Un anno di barefooting
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Un anno di barefooting
Ciao a tutti,
è passato poco più di un anno da quando ho cominciato a praticare lo scalzismo con una certa continuità, ed ora mi trovo a fare un primo bilancio.
Ho iniziato lo scorso Luglio percorrendo alcuni tratti di strada sull'asfalto e sul cemento vicino a casa nelle ore serali, quando la città deserta mi infondeva sicurezza. Poi ho proseguito con lunghe passeggiate nei parchi cittadini, non solo di sera, ma anche di giorno, tra la gente.
Per infondere confidenza in me stesso pensavo: scambieranno la mia per una sorta di pratica sportiva!
Eppure se ripenso ai quei momenti non posso che constatare che ricevevo più sguardi stupiti e commenti ironici in quelle circostanze rispetto ad oggi che giro per strada ed entro scalzo in negozi e uffici pubblici. Forse ero fin troppo attento alle reazioni di chi mi stava intorno...
Dopo un inverno in cui, soprattutto per motivi di scarsità di tempo libero (lavoro e famiglia mi assorbivano al 100%), avevo quasi abbandonato le uscite scalze,
limitate a pochi brevi episodi (ma mi rifacevo girando scalzo in casa), ho preso una decisione: se non riesco più a ritagliarmi quegli spazi di libertà e devo rinunciare alle lunghe e piacevoli passeggiate nel verde, per continuare a camminare scalzo devo approfittare di ogni occasione mi si presenta nella vita (e nella routine) di tutti i giorni.
Ovvero uscire scalzo quando mi reco al lavoro e quando torno a casa, quando devo fare le tante piccole commissioni.
E così ho fatto un ulteriore passo avanti: camminare scalzo tra la gente ora non è più un tabù per me.
Tuttavia non voglio sembrare troppo sicuro in me stesso: spesso mi sorgono dubbi ed incertezze, e qualche ripensamento.
Ma cerco sempre di fare la cosa più piacevole in ogni momento, e nella maggior parte dei casi la cosa più piacevole è girare scalzo!
Le motivazioni che mi spingono ad abbandonare sempre più frequentemente le calzature sono immutate: il piacere del contatto con il suolo, anche quando
questo è scabro, umido, troppo freddo o troppo caldo, e quindi apparentemente poco adatto per godere delle sensazioni tattili che da esso provengono.
Ed il grande senso di libertà: quale grande piacere alzarsi scalzo al mattino, preparasi la colazione, salutare la famiglia, uscire di casa senza preoccuparsi di nulla, passeggiare per strada o in un parco, oppure prendere l'auto per recarsi al lavoro. E fare shopping nei negozi o al supermarket, o in un qualsiasi esercizio commerciale con la massima naturalezza, tanto che qualche volta perfino io dimentico di essere scalzo. Fino ad ora ho evitato solo i mega centri commerciali, e nessun episodio sgradevole mi ha privato di questo piacere: questo mi ha molto aiutato, devo riconoscerlo.
Piacere che sono costretto a limitare solo al lavoro e quando esco con mia moglie, che non approva questa mia 'mania'.
"Vuoi fare il santone?" Questo il suo commento quando mi ha sorpreso a girare scalzo per strada durante l'ultima vacanza in una località di mare.
Tuttavia almeno in casa posso stare tutto il giorno scalzo, ed anche questo è un grande piacere...
Ma quanto è grande il desiderio di rimanere scalzo tutto il giorno, in ogni momento, a prescindere dalla situazione e da chi ci circonda!
Chissà se riuscirò mai a coronare questo desiderio?
Girare per strada scalzo in città richiede purtroppo molte attenzioni: a meno di non camminare su un percorso ben conosciuto e sperimentato come sicuro, pericoli e insidie sono sempre dietro l'angolo, è inutile nasconderlo. Proprio ieri, scendendo dall'auto, ho calpestato un tratto di asfalto ricoperto da mille frammentri di vetro, risultato di qualche "spaccata" notturna.
Sarà che il cuoio delle mie suole comincia ad essere abbastanza spesso, ma camminando con cautela sono riuscito a non ferirmi.
Ho quindi provveduto a rimuovere delicatamente i frammenti che si erano 'incastrati' nella suola dei miei piedi, ed ho potuto proseguire come nulla fosse.
Ma fino ad oggi per la "manutenzione dei piedi" ho consumato chili di Gentalyn Beta (per curare vesciche e frequenti piccole ferite) e crema Gehwol (per ammorbidire la pelle troppo indurita e curare le temibili screpolature dei talloni).
Ricordo ancora quando ho preso la decisione di iscrivermi a questo forum.
Chi sono questi "Nati Scalzi"? Pesavo tra me e me.
Forse gente che vive a piedi nudi tutto il giorno, tutto l'anno?
Avevo letto qualche post, ma non mi era ancora molto chiaro: leggevo di episodi di intolleranza, di 'scontri' con vigilantes, forse era una pratica poco sicura e fonte di problemi ed inconvenienti?
Potevo io definirmi "barefooter" e quindi partecipare a queste discussioni quando avevo appena cominciato con le mie prime uscite a piedi scalzi?
Ma la voglia di mettermi alla prova e di confrontarmi con altri che condividevano con me questa attività (e modo di vivere) erano troppo forti, poi grazie anche alle risposte che ho ricevuto e all'approfondimento degli argomenti che via via venivano proposti e discussi, ho capito che stare scalzi non era un obbligo, ma doveva essere vissuta come una reale occasione di piacere, senza vincoli o forzature.
è passato poco più di un anno da quando ho cominciato a praticare lo scalzismo con una certa continuità, ed ora mi trovo a fare un primo bilancio.
Ho iniziato lo scorso Luglio percorrendo alcuni tratti di strada sull'asfalto e sul cemento vicino a casa nelle ore serali, quando la città deserta mi infondeva sicurezza. Poi ho proseguito con lunghe passeggiate nei parchi cittadini, non solo di sera, ma anche di giorno, tra la gente.
Per infondere confidenza in me stesso pensavo: scambieranno la mia per una sorta di pratica sportiva!
Eppure se ripenso ai quei momenti non posso che constatare che ricevevo più sguardi stupiti e commenti ironici in quelle circostanze rispetto ad oggi che giro per strada ed entro scalzo in negozi e uffici pubblici. Forse ero fin troppo attento alle reazioni di chi mi stava intorno...
Dopo un inverno in cui, soprattutto per motivi di scarsità di tempo libero (lavoro e famiglia mi assorbivano al 100%), avevo quasi abbandonato le uscite scalze,
limitate a pochi brevi episodi (ma mi rifacevo girando scalzo in casa), ho preso una decisione: se non riesco più a ritagliarmi quegli spazi di libertà e devo rinunciare alle lunghe e piacevoli passeggiate nel verde, per continuare a camminare scalzo devo approfittare di ogni occasione mi si presenta nella vita (e nella routine) di tutti i giorni.
Ovvero uscire scalzo quando mi reco al lavoro e quando torno a casa, quando devo fare le tante piccole commissioni.
E così ho fatto un ulteriore passo avanti: camminare scalzo tra la gente ora non è più un tabù per me.
Tuttavia non voglio sembrare troppo sicuro in me stesso: spesso mi sorgono dubbi ed incertezze, e qualche ripensamento.
Ma cerco sempre di fare la cosa più piacevole in ogni momento, e nella maggior parte dei casi la cosa più piacevole è girare scalzo!
Le motivazioni che mi spingono ad abbandonare sempre più frequentemente le calzature sono immutate: il piacere del contatto con il suolo, anche quando
questo è scabro, umido, troppo freddo o troppo caldo, e quindi apparentemente poco adatto per godere delle sensazioni tattili che da esso provengono.
Ed il grande senso di libertà: quale grande piacere alzarsi scalzo al mattino, preparasi la colazione, salutare la famiglia, uscire di casa senza preoccuparsi di nulla, passeggiare per strada o in un parco, oppure prendere l'auto per recarsi al lavoro. E fare shopping nei negozi o al supermarket, o in un qualsiasi esercizio commerciale con la massima naturalezza, tanto che qualche volta perfino io dimentico di essere scalzo. Fino ad ora ho evitato solo i mega centri commerciali, e nessun episodio sgradevole mi ha privato di questo piacere: questo mi ha molto aiutato, devo riconoscerlo.
Piacere che sono costretto a limitare solo al lavoro e quando esco con mia moglie, che non approva questa mia 'mania'.
"Vuoi fare il santone?" Questo il suo commento quando mi ha sorpreso a girare scalzo per strada durante l'ultima vacanza in una località di mare.
Tuttavia almeno in casa posso stare tutto il giorno scalzo, ed anche questo è un grande piacere...
Ma quanto è grande il desiderio di rimanere scalzo tutto il giorno, in ogni momento, a prescindere dalla situazione e da chi ci circonda!
Chissà se riuscirò mai a coronare questo desiderio?
Girare per strada scalzo in città richiede purtroppo molte attenzioni: a meno di non camminare su un percorso ben conosciuto e sperimentato come sicuro, pericoli e insidie sono sempre dietro l'angolo, è inutile nasconderlo. Proprio ieri, scendendo dall'auto, ho calpestato un tratto di asfalto ricoperto da mille frammentri di vetro, risultato di qualche "spaccata" notturna.
Sarà che il cuoio delle mie suole comincia ad essere abbastanza spesso, ma camminando con cautela sono riuscito a non ferirmi.
Ho quindi provveduto a rimuovere delicatamente i frammenti che si erano 'incastrati' nella suola dei miei piedi, ed ho potuto proseguire come nulla fosse.
Ma fino ad oggi per la "manutenzione dei piedi" ho consumato chili di Gentalyn Beta (per curare vesciche e frequenti piccole ferite) e crema Gehwol (per ammorbidire la pelle troppo indurita e curare le temibili screpolature dei talloni).
Ricordo ancora quando ho preso la decisione di iscrivermi a questo forum.
Chi sono questi "Nati Scalzi"? Pesavo tra me e me.
Forse gente che vive a piedi nudi tutto il giorno, tutto l'anno?
Avevo letto qualche post, ma non mi era ancora molto chiaro: leggevo di episodi di intolleranza, di 'scontri' con vigilantes, forse era una pratica poco sicura e fonte di problemi ed inconvenienti?
Potevo io definirmi "barefooter" e quindi partecipare a queste discussioni quando avevo appena cominciato con le mie prime uscite a piedi scalzi?
Ma la voglia di mettermi alla prova e di confrontarmi con altri che condividevano con me questa attività (e modo di vivere) erano troppo forti, poi grazie anche alle risposte che ho ricevuto e all'approfondimento degli argomenti che via via venivano proposti e discussi, ho capito che stare scalzi non era un obbligo, ma doveva essere vissuta come una reale occasione di piacere, senza vincoli o forzature.
Piedi Neri- Numero di messaggi : 48
Età : 58
Data d'iscrizione : 27.08.13
Re: Un anno di barefooting
Impressionante... hai fatto più strada tu in un anno (in senso figurato almeno ... ) che io in 10. Sono sempre stato un po' lentino ... Mai usato creme comunque... forse le mie suole sono più forti della mia determinazione.
Appleseed- Vicepresidente Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 879
Data d'iscrizione : 01.08.13
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