la loro gentilezza e simpatia e speriamo che la prossima volta saremo + numerosi.
Ciao
Andrea
Come sempre Flavio fai dei resoconti eccellenti! Cosa aggiungere?
Che l'ultimo tratto era un po' ostico ma personalmente non avevo rimedio avendo lasciato apposta le scarpe nella mia macchina.
Per il resto mi dispiace x Deanna ma l'ho sentita e se il tempo regge forse ci potremmo vedere ad ottobre presso la sponda veronese del lago di garda. Zona nota ad entrambi e che vale la pena di passarci una giornata trovando un percorso panoramico sul lago.
Grazie di cuore a Flavio we Nency x la loro gentilezza e simpatia e speriamo che la prossima volta saremo + numerosi.
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
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