Pessimismo scalzo!
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tarzone
Elan
Young_barefooter
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Pessimismo scalzo!
Parto da un mio post precedente per sfogarmi parlando di alcuni miei attuali limiti, ancora piuttosto difficili da superare:
come carattere sono piuttosto timido e insicuro, temo sempre il giudizio degli altri e non amo essere al centro dell'attenzione, soprattutto con persone che non conosco.
Addirittura mi faccio condizionare a tal punto da cercare di cambiare le mie abitudini per non urtare il giudizio altrui: ad esempio nell'ufficio dove lavoro (da 2-3 anni oramai), nonostante l'età media abbastanza giovane, ci sono state accese discussioni sui colleghi con pantaloncini
e soprattutto con i sandali.
Decisamente i miei più stretti collaboratori sul lavoro sono parecchio "foot-fobici", sfortunatamente ricadono tra quelli che considerano il piede una parte indegna, ammissibile solo se accuratamente coperta.
Per questo (e persino mia moglie mi ha cazziato!), da quando lavoro qui sono arrivato a rinunciare a usare i comodi mocassini che ho sempre indossato senza calze anche al lavoro da Aprile a Ottobre, per non incappare nei giudizi dei colleghi (che ad esempio proprio su questo genere di calzature hanno fatto commenti del tipo che è roba da Lapo Elkan e simili e che non coprono adeguatamente il piede - figurarsi cosa pensano di sandali e infradito). Ora, almeno quando sono in ufficio, devo sorbirmi delle saune con calze e scarpe sportive e non ho ancora trovato il coraggio di fregarmente e mettere qualcosa di più comodo. Chissà se sapessero che amo stare a piedi nudi!
Figurarsi quindi come posso sentirmi in giro scalzo!
Però nonostante tutto in questi anni ho fatto parecchi passi avanti.
Ma su certe cose sono sempre abbastanza debole.
Del tipo che finchè sono in giro per strada tutto ok, se però devo entrare il negozi/metropolitana/mezzi pubblici, comunque
spazi chiusi con persone che non possono far altro che notarmi allora vado abbastanza nel panico.
Comincio a sudare, e inevitabilmente mi agito e irrigidisco. Insomma non riesco a rilassarmi e l'essere scalzo non appare agli
altri come cosa piacevole e naturale ma diventa la conferma di un qualche tipo di disagio.
Insomma alla fine l'agitazione mi fa apparire bizzarro e sospetto ai più. Gli esempi sono tanti:
* cambio di marciapiede improvviso (un paio di volte con rischio investimento da parte di auto) a seguito di avvistamento di potenziale
persona conosciuta o ostile ai piedi nudi;
* cambio strada/direzione improvviso per lo stesso motivo;
* questa è la peggiore: incrociare anche da lontano poliziotti, vigli ecc. (anche vedendoli passare in auto per strada) mi manda in panico con forti rischi di apparire sospetto ai loro occhi, attirando così la loro attenzione più del dovuto;
* improvvise fermata tra le auto in sosta per reinfilare forsennatamente le scarpe;
* spesso se voglio scalzarmi ma non trovo un luogo adatto mi guardo attorno con aria furtiva (per gli altri) e controllando che nessuno mi stia osservando (una volta stavo ravandando nello zaino in tutta fretta per rimettermi le scarpe vicino a un auto in sosta, il propietario è arrivato con aria minacciosa perchè credeva stessi cercando i ferri per aprirgliela!)
In vacanza invece è tutto diverso. L'ambiente è infatti più rilassato e meno formale rispetto a Milano, quasi sempre sono in compagnia
di mia moglie e mio figlio, mi sento più sicuro e quindi appaio inevitabilmente più tranquillo e normale. Mi riesce molto più facile fregarmente degli sguardi e dei commenti altrui, però anche in vacanza se sono solo tendo ad agitarmi lo stesso.
Esempio: l'ultimo giorno di vacanza nelle Marche mi sono recato da solo a prendere 3 cose al supermarket, ovviamente scalzo senza zaino e infradito al seguito. Le corsie erano quasi deserte, però i pochi che ci hanno fatto caso hanno senz'altro visto gli strani giri che facevo tra i vari scaffali per essere notato il meno possibile, nonchè la velocità da maratona dei miei spostamenti per ridurre al minimo la mia permanenza. Alla fine sono arrivato in cassa sudato e trafelato nonostante l'aria condizionata a manetta, e per fortuna la commessa non sembra essersi accorta dei miei piedi...
Pure in treno non è facile la situazione, non riuscirei a sopportare l'idea di viaggiare 30-40 minuti scalzo seduto accanto a degli scarpati pronti solo a giudicarmi, così finisco per attraversare quasi di corsa mezzo treno con lo sguardo basso alla ricerca di un posto senza nessuno vicino o i seggiolini posizionati tra un vagone e l'altro. Poi spesso prima di scendere temo di incontrare qualche conoscente così rimetto le scarpe. Naturalmente chi mi ha visto scalzo lo nota quasi subito e mi guarda con aria sospettosa. Chiaro che in questo modo appaio per il pazzo/barbone di turno.
Certo, le camminate scalze anche a Milano e dintorni sono sempre più frequenti, il mio carattere è decisamente più forte di prima ma credo
che non riuscirò mai a liberarmi dal giogo del giudizio altrui. Spesso mi faccio dei gran pipponi mentali, scrivere sul forum mi fa sentire più sicuro, ma alla fine è sempre lì che mi areno.
A volte penso che dovrei smettere di camminare scalzo perchè alla lunga mi porterà a non sopportare più le scarpe (ora è già così) ma allo stesso tempo non riuscirò mai a farne a meno per i suddetti motivi, quindi ne avrò solo fastidi e rimpianti...
Ora mi sono sfogato, probabilmente mi sono lasciato andare al pessimismo, però la tentazione di smettere a volte è forte!
Solo che è altrettanto forte la voglia di continuare, così mi barcameno tra piccole vittorie quotidiane e cocenti sconfitte.
come carattere sono piuttosto timido e insicuro, temo sempre il giudizio degli altri e non amo essere al centro dell'attenzione, soprattutto con persone che non conosco.
Addirittura mi faccio condizionare a tal punto da cercare di cambiare le mie abitudini per non urtare il giudizio altrui: ad esempio nell'ufficio dove lavoro (da 2-3 anni oramai), nonostante l'età media abbastanza giovane, ci sono state accese discussioni sui colleghi con pantaloncini
e soprattutto con i sandali.
Decisamente i miei più stretti collaboratori sul lavoro sono parecchio "foot-fobici", sfortunatamente ricadono tra quelli che considerano il piede una parte indegna, ammissibile solo se accuratamente coperta.
Per questo (e persino mia moglie mi ha cazziato!), da quando lavoro qui sono arrivato a rinunciare a usare i comodi mocassini che ho sempre indossato senza calze anche al lavoro da Aprile a Ottobre, per non incappare nei giudizi dei colleghi (che ad esempio proprio su questo genere di calzature hanno fatto commenti del tipo che è roba da Lapo Elkan e simili e che non coprono adeguatamente il piede - figurarsi cosa pensano di sandali e infradito). Ora, almeno quando sono in ufficio, devo sorbirmi delle saune con calze e scarpe sportive e non ho ancora trovato il coraggio di fregarmente e mettere qualcosa di più comodo. Chissà se sapessero che amo stare a piedi nudi!
Figurarsi quindi come posso sentirmi in giro scalzo!
Però nonostante tutto in questi anni ho fatto parecchi passi avanti.
Ma su certe cose sono sempre abbastanza debole.
Del tipo che finchè sono in giro per strada tutto ok, se però devo entrare il negozi/metropolitana/mezzi pubblici, comunque
spazi chiusi con persone che non possono far altro che notarmi allora vado abbastanza nel panico.
Comincio a sudare, e inevitabilmente mi agito e irrigidisco. Insomma non riesco a rilassarmi e l'essere scalzo non appare agli
altri come cosa piacevole e naturale ma diventa la conferma di un qualche tipo di disagio.
Insomma alla fine l'agitazione mi fa apparire bizzarro e sospetto ai più. Gli esempi sono tanti:
* cambio di marciapiede improvviso (un paio di volte con rischio investimento da parte di auto) a seguito di avvistamento di potenziale
persona conosciuta o ostile ai piedi nudi;
* cambio strada/direzione improvviso per lo stesso motivo;
* questa è la peggiore: incrociare anche da lontano poliziotti, vigli ecc. (anche vedendoli passare in auto per strada) mi manda in panico con forti rischi di apparire sospetto ai loro occhi, attirando così la loro attenzione più del dovuto;
* improvvise fermata tra le auto in sosta per reinfilare forsennatamente le scarpe;
* spesso se voglio scalzarmi ma non trovo un luogo adatto mi guardo attorno con aria furtiva (per gli altri) e controllando che nessuno mi stia osservando (una volta stavo ravandando nello zaino in tutta fretta per rimettermi le scarpe vicino a un auto in sosta, il propietario è arrivato con aria minacciosa perchè credeva stessi cercando i ferri per aprirgliela!)
In vacanza invece è tutto diverso. L'ambiente è infatti più rilassato e meno formale rispetto a Milano, quasi sempre sono in compagnia
di mia moglie e mio figlio, mi sento più sicuro e quindi appaio inevitabilmente più tranquillo e normale. Mi riesce molto più facile fregarmente degli sguardi e dei commenti altrui, però anche in vacanza se sono solo tendo ad agitarmi lo stesso.
Esempio: l'ultimo giorno di vacanza nelle Marche mi sono recato da solo a prendere 3 cose al supermarket, ovviamente scalzo senza zaino e infradito al seguito. Le corsie erano quasi deserte, però i pochi che ci hanno fatto caso hanno senz'altro visto gli strani giri che facevo tra i vari scaffali per essere notato il meno possibile, nonchè la velocità da maratona dei miei spostamenti per ridurre al minimo la mia permanenza. Alla fine sono arrivato in cassa sudato e trafelato nonostante l'aria condizionata a manetta, e per fortuna la commessa non sembra essersi accorta dei miei piedi...
Pure in treno non è facile la situazione, non riuscirei a sopportare l'idea di viaggiare 30-40 minuti scalzo seduto accanto a degli scarpati pronti solo a giudicarmi, così finisco per attraversare quasi di corsa mezzo treno con lo sguardo basso alla ricerca di un posto senza nessuno vicino o i seggiolini posizionati tra un vagone e l'altro. Poi spesso prima di scendere temo di incontrare qualche conoscente così rimetto le scarpe. Naturalmente chi mi ha visto scalzo lo nota quasi subito e mi guarda con aria sospettosa. Chiaro che in questo modo appaio per il pazzo/barbone di turno.
Certo, le camminate scalze anche a Milano e dintorni sono sempre più frequenti, il mio carattere è decisamente più forte di prima ma credo
che non riuscirò mai a liberarmi dal giogo del giudizio altrui. Spesso mi faccio dei gran pipponi mentali, scrivere sul forum mi fa sentire più sicuro, ma alla fine è sempre lì che mi areno.
A volte penso che dovrei smettere di camminare scalzo perchè alla lunga mi porterà a non sopportare più le scarpe (ora è già così) ma allo stesso tempo non riuscirò mai a farne a meno per i suddetti motivi, quindi ne avrò solo fastidi e rimpianti...
Ora mi sono sfogato, probabilmente mi sono lasciato andare al pessimismo, però la tentazione di smettere a volte è forte!
Solo che è altrettanto forte la voglia di continuare, così mi barcameno tra piccole vittorie quotidiane e cocenti sconfitte.
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
A Mauro89 piace questo messaggio.
Re: Pessimismo scalzo!
Beh, scalzismo a parte, mi sembra che devi lavorare un po' su di te per acquistare maggiore sicurezza in te stesso... direi che l'autodignosi l'hai già fatta, non resta che un piano di azione. Chissà che il tuo scalzismo sia sia già una parte del piano di azione inconscio che ti sei fatto?
Consigli? ti consiglio di imparare ad andare a cavallo ... da molta sicurezza in se stessi. quando riesci a controllare un animale di 500 Kg, pure di solito un po' schizzato, l'opinione dei passanti ti lascia un po' più indifferente
Consigli? ti consiglio di imparare ad andare a cavallo ... da molta sicurezza in se stessi. quando riesci a controllare un animale di 500 Kg, pure di solito un po' schizzato, l'opinione dei passanti ti lascia un po' più indifferente
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Pessimismo scalzo!
Ciao young barefooter,
ti scrivo da ex milanese, nato a Milano 57 anni or sono sul limitare della cerchia dei Navigli (Mangiagalli), ormai felicemente trapiantato nelle colline del profondo nord ovest Pinerolese da oltre 30 anni.
L' aveva già accennato Aldo 1953, ma ne ho sempre di più la convinzione, corroborata dalle mie visite, non è che Milano è diventata una città di fighetti?
Possibile che non vadano bene neanche i mocassini, cosa pensano delle Tod's da 500 euro al paio, non vanno bene neppure quelle?
Eppure le indossa anche Montezemolo......
Traduco inoltre per i non ambrosiani il termine "ravanare" = frugare, cercare, si usa anche in senso figurato.
Per il resto vai tranquillo, i tuoi problemi sono stati o lo sono tuttora problemi comuni a tutti.
Io stesso preferisco avere i pantaloni lunghi quando sono scalzo, ma con questo caldo confesso di avere molti dubbi.
Ti consiglierei i finti sandali, sono un' ottima stampella psicologica, provare per credere, credo che nelle FAQ esista qualcosa che spiega cosa sono e come si realizzano.
In breve sono due laccetti che avvolti intorno ai piedi danno l' impressione che tu abbia dei sandali che invece non esistono.
Se ti servono ragguagli sui finti sandali fatti mandare dal web master, che in questo momento autorizzo, la mia mail.
Ciao, buone camminate
Valerio
ti scrivo da ex milanese, nato a Milano 57 anni or sono sul limitare della cerchia dei Navigli (Mangiagalli), ormai felicemente trapiantato nelle colline del profondo nord ovest Pinerolese da oltre 30 anni.
L' aveva già accennato Aldo 1953, ma ne ho sempre di più la convinzione, corroborata dalle mie visite, non è che Milano è diventata una città di fighetti?
Possibile che non vadano bene neanche i mocassini, cosa pensano delle Tod's da 500 euro al paio, non vanno bene neppure quelle?
Eppure le indossa anche Montezemolo......
Traduco inoltre per i non ambrosiani il termine "ravanare" = frugare, cercare, si usa anche in senso figurato.
Per il resto vai tranquillo, i tuoi problemi sono stati o lo sono tuttora problemi comuni a tutti.
Io stesso preferisco avere i pantaloni lunghi quando sono scalzo, ma con questo caldo confesso di avere molti dubbi.
Ti consiglierei i finti sandali, sono un' ottima stampella psicologica, provare per credere, credo che nelle FAQ esista qualcosa che spiega cosa sono e come si realizzano.
In breve sono due laccetti che avvolti intorno ai piedi danno l' impressione che tu abbia dei sandali che invece non esistono.
Se ti servono ragguagli sui finti sandali fatti mandare dal web master, che in questo momento autorizzo, la mia mail.
Ciao, buone camminate
Valerio
tarzone- past President del Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 348
Età : 68
Data d'iscrizione : 05.01.08
Re: Pessimismo scalzo!
Elan ha scritto:Beh, scalzismo a parte, mi sembra che devi lavorare un po' su di te per acquistare maggiore sicurezza in te stesso... direi che l'autodignosi l'hai già fatta, non resta che un piano di azione. Chissà che il tuo scalzismo sia sia già una parte del piano di azione inconscio che ti sei fatto?
La tua affermazione è vera. Direi che in fatto di autodiagnosi è da anni che ci azzecco, poi però quando si tratta di applicare i rimedi trovo sempre mille scuse e scappatoie, e non solo in ambito scalzismo!
Riguardo l'andare scalzo credo che in effetti sia stato parecchio utile a rafforzare la fiducia in me stesso e
l'autostima. Da questo punto di vista ho fatto tanti passi avanti e ne ho tratto diversi benefici, per quel poco che sono
migliorato.
Però la strada è ancora piuttosto lunga e devo fare i conti con il mio caratteraccio. Al di la della mia pessimistica
visione dello scalzismo, sono infatti capace di slanci di sfacciataggine e so anche stare simpaticamente al centro
dell'attenzione, quando sono a mio agio. E' il mio istinto a fregarmi!
Ieri durante il tragitto per la famigerata tabaccheria ho incrociato molte persone con diversi sguardi stralunati,
fin qui tutto ok.
Ma non avevo tenuto conto della reazione scomposta dei titolari degli esercizi commerciali dove mi sono recato,
più che altro mi ero focalizzato su me stesso, credendo di essere io quello che si sarebbe agitato.
Invece è successo tutto il contrario e questo mi ha spiazzato, non ero mentalmente preparato a questa evenienza
e a quel punto è scattato l'istinto e il mio corpo ha parlato al posto mio, dando input poco rassicuranti ai
presenti che hanno reagito male.
Forse dovrei pensare più positivo. Mi spiego meglio: nonstante le mie difficoltà, tutto sommato pensare di
andare da qualche parte scalzo è diventato abbastanza normale per me. A quel punto, una volta stabilita la
destinazione, la mia mente comincia ad elaborare il possibile scenario che potrei trovare una volta arrivato.
I primi pensieri riguardano ovviamente le reazioni ostili che potrei avere dai presenti, seguite da sensazioni di
angoscia e oppressione. A quel punto, se mai ci vado scalzo, arrivo già agitato e scatta il panico.
Invece dovrei liberare la mente, focalizzandomi principalmente sulle cose da fare e non sulle reazioni
altrui, smettendo di pensarci in continuazione.
Ora ad esempio mi sto già angosciando per il prossimo venerdì: in pratica devo partire da Milano in Intercity diretto a Livorno per una settimana di vacanza al mare con mia moglie e il mio bimbo (che andranno giù prima di me coi suoceri). Ovviamente io vorrei partire direttamente scalzo da Milano, però sto già pensando che probabilmente in scompartimento non sarò da solo e temo già le reazioni dei presenti. Non mi sto concentrando su quanto potrebbe essere bello il viaggio o simpatiche le persone incontrate sul treno, ma solo su quanto mi sentirò a disagio presentandomi scalzo.
A questo punto forse è meglio non partire scalzo, credo che uno certe cose le deve sentire in modo naturale e istintivo, se invece occorre troppo sforzo e ragionamento allora qualcosa non funziona ed è meglio rinunciare...
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Pessimismo scalzo!
Mah, la migliore difesa è l'attacco .... io quando vedo sguardi un po' stupiti o interrogativi, rompo il ghiaccio subito portando io stesso l'argomento sui miei piedi nudi. Si può fare in tanti modi, di solito con una battuta ... la gente si tranquillizza subito e l'atteggiamento, per il sollievo, diventa subito comprensivo ed amichevole.
Prova ad immaginare che nel tuo scompratimento entrasse un tipo con un vaso da notte di ceramica a fiori in testa ... fino a che sta zitto desterebbe apprensione. Se ti si rivolge e ti dice:" lei si starà chiedendo perchè porto questo vaso in testa ...innanzitutto si tranquillizzi perchè sono un po' eccentrico, ma non pazzo ... e poi ti da una spiegazione qualunque che abbia un minmimo di raizonalità (lo porto per studiare le reazioni della gente, lo porto perun voto), cambieresti atteggiamento e nemmeno tanto per la spiegazione, quanto per il fatto che ha parlato in maniera educata, corretta e noramle, dimostrando di non essere un pazzo evaso dal manicomio, insomma di non rappresentare una minaccia.
Per i piedi nudi è più facile ancora, perchè è molto meno strano che portare un vaso da notte in testa... io di solito dco che nel tempo libero mi piace stare scalzo, mi sento libero e mi piace il contatto con il terreno .. e poi fa molto bene. L'argomento salutista, di questi tempi è infallibile: la gente crede a qualunque stronzata propagandata dai più strani personaggi, quando si tratta di salute o di minacce alla salute.
Evita di parlare di scie chimiche, di signoraggio bancario o di chip inseriti sottopelle ai cittadini ignari... quello è meglio farlo da calzati
Prova ad immaginare che nel tuo scompratimento entrasse un tipo con un vaso da notte di ceramica a fiori in testa ... fino a che sta zitto desterebbe apprensione. Se ti si rivolge e ti dice:" lei si starà chiedendo perchè porto questo vaso in testa ...innanzitutto si tranquillizzi perchè sono un po' eccentrico, ma non pazzo ... e poi ti da una spiegazione qualunque che abbia un minmimo di raizonalità (lo porto per studiare le reazioni della gente, lo porto perun voto), cambieresti atteggiamento e nemmeno tanto per la spiegazione, quanto per il fatto che ha parlato in maniera educata, corretta e noramle, dimostrando di non essere un pazzo evaso dal manicomio, insomma di non rappresentare una minaccia.
Per i piedi nudi è più facile ancora, perchè è molto meno strano che portare un vaso da notte in testa... io di solito dco che nel tempo libero mi piace stare scalzo, mi sento libero e mi piace il contatto con il terreno .. e poi fa molto bene. L'argomento salutista, di questi tempi è infallibile: la gente crede a qualunque stronzata propagandata dai più strani personaggi, quando si tratta di salute o di minacce alla salute.
Evita di parlare di scie chimiche, di signoraggio bancario o di chip inseriti sottopelle ai cittadini ignari... quello è meglio farlo da calzati
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Pessimismo scalzo!
Non c'è un solo barefooter che io conosca, che abbia fatto un'esperienza diversa. Quindi vai tranquillo, più cammini e più ti sentirai sicuro.young_barefooter ha scritto:....... Riguardo l'andare scalzo credo che in effetti sia stato parecchio utile a rafforzare la fiducia in me stesso e l'autostima. Da questo punto di vista ho fatto tanti passi avanti e ne ho tratto diversi benefici, per quel poco che sono migliorato.
Anche scrivere qui ha aiutato molti e anche te; tu stesso lo hai detto.
young_barefooter ha scritto: Però la strada è ancora piuttosto lunga e devo fare i conti con il mio caratteraccio. Al di la della mia pessimistica visione dello scalzismo, sono infatti capace di slanci di sfacciataggine e so anche stare simpaticamente al centro dell'attenzione, quando sono a mio agio. E' il mio istinto a fregarmi!
Ieri durante il tragitto per la famigerata tabaccheria ho incrociato molte persone con diversi sguardi stralunati,
fin qui tutto ok.
Ma non avevo tenuto conto della reazione scomposta dei titolari degli esercizi commerciali dove mi sono recato, più che altro mi ero focalizzato su me stesso, credendo di essere io quello che si sarebbe agitato.
Invece è successo tutto il contrario e questo mi ha spiazzato, non ero mentalmente preparato a questa evenienza e a quel punto è scattato l'istinto e il mio corpo ha parlato al posto mio, dando input poco rassicuranti ai presenti che hanno reagito male.
Certamente affrontare qualunque prova pensando di essere in manifesta inferiorità può predisporre all'insuccesso ma in realtà pur sudando (e fa caldo no?) ha ottenuto quanto hai chiesto e la figura dei "disorientati" l'hanno fatta i tuoi interlocutori.
Ripeto: ormai il ghiaccio è rotto, torna in quegli esercizi commerciali con un bel sorriso in faccia e con qualche risposta adatta e vedrai che tutto si normalizza.
Ripeto: ormai il ghiaccio è rotto, torna in quegli esercizi commerciali con un bel sorriso in faccia e con qualche risposta adatta e vedrai che tutto si normalizza.
Non ci si deve fasciare la testa prima di averla rotta.young_barefooter ha scritto: Forse dovrei pensare più positivo. Mi spiego meglio: nonstante le mie difficoltà, tutto sommato pensare di andare da qualche parte scalzo è diventato abbastanza normale per me. A quel punto, una volta stabilita la destinazione, la mia mente comincia ad elaborare il possibile scenario che potrei trovare una volta arrivato.
I primi pensieri riguardano ovviamente le reazioni ostili che potrei avere dai presenti, seguite da sensazioni di
angoscia e oppressione. A quel punto, se mai ci vado scalzo, arrivo già agitato e scatta il panico.
Invece dovrei liberare la mente, focalizzandomi principalmente sulle cose da fare e non sulle reazioni
altrui, smettendo di pensarci in continuazione.
Guarda, ciascuno deve fare solo quello che si sente di fare, lo dice uno che ti ha dato altri suggerimenti rispetto al treno, ma la cosa vale inogni circostanza. Sappiamo bene che è una battaglia che ciascuno deve vincere prima di tutto con se' stesso, quindi coraggio, non porti problemi e buone vacanze!!young_barefooter ha scritto: Ora ad esempio mi sto già angosciando per il prossimo venerdì: in pratica devo partire da Milano in Intercity diretto a Livorno per una settimana di vacanza al mare con mia moglie e il mio bimbo (che andranno giù prima di me coi suoceri). Ovviamente io vorrei partire direttamente scalzo da Milano, però sto già pensando che probabilmente in scompartimento non sarò da solo e temo già le reazioni dei presenti. Non mi sto concentrando su quanto potrebbe essere bello il viaggio o simpatiche le persone incontrate sul treno, ma solo su quanto mi sentirò a disagio presentandomi scalzo.
A questo punto forse è meglio non partire scalzo, credo che uno certe cose le deve sentire in modo naturale e istintivo, se invece occorre troppo sforzo e ragionamento allora qualcosa non funziona ed è meglio rinunciare...
bfpaul
Re: Pessimismo scalzo!
Ciao, Young (ma quanto sei young?)
tu adotti un atteggiamento mentale che è sbagliato in partenza. Non devi pensare:
- e se mi vedono?
- ma potrò entrare in quel negozio?
- che mi diranno?
O peggio:
- e se incontro qualcuno che conosco?
E sopratutto, non devi pensare:
- sono scalzo.
Lo sei, e basta. E non abbassare gli occhi e assumere un atteggiamento colpevole che automaticamente ti rende colpevole. Ci vuole faccia tosta. Se poi qualcuno vuole proprio biasimare, parlaci. E questo te lo dice uno di lungo corso: parliamo di oltre trent'anni; e te lo possono confermare l'Admin, Rei, Elan eccetera.
Abbandona il pessimismo e facci sapere dei tuoi progressi.
Giancarlo
tu adotti un atteggiamento mentale che è sbagliato in partenza. Non devi pensare:
- e se mi vedono?
- ma potrò entrare in quel negozio?
- che mi diranno?
O peggio:
- e se incontro qualcuno che conosco?
E sopratutto, non devi pensare:
- sono scalzo.
Lo sei, e basta. E non abbassare gli occhi e assumere un atteggiamento colpevole che automaticamente ti rende colpevole. Ci vuole faccia tosta. Se poi qualcuno vuole proprio biasimare, parlaci. E questo te lo dice uno di lungo corso: parliamo di oltre trent'anni; e te lo possono confermare l'Admin, Rei, Elan eccetera.
Abbandona il pessimismo e facci sapere dei tuoi progressi.
Giancarlo
John & Jane- Numero di messaggi : 476
Età : 76
Data d'iscrizione : 27.09.11
Re: Pessimismo scalzo!
Ciao Young, consolati perchè nel racconto delle tue emozioni, sensazioni e comportamenti del tuo girare scalzo mi ci sono ritrovato in pieno pure io! Gli stessi problemi, le stesse angosce e situazioni diciamo così anche un po' "fantozziane" in cui talvolta ti ci ritrovi le ho sperimentate e qualche volta le sperimento tuttora pari pari anch'io....e ti confesso che nel leggerti mi sono anche fatto delle belle risatine per così dire consolatorie....nel senso di dire: beh allora non sono stato solo io il "marziano fantozziano" di turno! Detto questo sono sempre dell'idea che dobbiamo certamente sforzarci sempre più nel nostro girare scalzi cercando di superare quel noto mare di difficoltà che ci si ripresentano in continuzione, e questo proprio per aiutarci a rafforzarci e a farci sentire sempre più sicuri di noi stessi in ciò che facciamo (e non facciamo nulla di male a nessuno...ridiciamolo pure per la millesima voltaaa!!!!), tuttavia sono anche del parere che non dobbiamo nemmeno esagerere più di tanto nel senso che se l'andare in giro scalzi in determinate situazioni particolari ci fa sentire male o a disagio, beh allora ricalziamoci temporaneamente e basta, non c'è nulla di male o di umiliante!. Ti dico una cosa: domani pomeriggio - nonostante il caldo torrido - sarò a Milano e dunque mi sono già ripromesso di girare totalmente scalzo ovunque (treno, metropolitana, bar etc),viste anche le condizioni meteorologiche prticolarmente favorevoli al barefooting, tenendo quindi rigorosamente sempre chiuse nello zainetto le infradito. Tuttavia sono già quasi sicuro che saranno più le volte che le sfilerò e infilerò a seconda degli stati d'animo e delle situazioni che inevitalbilmente attraverserò e dei condizionamenti/pippe mentali che purtroppo Milano da sempre mi incute. Ma voglio comunque fare l'ottimista e ti saprò dire. Ad esempio una quindicina di giorni fa ero a Basilea da solo (la persona che avrebbe dovuto accompagnarmi non è potuta partire) ed ho passato un favoloso week end totalmente scalzo ovunque mi trovassi e senza alcun problema (aeroporto, stazioni, bar, ristoranti etc.). Certamente il fatto di ritrovarmi all'estero da solo e lontano da occhi indiscreti o dal rischio di incontri sgradevoli di persone conosciute mi ha molto aiutato, e forse anche la fama della Svizzera di essere un paese abbastanza barefootfriendly. Infatti ha avvistato alcuni scalzi in stazione (due ragazze e un ragazzo) e poi il solito mare di infradito nonostante le temperature non fossero certo quelle attuali. Dunque vedi che le situazioni/esperienze belle e inaspettate possono sempre nascondersi dietro l'angolo riservandoci incredibili emozioni. A presto e saluti a tutti gli amici scalzi.
Paolo F.
Paolo F.
paolo fratter- Numero di messaggi : 434
Data d'iscrizione : 27.12.07
Re: Pessimismo scalzo!
A chi più e a chi meno, succede ed è successo un pò a tutti, però il migliore rimedio è la pratica, più si osa e più si vede che non succede niente e che l' uomo nero non ci mangia, e più riusciamo a liberaci delle pippe mentali.
Consiglio anche la meditazione per chi vuole allenarsi a "dominare" i propri condizionamenti...
Solo andando scalzi il più possibile si può far vedere che è normale e si può fare, occorre farsi vedere e conoscere, qualcuno dovrà pur iniziare e gettare le basi, altrimenti non si può pretendere che le cose ci cadano dal cielo come regalo, che domani tutti parlano di qesto "nuovo" trend di andare scalzi se nessuno ci va veramente poi, non abbiamo nulla da perdere, tranne le scarpe...
Naturalmene, occorre fare tutto gradualmente,gli adatttamenti, sia fisici che psicologici, hanno bisogno di tempo, ma occorre superare la "soglia" di attivazione per generare il meccanismo adattativo/supercompensativo, se non ci mettiamo al sole o ci mettiamo per 3 secondi, non ci abbronzeremo, come è anche vero che se esageriamo subito ci bruceremo.
Consiglio anche la meditazione per chi vuole allenarsi a "dominare" i propri condizionamenti...
Solo andando scalzi il più possibile si può far vedere che è normale e si può fare, occorre farsi vedere e conoscere, qualcuno dovrà pur iniziare e gettare le basi, altrimenti non si può pretendere che le cose ci cadano dal cielo come regalo, che domani tutti parlano di qesto "nuovo" trend di andare scalzi se nessuno ci va veramente poi, non abbiamo nulla da perdere, tranne le scarpe...
Naturalmene, occorre fare tutto gradualmente,gli adatttamenti, sia fisici che psicologici, hanno bisogno di tempo, ma occorre superare la "soglia" di attivazione per generare il meccanismo adattativo/supercompensativo, se non ci mettiamo al sole o ci mettiamo per 3 secondi, non ci abbronzeremo, come è anche vero che se esageriamo subito ci bruceremo.
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
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