SCALZO ... PER NECESSITA'
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SCALZO ... PER NECESSITA'
Rientro da una settimana lunga di vacanze ottobrine che grazie a generose concessioni di sole e clima mite (per la stagione) ho potuto finalmente riassaporare il piacere del contatto diretto del piede con il suolo, scarpe e calze soltanto in occcasioni conviviali irrinunciabili, peril resto infradito o piedi nudi e basta.
Il tutto comunque in zona marittima (piacevoli guidate a piedi nudi, controlli pol strada senza problemi ... di piedi, ritempranti nuotate fuori stagione in spiagge praticameente deserte o al più frequentate da tedeschi o russi).
Breve parentesi di lavoro a Roma. Bene, trovandomi nella Città Eterna, per l'esatttezza dal 28/10, non potevo non approfittare dell'imperdibile concerto del - per me - mitico Burt BACHARACH.
Giove Pluvio ha fatto il resto: non poteva farmi mancare (a ripetizione per quasi 4 giorni consecutivi) dispettosi nubifragi in piena regola. Veniamo al fatto. Vi faccio fare due risate. A chi non crede mostrerò la foto fatta con il cellulare.
Pioveva, ora serale di punta, trovare un parcheggio intorno all'Auditorium della Conciliazione ... praticamente impensabile (non impossibile), opto subito per il "comodo" Gianicolo parking (chi è di Roma sa di cosa parlo), lascio l'auto senza problemi, mi rimetto le scarpe (guidavo senza per rilassarmi nel fuorioso traffico romano) e scendo dall'auto. Comincio ad avvertire frastuono di tempesta, mi affretto anche se ero in anticipo di 45 minuti ... arrivo al livello "0" per uscire ed incamminarmi verso Via della Conciliazione. Appena alzo gli occhi e vedo un gruppetto di aspiranti spettatori anche loro di tutto punto vestiti e calzati (quasi tutti diretti all'auditorium) ma bloccati nell'androne tra le rampe di scale mi allarmo: tuoni, fulmini, pioggia orizzontale modello uragano tropicale .... aspetto, non posso mica distruggere ombrello, rovinarmi abito e scarpe da .... Euro (mortacci ...). Niente, non spiove, qualcuno si butta nell'inferno, io no, non ci penso neppure, tanto prima o poi spiove. Mai fallace fu mia previsione. L'amica con cui mi trovavo si mette le mani nei capelli, mi dice di voltarmi a destra, un fiume d'acqua comincia scendere da entrambe le rampe di uscita, in pochi istanti invade l'androne. Tra il fugggi fuggi generale, indietreggio, sperando che le griglie di scarico rimangino questa fiumana. Niente. Siamo bloccati e chi decide comunque di fuggire ... decide di affrontare acqua altezza ginocchia. Sono quasi le 21.00, il concerto starà per iniziare (si, in realtà un'ora dopo, causa black out), basta, me ne infischio dell'abito (tanto c'è il lavasecco) e dell'ombrello (che voli pure...), ma le scarpe no, quelle non me le rovino. "Lampo di genio": in pochi istanti mi alzo i pantaloni sino al ginocchio, mi sfilo calzini e scarpe, sotto gli occhi sbigottiti degli altri (avranno pensato che stessi per fare uno streep fuori programma?), amica compresa. Sono pronto. Ombrello in una mano, scarpe e calze nell'altra. Si va o niente concerto: quando ribecco Bacharach in Italia?. Dal Colonnato al parterre dell'Auditorium un lungo e scivoloso, ma godereccio sguazzamento sui porfidi in una comunque pittoresca Via della Conciliazione divenuta praticamente un torrente in piena. Entro tranquillamente, mi rimetto al volo solo le scarpe, con stringhe semisciolte, calzini in una mano e ombrello dall'altra, entro e prendo posto, tra sguardi a metà tra lo stupito ma non molto (erano tutti fradici anche loro ...).
Mi siedo, via le scarpe. Intero concerto a piedi nudi, la mia amica getta la spugna, va in toilette, si toglie calze, si siede in platea, le appende con classe alla poltrona e pure lei (imbarazzatissima, neanche fosse nuda ...) assiste al concerto a piedi nudi. Non sopportava più scarpee calze bagnate ....
Per riprendere l'auto stessa storia: via calze e scarpe, quale occasione migliore? Sguardi di ilarità, un tipo distinto di tutto punto vestito ma fradicio si fa una risata plateale, mi metto a ridere anche io, ma chi se ne frega, col diluvio che c'era stato ... ma sottto soto ero alquanto originale: abito scuro con pantalone attorcigliato alle ginocchia, scarpe e calzini neri penzoloni in mano ....
Ci pensa la pavimentazione coperta dell'autosilo ad annerire le suole ultralavate dall'acqua piovana. C'è tempo per un cornetto di mezzzanotte in Via Britannia, decisamente più piacevole se gustato a piedi nudi!
Il tutto comunque in zona marittima (piacevoli guidate a piedi nudi, controlli pol strada senza problemi ... di piedi, ritempranti nuotate fuori stagione in spiagge praticameente deserte o al più frequentate da tedeschi o russi).
Breve parentesi di lavoro a Roma. Bene, trovandomi nella Città Eterna, per l'esatttezza dal 28/10, non potevo non approfittare dell'imperdibile concerto del - per me - mitico Burt BACHARACH.
Giove Pluvio ha fatto il resto: non poteva farmi mancare (a ripetizione per quasi 4 giorni consecutivi) dispettosi nubifragi in piena regola. Veniamo al fatto. Vi faccio fare due risate. A chi non crede mostrerò la foto fatta con il cellulare.
Pioveva, ora serale di punta, trovare un parcheggio intorno all'Auditorium della Conciliazione ... praticamente impensabile (non impossibile), opto subito per il "comodo" Gianicolo parking (chi è di Roma sa di cosa parlo), lascio l'auto senza problemi, mi rimetto le scarpe (guidavo senza per rilassarmi nel fuorioso traffico romano) e scendo dall'auto. Comincio ad avvertire frastuono di tempesta, mi affretto anche se ero in anticipo di 45 minuti ... arrivo al livello "0" per uscire ed incamminarmi verso Via della Conciliazione. Appena alzo gli occhi e vedo un gruppetto di aspiranti spettatori anche loro di tutto punto vestiti e calzati (quasi tutti diretti all'auditorium) ma bloccati nell'androne tra le rampe di scale mi allarmo: tuoni, fulmini, pioggia orizzontale modello uragano tropicale .... aspetto, non posso mica distruggere ombrello, rovinarmi abito e scarpe da .... Euro (mortacci ...). Niente, non spiove, qualcuno si butta nell'inferno, io no, non ci penso neppure, tanto prima o poi spiove. Mai fallace fu mia previsione. L'amica con cui mi trovavo si mette le mani nei capelli, mi dice di voltarmi a destra, un fiume d'acqua comincia scendere da entrambe le rampe di uscita, in pochi istanti invade l'androne. Tra il fugggi fuggi generale, indietreggio, sperando che le griglie di scarico rimangino questa fiumana. Niente. Siamo bloccati e chi decide comunque di fuggire ... decide di affrontare acqua altezza ginocchia. Sono quasi le 21.00, il concerto starà per iniziare (si, in realtà un'ora dopo, causa black out), basta, me ne infischio dell'abito (tanto c'è il lavasecco) e dell'ombrello (che voli pure...), ma le scarpe no, quelle non me le rovino. "Lampo di genio": in pochi istanti mi alzo i pantaloni sino al ginocchio, mi sfilo calzini e scarpe, sotto gli occhi sbigottiti degli altri (avranno pensato che stessi per fare uno streep fuori programma?), amica compresa. Sono pronto. Ombrello in una mano, scarpe e calze nell'altra. Si va o niente concerto: quando ribecco Bacharach in Italia?. Dal Colonnato al parterre dell'Auditorium un lungo e scivoloso, ma godereccio sguazzamento sui porfidi in una comunque pittoresca Via della Conciliazione divenuta praticamente un torrente in piena. Entro tranquillamente, mi rimetto al volo solo le scarpe, con stringhe semisciolte, calzini in una mano e ombrello dall'altra, entro e prendo posto, tra sguardi a metà tra lo stupito ma non molto (erano tutti fradici anche loro ...).
Mi siedo, via le scarpe. Intero concerto a piedi nudi, la mia amica getta la spugna, va in toilette, si toglie calze, si siede in platea, le appende con classe alla poltrona e pure lei (imbarazzatissima, neanche fosse nuda ...) assiste al concerto a piedi nudi. Non sopportava più scarpee calze bagnate ....
Per riprendere l'auto stessa storia: via calze e scarpe, quale occasione migliore? Sguardi di ilarità, un tipo distinto di tutto punto vestito ma fradicio si fa una risata plateale, mi metto a ridere anche io, ma chi se ne frega, col diluvio che c'era stato ... ma sottto soto ero alquanto originale: abito scuro con pantalone attorcigliato alle ginocchia, scarpe e calzini neri penzoloni in mano ....
Ci pensa la pavimentazione coperta dell'autosilo ad annerire le suole ultralavate dall'acqua piovana. C'è tempo per un cornetto di mezzzanotte in Via Britannia, decisamente più piacevole se gustato a piedi nudi!
Ares- Numero di messaggi : 169
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: SCALZO ... PER NECESSITA'
Ciao Ares,
l'anno scorso sono andato a sentire anche io un concerto di Bacharach all'opera di Sydney. Ho provato a entrare scalzo, ma non mi hanno lasciato e penso che non mi avrebbero lasciato entrare neanche con i flip-flops. Comunque dato che faceva piuttosto freddo avevo scarpe e calze nello zaino per cui non ho avuto problemi. Devo dire che e' stato uno dei concerti piu' brutti a cui abbia mai assistito. Ho avuto la sensazione di stare 2 ore nell'ascensore di un albergo americano con quelle musichette sdolcinate....
Saluti da Amburgo!
Augusto
l'anno scorso sono andato a sentire anche io un concerto di Bacharach all'opera di Sydney. Ho provato a entrare scalzo, ma non mi hanno lasciato e penso che non mi avrebbero lasciato entrare neanche con i flip-flops. Comunque dato che faceva piuttosto freddo avevo scarpe e calze nello zaino per cui non ho avuto problemi. Devo dire che e' stato uno dei concerti piu' brutti a cui abbia mai assistito. Ho avuto la sensazione di stare 2 ore nell'ascensore di un albergo americano con quelle musichette sdolcinate....
Saluti da Amburgo!
Augusto
Ospite- Ospite
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