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Weekendone scalzo!

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Messaggio  Young_barefooter Lun Giu 06 2016, 11:04

Lo scorso weekend si è sposata una mia cugina che abita in provincia di Belluno e io ero invitato con tutta la famiglia.

Approfittando del lungo ponte del 2 Giugno siamo partiti lo scorso giovedì di modo da avere tutto il tempo da dedicare a passeggiate ed escursioni varie. Il meteo è stato abbastanza incerto, alternando acquazzoni ad ampie schiarite, tuttavia siamo riusciti a fare tutte le escursioni che avevamo in programma.

Giovedì pomeriggio pioveva parecchio così abbiamo optato per un itinerario "cittadino": siamo stati a visitare il centro storico di Belluno, io e Gabriele ovviamente sempre scalzi. In giro c'era poca gente ma non siamo passati inosservati, gli italiani sembravano abbastanza stupiti ma abbiamo incrociato vari gruppi di tedeschi che ci guardavano con ammirazione e ci salutavano con grandi sorrisi. Le pavimentazioni erano fantastiche, pulite, lisce e bagnate ma quasi mai scivolose. Si passava dai sampietrini delle strade ai lastroni di pietra o marmo dei portici, con sensazioni tattili sempre diverse e piacevoli.
L'unico inconveniente mi è capitato in una stradina secondaria che portava a una piazzetta semi-nascosta dove c'erano evidenti segni di bivacco: bottiglie di birra rotte ovunque e cartoni di pizza abbandonata. Siamo tornati indietro perchè la zona mi sembrava troppo pericolosa per Gabriele che corre e salta qua e la, eravamo quasi tornati nella via principale quando ho sentito un dolore piuttosto forte sotto al tallone del piede sinistro. Inizialmente ho pensato a un sassolino piuttosto appuntito (il tratto era asfaltato) e a un primo controllo non ho visto nulla.
Poco dopo ho guardato meglio il piede e mi sono accorto che la pelle del tallone presentava un taglio di circa mezzo centimetro (anche piuttosto profondo) ma non mi faceva alcun male a camminarci sopra e non sanguinava.
Così ho proseguito tranquillamente ma una volta tornato in albergo ho controllato con più attenzione scoprendo una scheggia di vetro piuttosto grossa conficcata in profondità e poco visibile dall'esterno. L'ho rimossa in un attimo temendo chissà quale danno e invece ho scoperto che NON ha leso il derma. Praticamente ha forato gli strati più superficiali della pelle senza causare danni (non c'era il minimo sanguinamento) e fermandosi lì senza causare il minimo fastidio anche camminandoci sopra. Ho pulito il tutto con acqua ossigenata e messo un cerotto giusto per le prime 2-3 ore, ovviamente ho proseguito scalzo. Il giorno dopo ero tornato in perfetta efficienza.  

Venerdì siamo saliti alla chiesetta di S.Andrea a Ponte nelle Alpi - 740 m di altitudine per circa 1 ora di cammino su sentieri piuttosto ripidi e pietrosi. Io mi ero portato dei sandali da trekking per emergenza ma sono riuscito a salire e scendere agevolmente scalzo nonostante l'aggravio di 12 Kg del peso di mia figlia Camilla che ho trasportato nell'apposito zaino sulle spalle. Ovviamente la discesa è stata più stancante a causa della pendenza e del peso sulle spalle ma i miei piedi hanno retto egregiamente (e non ero nemmeno troppo stanco).

Sabato siamo stati sul fiume Piave facendo un lungo percorso in piano tra boschi e viottoli fangosi. Io e Gabriele e Camilla scalzissimi e infangati fino alle caviglie: tutte le pozze di fango erano nostre. Alla fine ci siamo lavati sguazzando tra i ciottoli del fiume e ci siamo rifocillati con gustose pizzette. Qui purtroppo si è verificato il secondo "incidente" - ma i piedi non centrano nulla: Gabriele e mia moglie Chiara sono stati entrambi punti da zecche. Anche qua niente di grave, solamente un po' di spavento ma nulla di più. Pur sapendo (in teoria) come rimuoverle senza danni non ho molta pratica in materia, così abbiamo preferito andare in pronto-soccorso. Totale 10 minuti di attesa e rimozione della zecca in 2 secondi con apposita pinzetta direttamente da parte dell'infermiere dell'accettazione che tra l'altro riusciva a stento a trattenere le risate vedendo l'espressione terrorizzata di mia moglie.
Poi è tornato serio e ci ha spiegato che quelle zone sono praticamente infestate dalle zecche a causa dei troppi inverni miti che non le uccidono e le rendono tenaci e affamate. Ci ha detto che gli abitanti del posto ci sono abituati, hanno tutti l'apposita pinzetta per rimuoverle e vanno in ospedale solo se appaiono sintomi come febbre o eritema cutaneo (per la verità molto rari).

Ora viene il discorso parenti: a parte il matrimonio e successivo rinfresco e poi cena in cui ho tenuto le scarpe, per il resto sono stato sempre scalzo, anche davanti a parenti che non vedevo da più di 10 anni e che non sapevano nulla della mia recente "conversione" allo scalzismo. Tutti hanno reagito con simpatia e non hanno fatto domande, io ho evitato spiegoni scientifici sullo scalzismo, abbiamo parlato di tutt'altro con naturalezza - in altri termini non fregava un accidente a nessuno dei miei piedi nudi.
La fidanzata spagnola di mio cugino Nicolò all'inizio era incredula del fatto che andassimo scalzi dovunque e mi ha fatto varie domande (solita trafila: vetri, sporcizia ecc.) ma poi ha dimostrato grande comprensione e apertura mentale e ha insistito per avere un bigliettino dei Natiscalzi per potersi poi informare adeguatamente sul sito web.
I genitori dello sposo (che ho scoperto essere svizzeri) si sono complimentati per lo scalzismo mio e dei bambini.

L'unica che non gradisce è mia nonna - che vi ricordo paradossalmente essere lei che da bambino mi mandava scalzo - infettandomi fin dalla più tenera età col "virus" dello scalzismo - tutto è partito proprio da lei ma forse non se ne ricorda!
Ebbene a un certo punto l'ho sentita parlare a bassa voce con una parente dicendole che io e i bambini andavamo in giro "come gli zingari". Io sul momento ho fatto finta di niente ma alla prima occasione le ho spiegato che gli zingari "moderni" NON vanno più scalzi. Lei si è resa conto che avevo sentito tutto e si è sentita in grande imbarazzo, ma io l'ho abbracciata e la cosa è finita con grasse risate da parte di lei e del resto del parentado.

Che dire: è andato tutto alla grande!

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Messaggio  Young_barefooter Lun Giu 06 2016, 11:37

Mi stavo scordando il discorso albergo.
Per alloggiare abbiamo scelto la Locanda alla Stazione di Ponte nelle Alpi (BL) http://www.lalocandaallastazione.it/index.html - faccio volutamente pubblicità perchè l'hotel è davvero bello: confortevole, pulito, stiloso MA soprattutto barefoot-friendly!

Prima di arrivare ero in dubbio se indossare le infradito o se entrare direttamente scalzo.
Poi ho scelto la seconda opzione, tanto erano scalzi anche i bambini!
Siamo arrivati abbastanza presto e l'ingresso dell'hotel era chiuso, abbiamo telefonato e dopo qualche minuto è venuto ad aprirci il proprietario che non ha degnato nemmeno di uno sguardo i nostri piedi nudi. L'interno era molto piacevole, tutto parquet e soffici tappeti o pavimenti di piastrelle stile antico.
Poi siamo saliti nella nostra stanza dove abbiamo incontrato la moglie del proprietario (è un hotel a gestione familiare) che è rimasta stupita del fatto che Gabriele fosse scalzo ma gli abbiamo subito spiegato che andiamo scalzi abitualmente.

Il resto della permanenza in hotel (colazioni comprese) siamo sempre stati scalzi senza alcun problema tra i grandi sorrisi dei numerosi tedeschi anche loro alloggiati lì e la simpatia dei proprietari.
Camilla e Gabriele li hanno decisamente conquistati con la loro allegria e i proprietari li trattavano con affetto come se fossero stati i loro nipotini.

Anche qui un'ottima esperienza!
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Messaggio  paolo fratter Lun Giu 06 2016, 15:47

Ciao Sergio, complimenti per il tuo resoconto ed il servizio fotografico....bellissimi!

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Messaggio  Spyro Mar Giu 07 2016, 11:47

Complimenti per le tue avventure bellunesi. Io sono passato per Belluno giovedì mattina chè stavo andando a Segonzano, in Trentino, per un raduno tra amici di un sito che frequento dal 2 al 5 giugno. E' incredibile, ma io con il meteo ho avuto una fortuna pazzesca. Se giovedì pomeriggio dici che a Belluno pioveva a dirotto, tra i monti della Val di Cembra c'era il sole, con qualche cumulonembo vagante che non ci ha dato problemi. (ed ero partito dal Friuli che diluviava, e tornato domenica in Friuli con la grandine). A Segonzano ha piovuto solo il pomeriggio di sabato 4, per il resto ha tenuto miracolosamente, in barba alle previsioni pessime.
Ero alloggiato in una casa vacanza immersa in un bellissimo bosco e, nei momenti liberi, ho approfittato di fare quattro passi scalzi nei sentieri attorno. E anch'io sono stato azzeccato, ma con me ho sempre dietro la pinza antizecche e so come togliermele correttamente. Inoltre, sono vaccinato contro la TBE, una delle malattie (da quanto ne so, è la più grave) trasmesse dalle zecche quindi contro quella mi sento tranquillo e consiglio vivamente a tutti gli scalzisti amanti dei boschi di farlo. Tre vaccinazioni nel primo anno e un quarto richiamo dopo tre anni e, almeno in Friuli, questa vaccinazione è gratuita. Dopo aver rimosso le zecche (a secco, senza aggiungere creme od olii che è peggio) mi sono fatto una bella doccia calda e dopo ho cosparso un pò di crema per la pelle. I morsi sono migliorati il giorno dopo e il rossore è passato.
Quindi, quando si va per boschi in zone infestate...attenzione! Guardarsi spesso i piedi e le caviglie e controllarsi molto bene il corpo dopo l'escursione.
Ma mi sembra strano che a Segonzano in pochi minuti sono stato assaltato mentre a Predazzo, circa 40 km più a monte, in dieci giorni di camminate scalze nei boschi, non ne ho preso nemmeno una.
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Messaggio  disc Mar Giu 07 2016, 22:25

Belle gite anche queste, complimenti!
A proposito delle zecche, apro un nuovo topic per parlarne in dettaglio.

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Messaggio  Grand Choeur Mer Giu 15 2016, 16:26

young_barefooter ha scritto:[...] a parte il matrimonio e successivo rinfresco e poi cena in cui ho tenuto le scarpe [...]

Se vuoi, puoi farne a meno anche in queste occasioni.
Domenica ero invitato a un matrimonio.
Questa è stata la mia tenuta per tutto il tempo (al piede destro avevo anche un anellino). Oltretutto, una cugina dello sposo con le due bimbe mi hanno felicemente emulato per due-tre ore buone.

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