Scarpe invisibili!

Sabato pomeriggio sono sceso (scalzo) in cortile per scaricare le borse della spesa dalla macchina di mia moglie.
Ho fatto due o tre viaggi e mentre rientravo in casa incrocio per le scale il mio vicino di pianerottolo (in realtà è il cugino di mia moglie ed è al corrente del mio scalzismo abituale - spesso vado a casa sua con le mie calzature "naturali" - approva la mia scelta ma rimane sempre apparentemente stupito della cosa).

Scambiamo due parole e a quel punto mi guarda i piedi ed esclama come al solito: "ma sei a piedi nudi?".
Io un po' annoiato della sua ennesima, scontata, domanda avrei voluto dirgli "no, ho delle speciali scarpe invisibili!", però non volevo apparire sgarbato e ho semplicemente risposto "certo!".

A questa specifica domanda, in genere, rispondo: "No! Non son mica matto! E' un'illusione ottica". Ed una volta, a questa risposta, un bambino mi ha toccato un piede per verificare!

Gran Coeur ha scritto:A questa specifica domanda, in genere, rispondo: "No! Non son mica matto! E' un'illusione ottica". Ed una volta, a questa risposta, un bambino mi ha toccato un piede per verificare!

E la madre era presente ? Che ha fatto ? Ha ripudiato il figlio ????  

La gente idiota non la smette mai di stare zitta. Basterebbe pensare ad una banalissima cosa : se uno sta scalzo non è che si è dimenticato di indossare le scarpe .... ci sarà una ragione, quale che sia. E allora buon senso e buona educazione vogliono che uno stia zitto e si faccia gli affari suoi. Poi quando ci si trova di fronte ad una persona conosciuta, ancora di più, si sa che non è un demente, per cui lo vedi scalzo e taci; se lo è avrà dei buoni motivi per esserlo.
Guardate che la crisi che sta attraversando l' Italia è anche il risultato di una crisi profondissima di cervelli, anzi "di cervello", una crisi di logica, di buon senso, di valori, di educazione.
La gente si bea nell'esprimere domande e battute del tutto fuori luogo, e non si capisce poi se lo fa per mettere in imbarazzo l'interlocutore o per mettere in mostra se stesso.
Come si fa a realizzare una buona politica economica, sociale, umanitaria, se non siamo capaci neppure di vivere con un minimo di correttezza e di rispetto i contatti umani e sociali del quotidiano ?! Come si fa ad elaborare in Italia una politica di salvaguardia delle minoranze quando non siamo neppure in grado di accettare un solo e sano elemento di diversità ?
Comincio a capire mia figlia che a 20 anni ha "mollato" l'Italia e si è trasferita a studiare e lavorare all'estero. Ha cercato di fuggire dalla miseria, non quella economica (anche se poco ci manca), ma dalla miseria culturale; la forma peggiore della miseria; l'unica miseria che respinge persino la carità. 

La madre era presente, ha visto la scena e si è messa a ridere (ma mi conosce).

 meno male ... una persona di spirito ...   

Caro Marcello, ti capisco perché mio figlio a 9 anni si è già rotto degli italioti...figuriamoci... Purtroppo si va ancora avanti legati a miti e false apparenze, con estrema difficoltà di sbarazzarsi di fardelli irrazionali. Anche alcuni che mi conoscono e tollerano abbastanza il mio stare scalzo, non mancano di puntualizzare che al lavoro sarebbe impossibile perché il piede "è da coprire", perché si fatica ancora a dargli la stessa dignità delle mani, cosa totalmente irrazionale ma ancora vivida nelle menti condizionate... Potremo dire che il piede nudo è veramente sdoganati quando andremo al lavoro tranquillamente scalzi, chissà se accadrà mai...

Alexey ha scritto:Caro Marcello, ti capisco perché mio figlio a 9 anni si è già rotto degli italioti...figuriamoci... Purtroppo si va ancora avanti legati a miti e false apparenze, con estrema difficoltà di sbarazzarsi di fardelli irrazionali. Anche alcuni che mi conoscono e tollerano abbastanza il mio stare scalzo, non mancano di puntualizzare che al lavoro sarebbe impossibile perché il piede "è da coprire",  perché si fatica ancora a dargli la stessa dignità delle mani, cosa totalmente irrazionale ma ancora vivida nelle menti condizionate... Potremo dire che il piede nudo è veramente sdoganati quando andremo al lavoro tranquillamente scalzi, chissà se accadrà mai...

Ciao,
tuo figlio sarà una delle fortunate persone che potrà scegliere. Per me  ovviamente non è stato così, non per i genitori, di cui sarebbe, soprattutto  ora che non ci sono più,  irriconoscente parlare, ma per i tempi.  Negli anni '60/'70 era già difficile ipotizzare un viaggetto in Svizzera...
Circa la possibilità che il piede nudo sia accettato nella normale vita lavorativa....    credo che non  accadrà mai. Sarò pessimista ma è un dato di fatto .  Anche mia moglie (mi riferisco alla conversazione di cui parlavo in un altro post) a un certo punto ha detto : " Toccare tutto con le mani è normale, anche se poi molti non se le lavano. Ma toccare il terreno con i piedi nudi è fuori dal comune modo di pensare."  E se lo ha detto una persona alla fine piuttosto aperta (anche  se piena di retaggi da piccola borghesia acquisiti dai genitori)) pensa cosa possono pensare persone  che non hanno nemmeno avuto la possibilità di vedere come gira il mondo al di fuori del loro orticello. Purtroppo non ho speranze al riguardo. Tutt' al più non ci diranno nulla perchè non vogliono coinvolgersi, o forse perchè una persona decisa e sicura bene o male incute un poco di timore, ma gira le spalle...     e   sentirai. Lo hai provato con l' episodio increscioso della scuola.
Se poi non sei sempre così deciso e sicuro....

aldo1953 ha scritto:Circa la possibilità che il piede nudo sia accettato nella normale vita lavorativa....    credo che non  accadrà mai.

Negli Stati Uniti si discute del fatto che in certi uffici sia consentito agli impiegati circolare scalzi ed a qualcuno non piace. Però le regole aziendali sono quelle e si devono adeguare, non nel senso di andare scalzi anche loro, ma di reprimere la loro voglia di imporre agli altri le loro fobie scalzofobe.

Abbiamo un sindaco che è stato eletto "nonostante" (o forse perché) sia scalzista e che si è pure presentato scalzo dal Papa.

Non dico che da domani tutti scalzi negli uffici, ma il fatto che oggi non si possa, non esclude che non si possa domani.

Sei fortunato Marco, non è da poco, forse l'ufficio, pur con i suoi limiti può permettere l'instaurarsi di una routine che puo portare ad "accettare" la "stranezza", mentre per chi lavora con il pubblico la vedo ancora lontana...
Ieri, uscendo dal negozio con le feelmax che uso per il tragitto negozio macchina mi ferma una ragazza che conosco di un negozio vicino e mi dice:"che scarpe sono, da andare in barca? Dove le hai prese?" No, sono da passeggio, le ho prese su internet, "cosa hanno di speciale?" Sono minimal, morbide, ecc... "Ma tua moglie è d'accordo?" E non è la prima nel corso dei mesi (solo qui sul luogo di lavoro) che mi prende per i fondelli solo per la "stranezza" di quelle che sono comunque scarpe, figuriamoci se uno si presentasse scalzo in un ambiente del genere, non che a me importi di quello che pensano, ma si metterebbe a repentaglio un futuro lavoro... Solo il fatto che bisogna ponderare dove andare scalzi e dove no, è un indicatore del lavoro che bisogna fare se si vuole essere più liberi in futuro... Ovviamente verissimo anche che il modo di porsi e di comportarsi è fondamentale, se si parte col piede giusto forse si riesce, se si parte con quello sbagliato sicuramente non si riesce, ed è questa la parte più difficile e importante, un po come approciarsi ad un cliente.

.. Comunque credo che nei luoghi di lavoro ci sia tutta una serie di norme di sicurezza da rispettare, rubricate nella legge 626/94 sulla sicurezza nei posti di lavoro.
Non credo che questa legge consenta di stare scalzi, neppure negli uffici .... non lo so, bisognerebbe vedere ....

In realtà laddove esiste un obbligo di calzature esiste anche una procedura di sicurezza che indica chiaramente con tanto di cartello il tipo di calzature da utilizzare (antinfortunistiche), mentre in tutti gli altri luoghi tale obbligo non sussiste, perché sarebbe anche illogico, non ci dovrebbero nemmeno essere allora infradito, sandali, scarpe di tela, ecc...dove esiste un obbligo deve essere regolamentato il tipo di obbligo da seguire con relativa descrizione attrezzatura. Invece, per i dress code aziendali è un'altra cosa.

Se qualcuno proclama l'obbligo per la sicurezza deve dimostrarlo col piano di sicurezza aziendale, viene designato a tal proposito anche un responsabile della sicurezza, si procede alla valutazione del rischio e si stilano le procedure. Il tutto deve essere dimostrabile secondo il d.l. 81/2008 (ex 626), il resto sono paranoie o bufale inventate dallo scalzofobico di turno.