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Dicono di noi
Tanto per sentire che aria tira.......
Molti pro, altrettanti contro.
Fatevi un giro qui......chi era quel ragazzo scalzo in friuli....forse Spyro?
http://www.stormfront.org/forum/t728865-2/
Ma cos'è? Un sito filonazista?
Molti pro, altrettanti contro.
Fatevi un giro qui......chi era quel ragazzo scalzo in friuli....forse Spyro?
http://www.stormfront.org/forum/t728865-2/
Ma cos'è? Un sito filonazista?
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Dicono di noi
lucignolo ha scritto:Tanto per sentire che aria tira.......
Molti pro, altrettanti contro.
Fatevi un giro qui......chi era quel ragazzo scalzo in friuli....forse Spyro?
http://www.stormfront.org/forum/t728865-2/
Ma cos'è? Un sito filonazista?
Nazidiota.
È il termine esatto.
Indica persone che hanno poche idee, ma tutte sbagliate.
Tutte, nessuna esclusa.
Beh, se loro sono contrari, allora abbiamo ragione noi.
Non lo trovate rassicurante?
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Dicono di noi
lucignolo ha scritto:Tanto per sentire che aria tira.......
Molti pro, altrettanti contro.
Fatevi un giro qui......chi era quel ragazzo scalzo in friuli....forse Spyro?
http://www.stormfront.org/forum/t728865-2/
Ma cos'è? Un sito filonazista?
No...non ero io il ragazzo in questione.
Bah, che razza di sito....non ci rimetterò più piede.
Spyro- Numero di messaggi : 799
Età : 38
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Dicono di noi
... eppure esistono persone che la pensano così!
freealex- Numero di messaggi : 155
Età : 60
Data d'iscrizione : 06.06.10
Dicono di noi
E' deprimente vedere siti e forum come quello filonazista. Vuol proprio dire che la Storia (quella apunto con la S maiuscola) a queste persone non ha insegnato nulla. E non so se sia tutta colpa loro o anche di questa scuola che non forma e non insegna più nulla ma serve solo come parcheggio per i nostri giovani.
A tutti coloro che la pensano così, ma a nche a tutti voi per non avere il rischio di incorrerre in questi errori, consiglio di leggere i libri di Helga Schneider, scrittrice tedesca naturalizzata italiana (vive a Bologna) che ha vissuto sulla sua pelle gli orrori del nazismo e ne sconta tuttora gli errori.
Solo per illustrare il personaggio, pensate che la madre abbandonò lei che aveva 5 anni ed il fratello di 3 per correre a fare il Kapò in un lager nazista. Ritrovatala dopo oltre 30 anni alla fine di una complicata ricerca in una casa di riposo a Vienna, la prima cosa che fece la madre nel rivedere la figlia fu lodare Hitler. Poi, apewrto l'armadio dove teneva ancora la sua divisa nazista, volle a tutti i costi che la filia la indossasse. Disgustata da ciò la figlia decise di troncare ogni rapporto; ma il figlio della scrittrice, saputa la storia, ha iniziato a maledire la madre perchè filia di nazista ed i rapporti col figlio sono tuttora troncati.
Vi invito a legger questi libri dai quali la Wertmuller ha pure tratto un'opera teatrale.
PAOLO G.
PS: frequento alcuni mercatini di militaria perchè quale appassionato di storia, sono alla ricerca di documenti e foto (peraltro sempre più rare da trovare). A vedre queste persone vestirel le divise SS mi mette in estremo disagio, tant'è che avevo deciso quest'anno di non visitare la mostra di Ferrarqa, dove lo scorso anni i fessi in divisa si precavano. Giustamente quest'anno la direzione della fiera vi ha messo un divieto.
A tutti coloro che la pensano così, ma a nche a tutti voi per non avere il rischio di incorrerre in questi errori, consiglio di leggere i libri di Helga Schneider, scrittrice tedesca naturalizzata italiana (vive a Bologna) che ha vissuto sulla sua pelle gli orrori del nazismo e ne sconta tuttora gli errori.
Solo per illustrare il personaggio, pensate che la madre abbandonò lei che aveva 5 anni ed il fratello di 3 per correre a fare il Kapò in un lager nazista. Ritrovatala dopo oltre 30 anni alla fine di una complicata ricerca in una casa di riposo a Vienna, la prima cosa che fece la madre nel rivedere la figlia fu lodare Hitler. Poi, apewrto l'armadio dove teneva ancora la sua divisa nazista, volle a tutti i costi che la filia la indossasse. Disgustata da ciò la figlia decise di troncare ogni rapporto; ma il figlio della scrittrice, saputa la storia, ha iniziato a maledire la madre perchè filia di nazista ed i rapporti col figlio sono tuttora troncati.
Vi invito a legger questi libri dai quali la Wertmuller ha pure tratto un'opera teatrale.
PAOLO G.
PS: frequento alcuni mercatini di militaria perchè quale appassionato di storia, sono alla ricerca di documenti e foto (peraltro sempre più rare da trovare). A vedre queste persone vestirel le divise SS mi mette in estremo disagio, tant'è che avevo deciso quest'anno di non visitare la mostra di Ferrarqa, dove lo scorso anni i fessi in divisa si precavano. Giustamente quest'anno la direzione della fiera vi ha messo un divieto.
Paolo G- Numero di messaggi : 151
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Dicono di noi
Caro Paolo, pur condividendo l'orrore per il nazismo e tutto ciò che ha rappresentato, trovo che la vicenda da te riassunta della scrittrice e della sua famiglia, sappia più di drammone familiare alla Ibsen, che non di vicenda a sfondo storico. A quanto pare la famiglia della signora Schneider non brilla per equilibrio e la maledizione continua fino ai nostri giorni. Mio nonno, una bravissima persona, era fascista, mia mamma, sua figlia lo è stata da giovane, ma non lo è più da tanto tempo ... se dovessi scoprire che mio nonno avesse commmesso delle atrocità, chessò in Libia, mica arriverei alla conclusione di dover odiare mia madre ... Quanto alla nonna nazista, direi che era fuori di boccia anche per gli standard di allora
Quanto al sito, autenticamente aberrante, mi ha colpito che qualcuno di questi superuomini, tuttavia non fosse contrario allo scalzismo.
Quanto al sito, autenticamente aberrante, mi ha colpito che qualcuno di questi superuomini, tuttavia non fosse contrario allo scalzismo.
Ultima modifica di Elan il Lun Nov 15 2010, 11:58 - modificato 1 volta.
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Dicono di noi
A parte il fatto che il Nazismo è stato solo sconfitto come partito politico, perchè la mentalità nazista esisteva prima di Hitler ed esisterà sempre sino alla fine dei tempi; credo che il forum in questione rappresenti solo una piccola finestra su un mondo che ha grossa difficoltà nel vivere il presente e che si rifugia in una mentalità infarcita di ignoranza e di luoghi comuni; e in quella mentalità ci sguazza come i maiali sguazzano nel fango. Si preoccupano delle "merde" dei cani sulle strade senza riflettere minimamente sul marciume che hanno dentro e che permette loro di arrogarsi il diritto di giudicare cose che non conoscono e di ergersi a carnefici di chi si esprime in maniera diversa, liberamente e senza arrecare danno agli altri. Vorrei vedere se costoro, sarei curioso di saperlo, si scandalizzano quando vedono o quando frequentano locali dove giovani e meno giovani si impasticcano e si ubriacano a dispetto della salute e della sicurezza propria e degli altri.....
Ormai quello rientra nella norma, non da più scandalo, non desta più alcune preoccupazione il fatto che stiamo sempre di più creando una classe dirigente e una classe politica col cervello squagliato da tutte le schifezze che si ingurgitano (legalmente e soprattutto illegalmente).
Non si preoccupano sicuramente del consumo di cocaina che in Italia (e non solo) sta raggiungendo livelli stratosferici....e che ormai sta riguardando tutte le classi sociali.... non si preoccupano minimamente del "cartone pressato", infarcito di sostanze chimiche che viene spacciato per Hamburger in tanti fast food sparsi per il mondo....
Danno a noi degli sporcaccioni ???
Voglio vedere se nel loro "privato" e nella loro "vita pubblica" sono così igienisti......se lo sono nella pulizia personale, lavandosi i piedi anche se non camminano scalzi, facendo regolarmente la doccia e non coprendo coi profumi il lezzo di sudore che emanano....
E hanno anche il coraggio di arrampicarsi sugli specchi sfoggiando una pseudocultura "filosofica" che sa tanto di minestrone riscaldato..... e che si esprime in un linguaggio che, alla fine non ha ne' capo ne' coda ma che può solo impressionare i lettori.
Chi si mette più in mostra ? Il barefooter o questi signori che vivono nella continua esaltazione di se stessi alla perenne ricerce di un applauso dalle persone vuote e ignoranti come loro ? Chi, secondo voi, cerca di mascherare le proprie frustrazioni, i barefooters o quelli che hanno bisogno sempre di trovare la vittima di turno su cui sfogare la propria rabbia, la propria violenza verbale, e non solo, sentendosi fondamentalmente dei falliti ?
Chi desidera recuperare realmente "la vita" nella sua naturalezza, nella sua libertà, nella bellezza che nasce anche da un rapporto fisico, diretto con il suolo e con la terra, chi cammina scalzo o chi, per vivere deve ingabbiarsi in una mentalità chiusa e ristretta e rinchiudere il proprio corpo o parti importanti dello stesso come i piedi, in prigioni anguste e il più delle volte inutili se non dannose ?
Come ho detto tante volte, camminando scalzi si da il colore a tante esperienze di vita che altrimenti sarebbero solo in bianco e nero.... noi lo abbiamo capito o lo stiamo capendo, tanta gente non lo immagina neppure.....peggio per loro...continuino a vivere nella loro povertà...che io preferisco la mia....
Ormai quello rientra nella norma, non da più scandalo, non desta più alcune preoccupazione il fatto che stiamo sempre di più creando una classe dirigente e una classe politica col cervello squagliato da tutte le schifezze che si ingurgitano (legalmente e soprattutto illegalmente).
Non si preoccupano sicuramente del consumo di cocaina che in Italia (e non solo) sta raggiungendo livelli stratosferici....e che ormai sta riguardando tutte le classi sociali.... non si preoccupano minimamente del "cartone pressato", infarcito di sostanze chimiche che viene spacciato per Hamburger in tanti fast food sparsi per il mondo....
Danno a noi degli sporcaccioni ???
Voglio vedere se nel loro "privato" e nella loro "vita pubblica" sono così igienisti......se lo sono nella pulizia personale, lavandosi i piedi anche se non camminano scalzi, facendo regolarmente la doccia e non coprendo coi profumi il lezzo di sudore che emanano....
E hanno anche il coraggio di arrampicarsi sugli specchi sfoggiando una pseudocultura "filosofica" che sa tanto di minestrone riscaldato..... e che si esprime in un linguaggio che, alla fine non ha ne' capo ne' coda ma che può solo impressionare i lettori.
Chi si mette più in mostra ? Il barefooter o questi signori che vivono nella continua esaltazione di se stessi alla perenne ricerce di un applauso dalle persone vuote e ignoranti come loro ? Chi, secondo voi, cerca di mascherare le proprie frustrazioni, i barefooters o quelli che hanno bisogno sempre di trovare la vittima di turno su cui sfogare la propria rabbia, la propria violenza verbale, e non solo, sentendosi fondamentalmente dei falliti ?
Chi desidera recuperare realmente "la vita" nella sua naturalezza, nella sua libertà, nella bellezza che nasce anche da un rapporto fisico, diretto con il suolo e con la terra, chi cammina scalzo o chi, per vivere deve ingabbiarsi in una mentalità chiusa e ristretta e rinchiudere il proprio corpo o parti importanti dello stesso come i piedi, in prigioni anguste e il più delle volte inutili se non dannose ?
Come ho detto tante volte, camminando scalzi si da il colore a tante esperienze di vita che altrimenti sarebbero solo in bianco e nero.... noi lo abbiamo capito o lo stiamo capendo, tanta gente non lo immagina neppure.....peggio per loro...continuino a vivere nella loro povertà...che io preferisco la mia....
Re: Dicono di noi
Quando ho letto quella segnalazione, il disgusto mi ha impedito di rispondere subito anche perché davanti a simili affermazioni idiote non riesco quasi rispondere perché non vorrei dargli un qualsivoglia credito.Marc_63 ha scritto:A parte il fatto che il Nazismo è stato solo sconfitto come partito politico, perchè la mentalità nazista esisteva prima di Hitler ed esisterà sempre sino alla fine dei tempi; credo che il forum in questione rappresenti solo una piccola finestra su un mondo che ha grossa difficoltà nel vivere il presente e che si rifugia in una mentalità infarcita di ignoranza e di luoghi comuni; e in quella mentalità ci sguazza come i maiali sguazzano nel fango. Si preoccupano delle "merde" dei cani sulle strade senza riflettere minimamente sul marciume che hanno dentro e che permette loro di arrogarsi il diritto di giudicare cose che non conoscono e di ergersi a carnefici di chi si esprime in maniera diversa, liberamente e senza arrecare danno agli altri. Vorrei vedere se costoro, sarei curioso di saperlo, si scandalizzano quando vedono o quando frequentano locali dove giovani e meno giovani si impasticcano e si ubriacano a dispetto della salute e della sicurezza propria e degli altri.....
Ormai quello rientra nella norma, non da più scandalo, non desta più alcune preoccupazione il fatto che stiamo sempre di più creando una classe dirigente e una classe politica col cervello squagliato da tutte le schifezze che si ingurgitano (legalmente e soprattutto illegalmente).
Non si preoccupano sicuramente del consumo di cocaina che in Italia (e non solo) sta raggiungendo livelli stratosferici....e che ormai sta riguardando tutte le classi sociali.... non si preoccupano minimamente del "cartone pressato", infarcito di sostanze chimiche che viene spacciato per Hamburger in tanti fast food sparsi per il mondo....
Danno a noi degli sporcaccioni ???
Voglio vedere se nel loro "privato" e nella loro "vita pubblica" sono così igienisti......se lo sono nella pulizia personale, lavandosi i piedi anche se non camminano scalzi, facendo regolarmente la doccia e non coprendo coi profumi il lezzo di sudore che emanano....
E hanno anche il coraggio di arrampicarsi sugli specchi sfoggiando una pseudocultura "filosofica" che sa tanto di minestrone riscaldato..... e che si esprime in un linguaggio che, alla fine non ha ne' capo ne' coda ma che può solo impressionare i lettori.
Chi si mette più in mostra ? Il barefooter o questi signori che vivono nella continua esaltazione di se stessi alla perenne ricerce di un applauso dalle persone vuote e ignoranti come loro ? Chi, secondo voi, cerca di mascherare le proprie frustrazioni, i barefooters o quelli che hanno bisogno sempre di trovare la vittima di turno su cui sfogare la propria rabbia, la propria violenza verbale, e non solo, sentendosi fondamentalmente dei falliti ?
Chi desidera recuperare realmente "la vita" nella sua naturalezza, nella sua libertà, nella bellezza che nasce anche da un rapporto fisico, diretto con il suolo e con la terra, chi cammina scalzo o chi, per vivere deve ingabbiarsi in una mentalità chiusa e ristretta e rinchiudere il proprio corpo o parti importanti dello stesso come i piedi, in prigioni anguste e il più delle volte inutili se non dannose ?
Come ho detto tante volte, camminando scalzi si da il colore a tante esperienze di vita che altrimenti sarebbero solo in bianco e nero.... noi lo abbiamo capito o lo stiamo capendo, tanta gente non lo immagina neppure.....peggio per loro...continuino a vivere nella loro povertà...che io preferisco la mia....
Avete già scritto molto bene e spero di leggere ancora pareri articolati e seri; per mia parte dico solo che è regola che chi non capisce, disprezzi e che chi denigra, spesso compri di nascosto.
Non dirò altro salvo che non do' la minima considerazione ai falsi profeti che si arrogano il diritto di dirmi cosa devo pensare o cosa devo fare; preferisco gestirmi "da me" il mio cervello e avere le "mie" idee che leggere sproloqui altisonanti e involuti, intrinsecamente "marci".
bfpaul
Re: Dicono di noi
Tra l'altro non sono neppure informati sui loro "antenati": come ogni ideologia totalitaria, anche il nazismo, per poi poter fare tutte le cose disgustose che voleva fare, faceva anche anche alcune cose (di importanza minore) giuste e condivisibili, da mettere in vetrina per non far notare troppo quelle disgustose.
Tra queste cose belle c'era un'attenzione alla forma fisica (anche se su basi ideologiche aberranti) soprattutto dei giovani. E sapete cosa si raccomandava?
Di stare scalzi il più possibili, i bambini soprattutto.
È per questo che qualche vecchio ebreo reduce dai campi di concentramento ha un sobbalzo e un moto di diffidenza se vede una persona scalza.
Tra queste cose belle c'era un'attenzione alla forma fisica (anche se su basi ideologiche aberranti) soprattutto dei giovani. E sapete cosa si raccomandava?
Di stare scalzi il più possibili, i bambini soprattutto.
È per questo che qualche vecchio ebreo reduce dai campi di concentramento ha un sobbalzo e un moto di diffidenza se vede una persona scalza.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Dicono di noi
Avevo letto qualche post in questo sito giorni fa... Non mi sorprende leggere quanto hanno scritto:spesso sono ragazzini che approfittano per "dire la loro" condendo il tutto con scemate a tutto spiano. Se notate (non voglio offendere nessuno del sito,specialmente i giovani che per fortuna non sono tutti uguali),non sono in grado di tenere in piedi alcun argomento senza sparare cazzate. Succede in molti forum,dove per sino finiscono poi per offendersi a vicenda senza neppure sapere il perchè lo fanno... Capita spesso... Scusate lo sfogo. Chicco.
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
Re: Dicono di noi
Se non conosci Helga Schneider e le sue opere non tirare commenti a caso.trovo che la vicenda da te riassunta della scrittrice e della sua famiglia, sappia più di drammone familiare alla Ibsen, che non di vicenda a sfondo storico. A quanto pare la famiglia della signora Schneider non brilla per equilibrio
http://www.helgaschneider.com/homepage.htm
Prima leggi la sua storia (vera) raccontata sui suoi libri e immaginati una bambina di 7 o 8 anni che vive un paio d'anni come un topo in una cantina maleodorante sotto i bombardamenti inglesi (diurni) e americani (notturni) sopra Berlino. Cerca di immedesimarti e vedere il mondo che quella bambina vedeva. Ciò che ha saputo dopo la guerra della madre sparita di punto in bianco (quando se ne andò da casa lei non sapeva e che avrebbe fatto la Kapo in un lager e per la sua età non avrebbe neanche capito), del padre lontano che era arruolato nella contraerea. Immaginati un mondo che crolla sotto le bombe, e governato da un sistema che non ti dà scampo, dove la delazione fra vicini era la cosa più naturale, la repressione di idee non allineate totale. Di come il nazismo si sia accanito contro i suoi stessi cittadini. Bastava che un bambino dimostrasse qualche comportamento non "conforme" e finiva al riformatorio (leggete "La Guerra dei bambini" - Mondadori), di come la Gestapo avesse lentamente sostituito qualunque forma di potere giudiziario ancora inteso come amministrazione della "giustizia" che pure in Germania era ancora amministrata (per esempio si legga "Un vescovo contro Hitler" - Edizioni Paoline), e si capirà come era difficile vivere nel mondo nazista anche per gli stessi tedeschi, figuriamoci per i bambini.
Per certuni il nazismo ha una facciata di compattezza, di simboli forti e di Ordnung und Diszipline... peccato che non riescano a vedere, dietro la facciata, la sua amoralità, il disprezzo per gli altri e il senso di morte.
L'uomo non impara nulla dalla storia. Non sembra neanche volerlo...
E portiamo ancora un pensiero ai tanti bambini tedeschi che affrontarono scalzi il duro inverno 1945/46 perché non si trovavano scarpe mentre i loro piedi crescevano come giusto la natura sa fare....
Saluti pacifici
Marco
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Dicono di noi
Se non conosci Helga Schneider e le sue opere non tirare commenti a caso.
Innanzitutto ti prego vivamente di moderarti e di non montare in cattedra, dato che il tono del tuo commento mi sembra più consono al sito nazidiota che al nostro tollerante consesso.
Non sono aduso a "tirare commenti a caso" ed ho commentato un post in cui veniva riassunta una storia. Ti ringrazio per la panoramica che hai fatto degli orrori del nazismo e della guerra, anche se forse non serviva, perchè ti assicuro che so benissimo di cosa stiamo parlando, che non ho simpatie naziste e che conosco bene la storia di quel periodo oscuro, sia per letture che per la mia vicinanza personale al mondo tedesco.
Ti confermo tuttavia che la vicenda umana riassunta da Paolo, ancorchè collocata in quel quadro di follia collettiva e di inferno che sono stati il nazismo e la guerra, è un caso limite, da antica tragedia greca. Non credo che fosse normale, nemmeno nella Germania nazista, per una mamma, abbandonare una figlia di 3 anni per andare a fare l'aguzzina in un campo di concentramento, così come mantenere intatta la fede politica aberrante fino alla vecchiaia, tantomeno per un figlio di oggi abbandonare la madre, dopo averne conosciuto la drammatica storia, per avere appreso che la nonna era una pazza nazista.
Date queste premesse, di leggere il libro o di approfondire la conoscenza di Helga schneider, lo confesso, non ho nessuna, ma propria nessuna voglia, senza che per questo alcuno possa darmi del fascista o del superficiale.
Innanzitutto ti prego vivamente di moderarti e di non montare in cattedra, dato che il tono del tuo commento mi sembra più consono al sito nazidiota che al nostro tollerante consesso.
Non sono aduso a "tirare commenti a caso" ed ho commentato un post in cui veniva riassunta una storia. Ti ringrazio per la panoramica che hai fatto degli orrori del nazismo e della guerra, anche se forse non serviva, perchè ti assicuro che so benissimo di cosa stiamo parlando, che non ho simpatie naziste e che conosco bene la storia di quel periodo oscuro, sia per letture che per la mia vicinanza personale al mondo tedesco.
Ti confermo tuttavia che la vicenda umana riassunta da Paolo, ancorchè collocata in quel quadro di follia collettiva e di inferno che sono stati il nazismo e la guerra, è un caso limite, da antica tragedia greca. Non credo che fosse normale, nemmeno nella Germania nazista, per una mamma, abbandonare una figlia di 3 anni per andare a fare l'aguzzina in un campo di concentramento, così come mantenere intatta la fede politica aberrante fino alla vecchiaia, tantomeno per un figlio di oggi abbandonare la madre, dopo averne conosciuto la drammatica storia, per avere appreso che la nonna era una pazza nazista.
Date queste premesse, di leggere il libro o di approfondire la conoscenza di Helga schneider, lo confesso, non ho nessuna, ma propria nessuna voglia, senza che per questo alcuno possa darmi del fascista o del superficiale.
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Dicono di noi
Il contenuto di questi post, nel forum in questione, ci hanno colpito, forse hanno spaventato qualcuno dei nostri amici neofiti, perchè hanno mostrato con quanta crudezza e con quanta stupidità la gente ignorante e vittima dei pregiudizi possa reagire di fronte ad una persona che cammina scalza.
Intendiamoci ! Sconfiggere una mentalità così radicata e diffusa non è facile...lo capisco, come non è facile camminare davanti alla gente che ti guarda e che volta lo sguardo dall'altra parte per non incrociare il tuo sguardo...vi sarà capitato, no ? Non è facile camminare scalzi alla presenza di bambini che si rivolgono al genitore chiedendo se quel tizio che cammina a piedi nudi sia matto, non è facile camminare scalzi di fronte a giovani alticci che aspettano solo l'occasione per sbeffeggiare qualche passante, non è facile camminare scalzi dinnanzi al vicino di casa tanto timorato di Dio al punto da condannarti all'inferno senza possibilità di appello, non è facile camminare scalzi dinnanzi ai genitori che te lo hanno sempre proibito, non è facile camminare scalzi di fronte a quei "prelati" che si ingrassano alla faccia della povertà evangelica, non è facile camminare scalzo di fronte al drogato che non vuole essere giudicato, che ritiene che la società sia una "merda" ma che è il primo a trovare ridicolo e canzonatorio il tuo stare a piedi nudi.... scusatemi ma...spesso non è facile camminare scalzi neppure "di fronte " a noi stessi, quando siamo soli, quando da un lato godiamo del contatto dei nostri piedi nudi sul suolo ma dall'altro preghiamo dentro di noi di non incontrare nessuno....o nessuno di conosciuto, oppure lo facciamo con la "consapevolezza" di fare qualcosa di "proibito" o quanto meno di insolito...o di stavagante.
Amici miei, se ci pensiamo bene, i peggiori nazisti, con noi stessi, siamo noi....! Le limitazioni al nostro andare scalzi non ce le pone una mentalità dilagante, ottusa e spesso inconsapevolmente ignorante, ce le poniamo noi, con le nostre stesse paure, con la nostra eterna indecisione se stare scalzi accontentando noi stessi o se invece "accontentare" i ben pensanti indossando, come di rito, le scarpe.
Involontariamente siamo noi, schiavi di una certa mentalità "perbenista", vetero-cattolica-tradizionalista e borghese, che poniamo le maggiori limitazioni alla nostra libertà personale, confondendo conformismo con morale e desiderio di libertà con dissipatezza e rendendoci complici, schiavi e vittime della mentalità dilagante....
E qui ....permettetemi un piccolo appunto.... abbiamo la pretesa o la presunzione di farcela da soli ad interrompere questo ciclo vizioso ? Abbiamo la capacità di sfondare questo muro di gomma senza nessun altro che ci sostenga, ci aiuti, ci incoraggi, ci pari le spalle ? Cosa pensiamo , che quando camminaimo scalzi per i fatti nostri e qulcuno ci rivolge un'occhiata di fuoco (giudicandoci degli zingari, degli zotici o degli sporcaccioni) possiamo sempre essere in grado di esprimere le nostre motivazioni ? E che peso avrebbero ? Di un anticonformosta un po' pazzoide ? Di un singolo affetto da egocentrismo ed esibizionismo ? Di una persona che non ha compreso che l'epoca degli Hippy è tramontata da un pezzo ? Parleranno e ci risponderanno dandoci la ragione dei fessi...e magari noi, contenti di aver dialogato con loro, di essere riusciti a fare "breccia" in un passante qualunque, ci ritroveremo a narrare in questo forum della vostra vittoria....
Balle ! Menzogne che racconteremo agli altri e a noi stessi ! Sapete cosa dirà la persona che abbiamo incontrato una volta a casa ? "Ho trovato un matto che camminava scalzo.....che paura.... ha cominciato a parlare..mamma mia non la finiva più....non vedevo l'ora che se andasse...! "
Al limite potremmo riuscire a "convertire" quella persona, ma non faremmo mai breccia in una mentalità diffusa...
Da soli non possiamo fare nulla se non accentuare i preconcetti che la "gente benpensante" nutre nei nostri confronti... !
Allora che facciamo ? Stiamo soli, isolati, ci accontentiamo di una cammianta a piedi nudi durante la quale non abbiamo incontrato nessun consocente, per poi narrare la nostra prodezza nel forum ? Oppure notando qualche sguardo "storto" o qualche critica, usiamo sempre il forum per uno sfogo personale ....? Tanto lì c'è chi mi capisce..., mi conforta...., mi appoggia...., mi consola... !
Illusi ! Pensiamo davvero che, da solo, un forum, per quanto importante possa essere, e visto come "fine" e non come strumento, serva davvero a darci la soddisfazione che il nostro modo di essere reclama , esige ...e giustamente ? Pensiamo davvero che da soli possiamo essere in grado di abbattere o di creare una breccia nel muro di gomma di una mentalità oramai consolidata che ci condiziona fortemente ?
Vi confesso che da solo avrei paura, ....anzi, il terrore di affrontare certe situazioni....
Ecco perchè, assieme ad altri, mi faccio volentieri promotore della registrazione del "Club", non è un semplice capriccio di qualcuno, ma, se in esso confluiranno varie sinergie, varie esperienze, varie idee, vari apporti personali;se tutti insieme saremo in grado di costruire realmente qualcosa di valido. Allora potremo veramente, se non sfondare, almeno creare delle brecce nel muro di gomma dell'ignoranza dilagante.
Credo che molto dipenderà da noi...., mettendoci innanzittutto in ascolto dell'altro, riflettendo su quello che dice e riflettendo su quello che a lui risponderemo, con il massimo rispetto dell'opinione altrui e moderando anche certi toni e certi termini alle volte usati con leggerezza e non sempre in maniera appropriata....Questo sta alla base dello spirito di squadra che dovremmo cercare, tutti assieme di creare, evitando, per quanto è possibile, le divisioni tra noi ed eventualmente anche quegli scontri che non aiutano la "causa comune"....e che fanno male sia a chi li "vive", sia a chi vi assiste...impotente.
Poi, a ciascuno la sua scelta ...insindacabile e comunque rispettabile.
Intendiamoci ! Sconfiggere una mentalità così radicata e diffusa non è facile...lo capisco, come non è facile camminare davanti alla gente che ti guarda e che volta lo sguardo dall'altra parte per non incrociare il tuo sguardo...vi sarà capitato, no ? Non è facile camminare scalzi alla presenza di bambini che si rivolgono al genitore chiedendo se quel tizio che cammina a piedi nudi sia matto, non è facile camminare scalzi di fronte a giovani alticci che aspettano solo l'occasione per sbeffeggiare qualche passante, non è facile camminare scalzi dinnanzi al vicino di casa tanto timorato di Dio al punto da condannarti all'inferno senza possibilità di appello, non è facile camminare scalzi dinnanzi ai genitori che te lo hanno sempre proibito, non è facile camminare scalzi di fronte a quei "prelati" che si ingrassano alla faccia della povertà evangelica, non è facile camminare scalzo di fronte al drogato che non vuole essere giudicato, che ritiene che la società sia una "merda" ma che è il primo a trovare ridicolo e canzonatorio il tuo stare a piedi nudi.... scusatemi ma...spesso non è facile camminare scalzi neppure "di fronte " a noi stessi, quando siamo soli, quando da un lato godiamo del contatto dei nostri piedi nudi sul suolo ma dall'altro preghiamo dentro di noi di non incontrare nessuno....o nessuno di conosciuto, oppure lo facciamo con la "consapevolezza" di fare qualcosa di "proibito" o quanto meno di insolito...o di stavagante.
Amici miei, se ci pensiamo bene, i peggiori nazisti, con noi stessi, siamo noi....! Le limitazioni al nostro andare scalzi non ce le pone una mentalità dilagante, ottusa e spesso inconsapevolmente ignorante, ce le poniamo noi, con le nostre stesse paure, con la nostra eterna indecisione se stare scalzi accontentando noi stessi o se invece "accontentare" i ben pensanti indossando, come di rito, le scarpe.
Involontariamente siamo noi, schiavi di una certa mentalità "perbenista", vetero-cattolica-tradizionalista e borghese, che poniamo le maggiori limitazioni alla nostra libertà personale, confondendo conformismo con morale e desiderio di libertà con dissipatezza e rendendoci complici, schiavi e vittime della mentalità dilagante....
E qui ....permettetemi un piccolo appunto.... abbiamo la pretesa o la presunzione di farcela da soli ad interrompere questo ciclo vizioso ? Abbiamo la capacità di sfondare questo muro di gomma senza nessun altro che ci sostenga, ci aiuti, ci incoraggi, ci pari le spalle ? Cosa pensiamo , che quando camminaimo scalzi per i fatti nostri e qulcuno ci rivolge un'occhiata di fuoco (giudicandoci degli zingari, degli zotici o degli sporcaccioni) possiamo sempre essere in grado di esprimere le nostre motivazioni ? E che peso avrebbero ? Di un anticonformosta un po' pazzoide ? Di un singolo affetto da egocentrismo ed esibizionismo ? Di una persona che non ha compreso che l'epoca degli Hippy è tramontata da un pezzo ? Parleranno e ci risponderanno dandoci la ragione dei fessi...e magari noi, contenti di aver dialogato con loro, di essere riusciti a fare "breccia" in un passante qualunque, ci ritroveremo a narrare in questo forum della vostra vittoria....
Balle ! Menzogne che racconteremo agli altri e a noi stessi ! Sapete cosa dirà la persona che abbiamo incontrato una volta a casa ? "Ho trovato un matto che camminava scalzo.....che paura.... ha cominciato a parlare..mamma mia non la finiva più....non vedevo l'ora che se andasse...! "
Al limite potremmo riuscire a "convertire" quella persona, ma non faremmo mai breccia in una mentalità diffusa...
Da soli non possiamo fare nulla se non accentuare i preconcetti che la "gente benpensante" nutre nei nostri confronti... !
Allora che facciamo ? Stiamo soli, isolati, ci accontentiamo di una cammianta a piedi nudi durante la quale non abbiamo incontrato nessun consocente, per poi narrare la nostra prodezza nel forum ? Oppure notando qualche sguardo "storto" o qualche critica, usiamo sempre il forum per uno sfogo personale ....? Tanto lì c'è chi mi capisce..., mi conforta...., mi appoggia...., mi consola... !
Illusi ! Pensiamo davvero che, da solo, un forum, per quanto importante possa essere, e visto come "fine" e non come strumento, serva davvero a darci la soddisfazione che il nostro modo di essere reclama , esige ...e giustamente ? Pensiamo davvero che da soli possiamo essere in grado di abbattere o di creare una breccia nel muro di gomma di una mentalità oramai consolidata che ci condiziona fortemente ?
Vi confesso che da solo avrei paura, ....anzi, il terrore di affrontare certe situazioni....
Ecco perchè, assieme ad altri, mi faccio volentieri promotore della registrazione del "Club", non è un semplice capriccio di qualcuno, ma, se in esso confluiranno varie sinergie, varie esperienze, varie idee, vari apporti personali;se tutti insieme saremo in grado di costruire realmente qualcosa di valido. Allora potremo veramente, se non sfondare, almeno creare delle brecce nel muro di gomma dell'ignoranza dilagante.
Credo che molto dipenderà da noi...., mettendoci innanzittutto in ascolto dell'altro, riflettendo su quello che dice e riflettendo su quello che a lui risponderemo, con il massimo rispetto dell'opinione altrui e moderando anche certi toni e certi termini alle volte usati con leggerezza e non sempre in maniera appropriata....Questo sta alla base dello spirito di squadra che dovremmo cercare, tutti assieme di creare, evitando, per quanto è possibile, le divisioni tra noi ed eventualmente anche quegli scontri che non aiutano la "causa comune"....e che fanno male sia a chi li "vive", sia a chi vi assiste...impotente.
Poi, a ciascuno la sua scelta ...insindacabile e comunque rispettabile.
Re: Dicono di noi
Rei ha scritto:Nazidiota.
È il termine esatto.
Indica persone che hanno poche idee, ma tutte sbagliate.
Tutte, nessuna esclusa.
Beh, se loro sono contrari, allora abbiamo ragione noi.
Non lo trovate rassicurante?
Non avevo letto il mittente di questa risposta, ma appena ne ho letto il contenuto, non ho avuto dubbi che eri tu!
Beh, lungo ma.... concordo pienamente!!Marc63 ha scritto:
Ma io mi domando... e se me ne sbatto di quel che viene detto o pensato? O degli sguardi o delle reazioni delle persone?
Diventerei un reietto oppure starei bene con me stesso ugualmente e il mondo continuerebbe a girare come nulla fosse?
Mastrom90- Numero di messaggi : 212
Età : 34
Data d'iscrizione : 25.08.10
Re: Dicono di noi
La seconda che hai detto.Mastrom90 ha scritto:Ma io mi domando... e se me ne sbatto di quel che viene detto o pensato? O degli sguardi o delle reazioni delle persone?
Diventerei un reietto oppure starei bene con me stesso ugualmente e il mondo continuerebbe a girare come nulla fosse?
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Dicono di noi
Eh, ragazzi, ho lanciato il sasso, vi ho osservati in silenzio e sono rimasto come sempre compiaciuto della vostra bravura.
Ma vuoi vedere che gli scalzi sono proprio una razza superiore?
Provocazione voluta, visto l'argomento toccato.
Se qualcuno si è spaventato mi dispiace, non era la mia intenzione e vorrei azzardare che non è il caso.
Avrete constatato che persino in quei ragazzi convinti di mettere ordine in una società che va a rotoli ribadendo nuovi o vecchi valori (dipende dai punti di vista, è una ruota che gira) con la forza della spada non c'è totale accordo.
Qualcuno parla di naturismo, qualcun altro ricorda certi discorsi salutistici insiti (e non solo, per fortuna!) nella filosofia nazionalsocialista.
Molta confusione ed ignoranza: è facile parlare di certe cose con lo stomaco pieno e senza aver provato almeno ad immaginare di essere dall'altra parte della barricata.
È vero: noi siamo accusati di ignoranza, ma, spesso, chi lancia la prima pietra è il re della disinformazione.
Pensateci un attimo: dittatura, esercito, marce ordinate, divieti, sono tutti tentativi di imporre uno schema ordinato a cui tutti si devono adeguare; il diverso è bandito e non rientra nell'ordine precostituito delle cose.
È una minaccia ai nostri piedi di argilla, vuol dire che siamo dominati dalla paura di chi mette in discussione le nostre instabili basi preconcette.
Imporre è più facile e non mette in discussione le proprie debolezze.
Paura? E di che cosa?
Si può essere picchiati anche da un branco ubriaco apolitico, pasta capitare nel luogo sbagliato, nel momento sbagliato.
Eppure, al di la della mia fama di pessimista cosmico, ci credo poco.
Penso che, alla fine, uno scalzo susciti un sentimento di ammirazione e di forza interiore, perché è fondamentalmente un coraggioso che fa qualcosa che, intimamente, tutti vorremmo fare.
E, credetemi, ci guarda con orrore il vicino di casa mediocre e frustrato che salutava perché non sapeva che eravamo degli sporcaccioni fuori di testa, il democratico, quello di sinistra, di destra, nazista o fascista, tutti assimilati da un denominatore comune: l'ignoranza ed il rifiuto di riconsiderare il proprio universo di convinzioni per valutare nuove possibilità, non necessariamente da condividere, ma, almeno, da tollerare come nuovi punti di vista su un mondo che non può congelarsi sulle stesse piste di ghiaccio.
Forse, per questi motivi, il movente finale è ancora un pizzico di invidia nei confronti di chi vorrebbe e sa realizzare i suoi sogni interiori.
Morale della favola:
Se vogliamo farci male, il mondo girerà lo stesso come vuole, con noi sopra che non staremo bene con noi stessi.
Un antico proverbio orientale dice che:
Volete scommettere con me?
Ma vuoi vedere che gli scalzi sono proprio una razza superiore?
Provocazione voluta, visto l'argomento toccato.
Se qualcuno si è spaventato mi dispiace, non era la mia intenzione e vorrei azzardare che non è il caso.
Avrete constatato che persino in quei ragazzi convinti di mettere ordine in una società che va a rotoli ribadendo nuovi o vecchi valori (dipende dai punti di vista, è una ruota che gira) con la forza della spada non c'è totale accordo.
Qualcuno parla di naturismo, qualcun altro ricorda certi discorsi salutistici insiti (e non solo, per fortuna!) nella filosofia nazionalsocialista.
Molta confusione ed ignoranza: è facile parlare di certe cose con lo stomaco pieno e senza aver provato almeno ad immaginare di essere dall'altra parte della barricata.
È vero: noi siamo accusati di ignoranza, ma, spesso, chi lancia la prima pietra è il re della disinformazione.
Pensateci un attimo: dittatura, esercito, marce ordinate, divieti, sono tutti tentativi di imporre uno schema ordinato a cui tutti si devono adeguare; il diverso è bandito e non rientra nell'ordine precostituito delle cose.
È una minaccia ai nostri piedi di argilla, vuol dire che siamo dominati dalla paura di chi mette in discussione le nostre instabili basi preconcette.
Imporre è più facile e non mette in discussione le proprie debolezze.
Paura? E di che cosa?
Si può essere picchiati anche da un branco ubriaco apolitico, pasta capitare nel luogo sbagliato, nel momento sbagliato.
Eppure, al di la della mia fama di pessimista cosmico, ci credo poco.
Penso che, alla fine, uno scalzo susciti un sentimento di ammirazione e di forza interiore, perché è fondamentalmente un coraggioso che fa qualcosa che, intimamente, tutti vorremmo fare.
E, credetemi, ci guarda con orrore il vicino di casa mediocre e frustrato che salutava perché non sapeva che eravamo degli sporcaccioni fuori di testa, il democratico, quello di sinistra, di destra, nazista o fascista, tutti assimilati da un denominatore comune: l'ignoranza ed il rifiuto di riconsiderare il proprio universo di convinzioni per valutare nuove possibilità, non necessariamente da condividere, ma, almeno, da tollerare come nuovi punti di vista su un mondo che non può congelarsi sulle stesse piste di ghiaccio.
Forse, per questi motivi, il movente finale è ancora un pizzico di invidia nei confronti di chi vorrebbe e sa realizzare i suoi sogni interiori.
Morale della favola:
Mastrom dice bene: il mondo gira come vuole e su di esso noi che stiamo bene con noi stessi.Ma io mi domando... e se me ne sbatto di quel che viene detto o pensato? O degli sguardi o delle reazioni delle persone?
Diventerei un reietto oppure starei bene con me stesso ugualmente e il mondo continuerebbe a girare come nulla fosse?
Se vogliamo farci male, il mondo girerà lo stesso come vuole, con noi sopra che non staremo bene con noi stessi.
Un antico proverbio orientale dice che:
Rifletteteci tutti, prima di continuare imperterriti sulla vostra strada autodistruttiva: scegliamo una pietra ciascuno ed insieme sposteremo la montagna.L'uomo che sposta le montagne comincia portando via alcune pietre
Volete scommettere con me?
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Dicono di noi
Ci sto.lucignolo ha scritto:Un antico proverbio orientale dice che:Rifletteteci tutti, prima di continuare imperterriti sulla vostra strada autodistruttiva: scegliamo una pietra ciascuno ed insieme sposteremo la montagna.L'uomo che sposta le montagne comincia portando via alcune pietre
Volete scommettere con me?
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Dicono di noi
Eh, se qualcuno si è spaventato, dici?
Io sinceramente, sebbene intuissi già per conto mio che qualcuno faceva quel genere di discorsi, sono rimasto un po' senza parole. Ma questa che mi è successo lo scorso fine settimana, è altrettanto preoccupante:
Dovete sapere che io, quando non posso andare scalzo (per mie barriere mentali) e il tempo lo permette, vado in giro ancora in infradito o sandali di cuoio. Ecco, quel giorno c'era un pranzo abbastanza informale dell'anniversario di matrimonio di mio zio (fratello di mio babbo) e mia zia. Tant'è che il parroco neanché era vestito da tale e vestiva abiti
semplici, maglietta, jeans e scarpe nike (Egli è Padre Nike, appunto, non so se lo avete mai sentito nominare).
Insomma, non è molto importante il luogo, ma piuttosto il tempo e la persona con cui mi sono trovato a discutere: Autunno/Inverno e mio babbo.
Era già da un po' di tempo che lui aveva cominciato a farmi discorsi strani sul mio andare in ciabatte di questa stagione (egli ignora che io cammini scalzo) e non immaginavo che anche stavolta avrebbe ribadito.
Insomma, secondo lui io sono una persona che vuole mettersi in mostra, che VUOLE andare contro il conformismo, tutto per un paio di ciabatte. Dice che un giorno potrei essere discriminato, sia in luogo di lavoro, sia a scuola, sia nella vita.
Tutto per questa immagine di sé, che con le ciabatte ai piedi d'autunno/inverno appare evidentemente indecorosa agli occhi di quell'uomo, quando invece d'estate, questa immagine, è misteriosamente accettata ed adottata.
Io dal canto mio cercavo di spiegargli che non lo facevo per andare contro la società o per fare il ragazzo originale e tanto era il mio desiderio di rivelargli che in verità lo facevo solo per scalzarmi più facilmente. Ma in quel caso la polemica sarebbe stata ancora più dura, perché lo conosco e so che lo avrebbe fatto.
E poi come dici tu, Lucignolo, per cambiare le cose, per smuovere la monagna, qualcuno deve cominciare a smuovere i sassi che ne costituiscono le fondamenta, altrimenti niente cambierà e i propri diritti continueranno ad essere calpestati.
Se io sto bene con me stesso e sento di non fare niente di male, perché dovrei temere gli altri o il loro parere? Se mi dimostrerò forte, non ci sarà montagna che non potrò scalare.
Ovviamente, noi che predichiamo contro la chiusura mentale di queste persone, non dovremo dimostrarci altrettanto ignoranti. Ma a me non sembra di smuovere alcuna polemica nei confronti di chi ha le scarpe, semplicemente con il mio andare in ciabatte/scalzo (sebbene mio babbo pensi il contrario).
Scusate per la lunga risposta e per la mia prolossità.
Io sinceramente, sebbene intuissi già per conto mio che qualcuno faceva quel genere di discorsi, sono rimasto un po' senza parole. Ma questa che mi è successo lo scorso fine settimana, è altrettanto preoccupante:
Dovete sapere che io, quando non posso andare scalzo (per mie barriere mentali) e il tempo lo permette, vado in giro ancora in infradito o sandali di cuoio. Ecco, quel giorno c'era un pranzo abbastanza informale dell'anniversario di matrimonio di mio zio (fratello di mio babbo) e mia zia. Tant'è che il parroco neanché era vestito da tale e vestiva abiti
semplici, maglietta, jeans e scarpe nike (Egli è Padre Nike, appunto, non so se lo avete mai sentito nominare).
Insomma, non è molto importante il luogo, ma piuttosto il tempo e la persona con cui mi sono trovato a discutere: Autunno/Inverno e mio babbo.
Era già da un po' di tempo che lui aveva cominciato a farmi discorsi strani sul mio andare in ciabatte di questa stagione (egli ignora che io cammini scalzo) e non immaginavo che anche stavolta avrebbe ribadito.
Insomma, secondo lui io sono una persona che vuole mettersi in mostra, che VUOLE andare contro il conformismo, tutto per un paio di ciabatte. Dice che un giorno potrei essere discriminato, sia in luogo di lavoro, sia a scuola, sia nella vita.
Tutto per questa immagine di sé, che con le ciabatte ai piedi d'autunno/inverno appare evidentemente indecorosa agli occhi di quell'uomo, quando invece d'estate, questa immagine, è misteriosamente accettata ed adottata.
Io dal canto mio cercavo di spiegargli che non lo facevo per andare contro la società o per fare il ragazzo originale e tanto era il mio desiderio di rivelargli che in verità lo facevo solo per scalzarmi più facilmente. Ma in quel caso la polemica sarebbe stata ancora più dura, perché lo conosco e so che lo avrebbe fatto.
E poi come dici tu, Lucignolo, per cambiare le cose, per smuovere la monagna, qualcuno deve cominciare a smuovere i sassi che ne costituiscono le fondamenta, altrimenti niente cambierà e i propri diritti continueranno ad essere calpestati.
Se io sto bene con me stesso e sento di non fare niente di male, perché dovrei temere gli altri o il loro parere? Se mi dimostrerò forte, non ci sarà montagna che non potrò scalare.
Ovviamente, noi che predichiamo contro la chiusura mentale di queste persone, non dovremo dimostrarci altrettanto ignoranti. Ma a me non sembra di smuovere alcuna polemica nei confronti di chi ha le scarpe, semplicemente con il mio andare in ciabatte/scalzo (sebbene mio babbo pensi il contrario).
Scusate per la lunga risposta e per la mia prolossità.
Mastrom90- Numero di messaggi : 212
Età : 34
Data d'iscrizione : 25.08.10
Re: Dicono di noi
***** masccio che ignoranza!
me lo aspettavo a dire il vero
poveretti
me lo aspettavo a dire il vero
poveretti
aurobarefoot- Numero di messaggi : 51
Età : 40
Data d'iscrizione : 17.09.10
Re: Dicono di noi
Dice che un giorno potrei essere discriminato, sia in luogo di lavoro, sia a scuola, sia nella vita.
---
Purtroppo anche se non faciamo nulla di male tuo padre ha ragione. Se ti presenterai al lavoro in infradito è molto probabile che verrai discriminato e tacciato di essere poco professionale anche se farai benissimo il tuo lavoro.
E' inutile far finta di nulla. Ci sono momenti e luoghi per fare certe cose e se non si rispettano per forza si passa per originali o peggio per un po' matti.
Ciao
Andrea
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Purtroppo anche se non faciamo nulla di male tuo padre ha ragione. Se ti presenterai al lavoro in infradito è molto probabile che verrai discriminato e tacciato di essere poco professionale anche se farai benissimo il tuo lavoro.
E' inutile far finta di nulla. Ci sono momenti e luoghi per fare certe cose e se non si rispettano per forza si passa per originali o peggio per un po' matti.
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Dicono di noi
[quote="per forza si passa per originali o peggio per un po' matti.[/quote]
e anche se così fosse ? secondo me dipende tutto dal fatto se questa *eventuale* opinione degli altri potrebbe "materialmente" nuocerci oppure no.
in presenza del presidente, caposervizio, etc, i quali potrebbero effettivamente crearci problemi (sempre assumendo che siano ostili ad infradito o - oddio! - piedi nudi) è sicuramente meglio andare sul cauto, e rispettare il "dress code".
Ma se si tratta solo dell'opinione dei colleghi... lì è puro conformismo se ci facciamo influenzare dalla loro opinione.
quote="Andrea77"] Ci sono momenti e luoghi per fare certe cose[/quote]
...e alla fine quali sarebbero ? se ci facciamo influenzare troppo dall'opinione degli altri, finiamo per poter stare a piedi nudi soltanto di notte in aperta campagna...
è veramente interessante che finiamo sempre col girare attorno all'argomento di quanto sia difficili essere barefooters in italia, piuttosto che concentrarci sulle cose positive... mah, sarà parte della nostra cultura...
e anche se così fosse ? secondo me dipende tutto dal fatto se questa *eventuale* opinione degli altri potrebbe "materialmente" nuocerci oppure no.
in presenza del presidente, caposervizio, etc, i quali potrebbero effettivamente crearci problemi (sempre assumendo che siano ostili ad infradito o - oddio! - piedi nudi) è sicuramente meglio andare sul cauto, e rispettare il "dress code".
Ma se si tratta solo dell'opinione dei colleghi... lì è puro conformismo se ci facciamo influenzare dalla loro opinione.
quote="Andrea77"] Ci sono momenti e luoghi per fare certe cose[/quote]
...e alla fine quali sarebbero ? se ci facciamo influenzare troppo dall'opinione degli altri, finiamo per poter stare a piedi nudi soltanto di notte in aperta campagna...
è veramente interessante che finiamo sempre col girare attorno all'argomento di quanto sia difficili essere barefooters in italia, piuttosto che concentrarci sulle cose positive... mah, sarà parte della nostra cultura...
hadashi- Numero di messaggi : 772
Età : 53
Data d'iscrizione : 08.05.09
Re: Dicono di noi
alla fine quali sarebbero ?
---
Non prendiamoci ingiro sappiamo benissimo quando possiamo permetterci di andare scalzi e quando è fuori luogo.
Poi sta noi scegliere cosa fare ma in certe occasioni che andiamo scalzi pur sapendo che potremmo incorrere in qualche osservazione lo sappiamo benissimo. Poi x carità ci sono le eccezioni, le sfumature, il proprio carattere e il diverso modo di pensare di chi ci troviamo davanti ma credo che di norma sappiamo benissimo dove possiamo andare scalzi senza problemi, dove andiamo osando ma sapendo che potremmo aver problemi e quelli che sappiamo che è meglio evitare e ci adeguiamo.
Ciao
Andrea
---
Non prendiamoci ingiro sappiamo benissimo quando possiamo permetterci di andare scalzi e quando è fuori luogo.
Poi sta noi scegliere cosa fare ma in certe occasioni che andiamo scalzi pur sapendo che potremmo incorrere in qualche osservazione lo sappiamo benissimo. Poi x carità ci sono le eccezioni, le sfumature, il proprio carattere e il diverso modo di pensare di chi ci troviamo davanti ma credo che di norma sappiamo benissimo dove possiamo andare scalzi senza problemi, dove andiamo osando ma sapendo che potremmo aver problemi e quelli che sappiamo che è meglio evitare e ci adeguiamo.
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Dicono di noi
Cerchiamo di separare la vita privata da quella professionale.Andrea77 ha scritto:Se ti presenterai al lavoro in infradito è molto probabile che verrai discriminato e tacciato di essere poco professionale anche se farai benissimo il tuo lavoro.
Nessuno può imporci limitazioni nell'ambito personale.
Io al lavoro ci vado spesso in infradito, anche in inverno: dipende come mi gira, perché non ho fatto un voto di scalzismo ed anche perché i colleghi si stanno abituando per gradi alla mia stranezza.
È chiaro che nell'esercizio delle mie funzioni, con il camice, indosso gli zoccoli che la legge e la divisa professionale mi impongono; fin qui nessun problema.
Ma quando vado in mensa indosso ciò che mi pare, visto che sono fuori servizio.
E nessuno si è mai permesso di avanzare dubbi sulla mia professionalità.
Vorrei ben vedere.
Semmai mi chiedono spesso se non ho freddo, se lo faccio per qualche motivo particolare.....insomma le solite domande lecite ed innocue.
Se non imparate a difendere i vostri spazi personali, cari miei, son dolori.
La mia professionalità l'ho conquisto in tutti questi anni di onorato servizio, dimostrando all'atto pratico che i problemi lavorativi li so affrontare con serietà e competenza (e me lo dicono gli altri).
Il resto son tutte balle.
E, ripeto, il Dr. Flavio cessa di esistere con quel quotidiano bip della timbratura d'uscita (ora pranzo compresa).
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Dicono di noi
lucignolo ha scritto:Tanto per sentire che aria tira.......
Molti pro, altrettanti contro.
Fatevi un giro qui......chi era quel ragazzo scalzo in friuli....forse Spyro?
http://www.stormfront.org/forum/t728865-2/
Ma cos'è? Un sito filonazista?
bella fogna, avete trovato !
Ospite- Ospite
Re: Dicono di noi
Si, però dipende dal tipo di lavoro che uno fa, dalla propria posizione, dal sesso, dalla stagione, ...
Prendi un commerciale che gira per clienti e spesso pranza o cena con clienti ha un obbligo non formale ma sostanziale di vestirsi in giacca e cravatta.
Io che svolgo una mansione tecnica presso cliente posso anche permettermi di andare vestito sportivo ma comunque calzato.
Una collega si potrebbe presentare anche adesso in ballerine senza calze e in estate in infradito, se io mi presentassi in sandali, anche in estate, sarei mal visto.
La barista accanto alla spiaggia se sta scalza non c'è problema.
Tu Flavio è anni che lavori nello stesso posto. Pensa a uno che deve incominciare se si presenta ad un colloquio non dico scalzo ma vestito in modo sciatto o anche solo sportivo spesso (ance qui dipende dalla mansione e da chi ti trovi davanti come selezionatore) vieni scartato a priori (ho già fatto l'esempio del mio primo impiego quando una volta preso in prova mi è stato detto esplicitamente che ero stato scelto perché mi ero presentato in giacca e cravatta e non da un vecchio bacchettone ma da un ragazzo poco più grande di me).
Spesso nel posto di lavoro è importante la prima impressione che si fa e purtroppo spesso si nota ppiù l'apparenza della sostanza.
Ma usciamo dall'ambito lavorativo e andiamo nel privato.
Dipende uno cosa vuole fare. Uno può girare tranquillamente scalzo per la città (lasciamo stare Pavia), può stare scalzo in natura, ...
Come visto più volte le cose si complicano quando devi andare a mangiare xchè non tutti i ristoranti ti fanno entrare, nei musei spesso ti rimbalzano, nelle chiese a volte capita che devi discutere, nei supermercati dipende da chi ti trovi all'ingresso, nei teatri spesso hai problemi, sui mezzi pubblici se prendi il metò a Milano è vietato salvo che poi entri comunque e nessuno dice nulla,...
Come vedi anche al di fuori del lavoro ci sono posti dove è meglio non presentarsi scazi e altri dove ti presenti scalzo ma sai che potresti aver problemi (poi sta a noi decidere se provare comunque e nel caso questionare o andar via o ricalzarci).
A questo punto c'è chi vive lo scalzismo come modo di vita e quindi si batte x andare scalzo in + posti possibili e ci sono altri che ad un certo punto si seccano e vanno scalzi come un hobby e quindi solo in certi luoghi dove è abbastanza sicuro di non aver rotture di scatole.
E' anche una questione di gusti. C'è chi preferisce scalzarsi in città e chi in natura,...
Ciao
Andrea
Prendi un commerciale che gira per clienti e spesso pranza o cena con clienti ha un obbligo non formale ma sostanziale di vestirsi in giacca e cravatta.
Io che svolgo una mansione tecnica presso cliente posso anche permettermi di andare vestito sportivo ma comunque calzato.
Una collega si potrebbe presentare anche adesso in ballerine senza calze e in estate in infradito, se io mi presentassi in sandali, anche in estate, sarei mal visto.
La barista accanto alla spiaggia se sta scalza non c'è problema.
Tu Flavio è anni che lavori nello stesso posto. Pensa a uno che deve incominciare se si presenta ad un colloquio non dico scalzo ma vestito in modo sciatto o anche solo sportivo spesso (ance qui dipende dalla mansione e da chi ti trovi davanti come selezionatore) vieni scartato a priori (ho già fatto l'esempio del mio primo impiego quando una volta preso in prova mi è stato detto esplicitamente che ero stato scelto perché mi ero presentato in giacca e cravatta e non da un vecchio bacchettone ma da un ragazzo poco più grande di me).
Spesso nel posto di lavoro è importante la prima impressione che si fa e purtroppo spesso si nota ppiù l'apparenza della sostanza.
Ma usciamo dall'ambito lavorativo e andiamo nel privato.
Dipende uno cosa vuole fare. Uno può girare tranquillamente scalzo per la città (lasciamo stare Pavia), può stare scalzo in natura, ...
Come visto più volte le cose si complicano quando devi andare a mangiare xchè non tutti i ristoranti ti fanno entrare, nei musei spesso ti rimbalzano, nelle chiese a volte capita che devi discutere, nei supermercati dipende da chi ti trovi all'ingresso, nei teatri spesso hai problemi, sui mezzi pubblici se prendi il metò a Milano è vietato salvo che poi entri comunque e nessuno dice nulla,...
Come vedi anche al di fuori del lavoro ci sono posti dove è meglio non presentarsi scazi e altri dove ti presenti scalzo ma sai che potresti aver problemi (poi sta a noi decidere se provare comunque e nel caso questionare o andar via o ricalzarci).
A questo punto c'è chi vive lo scalzismo come modo di vita e quindi si batte x andare scalzo in + posti possibili e ci sono altri che ad un certo punto si seccano e vanno scalzi come un hobby e quindi solo in certi luoghi dove è abbastanza sicuro di non aver rotture di scatole.
E' anche una questione di gusti. C'è chi preferisce scalzarsi in città e chi in natura,...
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Andrea77- Numero di messaggi : 1101
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