Scalzo a spasso per l'Europa
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Scalzo a spasso per l'Europa
Hallo gente! Sono rientrato da pochi giorni dal mio tradizionale viaggetto che quest'anno è stato più Mitteleuropeo che mai. E come al solito piuttosto scalzo, col beneplacito della moglie. L'itinerario mi ha visto transitare dal San Bernardino (Svizzera) in direzione di Bregenz (Austria) e poi verso Innsbruck-Kufstein e Salisburgo. Nonostante qualche chilometro in più, e il costo del Tunnel dell'Arlberg, questa via mi permette di sfruttare meglio il bollino autostradale svizzero e risparmiare un sacco di costo autostradale fino al Brennero. Sono 14 euro e 60 fino a Varese, più 9 per il bollino austriaco (che oltre al Brennero va comunque pagato) e 10 per il tunnel. Sono 33,60 euro contro 44,50 fino al Brennero + 9 per l'autostrada austriaca e 8,50 per l'Europabrücke per un totale di 62. Quasi ci sta anche il bollino svizzero che io non conto perché lo acquisto a inizio anno e utilizzo molte volte.
Primo stop al Traumwerk (https://www.traumwerk.de/) uno straordinario museo del giocattolo messo su niente meno che da Hans-Peter Porsche, nipote del famoso Ferdinand Porsche (quello del Maggiolino), con ampio dispendio di mezzi (che lui ha) e con giocattoli di ogni genere: da quelli di legno di 5 centimetri a oggetti come l'incrociatore Garibaldi, fatto dalla Märklin nel 1909 (sì, proprio quella dei trenini) e che immagino che all'epoca in cui fu prodotto costasse come una Panda nuova oggi...
All'uscita del Museo, nel grande piazzale del parcheggio, mi sono trovato (alle 9 quand'ero arrivato non c'era nessuno) un intero raduno di camion d'epoca, compreso questo curioso autobus svizzero di marca FBW a un piano e ½.
Dopo ho proseguito verso nord di Salisburgo, sul lago Mattsee, dove un altro museo di un membro della famiglia Porsche (https://fahrtraum.at/) ricostruisce la carriera iniziale del nonno Ferdinand presso l'Austro-Daimler. La località è molto bella e il Museo al pari di quello del cugino anche se qui le auto sono vere, e anche un Maggiolino del 1942. A Mattsee c'é la ricostruzione di un villaggio Baiuvaro dell'età del ferro. Interessante perché quasi tutti i bambini e i genitori vi si aggiravano scalzi (vedi foto sulla destra).
Dal Salisburghese, lungo la strada del sale verso nord ho attraversato la Bohemia passando per Pilsen e alcune località molto belle fra cui il convento di Plasy, dov'é sepolto il famigerato Metternich di buona memoria e tutta la famiglia. Tornato in Germania mi sono diretto a Dresda, dove ho avuto due giorni di stop con tempo fresco al limite del freddo e un po' di pioggia, cosa che non ha impedito a qualcuno di andare in giro senza scarpe sulla piazza davanti alla Frauenkirche.
Vicino a Dresda ho voluto andare a vedere il museo delle porcellane di Meissen. Qui sono stato invitato - con molta cortesia devo dire - a indossare le scarpe e l'ho fatto perché ero con mia moglie e non avevo nessuna voglia di mettermi a questionare. Pazienza. Tanto appena finito ho rimesso le ciabatte nel tascapane e via!!!!
Da Meissen ho iniziato il rientro, via Lago di Costanza dove ho scoperto un altro nuovo museo di veicoli con la bellezza di 350 pezzi esposti, di cui più di metà trattori, fra i quali un raro testa calda marca Gambino di Chieri (TO) del 1920 che - secondo quanto dice internet -ne hanno fatti si e no una ventina.... Anche qui ovviamente scalzo. La parte agricola del museo era realizzata in un modo che è piaciuto molto a mia moglie, perché ogni tot trattori erano ricreati ambienti di lavoro d'epoca, molto ben realizzati, così da illustrare la storia coi lavori e gli attrezzi di una volta senza affidarla solo ai mezzi meccanici.
L'ultima tappa del mio viaggio, a poca distanza dal Lago di Costanza, non poteva essere che Appenzell, in Svizzera. Due notti di grande tranquillità prima di riaffrontare il balzo finale che mi riportava a casa. Non sono mancati anche qui alcuni piedi nudi oltre ai miei.
Una curiosità per i viaggiatori golosi. A 30 km da Appenzell in direzione nord-ovest, non lontano da San Gallo, ho scoperto una nuova fabbrica del cioccolato, visitabile e "assaggiabile": quella di Maestrani a Flawil (SG). Aquilino Maestrani, per la precisione, che, nell'800, si trasferì in Svizzera dove imparò a fare del buon cioccolato. Meno conosciuto di Lindt Suchard e Tobler, ma ottimo veramente. Valeva la pena di una breve deviazione lungo il ritorno.
Saluti edulcorati cacao 70%min.
Marco53
Primo stop al Traumwerk (https://www.traumwerk.de/) uno straordinario museo del giocattolo messo su niente meno che da Hans-Peter Porsche, nipote del famoso Ferdinand Porsche (quello del Maggiolino), con ampio dispendio di mezzi (che lui ha) e con giocattoli di ogni genere: da quelli di legno di 5 centimetri a oggetti come l'incrociatore Garibaldi, fatto dalla Märklin nel 1909 (sì, proprio quella dei trenini) e che immagino che all'epoca in cui fu prodotto costasse come una Panda nuova oggi...
All'uscita del Museo, nel grande piazzale del parcheggio, mi sono trovato (alle 9 quand'ero arrivato non c'era nessuno) un intero raduno di camion d'epoca, compreso questo curioso autobus svizzero di marca FBW a un piano e ½.
Dopo ho proseguito verso nord di Salisburgo, sul lago Mattsee, dove un altro museo di un membro della famiglia Porsche (https://fahrtraum.at/) ricostruisce la carriera iniziale del nonno Ferdinand presso l'Austro-Daimler. La località è molto bella e il Museo al pari di quello del cugino anche se qui le auto sono vere, e anche un Maggiolino del 1942. A Mattsee c'é la ricostruzione di un villaggio Baiuvaro dell'età del ferro. Interessante perché quasi tutti i bambini e i genitori vi si aggiravano scalzi (vedi foto sulla destra).
Dal Salisburghese, lungo la strada del sale verso nord ho attraversato la Bohemia passando per Pilsen e alcune località molto belle fra cui il convento di Plasy, dov'é sepolto il famigerato Metternich di buona memoria e tutta la famiglia. Tornato in Germania mi sono diretto a Dresda, dove ho avuto due giorni di stop con tempo fresco al limite del freddo e un po' di pioggia, cosa che non ha impedito a qualcuno di andare in giro senza scarpe sulla piazza davanti alla Frauenkirche.
Vicino a Dresda ho voluto andare a vedere il museo delle porcellane di Meissen. Qui sono stato invitato - con molta cortesia devo dire - a indossare le scarpe e l'ho fatto perché ero con mia moglie e non avevo nessuna voglia di mettermi a questionare. Pazienza. Tanto appena finito ho rimesso le ciabatte nel tascapane e via!!!!
Da Meissen ho iniziato il rientro, via Lago di Costanza dove ho scoperto un altro nuovo museo di veicoli con la bellezza di 350 pezzi esposti, di cui più di metà trattori, fra i quali un raro testa calda marca Gambino di Chieri (TO) del 1920 che - secondo quanto dice internet -ne hanno fatti si e no una ventina.... Anche qui ovviamente scalzo. La parte agricola del museo era realizzata in un modo che è piaciuto molto a mia moglie, perché ogni tot trattori erano ricreati ambienti di lavoro d'epoca, molto ben realizzati, così da illustrare la storia coi lavori e gli attrezzi di una volta senza affidarla solo ai mezzi meccanici.
L'ultima tappa del mio viaggio, a poca distanza dal Lago di Costanza, non poteva essere che Appenzell, in Svizzera. Due notti di grande tranquillità prima di riaffrontare il balzo finale che mi riportava a casa. Non sono mancati anche qui alcuni piedi nudi oltre ai miei.
Una curiosità per i viaggiatori golosi. A 30 km da Appenzell in direzione nord-ovest, non lontano da San Gallo, ho scoperto una nuova fabbrica del cioccolato, visitabile e "assaggiabile": quella di Maestrani a Flawil (SG). Aquilino Maestrani, per la precisione, che, nell'800, si trasferì in Svizzera dove imparò a fare del buon cioccolato. Meno conosciuto di Lindt Suchard e Tobler, ma ottimo veramente. Valeva la pena di una breve deviazione lungo il ritorno.
Saluti edulcorati cacao 70%min.
Marco53
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Scalzo a spasso per l'Europa
Ciao Marco, complimenti per il bel giro e le belle foto!
Niente male nemmeno l'avvistamento di altri camminatori scalzi, in Italia è cosa rarissima.
Tua moglie mi fa venire in mente mia moglie: lascia andare me (e i bimbi) tranquillamente scalzi ma è raro che si scalzi lei stessa, peccato.
Niente male nemmeno l'avvistamento di altri camminatori scalzi, in Italia è cosa rarissima.
Tua moglie mi fa venire in mente mia moglie: lascia andare me (e i bimbi) tranquillamente scalzi ma è raro che si scalzi lei stessa, peccato.
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
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