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Messaggio  Piedi Neri Mer Giu 25 2014, 16:50

Un aggiornamento sui miei progressi scalzi...

Venerdì 13 Giugno 2014
La mattina, verso le 8.30, esco di casa direttamente scalzo, raggiungo la mia vettura posteggiata in un parcheggio pubblico non molto distante, e scalzo guido fino al luogo di lavoro.
Qui approfitto del leggero anticipo per recarmi, sempre scalzo, all’Uffico Postale di via Caldera a Milano per inviare una raccomandata, quindi raggiungo il luogo di lavoro, dove preferisco ricalzarmi.
Non ho notato alcun atteggiamento particolare da parte dei passanti o delle persone presenti all’ufficio postale: posso confermare che un atteggiamento sicuro di sé scoraggia la gente nel lanciare commenti ed occhiate di disapprovazione.
Terminato il lavoro, appena uscito dall’ufficio tolgo ancora le scarpe, e di nuovo torno a casa guidando scalzo.
Non è la prima volta che guido scalzo, ma in quest’occasione ho percorso parecchi chilometri nell’orario di punta nel traffico cittadino: la novità della situazione mi ha reso molto più cauto ed attento, ma il grado di controllo e la sensibilità nella guida delle vettura guidando scalzi è molto superiore a quanto avviene guidando calzati.

Lunedì 16 Giugno 2014
Oggi ho parcheggiato la macchina lontano da casa e mi sento in imbarazzo per la possibilità che qualche vicino di casa o conoscente possa vedermi scalzo, e magari mettere in giro strane dicerie.
Raggiungo quindi la macchina calzato, ma appena salito tolgo scarpe e calze, e proseguo guidando scalzo fino al luogo di lavoro.
La sera mi riscatto: dovendo effettuare una piccola commissione, uscito dall’ufficio subito mi scalzo e mi reco in auto al supermercato Esselunga di via Novara a Milano. Parcheggio nel sotterraneo, e dopo qualche titubanza (sono le 18.00 ed il supermercato è affollato) con aria sicura, come se fosse la cosa più normale del mondo, decido di raggiungere l’ingresso e fare la spesa scalzo.
Qui giro per una mezz’ora tra le corsie e gli scaffali, chiedo alcune informazioni ad un commesso, la gente indaffarata sembra non notare nemmeno la stranezza di un cliente “a piedi nudi” (o forse ho avuto la fortuna di incontrare clienti particolarmente “tolleranti”) né alcuna guardia o vigilante si fa incontro con aria minacciosa. Nessuna osservazione. Niente
Pago, esco tranquillamente con la mia spesa, carico la mia vettura e sempre scalzo faccio ritorno a casa.
Sono combattuto: in certi momenti vorrei essere invisibile, in altri sento che avrei piacere ad essere fermato per interloquire (in tono amichevole) con qualcuno per spiegare la mia scelta, ed i benefici del camminare scalzo. Altrimenti la mia sarebbe solo una scelta individualista, legata al puro piacere personale ed al senso di libertà che questa pratica mi ha fatto riscoprire.

Martedì 17 Giugno 2014
Questa mattina sono uscito presto di casa, verso le 7.45. Scalzo. E scalzo ho percorso in auto il solito tragitto casa – ufficio, come avevo fatto anche i giorni precedenti.
Essendo anche oggi in anticipo, decido di fare una passeggiata scalza di circa mezz’ora al Parco delle Cave, a Milano. La giornata è fresca e umida (sono questi giorni di pioggia), e al parco incontro solo rari passanti e ciclisti che si mostrano indifferenti.
Il terreno fresco e bagnato, l’asfalto grezzo, umido e scivoloso, generano continue sensazioni corroboranti che percorrono tutto il mio corpo, salendo dalle piante dei piedi fino alla mia testa.
Faccio un giro ampio e raggiungo l’ufficio, dove sono costretto a ricalzarmi.

Martedì 24 Giugno 2014
Sono ormai diversi giorni che mi reco scalzo al lavoro, oggi compio un ulteriore passo avanti: uscito dall’ufficio faccio un lungo giro scalzo per raggiungere la mia vettura, passando dall’ufficio postale, che però purtroppo al pomeriggio è chiuso. Mi dirigo quindi in auto verso casa, ma prima di rincasare faccio una prima sosta dal benzinaio per il pieno di carburante, quindi mi reco dal mio panettiere per alcuni acquisti, il tutto sempre scalzo, senza essere oggetto di particolari attenzioni dai passanti o dai negozianti, ma soprattutto con un senso di sicurezza e di confidenza che mi ha piacevolmente stupito.
Solo al rientro a casa devo ricalzarmi.

Mercoledì 25 Giugno 2014
Oggi a Milano diluvia, per cui devo limitarmi a percorrere scalzo il tragitto casa-ufficio e ritorno.
Per domani però ho un nuovo ambizioso obiettivo. Dovendo lasciare la mia vettura per manutenzioe in un paese dell’hinterland milanese, voglio provare a raggiungere il luogo di lavoro attraversando scalzo la città (a piedi, con il bus ed il metrò). E lo stesso al ritorno.
Domani vi faccio sapere come è andata…
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Progressi? Progressi! Empty Ecco come è andata...

Messaggio  Piedi Neri Ven Giu 27 2014, 16:50

Ciao a tutti,
ecco come promesso il racconto di quanto successo ieri 26 Giugno.
Porto la macchina dal concessario per un tagliando: siamo a Sesto San Giovanni, periferia di Milano.
Appea uscito tolgo calze e scarpe che ripongo nel mio zainetto, e a piedi nudi percorro circa 1 km per raggiungere la fermata del metrò di Sesto FS.
Nel tratto di strada cammino sicuro di me e non noto se non qualche occhiata furtiva, ma nessuna reazione.
Scendo le scale che mi portano al metrò e qui un dubbio mi assale: noto infatti una coppia di poliziotti che controllano l'accesso ai treni.
Decido di proseguire: riesco a rimanere tranquillo, e confuso tra la gente supero i poliziotti e salgo sul convoglio che attraverserà tutta la città.
Qui sono a stretto contatto con le persone, non posso passare inosservato.
Infatti dapprima una signora di mezz'età non può fare a meno di scorgere i miei piedi scalzi senza trattenere un'espressione di stupore, ma non mi rivolge la parola.
Deve fare un certo effetto vedere una persona vestita casual elegante ma a piedi scalzi...
Le altre persone sono troppo distratte o immerse nei loro pensieri, come spesso capita a Milano.
Sale quindi in vettura un vecchietto che subito nota la stranezza e comincia a "radiografarmi" dalla testa ai piedi, ma anche lui alla fine non fa commenti né mi rivolge la parola.
Arrivato a destinazione (Piazza Gambara) scendo dalla metro e comincio a girare per la piazza alla ricerca della fermata del bus linea 72, che mi porterà nei pressi del mio ufficio.
Dopo alcuni minuti di solitaria attesa salgo sull'autobus scalzo: qui le occhiate della gente sono molto più insistenti, ma ancora nessun commento.
Io sono tranquillo e mi muovo con sicurezza come quando andavo in giro calzato.
Faccio 12 fermate, scendo dall'autobus, e purtroppo mi devo ricalzare per andare in ufficio.

Morale: ho avuto qualche indugio e qualche tentazione di ripensamento, ma poi ho pensato che non facevo nulla di male, che volevo sentirmi libero, ed il senso di libertà è proprio quello che alla fine mi ha dato più soddisfazione, più ancora della consapevolezza di essere in grado di superare i miei dubbi e titubanze.

Ora non voglio dire che andrò sempre e dovunque scalzo, ma ritengo di aver fatto un passo in più: ogni volta che mi è possibile, quando ciò non disturba le persone a me care e non nuoce alla mia immagine professionale, continuerò ad andare scalzo, come faccio adesso, ad esempio, per raggiungere il luogo di lavoro.
Scalzo quindi nei momenti di vita quotidiana, scalzo tra la gente, per strada, nei negozi o neigli uffici pubblici, senza timori o vergogna.
Alcuni miei colleghi forse hanno cominciato ad intuire la mia "passione", avendomi forse intravisto scalzo fuori dall'ufficio: se mi chiederanno ragione di ciò non avrò problemi nel giustificare quello che per me è un grande atto di libertà, di anticonformismo, e che fa bene alla mia salute fisica e psicologica.
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Messaggio  tarzone Ven Giu 27 2014, 17:27

Bè un sistema per sentirti un po' più tranquillo l' avresti, trovare un concessionario che non si trovi a nord est di Milano se lavori a sud ovest.
Conoscendo bene la città che mi ha dato i natali, posso farti i complimenti perché la tratta di metro è veramente lunga, praticamente quasi tutto il percorso della linea 1.
Lasciando perdere le battute, avrai sicuramente i tuoi motivi per sciropparti una scomodità del genere, complimenti perché sei stato sotto "osservazione" per più di un'ora da molte persone, infrangendo peraltro il regolamento ATM che proibisce l' accesso alla metro scalzi.
Noi a Milano l' abbiamo sempre infranto regolarmente senza problemi, tranne che per un nostro collega che, essendo abbonato alla "nuvola di Fantozzi", veniva regolarmente beccato.
Se mai avessi voglia di spulciare tra la montagna di interventi del forum troveresti diversi interventi riguardo all' accesso alla metro milanese scalzi.
Saluti metropolitani
Valerio
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Messaggio  ChiccoB Dom Lug 13 2014, 03:33

Piedi Neri ha scritto:Un aggiornamento sui miei progressi scalzi...

Venerdì 13 Giugno 2014
La mattina, verso le 8.30, esco di casa direttamente scalzo, raggiungo la mia vettura posteggiata in un parcheggio pubblico non molto distante, e scalzo guido fino al luogo di lavoro.
Qui approfitto del leggero anticipo per recarmi, sempre scalzo, all’Uffico Postale di via Caldera a Milano per inviare una raccomandata, quindi raggiungo il luogo di lavoro, dove preferisco ricalzarmi.
Non ho notato alcun atteggiamento particolare da parte dei passanti o delle persone presenti all’ufficio postale: posso confermare che un atteggiamento sicuro di sé scoraggia la gente nel lanciare commenti ed occhiate di disapprovazione.
Terminato il lavoro, appena uscito dall’ufficio tolgo ancora le scarpe, e di nuovo torno a casa guidando scalzo.
Non è la prima volta che guido scalzo, ma in quest’occasione ho percorso parecchi chilometri nell’orario di punta nel traffico cittadino: la novità della situazione mi ha reso molto più cauto ed attento, ma il grado di controllo e la sensibilità nella guida delle vettura guidando scalzi è molto superiore a quanto avviene guidando calzati.

Lunedì 16 Giugno 2014
Oggi ho parcheggiato la macchina lontano da casa e mi sento in imbarazzo per la possibilità che qualche vicino di casa o conoscente possa vedermi scalzo, e magari mettere in giro strane dicerie.
Raggiungo quindi la macchina calzato, ma appena salito tolgo scarpe e calze, e proseguo guidando scalzo fino al luogo di lavoro.
La sera mi riscatto: dovendo effettuare una piccola commissione, uscito dall’ufficio subito mi scalzo e mi reco in auto al supermercato Esselunga di via Novara a Milano. Parcheggio nel sotterraneo, e dopo qualche titubanza (sono le 18.00 ed il supermercato è affollato) con aria sicura, come se fosse la cosa più normale del mondo, decido di raggiungere l’ingresso e fare la spesa scalzo.
Qui giro per una mezz’ora tra le corsie e gli scaffali, chiedo alcune informazioni ad un commesso, la gente indaffarata sembra non notare nemmeno la stranezza di un cliente “a piedi nudi” (o forse ho avuto la fortuna di incontrare clienti particolarmente “tolleranti”) né alcuna guardia o vigilante si fa incontro con aria minacciosa. Nessuna osservazione. Niente
Pago, esco tranquillamente con la mia spesa, carico la mia vettura e sempre scalzo faccio ritorno a casa.
Sono combattuto: in certi momenti vorrei essere invisibile, in altri sento che avrei piacere ad essere fermato per interloquire (in tono amichevole) con qualcuno per spiegare la mia scelta, ed i benefici del camminare scalzo. Altrimenti la mia sarebbe solo una scelta individualista, legata al puro piacere personale ed al senso di libertà che questa pratica mi ha fatto riscoprire.

Martedì 17 Giugno 2014
Questa mattina sono uscito presto di casa, verso le 7.45. Scalzo. E scalzo ho percorso in auto il solito tragitto casa – ufficio, come avevo fatto anche i giorni precedenti.
Essendo anche oggi in anticipo, decido di fare una passeggiata scalza di circa mezz’ora al Parco delle Cave, a Milano. La giornata è fresca e umida (sono questi giorni di pioggia), e al parco incontro solo rari passanti e ciclisti che si mostrano indifferenti.
Il terreno fresco e bagnato, l’asfalto grezzo, umido e scivoloso, generano continue sensazioni corroboranti che percorrono tutto il mio corpo, salendo dalle piante dei piedi fino alla mia testa.
Faccio un giro ampio e raggiungo l’ufficio, dove sono costretto a ricalzarmi.

Martedì 24 Giugno 2014
Sono ormai diversi giorni che mi reco scalzo al lavoro, oggi compio un ulteriore passo avanti: uscito dall’ufficio faccio un lungo giro scalzo per raggiungere la mia vettura, passando dall’ufficio postale, che però purtroppo al pomeriggio è chiuso. Mi dirigo quindi in auto verso casa, ma prima di rincasare faccio una prima sosta dal benzinaio per il pieno di carburante, quindi mi reco dal mio panettiere per alcuni acquisti, il tutto sempre scalzo, senza essere oggetto di particolari attenzioni dai passanti o dai negozianti, ma soprattutto con un senso di sicurezza e di confidenza che mi ha piacevolmente stupito.
Solo al rientro a casa devo ricalzarmi.

Mercoledì 25 Giugno 2014
Oggi a Milano diluvia, per cui devo limitarmi a percorrere scalzo il tragitto casa-ufficio e ritorno.
Per domani però ho un nuovo ambizioso obiettivo. Dovendo lasciare la mia vettura per manutenzioe in un paese dell’hinterland milanese, voglio provare a raggiungere il luogo di lavoro attraversando scalzo la città (a piedi, con il bus ed il metrò). E lo stesso al ritorno.
Domani vi faccio sapere come è andata…
Sto leggendo solo adesso, con calma e ad un orario alquanto insolito della notte, questo post.

Chi mi conosce, sa che sono un animale notturno. Quindi non sorprendetevi dell'orario in cui sto scrivendo.

Innanzitutto, se non l'ho fatto prima d'ora, approfitto per dare anche io il benvenuto all'amico Piedi Neri. Mi ha colpito in maniera molto positiva questo "diario" quotidiano. Io ho sempre sostenuto che, non c'è lettura migliore, se non quella di tenere appunto un proprio resoconto quotidiano. Delle personali conquiste, e delle sconfitte... che spesso ci colgono nel nostro percorso... Ho sempre sostenuto che, non è facile andare scalzi, specialmente fra la gente, e in luoghi pubblici.

E il fatto di leggere le varie esperienze quotidiane che ognuno riesce a condividere, è sempre molto utile, sia per chi vorrebbe provare ma non ha il coraggio, sia per chi sta praticando da anni. Mi auguro quindi di continuare a leggere i tuoi racconti e le tue impressioni, della vita di tutti i giorni.

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Messaggio  Piedi Neri Ven Lug 18 2014, 16:12

Lunedì 14 Luglio
Domani devo andare in trasferta da Milano a Bologna.
Purtroppo non potrò fermarmi, ma dovrò svolgere il mio lavoro in giornata; sarebbe stata un'ottima occasione per conoscere gli amici barefooter bolognesi e magari cenare insieme e fare un giretto per il centro della città, ovviamente scalzi!
Ma ricapiterà in autunno, e quando accadrà darò appuntamento nella sezione "Ci vediamo a..." su questo forum.
Devo quindi fare qualche commessa prima di partire.
Come ogni sera esco dall'ufficio scalzo, questa volta un pò in anticipo, verso le 17.30, e comincio il mio giro.
Prima tappa è la farmacia di via Rombon: parcheggio poco distante, entro tranquillo e faccio i miei acquisti.
Non è possibile non notare che sono scalzo, ma la farmacista non batte ciglio e con gentilezza risponde a tutte le mie richieste.
Perdipiù le passo la mia tessera sanitaria da cui può leggere tutti miei dati personali.
Con nonchalance giro i tacchi (ma si può ancora dire così?) ed esco.
Mi dirigo quindi al distributore Esso: è un self service con pagamento in cassa.
Non è certo uno dei posti più puliti al mondo, ma se sono un barefooter serio non posso essere schizzinoso, devo passare sopra queste cose, d'altra parte i miei piedi sono ormai divenuti refrattari allo sporco.
Faccio il pieno, mi dirigo in cassa tra la gente in coda per pagare.
Anche qui nessun commento, come se circolare scalzo fosse la cosa più normale del mondo.
Sono rimasto senza contante, devo quindi prelevare e mi dirigo in una filiale della mia banca: entro nel locale dove sono presenti i bancomat e faccio la mia operazione.
E il cliente a fianco? Nessuna reazione: anche se la situazione è piuttosto insolita; forse è troppo concentrato sul contante.
Infine ripiglio la macchina: devo fare la spesa, e scelgo di fermarmi all'UNES di Cinisello Balsamo.
Parcheggio nel sotterraneo, prendo l'ascensore, sono in compagnia femminile....
Entro nel supermercato e comincio a girare tra gli scaffali e a fare acquisti.
Una volta terminato pago in cassa, metto con calma tutta la mia spesa nei sacchetti, scambio un paio di battute con la cassiera ed esco come nulla fosse.
Ed ecco finalmente la rivelazione.
Davanti a me si para una teen ager paffuttella che a bocca aperta, senza proferire parola, osserva i miei piedi nudi con gli occhi spalancati!.
Chissà cosa le starà passando per la testa?
Riesco a cogliere solo questa espressione sul suo viso paralizzato dallo stupore.
Una così esplicita espressione del proprio stato d'animo fa vacillare alcune delle mie certezze, così, invece di prendere l'ascensore per scendere al parcheggio, decido di evitare la folla e scendere per le scale.
Ripongo la mia spesa in macchina e mi dirigo verso casa.

Come sarebe bello poter vivere la propria giornata scalzo, in piena libertà e naturalezza come in questa giornata.
Come vedete, almeno qui a Milano, non è poi così difficile: non è necessario nasconsersi per passare inosservati
Come dicevo in un altro mio post, in realtà mi piacerebbe che qualcuno mi fermasse e mi chiedesse del mio girare scalzo, potrei così iniziare un dialogo, e magari incuriosire e stimolare altre persone.
Quello che mi darebbe fastidio sono invece le risatine, le battute, ma raramente mi è capitato di trovarmi in queste situazioni.
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Messaggio  Alexey Ven Lug 18 2014, 21:12

Tranquillo, se continui così ci sarà sicuramente l'occasione di rispondere a qualche domanda che prima o poi i più curiosi e "coraggiosi" ti faranno. Lo stupore della teen ager è normale, ricordiamo che sono proprio i giovani che non hanno mai visto qualcuno scalzo e nemmeno gli sfiora l'idea, gli anziani invece, bene o male, qualche ricordo chiaro o confuso ce l'hanno, soprattutto chi ha vissuto in campagna o magari al sud ricorda un'infanzia vissuta in parte scalzi. Il teen ager supertecnologico con 4 i-phone e 3 i-pad in mano contemporaneamente, con le ultime nike silver nuove di zecca o peggio ancora le hogan ai piedi, è normale che si stupisca alla vista di quello che per lui è un UWO (unidentified walking object) 😄

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Messaggio  Alexey Ven Lug 18 2014, 21:16

Pensa che alcuni giovani parlavano alle mie spalle esterefatti pensando che la loro visione fosse un'allucinazione, mentre una vecchina con cui ho scambiato due parole ha cominciato a parlare di postura, curcolazione, meglio di Howell 😄😄😄

Alexey

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