Scalzo e vincente.
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Scalzo e vincente.
Fino a due anni fa riuscivo anch'io a fare un po' di corsa a piedi nudi; poi un po' per il poco tempo libero, un po' per la stanchezza ho lasciato perdere. Peccato.
http://www.newsbiella.it/2014/05/22/leggi-notizia/argomenti/sport-6/articolo/podismo-francesco-arone-alla-due-santuari-a-piedi-scalzi.html
http://www.newsbiella.it/2014/05/22/leggi-notizia/argomenti/sport-6/articolo/podismo-francesco-arone-alla-due-santuari-a-piedi-scalzi.html
Re: Scalzo e vincente.
"fino ad arrivare al torinese classe 1976 Francesco Arone (Carignano Run), che detiene il Guinness World Record come uomo più veloce al mondo sulla distanza ultra-maratona di 100 km corsa a piedi nudi (categoria Barefoot)."
Mah ... chiunque sia in grado di correre per 100 km mi fa di per sé una grande impressione: io non credo di avere mai superato i 6-7 chilometri. Però devo dire che leggere di record per barefooters mi disturba un po' ... quasi che correre scalzi fosse una disciplina paralimpica. Abebe Bikila scalzo vinse la maratona alle Olimpiadi nel 1960 (certo: le vinse non tanto perché scalzo ma perché era Abebe Bikila: tanto è vero che 4 anni dopo rivinse la maratona a Tokio con le scarpe). Ma correre scalzi non porta necessariamente a svantaggi a livello di performance e non giustifica a mio parere l'esistenza di classifiche separate per corridori scalzi. E' vero che negli USA esistono corse non competitive dedicate ai barefooters ma nel senso che si tratta di percorsi con fondi stradali accessibili a chi vuole vivere questa esperienza anche senza un vissuto da barefooter militante. Chi ha velleità agonistiche fa anche le corse normali misurandosi con gli atleti scarpati. Adesso basta teoria. Vado a fare anch'io la mia corsetta. Scalzo: con le scarpe mi viene il mal di schiena.
Mah ... chiunque sia in grado di correre per 100 km mi fa di per sé una grande impressione: io non credo di avere mai superato i 6-7 chilometri. Però devo dire che leggere di record per barefooters mi disturba un po' ... quasi che correre scalzi fosse una disciplina paralimpica. Abebe Bikila scalzo vinse la maratona alle Olimpiadi nel 1960 (certo: le vinse non tanto perché scalzo ma perché era Abebe Bikila: tanto è vero che 4 anni dopo rivinse la maratona a Tokio con le scarpe). Ma correre scalzi non porta necessariamente a svantaggi a livello di performance e non giustifica a mio parere l'esistenza di classifiche separate per corridori scalzi. E' vero che negli USA esistono corse non competitive dedicate ai barefooters ma nel senso che si tratta di percorsi con fondi stradali accessibili a chi vuole vivere questa esperienza anche senza un vissuto da barefooter militante. Chi ha velleità agonistiche fa anche le corse normali misurandosi con gli atleti scarpati. Adesso basta teoria. Vado a fare anch'io la mia corsetta. Scalzo: con le scarpe mi viene il mal di schiena.
Appleseed- Vicepresidente Club NatiScalzi
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Re: Scalzo e vincente.
Quando si fa qualcosa di un po' "forzato" dal punto di vista fisiologico e si cerca la mera prestazione, la scarpa è sicuramente vantaggiosa, soprattutto perche' siamo scalzi di ritorno. Nello sport agonistico salute e fisiologia vengono accantonati per massimizzare il risultato.
Non a caso gli sportivi agonisti sono molto spesso "acciaccati".
Le ultramaratone creano uno stress da movimento ripetitivo molto importante, considerando anche che siamo plantigradi come l'orso e non unguligradi come il cavallo, che ha un sistema molto più resistente agli impatti reiterati nel tempo.
Sicuramente correre scalzi è biomeccanicamente più efficiente ma può limitare le prestazioni al punto fisiologico per l'essere umano, mentre la scarpa e altre "diavolerie" (come il doping) portano a superare i limiti umani, a vantaggio della prestazione ma spesso a scapito della salute.
Non a caso gli sportivi agonisti sono molto spesso "acciaccati".
Le ultramaratone creano uno stress da movimento ripetitivo molto importante, considerando anche che siamo plantigradi come l'orso e non unguligradi come il cavallo, che ha un sistema molto più resistente agli impatti reiterati nel tempo.
Sicuramente correre scalzi è biomeccanicamente più efficiente ma può limitare le prestazioni al punto fisiologico per l'essere umano, mentre la scarpa e altre "diavolerie" (come il doping) portano a superare i limiti umani, a vantaggio della prestazione ma spesso a scapito della salute.
Alexey- Numero di messaggi : 1416
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Re: Scalzo e vincente.
D'altronde, chi se ne frega se uno "schiatta" a 40 anni o quando va in pensione dallo sport ha le cartilagini, tendini, ecc.. di un vecchio di 80 anni? L'importante è avere un bello spettacolo davanti, partite quasi tutti i giorni, ciclisti che tra un po' vanno più forte delle moto, centometristi gareggiano coi ghepardi (va be non esageriamo...).. Come diceva il caro vecchio Freddie, the show must go on...
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
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Re: Scalzo e vincente.
Si, infatti io lo sport agonistico l'ho sempre tenuto ad una certa distanza da me ....
Re: Scalzo e vincente.
Marc_63 ha scritto:Si, infatti io lo sport agonistico l'ho sempre tenuto ad una certa distanza da me ....
Insomma, Francesco Arone è certamente un signor atleta, ma se corresse con le scarpe non desterebbe probabilmente lo stesso interesse che desta correndo scalzo.
E ciò sia detto come semplice considerazione, niente più.
Se andate a visitare il suo sito, potete rendervi conto di come intenda il barefooting e capire se vi interessa il suo modo di interpretarlo.
bfpaul
E ciò sia detto come semplice considerazione, niente più.
Se andate a visitare il suo sito, potete rendervi conto di come intenda il barefooting e capire se vi interessa il suo modo di interpretarlo.
bfpaul
Re: Scalzo e vincente.
Paolo, gentilmente, potresti inserire il link esatto .... in quel sito c'è di tutto e di più .....
Re: Scalzo e vincente.
Pur rispettando ogni punto di vista e stimando chi riesce in grandi "imprese", Personalmente non amo molto presentare l'andar scalzi al mondo calzato come fosse un'impresa da eroe della serie:"bambini non fatelo a casa"...perché a mio avviso si rischia di dare il messaggio contrario a quello che si prefigge il nostro club:"andare scalzi è BELLO (non una pena da sopportare) ed è per TUTTI (non per uno o due "fenomeni" al mondo)." Qui, ma ancor di più nel caso di Tom Perry (che pare essersi addirittura stizzito quando uno di noi gli si è mostrato zompettando teanquillamente scalzo) pare che si parli di cose uniche e record, mentre noi siamo qui per dire "famolo tutti"...
Alexey- Numero di messaggi : 1416
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Re: Scalzo e vincente.
Eh, già e come fanno gli altri a divertirsi allora?Marc_63 ha scritto:Paolo, gentilmente, potresti inserire il link esatto .... in quel sito c'è di tutto e di più .....
No, in realtà non mi piace fare pubblicità a nessuno, sopratttuto se non condivido le sue idee; comunque per i pigri: http://www.arone.eu/
bfpaul
Re: Scalzo e vincente.
Alexey ha scritto:D'altronde, chi se ne frega se uno "schiatta" a 40 anni o quando va in pensione dallo sport ha le cartilagini, tendini, ecc.. di un vecchio di 80 anni? L'importante è avere un bello spettacolo davanti, partite quasi tutti i giorni, ciclisti che tra un po' vanno più forte delle moto, centometristi gareggiano coi ghepardi (va be non esageriamo...).. Come diceva il caro vecchio Freddie, the show must go on...
Non la vedo così. E' proprio di un atleta a qualsiasi livello gareggi cercare di raggiungere e superare i suoi limiti: l'importante nello sport agonistico non è certo partecipare! Quanto ai tendini e alle cartilagini ... sì c'è del vero. Ma poi siamo proprio sicuri che la gara sia arrivare in salute al gran finale?
Appleseed- Vicepresidente Club NatiScalzi
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Re: Scalzo e vincente.
Quello che intendevo dire è che un conto sono i limiti "personali", un conto sono i limiti fisiologici umani. È lo spettacolo che sta dietro allo sport che lo fa marcire, quello che vogliono gli sponsor, i patroni ecc.. Come si fa a giocare quasi ogni giorno, allenarsi in campo e in palestra? Credimi, è quasi impossibile reggere certi ritmi senza infortunarsi, rimetterci in salute o ricorrere al doping. Noi tendiamo a colpevolizzare e condannare sempre la persona, ma molto spesso le persone sono vittime del circolo vizioso nel quale sono entrate, non per giustificarli, ma per capire cosa porta persone per bene a fare certe cose...se non vinci e resisti ai ritmi sovrumani sei out, non sei nessuno e tiri a campare...
Non sempre nel mondo reale dello sport esiste questa visione romantica dell'uomo contro i suoi limiti, è molto bello ma sempre meno "reale".
Non sempre nel mondo reale dello sport esiste questa visione romantica dell'uomo contro i suoi limiti, è molto bello ma sempre meno "reale".
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: Scalzo e vincente.
I limiti fisiologici non sono fissi e immutabili: altrimenti i record non potrebbero essere mai migliorati. Se vogliamo parlare di calcio professionistico (che rappresenta forse l'uno per mille dello sport agonistico) due campioni come Maldini e Zanetti hanno giocato a livelli altissimi anche oltre i 40 anni. Trenta anni fa non ci arrivava nessuno: bastava un menisco ed eri fuori .... C'e' piu' attenzione oggi alla salute degli sportivi (e non) rispetto a 30 anni fa.
Appleseed- Vicepresidente Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 879
Data d'iscrizione : 01.08.13
Re: Scalzo e vincente.
Certo è che se Francesco Arone fosse stato un nuotatore, non avrebbe fatto tanto "scalpore", almeno presso di noi ....
Purtroppo, lo sappiamo, l' Italia è il Paese dove impera il calcio, e sport come il podismo, praticato a piedi nudi o no, non hanno grande presa nel pubblico.
Se fosse stato diverso, sono certo che Arone, con la sua vittoria, avrebbe per lo meno dimostrato che scalzi si può "vincere".
Purtroppo, lo sappiamo, l' Italia è il Paese dove impera il calcio, e sport come il podismo, praticato a piedi nudi o no, non hanno grande presa nel pubblico.
Se fosse stato diverso, sono certo che Arone, con la sua vittoria, avrebbe per lo meno dimostrato che scalzi si può "vincere".
Re: Scalzo e vincente.
Certo che i limiti sono quasi "fissi", sono determinati dall'evoluzione. Non correremo mai come un ghepardo e non saremo mai forti come un gorilla... Poi ognuno è diverso e ha dei limiti diversi in un range però non illimitato..Darwin insegna... Con la giusta preparazione, le cure, i farmaci, ecc.. Si può arrivare al "massimo" fisiologico e anche " forzarlo", ma la salute a lungo termine è molto probabile ne risenta...
Ti faccio un esempio, io è da anni che sono nel fitness come appassionato, studi hanno dimostrato che a seguito di un allenamento coi pesi intenso, quando si esaurisce la scorta di cp, le fibre muscolari si lacerano, e per ripristinarle e supercompensare (attivazione dei mioblasti delle stem cells) il corpo ci mette fino a 14 giorni. Con una dieta iperproteica ci mette un po meno, magari 9-10, col doping ci mette forse ancora meno, per questo i campioni di bodybuilding, persone già molto sopra alla norma in termini di predisposizione ad acquisire massa muscolare, e con i farmaci, riescono ad allenarsi molto più spesso di una persona normale, anche se ultimamente anche loro hanno visto che riducendo un po volume si hanno risultati talvolta migliori...
Gli sport di resistenza ovviamente per i metabolismi energetici che coinvolgono richiedono stimoli maggiormente reiterati nel tempo(maggior frequenza), ma anche li se si forza troppo il corpo, che ha limitate capacità di recupero (vedere g.a.s. Theory di Selye), ad un certo punto non ce la fa più (fase di esaurimento), e si hanno infiammazioni, infortuni... Nei casi più gravi la morte...le leggi biologiche, entro un certo range di variabilità soggettivo, sono uguali per tutti, al contrario di quelle dello stato 😄
Ti faccio un esempio, io è da anni che sono nel fitness come appassionato, studi hanno dimostrato che a seguito di un allenamento coi pesi intenso, quando si esaurisce la scorta di cp, le fibre muscolari si lacerano, e per ripristinarle e supercompensare (attivazione dei mioblasti delle stem cells) il corpo ci mette fino a 14 giorni. Con una dieta iperproteica ci mette un po meno, magari 9-10, col doping ci mette forse ancora meno, per questo i campioni di bodybuilding, persone già molto sopra alla norma in termini di predisposizione ad acquisire massa muscolare, e con i farmaci, riescono ad allenarsi molto più spesso di una persona normale, anche se ultimamente anche loro hanno visto che riducendo un po volume si hanno risultati talvolta migliori...
Gli sport di resistenza ovviamente per i metabolismi energetici che coinvolgono richiedono stimoli maggiormente reiterati nel tempo(maggior frequenza), ma anche li se si forza troppo il corpo, che ha limitate capacità di recupero (vedere g.a.s. Theory di Selye), ad un certo punto non ce la fa più (fase di esaurimento), e si hanno infiammazioni, infortuni... Nei casi più gravi la morte...le leggi biologiche, entro un certo range di variabilità soggettivo, sono uguali per tutti, al contrario di quelle dello stato 😄
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: Scalzo e vincente.
Gli escamotage per far durare un'atleta non gli garantiranno necessarismente una salute ideale per il resto della vita, es. vedere anche incidenza della SLA nei calciatori agonisti, è molto più alta che nelle persone normali, ecc... Di esempi ce ne sono a centinaia...
Alexey- Numero di messaggi : 1416
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