Aneddoti dal parco
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GECO
Young_barefooter
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Aneddoti dal parco
Lo scorso sabato io e i miei figli eravamo in un bel parco a Lodi. I prati erano ancora zuppi d'acqua e noi ci divertivamo a zampettare scalzi qua e la tra fango e pozzanghere.
A un certo punto un bambino di circa 5 anni ci nota e, dopo averci scrutati a lungo con attenzione, si avvicina.
Questo è l'esilarante dialogo che ne è seguito:
LUI: "Mettetevi immediatamente le scarpe, non si può stare scalzi! ... ... MA voi siete poveri?"
IO: "No, siamo ricchi! Solo che ci piace stare scalzi..."
LUI: "Quando sarò grande e lavorerò vi comprerò le scarpe!"
IO: "Grazie, che pensiero gentile. Ma credo non ci servano. E poi guarda che anche tu puoi stare scalzo anche senza essere povero!"
LUI: "MA io sono mooolto fortunato!"
IO: "Perchè?"
LUI: "Perchè io ho le scarpe!!!!"
IO: "Complimenti! Sei davvero fortunato"
Gabriele era piegato in due dalle risate...
Altro andeddoto.
Poco distante c'è un campetto da calcio in terra battuta, per metà ancora allagato. A un certo punto io e Gabriele iniziamo a camminare nel fango della parte allagata. Dai ragazzini che giocavano a pallone nella metà asciutta del campo ci notano e fermano il gioco all'improvviso guardandoci basiti. Uno grida: "Guarda quei due, che schifo!". Un altro: "Quelli non sono italiani!". Io mi avvicino con aria decisa e gli dico "Scusa, chi non è italiano???". Penso in quel momento avrebbero voluto sprofondarci in quel fango!
A un certo punto un bambino di circa 5 anni ci nota e, dopo averci scrutati a lungo con attenzione, si avvicina.
Questo è l'esilarante dialogo che ne è seguito:
LUI: "Mettetevi immediatamente le scarpe, non si può stare scalzi! ... ... MA voi siete poveri?"
IO: "No, siamo ricchi! Solo che ci piace stare scalzi..."
LUI: "Quando sarò grande e lavorerò vi comprerò le scarpe!"
IO: "Grazie, che pensiero gentile. Ma credo non ci servano. E poi guarda che anche tu puoi stare scalzo anche senza essere povero!"
LUI: "MA io sono mooolto fortunato!"
IO: "Perchè?"
LUI: "Perchè io ho le scarpe!!!!"
IO: "Complimenti! Sei davvero fortunato"
Gabriele era piegato in due dalle risate...
Altro andeddoto.
Poco distante c'è un campetto da calcio in terra battuta, per metà ancora allagato. A un certo punto io e Gabriele iniziamo a camminare nel fango della parte allagata. Dai ragazzini che giocavano a pallone nella metà asciutta del campo ci notano e fermano il gioco all'improvviso guardandoci basiti. Uno grida: "Guarda quei due, che schifo!". Un altro: "Quelli non sono italiani!". Io mi avvicino con aria decisa e gli dico "Scusa, chi non è italiano???". Penso in quel momento avrebbero voluto sprofondarci in quel fango!
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Aneddoti dal parco
Triste vedere che già a 5 anni i bambini sono pesantemente condizionati e non solo per lo scalzismo.
GECO- Numero di messaggi : 1085
Data d'iscrizione : 25.05.16
Re: Aneddoti dal parco
young_barefooter ha scritto: Penso in quel momento avrebbero voluto sprofondarci in quel fango!
...La mi fece scomparì.
Teresina un ti ci porto più...
_________________
L'impossibile non esiste.
Re: Aneddoti dal parco
Altro incontro simpatico, risalente a ieri.
Io e Gabriele - ma c'erano anche Alessandro (Sandmarc) e famiglia - eravamo (scalzi, of course!) in una fangosissima e ghiaiosa strada di campagna. Una signora resta sconvolta e allibita dopo aver notato che ero a piedi nudi e mi dice, sgranando gli occhi e con l'espressione inebetita, "MA lei è... SENZA PIEDI!".
"Senza scarpe intende dire, forse!" le rispondo... Poi le indico Gabriele che prontamente solleva un piede per mostrare le suole scalze ultra-fangose.
Lei è apparsa ancora più basita e non ha saputo che altro dire. A momenti sveniva...
Io e Gabriele - ma c'erano anche Alessandro (Sandmarc) e famiglia - eravamo (scalzi, of course!) in una fangosissima e ghiaiosa strada di campagna. Una signora resta sconvolta e allibita dopo aver notato che ero a piedi nudi e mi dice, sgranando gli occhi e con l'espressione inebetita, "MA lei è... SENZA PIEDI!".
"Senza scarpe intende dire, forse!" le rispondo... Poi le indico Gabriele che prontamente solleva un piede per mostrare le suole scalze ultra-fangose.
Lei è apparsa ancora più basita e non ha saputo che altro dire. A momenti sveniva...
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Aneddoti dal parco
L'altro giorno al parco di Borghetto Lodigiano si avvicina un ragazzo egiziano con al guinzaglio un cane pastore cecoslovacco che in quel momento aveva probabilmente deciso di sbranarmi, dato il modo in cui mi ringhiava e abbaiava.
Io arretro a distanza di sicurezza dal simpatico quattro-zampe e il ragazzo, con tono molto gentile e quasi timido mi chiede:
"Scusi ma lei come mai va sempre scalzo? Per caso è egiziano? Sa, da noi in Egitto è molto comune per i ragazzi girare scalzi... Quindi pensavo lei fosse egiziano...".
Io gli spiego che sono italiano e vado scalzo perchè mi trovo comodo senza scarpe. E poi gli faccio i complimenti per gli scalzisti egiziani, già che ci sono gli faccio i complimenti anche per il cane amichevole.
Ma sarà poi vero che in tanti vanno scalzi in Egitto...?
Io arretro a distanza di sicurezza dal simpatico quattro-zampe e il ragazzo, con tono molto gentile e quasi timido mi chiede:
"Scusi ma lei come mai va sempre scalzo? Per caso è egiziano? Sa, da noi in Egitto è molto comune per i ragazzi girare scalzi... Quindi pensavo lei fosse egiziano...".
Io gli spiego che sono italiano e vado scalzo perchè mi trovo comodo senza scarpe. E poi gli faccio i complimenti per gli scalzisti egiziani, già che ci sono gli faccio i complimenti anche per il cane amichevole.
Ma sarà poi vero che in tanti vanno scalzi in Egitto...?
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Aneddoti dal parco
young_barefooter ha scritto:L'altro giorno al parco di Borghetto Lodigiano si avvicina un ragazzo egiziano con al guinzaglio un cane pastore cecoslovacco che in quel momento aveva probabilmente deciso di sbranarmi, dato il modo in cui mi ringhiava e abbaiava.
Io arretro a distanza di sicurezza dal simpatico quattro-zampe e il ragazzo, con tono molto gentile e quasi timido mi chiede:
"Scusi ma lei come mai va sempre scalzo? Per caso è egiziano? Sa, da noi in Egitto è molto comune per i ragazzi girare scalzi... Quindi pensavo lei fosse egiziano...".
Io gli spiego che sono italiano e vado scalzo perchè mi trovo comodo senza scarpe. E poi gli faccio i complimenti per gli scalzisti egiziani, già che ci sono gli faccio i complimenti anche per il cane amichevole.
Ma sarà poi vero che in tanti vanno scalzi in Egitto...?
Due anni fa mi fu chiesto di dare lezioni di Italiano ad un ragazzo egiziano di 25 anni che aveva imparato a parlare benino la nostra lingua ma che aveva grosse difficoltà nello scritto. Durante le lezione avemmo modo di familiarizzare, e, un giorno, mi chiese come mai fossi sempre scalzo. Gli spiegai i motivi e gli chiesi se in Egitto non ci fosse l'abitudine, da parte di molti, ad andare scalzi. Lui mi rispose assolutamente di no (se non qualche anziano umile abituato così sin dall'infanzia). Del resto basta vedere le immagini di rari reportage realizzati in Egitto che la TV ci presenta per notare come la gente comune, ripresa, cammini con ai piedi scarpe o ciabatte.
In ogni caso, se anche si fosse diffusa questa "usanza", dobbiamo considerare che si tratta comunque di una cultura distante dalla nostra, così come è distante dalla nostra la cultura australiana, neozelandese, svedese ecc.
Noi abbiamo a che fare e dobbiamo "fare i conti" con la cultura di casa nostra, con i pregi, i difetti, le potenzialità e i limiti della nostra cultura, delle nostre abitudini, del nostro modo di stare tra la gente e con la gente.
Del resto, nella mia "carriera" di barefooter gli unici rimproveri "a denti stretti" che ho ricevuto per il fatto di essere scalzo, li ho ricevuti proprio da extracomunitari e Rom. Tranne casi rarissimi credo che agli Italiani non gliene possa imporatare di meno se stiamo scalzi o meno. Magari ci soffermiamo su singoli, rari episodi narrando qualche obiezione che possiamo ricevere da qualche passante occasionale e ci scordiamo delle centinaia di migliaia di persone che incrociamo per strada mentre camminiamo scalzi e che si fanno tranquillamente i fatti loro.
Capita che qualche bambino ( a cui i genitori proibiscono di stare scalzi), vedendoci, si possa meravigliare e, innocentemente e ingenuamente, chiederci il motivo del nostro comportamento, ma anche questi sono casi rari; per lo meno, a me non è più capitato da diversi anni.
Buon segno ? Segno di tolleranza ? Segno di maggior apertura mentale rispetto al passato ? Io penso semplicemente che si tratti del fatto che la gente ha perso l'abitudine di guardarsi intorno quando cammina per strada, di osservare, di cogliere alcuni particolari della realtà che ci circonda. La gente cammina per strada assorta nei suoi pensieri, nelle sue preoccupazioni, magari con la mente proiettata a quello che sta per fare di lì a pochi minuti. Tu hai raccontato alcuni episodi divertenti che si sono svolti nel contesto di un parco; luogo dove la gente normalmente si rilassa di più, e rilassandosi di più ha il tempo e la possibilità di osservare di più e di cogliere anche particolari o situazioni che nel quotidiano frenetico magari non percepisce. Io dico sempre che chi iniziasse oggi a camminare scalzo e, per paura, lo facesse in parchi e zone periferiferiche, farebbe meglio a farlo in pieno centro città; si confonderebbe con la gente e passerebbe quasi completamente inosservato.
Re: Aneddoti dal parco
Marc_63 ha scritto:
Due anni fa mi fu chiesto di dare lezioni di Italiano ad un ragazzo egiziano di 25 anni che aveva imparato a parlare benino la nostra lingua ma che aveva grosse difficoltà nello scritto. Durante le lezione avemmo modo di familiarizzare, e, un giorno, mi chiese come mai fossi sempre scalzo. Gli spiegai i motivi e gli chiesi se in Egitto non ci fosse l'abitudine, da parte di molti, ad andare scalzi. Lui mi rispose assolutamente di no (se non qualche anziano umile abituato così sin dall'infanzia). Del resto basta vedere le immagini di rari reportage realizzati in Egitto che la TV ci presenta per notare come la gente comune, ripresa, cammini con ai piedi scarpe o ciabatte.
In ogni caso, se anche si fosse diffusa questa "usanza", dobbiamo considerare che si tratta comunque di una cultura distante dalla nostra, così come è distante dalla nostra la cultura australiana, neozelandese, svedese ecc.
Noi abbiamo a che fare e dobbiamo "fare i conti" con la cultura di casa nostra, con i pregi, i difetti, le potenzialità e i limiti della nostra cultura, delle nostre abitudini, del nostro modo di stare tra la gente e con la gente.
Del resto, nella mia "carriera" di barefooter gli unici rimproveri "a denti stretti" che ho ricevuto per il fatto di essere scalzo, li ho ricevuti proprio da extracomunitari e Rom. Tranne casi rarissimi credo che agli Italiani non gliene possa imporatare di meno se stiamo scalzi o meno. Magari ci soffermiamo su singoli, rari episodi narrando qualche obiezione che possiamo ricevere da qualche passante occasionale e ci scordiamo delle centinaia di migliaia di persone che incrociamo per strada mentre camminiamo scalzi e che si fanno tranquillamente i fatti loro.
Capita che qualche bambino ( a cui i genitori proibiscono di stare scalzi), vedendoci, si possa meravigliare e, innocentemente e ingenuamente, chiederci il motivo del nostro comportamento, ma anche questi sono casi rari; per lo meno, a me non è più capitato da diversi anni.
Buon segno ? Segno di tolleranza ? Segno di maggior apertura mentale rispetto al passato ? Io penso semplicemente che si tratti del fatto che la gente ha perso l'abitudine di guardarsi intorno quando cammina per strada, di osservare, di cogliere alcuni particolari della realtà che ci circonda. La gente cammina per strada assorta nei suoi pensieri, nelle sue preoccupazioni, magari con la mente proiettata a quello che sta per fare di lì a pochi minuti. Tu hai raccontato alcuni episodi divertenti che si sono svolti nel contesto di un parco; luogo dove la gente normalmente si rilassa di più, e rilassandosi di più ha il tempo e la possibilità di osservare di più e di cogliere anche particolari o situazioni che nel quotidiano frenetico magari non percepisce. Io dico sempre che chi iniziasse oggi a camminare scalzo e, per paura, lo facesse in parchi e zone periferiferiche, farebbe meglio a farlo in pieno centro città; si confonderebbe con la gente e passerebbe quasi completamente inosservato.
Pure a me, infatti, sembrava molto strano che in Egitto sia così comune andare scalzi. Peraltro il ragazzo del mio paese, data la giovane età, quasi sicuramente è nato in Italia e non credo quindi sia cresciuto in Egitto, magari ci è stato solo qualche volta nelle vacanze estive. Che accomunasse i piedi scalzi a ciabatte/sandali che da loro mi sembra vadano per la maggiore? Boh!
Per quanto riguarda le nostrane genti credo anch'io che prevalga la scarsa attenzione per il prossimo o semplicemente per ciò che accade attorno a noi. Troppa diffidenza, troppo individualismo, troppi smartphone che assorbono occhi e cervello, troppa voglia di farsi i fatti propri. Azzardo anche troppa assuefazione a un certo decadimento morale, culturale e dei costumi: oramai si vede in giro di tutto e di più, tra gente tatuata, sbandati vari, maniaci della moda e chi più ne ha più ne metta... Magari gli scalzi passano proprio per l'ennesimo esemplare delle svariate specie di 'freaks' che popolano le nostre città al giorno d'oggi.
Comunque le diatribe socio-cultural-storiche non mi interessano: mi basta che mi lascino andare scalzo quando mi pare e piace senza rompere troppo le balle!
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Aneddoti dal parco
Sono assolutamente d'accordo con Marc63.
Da quando pratico più assiduamente lo scalzismo - ovvero, nei fatti, dall'anno scorso nelle stagioni buone - mi muovo esclusivamente in contesto cittadino, e le volte che qualcuno (bambino o adulto) mi ha notato si possono contare sulle dita di mezza mano.
E finora nessuno, dico nessuno, mi ha rivolto la parola (se si escludono i miei compagni al gruppo di sostegno psicologico, ma lì è una situazione diversa: spazio circoscritto, attesa dell'inizio dell'incontro, nient'altro da fare).
Può darsi che qualcuno mi abbia notato sugli autobus, specie quando parto dal capolinea e sono ancora quasi vuoti: e se hanno commentato lo hanno fatto a bassa voce, perché non mi sono mai accorto di niente.
Nei parchi non vado quasi mai, neanche calzato. Però in effetti potrei provare. Ci penserò.
Come ho detto altre volte, per chi volesse iniziare a praticare e avesse paura del giudizio degli altri non c'è epoca migliore di questa: con il 98% della popolazione annegato negli smartphone, nessuno noterà un singolo che cammina a piedi nudi.
(ripensavo al caso di quella ragazza di Bologna che è andata in giro completamente nuda: se ricordo bene il video ha camminato - ma con le scarpe !!! - per decine e decine di minuti, attraversando strade, incroci con semafori, ecc. Ed era pieno giorno, quindi non è uscita da qualche locale a notte fonda e magari avendo bevuto o essendosi fatta di chissà cosa non si rendeva conto di essere nuda o non gliene fregava: no, come ricorderete pareva nel pieno possesso delle sue facoltà mentali. Ma il semplice fatto che sia stata fermata dopo parecchio tempo, e non appena uscita di casa, dimostra - io credo - che ormai più nessuno si accorge di quello che gli capita intorno).
Da quando pratico più assiduamente lo scalzismo - ovvero, nei fatti, dall'anno scorso nelle stagioni buone - mi muovo esclusivamente in contesto cittadino, e le volte che qualcuno (bambino o adulto) mi ha notato si possono contare sulle dita di mezza mano.
E finora nessuno, dico nessuno, mi ha rivolto la parola (se si escludono i miei compagni al gruppo di sostegno psicologico, ma lì è una situazione diversa: spazio circoscritto, attesa dell'inizio dell'incontro, nient'altro da fare).
Può darsi che qualcuno mi abbia notato sugli autobus, specie quando parto dal capolinea e sono ancora quasi vuoti: e se hanno commentato lo hanno fatto a bassa voce, perché non mi sono mai accorto di niente.
Nei parchi non vado quasi mai, neanche calzato. Però in effetti potrei provare. Ci penserò.
Come ho detto altre volte, per chi volesse iniziare a praticare e avesse paura del giudizio degli altri non c'è epoca migliore di questa: con il 98% della popolazione annegato negli smartphone, nessuno noterà un singolo che cammina a piedi nudi.
(ripensavo al caso di quella ragazza di Bologna che è andata in giro completamente nuda: se ricordo bene il video ha camminato - ma con le scarpe !!! - per decine e decine di minuti, attraversando strade, incroci con semafori, ecc. Ed era pieno giorno, quindi non è uscita da qualche locale a notte fonda e magari avendo bevuto o essendosi fatta di chissà cosa non si rendeva conto di essere nuda o non gliene fregava: no, come ricorderete pareva nel pieno possesso delle sue facoltà mentali. Ma il semplice fatto che sia stata fermata dopo parecchio tempo, e non appena uscita di casa, dimostra - io credo - che ormai più nessuno si accorge di quello che gli capita intorno).
BarefootSoul- Numero di messaggi : 409
Età : 43
Data d'iscrizione : 07.03.16
Re: Aneddoti dal parco
BarefootSoul ha scritto:Sono assolutamente d'accordo con Marc63.
Da quando pratico più assiduamente lo scalzismo - ovvero, nei fatti, dall'anno scorso nelle stagioni buone - mi muovo esclusivamente in contesto cittadino, e le volte che qualcuno (bambino o adulto) mi ha notato si possono contare sulle dita di mezza mano.
E finora nessuno, dico nessuno, mi ha rivolto la parola (se si escludono i miei compagni al gruppo di sostegno psicologico, ma lì è una situazione diversa: spazio circoscritto, attesa dell'inizio dell'incontro, nient'altro da fare).
Può darsi che qualcuno mi abbia notato sugli autobus, specie quando parto dal capolinea e sono ancora quasi vuoti: e se hanno commentato lo hanno fatto a bassa voce, perché non mi sono mai accorto di niente.
Nei parchi non vado quasi mai, neanche calzato. Però in effetti potrei provare. Ci penserò.
Come ho detto altre volte, per chi volesse iniziare a praticare e avesse paura del giudizio degli altri non c'è epoca migliore di questa: con il 98% della popolazione annegato negli smartphone, nessuno noterà un singolo che cammina a piedi nudi.
(ripensavo al caso di quella ragazza di Bologna che è andata in giro completamente nuda: se ricordo bene il video ha camminato - ma con le scarpe !!! - per decine e decine di minuti, attraversando strade, incroci con semafori, ecc. Ed era pieno giorno, quindi non è uscita da qualche locale a notte fonda e magari avendo bevuto o essendosi fatta di chissà cosa non si rendeva conto di essere nuda o non gliene fregava: no, come ricorderete pareva nel pieno possesso delle sue facoltà mentali. Ma il semplice fatto che sia stata fermata dopo parecchio tempo, e non appena uscita di casa, dimostra - io credo - che ormai più nessuno si accorge di quello che gli capita intorno).
Personalmente vengo visto tutti i giorni in stazione/treno da decine di persone che viaggiano più o meno nei miei stessi orari. Tra l'altro mi vedono al mattino con le scarpe e al pomeriggio scalzo! Probabilmente questo mi rende ancora più strano e particolare agli occhi di chi guarda. Però un po' alla volta mi sto abituando anche a questo. A un certo punto saranno fatti miei quando e se mettere o non mettere le scarpe!
Alla fine faccio questa cosa da un paio di anni, inverno o estate che sia e fino ad'ora quasi nessuno mi ha mai rivolto domande o semplicemente la parola. Peraltro le poche persone che hanno avuto il coraggio di chiedermi come mai andassi scalzo si sono mostrate entusiaste della mia scelta e siamo diventati amici (per quanto possono esserlo delle persone che si incontrano per 1-2 minuti al giorno!).
In fin dei conti le scarpe sono un capo di abbigliamento come un'altro, è il valore simbolico che gli diamo a rendere le cose così complicate. Una persona potrebbe, ad esempio, indossare una giacca elegante al mattino quando va in ufficio e poi alla sera lasciare la stessa giacca in auto e andarsene in camicia a fare l'aperitivo al bar. O io potrei mettere la sciarpa al mattino perchè fa più freddo e toglierla all'uscita dal lavoro perchè alle 16 fa più caldo del mattino, MA non passerei certamente per tipo strano per questo.
Per le scarpe dovrebbe essere la stessa cosa: al mattino mi sento di indossarle per sentirmi a mio agio in ufficio e per non doverle indossare con i piedi sporchi. Al pomeriggio invece la situazione formale dell'ufficio è conclusa e quindi posso mettermi comodo come sono abituato nel tempo libero. Un neozelandese probabilmente ragionerebbe esattamente così!
Per quanto riguarda la ragazza nuda a Bologna penso che in molti se ne siano eccorti eccome! Probabilmente dato il periodo estivo delle ferie (mi pare fosse poco dopo Ferragosto) c'era meno gente in giro per la città, e dato che la lei si spostava magari è passato del tempo tra la prima segnalazione alla Polizia e il momento in cui una pattuglia è riuscita effettivamente a trovarla e fermarla. Poi sono d'accordissimo sul fatto che molto spesso la gente non si accorge nemmeno di ciò che succede a un palmo dal loro naso!
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Aneddoti dal parco
young_barefooter ha scritto:BarefootSoul ha scritto:Sono assolutamente d'accordo con Marc63.
Da quando pratico più assiduamente lo scalzismo - ovvero, nei fatti, dall'anno scorso nelle stagioni buone - mi muovo esclusivamente in contesto cittadino, e le volte che qualcuno (bambino o adulto) mi ha notato si possono contare sulle dita di mezza mano.
E finora nessuno, dico nessuno, mi ha rivolto la parola (se si escludono i miei compagni al gruppo di sostegno psicologico, ma lì è una situazione diversa: spazio circoscritto, attesa dell'inizio dell'incontro, nient'altro da fare).
Può darsi che qualcuno mi abbia notato sugli autobus, specie quando parto dal capolinea e sono ancora quasi vuoti: e se hanno commentato lo hanno fatto a bassa voce, perché non mi sono mai accorto di niente.
Nei parchi non vado quasi mai, neanche calzato. Però in effetti potrei provare. Ci penserò.
Come ho detto altre volte, per chi volesse iniziare a praticare e avesse paura del giudizio degli altri non c'è epoca migliore di questa: con il 98% della popolazione annegato negli smartphone, nessuno noterà un singolo che cammina a piedi nudi.
(ripensavo al caso di quella ragazza di Bologna che è andata in giro completamente nuda: se ricordo bene il video ha camminato - ma con le scarpe !!! - per decine e decine di minuti, attraversando strade, incroci con semafori, ecc. Ed era pieno giorno, quindi non è uscita da qualche locale a notte fonda e magari avendo bevuto o essendosi fatta di chissà cosa non si rendeva conto di essere nuda o non gliene fregava: no, come ricorderete pareva nel pieno possesso delle sue facoltà mentali. Ma il semplice fatto che sia stata fermata dopo parecchio tempo, e non appena uscita di casa, dimostra - io credo - che ormai più nessuno si accorge di quello che gli capita intorno).
Personalmente vengo visto tutti i giorni in stazione/treno da decine di persone che viaggiano più o meno nei miei stessi orari. Tra l'altro mi vedono al mattino con le scarpe e al pomeriggio scalzo! Probabilmente questo mi rende ancora più strano e particolare agli occhi di chi guarda. Però un po' alla volta mi sto abituando anche a questo. A un certo punto saranno fatti miei quando e se mettere o non mettere le scarpe!
Alla fine faccio questa cosa da un paio di anni, inverno o estate che sia e fino ad'ora quasi nessuno mi ha mai rivolto domande o semplicemente la parola. Peraltro le poche persone che hanno avuto il coraggio di chiedermi come mai andassi scalzo si sono mostrate entusiaste della mia scelta e siamo diventati amici (per quanto possono esserlo delle persone che si incontrano per 1-2 minuti al giorno!).
In fin dei conti le scarpe sono un capo di abbigliamento come un'altro, è il valore simbolico che gli diamo a rendere le cose così complicate. Una persona potrebbe, ad esempio, indossare una giacca elegante al mattino quando va in ufficio e poi alla sera lasciare la stessa giacca in auto e andarsene in camicia a fare l'aperitivo al bar. O io potrei mettere la sciarpa al mattino perchè fa più freddo e toglierla all'uscita dal lavoro perchè alle 16 fa più caldo del mattino, MA non passerei certamente per tipo strano per questo.
Per le scarpe dovrebbe essere la stessa cosa: al mattino mi sento di indossarle per sentirmi a mio agio in ufficio e per non doverle indossare con i piedi sporchi. Al pomeriggio invece la situazione formale dell'ufficio è conclusa e quindi posso mettermi comodo come sono abituato nel tempo libero. Un neozelandese probabilmente ragionerebbe esattamente così!
Per quanto riguarda la ragazza nuda a Bologna penso che in molti se ne siano eccorti eccome! Probabilmente dato il periodo estivo delle ferie (mi pare fosse poco dopo Ferragosto) c'era meno gente in giro per la città, e dato che la lei si spostava magari è passato del tempo tra la prima segnalazione alla Polizia e il momento in cui una pattuglia è riuscita effettivamente a trovarla e fermarla. Poi sono d'accordissimo sul fatto che molto spesso la gente non si accorge nemmeno di ciò che succede a un palmo dal loro naso!
Esattamente.
Ed è la stessa "strategia" che attuo per spiegare questo modo di fare così "strano" per molti. Avere o meno le scarpe è come indossare oggi il cappello e domani no. Oggi indosso la camicia? Domani una polo. Fine
FrancoR18- Numero di messaggi : 497
Età : 36
Data d'iscrizione : 20.09.15
Re: Aneddoti dal parco
Ieri ho approfittato dei 28 °C di temperatura a Milano per fare il giro più lungo del solito (scalzo, of course!) verso la stazione dopo il lavoro.
A un certo punto sono passato davanti a una scuola dove, vicino al cancello, un gruppo di genitori e nonni era in attesa dell'orario di uscita dei ragazzi: una signora sui 70 anni, indicandomi al marito, ha detto a voce alta "Guarda che bello camminare scalzi!".
Ogni tanto capitano anche commenti positivi!
In effetti in una giornata calda come quella di ieri credo che in tanti abbiano invidiato la leggerezza dei miei piedi liberi dalle scarpe!
Peccato non capiti mai che qualcuno decida di imitarmi...
A un certo punto sono passato davanti a una scuola dove, vicino al cancello, un gruppo di genitori e nonni era in attesa dell'orario di uscita dei ragazzi: una signora sui 70 anni, indicandomi al marito, ha detto a voce alta "Guarda che bello camminare scalzi!".
Ogni tanto capitano anche commenti positivi!
In effetti in una giornata calda come quella di ieri credo che in tanti abbiano invidiato la leggerezza dei miei piedi liberi dalle scarpe!
Peccato non capiti mai che qualcuno decida di imitarmi...
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Aneddoti dal parco
Stavo ripensando al commento di quel bambino : "Quando sarò grande lavorerò e vi comprerò le scarpe".
E' molto ottimista a pensare che troverà un lavoro ! E con uno stipendio tale da permettergli non solo di vivere dignitosamente, ma anche di fare beneficenza !
Ah, la beata ingenuità dell'infanzia...
E' molto ottimista a pensare che troverà un lavoro ! E con uno stipendio tale da permettergli non solo di vivere dignitosamente, ma anche di fare beneficenza !
Ah, la beata ingenuità dell'infanzia...
BarefootSoul- Numero di messaggi : 409
Età : 43
Data d'iscrizione : 07.03.16
Pagina 1 di 1
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