La vendetta di Ikea
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La vendetta di Ikea
Lunedì scorso causa maltempo abbiamo dovuto rimandare le gite in programma, ripiegando sul negozio Ikea di S.Giuliano Milanese per alcuni acquisti. Mi dico: poca gente, periodo estivo, perchè non andarci scalzo?
Baldanzoso e scalzo (con la moglie non dice una parola a riguardo) esco dalla porta di casa ma giusto il tempo di fare le scale e i soliti timori mi fanno cambiare idea. Torno dentro con una scusa e recupero le infradito...
Poi partiamo e il mio orgoglio mi fa meditare di lasciare le infradito in macchina, tanto ci sarà poca gente.
Durante il viaggio parlo con mia moglie e le dico che mi piacerebbe molto andare scalzo da Ikea: nessun commento da parte sua.
Allora le dico: "quasi quasi lo faccio oggi, qualche obiezione?". Nessuna risposta. Concludo con "Chi tace acconsente, ok?"
Ancora silenzio da parte sua.
Felice per l'implicito benestare di mia moglie ma ancora molto dubbioso mi godo il viaggio fino al negozio. Arriviamo e noto che il parcheggio è pieno: probabilmente molti altri hanno avuto la nostra idea. Quel poco di coraggio che avevo sparisce mentre immagino schiere di persone che guardano schifate i miei piedi nudi mentre faccio la fila al self-service o quando esco dal bagno e così decido mestamente di mettere le infradito, sotto lo sguardo tra lo stupito e il perplesso di mia moglie.
Così mi faccio il mio bel giro calzato da Ikea, con un misto di rabbia per la rinuncia ma anche sollievo per la marea di persone che mi avrebbe fissato mettendomi a disagio. Finito il giro con l'umore sempre più sotto le suole e il mal di gambe per la lunga camminata calzata intravedo un barlume di speranza: caricati gli acquisti in auto dobbiamo rientrare in negozio a prendere Gabriele che avevamo lasciato all'area bimbi. Finalmente trovo il coraggio e lascio le infradito in auto. Mia moglie mi chiede "ma non potevi aspettare ancora 5 minuti?" (facendomi dubitare ancora sulla sua presunta tolleranza). Ma comunque non dice altro e rientriamo in negozio: per me è la prima volta scalzo in un grande negozio affollato assieme a mia moglie e mi sento imbarazzatissimo e col cuore in gola. Fingendo grande sicurezza recupero Gabriele e ci avviamo all'uscita. Io nel frattempo mi ero tranquillizzato, peccato che eravamo già fuori dal negozio! E con fare trionfale dico a mia moglie "Ora posso andare scalzo in qualunque negozio!".
Direi che ho ancora molti passi in avanti da fare!
Baldanzoso e scalzo (con la moglie non dice una parola a riguardo) esco dalla porta di casa ma giusto il tempo di fare le scale e i soliti timori mi fanno cambiare idea. Torno dentro con una scusa e recupero le infradito...
Poi partiamo e il mio orgoglio mi fa meditare di lasciare le infradito in macchina, tanto ci sarà poca gente.
Durante il viaggio parlo con mia moglie e le dico che mi piacerebbe molto andare scalzo da Ikea: nessun commento da parte sua.
Allora le dico: "quasi quasi lo faccio oggi, qualche obiezione?". Nessuna risposta. Concludo con "Chi tace acconsente, ok?"
Ancora silenzio da parte sua.
Felice per l'implicito benestare di mia moglie ma ancora molto dubbioso mi godo il viaggio fino al negozio. Arriviamo e noto che il parcheggio è pieno: probabilmente molti altri hanno avuto la nostra idea. Quel poco di coraggio che avevo sparisce mentre immagino schiere di persone che guardano schifate i miei piedi nudi mentre faccio la fila al self-service o quando esco dal bagno e così decido mestamente di mettere le infradito, sotto lo sguardo tra lo stupito e il perplesso di mia moglie.
Così mi faccio il mio bel giro calzato da Ikea, con un misto di rabbia per la rinuncia ma anche sollievo per la marea di persone che mi avrebbe fissato mettendomi a disagio. Finito il giro con l'umore sempre più sotto le suole e il mal di gambe per la lunga camminata calzata intravedo un barlume di speranza: caricati gli acquisti in auto dobbiamo rientrare in negozio a prendere Gabriele che avevamo lasciato all'area bimbi. Finalmente trovo il coraggio e lascio le infradito in auto. Mia moglie mi chiede "ma non potevi aspettare ancora 5 minuti?" (facendomi dubitare ancora sulla sua presunta tolleranza). Ma comunque non dice altro e rientriamo in negozio: per me è la prima volta scalzo in un grande negozio affollato assieme a mia moglie e mi sento imbarazzatissimo e col cuore in gola. Fingendo grande sicurezza recupero Gabriele e ci avviamo all'uscita. Io nel frattempo mi ero tranquillizzato, peccato che eravamo già fuori dal negozio! E con fare trionfale dico a mia moglie "Ora posso andare scalzo in qualunque negozio!".
Direi che ho ancora molti passi in avanti da fare!
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: La vendetta di Ikea
Tra i mostri mitologici che nessuno ha mai visto nella vita reale, di cui parlo nel mio post (Link -->)Blemmi, sciapodi e ciclopi, il cliente schifato di Ikea non compare.young_barefooter ha scritto:Quel poco di coraggio che avevo sparisce mentre immagino schiere di persone che guardano schifate i miei piedi nudi mentre faccio la fila al self-service o quando esco dal bagno
Fa conto che sia una variante del primo elencato, "Il cliente di ristorante che protesta perché al tavolo vicino siede uno o più scalzi."
Nessuno l'ha mai visto, nessuno ci ha mai parlato, se esistesse avrebbe un Q.I. così basso da non poter essere classificato come umano (e lo sto sovrastimando parecchio), ma soprattutto a nessuno importerebbe della sua opinione.
Non farlo neppure tu e smettila con le pippe mentali.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: La vendetta di Ikea
Rei ha scritto:
Tra i mostri mitologici che nessuno ha mai visto nella vita reale, di cui parlo nel mio post (Link -->)Blemmi, sciapodi e ciclopi, il cliente schifato di Ikea non compare.
(...) ma soprattutto a nessuno importerebbe della sua opinione.
Sicuro? Un simile mostro dovrebbe invece essere in grado di suscitare un movimento scalzofobico così rapido e violento da costringere il povero gimnopodista a fare da cavia per il seguente articolo:
Massimo- Numero di messaggi : 277
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: La vendetta di Ikea
Sicuro.Massimo ha scritto:Sicuro? Un simile mostro dovrebbe invece essere in grado di suscitare un movimento scalzofobico così rapido e violento da costringere il povero gimnopodista a fare da cavia per il seguente articolo:
Le persone o si fanno i fatti propri o si alleano contro chi li infastidisce e/o pretende, per puro arbitrio e senza un valido motivo, di togliere a qualcuno il diritto a fare qualcosa che un domani potrebbe avere voglia di fare lui/lei.
Oppure che un domani, sempre per arbitrio, potrebbe pretendere di togliere a lui/lei qualche diritto che ritiene irrinunciabile.
Il rompiscalzi rimarrebbe una voce solitaria ignorata da tutti e, se insistesse, verrebbe letteralmente sbranato da tutte quelle signore che, dopo una sera su tacco 12, sono tornate a casa scalze e con le scarpe in mano.
Ikea è piena, sempre, ad ogni ora, di signore che sono tornate a casa scalze e con le scarpe in mano.
In ogni caso la legge è chiara: uno scalzo ha il diritto di circolare scalzo ad Ikea, un rompiscalzi che lo infastidisse solo quello di essere buttato fuori perché infastidisce i clienti.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: La vendetta di Ikea
Ikea non mi piace molto e ci vado assai di rado, ma tre o quattro volte, in due città diverse, l'ho fatto scalzo. Non ricordo se qualche cliente l'abbia notato o si sia lasciato andare in commenti, ma di sicuro sono stato trattato benissimo dagli addetti che mi è capitato di interpellare e che hanno certamente notato i piedi.
Dunque, pur avendo un'esperienza assai ristretta, ritengo sia uno dei posti più amichevoli verso gli scalzi in cui mi sia capitato di andare.
Ora che ci penso, potrebbero sfruttare la cosa a fini di marketing: "siamo sicuri e confortevoli, vieni a trovarci scalzo!"
Dunque, pur avendo un'esperienza assai ristretta, ritengo sia uno dei posti più amichevoli verso gli scalzi in cui mi sia capitato di andare.
Ora che ci penso, potrebbero sfruttare la cosa a fini di marketing: "siamo sicuri e confortevoli, vieni a trovarci scalzo!"
Massimo- Numero di messaggi : 277
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: La vendetta di Ikea
Non è che abbiano molta scelta: la legge IMPONE di essere amichevoli con gli scalzi.Massimo ha scritto:ritengo sia uno dei posti più amichevoli verso gli scalzi in cui mi sia capitato di andare.
Come a tutti gli esercizi commerciali.
Punto.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: La vendetta di Ikea
Credo di essermi spiegato male: non ho mai incontrato illegittimi ostruzionismi in nessun esercizio commerciale, ma stupore e qualche domanda curiosa talvolta sì. Da Ikea, in più, avverto la sensazione che il cliente scalzo sia non solo rispettato, ma anche considerato meno "sorprendente" che altrove.Rei ha scritto:Non è che abbiano molta scelta: la legge IMPONE di essere amichevoli con gli scalzi.
Come a tutti gli esercizi commerciali.
Punto.
Massimo- Numero di messaggi : 277
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: La vendetta di Ikea
Young, la prossima volta NON devi chiedere niente a tua moglie. Vai scalzo e basta. Quello che la infastidisce a bestia è proprio il fatto che tu le chieda queste cose.
Re: La vendetta di Ikea
Ikea è svedese, no? Chiaro che i dipendenti qua siano tutti italiani ma c'è da ritenere che li formino attraverso una certa filosofia verso il cliente probabilmente dettata dalla casa madre. Non solo riguardo allo scalzismo ma in senso ben più ampio.
Detto ciò, la folla può mettere in imbarazzo ma paradossalmente protegge. In mezzo alla folla chi mai si concentra su di te e ancor di più sui tuoi piedi?
Detto ciò, la folla può mettere in imbarazzo ma paradossalmente protegge. In mezzo alla folla chi mai si concentra su di te e ancor di più sui tuoi piedi?
Angelica- Numero di messaggi : 379
Età : 36
Data d'iscrizione : 17.09.10
Re: La vendetta di Ikea
Così è!Angelica ha scritto:
Detto ciò, la folla può mettere in imbarazzo ma paradossalmente protegge. In mezzo alla folla chi mai si concentra su di te e ancor di più sui tuoi piedi?
John & Jane- Numero di messaggi : 476
Età : 76
Data d'iscrizione : 27.09.11
Re: La vendetta di Ikea
È la risposta che mi sono dato anch'io.Angelica ha scritto:c'è da ritenere che li formino attraverso una certa filosofia verso il cliente probabilmente dettata dalla casa madre.
Massimo- Numero di messaggi : 277
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: La vendetta di Ikea
Avviso: ho cancellato il mio post delle 9:04 per autocensura a causa dell'esagerato pessimismo che emergeva dalle mie parole. A parte le difficoltà da Ikea sono infatti di ritorno da una piacevole settimana di vacanze scalze (magari poi vi racconto qualcosa) e tornare in ufficio per di più scarpato mi ha depresso!
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: La vendetta di Ikea
Massimo ha scritto:Credo di essermi spiegato male: non ho mai incontrato illegittimi ostruzionismi in nessun esercizio commerciale, ma stupore e qualche domanda curiosa talvolta sì. Da Ikea, in più, avverto la sensazione che il cliente scalzo sia non solo rispettato, ma anche considerato meno "sorprendente" che altrove.Rei ha scritto:Non è che abbiano molta scelta: la legge IMPONE di essere amichevoli con gli scalzi.
Come a tutti gli esercizi commerciali.
Punto.
All'Ikea ci sono stato la scorsa settimana (dovevo solo guardare delle librerie e prendere misure, quindi nessun contatto diretto con il personale): nessun commento e nessuna occhiata né da parte dei dipendenti, né quelli al lavoro né quelli in sciopero che volantinavano all'esterno del punto di vendita, né delle decine di altri clienti che ho incrociato.
Effetto Svezia? Io non direi.
Nelle ultime settimane a Bologna ho fatto più volte la spesa alla Coop in sei diversi punti vendita, compreso quello dove Laurentius si è piacevolmente intrattenuto con il vigilante, (non è che li giro tutti per fare la prova ... ho avuto settimane un po' complicate anche da un punto di vista logistico), da Decathlon, da Leroy Merlin, un paio di librerie, oltre a bar/gelaterie e simili.
Nessuna reazione. Non solo nessuno ha commentato ma anche gli sguardi sono sempre più rari.
Vorrei quindi rassicurare che, se ci si comporta normalmente (intendo dire rifuggendo da esibizionismi ma soprattutto evitando di sgattaiolare con aria colpevole) solo in casi eccezionali può capitare di dover affrontare episodi come quelli toccati a Lorenzo (capitasse tutti i giorni alla lunga sarebbe un po' faticoso anche per i non sudditi...).
Anche in Italia il "controllo sociale" è in discesa, ciascuno si fa i fatti propri: più liberta per tutti (e forse un po' più di solitudine).
Appleseed- Vicepresidente Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 879
Data d'iscrizione : 01.08.13
Re: La vendetta di Ikea
Appleseed ha scritto:
All'Ikea ci sono stato la scorsa settimana (dovevo solo guardare delle librerie e prendere misure, quindi nessun contatto diretto con il personale): nessun commento e nessuna occhiata né da parte dei dipendenti, né quelli al lavoro né quelli in sciopero che volantinavano all'esterno del punto di vendita, né delle decine di altri clienti che ho incrociato.
Effetto Svezia? Io non direi.
Nelle ultime settimane a Bologna ho fatto più volte la spesa alla Coop in sei diversi punti vendita, compreso quello dove Laurentius si è piacevolmente intrattenuto con il vigilante, (non è che li giro tutti per fare la prova ... ho avuto settimane un po' complicate anche da un punto di vista logistico), da Decathlon, da Leroy Merlin, un paio di librerie, oltre a bar/gelaterie e simili.
Nessuna reazione. Non solo nessuno ha commentato ma anche gli sguardi sono sempre più rari.
Vorrei quindi rassicurare che, se ci si comporta normalmente (intendo dire rifuggendo da esibizionismi ma soprattutto evitando di sgattaiolare con aria colpevole) solo in casi eccezionali può capitare di dover affrontare episodi come quelli toccati a Lorenzo (capitasse tutti i giorni alla lunga sarebbe un po' faticoso anche per i non sudditi...).
Anche in Italia il "controllo sociale" è in discesa, ciascuno si fa i fatti propri: più liberta per tutti (e forse un po' più di solitudine).
Condivido in pieno quanto hai appena esposto, ma purtroppo nonostante gli importanti passi avanti fatti negli ultimi mesi, non riesco ancora essere tranquillo al 100% quando sono scalzo. La "percentuale di tranquillità" ovviamente varia molto in funzione del luogo e della situazione in cui mi trovo ma c'è sempre un'ansia di fondo che mi mette a disagio.
Fare acquisti in negozi e grandi magazzini, dove magari devo passare del tempo a stretto contatto con gli altri (in coda o altro) o mi tocca chiedere informazioni ai commessi è tra le situazioni che più mi mandano in ansia. Poi ci riesco pure, ma non mi sento per niente rilassato e la prendo come una sorta prova di coraggio da cercare di svolgere il più rapidamente possibile. Mentalmente non lo vivo come un mio elementare (e piacevole) diritto ma come qualcosa di forzato e innaturale e temo molto eventuali reazioni avverse di guardie o clienti (o incontri di parenti/amici vari) perchè penso che andrei in panico totale e non saprei minimamente ribattere in modo coerente e credibile. A queste condizioni preferisco di gran lunga rinunciare in partenza e andarci con le scarpe.
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: La vendetta di Ikea
young_barefooter ha scritto:
Condivido in pieno quanto hai appena esposto, ma purtroppo nonostante gli importanti passi avanti fatti negli ultimi mesi, non riesco ancora essere tranquillo al 100% quando sono scalzo. La "percentuale di tranquillità" ovviamente varia molto in funzione del luogo e della situazione in cui mi trovo ma c'è sempre un'ansia di fondo che mi mette a disagio.
Fare acquisti in negozi e grandi magazzini, dove magari devo passare del tempo a stretto contatto con gli altri (in coda o altro) o mi tocca chiedere informazioni ai commessi è tra le situazioni che più mi mandano in ansia. Poi ci riesco pure, ma non mi sento per niente rilassato e la prendo come una sorta prova di coraggio da cercare di svolgere il più rapidamente possibile. Mentalmente non lo vivo come un mio elementare (e piacevole) diritto ma come qualcosa di forzato e innaturale e temo molto eventuali reazioni avverse di guardie o clienti (o incontri di parenti/amici vari) perchè penso che andrei in panico totale e non saprei minimamente ribattere in modo coerente e credibile. A queste condizioni preferisco di gran lunga rinunciare in partenza e andarci con le scarpe.
E allora vacci con le scarpe. Chi ti obbliga ad essere scalzo? Deve essere un piacere, mica una forzatura. Stai scalzo dove ti senti e dove ti va, un passo per volta, quando sarà il momento di andare in un supermercato tranquillamente verrà da sè.
Angelica- Numero di messaggi : 379
Età : 36
Data d'iscrizione : 17.09.10
Re: La vendetta di Ikea
Peccato.young_barefooter ha scritto:Avviso: ho cancellato il mio post delle 9:04 per autocensura a causa dell'esagerato pessimismo che emergeva dalle mie parole. A parte le difficoltà da Ikea sono infatti di ritorno da una piacevole settimana di vacanze scalze (magari poi vi racconto qualcosa) e tornare in ufficio per di più scarpato mi ha depresso!
Perché non ri-editare magari lasciando barrato il vecchio testo? Avrebbe reso più comprensibile il seguito della discussione....
bfpaul
Re: La vendetta di Ikea
Angelica ha scritto:young_barefooter ha scritto:
Condivido in pieno quanto hai appena esposto, ma purtroppo nonostante gli importanti passi avanti fatti negli ultimi mesi, non riesco ancora essere tranquillo al 100% quando sono scalzo. La "percentuale di tranquillità" ovviamente varia molto in funzione del luogo e della situazione in cui mi trovo ma c'è sempre un'ansia di fondo che mi mette a disagio.
Fare acquisti in negozi e grandi magazzini, dove magari devo passare del tempo a stretto contatto con gli altri (in coda o altro) o mi tocca chiedere informazioni ai commessi è tra le situazioni che più mi mandano in ansia. Poi ci riesco pure, ma non mi sento per niente rilassato e la prendo come una sorta prova di coraggio da cercare di svolgere il più rapidamente possibile. Mentalmente non lo vivo come un mio elementare (e piacevole) diritto ma come qualcosa di forzato e innaturale e temo molto eventuali reazioni avverse di guardie o clienti (o incontri di parenti/amici vari) perchè penso che andrei in panico totale e non saprei minimamente ribattere in modo coerente e credibile. A queste condizioni preferisco di gran lunga rinunciare in partenza e andarci con le scarpe.
E allora vacci con le scarpe. Chi ti obbliga ad essere scalzo? Deve essere un piacere, mica una forzatura. Stai scalzo dove ti senti e dove ti va, un passo per volta, quando sarà il momento di andare in un supermercato tranquillamente verrà da sè.
Dice bene Angelica.
Andare scalzi è un piacere, se provoca dolore o problemi che piacere è? Inoltre: nessuno ci obbliga e nessuno ha preso l'impegno di essere scalzo sempre e dovunque.
Si va scalzi dove ne abbiamo voglia e dove non si corrono pericoli, non dobbiamo dimostrare niente a nessuno!! (dalla raccolta delle mie frasi più ripetute relativamente al barefooting o scalzismo se più vi piace)
Piuttosto, inviterei tutti a considerare seriamente una semplice verità: non siamo al centro del mondo neppure da scalzi, perché quindi pensare di essere ciò che da scalzi non si può essere? Vale a dire gli eroi della situazione o quelli che stanno facendo qualcosa di "scorretto" che giustifica gli sguardi e gli eventuali commenti negativi degli altri?
Non è così, noi siamo scalzi e basta; non è una colpa, non è una cosa sconveniente e se gli altri la vedono in questo modo, peggio per loro. Si consoleranno con i loro bei piedi fragranti e fracassati da scarpe, zoccoli e quant'altro è stato inventato a loro "protezione".
Caro Young, se fossi venuto a Milano avresti avuto la T-shirt che abbiamo regalato a tutti i presenti e mettendola probabilmente ti sentiresti più a tuo agio ... chissà?
bfpaul
Andare scalzi è un piacere, se provoca dolore o problemi che piacere è? Inoltre: nessuno ci obbliga e nessuno ha preso l'impegno di essere scalzo sempre e dovunque.
Si va scalzi dove ne abbiamo voglia e dove non si corrono pericoli, non dobbiamo dimostrare niente a nessuno!! (dalla raccolta delle mie frasi più ripetute relativamente al barefooting o scalzismo se più vi piace)
Piuttosto, inviterei tutti a considerare seriamente una semplice verità: non siamo al centro del mondo neppure da scalzi, perché quindi pensare di essere ciò che da scalzi non si può essere? Vale a dire gli eroi della situazione o quelli che stanno facendo qualcosa di "scorretto" che giustifica gli sguardi e gli eventuali commenti negativi degli altri?
Non è così, noi siamo scalzi e basta; non è una colpa, non è una cosa sconveniente e se gli altri la vedono in questo modo, peggio per loro. Si consoleranno con i loro bei piedi fragranti e fracassati da scarpe, zoccoli e quant'altro è stato inventato a loro "protezione".
Caro Young, se fossi venuto a Milano avresti avuto la T-shirt che abbiamo regalato a tutti i presenti e mettendola probabilmente ti sentiresti più a tuo agio ... chissà?
bfpaul
Re: La vendetta di Ikea
bfpaul ha scritto:Dice bene Angelica.
Andare scalzi è un piacere, se provoca dolore o problemi che piacere è? Inoltre: nessuno ci obbliga e nessuno ha preso l'impegno di essere scalzo sempre e dovunque.
Si va scalzi dove ne abbiamo voglia e dove non si corrono pericoli, non dobbiamo dimostrare niente a nessuno!! (dalla raccolta delle mie frasi più ripetute relativamente al barefooting o scalzismo se più vi piace)
Piuttosto, inviterei tutti a considerare seriamente una semplice verità: non siamo al centro del mondo neppure da scalzi, perché quindi pensare di essere ciò che da scalzi non si può essere? Vale a dire gli eroi della situazione o quelli che stanno facendo qualcosa di "scorretto" che giustifica gli sguardi e gli eventuali commenti negativi degli altri?
Non è così, noi siamo scalzi e basta; non è una colpa, non è una cosa sconveniente e se gli altri la vedono in questo modo, peggio per loro. Si consoleranno con i loro bei piedi fragranti e fracassati da scarpe, zoccoli e quant'altro è stato inventato a loro "protezione".
Caro Young, se fossi venuto a Milano avresti avuto la T-shirt che abbiamo regalato a tutti i presenti e mettendola probabilmente ti sentiresti più a tuo agio ... chissà?
bfpaul
Il problema è che neppure con le scarpe mi sento sereno! A parte il fastidio fisico di dover camminare a lungo con i piedi chiusi in quelle trappole che mi fanno fare il doppio della fatica mi sento infatti sconfitto moralmente: mi rendo conto che sono i condizionamenti di questa società malata e la chiusura mentale della gente a vincere. E la cosa mi fa arrabbiare, divento scontroso e irascibile e non riesco ad apprezzare quello che sto facendo in quel luogo (ammesso che fare acquisti da Ikea sia così apprezzabile!).
Purtroppo non ho mai avuto un carattere facile, nemmeno quando non andavo mai scalzo. Alcune dinamiche contorte della mia mente mi sono tuttora sconosciute!
Mia moglie una volta mi ha detto che secondo lei sono talmente egocentrico che nel bene e nel male penso che tutto il mondo giri esclusivamente attorno a me. Deve essere vero, perchè da sempre mi sento come se avessi addosso gli occhi di tutti e come se tutti fossero lì presenti solo per giudicare me.
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: La vendetta di Ikea
Non sono i condizionamenti di questa società malata e la chiusura mentale della gente a vincere, sono le tue pippe mentali.young_barefooter ha scritto:Il problema è che neppure con le scarpe mi sento sereno! A parte il fastidio fisico di dover camminare a lungo con i piedi chiusi in quelle trappole che mi fanno fare il doppio della fatica mi sento infatti sconfitto moralmente: mi rendo conto che sono i condizionamenti di questa società malata e la chiusura mentale della gente a vincere. E la cosa mi fa arrabbiare, divento scontroso e irascibile e non riesco ad apprezzare quello che sto facendo in quel luogo (ammesso che fare acquisti da Ikea sia così apprezzabile!).
NEI FATTI, praticamente NESSUNO ti dice nulla se sei scalzo, lo immagini tu PRIMA di andartene in giro scalzo.
Ed anche con le scarpe fai ogni sforzo immaginabile per stare male.
Santa donna, ha perfettamente ragione.young_barefooter ha scritto:Purtroppo non ho mai avuto un carattere facile, nemmeno quando non andavo mai scalzo. Alcune dinamiche contorte della mia mente mi sono tuttora sconosciute!
Mia moglie una volta mi ha detto che secondo lei sono talmente egocentrico che nel bene e nel male penso che tutto il mondo giri esclusivamente attorno a me. Deve essere vero, perchè da sempre mi sento come se avessi addosso gli occhi di tutti e come se tutti fossero lì presenti solo per giudicare me.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: La vendetta di Ikea
young_barefooter ha scritto:
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Mia moglie una volta mi ha detto che secondo lei sono talmente egocentrico che nel bene e nel male penso che tutto il mondo giri esclusivamente attorno a me. Deve essere vero, perchè da sempre mi sento come se avessi addosso gli occhi di tutti e come se tutti fossero lì presenti solo per giudicare me.
Guarda, non te l'ho voluto dire finora perché la tua psiche non è affar mio e non mi va di spacciarmi per psicologo, però se lo dice tua moglie che ti conosce meglio di tutti noi, beh, avrà le sue sacrosante ragioni per affermarlo.
Per quelllo che mi riguarda, ti confermo che il mondo gira per conto suo e che la gente ha ben altri cavoli a cui pensare che non ai tuoi piedi e, anche se è inutile dirlo, aggiungo: Vai e leggiti tutti tuoi post e se riesci a farlo con un minimo distacco, dimmi se non traspare una preocupazione eccessiva per quanto gli altri possono pensare di te.
Non ti voglio urtare od offendere, ma una chiacchierata con uno psicologo "vero", perché no?
bfpaul
Per quelllo che mi riguarda, ti confermo che il mondo gira per conto suo e che la gente ha ben altri cavoli a cui pensare che non ai tuoi piedi e, anche se è inutile dirlo, aggiungo: Vai e leggiti tutti tuoi post e se riesci a farlo con un minimo distacco, dimmi se non traspare una preocupazione eccessiva per quanto gli altri possono pensare di te.
Non ti voglio urtare od offendere, ma una chiacchierata con uno psicologo "vero", perché no?
bfpaul
Re: La vendetta di Ikea
Quello che dice Rei e' vero...un po' di tempo fa una ragazzetta mi aveva fotografato integralmente al supermercato e messo su facebook criticandomi e deridendomi...me l'ha detto poi un signore che conosco, che insieme agli amici di lei, l'hanno insultata pesantemente per la violazione della privacy e per il non rispetto della liberta' altrui...voleva fare la f..a e invece ha fatto solamente una strafigura di m.... in un paese dove fra un po' per comprare un giornale bisogna far richiesta all'agenzia delle entrate, e dove fra un po' verra' installato un contatore nel wc, forse la gente si e' anche rotta un po' di essere controllata...
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: La vendetta di Ikea
Qualche giorno fa, mentre andavo al lavoro, ho incrociato un ragazzo che era sull'altro lato della strada, poi ho sentito un clic.
Chissà che non mi succeda come a te...
Chissà che non mi succeda come a te...
Re: La vendetta di Ikea
Sono cosi' furbi poi che non silenziano nemmeno la fotocamera, sai quante volte ho sentito il click...si fanno proprio sgamare in pieno...d'altronde se non fossero imbecilli non farebbero le foto, forse e' un suono di riconoscimento, vogliono far sapere a tutti quanto sono stupidi😃
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: La vendetta di Ikea
Alexey ha scritto:Sono cosi' furbi poi che non silenziano nemmeno la fotocamera, sai quante volte ho sentito il click...si fanno proprio sgamare in pieno...d'altronde se non fossero imbecilli non farebbero le foto, forse e' un suono di riconoscimento, vogliono far sapere a tutti quanto sono stupidi😃
Ma dai, il click serve per capire se la foto è riuscita in attesa che il cellulare la sviluppi ...
bfpaul
Re: La vendetta di Ikea
Grand Choeur ha scritto:Qualche giorno fa, mentre andavo al lavoro, ho incrociato un ragazzo che era sull'altro lato della strada, poi ho sentito un clic.
Sarah Homes Tappan (Mrs Benjamin Tappan) - Gilbert Stuart (1814)
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
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