Scalzismo e università

Estrapolo qui un post di BarefootSoul dal thread "Persone che ci imitano":

Posto che non sono PiGreco e che la mia esperienza - risalendo ai primi anni duemila - è vecchissima, mi permetto di spendere due parole sull'argomento perché proprio ai tempi della mia prima laurea ho vissuto il mio periodo di massimo scalzismo.
L'ambiente era estremamente tollerante: nessun problema con i compagni di corso (moltissimi e di tutte le estrazioni, stiamo parlando dell'affollatissima facoltà di Lettere della Sapienza di Roma) e stessa situazione con i docenti.
A proposito di questi ultimi, prima degli esami presi la precauzione di presentarmi scalzo a ricevimento. Non accennai mai per primo ai miei piedi, ma tutti li notarono e ne chiesero conto, accordandomi infine un'ecumenica e benevola tolleranza.
Ricordo con particolare piacere il titolare di Glottologia, che in pieno luglio mi accolse all'orale con un sentitissimo «come la invidio», e una giovanissima assistente di Storia delle religioni, che dopo una lezione mi rivelò di aver praticato lo scalzismo «clandestino» ai tempi delle scuole e di averne perso coraggio e voglia col passare degli anni, pur continuando a stare scalza all'interno delle mura domestiche nella sola stagione calda.