Viaggio in treno e incontro con il controllore (basito!)
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Viaggio in treno e incontro con il controllore (basito!)
Venerdì pomeriggio ho fatto la versione lunga del viaggio di rientro scalzo dopo il lavoro: ovvero circa 25 minuti a piedi fino alla stazione del Passante Ferroviario di Milano e viaggio in treno fino alla mia abituale stazione di destinazione - tutto questo senza mai indossare scarpe. Giro piacevole e senza intoppi, solamente il treno era più pieno del solito ma ho comunque trovato posto per sedermi.
L'unica nota un po' negativa sono stati i soliti "schifati", cioè persone che salgono in treno, si avvicinano per sedersi ma poi notano le mie calzature "alternative" e con aria più o meno schifata si siedono altrove o passano via. E devo dire che questa volta ero assolutamente tranquillo e rilassato, boh, c'è in giro gente strana!
Poi comunque è arrivato un ragazzo di apparente provenienza dell'est europa che si è seduto accanto a me senza problemi e senza fissarmi i piedi.
Il viaggio in treno comunque è andato benissimo, e qui viene l'aneddoto che volevo raccontare: arrivati quasi alla stazione di capolinea (dove scendo io) il vagone era rimasto vuoto. Così mi sono spostato di due file di sedili in quanto dove ero prima il pavimento era tutto appiccicoso a causa di qualche bibita zuccherata versata dai soliti incivili. Nello spostarmi ho dimenticato un sacchetto di plastica con all'interno delle riviste di cucito per mia moglie sul portabagagli in alto sopra i sedili.
A un certo punto passa il controllore (piuttosto giovane) che subito nota i miei piedi e per un attimo si ferma a guardarmi ma poi prosegue, si accorge del sacchetto che avevo dimenticato e inizia a tastarlo per capire cosa ci sia dentro.
Al che io mi alzo e con fare normalissimo e rilassato mi avvicino e gli dico che l'avevo dimenticato quando mi ero spostato a causa del pavimento sporco. Lui rimane basito, occhi sbarrati e bocca socchiusa, sguardo che fa la spola tra i miei piedi e il mio viso...
Poi nota che in effetti per terra era sporco, annuisce, da un'ultima occhiata ai miei piedi e senza dire nulla se ne va (e non mi ha nemmeno chiesto il biglietto!).
Probabilmente il mio indicare che il pavimento era sporco è stato un segnale di razionalità in una situazione che (per lui) di razionale aveva molto poco. E la sua mente è uscita dal "tilt" in cui si trovava e magari ha pensato che andavo scalzo abitualmente?
L'unica nota un po' negativa sono stati i soliti "schifati", cioè persone che salgono in treno, si avvicinano per sedersi ma poi notano le mie calzature "alternative" e con aria più o meno schifata si siedono altrove o passano via. E devo dire che questa volta ero assolutamente tranquillo e rilassato, boh, c'è in giro gente strana!
Poi comunque è arrivato un ragazzo di apparente provenienza dell'est europa che si è seduto accanto a me senza problemi e senza fissarmi i piedi.
Il viaggio in treno comunque è andato benissimo, e qui viene l'aneddoto che volevo raccontare: arrivati quasi alla stazione di capolinea (dove scendo io) il vagone era rimasto vuoto. Così mi sono spostato di due file di sedili in quanto dove ero prima il pavimento era tutto appiccicoso a causa di qualche bibita zuccherata versata dai soliti incivili. Nello spostarmi ho dimenticato un sacchetto di plastica con all'interno delle riviste di cucito per mia moglie sul portabagagli in alto sopra i sedili.
A un certo punto passa il controllore (piuttosto giovane) che subito nota i miei piedi e per un attimo si ferma a guardarmi ma poi prosegue, si accorge del sacchetto che avevo dimenticato e inizia a tastarlo per capire cosa ci sia dentro.
Al che io mi alzo e con fare normalissimo e rilassato mi avvicino e gli dico che l'avevo dimenticato quando mi ero spostato a causa del pavimento sporco. Lui rimane basito, occhi sbarrati e bocca socchiusa, sguardo che fa la spola tra i miei piedi e il mio viso...
Poi nota che in effetti per terra era sporco, annuisce, da un'ultima occhiata ai miei piedi e senza dire nulla se ne va (e non mi ha nemmeno chiesto il biglietto!).
Probabilmente il mio indicare che il pavimento era sporco è stato un segnale di razionalità in una situazione che (per lui) di razionale aveva molto poco. E la sua mente è uscita dal "tilt" in cui si trovava e magari ha pensato che andavo scalzo abitualmente?
Young_barefooter- Numero di messaggi : 1581
Data d'iscrizione : 02.01.08
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