Scalzi in Val d'Elsa

Ripropongo, ora che c'è di nuovo in vista il bel tempo, una passeggiata scalza in Val d'Elsa, per il mese di Giugno. Se qualcuno è interessato ed ha la possibilità di essere disponibile un sabato o domenica, è pregato di suggerire una data.

Il tema sarà il fiume Elsa e la via Francigena dal Mulino delle Vene, passando per le Caldane, fino al ponte di Spugna con visita delle Gore (canali in parte sotterranei per portare l'acqua agli opifici della città di Colle) ... pranzo al Mulino il Moro. Pomeriggio, volendo, visita della città alta medievale.

Veramente, per te e Nancy, ci sarebbe la stanza degli ospiti a casa mia ... infinite stelle

Purtroppo ne ho solo una. Però alberghetti con prezzi accettabili ce n'è a iosa ed anche agriturismi di ogni genere per chiunque sia interessato.

Io potrei essere libero un sabato, diciamo dalla mattina fino alle 15.30. Non ci sono il 29.

Ottimo ... ci contavo

Sull' orario bisogna metterci d'accordo. FLavio che viene da Brescia, dovrebbe arrivare la sera prima, altrimenti, salvo alzatacce che non voglio nemmeno ipotizzare, non può essere qui prima delle 11.

In questo caso si potrebbe darsi appuntamento verso le 10 per iniziare il tour.

Ok.
Dimenticavo: sono impegnato anche il 22.
Comunque, ne parliamo anche quando ci vedremo a Roma.

Ricollegandomi a quanto detto qui ( https://natiscalzi.forumattivo.com/t1720p20-aggionamento-incontro-a-milano ), per l'ultimo week-end di giugno, il 29 non ci sono e potrei liberarmi il 30 dalla mattina fino alle 15.30. Vediamo se riusciamo a combinarci.

OK per domenica 30 giugno! LA proposta è ufficiale! passeggiata lungo l'ELsa dal mulino delle vene fino al ponte di Spugna, poi pranzo e visita a Colle alta ai i suoi vicoli medievali ed ai bastioni da cui Sapìa Salvani, la senese rinnegata, si godette la sconfitta dei suoi concittadini battuti da Colligiani e fiorentini nella battaglia delle Badie. Si può fare il bagno nell' Elsa.

Savia non fui, avvegna che Sapìa
fossi chiamata, e fui de li altrui danni
più lieta assai che di ventura mia.

E perché tu non creda ch'io t'inganni,
odi s'i' fui, com'io ti dico, folle,
già discendendo l'arco d'i miei anni.

Eran li cittadin miei presso a Colle
in campo giunti co' loro avversari,
e io pregava Iddio di quel ch'e' volle.

CHI PUO' ESSERCI?