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diario
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Ciao scalzi
Qui non vedo nessuno che racconta più le proprie piccole prodezze quotidiane. Forse prima si esagerava, ma ora...
Dunque, io oggi non ho indossato né scarpe nè calzini. Ho lavorato in giardino per più di 4 ore e sono stato benissimo. Solo per pochi secondi ho indossato scarpe da lavoro per andare a prendere la legna, e mi sono sentito così a disagio che me le sono tolte subito. Sono andato scalzo con la carriola su di un sentiero dove c'erano anche dei ricci di castagno, ma non mi è successo niente: potenza del cuoio naturale! Sono poi rientrato in casa e dopo una bella sbruschinata ho pranzato, ho visto la partita eccetera. Ho indossato un maglione in più visto che in casa ci sono solo 16 gradi. Ho le mani caldissime! Fra l'altro la Fiorentina ha vinto con una fortuna sfacciata, che porti anche bene?
Ho cominciato a partecipare ad un forum sulle sostanze stupefacenti, aperto dal Comune di Firenze, che si chiama www.sostanze.info dietro richiesta degli operatori che gestiscono il sito. Indovinate il mio nick? è: lo skalzo
Ciao
Luca
Ciao scalzi
Qui non vedo nessuno che racconta più le proprie piccole prodezze quotidiane. Forse prima si esagerava, ma ora...
Dunque, io oggi non ho indossato né scarpe nè calzini. Ho lavorato in giardino per più di 4 ore e sono stato benissimo. Solo per pochi secondi ho indossato scarpe da lavoro per andare a prendere la legna, e mi sono sentito così a disagio che me le sono tolte subito. Sono andato scalzo con la carriola su di un sentiero dove c'erano anche dei ricci di castagno, ma non mi è successo niente: potenza del cuoio naturale! Sono poi rientrato in casa e dopo una bella sbruschinata ho pranzato, ho visto la partita eccetera. Ho indossato un maglione in più visto che in casa ci sono solo 16 gradi. Ho le mani caldissime! Fra l'altro la Fiorentina ha vinto con una fortuna sfacciata, che porti anche bene?
Ho cominciato a partecipare ad un forum sulle sostanze stupefacenti, aperto dal Comune di Firenze, che si chiama www.sostanze.info dietro richiesta degli operatori che gestiscono il sito. Indovinate il mio nick? è: lo skalzo
Ciao
Luca
Luca T- Numero di messaggi : 203
Età : 76
Data d'iscrizione : 02.01.08
Enzo- Numero di messaggi : 579
Data d'iscrizione : 27.12.07
Re: diario
Aggiungo una nota. Dopo aver fatto la mia corsa e una doccia bollente sono stato scalzo in casa con la temperatura di 16 gradi e tre maglioni, entrando e uscendo e camminando fuori dove c'erano solo 3 gradi. Avevo veramente caldo! Che stia svalicando il punto d'ingresso nell'inverno acclimatandomi grazie alle mie piante dei piedi?
Luca
Luca
Luca T- Numero di messaggi : 203
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: diario
Vedo che state scoprendo quanto predico da anni, e cioé che non bisogna avere paura del freddo. Il piede è un meccanismo tutto da scoprire e l'uomo ha camminato scalzo centinaia di migliaia di anni in tutte le condizioni. Trovo giusto che ognuno scopra i propri limiti, a patto che sappia riconoscerli quell'attimo prima di averne danni.
Desidero ricordare che lo scorso inverno, qui a Torino, nel pieno di una nevicata memorabile (sui 20-25 cm alle 6 del mattino), ho avuto la pensata di uscire per fare delle foto notturne/neve che sono venute benissimo. Per non bagnare irrimediabilmente le scarpe le ho messe da subito nel mio tascapane e ho iniziato a passeggiare nei Giardini Reali per trovare scorci poetici, e poi su, fino a Piazza Castello, ma facendo tutto il giro della piazza, fotografando Palazzo Madama e poi ancora mi sono diretto a Piazza S.Carlo, dove lì'effetto neve si combinava con le cosiddette "luci d'artista" create un po' di anni fa e riciclate annualmente in occasione del Natale. E per arrivare in Piazza S.Carlo NON sono passato sotto i portici di Via Roma, bensì dietro piazzetta Carignano e vie circostanti, insomma: sempre con i piedi nella neve, un po' meno alta che ai Giardini, ma sempre nella neve.
In totale oltre 50 minuti a "mollo" e avrei potuto continuare non si fosse fatta l'ora di andare a lavurà...
Ricordate bene questo:
1)- la temperatura "di esercizio" dei piedi è - in generale - fino attorno a 0° o -1°C e comunque finché le dita dei piedi restano ben rosee (circola bene il sangue)
2)- Se la temperatura dell'aria è sotto -1° regolatevi di accorciare l'esposizione del piede (se le dita diventano bianche correte in casa o nei calzini doppi e scarpe... )
3)- Se la neve è molto alta e coinvolge il dorso del piede si sentirà più freddo (il piede combatte su due fronti: la suola e il dorso) = riducete il tempo di esposizione e appena si percepisce il freddo, casa o scarpe.
4)- Se la temperatura dell'aria è elevata (15-20°C), come ad esempio in primavera o in estate in quota , è più facile stare scalzi sulla neve. Io ho un record di passeggiata scalza sulla neve vecchia depositata a terra che rasenta le due ore e passa , fatta in una bellissima giornata di fine marzo con almeno 21°C di temperatura dell'aria.
Saluti freschissimi.
Marco
Desidero ricordare che lo scorso inverno, qui a Torino, nel pieno di una nevicata memorabile (sui 20-25 cm alle 6 del mattino), ho avuto la pensata di uscire per fare delle foto notturne/neve che sono venute benissimo. Per non bagnare irrimediabilmente le scarpe le ho messe da subito nel mio tascapane e ho iniziato a passeggiare nei Giardini Reali per trovare scorci poetici, e poi su, fino a Piazza Castello, ma facendo tutto il giro della piazza, fotografando Palazzo Madama e poi ancora mi sono diretto a Piazza S.Carlo, dove lì'effetto neve si combinava con le cosiddette "luci d'artista" create un po' di anni fa e riciclate annualmente in occasione del Natale. E per arrivare in Piazza S.Carlo NON sono passato sotto i portici di Via Roma, bensì dietro piazzetta Carignano e vie circostanti, insomma: sempre con i piedi nella neve, un po' meno alta che ai Giardini, ma sempre nella neve.
In totale oltre 50 minuti a "mollo" e avrei potuto continuare non si fosse fatta l'ora di andare a lavurà...
Ricordate bene questo:
1)- la temperatura "di esercizio" dei piedi è - in generale - fino attorno a 0° o -1°C e comunque finché le dita dei piedi restano ben rosee (circola bene il sangue)
2)- Se la temperatura dell'aria è sotto -1° regolatevi di accorciare l'esposizione del piede (se le dita diventano bianche correte in casa o nei calzini doppi e scarpe... )
3)- Se la neve è molto alta e coinvolge il dorso del piede si sentirà più freddo (il piede combatte su due fronti: la suola e il dorso) = riducete il tempo di esposizione e appena si percepisce il freddo, casa o scarpe.
4)- Se la temperatura dell'aria è elevata (15-20°C), come ad esempio in primavera o in estate in quota , è più facile stare scalzi sulla neve. Io ho un record di passeggiata scalza sulla neve vecchia depositata a terra che rasenta le due ore e passa , fatta in una bellissima giornata di fine marzo con almeno 21°C di temperatura dell'aria.
Saluti freschissimi.
Marco
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: diario
Perfettamente d'accordo con te, caro orso scalzo.Marco53 ha scritto:Trovo giusto che ognuno scopra i propri limiti, a patto che sappia riconoscerli quell'attimo prima di averne danni.
Quando ero clandestino, camminai per mezz'ora nella neve a più di mille metri di quota, con temperature inferiori agli zero gradi.
Tornai a casa a ricalzarmi più per paura di avere dei problemi, che per una vera e propria sindrome da congelamento.
In realtà avevo i piedi rosei e bollenti!!
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: diario
Ammiro moltissimo chi usa i sandali o gli infradito d'inverno perchè per me c'è una grande differenza proprio per quel che riguarda la resistenza al freddo: io resisto meglio con la pianta del piede a contatto con il suolo invece che con una suola sotto il piede nudo perchè il freddo percepito dal dorso del piede è per me molto forte. Invece se sono completamente scalzo la pianta del piede mi stimola evidentemente la circolazione per cui reggo bene il freddo. Chissà..
---
Onestamente a me capita il contrario. Io sento molto più freddo se la suola tocca il pavimento gelido mentre il dorso del piede soffre molto meno il freddo. Quindi in inverno mi è + facile stare in sandali piuttosto che scalzo.
Ciao
Andrea
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Onestamente a me capita il contrario. Io sento molto più freddo se la suola tocca il pavimento gelido mentre il dorso del piede soffre molto meno il freddo. Quindi in inverno mi è + facile stare in sandali piuttosto che scalzo.
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: diario
Idem. Dipende poi da cosa pero' si sta facendo. Se si e' in continuo movimento ci si scalda comunque. Se invece si sta fermi al freddo allora serve una maglia in piu', le mani si infilano da sole nelle tasche... e una suola sotto il piede non ci sta male.Andrea77 ha scritto:
Onestamente a me capita il contrario. Io sento molto più freddo se la suola tocca il pavimento gelido mentre il dorso del piede soffre molto meno il freddo. Quindi in inverno mi è + facile stare in sandali piuttosto che scalzo.
Ciao
Andrea
alex65- Numero di messaggi : 303
Età : 59
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: diario
Continuo il diario.
Dunque, dopo le giornate di gelo che hanno fortemente limitato le scorribande fuori casa è venuto, prima di Natale, lo scirocco.
Grande liberazione poter di nuovo uscire al mattino quando è ancora buio, prima delle 7, con il cane al guinzaglio, per fare il giro dell’isolato. Circa 500 metri. C’è un asfalto molto ruvido, fatto con ghiaia molto irregolare e appuntita
Mi rendo conto di avere una dipendenza, nel senso che quella sensazione di piacere nel sentire la pianta del piede grattata ben bene dalla ruvidità del suolo mi sveglia e mi mette di buonumore.
Stamattina piovigginava, proprio con un clima simile a quello che ho incontrato quando sono stato in Belgio e in Olanda (era di aprile): temperatura 10 gradi, pioggerella sottilissima che non richiede nemmeno l’uso dell’ombrello.
Sensazione di asciutto.
Non deliriamo, non è che non sentissi il contatto con il bagnato.
E’ che stando scalzo non ho per niente quel malessere che sento quando l’umidità entra nelle scarpe, e non te la levi più finché non ti togli tutto.
Insomma, la pelle del piede è la migliore scarpa!
P.S. se qualcuno volesse leggere il mio testo sulle dipendenze positive e negative mi può chiedere il titolo con un messaggio personale.
Dunque, dopo le giornate di gelo che hanno fortemente limitato le scorribande fuori casa è venuto, prima di Natale, lo scirocco.
Grande liberazione poter di nuovo uscire al mattino quando è ancora buio, prima delle 7, con il cane al guinzaglio, per fare il giro dell’isolato. Circa 500 metri. C’è un asfalto molto ruvido, fatto con ghiaia molto irregolare e appuntita
Mi rendo conto di avere una dipendenza, nel senso che quella sensazione di piacere nel sentire la pianta del piede grattata ben bene dalla ruvidità del suolo mi sveglia e mi mette di buonumore.
Stamattina piovigginava, proprio con un clima simile a quello che ho incontrato quando sono stato in Belgio e in Olanda (era di aprile): temperatura 10 gradi, pioggerella sottilissima che non richiede nemmeno l’uso dell’ombrello.
Sensazione di asciutto.
Non deliriamo, non è che non sentissi il contatto con il bagnato.
E’ che stando scalzo non ho per niente quel malessere che sento quando l’umidità entra nelle scarpe, e non te la levi più finché non ti togli tutto.
Insomma, la pelle del piede è la migliore scarpa!
P.S. se qualcuno volesse leggere il mio testo sulle dipendenze positive e negative mi può chiedere il titolo con un messaggio personale.
Luca T- Numero di messaggi : 203
Età : 76
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: diario
Cari scalzi, finalmente, non ci crederete, ho una mezzoretta libera per parlare con voi. Sono diversi mesi che non facciamo due chiacchiere insieme, ogni tanto ho aperto e ho visto qualcosa.
Giusto dire che tra poco messer aprile farà il suo ingresso e "ogni cor si rallegra, in ogni lato risorge".. la voglia di uscire a far lavorare i nostri piedi vivi e desiderosi di trasmetterci energia!
Ricominciamo dal diario (vorrei dire a tutti che anche se questo titolo l'ho messo io non è che il diario sia "casa mia", mi farebbe piacere che chiunque volesse potesse scrivere cosa fa o cosa non fa..)
Il bilancio di questo inverno per me è alterno. Sono stato per una settimana in Guadalupa a cavallo tra gennaio e febbraio. Meraviglioso è tuffarsi in un'estate incantevole ai Caraibi. La Guadalupa, insieme alla Martinica, è territorio nazionale francese e quindi perfettamente frequentabile come area della comunità europea, con l'euro e i croissants e le baguettes.
Ho visitato il parco naturale in mezzo alle foreste tropicali piene di vegetazione e di uccelli bellissimi, e naturalmente ero scalzo: non ci sono né serpenti né scorpioni, una goduta immane per questi sentieri coperti di foglie.
Laggiù non è che si veda tante gente scalza, certo più che da noi, ma non poi tanto, e semmai lo sono soprattutto alcuni europei turisti. I locali usano moltissimo gli infradito.
Consideriamo che lì adesso c'è il loro inverno, con tempo asciutto e temperature tra i 22 e i 30 gradi, un vero paradiso. Quando viene la nostra estate si sta meglio qui dato che hanno un caldo umidissimo e abbastanza forte.
Quindi a che servono le calzature laggiù? Mi ritorna in mente la storiella raccontata da Bauman sui due rasppresentanti di scarpe che vengono mandati in Africa: Dopo una settimana uno di loro spedisce un telegramma dicendo: "Qui non c'è mercato, vanno tutti scalzi" mentre l'altro scrive "Mandatemi tre milioni di paia di scarpe, qui vanno tutti scalzi!"
E' chiaro che la ricerca della suola è dovuta ad una sorta di barbarie alla rovescia, di induzione di falsi bisogni.
Popolazioni che hanno sofferto la miseria nei tempi passati tendono a fare della calzatura un indice di benessere, anche se è solo una ciabatta infradito.
A casa, sono stato scalzo nei campi quando ho potuto farlo, certo l'inverno è stato duro..
Domenica scorsa ho distribuito 15 quintali di cacca secca trattata come se fossero dei passatelli (concime biologico per olivi) ai miei 600 olivi, e ho durato una bella fatica, rallegrata dal fatto di poter stare scalzo anche se la temperatura era ancora piuttosto bassa, intorno ai 5-7 gradi.
Come sempre confermo di durare meno fatica se lavoro scalzo nei campi piuttosto che calzato.
Poi? Ora vediamo, intanto ci siamo "rivisti"!
Vi saluto tutti con grande amicizia
Luca
Giusto dire che tra poco messer aprile farà il suo ingresso e "ogni cor si rallegra, in ogni lato risorge".. la voglia di uscire a far lavorare i nostri piedi vivi e desiderosi di trasmetterci energia!
Ricominciamo dal diario (vorrei dire a tutti che anche se questo titolo l'ho messo io non è che il diario sia "casa mia", mi farebbe piacere che chiunque volesse potesse scrivere cosa fa o cosa non fa..)
Il bilancio di questo inverno per me è alterno. Sono stato per una settimana in Guadalupa a cavallo tra gennaio e febbraio. Meraviglioso è tuffarsi in un'estate incantevole ai Caraibi. La Guadalupa, insieme alla Martinica, è territorio nazionale francese e quindi perfettamente frequentabile come area della comunità europea, con l'euro e i croissants e le baguettes.
Ho visitato il parco naturale in mezzo alle foreste tropicali piene di vegetazione e di uccelli bellissimi, e naturalmente ero scalzo: non ci sono né serpenti né scorpioni, una goduta immane per questi sentieri coperti di foglie.
Laggiù non è che si veda tante gente scalza, certo più che da noi, ma non poi tanto, e semmai lo sono soprattutto alcuni europei turisti. I locali usano moltissimo gli infradito.
Consideriamo che lì adesso c'è il loro inverno, con tempo asciutto e temperature tra i 22 e i 30 gradi, un vero paradiso. Quando viene la nostra estate si sta meglio qui dato che hanno un caldo umidissimo e abbastanza forte.
Quindi a che servono le calzature laggiù? Mi ritorna in mente la storiella raccontata da Bauman sui due rasppresentanti di scarpe che vengono mandati in Africa: Dopo una settimana uno di loro spedisce un telegramma dicendo: "Qui non c'è mercato, vanno tutti scalzi" mentre l'altro scrive "Mandatemi tre milioni di paia di scarpe, qui vanno tutti scalzi!"
E' chiaro che la ricerca della suola è dovuta ad una sorta di barbarie alla rovescia, di induzione di falsi bisogni.
Popolazioni che hanno sofferto la miseria nei tempi passati tendono a fare della calzatura un indice di benessere, anche se è solo una ciabatta infradito.
A casa, sono stato scalzo nei campi quando ho potuto farlo, certo l'inverno è stato duro..
Domenica scorsa ho distribuito 15 quintali di cacca secca trattata come se fossero dei passatelli (concime biologico per olivi) ai miei 600 olivi, e ho durato una bella fatica, rallegrata dal fatto di poter stare scalzo anche se la temperatura era ancora piuttosto bassa, intorno ai 5-7 gradi.
Come sempre confermo di durare meno fatica se lavoro scalzo nei campi piuttosto che calzato.
Poi? Ora vediamo, intanto ci siamo "rivisti"!
Vi saluto tutti con grande amicizia
Luca
Luca T- Numero di messaggi : 203
Età : 76
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: diario
Tanto per raccontare una cosa banale che però è diventata una piccola prodezza: venerdì mattina sono stato in banca, felicemente scalzo. Mentre sono in coda entra una coppia, sono due miei colleghi psicologi con cui ho un ottimo rapporto di amicizia. Mi salutano con calore e lei: "Stiamo proprio sfidando le convenzioni sociali, sei scalzo!"
Rispondo: "Mah, dipende da che significato gli vuoi dare; per me è solo perché sto bene scalzo, e non saprei dargli un altro significato"
ha ha risata allegra.
Fine del discorso, siamo passati ad altro.
Fregatevene delle interpretazioni degli altri e gli altri vi seguiranno molto volentieri.
Luca
Rispondo: "Mah, dipende da che significato gli vuoi dare; per me è solo perché sto bene scalzo, e non saprei dargli un altro significato"
ha ha risata allegra.
Fine del discorso, siamo passati ad altro.
Fregatevene delle interpretazioni degli altri e gli altri vi seguiranno molto volentieri.
Luca
Luca T- Numero di messaggi : 203
Età : 76
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: diario
Da molto tempo dico che bisogna FREGARSENE di quello che pensano gli altri di noi. Perché ci dovrebbe interessare quando siamo scalzi e ci interessa molto meno se siamo calzati?Luca T ha scritto:Tanto per raccontare una cosa banale che però è diventata una piccola prodezza: venerdì mattina sono stato in banca, felicemente scalzo. Mentre sono in coda entra una coppia, sono due miei colleghi psicologi con cui ho un ottimo rapporto di amicizia. Mi salutano con calore e lei: "Stiamo proprio sfidando le convenzioni sociali, sei scalzo!"
Rispondo: "Mah, dipende da che significato gli vuoi dare; per me è solo perché sto bene scalzo, e non saprei dargli un altro significato"
ha ha risata allegra.
Fine del discorso, siamo passati ad altro.
Fregatevene delle interpretazioni degli altri e gli altri vi seguiranno molto volentieri.
Luca
Se poi è necessario occuparsene per ragioni assolutamente comprensibili, ok; teniamoci tutte le convenzioni sociali e non diamo in smanie solo perché qualcuno ha qualcosa da dire sul nostro modo di essere/presentarci.
Però sono contento che lo dica uno psicologo, perché detto da una persona qualunque non ha la stessa forza persuasiva.
bfpaul
Ultima modifica di bfpaul il Mar 13 Lug 2010, 08:47 - modificato 1 volta.
Enzo- Numero di messaggi : 579
Data d'iscrizione : 27.12.07
Re: diario
Enzo ha scritto:
Convenzioni sociali? Mi risulta che una volta, forse 10 anni fa o meno, si andava in barca togliendo le scarpe, era di rigore. Ora no? Siamo veramente impazziti!
Be', c'è chi dice che la barca (a vela) porta più facilmente a ferite ai piedi. Comunque, Luca era in banca, non in barca
october- Numero di messaggi : 124
Età : 48
Data d'iscrizione : 29.04.10
Enzo- Numero di messaggi : 579
Data d'iscrizione : 27.12.07
Re: diario
C'è chi dice che la luna è fatta di formaggio e c'è chi lo ascolta.october ha scritto:Be', c'è chi dice che la barca (a vela) porta più facilmente a ferite ai piedi
E voi l'ascoltate?
E che ne pensate di chi lo ascolta?
Esatto! Quello che pensano i veri marinai di quelli che portano le scarpe in barca.
Ultima modifica di Rei il Lun 03 Mag 2010, 09:45 - modificato 1 volta.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: diario
Rei ha scritto:C'è che dice che la luna è fatta di formaggio e c'è chi lo ascolta.october ha scritto:Be', c'è chi dice che la barca (a vela) porta più facilmente a ferite ai piedi
E voi l'ascoltate?
E che ne pensate di chi lo ascolta?
Esatto! Quello che pensano i veri marinai di quelli che portano le scarpe in barca.
Riportavo quello che mi dissero quando feci un corso di vela parecchi anni fa. Ma suppongo fosse solo un modo degli istruttori per cautelarsi ed evitare incidenti di percorso. Non li biasimo.
october- Numero di messaggi : 124
Età : 48
Data d'iscrizione : 29.04.10
Re: diario
Neanch'io. Stavano facendo il corso a dei novellini ed era ancora presto per capire chi di loro sarebbe diventato un vero marinaio e chi invece faceva il corso solo perché era di moda tra i fighetti.october ha scritto:Riportavo quello che mi dissero quando feci un corso di vela parecchi anni fa. Ma suppongo fosse solo un modo degli istruttori per cautelarsi ed evitare incidenti di percorso. Non li biasimo.
Quelli che hanno continuato e sono diventati veri marinai, nella maggior parte dei casi, le scarpe le hanno abbandonate.
P.s. per le signore: in italiano il maschile e il neutro (che indica maschi e femmine) purtroppo coincidono. Io ho usato il neutro.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: diario
Rei ha scritto:
P.s. per le signore: in italiano il maschile e il neutro (che indica maschi e femmine) purtroppo coincidono. Io ho usato il neutro.
Basta che non ci mettiamo a fare come gli americani che scrivono "he or she," "his or her"
october- Numero di messaggi : 124
Età : 48
Data d'iscrizione : 29.04.10
Re: diario
Cari amici scalzi, vi mando un saluto da Cala Gonone.
Essendo in vacanza speravo di avere più tempo per il forum ma ho una connessione a chiavetta che funziona in modo molto alterno e quindi non è facile.
Sono sempre scalzo con voi (salvo situazioni estreme di selciato rovente)
Qui tutti con le ciabatte, orrore!
Ho le piante dei piedi sempre ben pulite grazie al mare e alla sabbia, con onorevoli ispessimenti di colore gradevole dovuti all'allenamento.
Dopo aver camminato per luoghi sporchi come le strade asfaltate, i miei piedi qui si puliscono molto più rapidamente che in città.
Un buona idea commerciale sarebbe produrre un kit di sabbia e acqua di mare per tenere i piedi puliti anche in città. Solo che ci vuole anche una bella battigia, che è difficile da ripiegare e rimettere nell'armadio..
Saluti a tutti
Luca
Essendo in vacanza speravo di avere più tempo per il forum ma ho una connessione a chiavetta che funziona in modo molto alterno e quindi non è facile.
Sono sempre scalzo con voi (salvo situazioni estreme di selciato rovente)
Qui tutti con le ciabatte, orrore!
Ho le piante dei piedi sempre ben pulite grazie al mare e alla sabbia, con onorevoli ispessimenti di colore gradevole dovuti all'allenamento.
Dopo aver camminato per luoghi sporchi come le strade asfaltate, i miei piedi qui si puliscono molto più rapidamente che in città.
Un buona idea commerciale sarebbe produrre un kit di sabbia e acqua di mare per tenere i piedi puliti anche in città. Solo che ci vuole anche una bella battigia, che è difficile da ripiegare e rimettere nell'armadio..
Saluti a tutti
Luca
Luca T- Numero di messaggi : 203
Età : 76
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: diario
O non mi sono procurato una bella braciolina sotto il mignolo del piede sinistro? E' successo venerdì scorso.
In realtà lo scalzismo non c'entra per niente dato che mi sono ferito sugli scogli della spiaggia di Palmasera al limite estremo mentre facevo il bagno tutto "scalzo" nel senso che non avevo nemmeno il "calzino centrale" e mi stavo godendo un sole integrale meraviglioso ed il bagno in un'acqua stupendamente cristallina.
Come è anche accaduto in passato, (non mi è mai capitato di ferirmi i piedi in condizioni in cui gli altri stanno calzati) mi sono ferito dove tutti potrebbero ferirsi, sugli scogli.
Ora il prezioso dito sta cercando di guarire alla svelta, dapprima c'è voluto un calzino (prestato da mio genero perché io non so più che cosa siano i calzini) con cerotto ed ora un cerotto, dopo tre giorni, può bastare. Posso già andare scalzo per casa, e spero di farlo presto fuori come sempre.
Adelante! O victoria o muerte!
Luca
In realtà lo scalzismo non c'entra per niente dato che mi sono ferito sugli scogli della spiaggia di Palmasera al limite estremo mentre facevo il bagno tutto "scalzo" nel senso che non avevo nemmeno il "calzino centrale" e mi stavo godendo un sole integrale meraviglioso ed il bagno in un'acqua stupendamente cristallina.
Come è anche accaduto in passato, (non mi è mai capitato di ferirmi i piedi in condizioni in cui gli altri stanno calzati) mi sono ferito dove tutti potrebbero ferirsi, sugli scogli.
Ora il prezioso dito sta cercando di guarire alla svelta, dapprima c'è voluto un calzino (prestato da mio genero perché io non so più che cosa siano i calzini) con cerotto ed ora un cerotto, dopo tre giorni, può bastare. Posso già andare scalzo per casa, e spero di farlo presto fuori come sempre.
Adelante! O victoria o muerte!
Luca
Luca T- Numero di messaggi : 203
Età : 76
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: diario
Fino al cammino di Santiago la mia vita di scalzo è stata abbastanza invariata rispetto agli ani passati.
Quando ho deciso di andare a fare il cammino c’era un mese di tempo per allenare bene le piante dei piedi. Almeno 4 km al giorno scalzo, alzandomi ancora più presto la mattina. La sfida mi elettrizzava. E’ da allora che ho cominciato a penetrare in quello che mi viene di chiamare “il livello 3”, che molti di voi sicuramente conoscono già.
Ho già detto che per me il primo livello è quello di stare scalzi in casa e nel giardino; il secondo quello di uscire per le strade e godersi la vita sfruttando il contatto vivo del piede con il mondo: già qui iniziano ad accendersi le piante dei piedi, sensazioni piacevoli che proseguono anche quando ci si riposa.
Ma dopo aver fatto chilometri regolarmente le cose cambiano. Arriva alla testa un senso di equilibrio che si può certo raggiungere anche in altri modo, ma che ha la caratteristica di essere frutto di una pratica naturale, antica e ahimé sconosciuta ai più.
La “consacrazione” è arrivata dopo che ce l’ho fatta a fare quei 60 chilometri su 120 al cammino di Santiago. Mia moglie e gli altri amici (eravamo in tutto 7 persone) erano all’inizio molto preoccupati perché avevano paura che compromettessi tutto se mi fossi ferito. Via via che le cose procedevano bene erano tutti felici di questa vittoria, come se fosse stata anche la loro! Non vi dico l’invidia che provavano quando potevo entrare nei ruscelli e nelle fontane fino al ginocchio mentre loro avrebbero dovuto togliersi tutte le “ingessature” di scarpe e calzini e poi asciugarsi, tantoché rinunciavano..
Il piede rimane la miglior scarpa, facile da pulire e da lavare!
L’unico problemino è che non sopporto più stare con un diaframma tra me e la terra. Inoltre quando ho dovuto per diverse ragioni mettere qualcosa ai piedi, anche un infradito, sono scoppiato dal caldo!
Saluti a tutti
Luca
Quando ho deciso di andare a fare il cammino c’era un mese di tempo per allenare bene le piante dei piedi. Almeno 4 km al giorno scalzo, alzandomi ancora più presto la mattina. La sfida mi elettrizzava. E’ da allora che ho cominciato a penetrare in quello che mi viene di chiamare “il livello 3”, che molti di voi sicuramente conoscono già.
Ho già detto che per me il primo livello è quello di stare scalzi in casa e nel giardino; il secondo quello di uscire per le strade e godersi la vita sfruttando il contatto vivo del piede con il mondo: già qui iniziano ad accendersi le piante dei piedi, sensazioni piacevoli che proseguono anche quando ci si riposa.
Ma dopo aver fatto chilometri regolarmente le cose cambiano. Arriva alla testa un senso di equilibrio che si può certo raggiungere anche in altri modo, ma che ha la caratteristica di essere frutto di una pratica naturale, antica e ahimé sconosciuta ai più.
La “consacrazione” è arrivata dopo che ce l’ho fatta a fare quei 60 chilometri su 120 al cammino di Santiago. Mia moglie e gli altri amici (eravamo in tutto 7 persone) erano all’inizio molto preoccupati perché avevano paura che compromettessi tutto se mi fossi ferito. Via via che le cose procedevano bene erano tutti felici di questa vittoria, come se fosse stata anche la loro! Non vi dico l’invidia che provavano quando potevo entrare nei ruscelli e nelle fontane fino al ginocchio mentre loro avrebbero dovuto togliersi tutte le “ingessature” di scarpe e calzini e poi asciugarsi, tantoché rinunciavano..
Il piede rimane la miglior scarpa, facile da pulire e da lavare!
L’unico problemino è che non sopporto più stare con un diaframma tra me e la terra. Inoltre quando ho dovuto per diverse ragioni mettere qualcosa ai piedi, anche un infradito, sono scoppiato dal caldo!
Saluti a tutti
Luca
Luca T- Numero di messaggi : 203
Età : 76
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Re: diario
Molto bella l'idea di un diario Luca.. magari lo faccio anch'io anche se prossimamente avrò un pò meno tempo per scrivere qui!
PiediDiLuna- Numero di messaggi : 296
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