Eccomi di nuovo!
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Andrea Grasselli
BarefootLuke
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Eccomi di nuovo!
Ciao a tutti!
Sono mesi che non scrivo ma ho avuto davvero da fare tra esami all'università e altre cose varie. Prendo la palla al balzo e mi scuso anche con Paolo per non aver risposto all'e-mail riguardo al tesseramento!
Nonostante la mia assenza, ho continuato ovviamente a camminare scalzo il più possibile.
Quest'estate, durante la mia lunga vacanza in Sardegna, ho approfittato per rimanere a piedi nudi quasi sempre, tranne la sera quando si usciva dato che la mia ragazza (che comunque accetta senza problemi il barefooting) mi chiedeva di mettermi le infradito.
Ora sono tornato a Milano per l'università e anche in questi giorni sto continuando ad andare sempre in giro per la città scalzo, anche in metropolitana. Non sono ancora riuscito ad andare a lezione a piedi nudi e, di solito, mi porto delle infradito nello zaino e me le metto prima di entrare.
Noto con piacere che mi faccio sempre meno problemi relativamente alle opinioni o espressioni della gente che incontro: come molti hanno avuto occasione di dire, la maggior parte non si accorge neanche che siamo scalzi, solo pochi se ne accorgono e ancor meno hanno una minima reazione. Tuttavia mi è capitato di girare scalzo in università anche se non a lezione e le reazioni sono le più disparate, dalle risate alle facce strane all'indifferenza. Alcune chiamano anche le amiche e dicono: Ma hai visto quello? E' scalzo!
Una compagna addirittura mi ha detto che ero matto a venire a lezione in infradito di questa stagione, pensate voi scalzo!
Per il resto noto comunque la massima disponibilità da parte delle persone: nessuno ci tratta in maniera diversa perché siamo scalzi, anche se sotto sotto magari si fa una sua idea o non condivide la nostra passione (ma questo capita costantemente per ogni cosa). Tra l'altro mi è capitato di conoscere e di parlare con molte persone che amano stare scalzi e anche camminare a piedi nudi: alcuni lo facevano quando erano giovani e ora non lo fanno più, altri lo farebbero ma hanno paura di farsi male o di sporcarsi i piedi, tuttavia quasi nessuno mi ha detto che si vergognerebbe.
Sono arrivato a pensare infatti che la maggior parte delle nostre paure o vergogne risiedano nel fatto che riteniamo il camminare scalzi sconveniente in molte situazioni, ma in realtà le considerazioni che la gente perlopiù fa riguardano il pericolo (che molti ritengono molti inevitabile) di camminare senza scarpe o lo "schifo" che molti proverebbero a camminare per la strada scalzi. Nessuno, o almeno poche persone, capisce che i pericoli sì ci sono ma sono pochi e comunque arginabili e che i piedi si lavano senza problemi e tornano come nuovi.
Ho visto con piacere che ci sono tanti giovani che ultimamente si sono iscritti e scrivono sul forum. Spero davvero con tutto il cuore che aumentino le nuove leve che non si fanno problemi a mostrarsi per come sono (ovvero scalzi) ad amici e parenti (categoria per la quale ammetto di avere ancora notevoli problemi). Camminare a piedi nudi è la nostra passione, per molti uno stile di vita; non dobbiamo rinunciarci mai, ma anzi dirlo, raccontarlo, farlo sapere come qualsiasi altra cosa senza paure e vergogne infondate. La maggior parte delle persone ci accetterà senza problemi, anche se forse molti non mancheranno di dire che loro non lo farebbero mai. Ma cosa importa? Il mondo è davvero bello perché è vario!
Scusate il lungo messaggio ma ci voleva per ricominciare a scrivere!!
Buone camminate a tutti!
Sono mesi che non scrivo ma ho avuto davvero da fare tra esami all'università e altre cose varie. Prendo la palla al balzo e mi scuso anche con Paolo per non aver risposto all'e-mail riguardo al tesseramento!
Nonostante la mia assenza, ho continuato ovviamente a camminare scalzo il più possibile.
Quest'estate, durante la mia lunga vacanza in Sardegna, ho approfittato per rimanere a piedi nudi quasi sempre, tranne la sera quando si usciva dato che la mia ragazza (che comunque accetta senza problemi il barefooting) mi chiedeva di mettermi le infradito.
Ora sono tornato a Milano per l'università e anche in questi giorni sto continuando ad andare sempre in giro per la città scalzo, anche in metropolitana. Non sono ancora riuscito ad andare a lezione a piedi nudi e, di solito, mi porto delle infradito nello zaino e me le metto prima di entrare.
Noto con piacere che mi faccio sempre meno problemi relativamente alle opinioni o espressioni della gente che incontro: come molti hanno avuto occasione di dire, la maggior parte non si accorge neanche che siamo scalzi, solo pochi se ne accorgono e ancor meno hanno una minima reazione. Tuttavia mi è capitato di girare scalzo in università anche se non a lezione e le reazioni sono le più disparate, dalle risate alle facce strane all'indifferenza. Alcune chiamano anche le amiche e dicono: Ma hai visto quello? E' scalzo!
Una compagna addirittura mi ha detto che ero matto a venire a lezione in infradito di questa stagione, pensate voi scalzo!
Per il resto noto comunque la massima disponibilità da parte delle persone: nessuno ci tratta in maniera diversa perché siamo scalzi, anche se sotto sotto magari si fa una sua idea o non condivide la nostra passione (ma questo capita costantemente per ogni cosa). Tra l'altro mi è capitato di conoscere e di parlare con molte persone che amano stare scalzi e anche camminare a piedi nudi: alcuni lo facevano quando erano giovani e ora non lo fanno più, altri lo farebbero ma hanno paura di farsi male o di sporcarsi i piedi, tuttavia quasi nessuno mi ha detto che si vergognerebbe.
Sono arrivato a pensare infatti che la maggior parte delle nostre paure o vergogne risiedano nel fatto che riteniamo il camminare scalzi sconveniente in molte situazioni, ma in realtà le considerazioni che la gente perlopiù fa riguardano il pericolo (che molti ritengono molti inevitabile) di camminare senza scarpe o lo "schifo" che molti proverebbero a camminare per la strada scalzi. Nessuno, o almeno poche persone, capisce che i pericoli sì ci sono ma sono pochi e comunque arginabili e che i piedi si lavano senza problemi e tornano come nuovi.
Ho visto con piacere che ci sono tanti giovani che ultimamente si sono iscritti e scrivono sul forum. Spero davvero con tutto il cuore che aumentino le nuove leve che non si fanno problemi a mostrarsi per come sono (ovvero scalzi) ad amici e parenti (categoria per la quale ammetto di avere ancora notevoli problemi). Camminare a piedi nudi è la nostra passione, per molti uno stile di vita; non dobbiamo rinunciarci mai, ma anzi dirlo, raccontarlo, farlo sapere come qualsiasi altra cosa senza paure e vergogne infondate. La maggior parte delle persone ci accetterà senza problemi, anche se forse molti non mancheranno di dire che loro non lo farebbero mai. Ma cosa importa? Il mondo è davvero bello perché è vario!
Scusate il lungo messaggio ma ci voleva per ricominciare a scrivere!!
Buone camminate a tutti!
BarefootLuke- Numero di messaggi : 21
Data d'iscrizione : 19.05.09
Re: Eccomi di nuovo!
ciao Luca!
bentornato!
condivido ciò che scrivi. sono convinto che a molte persone piacerebbe deambulare scalze, ma non osano! peccato per ciò che perdono in termini di piacere e di benessere!
noi, questo pacere e questo benessere lo viviamo e qualcuna tra le altre persone vedrà che vivere scalzi si può, anche nel nostro mondo, e forse prenderà coraggio e seguirà la propria voglia di scalzarsi!
buoni studi, buona vita
Andrea
bentornato!
condivido ciò che scrivi. sono convinto che a molte persone piacerebbe deambulare scalze, ma non osano! peccato per ciò che perdono in termini di piacere e di benessere!
noi, questo pacere e questo benessere lo viviamo e qualcuna tra le altre persone vedrà che vivere scalzi si può, anche nel nostro mondo, e forse prenderà coraggio e seguirà la propria voglia di scalzarsi!
buoni studi, buona vita
Andrea
Andrea Grasselli- Numero di messaggi : 396
Età : 58
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Eccomi di nuovo!
Sono d'accordo al 120% con quanto hai scritto.herecomesthesun ha scritto:Ciao a tutti!
Sono mesi che non scrivo ma ho avuto davvero da fare tra esami all'università e altre cose varie. Prendo la palla al balzo e mi scuso anche con Paolo per non aver risposto all'e-mail riguardo al tesseramento!
Nonostante la mia assenza, ho continuato ovviamente a camminare scalzo il più possibile.
Quest'estate, durante la mia lunga vacanza in Sardegna, ho approfittato per rimanere a piedi nudi quasi sempre, tranne la sera quando si usciva dato che la mia ragazza (che comunque accetta senza problemi il barefooting) mi chiedeva di mettermi le infradito.
Ora sono tornato a Milano per l'università e anche in questi giorni sto continuando ad andare sempre in giro per la città scalzo, anche in metropolitana. Non sono ancora riuscito ad andare a lezione a piedi nudi e, di solito, mi porto delle infradito nello zaino e me le metto prima di entrare.
Noto con piacere che mi faccio sempre meno problemi relativamente alle opinioni o espressioni della gente che incontro: come molti hanno avuto occasione di dire, la maggior parte non si accorge neanche che siamo scalzi, solo pochi se ne accorgono e ancor meno hanno una minima reazione. Tuttavia mi è capitato di girare scalzo in università anche se non a lezione e le reazioni sono le più disparate, dalle risate alle facce strane all'indifferenza. Alcune chiamano anche le amiche e dicono: Ma hai visto quello? E' scalzo!
Una compagna addirittura mi ha detto che ero matto a venire a lezione in infradito di questa stagione, pensate voi scalzo!
Per il resto noto comunque la massima disponibilità da parte delle persone: nessuno ci tratta in maniera diversa perché siamo scalzi, anche se sotto sotto magari si fa una sua idea o non condivide la nostra passione (ma questo capita costantemente per ogni cosa). Tra l'altro mi è capitato di conoscere e di parlare con molte persone che amano stare scalzi e anche camminare a piedi nudi: alcuni lo facevano quando erano giovani e ora non lo fanno più, altri lo farebbero ma hanno paura di farsi male o di sporcarsi i piedi, tuttavia quasi nessuno mi ha detto che si vergognerebbe.
Sono arrivato a pensare infatti che la maggior parte delle nostre paure o vergogne risiedano nel fatto che riteniamo il camminare scalzi sconveniente in molte situazioni, ma in realtà le considerazioni che la gente perlopiù fa riguardano il pericolo (che molti ritengono molti inevitabile) di camminare senza scarpe o lo "schifo" che molti proverebbero a camminare per la strada scalzi. Nessuno, o almeno poche persone, capisce che i pericoli sì ci sono ma sono pochi e comunque arginabili e che i piedi si lavano senza problemi e tornano come nuovi.
Ho visto con piacere che ci sono tanti giovani che ultimamente si sono iscritti e scrivono sul forum. Spero davvero con tutto il cuore che aumentino le nuove leve che non si fanno problemi a mostrarsi per come sono (ovvero scalzi) ad amici e parenti (categoria per la quale ammetto di avere ancora notevoli problemi). Camminare a piedi nudi è la nostra passione, per molti uno stile di vita; non dobbiamo rinunciarci mai, ma anzi dirlo, raccontarlo, farlo sapere come qualsiasi altra cosa senza paure e vergogne infondate. La maggior parte delle persone ci accetterà senza problemi, anche se forse molti non mancheranno di dire che loro non lo farebbero mai. Ma cosa importa? Il mondo è davvero bello perché è vario!
Scusate il lungo messaggio ma ci voleva per ricominciare a scrivere!!
Buone camminate a tutti!
Una sola cosa: visto che eri in Sardegna potevi mandarmi una mail, un SMS, un piccione viaggiatore ....
Giusto per il piacere di sentirti.
E ora non sparire per mesi e mesi, fatti sentire e continua così, a dimostrare che scalzi su può!
bfpaul
Re: Eccomi di nuovo!
Verissimo e secondo me è anche l'aspetto più difficile da far digerire.herecomesthesun ha scritto:.....in realtà le considerazioni che la gente perlopiù fa riguardano il pericolo (che molti ritengono molti inevitabile) di camminare senza scarpe o lo "schifo" che molti proverebbero a camminare per la strada scalzi. Nessuno, o almeno poche persone, capisce che i pericoli sì ci sono ma sono pochi e comunque arginabili e che i piedi si lavano senza problemi e tornano come nuovi.
L'unico modo è dimostrare con i fatti che continuiamo ad essere sani come (forse di più, ma forse) tutti i comuni mortali.
Facile farlo con chi ci frequenta o ci vede spesso, impossibile con l'interlocutore occasionale.
Il nostro sito avrà molto da lavorare su questo aspetto.....e ci sono un po' di progetti in pentola per farci conoscere.
Non cambiate canale!
C'è una cosa che è un po' il mio motivo di orgoglio, cioè il fatto di andare scalzo dove vivo e tutti mi conoscono, ma tu sei riuscito a fare ciò che io non avrei avuto il coraggio di realizzare: andare scalzo all'Università.Non sono ancora riuscito ad andare a lezione a piedi nudi e, di solito, mi porto delle infradito nello zaino e me le metto prima di entrare.............
Tuttavia mi è capitato di girare scalzo in università anche se non a lezione e le reazioni sono le più disparate, dalle risate alle facce strane all'indifferenza. Alcune chiamano anche le amiche e dicono: Ma hai visto quello? E' scalzo!............
Non tanto per gli studenti, ma per i danni che ti potrebbero infliggere dei professori bacchettoni che hanno il coltello dalla parte del manico. Quindi complimenti!
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Eccomi di nuovo!
È bello vedere come incoraggi le persone...lucignolo ha scritto:Non tanto per gli studenti, ma per i danni che ti potrebbero infliggere dei professori bacchettoni che hanno il coltello dalla parte del manico.[/color]
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Eccomi di nuovo!
Allora, secondo te, dovrei mentire?Rei ha scritto:È bello vedere come incoraggi le persone...lucignolo ha scritto:Non tanto per gli studenti, ma per i danni che ti potrebbero infliggere dei professori bacchettoni che hanno il coltello dalla parte del manico.[/color]
Ti riporto le parole di due mesi fa di un docente universitario che conosco molto bene e che per me si è completamente squalificato:
<Se viene da me uno studente con l'orecchino lo boccio o gli faccio le domande più difficili per bocciarlo>.
Gli ho chiesto se scherzava, ma la risposta è stata talmente secca che ho preferito non continuare per non arrivare al litigio.
Purtroppo esistono anche questi figuri.
Se vuoi possiamo far finta che non esistano, così siamo tutti contenti ed incoraggiati, ma il comportamento dello struzzo non ci salverà di sicuro.
Un minimo di prudenza è sempre d'obbligo e dipende da cosa vogliamo dimostrare.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Eccomi di nuovo!
Sono d'accordo, la mia era solo una battuta.lucignolo ha scritto:Un minimo di prudenza è sempre d'obbligo e dipende da cosa vogliamo dimostrare.
Ma il professore o il dirigente bacchettone lo si conosce e lo si individua prima, spesso molto facilmente, e si prende precauzioni.
Basta non convincersi (non parlo di te, ma di chi, da buon neofita, ha ancora troppe paure) che TUTTI siano bacchettoni.
Anch'io, se fossi ancora all'università, starei moooolto attento a come agire, vestire e portare orecchini, ma quattro chiacchiere con altri studenti mi potrebbero rapidamente illuminare sul carattere di ogni docente sotto le cui grinfie dovessi capitare.
E regolarmi di conseguenza.
Prudenza, sì, sempre e comunque, fasciarsi la testa prima di sbatterla, no.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Eccomi di nuovo!
Avete ragione entrambi, nel senso che, vivendo a pieno l'università come faccio io, è facile rendersi conto di quale persona ti trovi davanti.
Non mancano e, anzi, sono tanti i professori un po' pignoli sull'abbigliamento e, in quel caso, ingaggiare lotte, seppur giuste e sacrosante, per far capire loro che il giudizio all'esame dovrebbe basarsi esclusivamente sulla preparazione dello studente potrebbe non portare da nessuna parte. Sono andato a esami in infradito (anche se mai scalzo purtroppo) e non ho avuto alcun problema, ma ci sono professori che si sa richiedano un maggior rigore: per esempio alcuni non accetterebbero mai uno studente scalzo, ma neanche in infradito (immagino già la domanda: ma si crede di essere in spiaggia lei?).
In questi casi io ritengo opportuno da parte mia fare un piccolo sacrificio e magari mettermi un paio di scarpe. Magari non è la cosa giusta, però da studente è quello che mi sento di fare in quelle situazioni.
Non mancano e, anzi, sono tanti i professori un po' pignoli sull'abbigliamento e, in quel caso, ingaggiare lotte, seppur giuste e sacrosante, per far capire loro che il giudizio all'esame dovrebbe basarsi esclusivamente sulla preparazione dello studente potrebbe non portare da nessuna parte. Sono andato a esami in infradito (anche se mai scalzo purtroppo) e non ho avuto alcun problema, ma ci sono professori che si sa richiedano un maggior rigore: per esempio alcuni non accetterebbero mai uno studente scalzo, ma neanche in infradito (immagino già la domanda: ma si crede di essere in spiaggia lei?).
In questi casi io ritengo opportuno da parte mia fare un piccolo sacrificio e magari mettermi un paio di scarpe. Magari non è la cosa giusta, però da studente è quello che mi sento di fare in quelle situazioni.
BarefootLuke- Numero di messaggi : 21
Data d'iscrizione : 19.05.09
Re: Eccomi di nuovo!
Secondo me c'è da considerare anche una cosa chiamata "rispetto". L'abito deve essere consono alla situazione, al luogo ed all' interlocutore. Io stesso, nelle vesti professionali di dirigente d'azienda, non sarei affatto sportivo con chi mi si presentasse davanti, sul lavoro, non solo scalzo, ma anche trasandato o comunque si proponesse in modo inadeguato alla situazione (per esempio vestito da spiaggia). E' chiaro che si tratta di concetti relativi: io stesso non uso giacca e cravatta, non mi rado tutti i giorni e vesto casual nei panni di direttore di stabilimento, ma indosso giacca e cravatta quando partecipo a certe riunioni o incontro dei clienti.
Nell' ambito unversitario la tolleranza è certamente più alta che in una società, ma comunque secondo me è giusto mostrare rispetto verso l'interlocutore adottando modi di presentarsi che siano generlamente ben accetti in quell' ambiente. Quindi andare ad un esame a piedi nudi mi sembra decisamente fuori luogo, a meno che il docente non faccia gli esami in un prato e/o sia notoriamente hippie.
Nell' ambito unversitario la tolleranza è certamente più alta che in una società, ma comunque secondo me è giusto mostrare rispetto verso l'interlocutore adottando modi di presentarsi che siano generlamente ben accetti in quell' ambiente. Quindi andare ad un esame a piedi nudi mi sembra decisamente fuori luogo, a meno che il docente non faccia gli esami in un prato e/o sia notoriamente hippie.
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Eccomi di nuovo!
Condivido completamente.Elan ha scritto:Secondo me c'è da considerare anche una cosa chiamata "rispetto". L'abito deve essere consono alla situazione, al luogo ed all' interlocutore. Io stesso, nelle vesti professionali di dirigente d'azienda, non sarei affatto sportivo con chi mi si presentasse davanti, sul lavoro, non solo scalzo, ma anche trasandato o comunque si proponesse in modo inadeguato alla situazione (per esempio vestito da spiaggia). E' chiaro che si tratta di concetti relativi: io stesso non uso giacca e cravatta, non mi rado tutti i giorni e vesto casual nei panni di direttore di stabilimento, ma indosso giacca e cravatta quando partecipo a certe riunioni o incontro dei clienti.
Nell' ambito unversitario la tolleranza è certamente più alta che in una società, ma comunque secondo me è giusto mostrare rispetto verso l'interlocutore adottando modi di presentarsi che siano generlamente ben accetti in quell' ambiente. Quindi andare ad un esame a piedi nudi mi sembra decisamente fuori luogo, a meno che il docente non faccia gli esami in un prato e/o sia notoriamente hippie.
Come dico sempre: non abbiamo fatto voto di scalzità e non dobbiamo dimostrare niente a nessuno; se è fastidioso subire divieti assurdi, si può ben mettere infradito, scarpe e scarponi quando le condizioni lo richiedono. Se è vero che andare scalzi è bello ed è per tutti è anche vero che non siamo talebani!!
bfpaul
Re: Eccomi di nuovo!
Ricordo il mio primissimo posto di lavoro in una micro azienda informatica. I proprietario era un giovane credo poco più che trentenne. Io mi presentai al colloquio in giacca e cravatta e lo stesso al primo giorno di lavoro.
Il proprietario parlò francamente dicendomi che sapeva benissimo che le mie conoscenze informatiche erano nulle essendo alla prima esperienza ma che mi aveva preso perché mi ero presentato in modo impeccabile cosa che non era accaduta con gli altri candidati, per la formazione ci pensava lui.
Qualche giorno dopo me ne andai avendo un offerta migliore (era il 1997 e chiunque trovava lavoro in quel campo).
Per qualche anno continuai a portare giacca e cravatta finché mi resi conto che potevo farne a meno. Ora vado dal cliente in jeans e maglione anche se il primo giorno ha ancora la tendenza a presentarmi in giacca (magari senza cravatta) perché non sapendo dove capito è meglio presentarsi più eleganti del dovuto che al contrario, poi una volta visto l'ambiente ci si adegua anche se cerco di non eccedere perché mi sembra una sceneggiata/presa per il c. se il primo giorno di lavoro o al colloquio mi presento in tiro e poi il giorno dopo vengo vestito diversamente. Ho comunque notato che nei CED delle grandi banche e aziende c'è un po' di tutto, normalmente i più giovano con rolo più operativo vanno abbastanza sportivi mentre quelli più grandi che hanno un maggior rapporto con il cliente con riunioni sono in giacca e cravatta.
Certo si deve stare attenti a non eccedere. Un collega piuttosto estroso che veniva in ufficio con piercing, tatuaggi e magliette blasfeme è stato invitato ad evitare certe magliette.
Proprio oggi in un intervista Cofferati spiega le ragioni del perché lui, da leader sindacale, era sempre in giacca e cravatta. Sarebbe stato ridicolo se si fosse camuffato da operaio per riscuotere consenso.
Certo in linea di principio uno potrebbe dire che quello che conta è quello che uno fa e non l'abito o le scarpe che indossa. Purtroppo ancora oggi l'abito fa il monaco e per certi ruoli si deve essere vestiti e calzati adeguatamente.
Certo c'è l'eccezione Marchionne ma a quel livello chi gli dice qualche cosa perché non è in giacca e cravatta?
Ciao
Andrea
Il proprietario parlò francamente dicendomi che sapeva benissimo che le mie conoscenze informatiche erano nulle essendo alla prima esperienza ma che mi aveva preso perché mi ero presentato in modo impeccabile cosa che non era accaduta con gli altri candidati, per la formazione ci pensava lui.
Qualche giorno dopo me ne andai avendo un offerta migliore (era il 1997 e chiunque trovava lavoro in quel campo).
Per qualche anno continuai a portare giacca e cravatta finché mi resi conto che potevo farne a meno. Ora vado dal cliente in jeans e maglione anche se il primo giorno ha ancora la tendenza a presentarmi in giacca (magari senza cravatta) perché non sapendo dove capito è meglio presentarsi più eleganti del dovuto che al contrario, poi una volta visto l'ambiente ci si adegua anche se cerco di non eccedere perché mi sembra una sceneggiata/presa per il c. se il primo giorno di lavoro o al colloquio mi presento in tiro e poi il giorno dopo vengo vestito diversamente. Ho comunque notato che nei CED delle grandi banche e aziende c'è un po' di tutto, normalmente i più giovano con rolo più operativo vanno abbastanza sportivi mentre quelli più grandi che hanno un maggior rapporto con il cliente con riunioni sono in giacca e cravatta.
Certo si deve stare attenti a non eccedere. Un collega piuttosto estroso che veniva in ufficio con piercing, tatuaggi e magliette blasfeme è stato invitato ad evitare certe magliette.
Proprio oggi in un intervista Cofferati spiega le ragioni del perché lui, da leader sindacale, era sempre in giacca e cravatta. Sarebbe stato ridicolo se si fosse camuffato da operaio per riscuotere consenso.
Certo in linea di principio uno potrebbe dire che quello che conta è quello che uno fa e non l'abito o le scarpe che indossa. Purtroppo ancora oggi l'abito fa il monaco e per certi ruoli si deve essere vestiti e calzati adeguatamente.
Certo c'è l'eccezione Marchionne ma a quel livello chi gli dice qualche cosa perché non è in giacca e cravatta?
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Enzo- Numero di messaggi : 579
Data d'iscrizione : 27.12.07
Re: Eccomi di nuovo!
Una cosa che mi affascina del camminare a piedi liberi è l'opportunità di vivere in dose omeopatica la discriminazione e le dinamiche del cambiamento.
Una esperienza simile per me è l'uso quotidiano della bicicletta. Sei considerato uno stravagante perché la bicicletta nel nostro Paese si serve solo per fare sport o per gite della domenica. Le cose serie si fanno in auto, se vai a lavorare in bici sei uno sfigato. Però se insisti, prima di guardano con sufficienza, poi con curiosità, poi con interesse e alla fine qualcuno comincia a tirare fuori la sua dalla cantina.
Quando iniziai un po' di anni fa ad andare alla stazione in bici, eravamo solo quattro gatti, ora le rastrelliere installate nel frattempo dal comune non bastano più.
Credo sia così per tutto, penso che per guidare il cambiamento si debba sempre cercare quella difficile via di mezzo tra il troppo e il troppo poco, come dire: tirare senza strappare.
Chissà se si capisce quello che voglio dire...
Una esperienza simile per me è l'uso quotidiano della bicicletta. Sei considerato uno stravagante perché la bicicletta nel nostro Paese si serve solo per fare sport o per gite della domenica. Le cose serie si fanno in auto, se vai a lavorare in bici sei uno sfigato. Però se insisti, prima di guardano con sufficienza, poi con curiosità, poi con interesse e alla fine qualcuno comincia a tirare fuori la sua dalla cantina.
Quando iniziai un po' di anni fa ad andare alla stazione in bici, eravamo solo quattro gatti, ora le rastrelliere installate nel frattempo dal comune non bastano più.
Credo sia così per tutto, penso che per guidare il cambiamento si debba sempre cercare quella difficile via di mezzo tra il troppo e il troppo poco, come dire: tirare senza strappare.
Chissà se si capisce quello che voglio dire...
Biagio- Numero di messaggi : 377
Data d'iscrizione : 19.10.10
Re: Eccomi di nuovo!
Se ho capito il tuo pensiero sarebbe traducibile nel dare l'esempio senza fare i fanatici?
Credo sia la cosa corretta.
Io abito a Milano e devo dire che ho provato 1 volta ad andare in ufficio in bici quando lavoravo più vicino. Sarà anche che sono imbranato ma ho il terrore di essere messo sotto e quindi preferisco i mezzi pubblici.
Io ho ben 3 amici che non hanno la macchina e vengono visti come mosche bianche.Si muovono in bici o con i mezzi però spesso c'è qualcuno, me compreso, che quando è necessario gli da un passaggio.
Voglio dire, con uno di questi vado in montagna in posti dove non arrivano mezzi pubblici oppure si ma sono molto scomodi. Ora se pure io facessi nello stesso modo dovremmo entrambi rinunciare a certe mete.
Certo uno risparmia assicurazione, bollo e meccanico ma mi pare troppo comodo come ragionamento.
Devo dire che però anche a Milano le cose si stanno un po' muovendo. In centro hanno fatto il bike sharing e molti si sono resi conto che è l'unico modo, oltre agli scooter (molto più usati perché più rapidi, puoi fare più chilometri e soprattutto non fai fatica), per muoversi senza rimanere imbottigliati nel traffico (dimenticavo il metrò ma non arriva ovunque). Con la bici fai pure movimento e non hai altri costi se non quella del mezzo e ogni tanto una riparazione. Per contro oltre al pericolo di essere stirato hai il freddo, la pioggia, in estate sudi e arrivi al lavoro in pessime condizioni (a volte anche sui mezzi strapieni).
So che in Italia fa eccezione, non so perché, Ferara. Anni fa sono stato a Copenaghen e la c'è una vera fiumana di bici da stare attenti a non venir travolti se vai a piedi e sicuramente non hanno un clima migliore del nostro.
In generale all'estrero sono più sportivi di noi.
La stessa cosa che capita a te con la bici capita a me con la montagna. Io non vado mai in vacanza al mare e amo fare vacanze in montagna dove cammino, arrampico,... in altre parole fatico. La frase è sempre la stessa 'Ma in estate non vai al mare . Nooo io preferisco starmene li tutto il giorno sdraiato a prendere il sole! Poi in montagna fa freddo, si fatica, è pericoloso,...'. Ma non si rompono le a stare tutto il il giorno li impalati? Per me è inconcepibile ma meglio così altrimenti le montagne sarebbero piene di turisti (+ di quanto già lo sono). E anche in montagna ci facciamo riconoscere. Quasi sempre gli italiani li trovi al rifugio (possibilmente abbastanza vicino alla macchina) a magnare. Gli stranieri gli trovi nei rifugi inquota a fare trek itineranti e scalate.
Ciao
Andrea
Credo sia la cosa corretta.
Io abito a Milano e devo dire che ho provato 1 volta ad andare in ufficio in bici quando lavoravo più vicino. Sarà anche che sono imbranato ma ho il terrore di essere messo sotto e quindi preferisco i mezzi pubblici.
Io ho ben 3 amici che non hanno la macchina e vengono visti come mosche bianche.Si muovono in bici o con i mezzi però spesso c'è qualcuno, me compreso, che quando è necessario gli da un passaggio.
Voglio dire, con uno di questi vado in montagna in posti dove non arrivano mezzi pubblici oppure si ma sono molto scomodi. Ora se pure io facessi nello stesso modo dovremmo entrambi rinunciare a certe mete.
Certo uno risparmia assicurazione, bollo e meccanico ma mi pare troppo comodo come ragionamento.
Devo dire che però anche a Milano le cose si stanno un po' muovendo. In centro hanno fatto il bike sharing e molti si sono resi conto che è l'unico modo, oltre agli scooter (molto più usati perché più rapidi, puoi fare più chilometri e soprattutto non fai fatica), per muoversi senza rimanere imbottigliati nel traffico (dimenticavo il metrò ma non arriva ovunque). Con la bici fai pure movimento e non hai altri costi se non quella del mezzo e ogni tanto una riparazione. Per contro oltre al pericolo di essere stirato hai il freddo, la pioggia, in estate sudi e arrivi al lavoro in pessime condizioni (a volte anche sui mezzi strapieni).
So che in Italia fa eccezione, non so perché, Ferara. Anni fa sono stato a Copenaghen e la c'è una vera fiumana di bici da stare attenti a non venir travolti se vai a piedi e sicuramente non hanno un clima migliore del nostro.
In generale all'estrero sono più sportivi di noi.
La stessa cosa che capita a te con la bici capita a me con la montagna. Io non vado mai in vacanza al mare e amo fare vacanze in montagna dove cammino, arrampico,... in altre parole fatico. La frase è sempre la stessa 'Ma in estate non vai al mare . Nooo io preferisco starmene li tutto il giorno sdraiato a prendere il sole! Poi in montagna fa freddo, si fatica, è pericoloso,...'. Ma non si rompono le a stare tutto il il giorno li impalati? Per me è inconcepibile ma meglio così altrimenti le montagne sarebbero piene di turisti (+ di quanto già lo sono). E anche in montagna ci facciamo riconoscere. Quasi sempre gli italiani li trovi al rifugio (possibilmente abbastanza vicino alla macchina) a magnare. Gli stranieri gli trovi nei rifugi inquota a fare trek itineranti e scalate.
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Eccomi di nuovo!
Intendo allargarsi poco a poco senza farsi discriminare inutilmente.Andrea77 ha scritto:Se ho capito il tuo pensiero sarebbe traducibile nel dare l'esempio senza fare i fanatici?
Questa frase
non assomiglia un po' a quest'altra?Andrea77 ha scritto:Per contro oltre al pericolo di essere stirato hai il freddo, la pioggia, in estate sudi e arrivi al lavoro in pessime condizioni (a volte anche sui mezzi strapieni).
A piedi nudi oltre al pericolo di pestare un vetro, hai il freddo, la pioggia, in estate ti scotti e arrivi con i piedi sudici (a volte anche in infradito).
1) dopo un po’ che ti abitui, impari ad evitare i vetri e le vie troppo trafficate
2) dopo dieci minuti che cammini i piedi cominciano a scaldarsi e dopo dieci minuti che pedali cominci a scaldarti
3) quando piove ti asciughi i piedi in un attimo e con la mantellina ti bagni meno che con l’ombrello
4) i piedi si sporcano solo sotto le suole, si suda solo se ci si veste troppo
A dimenticavo, c’è una novità. Si chiama bici pieghevole. Puoi alternare tratti in strada con altri in treno o in autobus e non paghi il biglietto. Arrivi ovunque, a volte prima che in macchina. Di certo meno stressato.
Per quando riguarda le vacanze amo anch'io la montagna. Il mare sarebbe bello ma lontano dalla spiaggia, nel'entroterra o in barca al largo.
La montagna mi pare anche più varia e interessante per andare a piedi liberi.
Biagio- Numero di messaggi : 377
Data d'iscrizione : 19.10.10
Re: Eccomi di nuovo!
Mah, guarda, condivido!Biagio ha scritto:Intendo allargarsi poco a poco senza farsi discriminare inutilmente.
La goccia scava la pietra, si dice. Che può fare la goccia? Eppure è questione di tempo.
Certo, vorremmo vedere tutto e subito e campiamo poco, purtroppo, ma anche la strategia del pescatore la dice lunga: molla il filo e lascia andare la preda, poi sfrutta la sua stanchezza e recupera poco alla volta.
Nel nostro caso alla stanchezza si sostituisce l'abitudine e noi facciamo un altro passo più in la.
Ci troveranno in cima alla montagna senza che se ne rendano conto.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Eccomi di nuovo!
1) dopo un po’ che ti abitui, impari ad evitare i vetri e le vie troppo trafficate
2) dopo dieci minuti che cammini i piedi cominciano a scaldarsi e dopo dieci minuti che pedali cominci a scaldarti
3) quando piove ti asciughi i piedi in un attimo e con la mantellina ti bagni meno che con l’ombrello
4) i piedi si sporcano solo sotto le suole, si suda solo se ci si veste troppo
---
1) non so dove vai in bici tu ma a Milano puoi trovare qualche via poco trafficata ma difficilmente potrai fare un percorso evitando tutte le vie trafficate x non parlare che se fai certe vie rischi di perderte (certo prima o poi le impari) Il discorso è che devi restare vivo finché non hai imparato. Un vetro se lo pesti lo togli e poco male (di norma pesti quelli molto piccoli che fanno poco danno). Qui se ti stirano il danno è grave.
2) Ok
3) Ok
4) in estate per quanto stai svestito se pedali sudi c'è poco da fare.
Sul fatto che sia più rapido, se la sai usare bene, non ci sono dubbi. A Milano ogni anno fanno una gara pedone, bici, moto, auto e mezzi pubblici. Arrivano prima le moto, poi le bici, poi le auto, poi i mezzi e poi il pedone. Ovvio che dipende dal percorso se devi puoi farlo tutto in metropolitana superi tutti ma se devi usare i mezzi di superfice sei fregato.
Ciao
Andrea
2) dopo dieci minuti che cammini i piedi cominciano a scaldarsi e dopo dieci minuti che pedali cominci a scaldarti
3) quando piove ti asciughi i piedi in un attimo e con la mantellina ti bagni meno che con l’ombrello
4) i piedi si sporcano solo sotto le suole, si suda solo se ci si veste troppo
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1) non so dove vai in bici tu ma a Milano puoi trovare qualche via poco trafficata ma difficilmente potrai fare un percorso evitando tutte le vie trafficate x non parlare che se fai certe vie rischi di perderte (certo prima o poi le impari) Il discorso è che devi restare vivo finché non hai imparato. Un vetro se lo pesti lo togli e poco male (di norma pesti quelli molto piccoli che fanno poco danno). Qui se ti stirano il danno è grave.
2) Ok
3) Ok
4) in estate per quanto stai svestito se pedali sudi c'è poco da fare.
Sul fatto che sia più rapido, se la sai usare bene, non ci sono dubbi. A Milano ogni anno fanno una gara pedone, bici, moto, auto e mezzi pubblici. Arrivano prima le moto, poi le bici, poi le auto, poi i mezzi e poi il pedone. Ovvio che dipende dal percorso se devi puoi farlo tutto in metropolitana superi tutti ma se devi usare i mezzi di superfice sei fregato.
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Eccomi di nuovo!
Volevo solo per evidenziare come in ogni campo si può essere vittime di pregiudizi.
Vi offro una citazione, da uno che a piedi ci andava eccome, con e senza scarpe:
“Ho imparato che il viaggiatore più svelto è quello che va a piedi. Dico a un mio amico: <<Supponiamo di fare a chi arriva prima in un dato posto. La distanza è di trenta miglia, la spesa di 90 cents, cioè quasi il salario giornaliero di un operaio. Bene, io parto adesso, a piedi, e arriverò prima di notte: ho viaggiato per una intera settimana a questa velocità. Nel frattempo tu ti sarai guadagnato i soldi occorrenti per andarvi, e vi arriverai domani, o forse sta sera se avrai la fortuna di trovare un buon lavoro. Cioè, invece di andare subito a Fichburg, resterai qui a lavorare, per quasi tutta la giornata. E in questo modo, credo che ti precederei anche se la ferrovia facesse il giro del mondo. Quanto poi a vedere la campagna e acquistare esperienze di questo genere, ti supererei di tanto che poi dovrei rompere completamente la nostra amicizia.>>
H. D. Thoreau
E’ questo che amo del viaggiare in bicicletta e del passeggiare a piedi liberi: una formidabile semplicità e una grande ricchezza di sensazioni (l’esserci presente al 100%, senza sorvolare o sfrecciare, senza condizionatore, senza finestrini ,senza scarpe).
Ps
Lo so che a Milano siete proprio messi male col traffico. Io vado in treno a Torino e poi mi sposto tra piste ciclabili e strade secondarie, senza disdegnare qualche marciapiede.
Vi offro una citazione, da uno che a piedi ci andava eccome, con e senza scarpe:
“Ho imparato che il viaggiatore più svelto è quello che va a piedi. Dico a un mio amico: <<Supponiamo di fare a chi arriva prima in un dato posto. La distanza è di trenta miglia, la spesa di 90 cents, cioè quasi il salario giornaliero di un operaio. Bene, io parto adesso, a piedi, e arriverò prima di notte: ho viaggiato per una intera settimana a questa velocità. Nel frattempo tu ti sarai guadagnato i soldi occorrenti per andarvi, e vi arriverai domani, o forse sta sera se avrai la fortuna di trovare un buon lavoro. Cioè, invece di andare subito a Fichburg, resterai qui a lavorare, per quasi tutta la giornata. E in questo modo, credo che ti precederei anche se la ferrovia facesse il giro del mondo. Quanto poi a vedere la campagna e acquistare esperienze di questo genere, ti supererei di tanto che poi dovrei rompere completamente la nostra amicizia.>>
H. D. Thoreau
E’ questo che amo del viaggiare in bicicletta e del passeggiare a piedi liberi: una formidabile semplicità e una grande ricchezza di sensazioni (l’esserci presente al 100%, senza sorvolare o sfrecciare, senza condizionatore, senza finestrini ,senza scarpe).
Ps
Lo so che a Milano siete proprio messi male col traffico. Io vado in treno a Torino e poi mi sposto tra piste ciclabili e strade secondarie, senza disdegnare qualche marciapiede.
Biagio- Numero di messaggi : 377
Data d'iscrizione : 19.10.10
Re: Eccomi di nuovo!
Carissimo Biagio! Rinnovo la mia richiesta... di dove sei? Riusciamo magari a incontraci una volta a Torino?Io vado in treno a Torino
Sei nuovo del Forum, ma vedo che sai già tutto!una formidabile semplicità e una grande ricchezza di sensazioni (l’esserci presente al 100%,
E vedo che sta insistentemente venendo fuori il concetto di presenza. Essere scalzi, stare scalzi, camminare scalzi, aumenta le nostre percezioni e ci fa più presenti. La stessa presenza che aumenta il rendimento dei bambini Appenzellesi che vanno scalzi a scuola. Credo che stiamo dimostrando anche noi questo fatto e cioé che il cervello lavora meglio. Un esperimento simile (però con anche i professori scalzi) era in corso a Zwolle (Olanda) e mi chiedo, ovvero chiedo a Cristiana che è di quelle parti, se si è concluso e se ci sono novità o resoconti...
Essere presenti non è una cosa di poco conto. Noi ci adattiamo all'ambiente e lo sentiamo più nostro. E in qualche modo ne siamo più consapevoli. Io cerco di dare anche un piccolo contribuisco facendo sparire quelle orribili bottiglie di birra di vetro che la maleducazione della gente lascia in giro su gradini, muretti, davanzali. Non fosse altro che per far sparire il potenziale pericolo che finisca spaccata sul marciapiede in 1000 schegge, che poi ci possono finire sotto i piedi!!!
Saluti ecologici
Marco
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
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