Ritorno a Medjugorje
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Ritorno a Medjugorje
Quest'anno sono tornato a Medjugorje al festival dei giovani.
Sono partito in aereo con un organizzazione e per mie paranoie non mi sono presentato direttamente scalzo ma in sandali (dandomi poi del pirla per non averlo fatto).
Unico con solo bagaglio a mano presumo anche per il fatto che molti portano più paia di scarpe tipo sandali leggeri o infradito ma in valigia scarpe più pensanti per salire le 2 colline (quella delle apparizioni e quella della croce) dove tra l'altro è noto che molti ci salgono scalzi.
Arrivati là mi sono scalzato e mi sono incamminato dall'albergo alla collina per conto mio. Mi sono reso conto che il percorso tra i campi che anni fa facevo senza problemi anche sulla ghiaia ora mi dava fastidio. Infatti quest'anno ho fatto ben poco scalzo e si vede...
Arrivato alla collina come al solito vedo subito altri pellegrini che salgono scalzi.
Quando sono tornato il giorno dopo con il gruppo solo 1 signora (su 26 partecipanti) sale scalza e scende con le scarpe.
Mi imbarazzano i complimenti anche perché basta guardarsi attorno per vedere che almeno il 10% di chi sale e scende dalla collina lo fa scalzo.
La cosa che più mi è piaciuta è stata la salita di notte del Krizevac (montagna con la croce dove c'è la via crucis) che chiude il festival dei giovani. In quell'occasione migliaia di persone salgono sulla montagna e anche se è notte sono molti gli scalzi. Io sono stato l'unico del gruppo che è andato visto che con il gruppo si era saliti di giorno (cosa tra l'altro più impegnativa visto il caldo anche se chiaramente di notte si deve fare più attenzione ma con una pila non ci sono problemi). Sono quindi salito insieme ad un grande gruppo credo di ungheresi di cui almeno 20 scalzi con alcune ragazze davvero toste che salivano senza pila e con passo spedito superando calzati. E' vero che essendo in tanti il percorso era illuminato ma in alcuni punti senza qualcuno vicino con la pila vuol dire procedere alla cieca senza vedere dove metti i piedi ma la cosa non gli recava alcun problema.
Ho visto con piacere che dopo il primo giorno un po' difficoltoso ho ripreso a muovermi discretamente bene anche se pecco di agilità ed equilibrio.
Qui faccio alcune considerazioni:
1) come al solito gli stranieri (prevalentemente croati e dell'est Europa) alzano il numero di scalzi rispetto a noi italiani. Vedi anche bambini che salgono scalzi senza battere ciglio.
2) Se alcuni vedi che fanno fatica ho trovato soprattutto scendendo dal Krizevac delle ragazze ma non solo che scendevano davvero molto veloci tanto che non sono riuscito a starle dietro. E' davvero ammirevole vedere con quale facilità e naturalezza scendano da una collina a tratti ripida e sempre con pietre che se sbagli qualcosa ti becchi dei colpi da vedere la Madonna... Ragazze che poi giunte alla fine si rimettono le scarpe o sandali ma che evidentemente hanno una certa dimestichezza ad andare scalze.
3) Mi stupisco che i miei compagni si meraviglino che io faccia questa cosa scalzo vedendo che molti altri la fanno. E mi stupisco che più di uno mi abbia detto che voleva farlo però non se la sentiva. Gli ho detto se volevi farlo potevi provare se poi vedevi che era così difficile ti rimettevi le scarpe proprio non capisco dove sia il problema.
Sono partito in aereo con un organizzazione e per mie paranoie non mi sono presentato direttamente scalzo ma in sandali (dandomi poi del pirla per non averlo fatto).
Unico con solo bagaglio a mano presumo anche per il fatto che molti portano più paia di scarpe tipo sandali leggeri o infradito ma in valigia scarpe più pensanti per salire le 2 colline (quella delle apparizioni e quella della croce) dove tra l'altro è noto che molti ci salgono scalzi.
Arrivati là mi sono scalzato e mi sono incamminato dall'albergo alla collina per conto mio. Mi sono reso conto che il percorso tra i campi che anni fa facevo senza problemi anche sulla ghiaia ora mi dava fastidio. Infatti quest'anno ho fatto ben poco scalzo e si vede...
Arrivato alla collina come al solito vedo subito altri pellegrini che salgono scalzi.
Quando sono tornato il giorno dopo con il gruppo solo 1 signora (su 26 partecipanti) sale scalza e scende con le scarpe.
Mi imbarazzano i complimenti anche perché basta guardarsi attorno per vedere che almeno il 10% di chi sale e scende dalla collina lo fa scalzo.
La cosa che più mi è piaciuta è stata la salita di notte del Krizevac (montagna con la croce dove c'è la via crucis) che chiude il festival dei giovani. In quell'occasione migliaia di persone salgono sulla montagna e anche se è notte sono molti gli scalzi. Io sono stato l'unico del gruppo che è andato visto che con il gruppo si era saliti di giorno (cosa tra l'altro più impegnativa visto il caldo anche se chiaramente di notte si deve fare più attenzione ma con una pila non ci sono problemi). Sono quindi salito insieme ad un grande gruppo credo di ungheresi di cui almeno 20 scalzi con alcune ragazze davvero toste che salivano senza pila e con passo spedito superando calzati. E' vero che essendo in tanti il percorso era illuminato ma in alcuni punti senza qualcuno vicino con la pila vuol dire procedere alla cieca senza vedere dove metti i piedi ma la cosa non gli recava alcun problema.
Ho visto con piacere che dopo il primo giorno un po' difficoltoso ho ripreso a muovermi discretamente bene anche se pecco di agilità ed equilibrio.
Qui faccio alcune considerazioni:
1) come al solito gli stranieri (prevalentemente croati e dell'est Europa) alzano il numero di scalzi rispetto a noi italiani. Vedi anche bambini che salgono scalzi senza battere ciglio.
2) Se alcuni vedi che fanno fatica ho trovato soprattutto scendendo dal Krizevac delle ragazze ma non solo che scendevano davvero molto veloci tanto che non sono riuscito a starle dietro. E' davvero ammirevole vedere con quale facilità e naturalezza scendano da una collina a tratti ripida e sempre con pietre che se sbagli qualcosa ti becchi dei colpi da vedere la Madonna... Ragazze che poi giunte alla fine si rimettono le scarpe o sandali ma che evidentemente hanno una certa dimestichezza ad andare scalze.
3) Mi stupisco che i miei compagni si meraviglino che io faccia questa cosa scalzo vedendo che molti altri la fanno. E mi stupisco che più di uno mi abbia detto che voleva farlo però non se la sentiva. Gli ho detto se volevi farlo potevi provare se poi vedevi che era così difficile ti rimettevi le scarpe proprio non capisco dove sia il problema.
GECO- Numero di messaggi : 1082
Data d'iscrizione : 25.05.16
A Grand Choeur, FrancoR18 e nikytuky94 piace questo messaggio.
Re: Ritorno a Medjugorje
GECO ha scritto:
3) Mi stupisco che i miei compagni si meraviglino che io faccia questa cosa scalzo vedendo che molti altri la fanno. E mi stupisco che più di uno mi abbia detto che voleva farlo però non se la sentiva. Gli ho detto se volevi farlo potevi provare se poi vedevi che era così difficile ti rimettevi le scarpe proprio non capisco dove sia il problema.
Direi il classico complesso del "vorrei ma non posso" (cosa poi?). Ed è capitato anche a me: ammirazione per la cosa e/o stupore "ma come fai? Ma non ti fa male?" ma guai a provare se li inviti a farlo per imprecisati motivi. Basta togliersi le scarpe e andare per gradi. Fine, non è difficile O forse "noi" facciamo "cose" sovrumane?
FrancoR18- Numero di messaggi : 497
Età : 36
Data d'iscrizione : 20.09.15
Re: Ritorno a Medjugorje
Parlo per me, ma immagino riguardi un po' tutti i più insicuri...
Il solo fatto di immaginare di essere diversi dal gruppo, dalle persone che ci circondano, a volte è sufficiente per far sì che un minimo di volontà scompaia e che quindi si prosegua sempre sulla stessa strada, adeguandosi alle usanze comuni, e mai provando qualcosa di diverso che possa in qualche modo staccarci dalla normalità (come viene intesa nella nostra società ovviamente).
Io mi rendo conto che negli ultimi anni mi interesso molto meno del pensiero delle altre persone e forse è anche per questo che ho iniziato a camminare a piedi scalzi con meno problemi. Credo che in questo contesto tante volte non è la paura dello sporco, della possibilità di farsi male o di prendere qualche presunta malattia che potrebbe fermare una persona a provare a stare a piedi nudi, ma è piuttosto il pensiero dei commenti che potrebbero fare le altre persone.
Immagino che ne abbiate già parlato a lungo nel forum di queste cose eppure io non trovo altre motivazioni più valide di questa: la paura mentale è, per quanto mi riguarda, l'ostacolo più grande da abbattere per riuscire ad evadere dalle regole sociali, non parlo di Leggi ovviamente, solo di regole di convivenza civile
Il solo fatto di immaginare di essere diversi dal gruppo, dalle persone che ci circondano, a volte è sufficiente per far sì che un minimo di volontà scompaia e che quindi si prosegua sempre sulla stessa strada, adeguandosi alle usanze comuni, e mai provando qualcosa di diverso che possa in qualche modo staccarci dalla normalità (come viene intesa nella nostra società ovviamente).
Io mi rendo conto che negli ultimi anni mi interesso molto meno del pensiero delle altre persone e forse è anche per questo che ho iniziato a camminare a piedi scalzi con meno problemi. Credo che in questo contesto tante volte non è la paura dello sporco, della possibilità di farsi male o di prendere qualche presunta malattia che potrebbe fermare una persona a provare a stare a piedi nudi, ma è piuttosto il pensiero dei commenti che potrebbero fare le altre persone.
Immagino che ne abbiate già parlato a lungo nel forum di queste cose eppure io non trovo altre motivazioni più valide di questa: la paura mentale è, per quanto mi riguarda, l'ostacolo più grande da abbattere per riuscire ad evadere dalle regole sociali, non parlo di Leggi ovviamente, solo di regole di convivenza civile
nikytuky94- Numero di messaggi : 175
Età : 30
Data d'iscrizione : 09.03.23
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Re: Ritorno a Medjugorje
nikytuky94 ha scritto:Parlo per me, ma immagino riguardi un po' tutti i più insicuri...
Il solo fatto di immaginare di essere diversi dal gruppo, dalle persone che ci circondano, a volte è sufficiente per far sì che un minimo di volontà scompaia e che quindi si prosegua sempre sulla stessa strada, adeguandosi alle usanze comuni, e mai provando qualcosa di diverso che possa in qualche modo staccarci dalla normalità (come viene intesa nella nostra società ovviamente).
Io mi rendo conto che negli ultimi anni mi interesso molto meno del pensiero delle altre persone e forse è anche per questo che ho iniziato a camminare a piedi scalzi con meno problemi. Credo che in questo contesto tante volte non è la paura dello sporco, della possibilità di farsi male o di prendere qualche presunta malattia che potrebbe fermare una persona a provare a stare a piedi nudi, ma è piuttosto il pensiero dei commenti che potrebbero fare le altre persone.
Immagino che ne abbiate già parlato a lungo nel forum di queste cose eppure io non trovo altre motivazioni più valide di questa: la paura mentale è, per quanto mi riguarda, l'ostacolo più grande da abbattere per riuscire ad evadere dalle regole sociali, non parlo di Leggi ovviamente, solo di regole di convivenza civile
Come dico sempre "Il vero nemico del barefooter è il barefooter stesso".
Lo affermo per esperienza personale dato che - a parte sporadici casi in cui mi è stato esplicitamente negato l'accesso da qualche parte in quanto scalzo - sono io stesso che a volte rinuncio in partenza a stare scalzo in situazioni che a priori ritengo potrebbero darmi imbarazzo o crearmi problemi di natura sociale.
Questo perchè io stesso sono un insicuro e do eccessiva rilevanza a ciò che gli altri potrebbero pensare/dire di me.
Dovendo affrontare una situazione nuova a piedi nudi inizio a elaborare degli "scenari mentali" in cui mi vedo in imbarazzo o in difficoltà, questo mi fa salire l'ansia che mi porta a scoraggiarmi e a rinunciare in partenza.
L'omologazione sociale è innata negli "animali sociali" come siamo noi umani.
Andare contro corrente non è semplice e spesso richiede parecchio tempo e molto "lavoro" psicologico su noi stessi e il nostro carattere, oltre che ovviamente parecchia forza di volontà.
Sappi che in ogni caso è fatica ben spesa: alla fine ti rendi conto che la situazione non è così terribile come la immaginiamo.
E il "percorso di crescita" intrapreso vedrai che ti donerà molto, facendoti maturare come carattere e come persona.
Se posso darti un consiglio: abituati a fare un passo in più ogni giorno. Non accontentarti della tua tranquilla "comfort zone", ogni volta che raggiungi un obiettivo sfidati a fare di più per raggiungerne uno ancora più ambizioso. E vedrai che raggiungerai "vette" che solo ieri ti sembravano impossibili.
Gli amici del Club conoscono bene il mio percorso di crescita e se ce l'ho fatta io allora possono farcela tutti!
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
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