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Messaggio  Luca T Dom Gen 27 2008, 18:40

Ciao scalzi
Qui non vedo nessuno che racconta più le proprie piccole prodezze quotidiane. Forse prima si esagerava, ma ora...
Dunque, io oggi non ho indossato né scarpe nè calzini. Ho lavorato in giardino per più di 4 ore e sono stato benissimo. Solo per pochi secondi ho indossato scarpe da lavoro per andare a prendere la legna, e mi sono sentito così a disagio che me le sono tolte subito. Sono andato scalzo con la carriola su di un sentiero dove c'erano anche dei ricci di castagno, ma non mi è successo niente: potenza del cuoio naturale! Sono poi rientrato in casa e dopo una bella sbruschinata ho pranzato, ho visto la partita eccetera. Ho indossato un maglione in più visto che in casa ci sono solo 16 gradi. Ho le mani caldissime! Fra l'altro la Fiorentina ha vinto con una fortuna sfacciata, che porti anche bene?
Ho cominciato a partecipare ad un forum sulle sostanze stupefacenti, aperto dal Comune di Firenze, che si chiama www.sostanze.info dietro richiesta degli operatori che gestiscono il sito. Indovinate il mio nick? è: lo skalzo
Ciao
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Messaggio  Luca T Lun Mar 24 2008, 21:43

Continuo il diario.
Ho passato il giorno di Pasqua e il giorno di oggi completamente scalzo, malgrado la temperatura piuttosto fredda qui in campagna a 400 metri. Nessuna sensazione di freddo, ormai i piedi si sono perfettamente ambientati e le mani sono bollenti, penso che sia per un riflesso.
Uno dei miei due figli ha fatto quasi come me.
Mio genero ieri mattina è sceso fino nell'orto scalzo ed è poi tornato trionfante "hai visto ce l'ho fatta?"
In casa mia ieri sono passate 20 persone.
Ormai il mio stare scalzo non meraviglia più nessuno, è completamente accettato e le domande che mi vengono fatte riguardano "da dove mi consigli di cominciare? basta stare scalzo a casa o devo fare anche qualcosa fuori?"
Ho tenuto scalzo molte lezioni in classe nel mio ruolo di informatore sulle dipendenze. Fornisco ai ragazzi l'indirizzo del sito.
Il contagio si diffonde..
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Messaggio  Luca T Ven Ott 10 2008, 19:38

Cari amici scalzi, mi sento quasi in imbarazzo per la lunga assenza. Ho fatto vacanze senza il PC e nei giorni di lavoro sono tremendamente impegnato. Devo dire che la grande quantità di cose da leggere in arretrato che mi trovo ogni volta che entro nel sito degli scalzi mi disorienta un po'. Non per lodare le cose del passato, ma forse quando si trattava un argomento per volta mi riusciva più facile trovare dove entrare a fare due chiacchiere. Comunque sempre un piacere stare con voi.
Estate scalza, sempre quasi dappertutto, anche con qualche progresso, del genere andare per mattinate intere in giro per centri commerciali o negozi di paese (Figline Valdarno) con mia moglie senza problemi.
Sono stato a un matrimonio... a dire il vero la mia scelta è stata di andare alla cerimonia con un paio di bellissimi ma tremendamente scomodi mocassini (dopo anni ancora nuovi di zecca perché non li porto MAI) e tenere in macchina un paio di morbidissime scarpe che ho indossato appena usciti di chiesa e tenuto per tutto il resto della giornata. Un po' anche perché per me l'integralismo non è un dato culturalmente proponibile... naturalmente ho ricevuto segni di apprezzamento da parte di tutti coloro che sapevano che facevo davvero uno sforzo di gentilezza.
Ma come si sta bene scalzi!!!
Su Repubblica di due giorni fa c'è stato un interessante articolo che partiva dalla crisi internazionale finanziaria per parlare della terribile politica commerciale che è prevalsa negli ultimi decenni, dove si sono creati nella gente bisogni precedentemente inesistenti. Raccontava una storiella stupenda: ci sono due rappresentanti di scarpe che vengono inviati in Africa a sondare il mercato. Dopo una settimana uno dei due manda questo messaggio: "Qui non abbiamo mercato, stanno tutti scalzi". Mentre l'altro manda questo messaggio: "Mandatemi due milioni di paia di scarpe, qui sono tutti scalzi". La storiella sta chiaramente a indicare il tragico sistema di commercio basato su bisogni inesistenti (e sulla perdita di autonomia mentale della gente!). mi ha comunque divertito moltissimo il fato che nella fantasia dell'autore la cosa sia stata descritta partendo dai piedi nudi, indica chiaramente che in fondo tutti vorrebbero tornare a togliersi le scarpe e che in origine ce n'era proprio bisogno di portarle!
Saluti a tutti

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Messaggio  lucignolo Ven Ott 10 2008, 21:11

Luca T ha scritto:.....per me l'integralismo non è un dato culturalmente proponibile... naturalmente ho ricevuto segni di apprezzamento da parte di tutti coloro che sapevano che facevo davvero uno sforzo di gentilezza.
Gli estremismi sono sempre da condannare, ma sono integralisti anche coloro che vedono sempre e soltanto un mondo di calzati senza rispettare il nostro punto di vista. Non trovi?
Luca T ha scritto:.....in fondo tutti vorrebbero tornare a togliersi le scarpe e che in origine ce n'era proprio bisogno di portarle!
Molto, ma mooooooooolto in fondo.
Ammiro il tuo ottimismo, ma il concetto imperante è che il piede è debole e che l'intelligenza umana ha messo rimedio alla stupidità di madre natura creando la calzatura.
Il resto è tutta una bella favola che piace a noi barefooters.
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Messaggio  ChiccoB Ven Ott 10 2008, 22:36

Ah bè Luca,non sapevo di questo "spazio" intitolato diario! Anche se le mie esperienze sono ancora limitate in fatto di barefooting mi piace molto l'idea di tenere un diario anche giornaliero.Inizio subito:in questi giorni visto che ho contattato alcuni amici "scalzi" ovviamente nel forum,dopo varie vicende abbiamo deciso di incontrarci nella mia città che è Parma.Siccome sono poche settimane che ho iniziato a camminare scalzo anche fuori dalla mia casa (giardino compreso) ho voluto esercitarmi quotidianamente per farmi trovare in forma con gli altri bearefooters. All'inizio devo però avere stressato i miei piedi,con conseguente indolenzimento e ipersensibilità delle suole,probabilmente per il fatto di avere camminato scalzo solo su sentieri inizialmente inadatti e per troppo tempo(ghiaina appuntita,terra battuta molto ruvida),poi su consiglio dei veterani ho compreso che innanzitutto dovevo allenarmi poco alla volta,le prime uscite scalzo camminavo anche più di un'ora e mezza,ora per ovvi motivi ho ridotto il tempo delle camminate:mezz'ora al giorno su di un marciapiede "abbordabile".Anche stasera solita camminata a passo svelto,in tutto qualche chilometro. Martedì con un amico ho provato la meraviglia di camminare scalzo alle Cinque terre. Ovviamente scalzo ho fatto solo una parte di percorso costituito da pavimento prevalentemente liscio,senza strafare. Ho anche camminato scalzo nel centro di Rio Maggiore su asfalto,(giusto il tempo di andare a prendere la macchina al parcheggio).Come mia abitudine da anni ormai,ho guidato scalzo sia all'andata, sia al ritorno. federicob (chicco).

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Messaggio  Luca T Ven Apr 24 2009, 11:42

Ciao scalzi.
Cenere sul mio capo per chiedere perdono della lunga assenza. Il forum è diventato un universo talmente interessante e stimolante che a dire il vero un po' mi ci perdo, perché mi ci vorrebbe un po' di tempo a disposizione che non posseggo.
Io sto sempre scalzo, anzi, sempre di più. Benissimo. La stagione più mite mi ha permesso di riprendere forti allenamenti soprattutto nei campi della mia campagna.
In questi giorni sto tenendo le mie solite lezioni a scuola con i ragazzi delle superiori, in un Liceo scientifico dove godo di una notevole stima da parte dei docenti e della preside, cosicché mi posso prendere certe libertà come tenere le lezioni scalzo.
I ragazzi non si scalzano facilmente, ma il fatto che io stia scalzo cattura la loro attenzione perchè testimonia che io sono una persona libera e quindi attendibile nel parlare delle dipendenze, che è il tema dei miei interventi.
Come al solito ho poco tempo e quindi vi devo salutare.
Comunque sono sempre insieme a voi

Ciao
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Messaggio  Andy Ven Apr 24 2009, 12:20

Luca T ha scritto:mi posso prendere certe libertà come tenere le lezioni scalzo.
I ragazzi non si scalzano facilmente, ma il fatto che io stia scalzo cattura la loro attenzione perchè testimonia che io sono una persona libera e quindi attendibile nel parlare delle dipendenze, che è il tema dei miei interventi.
Ciao
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Messaggio  Andrea Grasselli Ven Apr 24 2009, 21:36

Luca T ha scritto:In questi giorni sto tenendo le mie solite lezioni a scuola con i ragazzi delle superiori, in un Liceo scientifico dove godo di una notevole stima da parte dei docenti e della preside, cosicché mi posso prendere certe libertà come tenere le lezioni scalzo.
I ragazzi non si scalzano facilmente, ma il fatto che io stia scalzo cattura la loro attenzione perchè testimonia che io sono una persona libera e quindi attendibile nel parlare delle dipendenze, che è il tema dei miei interventi.
ciao luca,

che bello!
io non sono insegnante, ma è uno dei miei sogni quello di poter un giorno parlare scalzo a ragazzi (lezione o conferenza).
continua a raccontarci, mi piace immaginare che col tempo qualcuno dei ragazzi/e si scalzi...

un saluto dalla svizzera.
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Messaggio  Marc_63 Gio Mag 21 2009, 03:18

I ragazzi non si scalzano facilmente....

Non capisco perchè, ma Luca ha ragione, ho notato una grande difficoltà da parte dei giovani a togliersi le scarpe e a camminare scalzi.
Vi faccio un esempio : premetto che io sono da poco più di un mese il responsabile diocesano di un movimento di pastorale giovanile nel quale milito da circa vent'anni. L'anno scorso, in qualità di animatore, ho seguito un gruppetto di giovani di età compresa tra i 25 e i 30 anni in una sorta di campo scuola estivo. Contrariamente alle nostre abitudini il campo si teneva in prossimità della spiaggia.
Ebbene, la cosa più ovvia a cui pensammo quando decidemmo la località fu quella di consentire ai giovani una maggior libertà, compresa la possibilità di stare a piedi nudi tranquillamente, sia nel campo sia sulla spiaggia. Ebbene, nonostante fossimo d'estate e in una località di mare non c'è stato un solo ragazzo che non indossasse per tutto il giorno scarpe chiuse col le calze (da tennis o simili), mentre noi animatori, di età superiore ai 40 anni, stavamo per lo più scalzi senza nessun problema e con molta disinvoltura.
Più volte abbiamo suggerito loro di liberarsi da quelle scarpe che davano a noi che stavamo scalzi un senso orribile di oppressione.
Tiravano fuori mille scuse inconsistenti e continuavano imperterriti a starsene con quelle scarpe pesanti.
Se le fossero tolte almeno una volta; neppure durante le passeggiate in spiaggia. Alla fine non lo abbiamo neppure più suggerito, facessero come volevano.
In passato non era così, i giovani della mia generazione erano molto più disinvolti; ricordo vacanze trascorse con gli amici senza mai indossare scarpe o ciabatte, mai che lo vedessi oggi da parte dei nostri ragazzi.
Mi sono interrogato su questo aspetto senza trovare una risposta; ma come ? I giovani che desiderano tanto la libertà finiscono poi con l'averne paura ? E questo episodio è solo un esempio.
A Firenze mi siedo spesso la sera a Piazza Della Signoria per ascoltare la musica dei suonatori ambulanti che si sistemano nei pressi degli Uffizi; ebbene osservando la gente, soprattutto i numerosissimi giovani che passano e che si radunano per ascoltare la musica di questi artisti di strada, ho notato che se, raramente, c'è qualcuno che cammina scalzo si tratta di persone che superano i 50 anni, i giovani mai.
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Messaggio  Spyro Gio Mag 21 2009, 18:32

Questo purtroppo dipende dalla moda alla quale il 99% dei ragazzi va dietro e se la moda impone loro le scarpe chiuse, loro se le mettono anche in spiaggia in piena estate. E comunque all'università, nonostante le temperature estive di questi giorni, la stragrande maggioranza dei ragazzi indossa scarpe chiuse e pochissimi, me compreso, indossano sandali (dato che non me la sento di girare scalzo per il dipartimento visto che non c'è nessuno scalzo). Proprio ieri uno dei miei compagni di corso, si lamentava che gli facevano male i piedi e mi ha detto che indossava le scarpe da ginnastica invernali Shocked io gli ho consigilato di prendersi un paio di sandali ma lui mi ha detto che non gli piacciono ma non mi ha detto il perchè. Comunque in classe mia sono tutti "modaioli" e io sono l'unico a differire dalla moda come abbigliamento, modo di fare, hobby, generi musicali ecc....


Ultima modifica di Spyro il Ven Dic 23 2011, 16:01 - modificato 1 volta.
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Messaggio  Marc_63 Gio Mag 21 2009, 19:41

.....io gli ho consigilato di prendersi un paio di sandali ma lui mi ha detto che non gli piacciono ma non mi ha detto il perchè.

Tu dici che è una questione di moda ? Ma la moda basta a giustificare il "malessere" ? Sicuramente è anche una questione di moda, sono d'accordo, ma non pensi che ci siano ragioni più sottili ? Inibizioni legate al fatto di "mostrare i piedi" come fossero una parte indecorosa da tenere coperta a tutti i costi ? Oppure una ragione puramente "estetica", nel senso che ci si vergogna, magari, di mostrare una parte del corpo che non ci piace o che riteniamo possa non piacere agli altri ?
Comunque sta sera, nella mia solita passeggiata pomeridiana, avevo davanti a me un gruppetto di 4 ragazzi che camminavano scalzi con molta disinvoltura. Siccome la cosa non è consueta mi sono accostato a loro; della serie :"Ma ci vedo bene ?" Eh si, erano proprio scalzi e camminavano molto più spediti di me su un selciato di asfalto per giunta non liscio. Mi sono meravigliato non poco; poi accostatomi li ho sentiti parlare: erano stranieri; particolare di non poco conto.
All'estero vedo sempre tanti giovani camminare scalzi, qui da noi pochissimi: la moda vale solo da noi ? E se si tratta di inibizioni, esse esistono solo da noi ? E se è così, cosa c'è alla base di questo ?
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Messaggio  Andrea Grasselli Gio Mag 21 2009, 22:33

Spyro ha scritto:pochissimi, me compreso, indossano sandali (dato ke non me la sento di girare scalzo per il dipartimento visto ke non c'è nessuno scalzo)
ciao spyro,

non c'è nessuno scalzo, il primo potresti essere tu! sono sicuro che ci sono altre persone che fanno lo stesso ragionamento, qualcuno bisogna pure che cominci... cominci tu? sono convinto che col tempo qualche persona ti seguirebbe.

un saluto e... coraggio, lanciati!
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Messaggio  lucignolo Gio Mag 21 2009, 22:43

Marc_63 ha scritto:All'estero vedo sempre tanti giovani camminare scalzi, qui da noi pochissimi: la moda vale solo da noi ? E se si tratta di inibizioni, esse esistono solo da noi ? E se è così, cosa c'è alla base di questo ?
Chissà, forse noi italiani, che fino all'immediato dopoguerra eravamo terzo mondo (e scalzi per necessità), ora ci beiamo di essere uno dei paesi più industrializzati del mondo e ci piace illuderci di essere ricchi e civili e, soprattutto, calzati.
Sai, l'importante è apparire: un buon paio di scarpe ed essere i campioni del mondo in uno sport praticato dagli altri.
Ci si dimentica delle miserie interne e del fatto che i nostri salari sono al 23° posto in Europa.
E qui non ho ben capito: in valore assoluto o come potere d'acquisto?
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Messaggio  Marc_63 Ven Mag 22 2009, 01:48

Chissà, forse noi italiani, che fino all'immediato dopoguerra eravamo terzo mondo (e scalzi per necessità), ora ci beiamo di essere uno dei paesi più industrializzati del mondo e ci piace illuderci di essere ricchi e civili e, soprattutto, calzati.
Sai, l'importante è apparire: un buon paio di scarpe ed essere i campioni del mondo in uno sport praticato dagli altri.
Ci si dimentica delle miserie interne e del fatto che i nostri salari sono al 23° posto in Europa.
E qui non ho ben capito: in valore assoluto o come potere d'acquisto?

Parole sante ! Non posso non quotarti! Stiamo cercando un riscatto, solo che lo ricerchiamo nelle cose e non nelle persone, anzi, nella nostra persona, in noi stessi.
E' strano, più passa il tempo, più andiamo avanti e più mi rendo conto di quanto dobbiamo ancora "costruirci", nel senso di crescere, di maturare. Sono appena rientrato a casa e sono veramente allibito : ero a cena con una amico che frequento da tempo, ebbene, dopo cena siamo andati a passeggere verso il mare (se leggi Bfpaul, a Marina Piccola); arrivati lì mi sono tolto i sandali per camminare scalzo (come mio solito in giornate come questa), ebbene, il mio amico mi ha aggredito a urla, dandomi del pazzo, dicendomi che gli stavo facendo fare una figura meschina, di chi si accompagna con un pazzo. Credetemi, di fronte ad una reazione isterica a questi livelli ci sono rimasto malissimo.
Ho fatto finta di niente, ho cercato di spiegargli le ragioni e qui ha iniziato con gli insulti, dandomi del feticista, del represso, addirittura del gay, dicendomi che le persone per bene non vanno scalze, che il mio era un atteggiamento da dementi .....
Sinceramente mi sono "cascate le braccia". Gli ho semplicemente risposto che forse, dico forse, data la sua reazione, avrebbe bisogno di un neurologo, meglio, di uno psichiatra.
Amici miei, sapete cosa sto arrivando a credere ? Che il nostro mondo sia ammalato di un falso perbenismo, di un fariseismo fanatico basato solo sull'esteriorità e sull'incapacità di essere se stessi e comprendere le ragioni vere della vita, un mondo che si basa su come si appare, su come ci presentiamo. Beh, sapete che vi dico ? Che da domani andrò scalzo anche in città (quando non lavoro), e chi se ne frega !
(Ben inteso è che è stata l'ultima volta che frequento questo amico; gli idioti li ho sempre tenuti alla larga. Posso rispettere i pareri altrui, ma l'idiozia non l'ho mai sopportata ! )
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Messaggio  ChiccoB Ven Mag 22 2009, 02:05

Marc_63 ha scritto:
Chissà, forse noi italiani, che fino all'immediato dopoguerra eravamo terzo mondo (e scalzi per necessità), ora ci beiamo di essere uno dei paesi più industrializzati del mondo e ci piace illuderci di essere ricchi e civili e, soprattutto, calzati.
Sai, l'importante è apparire: un buon paio di scarpe ed essere i campioni del mondo in uno sport praticato dagli altri.
Ci si dimentica delle miserie interne e del fatto che i nostri salari sono al 23° posto in Europa.
E qui non ho ben capito: in valore assoluto o come potere d'acquisto?

Parole sante ! Non posso non quotarti! Stiamo cercando un riscatto, solo che lo ricerchiamo nelle cose e non nelle persone, anzi, nella nostra persona, in noi stessi.
E' strano, più passa il tempo, più andiamo avanti e più mi rendo conto di quanto dobbiamo ancora "costruirci", nel senso di crescere, di maturare. Sono appena rientrato a casa e sono veramente allibito : ero a cena con una amico che frequento da tempo, ebbene, dopo cena siamo andati a passeggere verso il mare (se leggi Bfpaul, a Marina Piccola); arrivati lì mi sono tolto i sandali per camminare scalzo (come mio solito in giornate come questa), ebbene, il mio amico mi ha aggredito a urla, dandomi del pazzo, dicendomi che gli stavo facendo fare una figura meschina, di chi si accompagna con un pazzo. Credetemi, di fronte ad una reazione isterica a questi livelli ci sono rimasto malissimo.
Ho fatto finta di niente, ho cercato di spiegargli le ragioni e qui ha iniziato con gli insulti, dandomi del feticista, del represso, addirittura del gay, dicendomi che le persone per bene non vanno scalze, che il mio era un atteggiamento da dementi .....
Sinceramente mi sono "cascate le braccia". Gli ho semplicemente risposto che forse, dico forse, data la sua reazione, avrebbe bisogno di un neurologo, meglio, di uno psichiatra.
Amici miei, sapete cosa sto arrivando a credere ? Che il nostro mondo sia ammalato di un falso perbenismo, di un fariseismo fanatico basato solo sull'esteriorità e sull'incapacità di essere se stessi e comprendere le ragioni vere della vita, un mondo che si basa su come si appare, su come ci presentiamo. Beh, sapete che vi dico ? Che da domani andrò scalzo anche in città (quando non lavoro), e chi se ne frega !
(Ben inteso è che è stata l'ultima volta che frequento questo amico; gli idioti li ho sempre tenuti alla larga. Posso rispettere i pareri altrui, ma l'idiozia non l'ho mai sopportata ! )
Ciao Marc! Buona l'ultima:la persona che ti ha detto tutte quelle "belle"cose,non può essere AMICO,per cui,se lo hai scaricato NON TI SEI PERSO NULLA!!!! Chicco.

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Messaggio  Andy Ven Mag 22 2009, 03:01

[quote="Marc_63"][quote]ha iniziato con gli insulti, dandomi del feticista, del represso, addirittura del gay
forse, data la sua reazione, avrebbe bisogno di un neurologo, meglio, di uno psichiatra.

---------------------------------------------------------------
"Addirittura"... Shocked quell' "addirittura" lascia un po' perplessi... Shocked .
Comunque, parlando seriamente, forse questo tipo ha realmente qualche rotella fuori posto.

Alla largaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!
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Messaggio  Marc_63 Ven Mag 22 2009, 09:23

"Addirittura"... quell' "addirittura" lascia un po' perplessi... .
Comunque, parlando seriamente, forse questo tipo ha realmente qualche rotella fuori posto.
Alla largaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!

... e de corsa, come dicono a Roma . E' un tipo che guarda molto alle apparenze, l'ho notato anche in altre occasioni.
Tuttavia penso che non sia il solo ad avere l'ideosincrasia per le persone che camminano scalze. Ricordo anni fa, in vacanza, mia moglie per lo stesso motivo mi fece un "cazziatone" terribile dandomi dello sporcaccione. Non sopportava di vedermi camminare scalzo, neppure in casa, nonostante il pavimento fosse sempre pulito. Sono vere e proprie fobie, incomprensibili. Che ci puoi fare ? Loro stessi, sicuramente, non ne conoscono per primi le ragioni. Certamente il motivo sta anche in qualcosa di atavico, ma vallo a capire.
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Messaggio  lucignolo Ven Mag 22 2009, 09:57

Marc_63 ha scritto:Credetemi, di fronte ad una reazione isterica a questi livelli ci sono rimasto malissimo.
Altroché se ti credo!
Bell'amico!
L'unica cosa che si può dire a suo vantaggio è che è stato istericamente sincero.
Per il resto, evidentemente, è amico di ciò che appare e non della persona che frequenta.
Non voglio sembrare troppo negativo, ma le persone come lui non sono poche e lo si capisce da certi commenti che raccogli intorno a te; semmai la gente pensa (male) e tace, cercando di evitare discussioni.
Tanto è vero che per salvaguardare la qualità di questo sito si è dovuto blindarlo con una password.
Questa è la parte difficile della nostra scelta, che ci spiega quanto lavoro e quanto tempo serva per rompere certe catene.
E l'età spesso avanzata di molti barefooters lo dimostra.
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Messaggio  Marc_63 Ven Mag 22 2009, 13:21

Altroché se ti credo!
Bell'amico!
L'unica cosa che si può dire a suo vantaggio è che è stato istericamente sincero.
Per il resto, evidentemente, è amico di ciò che appare e non della persona che frequenta.
Non voglio sembrare troppo negativo, ma le persone come lui non sono poche e lo si capisce da certi commenti che raccogli intorno a te; semmai la gente pensa (male) e tace, cercando di evitare discussioni.
Tanto è vero che per salvaguardare la qualità di questo sito si è dovuto blindarlo con una password.
Questa è la parte difficile della nostra scelta, che ci spiega quanto lavoro e quanto tempo serva per rompere certe catene.
E l'età spesso avanzata di molti barefooters lo dimostra.

Hai perfettamente ragione; anch'io ho notato in quelle espressioni una sorta di "sintesi" di un modo di pensare più diffuso di quanto non si creda e il più delle volte inespresso.
Le catene da spezzare sono tante, prima quelle interne a noi e poi quelle esterne; prima i nostri pregiudizi e poi quegli degli altri, prima la nostra mentalità, poi quella altrui. Prima di sconfiggere le "paure" e la riluttanza altrui nei confronti di modelli "insoliti", per quanto innoqui e il più delle volte addirittura positivi, dovremmo sconfiggere le nostre paure spezzando le sbarre che spesso ci imprigionano in un modo di pensare che ci rende complici di una cultura ipocrita e perbenista.
Ancora oggi si vive nell'incertezza di fronte alle proposte che realmente mirano alla promozione umana.
Si pensa che la tecnologia e i relativi prodotti commerciali (telefonini, automobili, ecc.) rappresentino l'emblema dello sviluppo umano ed economico; tanto è vero che non ci si scandalizza più di fronte allo sfoggio di abiti di marca, di automobili di lusso, di cellulari di ultima generazione, di gioielli di varie forge; non ci si scandalizza più del "peccato" di indurre un sentimento di invidia nel prossimo; ci si scandalizza quando un uomo desidera riappropriarsi del rapporto del tutto personale, gratuito e naturale tra se e la terra eliminando quelle barriere che lo dividono (materialmente) dalla natura.
Vorrei aggiungere che lo scandalo maggiore, ancora oggi e dopo 2000 anni di cristianesimo, è ancora quello di intendere e di "vivere" il proprio corpo come "corpo servile" e non come "corpo vissuto", e questa, a mio parere rappresenta l'antitesi della promozione umana e sociale.
Uno dei problemi maggiori del mondo d'oggi è quello di aver paura di confrontarci con la vita, e spesso, chi a questo confronto non si sottrae, ma lo affronta, anche nella maniera più innocua, non solo non viene rispettato, ma addirittura visto come un avversario da combattere, come uno che desidera sconvolgere i canoni di integrazione sociale per "imporne" dei suoi.
E' il fraintendimento più grave e ricorrente dei nostri tempi, un fraintendimento che ci fa confondere le espressioni di libertà con intenti "rivoluzionari" e le proposte come imposizioni.
Ce ne sono di belle catene da spezzare ! Occorre insistere, senza scoraggiarsi, le grandi cose si realizzano a piccoli passi (e a piedi nudi naturalmente) Very Happy
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Messaggio  Andrea77 Ven Mag 22 2009, 22:37

Moda, perbenismo bigotto, superficialità, paura del diverso, provincialismo, consumismo,...
E' il mondo dell'apparenza che si riflette su tutto in primis sulla politica...
Non si esaminano le cose in profondità con senso critico. Siamo ormai omologati e rimbecilliti dalla televisione che detta le mode e il pensiero sempre + massificato.
Vince non chi è + bravo ma chi appare meglio, chi si vende meglio.
Tra Margherita Hack e una velina si candida e vince la velina!
L'unica cosa su cui posso anche capire in parte è la paura di farsi male x vetri e sporcizia credo maggiori alle città estere (x scarso senso civico e menefreghismo).
Ciao
Andrea
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Messaggio  Marc_63 Ven Mag 22 2009, 23:18

L'unica cosa su cui posso anche capire in parte è la paura di farsi male x vetri e sporcizia credo maggiori alle città estere (x scarso senso civico e menefreghismo).

Ciao Andrea,
anche nell'andare scalzi occorre intelligenza; io evito quelle zone dove, presumibilmente, potrei trovare porcherie e incappare in disavventure.
Per esempio, sono andato, circa mezz'ora fa, al tabacchino della mia zona; ci sono andato a piedi nudi, ho solo portato in mano un paio di infradito per emergenza. Da casa mia, la strada più breve ti costringerebbe ad attraversare un corridoio buio tra due muretti di cinta che viene usato come urinatoio e, fino a poco tempo fa anche come "drogatoio", e, successivamente, un campo sterrato disseminato di pericoli di ogni genere, tra cui vetri, rottami ecc., e per di più non illuminato. Ovviamente ho fatto il giro largo prendendo un'altra strada; ho allungato un po' però mi sono fatto una belle passeggiata scalzo, al fresco e senza correre particolari pericoli.
E' ovvio che i piedi si sporcano comunque, ma l'acqua non è stata creata dal Buon Dio solo per bere, no ? Very Happy
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Messaggio  bfpaul Dom Mag 24 2009, 23:53

Marc_63 ha scritto:
Chissà, forse noi italiani, che fino all'immediato dopoguerra eravamo terzo mondo (e scalzi per necessità), ora ci beiamo di essere uno dei paesi più industrializzati del mondo e ci piace illuderci di essere ricchi e civili e, soprattutto, calzati.
Sai, l'importante è apparire: un buon paio di scarpe ed essere i campioni del mondo in uno sport praticato dagli altri.
Ci si dimentica delle miserie interne e del fatto che i nostri salari sono al 23° posto in Europa.
E qui non ho ben capito: in valore assoluto o come potere d'acquisto?

Parole sante ! Non posso non quotarti! Stiamo cercando un riscatto, solo che lo ricerchiamo nelle cose e non nelle persone, anzi, nella nostra persona, in noi stessi.
E' strano, più passa il tempo, più andiamo avanti e più mi rendo conto di quanto dobbiamo ancora "costruirci", nel senso di crescere, di maturare. Sono appena rientrato a casa e sono veramente allibito : ero a cena con una amico che frequento da tempo, ebbene, dopo cena siamo andati a passeggere verso il mare (se leggi Bfpaul, a Marina Piccola); arrivati lì mi sono tolto i sandali per camminare scalzo (come mio solito in giornate come questa), ebbene, il mio amico mi ha aggredito a urla, dandomi del pazzo, dicendomi che gli stavo facendo fare una figura meschina, di chi si accompagna con un pazzo. Credetemi, di fronte ad una reazione isterica a questi livelli ci sono rimasto malissimo.
Ho fatto finta di niente, ho cercato di spiegargli le ragioni e qui ha iniziato con gli insulti, dandomi del feticista, del represso, addirittura del gay, dicendomi che le persone per bene non vanno scalze, che il mio era un atteggiamento da dementi .....
Sinceramente mi sono "cascate le braccia". Gli ho semplicemente risposto che forse, dico forse, data la sua reazione, avrebbe bisogno di un neurologo, meglio, di uno psichiatra.
Amici miei, sapete cosa sto arrivando a credere ? Che il nostro mondo sia ammalato di un falso perbenismo, di un fariseismo fanatico basato solo sull'esteriorità e sull'incapacità di essere se stessi e comprendere le ragioni vere della vita, un mondo che si basa su come si appare, su come ci presentiamo. Beh, sapete che vi dico ? Che da domani andrò scalzo anche in città (quando non lavoro), e chi se ne frega !
(Ben inteso è che è stata l'ultima volta che frequento questo amico; gli idioti li ho sempre tenuti alla larga. Posso rispettere i pareri altrui, ma l'idiozia non l'ho mai sopportata ! )
Dice il proverbio:
Dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici ...
E generalizza.
Io direi: Da CERTI amici mi guardi ...
Per carità, ma il tuo "amico" non sta proprio niente bene!
Però c'è un risvolto della medaglia: evidentemente non ti aveva mai visto scalzo e non sapeva che vai scalzo, quindi come amico ti conosceva moooolto poco .... però anche tu, fatti conoscere meglio, no? Smile

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Messaggio  Luca T Ven Dic 04 2009, 16:33

Carissimi scalzi amici, anche se in modo intermittente sono sempre in collegamento con il forum, e soprattutto sono sempre più felice di vivere molta parte della mia giornata scalzo.
L'ultima, graditissima sorpresa l'ho avuta facendo lezione in una scuola di specializzazione per psicoterapeuti dove sono docente.
Ho tenuto quattro lezioni partendo dalla definizione di dipendenza positiva.
E' una dipendenza positiva quel comportamento ripetitivo che arricchisce la vita. Sono dipendenze positive lo sport in ogni sua forma, la lettura, il volontariato, la musica tanto ascoltata quanto eseguita, l'amore, l'amicizia, e non ultimi gli stili di vita salutari come lo yoga il vivere scalzi e via dicendo.
Quindi, per dare esempio di una dipendenza positiva e per tenere ben sveglia la mia testa, ho tenuto le mie lezioni scalzo. Gli allievi sono piuttosto grandicelli, vanno dall'età dei 25 ai 40 anni.
Le lezioni distanziavano tra loro di circa due settimane.
L'ultima lezione era l'ultima del loro corso prima dell'esame finale, ed era stata preceduta da una lunga mattinata di lezioni.
Un allievo ed una allieva (un trentaduenne e una trentottenne) si sono tolti scarpe e calzini, e se ne sono stati in prima fila beati e attenti, grati di poter sentirsi liberi con un docente. In tutto erano circa dodici persone, quindi la percentuale non era altissima, ma anche gli altri hanno detto che l'avrebbero fatto volentieri se non avessero avuto paura di soffrire freddo o di maleodorare (occasione anche questa per dire che i piedi tenuti nudi non puzzano!)
Inoltre ho letto un'intervista con il trentacinquenne figlio di John Lennon che parlava di suo padre nei suoi ricordi di'infanzia, e dice che il nostro idolo dei Beatles girava sempre scalzo, al massimo di rado portava ciabatte...

Quando d'inverno porto scarpe chiuse (meno che posso) io non indosso mai calzini. Ho letto anche (fra le tante citazioni che chissà se sono vere) che Einstein a 14 anni decise che i calzini erano inutili, e non li ha mai più portati. In effetti i calzini impicciano la possibilità di mettersi velocemente scalzi.
Uso scarpe lavabili, del genere Terraplana o, se ho bisogno di scarpe calde, dei doposci senza allacciatura, con gli elastici. Ce ne sono di ottime della Salomon e della North pole, e si tolgono e si mettono in un baleno. Le solette si lavano, e ogni tanto, quando cominciano a minacciare di puzzare, infilo le scarpe in lavatrice programma 4 a 30°. Ne ho un quattro paia in modo da poterle ruotare. Che ne dite?
Ora sono nel mio studio, mi suona un paziente e vado ad aprire, naturalmente scalzo..
Ciao
Luca
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Messaggio  ChiccoB Ven Dic 04 2009, 21:56

Luca T ha scritto:Carissimi scalzi amici, anche se in modo intermittente sono sempre in collegamento con il forum, e soprattutto sono sempre più felice di vivere molta parte della mia giornata scalzo.
L'ultima, graditissima sorpresa l'ho avuta facendo lezione in una scuola di specializzazione per psicoterapeuti dove sono docente.
Ho tenuto quattro lezioni partendo dalla definizione di dipendenza positiva.
E' una dipendenza positiva quel comportamento ripetitivo che arricchisce la vita. Sono dipendenze positive lo sport in ogni sua forma, la lettura, il volontariato, la musica tanto ascoltata quanto eseguita, l'amore, l'amicizia, e non ultimi gli stili di vita salutari come lo yoga il vivere scalzi e via dicendo.
Quindi, per dare esempio di una dipendenza positiva e per tenere ben sveglia la mia testa, ho tenuto le mie lezioni scalzo. Gli allievi sono piuttosto grandicelli, vanno dall'età dei 25 ai 40 anni.
Le lezioni distanziavano tra loro di circa due settimane.
L'ultima lezione era l'ultima del loro corso prima dell'esame finale, ed era stata preceduta da una lunga mattinata di lezioni.
Un allievo ed una allieva (un trentaduenne e una trentottenne) si sono tolti scarpe e calzini, e se ne sono stati in prima fila beati e attenti, grati di poter sentirsi liberi con un docente. In tutto erano circa dodici persone, quindi la percentuale non era altissima, ma anche gli altri hanno detto che l'avrebbero fatto volentieri se non avessero avuto paura di soffrire freddo o di maleodorare (occasione anche questa per dire che i piedi tenuti nudi non puzzano!)
Inoltre ho letto un'intervista con il trentacinquenne figlio di John Lennon che parlava di suo padre nei suoi ricordi di'infanzia, e dice che il nostro idolo dei Beatles girava sempre scalzo, al massimo di rado portava ciabatte...

Quando d'inverno porto scarpe chiuse (meno che posso) io non indosso mai calzini. Ho letto anche (fra le tante citazioni che chissà se sono vere) che Einstein a 14 anni decise che i calzini erano inutili, e non li ha mai più portati. In effetti i calzini impicciano la possibilità di mettersi velocemente scalzi.
Uso scarpe lavabili, del genere Terraplana o, se ho bisogno di scarpe calde, dei doposci senza allacciatura, con gli elastici. Ce ne sono di ottime della Salomon e della North pole, e si tolgono e si mettono in un baleno. Le solette si lavano, e ogni tanto, quando cominciano a minacciare di puzzare, infilo le scarpe in lavatrice programma 4 a 30°. Ne ho un quattro paia in modo da poterle ruotare. Che ne dite?
Ora sono nel mio studio, mi suona un paziente e vado ad aprire, naturalmente scalzo..
Ciao
Luca
Non ho molto da aggiungere,se non quello di dire "CHE MERAVIGLIA"!!!! Chicco.

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Messaggio  Enzo Sab Dic 05 2009, 07:58

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Ultima modifica di Enzo il Gio Dic 02 2010, 07:48 - modificato 1 volta.

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