Fermato in METROPOLITANA a Milano ... come sarà finita?

Dopo il diluvio di ieri, nel quale per Milano ad un certo punto mi sono ritrovato ad essere l'unico che ancora poteva permettersi di camminare in 3 cm d'acqua, oggi le strade pulitissime ed il clima ben mitigato mi hanno indotto a tornare sui miei passi ... ed anche oggi mi sono ritrovato a bighellonare in centro a Milano.
A metà pomeriggio mi raggiunge Stefano Poletti.
Colgo l'occasione per passare dal tabaccaio della centralissima via Dante (per i non milanesi è la via che dal Duomo porta al Castello) dove ci lavora un ragazzo ormai da tempo incuriosito ed interessato dal mio essere sempre a piedi nudi, così da "dimostrargli" che non sono l'unico.
Ad un certo punto mi telefona mia figlia per dirmi che vorrebbe venire a cena da me e quindi ci dirigiamo alla prima fermata della metropolitana per rientrare. Arrivati alle scale che conducono giù in metropolitana Stefano preferisce rimettersi le scarpe.
Chiacchieriamo e sono così serenamente beato nel mio piacere che mi accorgo solo all'ultimo momento che proprio dietro al tornello dal quale io sto per entrare si trova un controllore, una Signora (e lo scrivo volutamente con la S maiuscola). Mantengo il mio atteggiamento sereno e proseguo comunque con decisione. Subito dopo aver timbrato il biglietto la Signora mi apostrofa con un Buonasera accompagnato da un gran sorriso amichevole e mi dice "Lei lo sa, vero, che c'è un regolamento che vieta l'ingresso in metropolitana agli scalzi?". Aggiro la sua domanda rispondendo che io vivo scalzo e le scarpe le metto solo in ufficio e che al momento non ho ovviamente nulla con me, e lei, di rimando mi dice che lo vede che non ho nulla da mettere ma che stando al regolamento non potrei entrare. Velocemente le accenno all'esistenza del nostro Club e le faccio notare quanto sia benefico camminare a piedi nudi e lei, cosa mi dice? ... Sa che la invidio, io non ci riuscirei, ma la invidio. Vada pure però stia attento a non farsi male perché poi nessuno le pagherebbe eventuali danni personali, era mio dovere avvisarla.
Ci salutiamo molto cordialmente ed il sorriso iniziale non è mai venuto meno, dall'inizio alla fine, nè a me nè tantomeno a lei. Massima cordialità e grande rispetto.
Ancora una volta la SERENITÀ ha trionfato.
Non mi stancherò mai di ripeterlo: dobbiamo essere sereni con noi stessi quando andiamo in giro a piedi nudi. Solo così possiamo trasmettere correttamente la nostra normalità.

Ottimo e complimenti! Io non so se sarei stato capace di tanta serenità sapendo che, volente o nolente, sto per infrangere un regolamento, per quanto opinabile sia... Inoltre quando sono scalzo mi sento vulnerabilissimo...

Comunque meglio così, più ci facciamo conoscere e vedere e meglio è per tutti!!!

Danyscalzo ha scritto:.... più ci facciamo conoscere e vedere e meglio è per tutti!!!

Assolutamente d'accordo con te Dani.
Più la gente ci vede e più si può rendere conto che si può.
Il nostro messaggio sarà sempre quello di trasmettere normalità e, si sa, per la maggior parte delle persone "normalità" significa che lo fanno in tanti .......

Complimenti per la serenità con cui hai affrontato la cosa e complimenti anche alla Signora dell'ATM che è stata comprensiva.
Parliamoci chiaro ti è anche andata bene perché se trovavi una che si impuntava c'era poco da fare se non uscire.
Io non mi sono mai trovato in quella situazione perché vilmente preferisco ricalzarmi.
Non so come reagirei. Probabilmente ad un'educata osservazione del divieto se non avessi con me nulla per ricalzarmi, cosa che faccio raramente, avrei forse fatto finta di non sapere del divieto. Avrei risposto dicendo che sono anni che prendo il metro scalzo e nessuno mi ha mai detto nulla e quindi davo pere scontato che non fosse proibito.
Farei notare che non ho con me delle scarpe e se non posso prendere il metrò non saprei come andare ad un appuntamento.
Sperando che a quel punto come successo a te chiudano un occhio. In caso contrario non potrei fare altro che uscire e andare alla fermata più vicina del metro e ritentare perdendo però un po' di tempo.

Come dico sempre in questi casi: come gli altri ci percepiscono e si pongono nei nostri confronti dipende in buona parte dal nostro stesso atteggiamento. Se ci mostriamo titubanti, guardinghi e insicuri, oltre che attirare di più l'attenzione, partiamo svantaggiati nel caso in cui dovessimo difenderci da contestazioni o reazioni negative nei nostri confronti. Se al contrario ci mostriamo spontanei, a nostro agio e sicuri di noi stessi tutto è più facile.
E' questo il trucco, in realtà gli altri contano poco. Tutto sta nel saperci accettare con serenità e naturalezza per quello che siamo.
Ammetto che non è facile arrivare a questo ma vale la pena provarci!

Poi c'è da dire che in casi come quello raccontato da Mau bisogna sperare di avere a che fare con una persona dotata di buonsenso (e/o un minimo di senso pratico). Con gente intenzionata a far rispettare il regolamento alla lettera chiaramente non si scappa, possiamo essere sorridenti e gentili quanto vuoi ma se quello si impunta c'è poco da fare...