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Un saluto ai ragazzi del Liceo Michelangiolo

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Messaggio  Luca T Ven Dic 11 2009, 11:50

Promemoria primo messaggio :

Una saluto ai ragazzi delle classi seconde del Liceo Classico Michelangiolo (il MIO liceo di quando ero ragazzo) che stamani hanno seguito la mia lezione che ho tenuto scalzo sulle dipendenze e sulla psicologia del benessere, se qualcuno è venuto a visitare il sito come io ho loro suggerito mando loro una ffettuoso saluto

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Messaggio  Luca T Mar Dic 15 2009, 19:57

Sulle Vibram Five fingers devo dire che un po' di curiosità di provarle ce l'avrei, però sono quasi sicuro che siano una delusione per noi dato che il gusto del contatto della pianta del piede con il terreno viene impedito o molto ridotto. Forse su tereni impossibili come quelli con i ricci di castagno.. è che costano un bel po' di soldi, troppi per una semplice prova
Viva Le Piante dei Piedi!
Luca

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Messaggio  lucignolo Mar Dic 15 2009, 20:10

Daniela ha scritto:Una domanda per Flavio e per gli altri che indossano scalzature: le indossate per non essere notati, oppure venite notati - magari anche piu che se scalzi - pero' vi sentite tranquilli di replicare dal momento che i piedi non sono "nudi"?
Per non essere notati. Smile E se è un' illusione allora serve anche per sentirsi più tranquilli.
E poi voglio vedere chi si appellerebbe al decoro.
Enzo ha scritto:....capita che qualcuno non noti l'assenza della suola, ma solo chi non noterebbe i piedi nudi.
Le mie prove di questi giorni sembrerebbero dimostrare il contrario, ma potrebbe dipendere dalla struttura dei finti sandali.
Di solito la gente nota, anche nei tratti meno illuminati, i miei piedi nudi ed uno sguardo non manca mai.
Strano che con i finti sandali nessuno si sia mai soffermato sulle mie estremità (notare che ero fuori zona).
Ti voglio raccontare un aneddoto: circa una settimana fa, al termine di un piccolo corso interno, dovevo valutare il grado di apprendimento dei tecnici del mio laboratorio.
Una delle domande proponeva di calcolare il limite superiore di un intervallo di un importante parametro biomedico; nella stragrande maggioranza dei casi devi partire da un valore centrale e sommare e sottrarre una certa quantità. Così troverai il limite inferiore e quello superiore dell'intervallo che ci interessa.
Ebbene, solo uno su quindici si è reso conto che il segno "meno" non c'era.
E leggendo ad alta voce continuavano a dire "A più o meno B.....".
Questo insegna che la mente umana vede ciò che si aspetta di vedere, persino le suole, se sul dorso del piede c'è qualcosa che gliela fa prevedere.
Fanno eccezione i maledetti bambini che sembrano avere uno scanner negli occhi, come nel caso capitato molti anni fa e riportato sull'articolo di una rivista che parlava di abiti dipinti con maestria sulla pelle.
Una giovane signora era uscita per strada completamente nuda, vestita di colori magistralmente combinati, con ombre che mimetizzavano alla vista le parti più critiche.
Faceva caldo e l'uso di vestiti attillati era la norma.
Nessuno si è accorto del trucco.
Il pandemonio è scoppiato quando un bambinetto ha gridato: "Mamma, mamma! Guarda! Quella signora è nuda!!" e l'incantesimo si è dissolto come una bolla di sapone. Very Happy
Ed io che rischio scalzo? Al limite un paio di occhi sgranati. Wink

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Messaggio  Marco53 Mer Dic 16 2009, 08:31

Strano che con i finti sandali nessuno si sia mai soffermato sulle mie estremità (notare che ero fuori zona).
Concordo pienamente. La scorsa estate ho avuto dei riscontri. Per la prima volta in vita mia, complice le mattinate tiepide, ho percorso completamente scalzo un buon tratto di strada per venire in ufficio e ho attraversato in diagonale la centralissima bella e grande piazza San Carlo. C'erano persone che si voltavano a 50-70 metri di distanza, segno che notavano benissimo che ero a piedi nudi. Altrettanto non accade con i finti sandali, ancorché molto sottili come i miei... Sembra incredibile ma vi assicuro che è così.

Sulle Vibram Five fingers devo dire che un po' di curiosità di provarle ce l'avrei, però sono quasi sicuro che siano una delusione per noi dato che il gusto del contatto della pianta del piede con il terreno viene impedito o molto ridotto.
Trovo la cosa interessante ma se fossero apparse in commercio - che so - 20 anni fa, ne sarei stato attratto di più. A parte il loro costo, che gusto c'é, ora che i nostri piedi hanno imparato ad apprezzare il mondo sottostante? Very Happy Potrei indossarle in certe occasioni, ma già sto scalzo in ufficio, sto superando le ultime remore alla camminata scalza in esterni a Torino (fuori dalla mia città ho meno problemi) e le mie suole allenate hanno già perfino superato la prova del sottobosco di ricci di castagno bounce (anche se, potendo evitare li evito eccome!) clown
Insomma. Penza e ripenza la conclusione è univoca. Lascio le Vibram a chi vuole esibire il proprio piede in colori sgargianti e darsi un tocco di personalità che non ha, non avendo nemmeno il coraggio di poggiare il piede sulla strada senza qualcosa che in qualche modo lo faccia sentire "protetto". L'idea espressa da Daniela è buona («guarda i miei piedi! questa e' una parte del mio corpo bella e perfetta, e' quella su cui poggio, che mi permette di fare della strada, sono belli e forti e li ostento» tongue ), ma proprio per questo vale per i piedi nudi e non travestiti... Almeno secondo me !!!
Saluti 'nature' senza Vibram
Marco

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Messaggio  Daniela Mer Dic 16 2009, 18:25

No, cari amici, la quasi totalita' di chi ci nota, non nota affatto che siamo scalzi, o meglio lo nota solamente dopo. Quello che notano e' la camminata anomala, diversa dalla media. A quel punto ci guardano e se non abbiamo le scarpe, notano i piedi liberi. Se per caso abbiamo le scarpe, si vede lo stesso lo sguardo perplesso, probabilmente pensano nella privacy del loro cervello che abbiamo avuto un incidente o la polio. Qualcuno che e' in confidenza a volte lo domanda.
Non ho le vibram fivefingers, non le vedrei pero' come alternativa a camminare scalzi per strada, ma semmai come alternativa da indossare al posto di scarpe piu' fastidiose.

Daniela

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Messaggio  Daniela Mer Dic 16 2009, 19:31

Luca T ha scritto:Mmmm... voi che avete anche il piacere dell'immersione mi fate un po' di invidia. Io sono asmatico, anche se perfettamente compensato dalle terapie. Quindi mi posso permettere solo sport di terra, perchè con il respiro sott'acqua ho qualche problema.


Luca e perche' devi rinunciare al piacere dell'immersione se sei asmatico? Tanto piu' che sei perfettamente compensato? E per giunta, come medico, essendo in grado di valutare la situazione per quello che e', e non per stereotipi e pregiudizi?
Purtroppo per una serie di ragioni, che vanno dal bieco profitto alle origini storiche della subacquea specialmente quella italiana (leggasi i corpi speciali fascisti, pionieri a livello mondiale), c'e' da un lato la forte spinta a mandare sottacqua (con le bombole) persone che invece farebbero meglio a stare a fumare in spiaggia (che fa molto male alla salute ma almeno non si ha un incidente mortale nell'immediato), c'e' un totale divorzio e cesura tra l'apnea e lo scuba (vedi sopra: se la persona obesa e asmatica che non fa sport da cinquant'anni (cioe' da quando ne aveva cinque....) andasse in apnea per quanto i suoi limiti lo permettono, magari valuterebbe meglio i suoi limiti e non farebbe certe imprudenze con la bombola che possono costare la vita, propria e altrui) e poi va be' ci sono anche istruttori incompetenti e talvolta peggio, fornitori di materiale che non ha i controlli di qualita' che vogliamo da un equipaggiamento a cui si affida la vita, e tante altre cose che non vanno. Detto questo pero', se la subacquea ti affascina, cercati un medico (un collega! quindi lo troverai molto piu' facilmente di chi non e' medico) che comprenda a fondo il tuo sistema respiratorio ma anche i tuoi desideri e passioni, che ti consigli su come iniziare, che sara' certamente in piscina, cercati un istruttore preparato e onesto e che abbia il tempo e la voglia di starti vicino in questa sfida, e poi si valuta la situazione, potrebbe per esempio darti l'okkei per praticare a livello ludico sport subacquei come il rugby o l'hockey (lo sai che nella tua citta' c'e' una delle squadre piu' forti d'Italia di rugby subacqueo?) e chi mi dice che, oltre a poterti permettere qualche esperienza indimenticabile, anche il tuo sistema respiratorio non ne tragga giovamento; non saresti il primo.

Daniela

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Messaggio  lucignolo Mer Dic 16 2009, 21:43

Daniela ha scritto:.....poi va be' ci sono anche istruttori incompetenti e talvolta peggio, fornitori di materiale che non ha i controlli di qualita' che vogliamo da un equipaggiamento a cui si affida la vita, e tante altre cose che non vanno.
Guarda, Daniela, non si improvvisa l'attività subacquea (facciamo un po' di off topic).
Se ci sono istruttori incompetenti, temo di trovarli più facilmente nei luoghi di turismo di massa, Mar Rosso ad esempio.
L'attrezzatura a noleggio la escludo a priori e mi sento responsabile della manutenzione della mia attrezzatura, che faccio valutare da gente di provata esperienza (e basta aprire le orecchie per sapere chi è competente e chi no).
Poi mai fidarsi delle miscele arricchite con ossigeno, ma misurare personalmente la percentuale di ossigeno nelle bombole: a volte scambiano colposamente i contenuti, scendi a trenta metri credendo di utilizzare aria e ti prendono le convulsioni.
L'idiota è il personale del diving, ma tu hai infranto una delle regole d'oro del subacqueo: controllare e ricontrollare, sempre.
Meglio perdere molti minuti che la vita.
Infine: di che tipo di asma soffre Luca?
È cronica? Ha origine allergica? L'aria delle bombole è correttamente filtrata o contiene allergeni pericolosi?
La crisi asmatica è drammatica in superficie, ma è devastante sott'acqua, senza contare la possibilità che si scateni sotto stress.
Insomma, un bel problema, ma, come giustamente sostieni, non insormontabile; Luca T. è medico e dovrebbe essere in grado di valutare correttamente i fattori che io ho considerato come subacqueo praticante e dilettante.
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Messaggio  Andrea77 Mer Dic 16 2009, 22:43

Fanno eccezione i maledetti bambini che sembrano avere uno scanner negli occhi
---

Mi dispiace ma dissento, la differenza non è che i bambini vedono e gli adulti no ma che i bambini esternano quello che vedono mentre gli adulti spesso fanno finta di non vedere ed evitano commenti 'non sai mai che quel matto che va in giro scalzo se la prenda male x il commento...'.

Penso invece che i finti sandali 'freghino' solo pochi molto distratti direi probabilmente coloro che nn vedrebbero neppure che siamo scalzi.
X il decoro ti possono dire che sono le suole luride a fare schifo.
X la sicurezza poi non cambia nulla.
X finire la stranezza rimane comunque se non persino accentuata da questo strano stratagemma.

Ciao
Andrea
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Messaggio  lucignolo Mer Dic 16 2009, 23:15

Andrea77 ha scritto:Mi dispiace ma dissento, la differenza non è che i bambini vedono e gli adulti no ma che i bambini esternano quello che vedono mentre gli adulti spesso fanno finta di non vedere ed evitano commenti 'non sai mai che quel matto che va in giro scalzo se la prenda male x il commento...'.
Nessuno si era accorto che la signora era nuda, il bambino sì.
Credi che una persona, con i suoi pensieri, faticando ad arrivare alla fine del mese e con il cronometro nel cervello abbia tempo e voglia di guardare se hai le suole in cuoio o in vibram e misurarne lo spessore?
Penso invece che i finti sandali 'freghino' solo pochi molto distratti direi probabilmente coloro che nn vedrebbero neppure che siamo scalzi.
Se vedi del cuoio sul dorso del piede, dai per scontato che ci siano le suole, perché rifiuti l'idea che qualcuno possa camminare scalzo nel terzo millennio.
X il decoro ti possono dire che sono le suole luride a fare schifo.
Il decoro dice che è sconveniente andare a piedi nudi al di fuori di certi contesti e questa è una cosa che valuti dall'alto, perché gli occhi sono in alto.
Si accorgono che sei scalzo perché si vede subito che hai il dorso dei piedi scoperto; a questo punto arriva il resto.
Se tu avessi le suole rosee, saresti lo stesso un sozzone.
X la sicurezza poi non cambia nulla.
Se non vai sulle scale mobili od in un cantiere, di che sicurezza parli? Del solito fantomatico bicchiere rotto? Allora perché a Milano non ci hanno buttati fuori? Il fatto di essere prenotanti e paganti riduce o elimina il pericolo?
E poi dove c'è davvero pericolo (vedi laboratori biomedici) non si va nemmeno con i sandali veri.
X finire la stranezza rimane comunque se non persino accentuata da questo strano stratagemma.
Nessuno è più strano di chi gira a piedi nudi in inverno. Se poi indossi una calzatura senza suole......sei un decoroso senza suole. Very Happy
Andresti a vedere se qualcuna indossa una maglietta senza reggiseno? O se qualcuna noleggia una bicicletta sedendosi senza mutandine sotto la gonna?
Very Happy Very Happy
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Messaggio  Daniela Gio Dic 17 2009, 00:11

Bah io rimango un po' perplessa.
Secondo me la quasi totalita' di chi rompe le palle e' uno che non ha capito o ha male interpretato.
Le mutande e gli altri indumenti intimi, uno li indossa o non li indossa e sono fattacci suoi, penso che in pochi siamo interessati a conoscere i dettagli della biancheria altrui. Le scarpe sono sotto gli occhi di tutti, sono abituali, e quando mancano, talvolta, l'altra persona (che forse non ha mai visto uno scalzo fuori dalla spiaggia, piscina, palestra di judo, e barca) trae delle conclusioni idiote o comunque errate. D'altra parte molto spesso anche lo scalzo talvolta trae delle conclusioni errate, quella tipica e' che i calzati hanno dei pregiudizi nei confronti degli scalzi. Esiste una maniera molto semplice per liberarsi di questa idea: andare in giro calzati ostentando magliette col logo dei NatiScalzi (o della DSS ora SBL, di barefootrunning, e quant'altro...), comprare la tazzona di BKB e piazzarla in bella evidenza sulla scrivania, lasciare aperta una finestra di questo forum o del sito e allontanarsi un attimo dal computer. L'unico disagio che ne risulta e' dover rispondere a decine di amici e di perfetti sconosciuti che sparano un fuoco di fila di domande, dalle piu' ovvie alle piu' assurde, dalle piu' comuni a quelle a cui non avremmo mai pensato. Il pregiudizio non e' che gli scalzi sono sporchi o "matti" o che attentano al decoro delle citta', al contrario viviamo in una societa' che persino se c'e' un morto per strada lo scavalcano come niente fosse. Chi se ne frega se quello li' e' scalzo! Non funziona neanche piu' per chiedere l'elemosina. PERO'.... Pero' il problema insorge nel momento in cui IO, che notoriamente sono il centro dell'universo, la terra ruota intorno a me e il sole intorno alla terra cioe' a me e l'intero universo mi rende omaggio con la sua rotazione, ORRORE! arriva questo tizio senza scarpe che SICURAMENTE non mi causera' altro che grane, sfighe, problemi, seccature e rogne, proprio a me che oltre a essere un genio, un santo, e il pilastro su cui poggia l'universo intero, ho tanto da lavorare. Dunque faro' uso preventivo del mio (miserrimo, ma questo non lo dico senno' scoppio a piangere e faccio brutta figura) potere e lo allontano dal mio campo visivo, che vada a rompere le palle da un'altra parte questo perdigiorno che non ha di meglio da fare che venire a farmi perdere del tempo e crearmi dei problemi, se fosse uno che lavora non avrebbe certo tempo per quelle cretinate li'. Ma io me lo tolgo di torno prima che possa crearmi delle rogne, come se non ne avessi gia' abbastanza! Proprio a me deve capitare tra i piedi quel cretino.... E simili "pensieri". Se lo scalzo riesce a cortocircuitare questo pseudoragionamento, la quasi totalita' delle discussioni non si pone nemmeno. Si pongono le richieste di spiegazioni curiose, si pongono le persone che sono sinceramente preoccupate (magari sono ingenui pero' forse una risposta educata si puo' anche dargliela; tra l'altro frequentemente questi evidenziano come massimo pericolo "IL FREDDO" che causa "LA POLMONITE" e se gli si replica che la polmonite e' causata da batteri o virus, non ribattono... quindi non e' neanche poi vero che il pregiudizio scalzo=antiigienico sia generalizzato), si pongono quelli che Rei chiama con termine tecnico "STRONZI" che pero' oltre a essere pochissimi si rimettono velocemente al loro posto, si pongono in casi rarissimi ma possibili i malintesi come quello che e' capitato alla Contessa Scalza, e si pongono in casi ancora piu' rari ma esistenti e ben validi le ragioni di sicurezza (dove pero' non si va coi sandali ne' con i tacchi ne' con molte altre tipologie di calzature). Si possono poi porre in casi del tutto eccezionali la questione di un codice di abbigliamento soprattutto se maschile (secondo me una ragazza elegante con vestito pettinatura e makeup adeguati alla serata, con l'henne' ai piedi e scalza, anche alla scala la farebbero entrare, naturalmente pagando il biglietto.... intendo nel pubblico, non sul palcoscenico dove gli scalzi si sa non sono un problema), ma francamente, sono piu' frequenti le circostanze in cui a un calzato e' richiesto di togliersi le scarpe.
Interessanti le vostre considerazioni sulle scalzature, con esperienze e considerazioni del tutto opposte.

Daniela

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Messaggio  Marco53 Gio Dic 17 2009, 09:17

Dunque faro' uso preventivo del mio (miserrimo, ma questo non lo dico senno' scoppio a piangere e faccio brutta figura) potere e lo allontano dal mio campo visivo, che vada a rompere le palle da un'altra parte questo perdigiorno che non ha di meglio da fare che venire a farmi perdere del tempo e crearmi dei problemi, se fosse uno che lavora non avrebbe certo tempo per quelle cretinate li'. Ma io me lo tolgo di torno prima che possa crearmi delle rogne, come se non ne avessi gia' abbastanza! Proprio a me deve capitare tra i piedi quel cretino....
Un bel po' di anni fa due ragazzi neozelandesi (lui e lei) in camper che, dopo aver girato mezza Europa stavano risalendo l'Italia per dirigersi in Svezia da dove il tour era partito e dove avrebbero dovuto rendere il camper e ripartire per la NZ, arrivati alle porte di Torino, si trovarono il cambio sgranato e solo la seconda funzionante. Il camper era un Volkswagen LT di quelli grandi a motore anteriore. Si presentarono dunque ai vari concessionari di Torino. Erano scalzi, come d'abitudine in NZ, ma pulitissimi (no aspetto zingaresco). Il servizio di assistenza 1 li sbolognò subito al servizio di assistenza del concessionario 2, che fra l'altro si pubblicizzava come specializzato nei veicoli commerciali. Il 2 li mandò via e provarono dal terzo, che fece lo stesso. Finirono alla fine da Rinaldi e questo lo cito perché è stato il più corretto e gentile. Io sono arrivato lì per caso ed erano in 3 (tre) impiegati a cercare di comunicare in inglese con loro. Mi sono offerto di fare da tramite. Insomma da Rinaldi, un po' col mio aiuto, hanno finalmente avuto l'appoggio che volevano. Chiesero se potevano restare sul camper per la notte ma non era possibile perché il veicolo avrebbe dovuto essere messo sull'elevatore e perché la notte lasciavano liberi i cani 'feroci'... Così li aiutai a trovare un albergo che accettasse la carta di credito (allora ancora merce rara) perché non avevano soldi italiani. Alla fine - fatto tutto per telefono - concludemmo che era comunque meglio se avevano almeno le infradito per entrare in albergo - non si sa mai - dopo le 4 esperienze negative avute in precedenza, che (oltre alle difficoltà di lingua) erano probabilmente state causate dall'aspetto scalzo dei due...
Tornando ai finti sandali è evidente che tu, Daniela, non ti sei mai trovata nelle situazioni mie e di Flavio, ma ti posso assicurare che i meccanismi di riconoscimento del piede 'calzato' (e perciò 'conforme' a quanto la gente si aspetta) sono tali che pochissimi notano l'assenza delle suole. Giusto i più curiosi (e sono pochi), cioé quelli che notano un complesso di cose che va dall'andatura, dal movimento delle dita e, se stanno dietro, l'innegabile visione della suola... che non c'é.
Vero tutto quello che si dice e cioé che siamo più noi a farci dei ragionamenti mentali allucinanti e che potremmo vivere più tranquilli se non ce li facessimo, però se questi aggeggi nei piedi ci fanno camminare rilassati in mezzo alla gente senza perdere il contatto col suolo, ne ricaviamo ugualmente un beneficio.
E quanto più allenamento il piede fa, e più sarà 'lui stesso' a chiederci alla fine di abbandonare scarpe e simil-accessori. A me sta già capitando e sento che la vittoria sui 'tiripitilli' (versione piemontese per 'grilli' o altra parola innominabile) mentali è abbastanza vicina da poter affrontare presto una primavera del tutto scalza anche in Torino.... Wink
Saluti (finti clown )
marco
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Messaggio  lucignolo Gio Dic 17 2009, 10:21

Daniela ha scritto:....secondo me una ragazza elegante con vestito pettinatura e makeup adeguati alla serata, con l'henne' ai piedi e scalza, anche alla scala la farebbero entrare, naturalmente pagando il biglietto....
Ecco un punto importante che non si può non considerare.
Persino nei tribunali (Ares e Paolo G. te lo possono confermare) in tema di abbigliamento c'è una discriminazione pazzesca: le donne possono essere scollate o indossare un paio di sandaletti apertissimi oppure un paio di infradito che, seppure colorate e decorate, restano pur sempre delle scalzature, ma se un uomo si presentasse in tale ambiente in infradito o in sandali verrebbe buttato fuori a calci.
Perciò l'uomo è soggetto ad un metro di giudizio un po' diverso rispetto a voi donne, almeno per quanto riguarda i piedi.

La battuta sulle mutandine va presa come tale.
Ovviamente intendevo dire che difficilmente ciò che non si vede da fastidio.
La vista del dorso del piede privo di qualsiasi elemento calzante fa scattare tutta una serie di meccanismi: si percepisce anche a distanza che la persona è scalza e se è scalza si comincia ad immaginare tutta una lunga serie di pensieri correlati.
È fuori dal tempo, è matto, è sporco perché calpesta con le suole nude tutto ciò che c'è in terra e quindi si espone ai pericoli: vetri, chiodi, bombe a mano abbandonate e, orrore, funghi e verruche (chissà perché nessuno dice <tetano>, forse l'unica parola sensata).
Se escludiamo i curiosi ed attenti soggetti indagatori da Settimana Enigmistica, difficilmente (e lo dico in senso statistico) si accorgeranno della mancanza della suola, perché dorso del piede calzato = piede calzato in toto e, quindi, non scattano gli effetti collaterali che ti dicevo prima.
Se poi ti siedi su una panchina o su un autobus e mostri le suole nere, beh, allora scattano due o tre allarmi; ma in caso contrario a chi gliene frega si andare a vedere se hai le suole?
Intanto fai allenamento, le suole si irrobustiscono e la tranquillità interiore (ben venga anche se ci facciamo le s...e mentali, anzi, a maggior ragione) ti permette di valutare meglio molte situazioni.
Una trappola? Io sono partito senza e non li uso dove abito e quanti lo fanno?
Però in situazioni dove mi possono rompere i cosiddetti bounce bounce cerco di evitare di dover arringare ogni volta, perché sono stufo di ripetere sempre le stesse cose per ricevere un sorrisetto di compatimento.
Come dice Marco53 alla fine ti resta un solo desiderio: liberarti finalmente della copertina di Linus (i finti sandali Very Happy ) sempre e ovunque.
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Messaggio  lucignolo Gio Dic 17 2009, 10:26

Marco53 ha scritto:Tornando ai finti sandali è evidente che tu, Daniela, non ti sei mai trovata nelle situazioni mie e di Flavio, ma ti posso assicurare che i meccanismi di riconoscimento del piede 'calzato' (e perciò 'conforme' a quanto la gente si aspetta) sono tali che pochissimi notano l'assenza delle suole.
Situazioni anche molto spiacevoli, perché sappiamo di non fare niente di male.
Forse dipende dal fatto che andiamo spesso scalzi anche in condizioni meteo davvero avverse per la maggior parte delle persone: qui al nord fa decisamente freddo (adesso è tutto bianco di neve fuori bounce cheers ) e noi siamo strani fra gli strani. Wink
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Messaggio  Daniela Gio Dic 17 2009, 16:53

Per Marco. Sei mai stato "straniero" in un paese di cui non conosci la lingua, ad avere bisogno di qualcosa. Se si', e magari quando ti e' successo eri calzato, comprenderai che il dettaglio delle scarpe ha rilevanza zero. Soprattutto se non hai contante. Le carte di credito poi anche oggi tendono ad essere sinonimo di truffa qui in italia, e c'e' del vero: domanda pure ai tuoi negozianti preferiti che cosa succede se uno stronzo ti presenta una carta di credito emessa fuori dall'italia, quello la accetta in pagamento, e dopo si creano dei problemi. La tutela offerta dai circuiti internazionali all'esercente che e' vittima di una truffa (come documentato dalle forze dell'ordine, non sto parlando di situazioni dove c'e' una controversia, sto parlando di uno stronzo che ha comprato e che non vuole pagare, che e' stato al tuo hotel o ristorante e ha mangiato e dormito, al tuo negozio e ha portato via quello che gli piaceva, dopo sparisce, prende l'aereo, e "cancella l'addebito") e' meno di zero. Pero' viceversa una carta di credito permette di avere un anticipo contante dal bancomat, ovvio che c'e' una commissione, oppure nelle grandi citta' negli uffici della compagnia delle carte di credito, dove a parte l'anticipo contante di solito sono gentilissimi, offrono di usare il telefono, offrono qualcosa da bere, e se si ha bisogno di albergo o altro che accetti quella carta di credito, spesso si offrono loro di cercarlo... e' il loro lavoro di "aiutare i clienti a spendere soldi" Laughing Non trascurare inoltre la barriera linguistica, in quanto da una parte in italia non sono molti ad essere in grado di gestire una conversazione in inglese tecnico, ma dall'altra in NZ sono ancora meno a studiare lingue straniere e questi signori avevano l'aspettativa che non avrebbero avuto necessita' di comunicare con persone di lingua e cultura differente o meglio che sarebbe stata la controparte a cercare e trovare gli strumenti per comunicare. (Non avevano per esempio un elenco di frasi fatte come di solito noi italiani ci facciamo preparare se andiamo in un Paese di cui non padroneggiamo la/le lingua/e, ne' un dizionario, ne' uno di quei favolosi libriccini di disegni stilizzati e stereotipati che valgono tanto oro quanto pesano....)
Non so bene che cosa pensare dei passanti che non notano i sandali finti, in quanto so per sentito dire e in prima persona che in italia si viene notati se di inverno non si indossano i calzini. Ma puo' essere benissimo che non notino la mancanza della suola.

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Messaggio  lucignolo Gio Dic 17 2009, 19:26

Daniela ha scritto:...so per sentito dire e in prima persona che in italia si viene notati se di inverno non si indossano i calzini.
È verissimo.
Basta che calino un po' le temperature e già ti chiedono se non hai freddo.
Ora poi, senza calze, si è di un altro pianeta.
C'è chi ti chiede: <Sei un frate in borghese?>. Very Happy
A Mantova (era freschino, ma non inverno) videro me, Nancy e Andrea77 scalzi; qualcuno disse all'altro: <Ma sì, sono i Carmelitani Scalzi>.
In effetti stavamo uscendo da una chiesa. Razz
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Messaggio  Andrea77 Sab Dic 19 2009, 09:08

Si carmelitani scalzi in borghese:-)
Flavio i rompi p... forse qualcuno li eviti con i finti sandali ma quelli che notano il trucco di bloccano comunque.
Ciao
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Messaggio  lucignolo Sab Dic 19 2009, 11:34

Andrea77 ha scritto:Si carmelitani scalzi in borghese:-)
Perché no? Siamo nel terzo millennio.
Flavio i rompi p... forse qualcuno li eviti con i finti sandali ma quelli che notano il trucco di bloccano comunque.
Beh, l'unico modo per evitare al 100% i rompipalle è ricalzarti.
Se ti interessa davvero tastare il suolo con le suole nude e non ti senti tranquillo, piuttosto che rinunciare quattro volte su cinque, non è meglio tentare qualcosa, anche se parzialmente efficace?
Quelli che notano il trucco saranno molti meno di quelli che non lo notano e poi chi ti blocca?
Cosa si intende per scalzi? In metropolitana, ad esempio, ti bloccano per motivi di decoro.
La sicurezza c'entra sulle scale mobili e se indossi finti sandali sai che rischi comunque salendo su quei meccanismi.
In ogni caso ci sono molte più opportunutà per discutere in termini di visibilità e di presunta violazione del decoro.
Se poi non va bene nemmeno così, non hai alternative: o scalzo quando puoi (e va benissimo, se questa è la tua scelta) o mortificando i tuoi desideri quando potresti perlomeno sentirti un poco più tranquillo dentro.
Illusione? Forse, ma a volte serve.
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Messaggio  Enzo Sab Dic 19 2009, 16:04

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Messaggio  Daniela Sab Dic 19 2009, 21:10

Non e' che sia particolarmente esperta di frati ma la mia impressione e' che l'aggettivo "scalzi" non significa "senza scarpe" ma specifichi l'ordine a cui hanno aderito e che siano decenni se non secoli che tutti i frati e monaci indossano le calzature che preferiscono. Naturalmente invito gli amici che ne sanno piu di me a correggermi se sbaglio.

I rompipalle si disattivano ricalzandosi? Secondo me se sei nel mirino del rompipalle, trovera' un altro pretesto per attaccare briga. Non ho mai in vita mia incontrato un rompipalle che mi lasciasse in pace a fronte di un atteggiamento accondiscendente a sua stupida richiesta. D'altronde per i prepotenti vale sempre l'immortale descrizione di Esopo e Fedro. "Tu intorbidi l'acqua che bevo!" (e l'agnello fa notare di essere a valle) "L'anno scorso hai offeso mio padre." (Guardami: l'anno scorso non ero ancora nato...) Esauriti i pretesti il "dialogo" (dialogo?) va a concludersi con l'ineffabile "Sei molto abile a trovare scuse! Forse dovrei per questo restare a pancia vuota?"

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Messaggio  Enzo Dom Dic 20 2009, 08:00

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Messaggio  Marco53 Dom Dic 20 2009, 09:52

Ordini di frati scalzi ce ne sono ancora, ma in genere portano sandaletti minimi (con suola) senza calze tutto l'anno. Gli stessi francescani moderni ne sono un esempio. E so per certo che sono - rispetto ad altri - piuttosto spartani nel vestire (sopra il saio in inverno portano appena un qualcosa che somiglia a un gilé con le maniche corte)...
Quanto a Daniela devo dire effettivamente me pare di aver rilevato maggior orrore e raccapriccio fra i passanti quando - dopo aver fatto la mia passeggiata scalza fino a Piazza Castello - mi rimetto le scarpe senza calze e prendo il tram. Ho accertato che il fatto di non portare calzini appare più riprovevole di quello di avere sandali senza suola.
E probabilmente per un semplice motivo che è sempre il solito che sostengo. L'occhio distratto percepisce la parte di sopra del sandalo e il cervello "convenzional-spento" non riesce ad andare oltre e spingersi a pensare minimamente che uno vada in giro senza suola...
Viceversa il cervello "convenzional-spento" di cui sopra, una volta notato un piede senza calze nelle scarpe qualche domanda (cretina) talvolta se la pone... come minimo sarà del genere "Ma quello lì non ha freddo?" et similia...
Saluti senza calze anche d'inverno....
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Messaggio  Andrea77 Dom Dic 20 2009, 15:07

X rompipalle intendo il solito custode 'zelante' che vuole impedire l'ingresso agli scalzi.
Ora è chiaro che se mi ricalzo questo non avrà + nulla da dire visto che non ha nulla contro di me come persona ma come scalzo.
Una volta che mi ricalzo rientro nello 'standard' dei visitatori e non ci sono + problemi...
Dopo aver visto i finti sandali di Flavio devo dire che traggono abbastanza in inganno, molto di + di quelli di Marco.
Quelli di flavio sono molto + coprenti e danno proprio l'impressione di un vero sandalo mentre quelli di Marco che sono + minimali mi pare che uno debba essere davvero MOLTO distratto x non vedere il trucco.
Concordo che se ben studiati possono aggirare alcuni seccatori (edremo poi all'atto pratico nelle future uscite).
La questione è che i guardiani sono proprio li x guardare e fare la guardia e quindi non è detto che passi inosservato.
Comunque dopo la vista dei finti sandali di Flavio vedrò di attrezzarmi pure io.

X il discorso dei frati è chiaro che oggi quasi nessuno di loro va in giro scalzo. Credo però che la denomina tipo carmelitano scalzo in principio fosse proprio da intendersi come senza scarpe. Tuttoggi alcuni frati vanno in sandali senza calze anche in inverno e qualcuno, credo che ce ne sia ancora qualcuno MOLTO raro che va ancora scalzo.
Da qui a scambiarmi x un frate xchè sono scalzo mi pare che ci voglia un po' di fantasia visto che normalmente i frati vanno sempre in giro con il saio. Devo dire che anche un altra volta mi è capitato in stazione Cadorna a Milano che ero in sandali in attesa dei partecipanti di una gita (a parte i sandali ero con zaino e abbiglamento da montagna) ma nonostante questo uno della stazione mi dice 'lei è un accompagnatore, pensavo fosse un prete...'. Che dire l'abito non fa il monaco ma i piedi nudi in sandali si...
Ciao
Andrea
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Messaggio  Enzo Dom Dic 20 2009, 18:05

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Messaggio  Luca T Dom Dic 20 2009, 21:52

A questo punto Flavio i tuoi sandali li voglio vedere anch'io. Penso che siano una finzione un po' bizzarra, ma chissà, se sono particolarmente ben fatti potrebbero essere anche un'idea.
Scarpe senza calzini d'inverno: io d'inverno non porto mai i calzini salvo situazioni eccezionali, e devo dire che non mi sembra di suscitare un granché di stupore, forse perchè per me è proprio una cosa normalissima. Come ho già detto, se devo portare scarpe io porto quelle di Terraplana che ho comprato via Internet dopo che ne aveva parlato qualcuno in questo furum; oppure porto dei veri e propri doposci (northpole o salomon) a scarpa bassa, dato che se porto le scarpe l'effetto di reazione circolatoria della pianta svanisce, e quindi per me andare con i saldali d'inverno, cioè con una suola e con il dorso del piede nudo, equivale a soffrire molto per il freddo, cosa che non mi succede se sono del tutto scalzo; quindi, o porto scarpe ben calde o me ne sto scalzo. Quando poi le scarpe cominciano a maleodorare perché i piedi hanno sudato le lavo in lavatrice a 30°; ne posseggo almeno tre paia e quindi posso cambiarle. Fra le scarpe Terraplana, questi doposci e i sandali d'estate finisco con avere un bell'assortimento malgrado la mia vocazione scalza. Mia moglie mi prende sempre in giro perché dice che trova le mie calzature dappertutto; in effetti, poichè me le tolgo continuamente e me le dimentico, è possibile trovare scarpe in qualche angolo della casa di cui mi sono dimenticato da giorni!
Del resto una mia conoscente fiorentina che vive in Nuova Zelanda ed è moglie di un medico mi ha raccontato ridendo che la sua mamma quando li va a trovare porta sempre scarpe in regalo per tutta la famiglia, scarpe che vengono indossate appena un po' per non farle dispiacere e poi vengono sempre dimenticate da qualche parte perché dopo poco tutti se le tolgono per insofferenza, con il risultato che vengono perdute e ritrovate chissà quando per poi essere archiviate.!
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Messaggio  lucignolo Dom Dic 20 2009, 23:42

Luca T ha scritto:A questo punto Flavio i tuoi sandali li voglio vedere anch'io. Penso che siano una finzione un po' bizzarra, ma chissà, se sono particolarmente ben fatti potrebbero essere anche un'idea.
Particolarmente ben fatti proprio no, ma con un po' di cuoio, ribattini e del cordoncino elastico si potrebbe realizzare un modello più gradevole e più snello.
Secondo me è importante che la tomaia ricada fino a toccare quasi il suolo, per creare meglio l'illusione della presenza della suola.
Ti mando il link.
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Messaggio  Andrea D Lun Dic 21 2009, 09:53

Enzo ha scritto:[...] non mi spiegherei il divieto (appreso in questo forum) di entrare scalzi nella basilica di Assisi.
[...]

Se è per questo, chissà come si spiega il divieto di chiedere l'elemosina davanti alla stessa basilica...

Quanto ai divieti per i piedi scalzi, a me chiesero di calzarmi per entrare nel duomo di S. Gimignano (provincia di Siena, credo), l'unica chiesa, finora, dove mi è successo. Credo che questo divieto sia piú probabile nelle chiese che attirano molti turisti (e fanno pagare l'ingresso).

Saluti simoniaci.

Andrea D

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Messaggio  Enzo Lun Dic 21 2009, 16:13

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Messaggio  Daniela Lun Dic 21 2009, 20:03

Bah, boh, non lo so se i poveri non sono piu' quelli di una volta, comunque non troppi decenni fa, a parte che lavarsi era un lusso e avere i pidocchi era la norma, ma gli esseri umani venivano venduti da altri esseri umani (umani?) per 2Kg di zucchero ciascuno.... insomma questa teoria che fino a qualche decennio fa i poveri fossero tutti dei santi frugali e umili, sinceramente, non la condivido proprio. Purtroppo quando ci si deve confrontare con condizioni di vita difficili (e tante volte ingiuste) questo il piu' delle volte tira fuori il peggio delle persone e non il meglio, d'altronde meglio non sapere come ci comporteremmo noi al loro posto. A questo punto pero' ho una domanda per gli scalzi cristiani che hanno avuto dei problemi all'ingresso delle varie chiese: siete mai andati direttamente dal responsabile dell'edificio, spiegando come la vostra religiosita' sincera e il vostro altrettanto sincero scalzismo (e se e' vero che di religiosi scalzi in giro non se ne vedono, e' altrettanto vero che storicamente ne sono esistiti e che c'era una forte tradizione in tal senso) sono stati disturbati da un qualche zelante cerbero (che per il calcolo delle probabilita' non sara' magari neanche credente ed e' li' in quanto stipendiato per fare questo e non perche' abbia una particolare religiosita'....) che vi ha impedito di entrare a pregare, e che cosa ne pensa? Io mi aspetto che il sacerdote o quant'altro, scusandosi, citofonera' all'addetto o lo chiamera' sul walkietalkie dandogli le istruzioni piu' adeguate. Che magari non saranno di permettere l'accesso agli scalzi, saranno di permettere l'accesso al Sig. Enzo e al Sig. Andrea. E vabbe', anche le cose piu' complicate si fanno un pezzo alla volta Smile

Daniela

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Messaggio  lucignolo Lun Dic 21 2009, 22:33

Daniela ha scritto:Io mi aspetto che il sacerdote o quant'altro, scusandosi, citofonera' all'addetto o lo chiamera' sul walkietalkie dandogli le istruzioni piu' adeguate.
Guarda, Daniela, penso che tu abbia ragione.
Nessun sacerdote ti vieterà mai di entrare scalza: non è mai capitato nemmeno a me e questo è tutto dire.
Sono sempre quei signori tronfi in divisa che si arrogano poteri che non hanno.
Capisco che anche i guardiani sono sicuri di fare bene il loro lavoro e che tutti hanno il diritto di esprimere le loro convinzioni, però anche noi ne abbiamo il diritto pieno senza essere vessati o discriminati.
La sicurezza è una scusa: diamo fastidio e suscitiamo imbarazzo.
Sbaglio? Ne sarei davvero lieto, ma sono convinto che la comprensione per il prossimo dovrebbe essere a doppio senso.
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