Tra aneddoti e neve
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Tra aneddoti e neve
Come di consueto qualche giorno fa, prima, che dell'abbondante nevicata nella mia zona scomparisse traccia, ho fatto la mia tradizionale passeggiate nella neve.
Per essere onesto speravo nonostante fosse passato qualche giorno che c'è ne fosse di più, ma col senno di poi devo dire che la non troppa neve è stata la cosa migliore. Perché la modesta quantità ha fatto si che i piedi rimanessero completamente sensibili, godendo a pieno ogni passo, senza avere quel senso di leggero intorpidimento e anestetizzazione che il grande freddo procura.
La metà è stata sempre la solita, l'anello nel bosco che circonda il lago del mio paesino, unito ad una temperatura più che fattibile (5-6 gradi) ha reso come sempre l'esperienza oltremodo soddisfacente.
Lascio qualche foto della passeggiata, ma prima aggiungo un piccolo aneddoto curioso e divertente.
Come più di qualcuno saprà la nostra termoregolazione fa sì che dopo esperienze del genere i piedi rimangano bollenti per le successive 3-4 ore . Bene, dopo la passeggiata avvenuta verso metà pomeriggio vado a casa del mio compagno e mettendoci sul divano, appoggio i piedi vicino ai suoi e subito mi guarda sorpreso chiedendomi com'è che le mie estremità fossero così calde. Dopo la mia spiegazione, neanche così troppo sorpreso esclama... Bene, da oggi in poi a posto che scaldare i tuoi piedi contro i miei nel letto la sera, te ne vai a farti un bel giretto scalzo e poi torni a dormire... Mi ha steso
Per essere onesto speravo nonostante fosse passato qualche giorno che c'è ne fosse di più, ma col senno di poi devo dire che la non troppa neve è stata la cosa migliore. Perché la modesta quantità ha fatto si che i piedi rimanessero completamente sensibili, godendo a pieno ogni passo, senza avere quel senso di leggero intorpidimento e anestetizzazione che il grande freddo procura.
La metà è stata sempre la solita, l'anello nel bosco che circonda il lago del mio paesino, unito ad una temperatura più che fattibile (5-6 gradi) ha reso come sempre l'esperienza oltremodo soddisfacente.
Lascio qualche foto della passeggiata, ma prima aggiungo un piccolo aneddoto curioso e divertente.
Come più di qualcuno saprà la nostra termoregolazione fa sì che dopo esperienze del genere i piedi rimangano bollenti per le successive 3-4 ore . Bene, dopo la passeggiata avvenuta verso metà pomeriggio vado a casa del mio compagno e mettendoci sul divano, appoggio i piedi vicino ai suoi e subito mi guarda sorpreso chiedendomi com'è che le mie estremità fossero così calde. Dopo la mia spiegazione, neanche così troppo sorpreso esclama... Bene, da oggi in poi a posto che scaldare i tuoi piedi contro i miei nel letto la sera, te ne vai a farti un bel giretto scalzo e poi torni a dormire... Mi ha steso
Mettlog91- Numero di messaggi : 153
Età : 33
Data d'iscrizione : 07.07.18
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Re: Tra aneddoti e neve
Mi sforzo di immaginare la faccia del prossimo passante quando vedrà le impronte scalze nella neve
Pape Satàn Aleppe- Numero di messaggi : 67
Data d'iscrizione : 12.11.22
Tra aneddoti e neve
Anche a me piacerebbe conoscere il pensiero di chi si imbatte in un'orma scalza nella neve, Purtroppo temo che non sia facile che qualcuno guardi dove mette i piedi e quindi possa scoprire siffatte orme.
Il che non è del tutto vero. A me accadde, durante una rara nevicata a Torino, di uscire di casa (scalzo) molto presto al mattino (diciamo intorno alle 6), facendomi la mia passeggiata rinfrescante ai Giardini Reali che ho la fortuna di avere giusto attraversando Corso San Maurizio dietro a casa. Verso le 7 sono rientrato, lasciando le mie impronte (neanche troppo piccole visto il 46 largo) assai vicine ai marciapiedi e alle auto parcheggiate. Una volta su in casa, guardando fuori dalla porta finestra della cucina, ho visto due automobilisti che si affannavano a togliere la neve dai vetri e uno dei due si accorgeva delle mie orme... E ha chiamato l'altro per fargliele vedere
Credo sia l'unica volta che ho potuto vivere di persona questo curioso momento.
Saluti tracciabili.
Marco53
Il che non è del tutto vero. A me accadde, durante una rara nevicata a Torino, di uscire di casa (scalzo) molto presto al mattino (diciamo intorno alle 6), facendomi la mia passeggiata rinfrescante ai Giardini Reali che ho la fortuna di avere giusto attraversando Corso San Maurizio dietro a casa. Verso le 7 sono rientrato, lasciando le mie impronte (neanche troppo piccole visto il 46 largo) assai vicine ai marciapiedi e alle auto parcheggiate. Una volta su in casa, guardando fuori dalla porta finestra della cucina, ho visto due automobilisti che si affannavano a togliere la neve dai vetri e uno dei due si accorgeva delle mie orme... E ha chiamato l'altro per fargliele vedere
Credo sia l'unica volta che ho potuto vivere di persona questo curioso momento.
Saluti tracciabili.
Marco53
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
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Re: Tra aneddoti e neve
Complimenti!
Se uno è passato dopo di te non può non aver notato le orme visto che quando vai in montagna è bene guardare dove si mettono i piedi.
Ma anche se incontri qualcuno credo che la faccia allibita non la riesca a mascherare.
Se uno è passato dopo di te non può non aver notato le orme visto che quando vai in montagna è bene guardare dove si mettono i piedi.
Ma anche se incontri qualcuno credo che la faccia allibita non la riesca a mascherare.
GECO- Numero di messaggi : 1085
Data d'iscrizione : 25.05.16
FrancoR18- Numero di messaggi : 497
Età : 36
Data d'iscrizione : 20.09.15
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