Corsa sull bagnato ... e sulla neve :-D

Dato che stanotte ha nevicato anche a Trento, e volendo seguire l'esempio dei precursori nonsolosolo e marco53 (che coi loro racconti ma hanno fatto venire una voglia ) mi sono fatto coraggio anch'io e durante la pausa pranzo sono uscito per una corsetta a piedi nudi sulla neve
Purtroppo in città (almeno a Trento) la neve non tiene quasi mai, così durante la mattinata si era trasformata in gran parte in poltiglia . Per farla breve, ho trovato le strade bagnate con chiazze di poltiglia; la temperatura era così così (5-6 gradi).

Così non sono partito subito scalzo, ma con addosso un paio di FeelMax (scarpette con suola di 2mm); li ho tenuti per ca un km, per scaldare un pò i piedi; dopo me li sono tolti e li ho messi in uno zainetto da corsa (che uso sempre, per avere sempre a portata di mano un kit di emergenza - pinza, disinfettante, cerotto, etc - ed un paio di scarpette minime in caso di "emergenza") e ho ripreso a correre

All'inizio avevo una sensazione di bruciore abbastanza fastidioso sotto la piante del piede (soprattutto alle dita; purtroppo il bagnato non solo dissipa il calore ad una velocità pazzesca, ma ammorbidisce anche la pelle così il rischio di vesciche aumenta notevolmente...); ma dopo altri 5 minuti di corsa è diventato una sensazione più che tollerabile (anzi... direi persino piacevole!)

Così alla fine ho fatto ca 10 km, sempre su asfalto bagnato () con tratti di poltiglia () ed alcuni (pochi...) chiazze di neve compatta . Stranamente la neve bruciava quasi di più della poltiglia e molto di più del bagnato; forse è per via dei cristalli di neve che sono leggermente "abrasive". Ma immagino che dopo un paio di corse il piede si abituerà
Quel senso di bruciore che avevo descritto all'inizio l'evevo per tutta la durata della corsa, ma non era mai spiacevole, e le dita erano sempre belle rosse. Ho sentito anche un leggero senso di gonfiore in certi punti del piede, ma sapendo di avere la pianta del piede abbastanza allenata (ormai è a prova di maratona ) l'ho attribuito allo stimolo del freddo/bagnato a cui il mio piede non è ancora abituato (per quanto riguarda il barefooting d'inverno / sulla neve sono ancora abbastanza neofita )

Infatti; dopo una doccia calda alla fine della corsa i miei piedi sono tornati più raggiante di prima
Veramente interessante però come le sensazioni percepite durante la corsa siano state "ingannevoli"; cioè quel senso di bruciore/gonfiore avrebbe facilmente potuto spaventarmi e indurrmi a ri-indossare subito le scarpe, se non avessi avuto la certezza di avere la piante del piede abbastanza allenata da resistere almeno alcuni km sulla neve (infatti, questa sensazione si è attenuata man mano che sono andato avanti; adesso so che la prossima volta posso sicuramente andare oltre.) D'altronde, bisogna sempre fare attenzione ai segnali di allarme dei piedi; in situazioni "estreme" non ci vuole tanto a prendersi delle bolle o persino dei geloni La difficoltà sta sicuramente nel poter distinguere tra "prima-reazione-choc-del-piedino-non-abiutato" (che dopo un po scompare, e tutto va bene) e segnale d'allarme "reale" (che quando si nota che non scompare, il danno è già fatto ).

Prob. per "compensazione" non poteva mancare l'episodio "provocante", il tipico gruppetto di bimbominkia (appena uscito da scuola) che quando li sorpasso mi chiama: "ehi, scalzo!". So che avrei fatto meglio a fermarmi e cominciare a parlare con loro (anche se prob. volevano solo "sfottere", chissà se non si riusciva a ragionare con loro), ma alla fine li ho ignorati e ho tirato dritto... Soprattutto perchè non avevo voglia di fermarmi e prendere freddo. Ma anche perchè non avevo voglia (o mi mancava il coraggio ?) di confrontarmi... So che per ragionare con chi (probabilmente) vuole sfottere, bisogna avere la battuta pronta per avere qualche possibilità, e non sono sempre sicuro di averla. Così spesso scelgo di ignorare eventuali commenti (devo però dire che sento raramente dei commenti; e di quelli che sento, ci sono molto più positivi (o stupiti-interessati) che non sfottò-ostili).
Questo solo per dire che secondo me OGNUNO di noi ha qualche timore, o c'è sempre la possibilità di qualche episodio spiacevole. Ma secondo me non c'è timore o episodio spiacevole che valga le pena di rinunciare all'esperienza positiva del barefooting

E domani la prossima corsa sul bagnato, neve, poltiglia, oquelchesia

hadashi ha scritto:Dato che stanotte ha nevicato anche a Trento, e volendo seguire l'esempio dei precursori nonsolosolo e marco53 (che coi loro racconti ma hanno fatto venire una voglia ) mi sono fatto coraggio anch'io e durante la pausa pranzo sono uscito per una corsetta a piedi nudi sulla neve
Purtroppo in città (almeno a Trento) la neve non tiene quasi mai, così durante la mattinata si era trasformata in gran parte in poltiglia . Per farla breve, ho trovato le strade bagnate con chiazze di poltiglia; la temperatura era così così (5-6 gradi).

Così non sono partito subito scalzo, ma con addosso un paio di FeelMax (scarpette con suola di 2mm); li ho tenuti per ca un km, per scaldare un pò i piedi; dopo me li sono tolti e li ho messi in uno zainetto da corsa (che uso sempre, per avere sempre a portata di mano un kit di emergenza - pinza, disinfettante, cerotto, etc - ed un paio di scarpette minime in caso di "emergenza") e ho ripreso a correre

All'inizio avevo una sensazione di bruciore abbastanza fastidioso sotto la piante del piede (soprattutto alle dita; purtroppo il bagnato non solo dissipa il calore ad una velocità pazzesca, ma ammorbidisce anche la pelle così il rischio di vesciche aumenta notevolmente...); ma dopo altri 5 minuti di corsa è diventato una sensazione più che tollerabile (anzi... direi persino piacevole!)

Così alla fine ho fatto ca 10 km, sempre su asfalto bagnato () con tratti di poltiglia () ed alcuni (pochi...) chiazze di neve compatta . Stranamente la neve bruciava quasi di più della poltiglia e molto di più del bagnato; forse è per via dei cristalli di neve che sono leggermente "abrasive". Ma immagino che dopo un paio di corse il piede si abituerà
Quel senso di bruciore che avevo descritto all'inizio l'evevo per tutta la durata della corsa, ma non era mai spiacevole, e le dita erano sempre belle rosse. Ho sentito anche un leggero senso di gonfiore in certi punti del piede, ma sapendo di avere la pianta del piede abbastanza allenata (ormai è a prova di maratona ) l'ho attribuito allo stimolo del freddo/bagnato a cui il mio piede non è ancora abituato (per quanto riguarda il barefooting d'inverno / sulla neve sono ancora abbastanza neofita )

Infatti; dopo una doccia calda alla fine della corsa i miei piedi sono tornati più raggiante di prima
Veramente interessante però come le sensazioni percepite durante la corsa siano state "ingannevoli"; cioè quel senso di bruciore/gonfiore avrebbe facilmente potuto spaventarmi e indurrmi a ri-indossare subito le scarpe, se non avessi avuto la certezza di avere la piante del piede abbastanza allenata da resistere almeno alcuni km sulla neve (infatti, questa sensazione si è attenuata man mano che sono andato avanti; adesso so che la prossima volta posso sicuramente andare oltre.) D'altronde, bisogna sempre fare attenzione ai segnali di allarme dei piedi; in situazioni "estreme" non ci vuole tanto a prendersi delle bolle o persino dei geloni La difficoltà sta sicuramente nel poter distinguere tra "prima-reazione-choc-del-piedino-non-abiutato" (che dopo un po scompare, e tutto va bene) e segnale d'allarme "reale" (che quando si nota che non scompare, il danno è già fatto ).

Prob. per "compensazione" non poteva mancare l'episodio "provocante", il tipico gruppetto di bimbominkia (appena uscito da scuola) che quando li sorpasso mi chiama: "ehi, scalzo!". So che avrei fatto meglio a fermarmi e cominciare a parlare con loro (anche se prob. volevano solo "sfottere", chissà se non si riusciva a ragionare con loro), ma alla fine li ho ignorati e ho tirato dritto... Soprattutto perchè non avevo voglia di fermarmi e prendere freddo. Ma anche perchè non avevo voglia (o mi mancava il coraggio ?) di confrontarmi... So che per ragionare con chi (probabilmente) vuole sfottere, bisogna avere la battuta pronta per avere qualche possibilità, e non sono sempre sicuro di averla. Così spesso scelgo di ignorare eventuali commenti (devo però dire che sento raramente dei commenti; e di quelli che sento, ci sono molto più positivi (o stupiti-interessati) che non sfottò-ostili).
Questo solo per dire che secondo me OGNUNO di noi ha qualche timore, o c'è sempre la possibilità di qualche episodio spiacevole. Ma secondo me non c'è timore o episodio spiacevole che valga le pena di rinunciare all'esperienza positiva del barefooting

E domani la prossima corsa sul bagnato, neve, poltiglia, oquelchesia

Bravissimo!!
Ebbene, anche oggi impariamo qualcosa ...

bfpaul

Ciao Paolo, ciao Marco,

graaaaazie sapeste quante endorfine dopo quella corsa
spero solo di non sembrare secchione/spaccone coi miei racconti, ma la corsa a piedi nudi mi da sensazioni talmente forti (e belli) che mi prende una tale voglia di condividerle (a volte però credo di diventare troppo "tecnico" nei racconti. Deformazione professionale... )

Cmq, anche oggi non sono proprio riuscito a stare fermo. Termometro a 2 gradi, con occasionali raffiche di vento. Oooookay... Ma volevo vedere se andava bene come ieri. Così anche stavolta sono partito con le Feelmax per scaldarmi bene prima di continuare scalzo, e le ho tenuto addosso più di ieri (per quasi 2 km, 10 minuti) perchè non c'era il sole (non pioveva/nevicava, ma il cielo era coperto), e c'erano raffiche di vento che erano abbastanza ... tonificanti.

La strada però era quasi asciutta; purtroppo la neve non ha tenuto Per questo stavolta il problema non erano i piedi! Nonostante avessi avuti addosso maglietta tecnica & antivento, pantaloni tecnici lunghi, copricapo e guanti, ci ho messo quasi 20 minuti a sentirmi abbastanza accaldato. Ma il freddo lo sentivo su busto e mani - non sui piedi! Appena tolto le scarpette, andavo già bene Siccome la strada era abbastanza asciutta, i 2 gradi non erano assolutamente un problema. Avevo più freddo sulle mani (dentro i guanti) che sui piedi nudi a contatto col terreno freddo. Pazzesco
D'altronde, non so che temperature il suolo avesse effettivamente avuto. Non mi meraviglierebbe se seguisse un ciclo "termico" differente dall'aria (sarebbe interessante le prossime volte portarmi dietro un termometro per misurare la temperatura del suolo).
Così sono riuscito a fare 15 km senza problema; credo però che se oggi avessi incontrato la poltiglia di ieri probabilmente avrei dato foreit prima Anche perchè stamattina ho avvertito una leggerissima irritazione alla gola. Temevo di aver esagerato un pò ieri (anche perchè credo di avere la gola estremamente sensibile. Se mi piglio un raffreddore o prendo troppo freddo, la gola è la prima parte del corpo che si fa sentire). Ma per fortuna era falso allarme. Sia durante la corsa, che dopo nessun problema

Per domani è previsto nevicata con occasionale bufera di neve... 2 gradi, con vento, e neve/strada bagnata... forse meglio fare una piccola pausa Va bene cercare di spostare pian piano i propri limiti, ma qua temo di esagerare (con la poca esperienza che ho col freddo/bagnato)

Ciao
Hadashi

Ha nevicato tutta la notte e metà mattinata. Purtroppo fa ancora troppo caldo, così sulla strada la neve si è trasformata subito in poltiglia, ma sulla pista ciclabile verso mezzogiorno c'erano quasi 10 cm neve
Temperatura ca 1 grado (brrrrrr), cielo coperto, vento debole (niente raffica per fortuna )
Ooooookay, proviamo

Mi sono impacchettato per bene (maglietta, tuta, antivento, berretto, guanti...), incluso i piedi (calzini + scarpette minime), e sono partito. Stavolta mi sono portato dietro anche un paio di calzini impermeabili (sì, esistono ), non sapendo quanto avrei resistito correndo sulla neve (dato che era sia bagnaticcia che abbastanza fonda, ca 10 cm).

Dato che per raggiungere la ciclabile devo fare ca 500m su strada normale (con relativa poltiglia), ovviamente scarpette&calzini sono diventati subito parecchio fradici, così me li sono tolto appena raggiunto la ciclabile (perchè bagnati cmq non servivano più a pre-scaldarmi i piedi)

Continuando sulla neve ho subito avvertito un senso di bruciore sulle dita (all'inizio anche abbastanza forte), ma che si è attenuato abbastanza in fretta (nonostante sprofondassi un pò e i piedi dovevano, come si dice, "combattere su più fronti"). Oltre al senso di bruciore (che non è mai scomparso del tutto, l'ho avvertito per tutta la durata della corsa) si sono aggiunti anche un leggerissimo senso di gonfiore e di intorpidimento (soprattutto sulla dita). Ma le dita sono sempre rimaste belle rosse (se dovessero diventare bianche, uscire subito dalla neve e fare un bel pediluvio caldo; ma finche sono rosse va tutto bene, è segno che la circolazione del sangue ha messo il turbo e scalda le dita dall'interno).

Alla fine sono riuscito a fare 5 km sulla neve senza problemi (e me la sarei anche sentito di continuare ancora per un pò; però dato che non ho ancora esperienza sulla neve pensavo era meglio prenderlo non strafare ). Anche perchè la sensibilità dei piedi era ridotta notevolmente (non erano abbastanza intorpiditi da non farmi più sentire il terreno - in quel caso il rischio di non sentire più eventuali oggetti appuntiti e di conseguenza ferirmi sarebbe stato troppo alto), e mi sembrava anche che il piede si fosse irrigidito un pò, cioè che i movimenti erano meno fluidi del solito. Sicuramente per via della sensibilità ridotta della pianta del piede a causa del freddo (era quasi come quando ho iniziato a correre scalzo; cioè quando il cervello doveva ancora imparare ad interpretare i segnali dalla pianta del piede)

Comunque, è andata benissimo! 5 km sulla neve fonda, a temperature intorno allo zero Sebbene abbia già fatto 3 maratone a piedi nudi, credo di cominciare a comprendere le potenzialità del piede umano solo adesso... Percepire questa capacità di resistere a condizioni ambientali avverse è veramente affascinante

Vediamo quanto riesco a fare la prossima volta (se la neve non si scioglie...)

hadashi ha scritto:Ha nevicato tutta la notte e metà mattinata. Purtroppo fa ancora troppo caldo, così sulla strada la neve si è trasformata subito in poltiglia, ma sulla pista ciclabile verso mezzogiorno c'erano quasi 10 cm neve
Temperatura ca 1 grado (brrrrrr), cielo coperto, vento debole (niente raffica per fortuna )
Ooooookay, proviamo

Mi sono impacchettato per bene (maglietta, tuta, antivento, berretto, guanti...), incluso i piedi (calzini + scarpette minime), e sono partito. Stavolta mi sono portato dietro anche un paio di calzini impermeabili (sì, esistono ), non sapendo quanto avrei resistito correndo sulla neve (dato che era sia bagnaticcia che abbastanza fonda, ca 10 cm).

Dato che per raggiungere la ciclabile devo fare ca 500m su strada normale (con relativa poltiglia), ovviamente scarpette&calzini sono diventati subito parecchio fradici, così me li sono tolto appena raggiunto la ciclabile (perchè bagnati cmq non servivano più a pre-scaldarmi i piedi)

Continuando sulla neve ho subito avvertito un senso di bruciore sulle dita (all'inizio anche abbastanza forte), ma che si è attenuato abbastanza in fretta (nonostante sprofondassi un pò e i piedi dovevano, come si dice, "combattere su più fronti"). Oltre al senso di bruciore (che non è mai scomparso del tutto, l'ho avvertito per tutta la durata della corsa) si sono aggiunti anche un leggerissimo senso di gonfiore e di intorpidimento (soprattutto sulla dita). Ma le dita sono sempre rimaste belle rosse (se dovessero diventare bianche, uscire subito dalla neve e fare un bel pediluvio caldo; ma finche sono rosse va tutto bene, è segno che la circolazione del sangue ha messo il turbo e scalda le dita dall'interno).

Alla fine sono riuscito a fare 5 km sulla neve senza problemi (e me la sarei anche sentito di continuare ancora per un pò; però dato che non ho ancora esperienza sulla neve pensavo era meglio prenderlo non strafare ). Anche perchè la sensibilità dei piedi era ridotta notevolmente (non erano abbastanza intorpiditi da non farmi più sentire il terreno - in quel caso il rischio di non sentire più eventuali oggetti appuntiti e di conseguenza ferirmi sarebbe stato troppo alto), e mi sembrava anche che il piede si fosse irrigidito un pò, cioè che i movimenti erano meno fluidi del solito. Sicuramente per via della sensibilità ridotta della pianta del piede a causa del freddo (era quasi come quando ho iniziato a correre scalzo; cioè quando il cervello doveva ancora imparare ad interpretare i segnali dalla pianta del piede)

Comunque, è andata benissimo! 5 km sulla neve fonda, a temperature intorno allo zero Sebbene abbia già fatto 3 maratone a piedi nudi, credo di cominciare a comprendere le potenzialità del piede umano solo adesso... Percepire questa capacità di resistere a condizioni ambientali avverse è veramente affascinante

Vediamo quanto riesco a fare la prossima volta (se la neve non si scioglie...)

Continuo a leggerti assolutamente affascinato e mi convinco sempre di più che l'ignoranza sui nostri piedi è quasi criminale.
Abbiamo, già a partire dal basso dei valori che non abbiamo ancora capito, che sarà mai per tutto ciò che sta sopra?

bfpaul

YYYYYYAAAAAYYYYYYYYYY :-DDDDDDD

Oggi 12 km; 6 km sul bagnato, altri 6 sulla neve (temperatura ca 3 gradi)
Purtroppo la neve si sta sciogliendo; oggi sotto lo strato di neve c'era già parecchia acqua, perciò domani sicuramente sarà rimasta solo della poltiglia
Oggi il senso di bruciore sulle dita, ed anche il senso di intorpedimento erano un pò più forti di ieri (prob. perchè la neve era ancora più bagnata), ma cmq le dita sono rimaste belle rosse, perciò nessun problema

Anche se devo dire che dopo ca 45 minuti di corsa ho avuto per un breve momento l'impressione che la mia pressione si stesse abbassando (non era un giramento di testa, ma come una leggerissima impressione di "entrare in trance"). Ho aumentato leggermente il passo, e questa sensazione è subito passata.
Mi sa che era prova che tenersi in movimento è la cosa più importante quandi si cammina/corre sulla neve
E che camminare/correre a piedi nudi in condizioni "sub-optimali" non richiede solo un adattamento dei piedi stessi (suola, muscoli, tendini, etc), ma di tutto il corpo... (potrebbe essere che andando a piedi su terreni freddi, la temperatura del sangue si abbassa leggermente, e che bisogna abituare gli organi interni a questi sbalzi ? non so, non sono un medico...)

Beh, dopo la corsa una bella doccia calda (mannaggiachedolore però quando si piedi si sono riscaldati sotto l'acqua calda ). Ed i piedi stanno meglio di prima

"(mannaggiachedolore però quando si piedi si sono riscaldati sotto l'acqua calda )."

Confermo, fa un male cane ... anche se, devo dire che, il più delle volte, mentre mi doccio dopo una passeggiata notturma invernale, mi fanno molto più male le dita delle mani che non i piedi ... probabilmente perchè le mani non hanno lavorato e dunque hanno sofferto maggiormente il freddo.

Quando l'anno scorso ho fatto una bella passeggiata di 4 km nella neve, mi aspettavo dolori ancora più forti, ma dovendo percorrere una mezz'ora di strada in macchina, ho pensato di servirmi dell' aria del riscaldamento che ho diretto verso i piedi. Beh, in mezzo'ora sono tornati alla assoluta normalità con appena quel senso di "pizzicorino" che si prova qunado passa l'effetto dell'anestesia dopo una seduta dal dentista.

La mia ulceretta di 6mm al piede sta guarendo e non ne posso più di stare scalzo solo a casa ... la prossima settimana si riparte

Marco53 ha scritto:YuK !!! Gli allievi superano di gran lunga il maestro !
Beh... non che mi senta maestro di nessuno, però in un certo senso mi sento un po' il precursore delle camminate scalze nella neve sul sito.
Ma qui si corre, in tutti i sensi e i miei pochi km (vero però che li faccio al passo) diventano niente confronto alle vostre volate...

Ma SMETTILA, sensei
Guarda che è molto più facile correre sulla neve che non camminarci, perchè il maggiore movimento comporta anche una maggiore circolazione (e di conseguenza maggiore resistenza e minore dolore)
(e poi fare il precursore è sempre la cosa più difficile, indipendentemente dalle prestazioni )
Prenditi la tua fetta di merito, non si tratta mica di paragonare prestazioni

Veramente interessante però come le sensazioni percepite durante la corsa siano state "ingannevoli"; cioè quel senso di bruciore/gonfiore avrebbe facilmente potuto spaventarmi e indurrmi a ri-indossare subito le scarpe, se non avessi avuto la certezza di avere la piante del piede abbastanza allenata da resistere almeno alcuni km sulla neve (infatti, questa sensazione si è attenuata man mano che sono andato avanti; adesso so che la prossima volta posso sicuramente andare oltre.) D'altronde, bisogna sempre fare attenzione ai segnali di allarme dei piedi; in situazioni "estreme" non ci vuole tanto a prendersi delle bolle o persino dei geloni pale La difficoltà sta sicuramente nel poter distinguere tra "prima-reazione-choc-del-piedino-non-abiutato" (che dopo un po scompare, e tutto va bene) e segnale d'allarme "reale" (che quando si nota che non scompare, il danno è già fatto Evil or Very Mad).

scusate la mia ignoranza ... oggi ho fatto la rpima mini uscita sulla neve, e non so distinguere ancora quando si può continuare e quando no , che cos'è un gelone? che cos'è quella sensazione di bruciore? c'è un modo per vedere quand'è meglio fermarsi?

non sono molto esperto ma direi che sia bene fermarsi se il freddo ti anestetizza il tatto e se i piedi da rosei/rossi diventano bianchi o troppo rossi.
Ciao
Andrea

Sowild ha scritto: non so distinguere ancora quando si può continuare e quando no , che cos'è un gelone? che cos'è quella sensazione di bruciore? c'è un modo per vedere quand'è meglio fermarsi?

per essere sincero, non saprei dire con certezza quando meglio fermarsi e quando si può andare avanti tranquillamente
sto esperimentando anch'io (cioè ad ogni uscita sulla neve cerco di spingermi un pò più in là della volta precedente, e dopo la corsa guardo se è andato tutto bene )
Al momento posso solo dirti che (almeno per quanto mi riguarda) la sensazione di bruciore sembra più allarmante di quel che è realmente (immagino possa essere causata sia dal freddo esterno, che dall'aumento della circolazione del sangue); cioè ho questa sensazione di bruciore ogni volta che vado sulla neve, ma finora non ho ancora avuto problemi (anche con più di mezz'ora sulla neve); però sono sempre stato in movimento, e tengo busto/testa sempre ben coperti ed al caldo (quello secondo me è la cosa più importante).
Geloni sono una specie di "ustione" (causata dal freddo). Capitano quando la pelle è esposta per troppo tempo al freddo (con circolazione sanguinea insufficiente); però non saprei dire quando capitano e quando no... A me per fortuna non sono ancora capitati; devo però dire che a furia di correre sull'asfalto (spesso anche abbastanza ruvido) credo la mia pianta del piede sia diventata parecchio spessa e resistente (e perciò anche più protetta contro geloni et al.)...
Cmq credo il segno più importante, come ha detto anche Andrea, sia il colore delle dita. Finchè restano tra il rosa ed il rosso, direi che va tutto bene. Quando diventano pallide/bianche bisogna fermarsi subito (o aumentare notevolmente il movimento ), perchè la circolazione del sangue non riesce a riscaldarli abbstanza. Se diventano *troppo* rosse (tipo sedere di un babuino che ha appena ingoiato un sacchetto intero di peperoncini) forse anche meglio fermarsi. Cmq un bel rosso vivace non credo sia un problema (almeno io le ho colore pomodoro di sicilia ogni volta che esco sulla neve)
Anche il senso di intorpedimento è normale. Bisogna solo stare molto più attenti a dove si mettono i piedi, perchè con la sensibilità ridotta aumenta il rischio di ferirsi

Direi che il metodo migliore è cominciare con poco, vedere come stanno i piedi dopo, ed aumentare pian piano ad ogni uscita (la prima volta anch'io ho fatto solo 500 metri; ed ora faccio i 5-10km senza problemi ). Secondo me ognuno reagisce in maniera diversa ai vari fattori ambientali, perciò l'unica è provare di persona.
Cmq buon divertimento, e facci sapere