Perché dovreste lasciare i bambini andare fuori scalzi

Alessia Santoro, "Moms Assistant Editor" del sito Popsugar ha scritto questo articolo:

http://www.popsugar.com/moms/Should-You-Let-Your-Kids-Barefoot-Outside-40396639

San Google traduttore:

http://translate.google.it/translate?sl=auto&tl=it&u=http%3A%2F%2Fwww.popsugar.com%2Fmoms%2FShould-You-Let-Your-Kids-Barefoot-Outside-40396639

Il nome è italiano, ma non mi sembra proprio la tipica mamma italiana che fa mettere ai figli la maglia di lana ad Agosto con 45° all'ombra.

Secondo me la moglie di young_barefooter l'ha letto, concorda con l'articolo, ma non lo ammetterà mai davanti al marito.

Probabilmente mia moglie l'ha letto... ma anche se così non fosse, la "prova vivente" che quanto spiegato dall'articolo corrisponde a verità ce l'ha davanti ogni giorno quando guarda i nostri figli giocare e correre scalzi e liberi!









Frequentando molto il parco del mio paese devo dire che purtroppo i genitori/nonni timorosi sono la maggioranza: quasi tutti hanno il terrore di vetri/spine/rametti pungenti/schifezze varie e non lasciano scalzi i bambini nemmeno se questi piangono e si disperano.

Invece il nostro parco è decisamente più pulito e sicuro di molti altri parchi cittadini che ho avuto modo di vedere. Più volte ho spiegato loro che il rapporto benefici/rischi è enormemente a favore dei benefici rispetto agli eventuali rischi e che anche in caso di piccoli "incidenti" la vaccinazione contro il tetano (che tutti i bambini all'età in cui sono grado di camminare dovrebbero aver fatto) è sufficiente a scongiurare eventuali rischi gravi per la salute - l'unico rischio serio potrebbero essere le siringhe ma negli ultimi anni mi sembra che il consumo di eroina per via endovenosa sia decisamente calato rispetto a qualche decennio fa - e comunque al mio paese non ne ho visto mai nemmeno l'ombra... Molti sembrano capire il discorso ed essere d'accordo ma praticamente nessuno osa lasciare scalzi i bambini.

Addirittura una nonna mi ha fatto tutto uno spiegone sui possibili rischi, consigliandomi di evitare assolutamente di lasciare mia figlia Camilla scalza. Quando ho ribattuto punto su punto a ciascuno dei "rischi" illustrati dalla gentile signora lei ha sfoderato il mitico argomento siringhe sperando di mettermi con le spalle al muro... Ma io ho ribattuto con la questione delle statistiche sul consumo di droga che vedono appunto come poco diffuso l'uso dell'eroina in vena e quindi l'ho definito un rischio statisticamente poco probabile.

Torno ancora sull'argomento con una riflessione più ampia: con la premessa che non voglio (e probabilmente non ne ho le capacità) di analizzare le cause della situazione che mi accingo a descrivere devo ammettere di percepire un clima di ignoranza e paura diffuse.

Ignoranza nel senso di limitata conoscenza, percezione e capacità (e voglia!) di comprendere e accettare le realtà (non certo sempre positive) del mondo in cui viviamo.
Paura come diretta conseguenza dell'ignoranza di cui sopra: tutto e tutti sono percepiti come un potenziale pericolo, la gente teme sempre di più il mondo esterno e si non può far altro che chiudersi a riccio nelle proprie convinzioni e nelle piccole cose su cui ha ancora l'illusione di avere il controllo.

Forse la paura è innata in noi italiani o sono le conseguenze della situazione del mondo in questo momento, ma credo che in questo "clima" sia difficile per molti trovare la serenità e la razionalità necessarie ad accettare lo scalzismo come pratica di vita sana per i propri figli/nipoti, almeno nel nostro Paese.

Quando qualcuno ti dice delle siringhe prova a chiedergli: "Quando è stata l'ultima volta che ne hai vista una in giro"?
Quasi sicuramente non sapranno cosa rispondere.

Grand Choeur ha scritto:Quando qualcuno ti dice delle siringhe prova a chiedergli: "Quando è stata l'ultima volta che ne hai vista una in giro"?
Quasi sicuramente non sapranno cosa rispondere.

Lo stesso approccio andrebbe applicato a coloro che si mostrano preoccupati per la mia salute sapendo che vado scalzo ovunque e mi chiedono "se non ho paura di prendere qualche malattia, con tutti gli stranieri che girano...". Se chiedessi loro di elencarmi almeno due di queste malattie probabilmente farebbero scena muta!

Pensa che l'ultima persona che mi ha fatto questo discorso sulle malattie degli stranieri è un'immigrata della Romania... Senti chi parla mi verrebbe da dire! Ovviamente non voglio assolutamente passare per razzista o intollerante, la mia era una battuta un po' provocatoria.

Un'altra signora mi ha detto che non andrebbe mai scalza per timore delle vespe/api, raccontandomi di quando è stata punta proprio al parco del mio paese e per giunta su di un piede da un'ape che le era entrata in un sandalo...
Mi veniva da ridere ma mi sono limitato a dirle che secondo me a piedi nudi sarebbe stato più difficile essere punta: il rischio di pestare un'ape esiste MA se la stessa ape dovesse penetrare nei sandali la puntura è inevitabile.

Proprio questo è capitato a mio nipote Riccardo, la madre non lo lascia scalzo nemmeno in casa ma passeggiando per prati è stato punto da un'ape che gli era entrata in un sandalo.

A questo punto oltre che i piedi scalzi bisognerebbe evitare anche le calzature aperte!

young_barefooter ha scritto:Un'altra signora mi ha detto che non andrebbe mai scalza per timore delle vespe/api, raccontandomi di quando è stata punta proprio al parco del mio paese e per giunta su di un piede da un'ape che le era entrata in un sandalo...
Mi veniva da ridere ma mi sono limitato a dirle che secondo me a piedi nudi sarebbe stato più difficile essere punta: il rischio di pestare un'ape esiste MA se la stessa ape dovesse penetrare nei sandali la puntura è inevitabile.
Proprio questo è capitato a mio nipote Riccardo, la madre non lo lascia scalzo nemmeno in casa ma passeggiando per prati è stato punto da un'ape che gli era entrata in un sandalo.
A questo punto oltre che i piedi scalzi bisognerebbe evitare anche le calzature aperte!

A me in effetti una volta è capitato di pestare una vespa/ape scalzo in un parco cittadino con le conseguenze spiacevoli e immaginabili per me ma soprattutto per la vespa/ape.
L'unica protezione sono in effetti le scarpe chiuse ma statisticamente non ne vale la pena.
Comunque sia ho avuto la conferma concreta che la natura (anche nel formato ridotto di parco cittadino) è in effetti un po' più pericolosa della città, e un marciapiede di asfalto è più onesto di un prato o di una spiaggia: "what you get is what you see"!

young_barefooter ha scritto:Probabilmente mia moglie l'ha letto... ma anche se così non fosse, la "prova vivente" che quanto spiegato dall'articolo corrisponde a verità ce l'ha davanti ogni giorno quando guarda i nostri figli giocare e correre scalzi e liberi!

Continua così: i tuoi bimbi hanno piedini perfetti (e conseguentemente, sani). Non permettere a nessuno di rovinarglieli.
Cari saluti

Appleseed ha scritto:
L'unica protezione sono in effetti le scarpe chiuse ma statisticamente non ne vale la pena.

Non bastano nemmeno quelle. Io una volta (nella mia vita pre-scalzo) nel bosco sono stato punto da una vespa (di quelle che fanno il nido sottoterra, non mi ricordo come si chiamano) nel polpaccio (e non perchè l'ho pestata, ma volava molto bassa e l'ho urtata).
Perciò.... rimano solo il preservativo integrale tuttocorpo ;-)

John & Jane ha scritto:
Continua così: i tuoi bimbi hanno piedini perfetti (e conseguentemente, sani). Non permettere a nessuno di rovinarglieli.
Cari saluti

Infatti! Mio figlio Gabriele, che ha sei anni e va frequentemente scalzo da 3-4 anni ha piedi molto più "sviluppati" dei miei, che vado a piedi nudi frequentemente (ovviamente all'inizio molto meno rispetto agli ultimi anni) dal lontano 2003 ma sono arrivato alla maggiore età sempre assolutamente scarpato. Basta osservare quanto sono distanziate lo sue dita rispetto alle mie (non soffrirà mai di frequenti unghie incarnite al contrario di me che ho dovuto "convivere" col podologo per anni!).

Non parliamo poi della piccola Camilla, una vera forza della natura: quando è nata lo scalzismo era oramai abitudine consolidata nella nostra famiglia, pertanto ha iniziato a muovere i primi passi (per fortuna era estate!) senza nemmeno l'ombra di inutili trappole per piedi. Sarà anche diverso carattere o perchè è femmina ma rispetto a Gabriele ha avuto uno sviluppo delle facoltà motorie e del coordinamento oculo-motorio davvero sorprendenti. Ora a due anni di vita ha capacità di muoversi con sicurezza nell'ambiente e forza muscolare degne di una bambina di almeno il doppio dei suoi anni.

Peccato solamente che a Settembre la Camilla inizierà l'asilo: in se la cosa è ottima, il problema è che in entrambi gli asili (parrocchiale e comunale) del mio paese NON si usa lasciare scalzi i bambini, nemmeno con le antiscivolo. Io ho chiesto a mia moglie di poter parlare con le maestre per spiegare che la bambina è abituata a stare scalza e gradirei che continuasse anche all'asilo ma lei è stata irremovibile e ha detto che è giusto che si adatti alle regole e al modo di vivere comune a tutti i bimbi parte di quella comunità, scarpe comprese... Comunque credo che non sarà questo a rovinare i suoi piedini.

In parte, credo che tua moglie abbia ragione perché, prima o poi, dovrà imparare a portarle, perlomeno a scuola. Però, per compromesso, la lascerei con sandali leggeri più possibile anche d'inverno. Credo che sia in grado da sola di dire quando ha freddo (o di toglierseli se proprio non li sopporta).

Grand Choeur ha scritto:Quando qualcuno ti dice delle siringhe prova a chiedergli: "Quando è stata l'ultima volta che ne hai vista una in giro"?
Quasi sicuramente non sapranno cosa rispondere.

Esatto, concordo. Capisco negli anni 80 che ci fu una preoccupante piaga dell'eroina. Ma personalmente l'ultima siringa che ho visto per terra l'avrò vista 23 anni fa (e di anni ne ho 28).

young_barefooter ha scritto:Un'altra signora mi ha detto che non andrebbe mai scalza per timore delle vespe/api, raccontandomi di quando è stata punta proprio al parco del mio paese e per giunta su di un piede da un'ape che le era entrata in un sandalo...
Mi veniva da ridere ma mi sono limitato a dirle che secondo me a piedi nudi sarebbe stato più difficile essere punta: il rischio di pestare un'ape esiste MA se la stessa ape dovesse penetrare nei sandali la puntura è inevitabile.

Proprio questo è capitato a mio nipote Riccardo, la madre non lo lascia scalzo nemmeno in casa ma passeggiando per prati è stato punto da un'ape che gli era entrata in un sandalo.

A questo punto oltre che i piedi scalzi bisognerebbe evitare anche le calzature aperte!

Questa è bella: una vespa l'ha punta perchè gli è entrata nel sandalo. Beh: sandali o meno; se voleva pungerti trovava lo stesso il modo di farlo. 'Ste bastarde

Ma le vespe possono pungere ovunque! Che discorso è? Credo che con i sandali se entrano non riuscendo ad uscire ti pungano se sei scalzo è meno probabile. Ma con simili discorsi uno dovrebbe stare sotto la famosa campana di vetro.
Per tua figlia fai bene a farla stare scalza più possibile ma prima o poi dovrà calzarsi. Spera che cresca come Pigreco ma è dura avere il carattere di affrontare prese in giro da compagni o rotture di scatole da professori per stare scalzi. So di adulti che vivono scalzi sempre ma sono pochi. Anche tra noi Paolo e pochi altri. Lui è in pensione altri fanno lavori particolari ma i più almeno per lavoro le devono mettere.

GECO ha scritto:Ma le vespe possono pungere ovunque! Che discorso è? Credo che con i sandali se entrano non riuscendo ad uscire ti pungano se sei scalzo è meno probabile. Ma con simili discorsi uno dovrebbe stare sotto la famosa campana di vetro.

Purtroppo le persone cresciute con il falso mito delle scarpe indispensabili tenderanno a vedere sempre e ovunque terribili pericoli per gli scalzi, anche se infondati e totalmente irrazionali.

GECO ha scritto:
Per tua figlia fai bene  a farla stare scalza più possibile ma prima o poi dovrà calzarsi. Spera che cresca come Pigreco ma è dura avere il carattere di affrontare prese in giro da compagni o rotture di scatole da professori per stare scalzi. So di adulti che vivono scalzi sempre ma sono pochi. Anche tra noi Paolo e pochi altri. Lui è in pensione altri fanno lavori particolari ma i più almeno per lavoro le devono mettere.

Sinceramente non punto a fare di mia figlia una scalzista "integrale": prima di tutto la scelta dovrebbe essere sua soltanto e anche se in futuro scegliesse di NON andare scalza, è doveroso per me rispettare le sue scelte - come del resto io stesso ho chiesto ai miei familiari di rispettare la mia scelta di andare scalzo. Per ora comunque la Camilla sembra decisamente "tosta", vedremo se crescendo saprà farsi valere come la nostra amica Pigreco!

Riguardo mio figlio Gabriele vale lo stesso principio di rispetto delle sue decisioni, ma pure lui è ancora troppo piccolo per fare consapevolmente una scelta coraggiosa e contro corrente come quella di rinunciare alle scarpe.
Al momento sembra cercare un punto di equilibrio tra i momenti in cui sta scalzo volentieri e quelli in cui prevale il desiderio di uniformarsi al modo di fare della maggioranza, soprattutto tra i compagni di scuola.
Quando infatti sono presenti i suoi compagni di classe (ovviamente perennemente scarpati anche al parco) sembra mostrare un lieve disagio a stare scalzo, in quei momenti noto che preferisce tenere le scarpe ed è molto restio quando gli consiglio di togliersele.
Vedremo!

Per ora penso che nella famiglia che ho costruito con mia moglie il seme dello scalzismo sia stato piantato con successo e pare aver attecchito, vedremo in futuro quanto sarà forte e rigogliosa la pianta che ne crescerà.

young_barefooter ha scritto:

GECO ha scritto:Ma le vespe possono pungere ovunque! Che discorso è? Credo che con i sandali se entrano non riuscendo ad uscire ti pungano se sei scalzo è meno probabile. Ma con simili discorsi uno dovrebbe stare sotto la famosa campana di vetro.

Purtroppo le persone cresciute con il falso mito delle scarpe indispensabili tenderanno a vedere sempre e ovunque terribili pericoli per gli scalzi, anche se infondati e totalmente irrazionali.

GECO ha scritto:
Per tua figlia fai bene  a farla stare scalza più possibile ma prima o poi dovrà calzarsi. Spera che cresca come Pigreco ma è dura avere il carattere di affrontare prese in giro da compagni o rotture di scatole da professori per stare scalzi. So di adulti che vivono scalzi sempre ma sono pochi. Anche tra noi Paolo e pochi altri. Lui è in pensione altri fanno lavori particolari ma i più almeno per lavoro le devono mettere.

Sinceramente non punto a fare di mia figlia una scalzista "integrale": prima di tutto la scelta dovrebbe essere sua soltanto e anche se in futuro scegliesse di NON andare scalza, è doveroso per me rispettare le sue scelte - come del resto io stesso ho chiesto ai miei familiari di rispettare la mia scelta di andare scalzo. Per ora comunque la Camilla sembra decisamente "tosta", vedremo se crescendo saprà farsi valere come la nostra amica Pigreco!

Riguardo mio figlio Gabriele vale lo stesso principio di rispetto delle sue decisioni, ma pure lui è ancora troppo piccolo per fare consapevolmente una scelta coraggiosa e contro corrente come quella di rinunciare alle scarpe.
Al momento sembra cercare un punto di equilibrio tra i momenti in cui sta scalzo volentieri e quelli in cui prevale il desiderio di uniformarsi al modo di fare della maggioranza, soprattutto tra i compagni di scuola.
Quando infatti sono presenti i suoi compagni di classe (ovviamente perennemente scarpati anche al parco) sembra mostrare un lieve disagio a stare scalzo, in quei momenti noto che preferisce tenere le scarpe ed è molto restio quando gli consiglio di togliersele.
Vedremo!

Per ora penso che nella famiglia che ho costruito con mia moglie il seme dello scalzismo sia stato piantato con successo e pare aver attecchito, vedremo in futuro quanto sarà forte e rigogliosa la pianta che ne crescerà.

Per me ciò che conta è che non si sia degli ottusi integralisti.........che ogni bimbo/a faccia le proprie scelte ,che non lo costringano a ''vergognarsi'' con i compagni e amici.......da adulti poi si vedrà,in base al carattere di ognuno.